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Febbraio 2013

Alla ricerca di Calidonio...

Un'avventura di seconda classe

...c qu hiss es co te te sa rr e ci a se lva spet gg ta in e.. .

... entrando nella valle del fiume Grassina

Il Grassina

Molti anni fa, quando non c'erano le lavatrici, i fiorentini portavano i loro panni a Lavare a Grassina, dove molte donne facevano di mestiere le LAVANDAIE. Lavavano nel fiume, soprattutto lenzuola, asciugamani e tovaglie, poi li mettevano ad asciugare al sole, sui prati intorno al paese, che diventavano bianchi come se fosse nevicato.

Il fiume delle lavandaie

Il monumento alla lavandaia In piazza di Grassina

Viaggiare

Finalmente era arrivato il 14 di febbraio. Siamo andati sui viali a prendere l'aurobus per andare a Grassina, il bus giusto era il 31, lo abbiamo aspettato una decina di minuti e poi arrivato. In mezz'ora siamo arrivati a Grassina e siamo andati in un'osteria a bere. Poi abbiamo camminato su una strada asfaltata seguendo il fiume Grassina e dopo una ventina di minuti abbiamo trovato un cancello e dietro c'era un prato largo e lungo che per attraversarlo ci avremo messo almeno dieci minuti. Dopo il prato abbiamo trovato un sentiero stretto con in mezzo il fango, c'erano degli alberi che non ci facevano passare, allora i maestri Paolo e Matteo hanno tagliato dei rami per aprirci la strada. Dopo una ventina di minuti siamo arrivati al cancelletto dove inizia il territorio del cinghiale Calidonio, abbiamo urlato: - Karin, siamo qui!!!! - e siamo entrati con un po' di paura. Siamo saliti su per un boschetto per altri venti minuti e dopo un po' abbiamo cominciato a vedere una casa in alto, era la casa della Karin dove dovevamo arrivare. La salita era dura e faticosa e ii maestri ci hanno detto anche di prendere la legna per accendere il fuoco! Siamo arrivati in cima carichi come bestie, e abbiamo visto una casa ed un panorama bellissimi! Valeva la pena di camminare in terre selvagge per pi di un'ora per arrivare in quel posto magico.

Noi, in gita, abbiamo fatto tantissime passeggiate, nel bosco, nei prati e nell'asfalto. La prima passeggiata per arrivare a casa della Karin era bellissima, perch abbiamo camminato prima sul l'assalto, poi nel Prato ed infine nel bosco. Paolo voleva fare tantissime passeggiate e noi ci stancavamo, Ori e Nurlan

Passeggiare

sbagliavano sempre strada perch andavano sempre davanti e cos gli toccava tornare indietro. Alla prima o seconda passeggiata dovevamo prendere uno o due animali da mangiare, ma non abbiamo cacciato nulla. Per fortuna a cena c'era la pappa al pomodoro. Alla terza passeggiata il maestro Paolo e il maestro Matteo ci hanno portato a una villa enorme dove vive da sola una vecchietta che era innervosita se qualcuno si avvicinava alla sua casa. Noi siamo stati silenziosissimi e la vecchietta non ci ha scoperti.

In gita, mentre attraversavano il bosco, abbiamo visto un fiume ed il maestro Matteo lo ha oltrepassato a fatica. Poi, e nessuno ha visto come, lo ha oltrepassato anche T eseo ed andato dall'altra parte anche il maestro Paolo. Poi il maestro Paolo ed il maestro Matteo hanno costruito una diga di tronchi e sassi e tutti noi abbiamo guadato il fiume.

Guadare

Abbiamo tirato dei sassi piatti sulla superficie dell'acqua ed il maestro Paolo ne ha fatto rimbalzare uno tre volte. Siamo rimasti a giocare sul fiume per tanto tempo e qualcuno si anche un po' bagnato, per fortuna non faceva freddo. Ci sembrava di essere degli esploratori ed era emozionante saltare da una parte all'altra del fiume nei punti che scoprivamo. Emanuele ha trovato uno scarabeo, ma la sua storia troppo triste e non vogliamo raccontarla. Poi siamo tornati dalla parte da cui siamo partiti e siamo tornati a casa, abbiamo messo tutte le scarpe ad asciugare fuori dalla porta. Al fiume ci siamo divertiti tanto!

Io, nella mia camera in gita in campagna con i miei amici e i miei maestri Paolo e Matteo, ho dormito con Stella, Viola Z., Amerigo, Lorenzo, Ori e Nurlan. La situazione era cos e cos perch io non riuscivo ad addormentarmi e durante la notte mi sono svegliata per ben tre volte e la mia amica Stella due volte. Gli altri mi sembra che tutti dormivano bene,

Dormire

abbiamo dormito nel sacco a pelo ed era comodo, anche se a me, Stella e Viola ci caduto il cuscino dal letto... La notte volevamo fare una cosa che non posso dire, mentre dormivo avevo sempre le gambe di Lisa nella pancia e lei non si svegliava mai. La Viola, la Maya, T ommaso e Giulio chiacchieravano sempre mentre cercavo di dormire, ma alla fine abbiamo visto un'ombra dei maestri Matteo e Paolo che hanno spento le luci e dopo ci siamo addormentati.

