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2019-2020
Corso Integrato di
Morfologia e funzioni ….
Fisiologia
Dott.ssa Francesca Uberti
francesca.uberti@med.uniupo.it
Dove studiare?
Appunti
(personali!)
STANFIELD -
GERMANN
EDISES
L. ZOCCHI et al.
PRINCIPI DI MARTINI - NATH
FISIOLOGIA 3a ed., EDISES
Φύσις
Talete di Mileto
I fisiologi presocratici
Tra l'età di Omero (XIII-IX secolo a.C.) e l'età di Socrate (seconda metà del V secolo
a.C.) all'interno della cultura greca si sviluppa un originale movimento di pensiero,
che pone come oggetto di studio e di indagine la natura.
Aristotele chiama questi pensatori "fisici" o "fisiologi", cioè studiosi della natura o
"naturalisti". Con essi si è soliti dare inizio alla filosofia vera e propria.
DIFFERENZA TRA APPARATO E
SISTEMA
Apparato: insieme di organi anatomicamente
collegati tra di loro e che svolgono insieme una
determinata funzione (es. apparato digerente,
apparato respiratorio).
Sistema: insieme di organi che svolgono una
funzione comune ma che non sono
necessariamente connessi tra loro dal punto di
vista anatomico (es. sistema endocrino, sistema
immunitario).
l’Uomo
60% della massa
corporea
99% delle molecole
corporee
"Non l'uomo, bensì
l'acqua è la realtà
delle cose"
Milieu intérieur
(ambiente interno)
Omeostasi
(dal greco ομέο e στάσις), è la tendenza
naturale al raggiungimento di una relativa
stabilità interna delle proprietà chimico-
fisiche che accomuna tutti gli organismi
viventi, per i quali tale stato di equilibrio
deve mantenersi nel tempo, anche al
variare delle condizioni esterne, attraverso
dei precisi meccanismi autoregolatori.
CICLO
MESTRUALE MANTENIMENTO
E AMPLIFICAZIONE
E DELLE
CARATTERISTICHE
GRAVIDANZA GENETICHE
DI UNA
POPOLAZIONE
Feedback
+
amplifica o smorza
+
sopprime
– –
+ +
ALLOSTASI
capacità degli organismi viventi di mantenersi stabili e vitali
attraverso il cambiamento, adattando i propri sistemi interni alle
mutate condizioni ambientali
Bruce S. McEwen
Sterling, P. and Eyer, J., 1988, Allostasis: A new paradigm to explain arousal pathology. In: S. Fisher and J. Reason
(Eds.), Handbook of Life Stress, Cognition and Health. John Wiley & Sons, New York
OMEOSTASI ALLOSTASI
= equilibrio statico = equilibrio dinamico
Carico Allostatico è il prezzo che il nostro organismo è costretto a
pagare per adeguarsi a cambiamenti indesiderati o situazioni vissute, andando a
modificare alcuni parametri interni per mantenere inalterate le funzionalità di organi
e apparati.
Amigdala
L’amigdala è dunque l'archivio della nostra memoria
emozionale, per ciò analizza l’esperienza corrente, con
quanto già accaduto nel passato: quando la situazione
presente e quella passata hanno un elemento chiave simile,
l’amigdala lo identifica come una associazione ed agisce,
talvolta, prima di avere una piena conferma. Ci comanda
precipitosamente di reagire ad una situazione presente
secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo fa,
con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta
ad eventi analoghi.
Le radici più antiche della nostra vita emotiva affondano nel senso dell’olfatto, cioè nel lobo olfattivo o
rinencefalo. Nei rettili, uccelli, anfibi e pesci questo rappresenta la regione suprema del cervello. Infatti l’olfatto
era un senso di importanza fondamentale ai fini della sopravvivenza.
Il centro olfattivo era costituito da un sottile strato di neuroni che recepiva lo stimolo olfattivo e lo classificava
nelle principali categorie: nemico o pasto potenziale, sessualmente disponibile, commestibile o tossico.
Un secondo strato di cellule inviava, attraverso il sistema nervoso, messaggi riflessi per informare l’organismo sul
da farsi: avvicinarsi, fuggire, inseguire, mordere, sputare.
