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La natura

/Natura (cap.12)

• dalle periferie a:
\ Disuguaglianze e squilibri
(IV parte :Geografia sociale, La
segregazione, Il potere, La
guerra)
NATURA:
• rapporto complesso lega natura e attività umane,
diverso in base al livello delle tecniche

• Oggi la crescita industriale e l’inquinamento si


contrappongono alla natura
e questa è tornata nel dibattito dei geografi.
• La natura era stata riscoperta nel Settecento con i
grandi viaggi :
le foreste, il paradiso delle origini, il mito del
buon selvaggio
(J.J. Rousseau: ritorno alla natura, condizione
naturale benefica e spondanea; sono le strutture
sociali e culturali a causare le ingiusizie che
colpiscono l’uomo) .
• Fino alla seconda metà del sec XIX, scienze e
geografia si confondono (A. von Humboldt) .
• Diverse posizioni prese dai differenti paesi
• La stretta relazione è rimasta fino ai nostri
giorni , specie nella scuola tedesca e russa,
elaborando il concetto di “geosistema” che
combina fattori climatici, del
rilievo,vegetazionali, degli animali e dell’uomo
di un determinato territorio.
• Negli ultimi decenni del XX secolo l’esperienza
della natura, col nome di ecologia,
diventa negli USA e in Europa insieme scienza,
religione e politica (es. movimenti come
Greenpeace, partiti “Verdi”).
• Uomini e natura sono indissociabili?
La risposta è sì, sono associati in una medesima
geografia e storia della vita.
• In pratica, tuttavia, il peso conservato dalla
geografia fisica - che fa della natura il proprio
campo di studio, pur non nominandola mai -
fino alla metà del sec.XX, grazie alla conclamata
scientificità, ha portato paradossalmente
a ignorare le preoccupazioni per
l’ambiente delle società.
• Si propone infatti come studio preliminare a
quello degli uomini sulla Terra.
• La natura studiata dalla “geografia classica” è
uno scenario immobile, o con movimento in
tempi geologici.
• Anche l’uomo per quell’approccio scientifico è
praticamente “ immobile”, determinato o nella
accezione migliore adattato alle caratteristiche
fisiche.
• Dopo la seconda guerra mondiale avviene una
rottura epistemologica:
• la natura è resa dinamica
reintroducendo oltre
al tempo geologico il tempo quotidiano
(meteorologico, delle catastrofi, delle rotture oltre
che delle evoluzioni) e il tempo storico della
natura antropizzata.
Cambia la percezione della natura:

• Nozione di risorsa (rinnovabile, non rinnovabile)

• Nozione di rischio (catastrofi: cause e


conseguenze riguardano gli studi geografici).

(N.B. Le catastrofi nei paesi poveri sono


prevalentemente “naturali”, in quelli ricchi sono
di origine antropica e producono il più elevato
inquinamento)
• Protezione della natura (prevenzione)
2 tesi contrapposte:
- fiducia in una scienza senza limiti, nella ricerca e
nel superamento della tecnica (si coniuga con gli
interessi degli stati sviluppati);
- protezione assoluta ( idealizzazione della natura
come stato originario)impraticabilità sul piano
pratico e politico.
• Spazi di competenza della geografia :

non la scala planetaria (dei fisici) e quella locale
del biotopo (naturalisti),
ma quella media, dove è necessario comprendere
come l’uomo trasforma senza sosta la natura
(proponendosi quindi come scienza dell’uomo e
della società).
• Esempio di approccio ecologico :
• natura =ambiente naturale

• ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e


la Ricerca Ambientale) istituito nel 2008.
• Il Dipartimento difesa del suolo svolge il
Servizio geologico d’Italia
• ISPRA
• Finalità
• Sistema Carta della Natura
Carta della natura
• Esempio di come si può operare
nell’”ambiente dell’uomo” (natura =ecumene)
• Carbomark sull’Altopiano di Asiago
• Progetto comunitario “Carbomark”
• Politiche dell’UE per la lotta al cambiamento
climatico
• Obiettivo mitigazione dell’effetto dei gas serra
favorendo l’assorbimento del carbonio
• Promuovere l’adozione di strategie di
compensazione da parte di amministrazioni locali
• Responsabilizzare le piccole e medie imprese a
mitigare il proprio impatto ambientale
• Generare reddito per le zone svantaggiate
dando valore al servizio di fissazione del carbonio
fornito dall’ecosistema foresta (generando un
mercato locale volontario dei “crediti di carbonio”).

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