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VENERD 4 FEBBRAIO 2011

La storia

Il personaggio

Ragazzi e ragazze tenuti a distanza nelle scuole cinesi il muro anti-flirt


GIAMPAOLO VISETTI

Le gaffe di Bush e la guerra in Iraq ecco le memorie del falco Rumsfeld


VITTORIO ZUCCONI

I 43

Dalla Borsa dellagricoltura di Ginevra partita la corsa al rialzo dei prezzi del cibo. La scintilla che ha incendiato il Maghreb

granaiomondo del
DAL NOSTRO INVIATO ANAIS GINORI GINEVRA
ohamed Bouazizi, il giovane ambulante tunisino che si dato fuoco a dicembre avviando la rivoluzione del gelsomino, non lo sapeva. Ma parte della sua disperazione, e di tutti quelli che sono scesi in piazza per le rivolte del pane a Tunisi o al Cairo, nasce proprio nella citt di Calvino. Il pi grande silos della Terra. A Ginevra passa molta della produzione agricola mondiale. Questo lepicentro del terremoto delle materie prime che sta facendo impazzire equilibri politici e sociali. Una corsa sfrenata, con rialzi spettacolari e prezzi mai visti prima. Lo zucchero ai massimi da trentanni, il caff che ha superato le quotazioni degli anni Novanta. Grano, mais e soia con incrementi dal 30 al 70% rispetto a un anno fa. Un ottovolante nel piatto. I prodotti non arrivano mai fisicamente in Svizzera. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

Nel

MAURIZIO RICCI
ossiamo chiamarla la dieta delleffetto serra. un menu da antica campagna, pi che da gourmet: patate, fagioli, lenticchie. Proteine e carboidrati dovremo cercarli l. Perch, nel futuro, ci sono meno pasta, meno pane, meno carne, meno uova, latte, formaggio. Ma non ci coster di meno, anzi, pi di oggi. C una crisi del cibo, infatti, che sta per scatenarsi, questanno, in forma e misura non diversa dallultima crisi, quella del 2008. In buona parte, il risultato di una serie di eventi climatici estremi, che si sono abbattuti sulla produzione agricola mondiale. Nessun esperto pronto a giurare che sia un effetto diretto del riscaldamento globale del pianeta, ma quasi tutti scommettono che questi eventi si ripeteranno sempre pi spesso in futuro. In ogni caso, dunque sia o non sia leffetto serra il responsabile la crisi si proietter al di l del 2011. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

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VENERD

NATALIA ASPESI

LA DIGNIT DELLE DONNE


i spera che il 13 febbraio centinaia di migliaia di donne e uomini occupino le piazze per reclamare quella dignit per le donne che lesercito di belle ragazze a pagamento, ospiti birichine di varie residenze del premier, hanno, secondo alcuni, offuscato. C modo e modo di umiliare la femminilit, non solo frequentando festini di cui si temono nuove testimonianze e foto. Ma anche sottomettendosi ai voleri del maschio, sia esso marito o boss o, appunto, premier. C una sola delle belle signore governative che abbia avanzato qualche discreta critica al bunga bunga in tema di dignit delle donne? Non una, neppure la ministra delle Pari opportunit che si appena occupata di una legge antiprostituzione. No, tutte solidali ed entusiaste per il loro beniamino, soprattutto le pi lontane dalla minore et, quindi sicuramente al riparo da ogni pericolosa tentazione, pronte addirittura a scendere in piazza anche loro, ma per difenderlo. Salvo poi soprassedere, al primo contrordine maschile. Del resto il sondaggio del 31 gennaio dice che, sotto i 44 anni, sono pi gli uomini delle donne a ritenere irriguardosi (verso le donne) i comportamenti del premier. Che la propria dignit sia lultimo dei pensieri per molte donne giovani?

