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Master Comunicare il Turismo Sostenibile modulo Geografia dei Beni Ambientali

Territorio
anno accademico 2012-2013

Chiara Mazzocchi DISAA Universit degli studi di Milano chiara.mazzocchi@unimib.it

Le trasformazioni del paesaggio


Nella percezione del paesaggio le modifiche fisiche al suo stato iniziale sono date da trasformazioni che possono essere: naturali, cio non dipendenti dallazione delluomo non naturali, cio dipendenti dallazione delluomo. Es Bangladesh CC

Come abbiamo citato la lezione scorsa il territorio pu essere descritto secondo gli usi del suolo dividendolo in tre grandi gruppi: naturale, agricolo o antropizzato, urbanizzato.

Pianificazione urbanistica

Legge 1150/42

LN 1150/42
Art. 1 - Disciplina dellattivit urbanistica e suoi scopi Lassetto e lincremento edilizio dei centri abitati e lo sviluppo urbanistico in genere nel territorio del Regno sono disciplinati dalla presente legge. Il Ministero dei lavori pubblici vigila sull'attivit urbanistica anche allo scopo di assicurare, nel rinnovamento ed ampliamento edilizio delle citt, il rispetto dei caratteri tradizionali, di favorire il disurbanamento e di frenare la tendenza all'urbanesimo.

Anni 50
Ricostruzione post-bellica: accantonamento del Piano Regolatore Generale, previsto dalla 1150/42, sostituito dal piano di ricostruzione (DL 154/1945; L 1402/1951). Caratteristiche: -assoluta permissivit edilizia -rapidit di tempi di approvazione e attuazione Il PR resta in vigore fino agli anni 60

Anni 50: Caratteristiche dei piani di prima generazione (Moraci F.)


La mobilit basata su un reticolo stradale senza gerarchie esteso a tutto il territorio comunale; le previsioni insediative sono sovradimensionate e a macchia d'olio; le previsioni di servizi pubblici sono quasi esclusivamente relative alle zone gi edificate; la citt storica viene sottratta allo zoning e disciplinata dal regolamento edilizio con consistenti previsioni di demolizioni e sventramenti; lo sviluppo del settore terziario affidato a nuovi centri direzionali che appaiono integrativi, piuttosto che sostitutivi, alla terziarizzazione dei centri storici; le aree di pregio ambientale e paesaggistico sono generalmente destinate all'edificazione privata. Caso particolare: PRG di Astengo, Assisi 1958

Anni 60
Nel 1960 lINU presenta una proposta di riforma della legislazione urbanistica, il Codice dellUrbanistica. In questi anni vi forte espansione urbanistica, che rallenta nelle grandi citt ma investe le citt medie: -espansione quantitativa delle citt; -espansione del patrimonio abitativo nazionale. Temi dominanti: -critica ad una dimensione troppo fisica dellurbanistica -codificazione degli standard urbanistici -edilizia popolare -questione dei centri storici

Anni 60: le leggi


Con la LN 167/1962 vengono introdotti i Piani per LEdilizia Economica e Popolare (PEEP), allo scopo di mettere a disposizione dei comuni uno strumento concreto per programmare la politica abitativa e combattere la speculazione fondiaria. Art. 1 I Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti o che siano capoluoghi di Provincia sono tenuti a formare un piano delle zone da destinare alla costruzione di alloggi a carattere economico o popolare, nonch alle opere e servizi complementari, urbani e sociali, ivi comprese le aree a verde pubblico. Art. 3 Lestensione delle zone da includere nei piani determinata in relazione alle esigenze delledilizia economica e popolare e dal suo prevedibile sviluppo per un decennio. Le aree da comprendere nei piani sono, di norma, scelte nelle zone destinate ad edilizia residenziale nei piani regolatori vigenti, con preferenza in quelle di espansione dellaggregato urbano.*+

LN 765/67 legge ponte


1150/42 Art. 8 - Formazione del piano regolatore generale Ogni Comune del Regno ha facolt di formare il piano regolatore del proprio territorio. La formazione del piano obbligatoria per tutti i Comuni compresi in appositi elenchi da approvarsi con decreto del Ministro per i lavori pubblici di concerto con i Ministri per linterno e per le finanze, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

765/67 Art. 1
I Comuni hanno la facolt di formare il piano regolatore generale del proprio territorio. La deliberazione con la quale il Consiglio comunale decide di procedere alla formazione del piano non soggetta a speciale approvazione e diviene esecutiva in conformit dell'articolo 3 della legge 9 giugno 1947, n. 530; la spesa conseguente obbligatoria.

