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Primaria e Secondaria
Prof. Francesco Cognetti
Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
Roma
La realtà oncologica, italiana e mondiale, è radicalmente
cambiata nel corso degli ultimi anni
La Prevalenza del Cancro in Italia*
◦ Aumento dell’incidenza
MA SOPRATTUTTO
Fumo ~33%
Costi diretti
«Financial
Costi indiretti Toxicity»
Costi diretti
Spesa farmaci oncologici in Italia
2008 1.390 miliardi di euro
AIFA 2016
3) Riduzione dell’apoptosi
Diossine, organocloruri
Metalli e semimetalli
Prevenzione Secondaria
«La Prevenzione Secondaria, attiene a un grado
successivo rispetto alla prevenzione primaria,
intervenendo su soggetti già ammalati, anche se
in uno stadio iniziale. Rappresenta un intervento
di secondo livello che mediante la diagnosi
precoce di malattie, in fase asintomatica
(programmi di screening) mira ad ottenere la
guarigione o comunque limitarne la progressione.
Consente l’identificazione di una malattia o di
una condizione di particolare rischio seguita da
un immediato intervento terapeutico efficace,
atto a interromperne o rallentarne il decorso1»
• Mammografia digitale
(Gli studi hanno usato la mammografia come metodica di scelta,
riservando l’ecografia e la RM a situazioni cliniche specifiche come
le mammelle con spiccata componente ghiandolare)
• Ogni anno
(Anche se probabilmente l’esecuzione ogni due anni potrebbe avere
il medesimo impatto)
Quali sono i rischi?
• Stress psicologico
• Il test ha una specificità del 98% ma una sensibilità del 50% che viene
però implementata grazie all’esecuzione annuale al contemporaneo
test di ricerca per l’HPV.
2. Cancro della Cervice
Le indicazioni attuali…
• Attualmente l’indicazione è iniziare lo screening a 21 anni
poiché nelle pazienti più giovani l’incidenza è decisamente
bassa ed è più alto il tasso di risoluzione spontanea
dell’infezione da HPV.
• Test immunochimici
Si basa sull’utilizzo di anticorpi diretti contro la globina. Richiede solo uno o due
campioni di feci ed ha una sensibilità del 79% ed una specificità del 94%. A differenza
del precedente non richiede diete specifiche prima dell’esecuzione; è però più costoso e
la sua efficacia si riduce se il campione viene processato dopo troppo tempo.
Ovviamente, in caso di positività ad uno di questi test è necessario eseguire una RSCS di
controllo!
I test endoscopici e radiologici (I)
• Clisma al bario con doppio contrasto
Non invasivo, ha una sensibilità del 38% ed una specificità dell’87%.
E’ stato largamente soppiantato dalle indagini fibroscopiche.
• RSCS
E’ un test diagnostico ma permette contestualmente l’esecuzione di
biopsie; ha un maggior impatto nella riduzione della mortalità per
neoplasie del primo tratto del colon rispetto a quelle che originano
del sigma. I tassi di incidenza di complicazioni (perforazioni,
complicanze cardiopolmonari legate alla sedazione) sono
estremamente bassi. Richiede però una preparazione intestinale.
• Retto-sigmoidoscopia
Permette di esplorare il tratto di intestino nel quale insorgono circa il
60% delle neoplasie.
I test endoscopici e radiologici (II)
• Capsula endoscopica
Prevede l’ingestione di una capsula contenente una fotocamera che
scatta fra le 4 e le 35 fotografie al secondo permettendo una
successiva ricostruzione dell’intestino. Attualmente l’indicazione
sussiste per coloro che non possono o non vogliono eseguire un
esame fibroscopico che, tuttavia, deve essere comunque effettuato
in caso di positività. Ha una sensibilità dell’88% ed una specificità
dell’82%. Richiede una preparazione intestinale piuttosto complessa
e , seppur minimo, esiste il rischio della necessità di un intervento
chirurgico per la mancata espulsione della capsula.
• Coloscopia virtuale
Prevede una preparazione intestinale, l’insufflazione di CO2 per via
rettale e l’acquisizione di immagini TC. Ha una sensibilità del 64%
ed una specificità del 91%. Ovviamente espone il paziente ad una
dose, seppur ridotta, di radiazioni ionizzanti.
3. Cancro del Colon
Test diagnostico Sensibilità (%) Specificità (%)
RSCS 96 >95
Retto-sigmoidoscopia 71 >95
Capsula endoscopica 88 82
Coloscopia virtuale 64 91
Gli screening in Italia*
• I dati che si riferiscono all’attività svolta dai programmi di screening nel
2014 e nel 2015 ci dicono che ci sono progressi. È vero che ancora i dati
continuano impietosamente a mettere in evidenza il divario fra Centro
Nord e Sud.
• Quasi 13 milioni di inviti nel 2015 (12.987.253, un milione di più che nel
2014) e poco meno di 6 milioni di test (5.876.046, oltre 300.000 in più
rispetto al 2014) effettivamente eseguiti. Nel 2015 più dell’80% della
popolazione italiana in età target viene regolarmente invitata allo
screening mammografico, poco meno a quello cervicale e colorettale.
Questi numeri positivi non si distribuiscono in maniera omogenea su
tutto il territorio nazionale, ma molti dei miglioramenti del 2015 sono a
merito di alcune Regioni del Centro Sud (in particolare Lazio, Abruzzo,
Sicilia e Sardegna).