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NORME DI DEONTOLOGIA PROFESSIONALE 1 PRINCIPI GENERALI 1.

.1 La professione dellingegnere deve essere esercitata nel r ispetto delle leggi dello Stato e costituisce attivit di pubblico interesse. Linge gnere personalmente responsabile della propria opera e nei riguardi della commit tenza e nei riguardi della collettivit. 1.2 Chiunque eserciti la professione di i ngegnere, in Italia, anche se cittadino di altro stato, impegnato a rispettare e far rispettare il presente codice deontologico finalizzato alla tutela della di gnit e del decoro della professione. 1.3 Le presenti norme si applicano per le pr estazioni professionali rese in maniera sia saltuaria che continuativa. 1.4 Linge gnere adempie agli impegni assunti con cura e diligenza, non svolge prestazioni professionali n in condizioni di incompatibilit con il proprio stato giuridico, n q uando il proprio interesse o quello del committente siano in contrasto con i suo i doveri professionali. Lingegnere rifiuta di accettare incarichi per i quali rit enga di non avere adeguata preparazione e/o quelli per i quali ritenga di non av ere adeguata potenzialit per ladempimento degli impegni assunti. 1.5 Lingegnere sot toscrive solo le prestazioni professionali che abbia personalmente svolto e/o di retto; non sottoscrive le prestazioni professionali in forma paritaria, unitamen te a persone che per norme vigenti non le possono svolgere. Lingegnere sottoscriv e prestazioni professionali in forma collegiale o in gruppo solo quando siano ri spettati e specificati i limiti di competenza professionale e di responsabilit de i singoli membri del collegio del gruppo. Tali limiti dovranno essere dichiarati sin dallinizio della collaborazione. 1.6 Lingegnere deve costantemente migliorare ed aggiornare la propria abilit a soddisfare le esigenze dei singoli committenti e della collettivit per raggiungere il miglior risultato correlato ai costi e al le condizioni di attuazione. 2 SUI RAPPORTI CON LORDINE 2.1 Lappartenenza dellingegnere allOrdine professionale c omporta per lo stesso il dovere di collaborare con il Consiglio dellOrdine. Ogni ingegnere ha pertanto lobbligo, se convocato dal Consiglio dellOrdine o dal suo Pr esidente, di presentarsi e di fornire tutti i chiarimenti che gli venissero rich iesti. 2.2 Lingegnere si adegua alle deliberazioni del Consiglio dellOrdine se ass unte nellesercizio delle relative competenze istituzionali.

3 SUI RAPPORTI CON I COLLEGHI 3.1 Ogni ingegnere deve improntare i suoi rapporti professionali con i colleghi alla massima lealt e correttezza allo scopo di affe rmare una comune cultura ed identit professionale pur nei differenti settori in c ui si articola la professione. 3.2 Tale forma di lealt e correttezza deve essere estesa e pretesa anche nei confronti degli altri colleghi esercenti le professio ni intellettuali ed in particolar modo di quelle che hanno connessioni con la pr ofessione di ingegnere. 3.3 Lingegnere deve astenersi da critiche denigratorie ne i riguardi di colleghi e, se ha motivate riserve sul comportamento professionale di un collega, deve informare il Presidente dellOrdine di appartenenza ed attene rsi alle disposizioni ricevute. 3.4 Lingegnere che sia chiamato a subentrare in u n incarico gi affidato ad altri, potr accettarlo solo dopo che la Committenza abbi a comunicato ai primi incaricati il definitivo esonero; dovr inoltre informare pe r iscritto il o i professionisti a cui subentra e, in situazioni controverse, il Consiglio dellOrdine relazionando a questultimo sulle ragioni per cui ritiene pla usibile la sostituzione. 3.5 Lingegnere si deve astenere dal ricorrere a mezzi in compatibili con la propria dignit per ottenere incarichi professionali come lesalt azione delle proprie qualit a denigrazione delle altrui o fornendo vantaggi o ass icurazioni esterne al rapporto professionale. 4 SUI RAPPORTI CON IL COMMITTENTE 4.1 Il rapporto con il committente di natura fiduciaria e deve essere improntato alla massima lealt, chiarezza e correttezza. 4.2 Lingegnere tenuto al segreto pro fessionale; non pu, quindi, senza esplicita autorizzazione della committenza, div ulgare quanto sia venuto a conoscere nellespletamento delle proprie prestazioni p rofessionali. 4.3 Lingegnere deve definire preventivamente e chiaramente con il c ommittente, nel rispetto del presente codice, i contenuti e termini degli incari chi professionali conferitigli. 4.4 Lingegnere compensato per le proprie prestazi oni professionali a norma delle vigenti tariffe che costituiscono i minimi inder ogabili, la cui osservanza preciso dovere professionale, salvo per le sole eccez ioni previste dalla legge. 4.5 Lingegnere non pu accettare da terzi compensi diret ti o indiretti oltre a quelli dovutigli dal committente senza comunicare a quest i natura, motivo ed entit ed aver avuto per iscritto autorizzazione alla riscossi one. 4.6 Lingegnere inoltre tenuto ad informare il committente, nel caso sia inte ressato sopra materiali o procedimenti costruttivi proposti per lavori a lui com missionati, quando la natura o la presenza di tali rapporti possa ingenerare sos petto di parzialit professionale o violazione di norme di etica.