Già con la comparsa dei primi mammiferi dal lobo olfattivo incominciarono ad evolversi gli antichi centri
emozionali, che ad un certo punto dell’evoluzione divennero abbastanza grandi da circondare l’estremità cefalica
del tronco cerebrale. Per questo questa parte del cervello venne chiamata sistema limbico, dal latino “limbus” che
vuol dire anello.
Questa nuova parte del cervello aggiunse al repertorio cerebrale le reazioni emotive che hanno più
specificamente a che fare con le quattro funzioni della sopravvivenza ( nutrizione, lotta, fuga, riproduzione) e le
emozioni che gli sono proprie: ira, rabbia, paura, piacere, desiderio ecc.
Quando si evolse ulteriormente, il sistema limbico perfezionò altri due strumenti: l’apprendimento e la memoria.
Questo consentiva ad un animale di essere più intelligente nelle sue scelte per la sopravvivenza. Poteva infatti
modulare le proprie risposte in modo molto più consono ad esigenze e situazioni mutevoli, senza dover più
reagire in modo automatico e rigido.
Evoluzione del Cervello Emotivo 2/2
Fu l’aggiunta della neocorteccia e delle sue connessioni con il sistema limbico a permettere ad esempio il legame
madre-figlio, cioè quel sentimento che rende possibile lo sviluppo umano, rappresentando la base della dedizione
a lungo termine necessaria per allevare i figli.
Infatti nelle specie prive di neocorteccia, come i rettili, manca l’affetto materno: quando i piccoli escono dall’uovo,
devono nascondersi per non essere divorati dai loro stessi genitori.
Negli esseri umani il legame protettivo tra genitori e figli consente che gran parte della maturazione del sistema
nervoso prosegua nel corso dell’infanzia. Infatti durante l’infanzia il cervello continua a svilupparsi.
Plasticità
●
Vigilanza/Attenzione
●
Paul D. MacLean
Il cervello trino è un modello dell'evoluzione del cervello
anteriore e del comportamento dei vertebrati proposto dal
medico e neuroscienziato americano Paul D. MacLean.
MacLean.
MacLean originariamente ha formulato il suo modello negli
anni '60 e lo ha proposto a lungo nel suo libro del 1990 The
Triune Brain in Evolution. Il cervello trino è costituito dal
complesso rettiliano, dal complesso paleomammaliano
(sistema limbico) e dal complesso neomammaliano
(neocorteccia), visti come strutture aggiunte
sequenzialmente al cervello anteriore nel corso
dell'evoluzione.
L'ipotesi del cervello trino divenne familiare a un vasto
pubblico popolare attraverso il libro del 1977 vincitore del
premio Pulitzer di Carl Sagan The Dragons of Eden. La
teoria è stata abbracciata da alcuni psichiatri e da almeno un
importante ricercatore di neuroscienze affettive
Reptilian complex
The reptilian complex, also known as the R-complex or "reptilian brain" was the name
MacLean gave to the basal ganglia, structures derived from the floor of the forebrain
during development. The term derives from the fact that comparative neuroanatomists
once believed that the forebrains of reptiles and birds were dominated by these
structures. MacLean proposed that the reptilian complex was responsible for species
typical instinctual behaviors involved in aggression, dominance, territoriality, and ritual
displays.
Paleomammalian complex
Il complesso rettiliano, noto anche come complesso R o "cervello rettiliano", era il
nome che MacLean ha dato ai gangli della base, strutture derivate dal pavimento del
cervello anteriore durante lo sviluppo.
Il termine deriva dal fatto che i neuroanatomisti una volta credevano che i cervelli
anteriori di rettili e uccelli fossero dominati da queste strutture.