Le 10 citt fantasma pi belle da visitare


Tecno

Dallidrogeno sar ricavata benzina sintetica

The Daily effetti speciali in 136 pagine


Moda Immagini iPad

Ecco a voi i vestiti di Sanremo


Interattivit

Montevideo si fa presto a dire festa

ANCHIO DICO BASTA: DUEMILA IMMAGINI

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la Repubblica
VENERD 4 FEBBRAIO 2011

IL REPORTAGE R2CRONACA
Limpennata dei prezzi agricoli che ha portato alla guerra del pane nel Maghreb? Passa dalla cittadella finanziaria di Ginevra, dove migliaia di trader specializzati gestiscono gran parte del mercato mondiale delle derrate. Dal raccolto al trasporto, alla vendita, ogni fase del ciclo alimentare controllata dagli gnomi svizzeri. Un giro daffari che ha raggiunto cifre da capogiro: 600 miliardi di euro allanno

I 44

Dove nasce la battaglia del


(segue dalla copertina)

ANAIS GINORI
ppure sono le 400 aziende specializzate nelle commodities agricole che decidono i destini di quello che mangiamo, o quantomeno il loro prezzo. Un ruolo sempre pi forte e controverso, iniziato oltre un secolo fa, quando il mitico Orient Express faceva tappa a Losanna e i commercianti svizzeri organizzavano gi il collegamento delle merci tra Asia ed Europa. La cucina di Jean-Louis Gourbin non assomiglia a nessunaltra. Schermi al plasma, numeri che lampeggiano, montagne russe di istogrammi. Una sala trading sulle rive del lago Lemano che profuma di grano, mais, caff. In questo momento stiamo sorvegliando il riso, racconta bacchettando con una penna sui televisori. I coltivatori americani hanno appena annunciato lennesima riduzione dei raccolti. Gourbin un vivandiere particolare, alle prese con sofisticati contratti finanziari, equilibri geopolitici, sorprese del meteo. Sul suo tavolo sono arrivati aggiornamenti sulle piogge torrenziali in Malesia, che rischiano di compromettere la produzione di olio di Palma, mentre la Costa dAvorio ha improvvisamente bloccato le esportazioni di cacao. Il nostro lavoro sta diventando sempre pi complesso e imprevedibile, dice il direttore di Bunge Europe, azienda leader dellintermediazione di derrate. Tutto accade in pochi chilometri quadrati. A Ginevra si smerciano ogni giorno milioni di tonnellate di cibo. Ci sono le sedi delle pi importanti societ di trading, come Bunge, Cargill o Louis Dreyfus. Questa citt che non ha affacci sul mare n porti paradossalmente il quartier generale di molte aziende di trasporto che organizzano navi container e traversate transoceaniche per le derrate. Le compagnie assicurative coprono i rischi, le banche finanziano i contratti, gli avvocati forniscono la consulenza legale. Nessunaltra citt riunisce tutte le competenze necessarie per lintermedia-

cibo
bre, stata organizzata la fiera Global Grain si sono registrati migliaia di rappresentanti da oltre cinquanta paesi. La febbre delle commodities agricole ha contagiato anche le universit

zione di materie prime attraverso il mondo, spiega con orgoglio Geert Descheemaeker, segretario generale del Gtsa, Geneva Trading and Shipping Association. Laumento delle imposte sul settore in Gran Bretagna ha definitivamente convinto molte aziende a traslocare da Londra a Ginevra. Dalla prima impennata dei prezzi delle commodities nel 2008 continua Descheemaeker questa citt diventata per tutti the place to be. Nel settore lavorano almeno 8mila persone, con un giro daffari annuo pari a oltre 600 miliardi di euro. Dal 2006, le aziende registrate a Ginevra nellintermediazione di materie prime agricole sono raddoppiate. Quando, a novem-

Sugli schermi al plasma scorrono senza sosta i costi di tutti i beni in commercio
svizzere che offrono nuove specializzazioni. Mancano professionisti, molte aziende fanno vere e proprie aste per accaparrarsi i giovani diplomati racconta il segretario del Gtsa per chi la-

vora in questo settore non esiste disoccupazione. Prima di diventare il borsino mondiale del cibo, la citt svizzera era diventata famosa per i petrodollari. A Ginevra si scambia un terzo della produzione di petrolio e quasi tutto il greggio (80%) in provenienza da Russia e Kazakistan. Ma il nostro un mercato aperto e pi trasparente di quello del petrolio, assicura Jean-Louis Gourbin. Non abbiamo bisogno di speculare sui prezzi, i nostri guadagni provengono dalla logistica che offriamo e dalla nostra lunga competenza nel settore, dice ancora il direttore di Bunge Europe, che lanno scorso ha comprato e rivenduto 141 milioni di tonnellate di materie prime, un giro daffari di 13,8

miliardi di dollari. Tra il 2007 e il 2008, durante la prima crisi delle materie prime, il Programma alimentare mondiale aveva calcolato che 150 milioni di persone erano rimaste senza cibo. I segnali per lanno appena cominciato non sono buoni: i futures hanno toccato nuovi record e tutti gli esperti prevedono che i rincari alimentari continueranno. Non possiamo permettere che pochi speculatori affamino milioni di persone, ha ripetuto Nicolas Sarkozy partecipando al forum economico di Davos, a poca distanza da Ginevra. Il presidente francese ha messo tra le priorit del G20 le misure per contenere la volatilit dei mercati agricoli. Ma nelle stanze ovattate di Gine-

