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09.04.2012 15.04.2012
Sommario
Pag. 2. RIFORMA FORENSE. Riformine fast e riformone molto pi slow di Roberto Miliacca (Italia Oggi Sette 08.04.12) Pag. 3. AVVOCATI. Pag. 4. PREVIDENZA.

Uffici, ecco le regole per i legali (Italia Oggi 10.04.12) Casse a tolleranza zero di Marino Longoni (Italia Oggi Sette 08.04.12)

Pag. 5. LIBERALIZZAZIONI. Tribunale delle imprese competente sui cartelli (Il Sole 24 Ore 10.04.12) Pag. 7. LIBERALIZZAZIONI. Professionisti, largo ai giovani (Italia Oggi Sette 08.04.12) Pag. 8. CARCERI.

Piano carceri a caccia di privati (Italia Oggi - 11.04.12)

Pag. 9. RIFORMA FORENSE. Avvocatura, parte il tavolo (Italia Oggi 12.04.12) Pag. 10. AVVOCATI.

19-21 aprile: primo congresso distrettuale degli avvocati del Trentino Alto Adige (www.mondoprofessionisti.eu 12.04.12)

Pag. 11. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. Taglio in vista per 200 uffici (Il Sole 24 Ore 12.04.12) Pag. 12. COMUNICATO STAMPA DEL 13.04.2012 Pag. 13. RIFORMA FORENSE. Avvocatura, no al Governo su riforma con regolamento ministeriale (Adnkronos 12.04.12) Pag. 14. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. Vincere le resistenze su una riforma necessaria (Il Sole 24 Ore 13.04.12) Pag. 15. RESPONSABILITA' TOGHE. Danni, risponde lo Stato No ai ricorsi contro le toghe (Il Corriere della Sera - 13.04.12) Pag. 16. TEMPO PROCESSI.

Strasburgo boccia l'Italia: processi troppo lunghi (Il Messaggero 13.04.12)

Pag. 17. Agenda del Presidente del mese di aprile 2012 Pag. 18. Eventi delle Sezioni del mese di aprile 2012

A cura di: Avv. Fleur Casanova: fleur.casanova@libero.it Avv. Alberto Vermiglio: avermiglio@virgilio.it Avv. Mariella Sottile: mariella.sottile@alice.it

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ITALIA OGGI SETTE

RIFORMINE FAST E RIFORMONE MOLTO PI SLOW

di Roberto Miliacca dom. 8 - Il parlamento non si dimenticato degli avvocati. Ma il governo stato molto pi veloce di lui a imporgli i cambiamenti. Questa settimana la commissione giustizia della camera, in sede referente, ha finalmente ripreso in mano la riforma della professione forense (Ac3900) dopo l'ultimo rinvio datato 29 febbraio. E ha deciso di fissare un nuovo termine, il 27 aprile, per la presentazione di nuovi emendamenti al fine di poter prendere in considerazione le novit in materia di professioni contenute nel decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivit, convertito con modificazioni dalla legge n. 27 del 24 marzo 2012. Si tratta, ha spiegato il presidente della commissione, in particolare delle disposizioni in materia di tariffe, tirocinio e societ tra professionisti, che peraltro sono state oggetto di un corposo parere espresso dalla Commissione Giustizia il 14 marzo scorso. In particolare, i deputati hanno chiesto al sottosegretario alla giustizia Salvatore Mazzamuto, presente marted in commissione per il governo, di far sapere, prima del 27 aprile, cosa vuole fare l'esecutivo degli ordini del giorno approvati in occasione dell'approvazione del decreto Cresci Italia. Nell'attesa di questa dialettica parlamentare, per, il governo in queste ore un paio di cosette l'ha gi fatte: ha cancellato, per gli studi legali, l'obbligo di redigere il Documento programmatico per la sicurezza (Dps) e ha modificato la commissione d'esame per l'abilitazione alla professione forense, aprendola, oltre che ai professori ordinari e associati, anche ai ricercatori universitari in materie giuridiche. Insomma, altre due riformine, attendendo quella grande.

