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Salvatore

Quasimodo
• Nacque a Modica, in provincia di Ragusa, nel 1901;
• Lavora come ingegnere e impiegato statale e scrive poesie nel tempo libero;
• Nel 1929, a Firenze, pubblica le sue poesie sulla rivista Solaria;
• Nel 1935 inizia a dedicarsi esclusivamente alla poesia;
• Nel 1938 lavora per la rivista Letteratura;
• Prima fase: ricordi d'infanzia, vita e cultura della Sicilia, religione e morte;
• Acque e terre (1930) e Oboe sommerso (1932);
• Seconda fase: la storia contemporanea, le questioni sociali, gli orrori del fascismo e della
guerra e la sofferenza umana.
• La vita non è sogno (1949), La terra impareggiabile (1958) e Dare e avere (1966).
• La posizione del poeta non può essere passiva a causa del suo ruolo nel mondo;
• La poesia è etica e scrivere in versi vuol dire subire un giudizio estetico;
• Nel 1959 Salvatore Quasimodo riceve il Premio Nobel per la rivista Letteratura. Il premio di
Quasimodo non fu ben accettato all'epoca. Molti lo consideravano immeritato ed erano
favorevoli a Montale, Ungaretti e Saba;
• Ungaretti definì il poeta siciliano "un pappagallo e un pagliaccio" e lo giudicava un
opportunista;
• All'epoca Eugenio Montale disse: "C’è modo e ‘quasimodo’ di fare la poesia!"
• Muore nel 1968 colto da un ictus.
Poesie
Sono state scelte tre poesie
SE CHINA IL GIORNO

Mi trovi deserto, Signore, nemmeno trepido cantarmi


nel tuo giorno, che fa secche mie voglie.
serrato ad ogni luce. T'ho amato e battuto;
si china il giorno
Di te privo spauro, e colgo ombre dai cieli:
perduta strada d'amore, che tristezza il mio cuore
e non m'è grazia di carne!
NESSUNO
Io sono forse un fanciullo
che ha paura dei morti,
ma che la morte chiama
perché lo sciolga da tutte le creature:
i bambini, l'albero, gli insetti;
da ogni cosa che ha cuore di tristezza.

Perché non ha più doni


e le strade son buie,
e più non c'è nessuno
che sappia farlo piangere
vicino a te, Signore.
ALLA NUOVA LUNA

In principio Dio creò il cielo intelligenza laica,


e la terra, poi nel suo giorno senza timore, nel cielo sereno
esatto mise i luminari in cielo d’una notte d’ottobre,
e al settimo giorno si riposò. mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
Dopo miliardi di anni l’uomo, dalla creazione del mondo. Amen.
fatto a sua immagine e somiglianza, (Da La terra impareggiabile, 1955-58)
senza mai riposare, con la sua
GRAZIE A TUTTI!

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