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26/02/2011

I gruppi di Ferro: Storia del Mondiale,

I gruppi di Ferro: Storia del Mondiale, 1986-1994

La quarta tappa del nostro tour Mondiale ci porta in Messico. Per la tredicesima edizione si era candidata la Colombia in un primo tempo, ma limpossibilit di far fronte alle richieste della federazione internazionale fece si che la competizione venisse assegnata nuovamente al paese centroamericano che si trova cosi ad essere la prima nazione ad ospitare per due volte il Mondiale. Lo svolgimento del torneo si trov anche qui a rischio a causa di una serie di terremoti che nel 1985 colpirono il Messico provocando pi di 10.000 morti e causando investimenti per 2 miliardi di dollari per la ricostruzione. In questedizione cambi nuovamente il formato, la seconda fase non sarebbe pi stata una fase a gironi come succedeva dal 1974 ma si sarebbe tornati allantico sistema di eliminazione diretta, ma da questa edizione si aggiunsero anche gli ottavi, vista la pi ampia partecipazione. Si sarebbero classificati agli ottavi di finale, le prime due di ogni girone, pi le quattro migliori terze classificate. Questa ledizione che mette in luce la nuova stella del calcio internazionale: Diego Armando Maradona, capace di trascinare da solo la sua nazionale argentina al secondo titolo mondiale, dopo quello del 1978. La partita pi rappresentativa della manifestazione proprio il quarto di finale che mette di fronte Argentina contro lInghilterra. una partita particolare, visto anche il clima freddo che esiste fra i due paesi a causa della contesa di qualche anno addietro, ma mai dimenticata, sulle isole Falkland, territorialmente vicine allArgentina ma politicamente appartenenti agli inglesi. La partita terminer 2-1 per la nazionale Albiceleste, e Diego si render protagonista nel bene e nel male. Segner il primo gol di mano (quando egli stesso dichiarer ch stata La Mano di Dio a spingere il pallone in rete). Il gol del raddoppio invece rester come uno dei pi bei gol nella storia di questo sport: Maradona parte dalla zona intermedia fra la propria area di rigore e la linea di centrocampo, una corsa di 60 metri col pallone sempre incollato al piede, nella quale semina quattro avversari con accelerazioni e dribbling, prima di dribblare anche il portiere e infilare la palla nella porta avversaria con la punta del piede, mentre crolla per terra dopo un contatto sul ritorno dun difensore inglese. lapoteosi; sugli spalti, persino gli stessi tifosi dei bianchi sono costretti a riconoscere i numeri di questo ragazzo ed applaudire.
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26/02/2011

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Oltre al grande campione argentino il mondiale si segnala per altri nomi importanti. E il mondiale di Michael Laudrup giovane attaccante della Danimarca, che qualche anno pi tardi vincer a sorpresa leuropeo giocato in Svezia, di Emilio Butragueno della Spagna, di Gary Lineker, inglese, capocannoniere della manifestazione; di Vincenzino Scifo che con il suo Belgio coglie un sorprendente quarto posto. Gli azzurri reduci dalla vittoria mondiale di quattro anni primi deludono venendo eliminati dalla Francia di Michel Platini, che ancora una volta non riesce ad arrivare in finale. Bearzot, forse per debito di riconoscenza, porta al mondiale buona parte di quelli che erano con lui in Spagna lasciando a casa nomi come Sergio Brio, Roberto Pruzzo, Bruno Giordano e Pietro Paolo Virdis, venendo per questo giustamente criticato. Il girone pi difficile del Mondiale di sicuro risult essere il Gruppo E con Danimarca, Germania Ovest, che arriver per la seconda volta consecutiva in finale, lUruguay di Francescoli e la Scozia di Strachan e Leighton, dal si qualificarono per gli ottavi ben 3 squadre. Ledizione del 1990 venne organizzata in Italia, primo paese europeo ad organizzare il Mondiale per due volte. Il presidente del Comitato organizzativo era Franco Carraro che annunci: Il Mondiale di calcio sar loccasione pi opportuna per dimostrare non solo le nostre capacit organizzative, ma anche lalto livello tecnologico raggiunto in tutti i settori della vita nazionale. Nel febbraio 1986, la macchina organizzatrice si mise in moto e part ufficialmente in novembre dello stesso anno. Importanti innovazioni furono introdotte per la prima volta nellorganizzazione di un evento sportivo: prima banca dati ufficiale online della FIFA (dal 1930 al 1990), prima rete di 12 telecentri, utilizzo dei primi telefonini, primo accreditamento informatizzato dei giornalisti e degli addetti ai lavori, centro fitness. Ci fu per da far fronte alla costruzione di nuovi stadi, visto che quelli allora esistenti risultarono essere inadeguati, se non addirittura fatiscenti. Furono ampliati e riammodernati (con interventi non sempre necessari) il Meazza e gli stadi gi esistenti, mentre si inizi la costruzione di nuovi impianti a Bari (San Nicola) e Torino (il Delle Alpi). I costi furono astronomici, il Mondiale ebbe i suoi strascichi in tribunale, con infrastrutture pubbliche dimezzate, intrecci con la politica del tempo, certamente non immune da scandali e per le numerose vittime nei cantieri. Nelle qualificazioni, se Germania Ovest e Brasile rischiarono grosso, cadde clamorosamente la Francia, reduce da due semifinali consecutive, dalla vittoria nellOlimpiade e nellEuropeo 1984, superata da Scozia e Jugoslavia. Fuori anche la Polonia, che, con la fine dellera-Boniek, si ritrov eliminata da inglesi e svedesi. La favorita numero uno venne indicata proprio nellItalia, forte della bella impressione destata agli Europei del 1988 e, soprattutto, padrona di casa, mentre in seconda fila si ritrovarono lArgentina di Diego Armando Maradona, fresco campione dItalia con il Napoli, la Germania, per la prima volta unita, del Kaiser Franz Beckenbauer e del trio interista Matthus Klinsmann Brehme e lOlanda del corrispondente trittico rossonero Van Basten Gullit Rijkaard, che tornava ai Mondiali a dodici anni dalla finale persa in Argentina e forte del titolo europeo conquistato due anni prima. Canzone ufficiale dellevento fu To be number one, testo e musica di Giorgio Moroder, cantata anche in versione italiana da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, col titolo Unestate italiana che ancora scorre nelle vene di molti ragazzini che hanno vissuto quel mondiale. I gironi di ferro questa volta furono due. Uno tocc allArgentina che fu inserita nel Gruppo B, passando per il rotto della cuffia, insieme con la Romania di Lacatus, i russi di Zavarov e il Camerun di Roger Milla; il Gruppo E fu laltro girone di ferro con la Spagna di Butragueno e Martin Vasquez, il Belgio del gi citato Scifo e lUruguay del laziale Sosa. come da pronostico lItalia compie un cammino straordinario vincendo il proprio girone senza subire reti, trascinata da uno splendido Tot Schillaci, che divenne licona di quella nazionale, superando Uruguay e Irlanda, ancora senza subire reti. Si giunse cos alle
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26/02/2011