Il caso

Superati i livelli del 2008. E dilagano le proteste

Cereali, zucchero, latte pi cari che mai la Fao lancia lallarme


ROMA PREZZI alimentari mondiali a gennaio sono saliti ancora a livello record: il Food Prix Index della Fao ha segnato una nuova impennata raggiungendo un livello pi alto di quello del 2008, quando laumento dei costi delle derrate provoc caos e proteste in decine di Paesi. A lanciare lallarme la Fao che sottolinea come lindice, in crescita per il settimo mese consecutivo, abbia raggiunto il livello pi alto (sia in termini reali sia nominali) dal 1990, da quando cio la Fao ha iniziato la misurazione dei costi. Lindice che misura ogni mese le variazio-

ni dei prezzi di un paniere composto da cereali, zucchero, semi oleosi, carne e latticini si attestato sui 230,7 punti a gennaio contro i 223,1 dello scorso dicembre (+3,4%; nel 2008 il picco fu di 224,1). Lunico prezzo a restare invariato quello della carne. E nei prossimi mesi i prezzi resteranno ancora cos alti, ha spiegato leconomista della Fao Abdolreza Abbassian. Uno sguardo pi attento allinterno del paniere Fao mostra come lIndice sui prezzi dei cereali abbia raggiunto i 245 punti nel mese di gennaio: il 3% in pi rispetto a dicembre e il pi alto da luglio 2008, ma ancora al di sotto di 11 punti percentuali sul picco dellaprile dello stesso anno. Cresce anche lindice dei latticini, che a gennaio ha raggiunto la media dei 221 punti (+6,2% rispetto a dicembre), ma che ancora di 17 punti percentuali sotto il picco di novembre 2007. In Europa i prezzi sono scesi per via della perdita di fiducia dei consumatori dopo lo scandalo dei mangimi contaminati, ma il dato stato compensato da un lieve aumento dei costi delle esportazioni da Brasile e Stati Uniti.

la Repubblica
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PER SAPERNE DI PI www.fao.org www.ifpri.org

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Lo scenario

Molti Stati riempiono i silos per prevenire le rivolte

Prezzi alle stelle colpa del clima e di chi specula


(segue dalla copertina)

