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L’EQUILIBRI

O
CORPI SOLIDI

Valentina Fino
DEFINIZIONE DI
EQUILIBRIO

STATICO DINAMICO

Se un corpo è in quiete e vi Così detto quando presenta reazioni opposte


rimane permanentemente che procedono alla stessa velocità: la
velocità di formazione dei prodotti è uguale
alla velocità della trasformazione opposta
I SOLIDI IN EQUILIBRIO
POSSONO ESSERE:

PUNTI MATERIALI CORPI ESTESI

Oggetti le cui dimensioni e Oggetti le cui dimensioni e struttura


struttura interna sono non possono essere trascurati, poiché
trascurabili rispetto allo spazio influenzano il moto
in cui si muovono e al moto
che descrivono
PUNTI MATERIALI moto traslatorio

CORPI ESTESI moto traslatorio

moto rotatorio
  CONDIZIONE DI EQUILIBRIO:
Un corpo materiale fermo rimane in equilibrio quando è nulla la
risultante delle forze che agiscono su di esso,

Viene applicata su: In genere un oggetto non è libero di muoversi


cioè,il suo comportamento dipende cioè dalla
● Piano orizzontale presenza di vincoli.
● Piano inclinato
● Corpo appeso Un vincolo è un oggetto che impedisce ad un
corpo di compiere alcuni movimenti, grazie a
delle FORZE VINCOLARI
PIANO ORIZZONTALE

 
 Si oppongono il peso esercitato dall’
oggetto e la forza normale esercitata dal
piano, che funge da vincolo

 
 Caso in cui agisce una 3a forza

 (uguale e inversa alla )


PIANO INCLINATO

 Qui la è inclinata rispetto alla


verticale. Si fissa un sistema di
coordinate per un piano inclinato,
e , rispettivamente parallele e
perpendicolari rispetto al piano.

 
CORPO APPESO

 La forza esercitata su due estremi in


egual modo è detta tensione

𝑻 =𝑷
 

Per cambiare la direzione della tensione si può utilizzare una


carrucola
DINAMICA DEI SISTEMI DEI PUNTI
MATERIALI

 Consideriamo un sistema di n punti materiali, con , interagenti tra loro e con il resto
dell’universo.
Nello studio di un tale sistema risulta conveniente scomporre la forza agente sull’ i −
esimo punto nella somma della risultante delle forze esterne:
• e quella delle forze esercitate sul punto da tutte le altre particelle
• , dette forze interne.
 La distinzione tra forze interne ed esterne è totalmente arbitraria in quanto è possibile
estrinsecare dal sistema di n punti materiali uno di questi e considerare tra le forze
esterne agenti sulle
restanti particelle del sistema, la forza esercitata su queste dal punto materiale
separato.
In accordo con la terza legge di Newton la forza che l’i-esimo punto del sistema
esercita sul j − esimo punto è uguale ed opposta alla forza che il j-esimo punto
esercita sull’i − esimo punto:
  Pertanto, benché la risultante delle forze interne agenti sull’ i-esimo punto è diversa da zero,
la risultante di tutte le forze interne del sistema è nulla:
 Naturalmente la terza legge di Newton si applica anche alle forze
esterne, che però si esercitano tra i punti del sistema e tutti gli altri punti
dell’universo. Fissato un sistema di riferimento inerziale, per l’i-esimo
punto di vettore posizione , soggetto alla forza , definiamo la velocità
come:
   
L’accelerazione come: L’energia cinetica :

 
La quantità di moto :

 
Il momento angolare (rispetto all’origine O del sistema di riferimento):

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