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o scorso anno una realt associativa importante che ha

sede nella mia citt, Imola, ha promosso una ricerca re-


gionale e un convegno internazionale sul tema dei ma-
trimoni imposti. Lassociazione si chiama Trama di Terre
e dal 1997 unisce donne italiane e straniere che lottano
controle discriminazioni di genere e quelle fondate sullorigine na-
zionale o sullappartenenza religiosa, per la creazione di una so-
ciet che tuteli le differenze e sia capace di includere tutte le per-
sone attraverso lo scambio e il dialogo interculturale.
Di recente si svolto un nuovo incontro promosso da Trama di Ter-
reeActionAid, allinternodel progettoContrastoai matrimoni for-
zati nella provincia di Bologna: agire sul locale con una prospet-
tivainternazionale, conuninteragiornatadedicataallaformazione
degli operatori sociali finanziata dalla Fondazione Vodafone Italia.
La pratica dei matrimoni forzati, parte di una cultura patriarca-
le purtroppo mai sconfitta neppure in Italia, tornata a cresce-
re nel nostro Paese assieme allimmigrazione, in particolare quel-
la proveniente dal Pakistan, India, Bangladesh e dallAfrica sub-
sahariana. Agli abusi e alle violenze di cui sono vittime, oggi, in
questo momento, tante donne italiane, si aggiungono i drammi
conseguenti ai matrimoni imposti a giovani donne e adolescenti
migranti, anche in Emilia-Romagna. La costrizione al matrimo-
nio ha quasi sempre conseguenze pesanti sulla vita delle don-
ne: violenze fisiche e psicologiche, segregazione, stupri, scom-
pensi psichici e della salute, rimpatrio forzato nei Paesi di ori-
gine. A volte la morte, per mano di mariti-padri-padroni. Solo nei
casi estremi ne veniamo a conoscenza, perch il fenomeno re-
sta sommerso e i dati statistici non sono attendibili. Le testi-
monianze in nostro possesso ci dicono per che significativo
e che molto si potrebbe fare, nel pieno rispetto delle apparte-
nenze e tradizioni, per il prioritario rispetto delle libert e dirit-
ti fondamentali della persona. Ecco perch associazioni come
quella imolese propongono azioni concrete da parte delle isti-
tuzioni locali, della Regione e dello Stato, volte ad una integra-
zione vera e condivisa.
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In Emilia-Romagna il sistema regionale di accoglienza ed inte-
grazione oggi si avvale, ad esempio, di 130 sportelli informati-
vi per i cittadini stranieri aperti dai Comuni, oltre 300 mediato-
ri interculturali utilizzati in ambito scolastico, sociale e sanita-
rio per facilitare lincontro e la comprensione tra operatori
pubblici e cittadini stranieri; un Centro regionale contro le di-
scriminazioni che ha risolto 69 casi nel 2011; una ventina di Cen-
tri interculturali coordinati dalla Regione, iniziative di comuni-
cazione interculturale come la RETE MIER, consulte e forum lo-
cali di partecipazione. Ci che conta e che va reso pi organi-
co la possibilit concreta per le donne immigrate di accede-
re a tutte le opportunit esistenti, utili alla loro autodetermina-
zione: parlo di accesso alledilizia residenziale pubblica, con-
sulenza legale resa dai Centri per le Famiglie, assistenza dei Cen-
tri Antiviolenza territoriali, orientamento lavorativo. In una pa-
rola, quei servizi che consentono davvero di cambiare vita a chi
si trova in condizioni di oppressione e di violenza subita. Inol-
tre, per rendere pi accessibili questi servizi alle donne che sono
in condizione di grave restrizione della libert e per aumentare
le azioni di contrasto, abbiamo accolto positivamente la proposta
di agire attraverso un Tavolo regionale per il contrasto ai ma-
trimoni forzati.
Realizzare una compiuta parit dei diritti tra cittadini, italiani e
stranieri, donne e uomini, una missione di civilt che ci deve
impegnare costantemente e che richiede alle istituzioni un di
pi di sensibilit, ascolto e formazione ancor prima di innova-
zioni normative. Il dialogo interculturale e la cultura delle diffe-
renze sono al centro di tutto e non si improvvisano. Vanno in-
centivate e sostenute le associazioni che li praticano e li pro-
muovono ogni giorno sul territorio, vanno formati gli operatori
che in ogni ambito e sportello pubblico entrano in contatto con
le persone immigrate. Vanno dati spazio e fiducia alle nuove ge-
nerazioni nate o cresciute in Italia e riconosciuto un ruolo sociale
fondamentale alle donne, siano esse partecipi o meno del
mercato del lavoro.
Una scelta di diritto:
se mi sposo per amore
MATRIMONI COMBINATI
E CULTURA DELLE DIFFERENZE
di Anna Pariani, consigliera regionale, vice capogruppo PD
el momento in cui scrivo, la conferenza dei capigruppo
della Camera dei Deputati ha fissato al 21 maggio lesa-
me in Aula della proposta di legge per accorciare i tem-
pi del divorzio. Il testo, licenziato dalla Commissione
Giustizia il 23 Febbraio e il 28 Marzo dalla Commissione
Affari Costituzionali della Camera, unifica quattro distinte pro-
poste che vanno a modificare la legge sul divorzio del 1970 ed
