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7. Il FORUM denuncia il fatto che il divieto di accesso alle discariche e agli impianti di
trattamento dei rifiuti imposto alle autorità degli Enti locali e ai rappresentanti delle
comunità interessate per impedire loro il controllo e la verifica di aspetti cruciali per
la salute degli abitanti, unitamente al segreto che copre tutta la documentazione
progettuale relativa agli impianti di trattamento dei rifiuti, rappresentino una
gravissima violazione del diritto di accesso all’informazione. Il FORUM chiede
pertanto che le autorità della Regione Campania esigano l’immediata revoca di
questi divieti, e il libero accesso del pubblico alla documentazione progettuale
relativa a detti impianti. Al tempo stesso il FORUM chiede che la Giunta regionale e
gli Enti locali della Campania si impegnino a garantire l’accesso del pubblico
alla documentazione relativa alle decisioni di maggior peso, da essi assunte,
anche prima che siano passate al vaglio delle autorità del governo regionale e
locale;
9. Il FORUM ritiene che per ciascuna delle misure sopra elencate sia necessario
definire, in ogni ambito territoriale, gli obiettivi qualitativi e quantitativi da
perseguire, le modalità e gli strumenti – accordi di programma, coinvolgimento di
categorie professionali, associazioni e ONG, concessione di spazi, licenze,
autorizzazioni, finanziamenti, istituzione di marchi di qualità e quant’altro – e i
soggetti che devono farsi carico delle diverse soluzioni individuate;
10. Il FORUM si impegna a operare nei prossimi mesi, a tutti i livelli della propria
articolazione territoriale, per fornire, di concerto con i soggetti in essi coinvolti e con
le amministrazioni locali, un contributo alla definizione dei punti precedenti;
11. Il FORUM ritiene necessario ridurre i tempi per portare la raccolta differenziata
(RD) ad almeno il 65 per cento, anticipando il termine fissato dalla legge
nazionale al 2013 e si impegna a operare per individuare, in ogni contesto
territoriale, le condizioni essenziali perché questo obiettivo venga raggiunto,
decidendo comunque di denunciare e contrastare tutti i casi in cui interessi
costituiti, intralci burocratici, assenza di adeguate professionalità o inerzia dei
soggetti preposti ostacolino il raggiungimento di tale obiettivo;
12. Il FORUM rileva che l’unico modo per conseguire l’obiettivo del 65 per cento di RD
è l’estensione a tutto il territorio regionale della raccolta domiciliare detta
porta a porta, con modalità flessibili, che possono variare a seconda dei contesti,
ma che devono comunque dare la priorità assoluta alla raccolta, al confinamento e
al recupero tramite compostaggio della frazione organica;
13. Il FORUM rileva come un obiettivo così ambizioso non possa essere perseguito se
non attraverso una radicale riforma e razionalizzazione di tutta l’organizzazione
del lavoro degli addetti alla raccolta e una chiara individuazione dei compiti e
delle responsabilità dei diversi soggetti coinvolti: lavoratori e loro organizzazioni
sindacali, aziende e loro direzioni e staff tecniche, amministrazioni comunali e loro
articolazioni territoriali (municipalità), in modo che cessi nel più breve tempo
possibile lo scarico di responsabilità che ogni livello organizzativo effettua nei
confronti degli altri; e qualsiasi presunto o possibile “conflitto di interessi” e
coincidenza del “controllato con il controllore”.