5 - SUI RAPPORTI CON LA COLLETTIVIT E IL TERRITORIO 5.1 Le prestazioni professiona li dellingegnere saranno svolte tenendo conto preminentemente della tutela della vita e della salvaguardia della salute fisica delluomo. 5.2 Lingegnere tenuto ad u na corretta partecipazione alla vita della collettivit cui appartiene e deve impe gnarsi affinch gli ingegneri non subiscano pressioni lesive della loro dignit. 5.3 Nella propria attivit lingegnere tenuto, nei limiti delle sue funzioni, ad evitar e che vengano arrecate allambiente nel quale opera alterazioni che possono influi re negativamente sullequilibrio ecologico e sulla conservazione dei beni cultural i, artistici, storici e del paesaggio. 5.4 Nella propria attivit lingegnere deve m irare alla massima valorizzazione delle risorse naturali e al minimo spreco dell e fonti energetiche. 6 DISPOSIZIONI FINALI 6.1 Il presente codice accompagnato d a norme attuative elaborate dal C.N.I., norme che potranno essere integrate da c iascun Consiglio Provinciale dellOrdine purch elaborate non in contrasto con il pr esente codice per una migliore tutela dellesercizio professionale e per la conser vazione del decoro della categoria nella particolare realt territoriale in cui lo stesso Consiglio tenuto ad operare. 6.2 Il presente Codice depositato presso il Ministero di Grazia e Giustizia, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, gli Or dini Provinciali, gli Uffici Giudiziari e Amministrativi interessati. NORME DI ATTUAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO PREMESSA Le presenti norme hanno lo scopo di fornire indicazioni sullapplicazione del codice deontologico. Si riportano alcune situazioni applicative che non dev ono essere considerate esaustive, intendendo cos che particolari casi, non espres samente indicati, non debbono essere considerati esclusi. Ogni violazione al cod ice deontologico comporta lapplicazione delle sanzioni disciplinari previste dal Regolamento per le professioni di ingegnere ed architetto approvato con R.D. 23. 10.1925, n. 2537. 1 SULLE INCOMPATIBILIT 1.1 Si ravvisano le condizioni di incomp atibilit principalmente nei seguenti casi: - posizione di giudice in un concorso a cui partecipa come concorrente (o viceversa) un altro professionista che con i l primo abbia rapporti di parentela o di collaborazione professionale continuati va, o tale comunque da poter compromettere lobiettivit del giudizio; - abuso, dire tto o per interposta persona, dei poteri inerenti la carica ricoperta per trarre comunque vantaggi per s e per gli altri;