anche il Codice Civile, in riferimento alla durata della separazione
quale requisito per la proposizione della domanda di scioglimento
o di cessazione degli effetti civili del matrimonio e alla decorrenza
dello scioglimento della comunione tra i coniugi.
Il testo in approvazione a Montecitorio prevede la riduzione del-
la separazione da tre ad un anno con lintroduzione di una spe-
cifica disposizione relativa alla presenza o meno di figli minori,
nel qual caso il termine sarebbe di due anni, mentre la norma-
tiva vigente stabilisce che, per la proposizione della domanda
di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimo-
nio, le separazioni devono durare ininterrottamente da almeno
tre anni dallavvenuta comparizione dei coniugi innanzi al pre-
sidente del tribunale nella procedura di separazione personale,
anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in con-
sensuale. Quanto alla decorrenza dello scioglimento della co-
munione tra i coniugi, il testo ora in vigore dispone che lo scio-
glimento della comunione dei beni tra marito e moglie con-
seguente al passaggio in giudicato della sentenza di separazione
personale mentre lart. 2 del testo unificato lo anticipa al momento
in cui il presidente del tribunale, in sede di udienza presidenziale,
autorizza i coniugi a vivere separati.
Il divorzio non cosa semplice, sia per chi sceglie di farlo sia per
chi lo subisce, cio i figli, che in quel caso diventano a tutti gli ef-
fetti figli contesi. Penso che le norme in approvazione consen-
tiranno una migliore gestione del contenzioso familiare, oggi an-
cora caratterizzato da eccessive lungaggini ed estenuanti giudi-
zi, che possono facilmente divenire terreno di scontro e dunque
di ansia per i genitori e, di conseguenza, ancor di pi per i figli.
Io credo fermamente nei valori della famiglia come nucleo fon-
damentale di convivenza tra le persone e di crescita dei figli ma,
nel momento in cui essa si dissolve, bene che venga fatto nel
minor tempo possibile: che senso ha rimanere formalmente in-
sieme - e per tanto tempo - quando negli incontri si respira co-
stantemente tensione e quando la rabbia e il rancore diventa-
no lunico codice comunicativo? Pensiamo forse che tutto que-
sto non abbia pesanti conseguenze su chi lo prova e sui figli di
una coppia, anche se non sono minori? Molti psicologi e con-
sulenti familiari concordano sul fatto che lincertezza nella de-
finizione del rapporto tra i genitori - unito ai contenziosi che ne
scaturiscono - rende pi difficile ai figli lelaborazione della se-
parazione e la ridefinizione delle relazioni; senza contare poi quan-
to pu costare anche in termini economici un iter cos lungo di
divorzio e, in tempi di crisi come quello in cui stiamo vivendo,
possiamo pensare che divorzier solo chi potr permetterselo:
questo significherebbe creare categorie svantaggiate, con un pen-
siero particolare per tante donne, che sarebbero costrette a ri-
manere prigioniere di situazioni difficili o pericolose soltanto per-
ch non possono affrontare una separazione sul piano econo-
mico, condannando ad una vita infelice se stesse ed i loro figli.
Laccorciamentodei termini del divorzio, amioparere, si dovrper
accompagnare anche incentivando il ricorso alla mediazione - nei
casi incui essa risulter possibile edefficace e cio nelle situazioni
in cui non ci sia violenza o prevaricazione -, affinch le parti in cau-
sa, liberamente e con laiuto di un professionista, cerchino solu-
zioni concordatenellinteressedei figli. Seincoraggeremoi coniugi
a separarsi bene, si otterr un ricorso molto pi frequente agli
accordi consensuali che, proprio perch nascono dallinterno
della coppia, potranno concorrere a ristabilire una comunicazione
interpersonale con basi diverse e pi condivise, contribuendo ad
attenuare le tensioni ed il livello di conflittualit.
EmiliaRomagna
E|R IL DIVORZIO BREVE:
UNA SPERANZA PER LA
SOLUZIONE DI TANTI CONFLITTI
di Rita Moriconi, consigliera regionale PSI-Gruppo PD
L
N
Bologna, 9 maggio 2012
La perdita di Maurizio
ci priva di un amico, di
un collega, di un
uomo di profonda
umanit, generosit,
passione politica e ci-
vile. Il nostro affetto e
il nostro dolore si uni-
scono a quello della
moglie Rossella e del-
la figlia Federica.
Bologna, lintera comunit regionale, tutti quelli che
lhanno conosciuto e gli hanno voluto bene oggi per-
dono un punto di riferimento importante.
Alessandrini Tiziano, Barbieri Marco, Bertelli Alfredo,
Bianchi Patrizio, Bonaccini Stefano, Carini Marco,
Casadei Thomas, Costi Palma, Errani Vasco,
Ferrari Gabriele, Fiammenghi Miro, Garbi Roberto,
Gazzolo Paola, Lusenti Carlo, Marani Paola,
Marzocchi Teresa, Mazzotti Mario, Melucci Maurizio,
Monari Marco, Montanari Roberto, Mori Roberta,
Moriconi Rita, Mumolo Antonio, Muzzarelli Gian Carlo,
Pagani Giuseppe Eugenio, Pariani Anna, Peri Alfredo,
Piva Roberto, Rabboni Tiberio, Richetti Matteo,
Saliera Simonetta, Vecchi Luciano, Zoffoli Damiano
Maurizio Cevenini, indimenticabile Cev

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