15. Il FORUM ritiene altresì che l’attivazione di una RD spinta non possa prescindere
dalla conversione della tassa in tariffa e dalla introduzione di meccanismi premiali
differenziati per singolo nucleo familiare, condominio, esercizio commerciale,
collettività;
19. Il FORUM rileva che la domanda di una quota quanto maggiore possibile di
compost di qualità da destinare a colture alimentari, e anche di FOS da destinare a
colture no-food su suoli gravemente compromessi proviene direttamente dalle
organizzazioni degli agricoltori della regione, il che rappresenta un salto di qualità
nella organizzazione di una filiera corta nel recupero dei rifiuti urbani;
20. Il FORUM ha più volte ribadito che la riorganizzazione del ciclo dei rifiuti urbani non
può prescindere dall’attivazione di misure di particolare rilevanza per la
soluzione gestionale e impiantistica, a livello regionale, delle problematiche
relative alla raccolta, al trattamento, alla valorizzazione e allo smaltimento dei
rifiuti speciali; che la bonifica del territorio deve procedere di pari passo con la
neutralizzazione di ogni ulteriore sversamento e/o incendio di rifiuti tossici sul nel
territorio della regione e che questo obiettivo richiede che il commissariamento
della regione per quanto riguarda le bonifiche cessi irrevocabilmente il
31.12.08, senza possibilità di proroghe, restituendo alla Regione e agli altri enti
competenti la responsabilità della attuazione degli interventi di bonifica. Lo stesso
discorso deve valere per quanto riguarda la gestione delle acque; purchè non
comporti manovre di privatizzazione delle risorse idriche che devono rimanere
bene pubblico primario ed imprescindibile;
23. Il FORUM, dopo aver avviato apposita indagine in proposito attraverso una serie di
audizioni che si impegna a proseguire, rileva che una volta restaurata la piena
funzionalità degli impianti di selezione fisico meccanica, sia possibile e opportuno
procedere rapidamente a un loro adeguamento, per aumentare la quota di
recupero di materia da avviare a riciclo e ridurre di conseguenza drasticamente
la frazione la cui valorizzazione è possibile solo tramite combustione, mediante il
ricorso alle nuove tecnologie già in atto altrove (p.e. Centro Riciclo Vedelago);
24. Il FORUM, rileva che una volta restaurata la piena funzionalità degli impianti di
selezione fisico meccanica, sia possibile indirizzare ad essi anche la frazione di
scarto delle piattaforme CONAI che ricevono i prodotti da RD, al momento
altissimi, vicini al 65%, per recupero ulteriore di materia; inoltre con il
proseguimento della divisione secco-umido e il miglioramento della RD porta a
porta si potrà puntare ai risultati quantitativi e qualitativi dell'impianto modello, con
una produzione dalla materia "non riciclabile" di un prodotto altamente qualificato,
certificato UNI/14 e UNI/16, per l'industria della plastica e per l'industria edile.
25. Il FORUM ritiene che questa sia una strada obbligata per uniformarsi agli
indirizzi in vigore nei principali paesi europei, dove si diffondono in misura
crescente gli impianti di recupero di materia a scapito dell’incenerimento e dove
addirittura si procede all’estrazione di materiali recuperabili dalle discariche
dismesse (land-mining) che l’irreversibile aumento del prezzo del petrolio e delle
materie prime rende ormai conveniente;
26. Il FORUM sottolinea come una soluzione del genere corrisponda all’interesse
di tutte le sue componenti: le amministrazioni locali, perché utilizzando impianti
che hanno giù una localizzazione definita, evita di cercare ulteriori localizzazioni a
nuovi impianti dal pesante impatto ambientale, regolarmente rifiutati dalle comunità
prescelte per ospitarli sul proprio territorio; le imprese già esistenti e quelle ancora
da costituire che hanno interesse a operare sulla filiera del recupero sia nelle fasi
iniziali della selezione e della nobilitazione che in quelle a valle della utilizzazione
dei materiali riciclati; le associazioni e i comitati costituiti per difendere il territorio
dagli impatti sanitari e ambientali devastanti degli impianti di smaltimento finale del
rifiuto indifferenziato;
27. Il FORUM prende atto che la massimizzazione del recupero di materia dai
rifiuti urbani è un orientamento emerso anche in seno alla sua componente
imprenditoriale, constatando anche in questo caso una disponibilità a rendere
sempre più conveniente anche dal punto di vista economico e occupazionale un
indirizzo generale a favore del recupero totale della materia;
28. Il FORUM rileva che impianti di recupero di materia, oltre che di frazione
combustibile, sono già oggi la destinazione dei convogli di rifiuti che la Campania
invia in Germania e ritiene assurdo che si continui a praticare queste spedizioni e a
devastare il territorio regionale con nuove discariche per rifiuti indifferenziati,
lasciando fermi, o utilizzando come meri compattatori di rifiuti, impianti che hanno
un valore di diverse centinaia di milioni di euro, che sono stati finanziati dai Fondi
strutturali dell’UE, che sono stati concepiti per separare e valorizzare il rifiuto
indifferenziato e il cui uso è stato invece distorto dall’incuria o dagli interessi delle
gestioni che si sono succedute nel tempo, con la produzione di milioni di
“ecoballe”, malamente stoccate in attesa degli incentivi all’incenerimento pagati da
tutti i contribuenti italiani;il cui costo e onere di smaltimento deve essere addebitato
alla FIBE- Impregilo che l’ha causato, come originariamente previsto nel capitolato
di gara.