MAURIZIO RICCI
nche perch due altri potenti fattori influenzeranno sempre pi quello che ci troveremo di fronte a tavola: laumento del reddito e della popolazione nei paesi emergenti, che, forse, dovremmo cominciare a definire neo-ricchi. Lelenco degli eventi climatici eccezionali degli ultimi dodici mesi impressionante. Siccit e incendi in Russia. Alluvioni in Bangladesh, in Pakistan, in Australia. Siccit nelle grandi pianure dellovest degli Stati Uniti, in Brasile, in Argentina, in Cina. Troppa pioggia in Indonesia. Troppa poca neve a ovest del Mississippi. In un mercato del cibo sempre pi globalizzato (le importazioni di derrate alimentari hanno superato, lanno scorso, i mille miliardi di dollari), non sono paesi qualsiasi. Come spesso capita con le materie prime, la produzione agricola mondiale destinata ai mercati esteri concentrata in pochi paesi. Il 60% del granturco e il 30% della soia sui mercati mondiali vengono dagli Stati Uniti. Il 60% dello zucchero viene dal Brasile. Quando il clima avverso colpisce uno di questi paesi, le ripercussioni si avvertono in tutto il mondo. Riprendete la lista di prima: sono tutti grandi produttori di una o pi derrate cruciali. Russia, Usa, Australia, Argentina: frumento. Usa, Brasile, Argentina: soia. Usa, Argentina: granturco. Brasile, Australia: zucchero. Indonesia: riso. A queste crisi mondiali, si aggiungono crisi locali: le cipolle in India, lolio per friggere in Indonesia. Il risultato che, nel giro di un anno, i prezzi delle materie prime alimentari sono, in media, pi che raddoppiati. Solo fra giugno e dicembre, registra la Deutsche Bank, i prezzi dei cereali sono cresciuti del 57%, del 56% per oli e grassi, del 77% per lo zucchero. Limpennata improvvisa non si ferma. Ieri, la Fao ha comunicato che il suo indice dei prezzi alimentari ha superato, a gennaio, il record storico segnato a dicembre. Laumento, solo su dicembre del 3,4%. Ma il frumento, ad esempio, dallinizio di dicembre rincarato del 13. Questo livello dei prezzi non scender nei prossimi mesi, prevede uno degli economisti della Fao, Abdolreza Abbassian. In realt, molti esperti pensano che sia destinato, piuttosto, a salire ancora, perch le tensioni fra domanda e offerta non si sono ancora trasferite pienamente sui prezzi, n per il frumento (pane, pasta), n per carne e latte (granturco e soia, largamente utilizzati come mangimi animali). La differenza con il 2008 stata, finora, che dopo due anni di buoni raccolti i magazzini mondiali erano relativamente pieni. Ma sempre meno vero: il ministero dellAgricoltura americano calcola che, ad agosto, le riserve di granturco nei silos saranno pari solo al 5,5% della domanda, il livello pi basso degli ultimi 15 anni. Di solito, nei cicli economici, laumento dei prezzi delle materie prime arriva relativamente tardi, quando la ripresa al culmine. Questa volta arrivata molto presto, anche per via degli eventi climatici, quando la ripresa ancora incerta. Il risultato che i venti di inflazione (con gli effetti che hanno sul costo dei debiti pubblici) gi soffiano, ad esempio in Europa, dove leconomia stenta a decollare. Ma lesperienza delle rivolte per il cibo del 2008 mostra che, quando c di mezzo il mangiare, limpatto sociale pu essere devastante. E, a oscurare lo scenario dei prossimi mesi, la speculazione gi al lavoro. Come, in giro per il mondo, le industrie stanno riempiendo i loro magazzini di acciaio, gomma, cotone per difendersi da un futuro aumento dei prezzi, cos stanno facendo i protagonisti del mercato alimentare. probabile che lo facciano anche i grandi trader di Ginevra, manovrando i tempi di consegna, ma lo fanno soprattutto gli Stati, ansiosi di evitare che le piazze delle loro citt si riempiano di gente in rivolta per il prezzo del pane o del riso. E non un caso, di fronte a quello che avvenuto in queste settimane in Tunisia e in Egitto che, a fare incetta di grano, siano i governi del Nord Africa e del Medio Oriente. Nel solo mese di gennaio, lAlgeria ha importato un terzo del frumento che, abitualmente, compra ogni anno. LArabia saudita intende raddoppiare le sue riserve di grano. Il Bangladesh ha raddoppiato la sua previsione di importazione di riso. Queste derrate, sottratte al mercato mondiale e stivate nei magazzini statali, incideranno ulteriormente sulla disponibilit dei prodotti e sui loro prezzi. Ma non c solo questo. Il problema, quando a comprare sono i governi, che i tradizionali meccanismi di mercato, per cui la domanda scende quando il prezzo troppo alto, non funzionano pi. Per evitare la rivolta nelle piazze, le capitali arabe, africane, asiatiche sono disposte a comprare a qualsiasi prezzo. Per la speculazione finanziaria, unautostrada senza ostacoli. Anche se uno o due buoni raccolti potranno placare la tempesta, nota Gerald Nelson, un esperto dellInternational Food Policy Research Institute, le tensioni sui mercati alimentari sono destinate a durare a lungo per la crescente domanda che viene dai paesi emergenti, dalla povert e dalla fame: qui che nei prossimi anni si concentreranno gli aumenti di popolazione e di reddito previsti a livello mondiale. E sono anche i paesi che pi subiranno limpatto dei cambiamenti climatici.