Anni 60: le leggi


Decreto Interministeriale 1444/68 Limiti inderogabili di densit edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della LN 765/67 (fissazione degli standard)

Anni 60: le leggi


LN 1187/68 legge tappo Art. 2 Le indicazioni del piano regolatore generale, nella parte in cui incidono su beni determinati ed assoggettano i beni stessi a vincoli preordinati all'espropriazione od a vincoli che comportino l'inedificabilit, perdono ogni efficacia qualora entro cinque anni dalla data di approvazione del piano regolatore generale non siano stati approvati i relativi piani particolareggiati od autorizzati i piani di lottizzazione convenzionati. L'efficacia dei vincoli predetti non pu essere protratta oltre il termine di attuazione dei piani particolareggiati e di lottizzazione.

Anni 70
Introduzione dellidea dellAction Planning Model, John Friedmann Temi dominanti: -interazione sociale come componente intrinseca della pianificazione, ricerca della giustizia attraverso lequilibrio monetizzato o lequilibrio sostantivo. Alla fine degli anni 70 inizia la fase della trasformazione per le grandi citt che crescono in maniera modesta su aree di nuova urbanizzazione, mentre per le piccole ancora lespansione ad avere la meglio.

Anni 70: le leggi


LN 10/77 : legge Bucalossi Introduzione degli oneri di urbanizzazione Art. 1 - Trasformazione urbanistica del territorio e concessione di edificare

Ogni attivit comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale partecipa agli oneri ad essa relativi e la esecuzione delle opere subordinata a concessione da parte del Sindaco, ai sensi della presente legge.

Anni 70: la questione del piano (Parlato A.)


In questi anni diventa pi pressante la questione del piano come strumento limitante. Alcune considerazioni: La 1150/42 viene emanata allo scopo di dare una disciplina organica alla formazione dei piani. Il rapporto pubblico-privato si estrinseca attraverso obblighi e diritti che il Comune gestisce cercando di ottemperare linteresse sociale con quello individuale. Ledificazione privata non libera ma vincolata ad un progetto generale predisposto dal Comune. I valori di mercato degli immobili aumentano in relazione al processo di urbanizzazione. Quindi?

Anni 70: la questione del piano (Parlato A.)

Il Comune, attraverso le destinazioni duso e la disciplina della edificabilit dei suoli, ha la responsabilit di modificare, in termini differenziali, i valori di mercato dei suoli urbani, e quindi di produrre plusvalore. Tale plusvalore o rendita fondiaria assoluta o differenziale rappresenta il beneficio che i proprietari dei suoli trasformabili ricevono gratuitamente dalla collettivit. (Forte F. in Parlato A.) cit. Cesare Valle

La perequazione urbanistica (Parlato A.)


Il principio fondamentale della perequazione urbanistica consiste nel riconoscere a tutti i terreni chiamati ad usi urbani un diritto edificatorio la cui entit sia indifferente alla destinazione duso, ma nasca invece dallo stato di fatto e di diritto in cui essi si trovano al momento della formazione del piano.

Lo strumento della compensazione urbanistica consente lattivazione del meccanismo per il quale lente pubblico ottiene aree e servizi di fruizione collettiva in cambio di diritti edificatori ceduti ad operatori privati, o in concomitanza con le effettiva utilizzazione dei diritti edificatori riconosciuti dal piano.

Anni 80
Caratteristiche emergenti della societ e della struttura territoriale: Decentramento della produzione industriale nelle grandi citt Aumento della centralizzazione terziaria Crisi del sistema mobilit Crescenti problemi ecologici

Emerge il tema della sostenibilit degli interventi urbani e della qualit della vita (coincide con la rururbanization) Deregulation urbanistica

Anni 80: le leggi


LN 47/94 il condono edilizio LN 431/85 Legge Galasso

Anni 90
Introduzione del tema della pianificazione partecipativa. Nella societ: -maggiore sensibilit socio-culturale -maggiore attenzione alle problematiche ambientali (Rio92) -maggiore utilizzo delle tecnologie informative -qualit della vita Richiesta di unurgente revisione degli strumenti legislativi per una pi elevata flessibilit. Temi dominanti: -sostenibilit -progettazione partecipata e multisettoriale nelle politiche per la citt -qualit estetica dellambiente urbano -valore del paesaggio

