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Il sistema multilaterale degli

scambi
1. P IA N O D E L C O R SO

2 . LA LI B ER A LI ZZ A ZI O N E D EG LI S C A M B I
IN TE R N A ZI O N A LI

3. L’ O R I G I N E E LA ST R U T TU R A
IS TITU ZI O N A LE D EL L’ O M C : I Q U A S I 5 0
A N N I D I A P PL I C A Z I O N E P R O V V I S O R I A
D EL G ATT ’ 4 7

P r o f . C ar la G u lo tt a
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Gli scambi commerciali internazionali

Piano del corso

1. Il sistema multilaterale degli scambi. Origine e struttura


dell’Organizzazione mondiale del commercio.
 
2. I principi fondamentali dell’accordo GATT sulla liberalizzazione degli
scambi di merci: principi di reciprocità (sistema delle liste di concessione) e
di non discriminazione (trattamento della nazione più favorita e trattamento
nazionale); protezione doganale esclusiva; divieto di restrizioni quantitative.
 
3. (Segue): Le deroghe e le eccezioni previste dal sistema. In particolare: il
trattamento delle zone di integrazione economica e dei Paesi in via di
sviluppo (sistemi di preferenze generalizzate) e le cosiddette “deroghe
oggettive”
 

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Gli scambi commerciali internazionali
 
4. L’ingresso dei cd. non-trade values nel sistema dell’OMC: l’articolo XX del
GATT e le misure a tutela della salute e dell’ambiente.
 
5. Responsabilità sociale d’impresa e diritto del commercio internazionale

6. Gli accordi commerciali multilaterali sul dumping e sulle sovvenzioni.

7. I settori di recente liberalizzazione. In particolare: a) l’accordo sui servizi


(GATS).

8. (Segue): b) il regime introdotto dal TRIPs in materia di tutela dei diritti di


proprietà intellettuale e la lotta alla contraffazione.

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Gli scambi commerciali internazionali
 
9. Il meccanismo di risoluzione delle controversie nel sistema multilaterale
degli scambi. L’efficacia delle norme OMC nell’Unione europea (il caso Van
Parys).

10. Il regime degli investimenti internazionali: I. la nozione di


“investimento” e le principali fonti internazionali nella materia. Evoluzione
dei trattati in materia di investimento.
II. Strumenti di tutela degli investimenti internazionali: il meccanismo
assicurativo MIGA e le clausole ISDS (Investor-State Dispute Settlement).

11. Strumenti di supporto all’internazionalizzazione delle imprese.

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Gli scambi commerciali internazionali
Testi consigliati:
In alternativa:
F. Marrella, Manuale di Diritto del Commercio Internazionale, CEDAM,
Padova, 2017, pp. 1-71; 164-200; 652-681; 705-710; 723-728 o
G. Venturini (a cura di), L’Organizzazione Mondiale del Commercio, Milano,
2015, pp. 3-126; 151-248; 275-331.

C. Gulotta, Responsabilità sociale d’impresa e regole del commercio


internazionale, in M. CUTILLO, F. NOVAK, T. SCOVAZZI, La responsabilità
sociale d’impresa in tema di diritti umani e protezione dell’ambiente: il caso
del Perù, Giuffrè, Milano, 2014, pp. 149-186. (Il saggio è reperibile online
sulla pagina e-learning del corso).

I trattatati analizzati nel corso sono reperibili sul sito dell’Organizzazione


mondiale del commercio:

https://www.wto.org/english/docs_e/legal_e/final_e.htm

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Gli scambi commerciali internazionali
«Come in piena libertà viviamo nella vita pubblica cosí in quel vicendevole sorvegliarsi che si
verifica nelle azioni di ogni giorno, noi non ci sentiamo urtati se uno si comporta a suo
gradimento, né gli infliggiamo con il nostro corruccio una molestia che, se non è un castigo vero
e proprio, è pur sempre qualche cosa di poco gradito.

6 Noi che serenamente trattiamo i nostri affari privati, quando si tratta degli
interessi pubblici abbiamo un’incredibile paura di scendere nell’illegalità: siamo obbedienti a
quanti si succedono al governo, ossequienti alle leggi e tra esse in modo speciale a quelle che
sono a tutela di chi subisce ingiustizia e a quelle che, pur non trovandosi scritte in alcuna tavola,
portano per universale consenso il disonore a chi non le rispetta.

7 (38) Inoltre, a sollievo delle fatiche, abbiamo procurato allo spirito nostro
moltissimi svaghi, celebrando secondo il patrio costume giochi e feste che si susseguono per
tutto l’anno e abitando case fornite di ogni conforto, il cui godimento quotidiano scaccia da noi
la tristezza.

8 Affluiscono poi nella nostra città, per la sua importanza, beni d’ogni specie da
tutta la Terra e cosí capita a noi di poter godere non solo tutti i frutti e prodotti di questo paese,
ma anche quelli degli altri, con uguale diletto e abbondanza come se fossero nostri. »

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Gli scambi commerciali internazionali

Il brano («L’encomio di Pericle») è tratto da Tucidide, Storie, II, 34-


36. Siamo nel V sec. a.C

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L’origine dell’OMC

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Gli scambi commerciali internazionali

L’estratto tratto da J. M. Keynes, The Economic Consequences of the


Peace, risale al 1919.

