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Associazione civica Porta Nuova – Vasto

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COMUNICATO STAMPA 30 Gennaio ’09

CHE NE E’ DELLO STATUTO COMUNALE?

Nell’Aprile del 2007 il Consiglio Comunale approvò all’unanimità quello che ci parve (forse anche
perché vi avevamo apportato il nostro modesto contributo) un ottimo Statuto, molto ben munito in
fatto di trasparenza e partecipazione. Peccato che, dopo quasi due anni, nessuno degli istituti
previsti nel Titolo II – relativo appunto agli Istituti di Partecipazione- abbia trovato ancora
attuazione alcuna.
Pare evidente che ai partiti locali, nonostante le dichiarazioni di facciata, e a prescindere dagli
schieramenti politici di appartenenza, la cosa interessa molto relativamente. Eppure questo è un
nodo decisivo… La crescita civile della città, oltre che un bene in sé, e per tutti, è anche alla lunga
condizione necessaria per l’attuazione di una qualunque politica efficace. Come fa il ceto politico a
disinteressarsene? Ma su ciò torneremo presto.
Per ora passiamo all’elenco di quello che, per attuare lo Statuto, dovrebbe fare, e se volesse
potrebbe iniziare a fare subito, l’Amministrazione Comunale.

1. Nominare un difensore civico comunale (art. 30) che sia davvero tale. Che abiti a Vasto,
che conosca i problemi locali, che abbia un autonomo potere di inchiesta; non un
funzionario della Regione che verrebbe –se va bene- una volta la settimana. Qualcuno dice
che costa troppo? Paghiamolo, per esempio, con i soldi che si risparmierebbero
dall’estromissione dei membri di nomina politica dal CdA della Pulchra (anche su questo
torneremo a breve).
2. Adottare lo strumento del bilancio sociale (art. 35), per mettere in chiaro ai cittadini come i
loro soldi vengano spesi dal Comune: le priorità e gli obiettivi di intervento, i livelli di
prestazione attesi e realizzati e soprattutto gli effetti prodotti dall’azione amministrativa.
3. Redigere la Carta dei diritti dei cittadini. Art. 5, 5° comma: ”I diritti affermati nella Carta
costituiranno gli indirizzi di riferimento per l'attività del Comune ed i rapporti dei suoi
organi di governo e di gestione con i cittadini”.
4. Indire la cosiddetta Conferenza dei servizi (art. 40) “per esaminare l’andamento della
qualità, quantità, efficienza ed efficacia dei servizi [pubblici locali], formulando idonee
soluzioni per il miglioramento di essi”. Lo Statuto prevede che si tenga a cadenza annuale.
5. Approvare il Regolamento sugli istituti di partecipazione e di consultazione dei cittadini
(artt. 6, 12, 13, 24, 27) senza il quale restano sulla carta molti degli altri istituti di
partecipazione diretta previsti dal Titolo II. Ricordiamo che la nostra associazione ha da
tempo presentato una propria bozza.

Attendiamo una risposta –ma temiamo non verrà, non dalla maggioranza e dall’opposizione
nemmeno.

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