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Dai Comuni a Machiavelli

Esperimento italiano
 Fine dell’XI secolo, nel nord Italia vengono costituite delle
associazioni di cittadini (coniurationes) che si pongono
come unità politica autonoma rispetto all’ordine feudale
 XII secolo: in molti comuni opposizione al monopolio del
potere dei grandi proprietari (cavalieri-milites)
Il popolo e i Comuni
 Ribellioni popolari

 Il popolo non era composto d’indigenti, era il ceto più


modernamente produttivo della città
Urbanesimo
 Urbanesimo

 Intensa attività civica nei comuni popolari


Comune e partecipazione
 Sistema di ampia partecipazione che si articola mediante
una serie di istituzioni e cariche:

consigli degli anziani

consigli del popolo,

le assemblee cittadine (arengo)

le rappresentanze delle corporazioni


Democrazia aristocratica?
 Cariche pubbliche elettive e di breve durata

 Consoli e podestà

 Nei comuni i prodromi remoti della democrazia moderna

 Quadro “democratico” con esclusioni e limitazioni

 Luogo genetico della modernità politica: legittimazione


mediante consenso informato da parte di cittadini liberi ed
eguali
Comuni ed emancipazione dal
basso
 Il Liber Paradius a Bologna nel 1257: liberazione dei servi
e degli schiavi del contado
 L’eliminazione della servitù non implica una eguaglianza
svincolata dall’articolazione della cittadinanza in gruppi e
corpi intermedi. Esclusione dei lavoratori non specializzati
Conflitto e Ordine
 Magnati e popolani nella Firenze del duecento

 Ordinamenti di giustizia di Giano Della Bella, esclude dal


potere i magnati e la corporazione di Calimala, la più
potente, dei mercanti e dei banchieri, ma anche salariati e
manovali
 Il tumulto dei Ciompi (popolo minuto) del 1378. Potere
esercitato per corporazioni ma senza esclusioni. Represso
violentemente con l’abolizione delle nuove arti
Un cerchio ristretto
 I teorici della sovranità del popolo (Tolomeo da Lucca,
Bartolo da Sassoferrato, e soprattutto Marsilio da Padova)
 Articolazione del potere secondo Bartolo: Consiglio
generale eletto da tutti i cittadini, che a sua volta elegge un
consiglio ristretto
 Marsilio e la “valentior pars”. Sulle tracce di Aristotele,
Marsilio sostiene che il comune cittadino può essere non
idoneo a formulare le leggi, ma certamente è idoneo a
giudicarle
Il momento repubblicano
 Firenze e il movimento repubblicano del 400: il nuovo
umanesimo di Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Poggio
Bracciolini
 Leonardo Bruni e la rivalutazione della democrazia, anche
se nella Firenze del 400 libertà et equalità riguardavano una
parte limitata della cittadinanza
Fine del repubblicanesimo
umanistico
 Machiavelli si lascia alle spalle il repubblicanesimo
umanistico
 Crisi delle repubbliche incapaci di fronteggiare i nascenti
stati territoriali

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