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semifinali: Italia-Argentina e Germania Ovest-Inghilterra. LItalia abbandon la sede di Roma per scendere a Napoli dove Maradona era un idolo incontrastato: alla vigilia dellincontro il fantasista arring i tifosi partenopei: Vi ignorano tutto lanno e adesso vi chiedono aiuto per sostenere la Nazionale. LItalia non apparve brillante come nei precedenti incontri, ma il gol arriv lo stesso, al 17: su un tiro di Vialli (dopo una bella azione di Giannini) non trattenuto da Goycochea irruppe Schillaci, che in maniera leggermente maldestra ma efficace port in vantaggio gli azzurri. Nel secondo tempo, al 68, un cross di Olarticoechea colse impreparato Zenga, con Caniggia che gel lo stadio con un colpo di testa vincente. I supplementari furono superflui e alla fine, dopo anche gli otto insoliti minuti di recupero nel primo tempo supplementare arrivarono i rigori. LArgentina fu implacabile e arriv in finale 32 anni dopo la prima e ultima volta di una sudamericana finalista in Europa. Il gioco del calcio non mai stato molto popolare nel paese dove si gioc la quindicesima edizione, ma gli Stati Uniti, come sempre per le manifestazioni internazionali, danno grande prova dei propri mezzi organizzando per la prima volta il Mondiale al di fuori di Europa e America centro/meridionale. A causa del fuso orario, per permettere agli europei di assistere alle partite si gioca fra la mattina e il primo pomeriggio, penalizzando la forma fisica dei calciatori a causa degli alti valori di temperatura e umidit. Il girone pi difficile di questo Mondiale tocca questa volta alla nostra nazionale che dopo la qualificazione sofferta, terza dietro ad Irlanda e Messico e davanti alla Norvegia, trasportata da Roberto Baggio passa tutti i turni successivi con il medesimo risultato di 2-1 affrontando in sequenza lostica Nigeria di Finidi, la Spagna di Hierro e Guardiola, contro cui fu espulso Tassotti per aver rotto volontariamente il naso a Luis Enrique con una gomitata, e la Bulgaria di Stoichkov, approdando alla finalissima a Los Angeles contro i fortissimi brasiliani di Parreira. La finale non offr spinti interessantissimi, forse per il caldo e lalta percentuale di umidit, facendone la prima finale senza reti nei 120 minuti e la prima ad essere decisa ai rigori. Tutti abbiamo negli occhi ancora quella palla spedita alle stelle da Roberto Baggio, stanchissimo e dolorante ad un ginocchio, nonch le lacrime di Franco Baresi alla sua ultima finale mondiale consolato dallo staff tecnico. Pubblicato il 08 giugno 2010 - da Giuseppe Ammirati.

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