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ITALIA OGGI Tirocinio UFFICI, ECCO LE REGOLE PER I LEGALI

Mar. 10 - Istruzioni agli avvocati e ai praticanti per svolgere stage formativi presso uffici giudiziari. Le ha date l'Ordine degli avvocati di Vicenza, con una circolare, dove ha ricordato agli avvocati e agli iscritti al registro dei praticanti che vi sono alcuni principi ai quali necessario attenersi nel valutare la propria partecipazione o quella dei propri praticanti, a stage formativi presso uffici giudiziari, organizzati da altri enti o istituzioni. In particolare, necessario seguire i seguenti adempimenti: comunicazione al Consiglio e al proprio dominus della durata e le modalit di svolgimento del tirocinio o dello stage; richiesta di sospensione dall'abilitazione al patrocinio durante il periodo di svolgimento del tirocinio; astensione per incompatibilit, e quindi da qualunque attivit che possa interferire con quello svolta dallo studio legale presso il quale si svolge la pratica; attenzione particolare ai principi di riservatezza, rispetto e riserbo verso chiunque, per quanto attiene dati, informazioni e conoscenza acquisite durante la collaborazione.

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ITALIA OGGI SETTE CASSE A TOLLERANZA ZERO Irregolarit e mancati versamenti contributivi a livelli record. Ora gli enti di previdenza vanno al contrattacco. Con armi che non lasciano vie di fuga di Marino Longoni dom. 8 - Casse di previdenza al contrattacco sull'evasione contributiva dei liberi professionisti. Alcuni segnali precisi lasciano, infatti, intendere che il fenomeno del mancato o parziale versamento dei contributi previdenziali abbia raggiunto conseguenze allarmanti. Qualche dato: Cassa forense ha calcolato che oltre un terzo dei suoi iscritti (56 mila avvocati) non sia in regola con il versamento dei contributi. Epap, l'ente di previdenza dei dottori agronomi, forestali, chimici, attuari e geologi, ha fatto partire a fine 2011 una decisa attivit di recupero dei contributi non versati che si avvale anche della collaborazione con Equitalia. La Cassa di previdenza dei dottori commercialisti ha fatto di pi: grazie a un accordo con l'Agenzia delle entrate ha addestrato otto funzionari che saranno autorizzati a entrare nell'anagrafe tributaria, la superbanca dati del fisco in grado di radiografare in pochi minuti qualsiasi contribuente grazie alla disponibilit di un numero enorme di informazioni. Obiettivo, naturalmente, sconfiggere l'evasione contributiva degli iscritti alla Cassa. L'ente di previdenza dei biologi ha invece deciso di avvalersi, ai fini ispettivi, del personale di vigilanza dell'Inps, dell'Inail e dell'Enpals. Altri enti avevano gi da tempo avviato un'intensa attivit di recupero dell'evasione contributiva. Enasarco ha predisposto una efficace struttura di vigilanza con una cinquantina di ispettori e funzionari: nel 2010 ha recuperato 47 milioni di euro, una cifra sette volte superiore a quanto era riuscita a incassare tre lustri prima. Empam, la Cassa di previdenza dei medici e degli odontoiatri, nel 2011 ha accertato 35 milioni e ha scovato 460 societ e 11 mila professionisti in posizione irregolare. Ma non c' dubbio che il fenomeno della fuga dai versamenti previdenziali sia esploso negli ultimi anni, complice la crisi economica e una difficolt sempre maggiore dei liberi professionisti a incassare i propri compensi da parte di clienti che spesso sono a loro volta in crisi di liquidit. D'altra parte le Casse di previdenza sono da qualche tempo sotto l'occhio sempre pi attento del ministero del lavoro, che nel 2006 ha imposto l'obbligo della sostenibilit trentennale dei bilanci previsionali e l'anno scorso, con la prima manovra Monti, arrivato a pretendere un bilancio di previsione a cinquant'anni che mantenga in pareggio entrate e uscite senza intaccare il patrimonio accumulato negli anni. Pretesa che sar impossibile da rispettare per non poche casse e che sta comunque costringendo molti consigli di amministrazione ad attivarsi per recuperare tutte le risorse disponibili, oltre che naturalmente a valutare tagli alle prestazioni e aumenti dei contributi.