*
Il Sistema Nervoso Autonomo
• Il SNA è la parte del sistema nervoso periferico che regola quelle attività
corporee che generalmente non sono sotto il controllo della coscienza
• É costituito da un gruppo speciale di neuroni che innervano:
– La muscolatura cardiaca
– La muscolatura liscia (pareti dei visceri e dei vasi sanguigni)
– Gli organi interni
– Cute (muscoli piloerettori e ghiandole sudoripare)
*
Sistema Nervoso Parasimpatico
“riposo & digestione”
SISTEMA CRANIOSACRALE
SLUDD
Salivazione
Lacrimazione
minzione
la sua attività è ben illustrata da un soggetto
Digestione che si rilassa dopo un pasto:
defecazione ● pressione arteriosa, frequenza cardiaca e
ritmo respiratorio rallentano
● il tratto gastrointestinale accelera la sua
attività
● la pelle è calda e le pupille sono costrette
*
Sympathetic nervous system
“fight or flight”
(attacca o fuggi)
SISTEMA
TORACOLOMBARE
Prepara
l’organismo
all’azione
*
Sistemi motori autonomo e somatico
• Sistema motorio somatico
– Un motoneurone si estende dal SNC al muscolo scheletrico
– Gli assoni sono mielinici, conducono gli impulsi rapidamente
• Sistema nervoso autonomo
– Una catena di due motoneuroni
• Neurone pregangliare
• Neurone postgangliare
– La conduzione è più lenta, dovuta ad assoni poco o per niente mielinizzati
neurone soma neurone
pregangliare postgangliare
radice dorsale
assone pregangl.
muscolo liscio
assone
ganglio postgangliare
radice
motoneurone ventrale muscolo
somatico scheletrico
midollo
spinale
Suddivisione del sistema nervoso autonomo
• Divisioni Orto- e
Parasimpatica
• Per lo più innervano
le stesse strutture
• Ma causano effetti
opposti
• Ortosimpatico – “lotta,
fuga, o paura”
– attivato durante
l’esercizio fisico,
l’eccitamento e le
emergenze
• Parasimpatico – “riposo e
digestione”
– Coinvolto nel
risparmio energetico
Azioni del Sistema Nervoso Autonomo
Struttura Stimolazione dell’Ortosimpatico Stimolazione del Parasimpatico
Occhio (Iride) Dilatazione della pupilla Constrizione della pupilla
Ghiandole salivari Riduzione della salivazione Aumento della salivazione
Mucosa orale Riduzione della produzione di Aumento della produzione di muco
muco
Cuore Aumento della frequenza dei Diminuzione della frequenza dei battiti
battitie della forza di contrazione e della forza di contrazione
● Reception
● Signal transduction
● Response
&
RESPONSE
COMUNICAZIONE
Neuro-
Ormoni
trasmettitori
Citochine
Citochine
Sono state raggruppate sotto il
nome generico di citochine tutte
le proteine, generalmente
glicosilate e di basso peso
molecolare, secrete dalle cellule
del sistema immunitario,
fondamentalmente da monociti e
linfociti T, anche se altre cellule
non immunitarie producono
citochine, come ad esempio: le
cellule endoteliali ed i fibroblasti.
Precedentemente, le citochine
erano denominate in funzione
dell'origine della cellula
secretrice, ad esempio:
linfochine (prodotte da linfociti)
monochine (monociti) o in base
alla loro attività: chemiochine,
interleuchine, interferoni
il Sistema Immunitario
IL SISTEMA IMMUNITARIO
Il sistema immunitario e’ un sistema
omeostatico deputato al riconoscimento ed
eliminazione di tutto cio’ che e’ estraneo al
nostro organismo e che potenzialmente puo’
alterare l’integrita’ strutturale e/o funzionale
dell’organismo stesso
l termine immunità deriva dalla parola latina immunitas, che stava ad indicare l’esenzione da alcuni
obblighi civili e dalla perseguibilità legale, che veniva attribuita ai senatori romani in carica
Storicamente in medicina immunità ha significato protezione dalle malattie, ed in particolare dalle malattie
infettive.
Le cellule e le molecole coinvolte nell’immunità costituiscono il sistema immunitario, e la loro
risposta organica rappresenta la risposta immunitaria.
RETE DIFENSIVA CONTRO INFEZIONI MICROBICHE, SOSTANZE ESTRANEE E
CANCRO
Gli stessi meccanismi che proteggono normalmente l’individuo dalle infezioni e provvedono
ad eliminare gli agenti esogeni sono in grado di causare a volte un danno tissutale e la
comparsa di malattie
….QUINDI….
