Sei sulla pagina 1di 1

Brevissimo, telegrafico, essenziale. Scritto alle tre di notte ma meditato a lungo.

Mi girava in testa da almeno due anni, e la lunga gestazione l'ha asciugato fino a diventare mezza paginetta, spero abbastanza intensa da dare piacere a chi la legge. Sicuramente non vi annoier e questo gi un gran bel risultato!

Fronte del Don, inverno del 1943


Pavlov guard nel cannocchiale del suo Nagant senza avvicinarsi troppo per non appannare le lenti gelate... davanti a lui, nella valletta innevata, c'era un bivacco, probabilmente si consideravano abbastanza lontani dal fornte per accendere un fuoco all'aperto. Facendo ruotare il fucile cerc gli ufficiali di quello sparuto gruppetto di miseri straccioni, era facile, erano quelli meglio vestiti, pi dignitosi, con pi lucenti stellette sulle spalline. Erano in due e gli davano quasi le spalle. Le sagome spiccavano bene in controluce, era un tiro facile! Uno solo, perch lo sparo avrebbe dato l'allarme e il bersaglio non ci sarebbe stato pi, ma bastava, un ufficiale in meno, un fascista in meno, un altro piccolo passo verso la vittoria finale del Popolo Sovietico. Nel reticolo di mira c'era la testa di un uffciale italiano, un berretto con un piuma in testa e il volto avvolto in una sciarpa, la luce del bivacco permetteva una buona visione, erano circa trecento metri... aggiust l'alzo del cannocchiale per il tiro e poi guard di nuovo... adesso la testa si era chinata leggermente, una mano avvicinava al volto un rettangolino di carta debolmente illuminato dal fuoco, intravide la figura di una giovane donna bruna con un bambino in mano, il soldato italiano la guard un attimo e poi con la mano che tremava la baci Il cecchino russo per un attimo rivide la moglie con in braccio il loro figlio, sulla soglia di un isba tanto lontana nel tempo e nello spazio, rilass il dito sul grilletto, poi spost leggermente il fucile a sinistra. Il tenente guard ancora una volta con tenerezza lo sgualcito santino della Beata Vergine Madre che portava sempre con se' e poi lo ripose nella tasca della giubba. Alla sua sinistra il Feldwebel Klaus Weiser storse la bocca in un ghigno di cinico disprezzo e disse: Ach... voi italiani siete sempre i soliti sentimentali baciapile, che cosa pu fare per te quel pezzo di carta? Salvarti la vita? .. furono le sue ultime parole prima che la sua testa esplodesse in una nuvola di sangue.

Potrebbero piacerti anche