Qualche considerazione:
- gli scambi commerciali con altri popoli hanno origine antichissima e
denotano un livello avanzato di civiltà;

- L’originaria libertà degli Stati di impostare i loro rapporti commerciali


con l’estero è fortemente condizionata dalle contingenze politiche

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Gli scambi commerciali internazionali

- Lo strumento con il quale gli Stati regolano le loro relazioni


commerciali è il trattato, per lo più bilaterale, sino al 1947, quando
entra «provvisoriamente» in vigore il General Agreement on Tariff
and Trade -GATT
- Dal 1948 ad oggi questo accordo regola gli scambi internazionali
- Qualche cifra:

- Il valore delle esportazioni mondiali è passato da 59 a 19.670


miliardi di dollari tra il 1948 e il 2018;
- Il quadro degli esportatori mondiali vede oggi la Cina al primo posto
- La quota delle esportazioni dei Paesi meno avanzati è nel 2018 di
193 miliardi di dollari (fonte WTO)

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L’origine dell’OMC
L’OMC affonda le sue radici nel sistema economico di Bretton
Woods.
Il regime di liberalizzazione degli scambi commerciali internazionali
nel secondo dopoguerra é regolato dal GATT ’47 (la Parte IV del
trattato che avrebbe dovuto istituire l’ITO)
Nel tempo il regime si consolida: si affermano prassi e il sistema
funziona dal 1948 al 1994 in forza di un Protocollo di applicazione
provvisoria.

Qual è l’idea alla base del GATT?


Superare le politiche unilaterali e protezionistiche e liberalizzare gli
scambi sulla base di regole comuni e del principio di non
discriminazione.

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L’ORIGINE DELL’OMC
Come ha potuto il GATT mantenere efficacia per quasi 50 anni?

Attraverso il meccanismo dei cicli di negoziati


commerciali (Round), che ha consentito di attualizzarne
l’applicazione.
Nel Kennedy Round (anni’60): riduzione del 35% dei dazi;
Nel Tokyo Round (anni’70): ostacoli non tariffari, dumping…

Nel corso dell’VIII ciclo negoziale (Uruguay Round, 1986-1994) viene


istituita l’Organizzazione mondiale del commercio – OMC
Nel 2001 si apre il IX ciclo di negoziati (Doha Round)

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LA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL’OMC

L’Organizzazione mondiale del commercio

Stati membri: 164 (2001: Cina; 2012: Russia)


Sede: Ginevra

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La struttura istituzionale dell’OMC

Funzioni dell’OMC:

1. Amministra gli accordi commerciali multilaterali che regolano


gli scambi internazionali;
2. Costituisce una sede di negoziato multilaterale in materia
commerciale;
3. Gestisce la procedura per la risoluzione delle controversie;
4. Attraverso il meccanismo di esame delle politiche commerciali
svolge un controllo politico

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LA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL’OMC
E’ atipica:
Conferenza dei Ministri: composta da un rappresentante a livello
ministeriale per ogni Stato membro. Ha competenza generale ma si riunisce ogni
2 anni. Approva le nuove adesioni; interpreta gli accordi

Consiglio generale: un rappresentante diplomatico di ogni Stato membro.


Svolge le funzioni della Conferenza dei Ministri quando non è riunita.
Si riunisce anche come:
Organo per la risoluzione delle controversie- DSB
Organo di esame delle politiche commerciali
Coordina l’attività dei tre Consigli responsabili dell’applicazione dei tre principali
accordi commerciali dell’OMC): - Consiglio GATT; - Consiglio per gli scambi di
servizi; Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al
commercio

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LA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL’OMC
Segretariato: è composto da funzionari internazionali che non
rappresentano i rispettivi governi nazionali. Svolge l’attività organizzativa e
di supporto
Direttore generale: è nominato dalla Conferenza dei Ministri. Coordina
l’attività del Segretariato e rappresenta l’OMC nelle relazioni esterne

Okonjo Iweala, candidato «di consenso»


della Nigeria il 27/10/2020

Comitati/Gruppi di lavoro: svolgono attività di studio e approfondimento


di tematiche specifiche 5

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LA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL’OMC
Processo decisionale:
non c’è ponderazione del voto. Il sistema deliberativo è quello della

maggioranza semplice (maggioranze qualificate sono previste


solo per alcune decisioni più delicate, quali la concessione di
deroghe).
Più spesso:

consensus o talora inverted consensus…


...ma le decisioni più importanti vengono raggiunte a porte chiuse
in riunioni ristrette, prima delle deliberazioni ufficiali
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Gli accordi amministrati dall’OMC

L’Atto istitutivo dell’OMC è stato siglato a Marrakesh nel


1994.
Esso comprende 4 Allegati:
Allegato 1: GATT ’94, GATS, TRIPS e altri accordi
multilaterali integrativi (tra cui: Accordo sull’agricoltura,
Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitare, Accordo sugli
ostacoli tecnici agli scambi; Accordo sulle misure Anti-
dumping…)
Allegato 2: Intesa sulla soluzione delle controversie (DSU)

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Gli accordi amministrati dall’OMC

Allegato 3: Meccanismo di esame delle politiche commerciali


(Trade Policy Review Mechanism)
Allegato 4: Accordi commerciali plurilaterali (commercio di
aeromobili civili; appalti pubblici)

In base al principio dell’impegno globale (single undertaking) per


diventare membro dell’OMC è necessario accettare in blocco tutti gli
accordi commerciali contenuti nei primi 3 Allegati (accordi
multilaterali)

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