vra nessun operatore accetta il ruolo di imputato. Gli speculatori, rispondono, sono a Londra e New York. Non siamo finanzieri precisa il direttore di Bunge ma commercianti. Mettiamo in collegamento domanda e offerta. Lavoriamo con prodotti solidi e reali, non siamo per nulla nel mondo virtuale dei derivati. Il Fondo monetario internazionale e persino la Commissione europea hanno smentito Sarkozy, sostenendo che non sono i titoli derivati ad aver provocato limpennata del prezzo delle derrate. Diciamo che ci sono molti indizi e nessuna prova. Emmanuel Fragnire, docente di gestione del rischio alla Haute Ecole di Ginevra, punta lo sguardo sul distretto finanziario della citt. Dal 2002, i contratti a termine sulle materie prime sono aumentati del 500%. Quasi met dei silo di stoccaggio, spiega ancora lesperto, appartengono oggi alle banche. Nessuno vorr ammetterlo e i controlli sono difficili aggiunge Fragnire ma ci sono performance di alcuni istituti di credito che parlano chiaro. Nella rue de la Confdration, davanti alla famosa cioccolateria Gilles Desplanches, limmobile azzurro di Bnp-Paribas ospita quattrocento trader specializzati nelle materie prime. JacquesOlivier Thomann il responsabile del settore delle commodities. I contratti a medio o breve termine sono sempre stati uno strumento per garantire le operazioni del settore, mai un mezzo fine a se stesso. Secondo questo banchiere in grisaglia gran parte dei rincari alimentari di questi mesi provengono dai cataclismi naturali. Gli incendi in Russia, il fenomeno di Nina in Asia. E poi c la crescita demografica, il boom dei paesi emergenti. La vera sfida per regolamentare i prezzi non sui mercati finanziari aggiunge Thomann ma nelleconomia reale. Questanno la richiesta di terre coltivate raggiunger un altro massimo storico, pari a 1,744 miliardi di tonnellate, mentre lofferta diminuir a 1,718 miliardi. Le regole dellagricoltura, conclude il banchiere, sono cambiate. I contadini possono decidere allim-

provviso di cambiare coltura per aumentare il reddito, come sta accadendo negli Usa o in America Latina con i biocarburanti. E le

rivolte del pane saranno veramente il pericolo del prossimo decennio? Qualunque previsione pu essere cancellata da even-

ti esterni, climatici o politici. La febbre del cibo appena cominciata.


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FALLIMENTO N. 287/2010
COFIART SOCIET COOPERATIVA DI GARANZIA TRA PICCOLE E MEDIE IMPRESE S.C.A.R.L.
SEZIONE FALLIMENTARE GIUDICE DELEGATO: DOTT. GIUSEPPE DI SALVO CURATORE: DOTT. GERARDO LONGOBARDI
VIA PANAMA, 68 - 00198 ROMA TEL. 06.84.40.491 - TELEFAX 06.85.30.14.04 g.longobardi.l g ail.o

TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA

INVITO ALL INSINUAZIONE DI UN CREDITO TERMINE DA OSSERVARE


ai sensi dell'art. 40 del Regolamento Comunitario sulle procedure d'insolvenza del Consiglio (CE) n. 1346/2000 Ai sensi dell'art. 92 L.F. (cos come modificato dal D.Lgs. 5/2006 169/2007) si porta a conoscenza che il Tribunale di Roma in data 15.7.2010 ha dichiarato il fallimento n. 287/2010 della societ COFIART Societ Cooperativa di Garanzia Tra Piccole e Medie Imprese s.c.a.r.l., con sede in Roma, via San Giovanni in Laterano n. 138, cod. fisc. 01826020842, Giudice Delegato Dott. Giuseppe Di Salvo e Curatore il sottoscritto, Dott. Gerardo Longobardi. Si comunica che in data 26.10.2010 gi tenuta ludienza di verifica delle domande di insinuazione tempestive (rinviata all1.2.2011 per il solo esame di taluna delle domande tempestive pervenute). Informo, pertanto, che possibile partecipare al concorso depositando, presso la Cancelleria del Tribunale di Roma (Sez. fallimentare viale delle Milizie n.3/E), domanda di insinuazione tardiva al passivo - mediante ricorso - ai sensi dellart. 101 L.F. entro e non oltre dodici mesi dal deposito del decreto di esecutivit dello stato passivo. A tal fine, successivamente al deposito del ricorso, si provveder a comunicare la data delludienza di verifica delle insinuazioni tardive. Nei termini indicati, il ricorso contenente la domanda di ammissione al passivo completo della documentazione a supporto, in duplice copia, potr essere sia presentato, sia spedito, alla Cancelleria del Tribunale di Roma, anche in forma telematica o con altri mezzi di trasmissione di cui sia possibile fornire la prova della ricezione, e pu essere sottoscritto personalmente dalla parte o da un legale che, nel qual caso, dovr essere fornito di procura. Il ricorso dovr contenere: 1. l'indicazione della procedura cui si intende partecipare e le generalit del creditore, ivi compreso il codice fiscale; 2. la determinazione della somma (capitale e relativi interessi) che si intende insinuare al passivo ovvero la descrizione del bene di cui si chiede la restituzione o la rivendica (petitum); 3. la succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda (causa petendi); 4. l'eventuale indicazione di un titolo di prelazione vantato, nonch la descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita, se questa ha carattere speciale; 5. l'indicazione dellindirizzo di posta elettronica ovvero del numero di telefax, e l'elezione di domicilio in un Comune nel Circondario ove ha sede il Tribunale, ai fini delle successive comunicazioni. Si invita a voler comunque fornire il recapito telefonico, fax e l'indirizzo mail. E' facolt del creditore indicare, quale modalit di notificazione e di comunicazione, la trasmissione per posta elettronica o per telefax ed onere dello stesso comunicare al sottoscritto Curatore ogni variazione di domicilio o delle predette modalit. Al fine di semplificare il lavoro delle Cancellerie e dellUfficio del Curatore, si invitano i creditori, una volta effettuato il deposito presso il Tribunale presso la Cancelleria del Tribunale di Roma, ad inviare copia del medesimo ricorso contenente la domanda di ammissione al passivo completo della documentazione a supporto, anche al sottoscritto Curatore al proprio indirizzo email (g.longobardi.lf@gmail.com). Si rammenta poi che: il ricorso inammissibile se omesso o assolutamente incerto uno dei requisiti di cui ai numeri 1), 2) o 3) dellart. 93, II comma, L.F.; il credito considerato chirografario se omesso o assolutamente incerto il requisito di cui al numero 4) dellart. 93, II comma, L.F.; tutte le comunicazioni successive a quella con la quale la Curatela dar notizia dell'esecutivit dello Stato Passivo, si effettuano presso la Cancelleria se omessa l'indicazione di cui al numero 5) dellart. 93, II comma, L.F.. Il ricorso deve essere corredato dai documenti giustificativi del diritto vantato. I creditori che vantano anche diritti sulle cose mobili o immobili del fallito, sono invitati a presentare domande separate per l'ammissione del credito al passivo, e per la rivendica o la restituzione. Si segnala che, a norma dell'art. 103 L.F., se il bene o i beni oggetto della domanda di rivendica o restituzione non sono stati acquisiti all'attivo della procedura perch non si trovano pi nel possesso dal giorno della dichiarazione di fallimento, potr essere insinuato nel passivo il credito per il valore che la cosa aveva alla data della dichiarazione del fallimento e che, pur se presentata domanda di rivendica o restituzione, si potr modificare la stessa e chiedere l'ammissione al passivo del controvalore del bene alla data di apertura del concorso. Se il possesso dei beni rivendicati o chiesti in restituzione cessato dopo l'apposizione dei sigilli, o comunque stato perso e/o venduto dal Curatore dopo averlo acquisito, si potr chiedere l'integrale pagamento del valore della cosa, e che tale valore sia corrisposto in prededuzione. Si rammenta che, ciascun creditore, con la domanda di ammissione al passivo, o con altra precedente comunicazione, pu dare la propria disponibilit ad assumere l'incarico di membro del Comitato dei Creditori, o pu segnalare altri nominativi aventi i requisiti previsti dall'art. 40 L.F.. Tale comunicazione dovr essere inviata con urgenza. Si avverte, infine, che: il sottoscritto Curatore provveder a depositare presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale il Progetto di Stato Passivo almeno quindici giorni prima dell'udienza di verifica dei crediti; i creditori potranno esaminare detto progetto, e presentare eventuali osservazioni scritte, fino a detta udienza. Per completezza si evidenzia che la pubblicazione della presente comunicazione stata autorizzata dal Giudice Delegato, e viene effettuata a mezzo della presente inserzione in quanto al sottoscritto Curatore non stata consegnata dalla societ fallita la propria contabilit. Il Curatore Dott. Gerardo Longobardi

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