Quando siamo andati in gita con la classe siamo andati al maneggio di Evo, che il cavallo di Paolo. Paolo ci ha detto: -Ai cavalli piace rotolar si nel fango.infatti appena ha preso Evo dalla stalla e l'ha portato in un piccolo recinto lui si rotolato nel fango. Poi l'ha fatto andare al passo, al trotto ed al

Cavalcare

galoppo, l'ha fatto uscire dal recinto e l'ha portato insieme ad un altro cavallo che si chiama Al in un recinto pi grande. Poi ci hanno fatto cavalcare Al o Evo senza sella, ci siamo divertiti tanto. Qualcuno ha cavalcato Evo e qualcuno ha cavalcato Al. Al era grigio e Evo sauro, con una macchia bianca sulla faccia. Alla fine abbiamo dato il pane a tutti e due i cavalli ed abbiamo visto un maniscalco che metteva i ferri ad un cavallo.

In gita io, Ori, avevo portato il domino e ho giocato con Nurlan, Margaux, Giulio e Lorenzo. Con i maschi abbiamo anche giocato a calcio e c'erano T ommaso, Luigi, Giulio, Nurlan, Pietro e John. Poi, prima di pranzo, abbiamo giocato giocato a rubamazzo con le

Giocare

carte e c'erano T ommaso, Luigi, Lorenzo, T eseo, Viola Z., Maya e Margaux. Poi abbiamo giocato anche ad acchiappino con T ommaso, Luigi e Giulio. Siamo anche saliti su un albero con una scaletta e fatto l'altalena, infine al fiume abbiamo tirato sassi nell'acqua e costruito una diga ed a casa abbiamo giocato a filetto. Insomma giochi per tutti gusti.

Di sera il nostro maestro Matteo ha acceso il fuoco nel camino del piano di sopra della casa dove eravamo in gita e c'erano quasi tutti i maschi davanti, perch volevano aiutare Matteo, soprattutto Guido ed Emanuele. Il fuoco lo abbiamo acceso con le pigne e la legna pi piccola e poi pi robusta. Poi siamo stati accanto al fuoco che era molto caldo ed alto, mi sentivo bene, mi veniva da addormentarmi tranquillamente ascoltando il calore e gli altri parlare, alcuni dei miei compagni si sono addormentati davvero. La mattina sotto la cenere c'era ancora la brace e con Guido e T eseo abbiamo riacceso il fuoco mettendo legnetta nel portacenere, i maestri ci hanno brontolati.

Accendere

Il mangiare era buono, all'inizio pensavo che non ci fossero le verdure, invece c' stata la pappa la pomodoro, le patate e gli spinaci, tutte cose buonissime. Di primo ci sono state anche le

Mangiare

lasagne e di secondo arista. A colazione potevamo scegliere tra latte, orzo, tea e nesquik con pane, biscotti, marmellata, nutella, miele, arance, mele... Il pranzo a sacco del primo giorno invece non era tanto buono.

La casa di Karin era pulita, ordinata ed accogliente. Si entrava da una porta di ferro ad arco nella sala da pranzo con due tavoli. Accanto, sulla destra, c'era una camera e a sinistra la cucina ed un bagno. Salendo le scale si arrivava al salotto con un camino enorme, due divani e una poltrona. A destra e sinistra c'erano due camere ed una aveva anche il bagno. C'era uno stanzino tipo spogliatoio ed un sottoscala per ripostiglio. Nella camera con il bagno c'era uno scorpione bambino trovato da Nurlan. Intorno alla casa c'erano tanti cortili, stradette, giardini ed un bellissimo panorama.

Abitare

Paolo ci aveva detto che nel bosco abitava il terribile cinghiale Calidonio, battuto solo da Ercole. Noi abbiamo sentito strani rumori nella notte, ma non lo abbiamo incontrato. Chiss perch. Facciamo delle ipotesi: - Forse era timido e si nascondeva - Forse aveva paura del coltello. Grande Elfo - Forse esistito ma ora non esiste pi

Immaginare

- Forse perch si faceva troppa confusione - Forse non voleva mangiar i perch eravamo troppo piccoli - Forse era impegnato perch aveva visto qualche altra preda - Forse era in letargo - Forse ci stava sbirciando - Forse in quel momento non era l - Forse perch ha sentito Matteo brontolare i bambini e si spaventato - Forse perch ha sentito T eseo urlare "Inventa mozzarella"

Il ritorno stato lungo, faticoso, sonnolento e triste. Per fortuna fino a Grassina ci ha accompagnato un grande cane pastore tedesco che si chiama Dago. Lui il cane della vecchietta nervosa della grande villa e gli piace giocare con i bambini. Ci ha anche bucato coni denti il pallone da calcio e ci ha finito la crostata. A Grassina venuta a riprenderlo la Karin con la macchina e noi abbiamo proseguito con l'auto bus. John, Emanuele, Ori e Nurlan si sono addormentati sui seggiolini ed eravamo tutti sfiniti per la fatica e le emozioni. T utti avremmo voluto che la gita durasse di pi.

Tornare

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