Anni 90: I Programmi Urbani Complessi


I PUC nascono dalla crisi della pianificazione urbanistica tradizionale. Per ovviare ai problemi di 1) sostenibilit economica; 2) rigidit del piano; 3) lunghezza dei tempi di approvazione e attuazione del piano lurbanistica mette in campo nuovi strumenti con caratteristiche particolari (urbanistica concertata). Caratteristiche comuni a tutti i PUC: -partecipazione contestuale di attori pubblici e privati -esclusione dellesproprio -trattano aree gi urbanizzate ma con necessit di riqualificazione

Anni 90: I Programmi Urbani Complessi (Atorino, Parlato)


Novit rispetto ai piani tradizionali: superamento zonizzazione monofunzionale ed accostamento della residenza ad attivit produttive, terziarie e ricreative intervento urbano come strumento di sollecitazione e valorizzazione delle risorse che si collocano sul territorio individuazione, contestuale alla programmazione, di soggetti attuatori, competenze, risorse finanziarie e tempi di attuazione iter di approvazione pi snello e veloce idee progettuali raccolte dal basso

Programmi Integrati dIntervento


Introdotti dallart. 16 della LN 179/92 caratteristiche: -riqualificazione tessuto urbanistico, edilizio e ambientale -integrazione di diverse tipologie di intervento -accanto alla componente abitativa si pu prevedere un mix di funzioni non residenziali ambiti: aree con valenza strategica per la citt attori: soggetti pubblici risorse: fondi pubblici disponibili attraverso leggi o bilanci; possibile ma non obbligatorio il ricorso a risorse private

Programmi di Recupero Urbano


Introdotti dallart. 11 LN 493/93 motivazioni: -riconoscimento scarsa qualit dei servizi e manutenzione degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica -necessit di collegare questi insediamenti con aggregato urbano preesistente ambiti: quartieri di edilizia residenziale pubblica caratteristiche: -concorso di risorse pubbliche e private attraverso una proposta unitaria -ammodernamento, manutenzione e restauro delle urbanizzazioni risorse: pubblico (Regioni)+ privato (obbligatorio) procedura: -possibile andare in variante al PRG vigente

Programmi di Riqualificazione Urbana


Introdotti dal DM 21/12/94 ambiti: aree di trasformazione della citt, con riguardo alle aree dismesse risorse: obbligatoria la presenza di risorse private procedura: prima valutazione comunale; poi valutazione ministeriale e stipula di un accordo di programma che consente di andare in variante agli strumento vigenti. Questo perch rispetto ai Pini di recupero, variano ambito e soggetto gestore, in questo caso il Ministero dei Lavori Pubblici.

Contratti di Quartiere
Introdotti dal DM 22/10/97 ambiti: quartieri degradati di edilizia pubblica, aree abusive, aree in marcato disagio abitativo obiettivo: riqualificazione urbana e sociale, combattere disoccupazione, marginalit, microcriminalit risorse: obbligatori i privati aspetto caratterizzante: raccordare politiche di riqualificazione con una componente di sviluppo economico e sociale dei quartieri degradati

Programmi di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST)


Introdotti dal DM 8/10/98 obiettivi: -realizzazione di attrezzature collettive puntuali o a rete a sostegno dello sviluppo sostenibile del territorio -riqualificazione di aree centrali e periferiche interessate dai fenomeni di degrado ambiti: grandi reti infrastrutturali caratteristiche: pluralit di soggetti, interventi, risorse, scala sovracomunale degli interventi risorse: finanziamento pubblico esiguo, privati almeno 1/3 dellinvestimento procedura: possibilit di andare in deroga al piano vigente in accordo con le autorit titolari

Gestione del territorio


La costituzione italiana delega dallo Stato alle Regioni la gestione, tutela e sviluppo del territorio, affidando ad esse la potest pianificatoria. Rientra fra gli obblighi delle Regioni legiferare in materia urbanistica. Le Regioni precisano le leggi nazionali adattandole al contesto. Dal 95 (Toscana) le regioni hanno legiferati in materia.

