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LE LEGGI DI KEPLERO

CH I E RA E CO S A H A FAT TO
K E PL ER O ?

Keplero perfezionò il modello eliocentrico


dicendo che le orbite dei pianeti intorno al
Sole sono ellissi invece che circonferenze.

L’ellisse è una curva che appartiene alla


famiglia delle «coniche», poiché è ottenuta
dall’intersezione tra un cono e un piano, il
quale non deve essere né parallelo all’asse
del cono, né parallelo ad una generatrice.
Johannes Kepler è stato
un astronomo, astrologo,
L’ellisse è inoltre definita da questa
matematico, cosmologo, proprietà:
teorico musicale, filosofo
della natura e teologo
luterano tedesco, che
scoprì empiricamente le
omonime leggi che La somma delle distanze dei punti di un’ellisse da due punti fissi, detti fuochi, è costante
regolano il movimento
dei pianeti.
LA PRIMA LEGGE DI KEPLERO

Le orbite descritte dai pianeti intorno al Sole sono ellissi di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.

La conseguenza di questa legge è che sull’ellisse si creeranno due punti particolari:


• Perielio, il punto più vicino al Sole;
• Afelio, il punto più distante dal Sole.
DIMOSTRAZIONE DELLA PRIMA LEGGE

Usando la seconda legge di Newton (F=m*a) possiamo ottenere le possibili traiettorie di un corpo che ruota
attorno ad un corpo maggiore.

È quindi possibile dimostrare che le possibili traiettorie sono: circonferenza, ellisse, iperbole e parabola,
ovvero, le coniche.
Perciò le traiettorie possono essere chiuse o aperte, ma sapendo che i pianeti compiono un percorso chiuso
attorno al Sole, essi si muoveranno obbligatoriamente compiendo una traiettoria ellittica o circolare (solo in
casi particolari).
L A S E C O ND A L E GG E DI KE P L E R O

Il raggio vettore che va dal Sole a un pianeta spazza aree uguali in tempo uguali.
Nell’immagine qui sotto i Perciò gli archi PP’ e AA’ In questo modo il pianeta è più lento
due triangoli SPP’ e sono percorsi nello stesso all’afelio e più veloce al perielio. La
SAA’ hanno la stessa area tempo, quindi il pianeta è figura qui sotto descrive perfettamente la
e quindi sono spazzati in più veloce nel tratto PP’ e variazione della velocità del pianeta nei
intervalli di tempo più lento in AA’ vari punti dell’orbita, evidenziando le
uguali. distanze percorse in tempi uguali.

La conseguenza di questa legge è che nel emisfero boreale la primavera e l’estate durano sette giorni in più
dell’autunno e dell’inverno.
DIMOSTRAZIONE DELLA SECONDA LEGGE

La seconda legge di Keplero non è altro che l’applicazione del principio di conservazione del momento
angolare, anche se i principi della dinamica di Newton non erano ancora stati formulati e quindi Keplero non
poteva conoscerli.
ra= distanza Terra-Sole con la Terra nell’afelio
Consideriamo la Terra quando occupa rp= distanza Terra-Sole con la Terra nel perielio
le posizioni di afelio e perielio rispetto va= velocità Terra in afelio
vp= velocità Terra in perielio
al Sole

Quindi scriviamo:
La massa terrestre, la distanza Terra-Sole e le velocità sono
L=M*v*r che nei due casi è: Lp=MT*vp*rp
dati noti, perciò è possibile calcolare il momento angolare nei
LA=MT*va*ra
due punti che risulterà lo stesso

Quindi, nel perielio (dove r è minore), per avere L costante, si deve aumentare vp; analogamente, nell’afelio
(dove r è maggiore) va deve essere minore
LA TERZA LEGGE DI KEPLERO

Il rapporto tra il cubo del semiasse maggiore dell’orbita e il quadrato del periodo di rivoluzione è lo stesso
per tutti i pianeti.

Possiamo indicare con r la distanzia media dal Sole e con T il periodo di rivoluzione per esprimere questa
legge con la seguente formula:

T^2=K(r^3)

Questa legge è valida anche per un satellite che orbita intorno ad un pianeta, come la Luna, ma k dovrà
dipendere dalla massa del pianeta al centro dell’orbita del satellite.
Applicando la formula inversa di questa legge è inoltre possibile calcolare la massa del sole conoscendo la
distanza Terra-Sole e il periodo di rivoluzione terrestre.
DIMOSTRAZIONE DELLA TERZA LEGGE

Per semplificare la dimostrazione ipotizzeremo che l’orbita sia una circonferenza.

La forza di attrazione gravitazionale esercitata dal Sole sugli altri pianeti è una forza centripeta, quindi:

FG=FC ovvero G((m*Ms)/r^2)=m*(ω^2)*r

Scriviamo ω come da definizione e semplifichiamo m:

G(Ms/r^2)=((2π/T)^2)*r da cui G(Ms/r^2)=(4π^2/T^2)*r

Esplicitiamo il quadrato del periodo e quindi troviamo la formula della terza legge di Keplero:

T^2= (4π^2/GMs)*r^3 da cui k= 4π^2/GMs


BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA

• L’Amaldi per i licei • Youmath.it


scientifici.blu, Ugo Amaldi, • Wikipedia.org
Zanichelli, Bologna, 2015 • Slideplayer.it
• Zanichelli.it
• L’evoluzione della fisica, M.
• Treccani.it
Ostili, G. P. Parodi, G. M.
• Teoria #15 - LEGGI di
Onori, Paravia, Milano,
KEPLERO, GRAVITA
2006
(video youtube di Step by
Step)

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