29. Il FORUM rileva che i dati quantitativi contenuti nelle Linee programmatiche
varate dalla Giunta regionale sono generici, non aggiornati, basati su una
analisi del rifiuto urbano che non corrisponde alla realtà delle diverse
province;
30. Il FORUM prende atto che la giunta regionale si impegna a fornire, articolandola a
livello provinciale, una stima quantitativa dei flussi delle diverse frazioni di rifiuti che
interessano la regione: cioè un bilancio di massa che il FORUM ha più volte
richiesto al sottosegretario di Stato all’emergenza rifiuti in Campania, ricevendone
un diniego;
31. Il FORUM rileva e denuncia che la previsione di produzione di rifiuto per alimentare
inceneritori e cementifici non ha alcuna possibilità di venir soddisfatta dalla
produzione regionale e ipotizza la possibilità di voler bruciare negli impianti
ipotizzati altro dalla RUR; Rifiuta l'ipotesi dichiarata di voler smaltire tramite
incenerimento le oltre 8 milioni di tonnellate di eco balle; Suggerisce che esse,
come hanno già fatto in Germania, vengano aperte e destinate per quanto
possibile al recupero di materiale, a costo ed onere dell'Impregilo, sotto controllo
terzo, certo.
33. Il FORUM ritiene, inoltre, che la decisione della Giunta regionale di introdurre tra i
possibili sbocchi della frazione combustibile non altrimenti valorizzabile dei rifiuti
urbani anche i cementifici campani sia inaccettabile. Tali impianti, infatti,
costituiscono industrie insalubri di prima classe, sottoposte alla disciplina del
decreto n. 203 del 24 maggio 2008 e del decreto n.351 del 4 agosto 1999, e nel
caso di quelli di Caserta e Maddaloni sono localizzati in area ZAC (zona altamente
critica) che in base alla legge regionale del 22 ottobre u.s. sulle attività estrattive
può essere oggetto esclusivamente di attività di ricomposizione ambientale.
Cosicché la delibera di giunta n. 1653 che approva le linee programmatiche in
materia di gestione dei rifiuti urbani e quindi anche l'incenerimento nei cementifici
di Caserta e Maddaloni, è da considerarsi illegittima.
34. Per questo motivo, fino a che un recupero pressoché integrale di materia negli
impianti di selezione fisico meccanica non sarà stato reso praticabile e
conveniente, azzerando la produzione della frazione combustibile non altrimenti
recuperabile, il FORUM ritiene che la destinazione del CDR prodotto possa essere
solo quella di impianti fuori regione, adeguatamente provvisti di presidi ambientali
per il controllo delle emissioni;
36. Per quanto riguarda l’inceneritore di Acerra, il FORUM rileva che il continuo rinvio
della sua apertura, destinato a protrarsi nei prossimi mesi, aggiunge nuove dubbi
sulla effettiva funzionalità di questo impianto, la cui apertura è già stata più volte
rinviata non solo per l’opposizione della comunità che lo dovrebbe ospitare, ma
soprattutto per evidenti difetti di progettazione e costruzione che aumentano
dubbi e preoccupazioni relative a una sua entrata in esercizio;
40. Il FORUM rileva altresì come gli indirizzi adottati nel quadro normativo definito dalla
L. 123/08 contribuiscono a perpetuare questa attesa, in un contesto di generale e
protratto stallo di qualsiasi altra iniziativa. Per tutti questi motivi ritiene che la
Giunta Regionale e le Amministrazioni provinciali si debbano attivare per
richiedere la fine anticipata della gestione commissariale dei rifiuti nella
regione e per promuovere le condizioni di un passaggio in tempi stretti della
gestione di tutto il ciclo alle Amministrazioni provinciali e ai nuovi soggetti da
queste delegate;
42. Per quello che riguarda il pregresso, cioè le montagne di ecoballe accumulate nel
territorio della regione, il FORUM, consapevole della difficoltà di trovare una
soluzione efficace, economicamente sostenibile e ambientalmente compatibile a
un problema che non ha precedenti nella storia della civiltà industriale, invita la
Giunta regionale ad affrontare la questione convocando insieme al FORUM un
convegno internazionale che discuta il problema in tutte le sue dimensioni;
43. A rettifica e correzione del quadro delineato dalle Linee programmatiche varate
dalla Giunta regionale il FORUM allega il documento predisposto da alcuni dei
comitati più attivi al suo interno, che fornisce indicazioni circostanziate per la
redazione dei piani provinciali e per una ridefinizione degli obiettivi del piano a
livello regionale.