Legislazioni regionali (Morace F.)


caratteristiche comuni: -eterogeneit delle leggi/approcci -riconoscimento di una doppia natura strutturale-operativa degli strumenti di pianficazione -concertazione istituzionale tra pi soggetti per la pianificazione -perequazione come garanzia della equit delle scelte e della realizzabilit delle stesse

Lombardia
Un tassello normativo importante in questa fase quello del Decreto legislativo 267/2000, il testo unico degli enti locali, che ridistribuisce compiti e funzioni ai diversi gradi di governo locali. Spettano al Comune le funzioni dellassetto e dellutilizzazione del territorio, salvo ci che non sia attribuito ad altri soggetti dallo Stato o dalla Regione. La legge regionale lombarda la 12/2005, Legge di Governo del Territorio

LR 12/2005
Art 2. correlazione tra gli strumenti di pianificazione territoriale il governo del territorio si attua mediante una pluralit di piani coordinati e differenziati i quali, nel loro insieme, determinano la pianificazione del territorio stesso.

1.

3. i piani si uniformano al criterio della sostenibilit, sia intesa come la garanzia di uguale possibilit di crescita del benessere dei cittadini e di salvaguardia dei diritti delle future generazioni. 4. il piano territoriale e i piani territoriali di coordinamento hanno efficacia di orientamento, indirizzo e coordinamento, fatte salve le previsioni *+ che abbiano unefficacia prevalente e vincolante

LR 12/05
principi e innovazioni: -riforma a mosaico -modello di urbanistica contrattata -osservatorio territoriale (SIT) -orizzontalit degli strumenti

LR 12/2005
In particolare si delineano 3 livelli di governo: -regionale PIANO TERRITORIALE REGIONALE -provinciale PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE -comunale PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Questi piani vanno a sostituire i precedenti, in particolare i vecchi PRG vengono sostituiti dai nuovi PGT

PTR
Detta le linee guida della pianificazione territoriale e paesaggistica regionale, ma ha esclusivamente valore orientativo per la pianificazione. I piani sottordinati (provinciali, comunali) sono a lui sottoposti.
Il P.T.R. stato approvato con deliberazione CR VIII/951 del 19/01/2010 dalla regione Lombardia; con lentrata in vigore del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 22/01/2004 n.42) e della LR 12/2005 si reso infatti necessario procedere alladeguamento del Piano paesaggistico Regionale (P.P.R.) approvato nel 2001.

Strumenti interessanti proposti: -Piani Territoriali dArea -Rete Ecologica Regionale (RER)

PTCP
Art. 15 (Contenuti del piano territoriale di coordinamento provinciale) stralciIl PTCP, per la parte di carattere programmatorio: b) indica gli obiettivi di sviluppo economico-sociale a scala provinciale; c) indica elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale, sia orientativi che prevalenti, secondo le qualificazioni della presente legge, per la pianificazione comunale e dispone i contenuti minimi sui temi di interesse sovracomunale che devono essere previsti nel documento di piano, nel piano delle regole e nel piano dei servizi; d) definisce criteri per lorganizzazione, il dimensionamento, la realizzazione e linserimento ambientale e paesaggistico con le adeguate opere di rinverdimento e piantagione (1) delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilit ed il relativo coordinamento tra tali criteri e le previsioni della pianificazione comunale; g) prevede indicazioni puntuali per la realizzazione di insedia-menti di portata sovracomunale, se definiti come tali dai PGT dei comuni; h) indica modalit per favorire il coordinamento tra le pianifi-cazioni dei comuni, prevedendo anche forme compensative o finanziarie, eventualmente finalizzate allincentivazione dellassociazionismo tra i comuni.

PTCP
4. Il PTCP, acquisite le proposte dei comuni, definisce, in conformit ai criteri deliberati dalla Giunta regionale, gli ambiti destinati allattivit agricola di interesse strategico (3), analizzando le caratteristiche, le risorse naturali e le funzioni e dettando i criteri e le modalit per individuare a scala comunale le aree agricole, nonch specifiche norme di valorizzazione, di uso e di tutela, in rapporto con strumenti di pianificazione e programmazione regionali, ove esistenti. 5. Tale individuazione ha efficacia prevalente ai sensi dellar-ticolo 18, nei limiti della facolt dei comuni di apportarvi, in sede di redazione del piano delle regole, rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale. In tal caso per lapprovazione di detto piano si applicano anche i commi 5 e 7 dellarticolo 13. 6. Per la parte inerente alla tutela paesaggistica, il PTCP dispone quanto previsto dallarticolo 77, individua le previsioni atte a raggiungere gli obiettivi del piano territoriale regionale e pu inoltre individuare gli ambiti territoriali in cui risulti opportuna listituzione di parchi locali di interesse sovracomunale.