Il sistema immunitario è il senso chimico che verifica la composizione chimica (sotto forma di strutture
complesse) dell'organismo, rispondendo di norma con la tolleranza o, più raramente, con il tentativo di
eliminazione della struttura riconosciuta
Funzioni del Sistema Immunitario
1. Distingue il “Sé”
dal “Non Sé”
2. Riconosce,
distrugge e
rimuove il “Non
Sé” (Batteri, Virus,
Tossine)
3. Distrugge il “Sé”
alterato (Tumori)
IMMUNOLOGIA: Studio delle cellule, delle molecole e dei meccanismi attraverso i
quali il sistema immunitario si protegge
ANTIGENE
Gli antigeni sono molecole che vengono riconosciute come estranee dal
sistema immunitario (sia innato che adattativo) tramite gli anticorpi od i
recettori specifici dei linfociti
• NATURA CHIMICA
• CARBOIDRATI
• LIPIDI
• ACIDI NUCLEICI
• PROTEINE: gli Ab possono riconoscere la
struttura I, II, III, IV
Granulociti
Neutrofili
Eosinofili
Basofili
Linfociti
T
T-helper
B
NK (Natural Killer)
Monociti
Macrofagi
Cell Dendritiche
ANTICORPI (Immunoglobuline)
il Riflesso
Infiammatorio
L’infiammazione
Si compone di:
*
Definizione di Stress
Lo Stress è uno stato di tensione psicologica e fisica
generata quando un soggetto sente di essere incapace ad
affrontare e risolvere alle alterazioni indotte da un agente
stressante.
Lo stato conseguente può essere adattativo (eustress) o
maladattativo (distress)
Definizione di Agente Stressante
(Stressor)
Ogni stressor che perturba l'omeostasi dell'organismo richiama immediatamente delle reazioni regolative
neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche.
Anche eventi di vita quotidiana possono portare a mutazioni anche radicali dovute all'adattamento. Malgrado
ciò, l'adattamento è un'attività complessa che si articola nella messa in atto di azioni finalistiche destinate alla
gestione o soluzione dei problemi, alla luce della risposta emotiva soggettiva suscitata da tali eventi.
La capacità di indirizzare le azioni adattative implica sia la possibilità di azioni finalizzate a modificare
l'ambiente in funzione delle necessità del soggetto, sia l'eventualità di intraprendere una modificazione di
caratteristiche soggettive per ottenere un migliore adattamento all'ambiente circostante.
Ad esempio, per adattarsi a un clima rigido, si può decidere di accendere un fuoco, o di indossare abiti più
pesanti: l'adattamento dipende dalle capacità di problem solving, ma anche dalla presenza di opportuni
elementi ambientali, economici o relazionali
Hypothalamic Sympathetic
Pituitary Adrenal
Adrenal Medullary
axis system
HPA SAM
La risposta è: entrambi.
I due sistemi vengono attivati contemporaneamente, ma
mentre SAM è istantaneo, HPA è più lento e se l’agente
stressante è rapidamente rimosso, può non comparire
affatto.
General
Adaptation
Syndrome
(GAS) (1907
Hans Selye
– 1982)
Hans Selye definì come "Sindrome Generale di Adattamento" quella risposta che l'organismo
mette in atto quando è soggetto agli effetti prolungati di svariati tipi di stressor, quali stimoli
fisici (ad es. fatica), mentali (ad es. impegno lavorativo), sociali o ambientali (ad es. obblighi o
richieste dell'ambiente sociale).
L'evoluzione della sindrome avviene in tre fasi:
● Allarme, l'organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi di
fronteggiamento (coping) sia fisici che mentali. Esempi sono costituiti dall'aumento del
battito cardiaco, pressione sanguigna, tono muscolare ed arousal (attivazione
psicofisiologica).
● Resistenza, il corpo tenta di combattere e contrastare gli effetti negativi
dell'affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche da varie
ghiandole, ad es. le ghiandole surrenali.
● Esaurimento, se gli stressor continuano ad agire, il soggetto può venire sopraffatto e
possono prodursi effetti sfavorevoli permanenti a carico della struttura psichica e/o
somatica.
General
Adaptation
Syndrome
(GAS)