esercizio della libera professione in contrasto con norme specifiche che lo viet ino e senza autorizzazione delle competenti autorit (nel caso di ingegneri dipend enti, amministratori, ecc.); - collaborazione sotto qualsiasi forma alla progett azione, costruzione, installazione, modifiche, riparazione e manutenzione di imp ianti, macchine, apparecchi, attrezzature, costruzioni e strutture per i quali r iceva lincarico di omologazione, collaudo o di visite periodiche ai fini della si curezza; - fermo restando quanto disposto dallart. 41/bis della legge 765/1967 e da ogni altra disposizione statale o regionale in materia, lingegnere che rediga o abbia redatto un piano regolatore, un piano di fabbricazione o altri strumenti urbanistici di iniziativa pubblica nonch il programma pluriennale di attuazione, deve astenersi, dal momento dellincarico fino allapprovazione, dallaccettare da co mmittenti privati incarichi professionali di progettazione inerenti larea oggetto dello strumento urbanistico. Considerate le difficolt burocratiche-amministrativ e degli Enti pubblici e le inerzie politiche che possono dilatare il tempo inter corrente tra lassunzione dellincarico e lapprovazione definitiva degli strumenti ur banistici, si ritiene necessario precisare che il periodo di tempo di incompatib ilit di cui alle norme deontologiche deve intendersi quello limitato sino alla pr ima adozione dello strumento da parte dellamministrazione committente. Tale norma estesa anche a quei professionisti che con il redattore del piano abbiano rappo rti di collaborazione professionale continuativa in atto. 1.2 Si manifesta incom patibilit anche nel contrasto con i propri doveri professionali quali: - nella pa rtecipazione a concorsi le cui condizioni del bando siano state giudicate dal Co nsiglio Nazionale Ingegneri o dagli Ordini (per i soli concorsi provinciali), pr egiudizievoli ai diritti o al decoro dellingegnere, sempre che sia stata emessa f ormale diffida e che questa sia stata comunicata agli iscritti tempestivamente; - nella sottomissione a richieste del committente che siano volte a contravvenir e leggi, norme e regolamenti vigenti. 1.3 Lingegnere, nellespletare lincarico assun to, si impegna ad evitare ogni forma di collaborazione che possa identificarsi c on un subappalto del lavoro intellettuale o che porti allo sfruttamento di esso; deve inoltre rifiutarsi di legittimare il lavoro abusivo. 2 SUI RAPPORTI CON GL I ORGANISMI DI AUTOGOVERNO 2.1 Gli impegni che il Consiglio dellOrdine, la Federa zione e/o la Consulta regionale e il Consiglio Nazionale richiedono di norma ai loro iscritti sono i seguenti: - comunicare tempestivamente al Consiglio le nomi ne ricevute in rappresentanza o su segnalazione dello stesso o di altri organism i; - svolgere il mandato limitatamente alla durata prevista di esso; - accettare la riconferma consecutiva dello stesso incarico solo nei casi ammessi dal Consi glio o altro organismo nominante; - prestare la propria opera in forma continuat iva per lintera durata del mandato, seguendo assiduamente e diligentemente i lavo ri che il suo svolgimento comporta, segnalando al Consiglio dellOrdine con sollec itudine tutte le violazioni o supposte violazioni a norme deontologiche, come a leggi dello Stato, di cui sia venuto a conoscenza nelladempimento dellincarico com unque ricevuto; - presentare tempestivamente le proprie dimissioni nel caso di i mpossibilit a mantenere limpegno assunto; - controllare la perfetta osservanza del le norme che regolano i lavori a cui si partecipa.

3 SUI RAPPORTI CON I COLLEGHI E COLLABORATORI 3.1I rapporti fra ingegneri e coll aboratori sono improntati alla massima cortesia e correttezza. 3.2 Lingegnere ass ume la piena responsabilit della organizzazione della struttura che utilizza per eseguire lincarico affidatogli, nonch del prodotto della organizzazione stessa; lin gegnere copre la responsabilit dei collaboratori per i quali deve definire, segui re e controllare il lavoro svolto e da svolgere. 3.3 Lillecita concorrenza pu mani festarsi in diverse forme: - critiche denigratorie sul comportamento professiona le di un collega; - offerte delle proprie prestazioni in termini concorrenziali ad esempio attraverso la proposta ad un possibile committente di progetti svolti per autonomia iniziativa; - operazioni finalizzate a sostituire un collega che stia per avere o abbia avuto un incarico professionale; - attribuzione a s della paternit di un lavoro eseguito in collaborazione senza che sia chiarito leffettivo apporto dei collaboratori; - utilizzazione della propria posizione presso Ammin istrazioni od Enti Pubblici per acquisire incarichi professionali direttamente o per interposta persona; - partecipazione come consulente presso enti banditori o come membro di commissioni giudicatrici di concorsi che non abbiano avuto esit o conclusivo per accettare incarichi inerenti alla progettazione che stata ogget to del concorso; - abuso di mezzi pubblicitari ssulla propria attivit professiona le di tipo reclamistico e che possano ledere in vario modo la dignit della profes sione 4 SUI RAPPORTI CON IL COMMITTENTE 4.1 Egli non pu, senza autorizzazione del committente o datore di lavoro, divulgare i segreti di affari e quelli tecnici, di cui venuto a conoscenza nellespletamento delle sue funzioni. Egli, inoltre, n on pu usare in modo da pregiudicare il committente le notizie a lui fornite nonch il risultato di esami, prove e ricerche effettuate per svolgere lincarico ricevut o. 4.2 Lingegnere pu fornire prestazioni professionali a titolo gratuito solo in c asi particolari quando sussistano valide motivazioni ideali ed umanitarie. 4.3 P ossono non considerarsi prestazioni professionali soggette a remunerazione tutti quegli interventi di aiuto o consulenza rivolti a colleghi ingegneri che, o per limitate esperienze dovute alla loro giovane et o per situazioni professionali g ravose, si vengono a trovare in difficolt. 5 SUI RAPPORTI CON LA COLLETTIVIT E IL TERRITORIO 5.1 Costituisce infrazione disciplinare levasione fiscale nel campo pr ofessionale purch definitivamente accertata.

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