PTCP
Art. 18 (Effetti del piano territoriale di coordinamento provinciale) 2. Hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del PGT le seguenti previsioni del PTCP: a) le previsioni in materia di tutela dei beni ambientali e paesaggistici in attuazione dellarticolo 77; b) lindicazione della localizzazione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilit, qualora detta localizzazione sia sufficientemente puntuale, alla scala della pianificazione provinciale, in rapporto a previsioni della pianificazione o programmazione regionale, programmazioni di altri enti competenti, stato davanzamento delle relative procedure di approvazione, previa definizione di atti dintesa, conferenze di servizi, programmazioni negoziate. c) la individuazione degli ambiti di cui allarticolo 15, comma 4, fino alla approvazione del PGT; d) lindicazione, per le aree soggette a tutela o classificate a rischio idrogeologico e sismico, delle opere prioritarie di sistemazione e consolidamento *+

PLIS
PLIS: -interesse sovracomunale -gestione stabilita dal gruppo di comuni (es. convenzione, consorzio) - la Provincia che conferisce il carattere di PLIS -vincolo puramente locale (meno stringente di quelli presenti in unarea protetta regionale) http://www.parcomolgora.it/presentazione_parco.asp

PTCP
Perch importante la pianificazione di area vasta? (Camagni) -per lesistenza di effetti di spill over territoriale -per la crescente importanza delle reti (trasportistiche, ambientali, etc) -pianificazione comunale inadeguata -spesso i comuni sono troppo influenzati da interessi partigiani -oggi i comuni sono colpiti fortemente dai tagli al sistema locale -ripensare alle identit territoriali, distrutte da sprawl, cattiva edilizia, infrastrutture non necessarie.

PGT
Art. 6 (Pianificazione comunale) Sono strumenti della pianificazione comunale: a) il piano di governo del territorio; b) i piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale. Art. 7 (Piano di governo del territorio) Il piano di governo del territorio, di seguito denominato PGT, definisce lassetto dellintero territorio comunale ed articolato nei seguenti atti: a) il documento di piano; b) il piano dei servizi; c) il piano delle regole.

PGT
Art. 8 (Documento di piano) Larticolo 8 tratta del documento di piano come parte strategica del PGT e strutturale, ma non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Il Documento di Piano decade dopo 5 anni ed sempre modificabile.

PGT
Art. 9 (Piano dei servizi) 1. I comuni redigono ed approvano il piano dei servizi al fine di assicurare una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale, le eventuali aree per ledilizia residenziale pubblica e da dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonch tra le opere viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste.*+ 6. Il piano dei servizi pu essere redatto congiuntamente tra pi comuni confinanti e condiviso a livello operativo e gestionale. 14. Il piano dei servizi non ha termini di validit ed sempre modificabile.

PGT
Art. 10 (Piano delle regole) 1. Il piano delle regole: a) definisce, allinterno dellintero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti di territorio su cui gi avvenuta ledificazione o la trasformazione dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento; b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale; c) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante; d) contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeo-logica e sismica, quanto previsto dallarticolo 57, comma 1, lettera b); e) individua: 1) le aree destinate allagricoltura; 2) le aree di valore paesaggistico-ambientale ed eco-logiche; 3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica.

PGT
Art. 10 (Piano delle regole) 5. Le indicazioni contenute nel piano delle regole hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 6. Il piano delle regole non ha termini di validit ed sempre modificabile.

video

Report 9/05/2010 http://www.youtube.com/watch?v=jikrP1NsFAo http://www.youtube.com/watch?v=oOPKnQth8Rk Report 31/05/09 http://www.youtube.com/watch?v=qdACubFItwE 4a parte de Il suolo minacciato http://www.youtube.com/watch?v=50X38ti7_Tc

Master Comunicare il Turismo Sostenibile modulo Geografia dei Beni Ambientali

Territorio
anno accademico 2012-2013

Chiara Mazzocchi DISAA Universit degli studi di Milano chiara.mazzocchi@unimib.it

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