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IL SOLE 24 ORE

Concorrenza. L'iter diventa pi rapido TRIBUNALE DELLE IMPRESE COMPETENTE SUI CARTELLI

Mar. 10 - Una nuovo strumento contro i cartelli il neonato Tribunale delle imprese. Le societ che partecipano a un cartello possono essere sanzionate dalla Commissione europea o dall'Agcm, l'autorit antitrust italiana, e condannate al risarcimento dei danni. Ancora oggi, tuttavia, questa possibilit poco utilizzata. Ma possibile che grazie all'istituzione del tribunale delle imprese, introdotto con il decreto liberalizzazioni, Dl 1/2012, ci sar in Italia la possibilit di denunciare i cartelli senza dover pi aspettare i tempi lunghi della giustizia civile. Fino ad oggi, infatti, la competenza era ripartita tra Tribunali e Corti d'appello sulla base di un criterio (l'applicabilit delle norme antitrust comunitarie, per i primi, e di quelle nazionali, per le seconde) che ha generato notevoli incertezze. Per essere davvero efficace la lotta contro i cartelli esige che i privati (imprese e consumatori) che hanno subito danni a causa di un cartello si rivolgano al giudice civile per ottenere il risarcimento. Cos facendo, i soggetti danneggiati non perseguono solo la tutela di un proprio diritto, ma migliorano anche la competitivit dell'economia nel suo insieme. Gli accordi per la fissazione dei prezzi e la ripartizione dei mercati sono severamente vietati. L'impresa che viene condannata per aver partecipato a un cartello paga delle sanzioni pecuniarie molto elevate, che possono raggiungere il 10% del fatturato globale realizzato nel l'ultimo esercizio. Queste sanzioni esercitano un effetto deterrente. Eppure, i cartelli continuano a esistere, anche tra operatori gi sanzionati. Il caso del latte. L'esempio pi significativo in Italia quello del latte per l'infanzia. Nel marzo del 2000 l'autorit antitrust aveva inflitto ai maggiori produttori operanti sul mercato sanzioni per circa tre milioni di euro per aver concordato il mantenimento in Italia di un livello di prezzi molto pi elevato rispetto a quello praticato negli altri Paesi europei. Nonostante le sanzioni, i produttori interessati hanno ritenuto conveniente continuare ad applicare il cartello anche nel periodo successivo e, nel 2005, l'autorit antitrust stata costretta a intervenire nuovamente, comminando ulteriori ammende per un importo complessivo pari a 10 milioni. Sanzioni e danni. Un ulteriore limite del controllo svolto dalle autorit antitrust risiede nel fatto che l'importo delle sanzioni non correlato all'entit del danno arrecato alle vittime del cartello. Per di pi l'ammenda finisce nelle casse dello Stato e non nelle tasche dei danneggiati. La via del diritto pubblico non conduce, quindi, alla riparazione del pregiudizio subito dai privati. La quantificazione del danno antitrust un esercizio complesso, che comporta in genere un notevole dispendio di tempo e di risorse. Una volta ottenuta la sentenza di condanna, e sempre che nel frattempo non sia stato possibile trovare un accordo sull'importo del risarcimento dovuto, quest'ultimo potr essere pi agevolmente quantificato in un separato procedimento. Ed oggi disponibile un'ampia gamma di modelli economici che consentono di stimare tale danno con un buon margine di approssimazione. Tuttavia, imprese e consumatori possono rivolgersi al giudice civile e ottenere il risarcimento dei danni che le imprese coinvolte nel cartello hanno loro arrecato. L'iniziativa pu far seguito alla decisione con cui un'autorit antitrust ha sanzionato il cartello, ma pu in via di principio essere assunta anche a prescindere. Il problema che la via offerta dal diritto privato ancora del tutto sotto-utilizzata sia in Italia che negli altri Paesi europei. Intanto la Commissione europea ha recentemente annunciato l'adozione entro l'estate di una serie di misure volte ad agevolare le domande di risarcimento danni da parte delle vittime di illeciti antitrust. I sistemi di difesa. Sono enormi i danni che i cartelli arrecano all'economia: prezzi elevati, bassa qualit, ostacolano l'innovazione e, di conseguenza, la riduzione dei costi e il miglioramento della qualit che l'innovazione pu portare in futuro.

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Alcuni Paesi europei sono dotati di sistemi giudiziari preparati a trattare e definire in tempi ragionevoli le peculiari questioni che il risarcimento del danno antitrust solleva. Va detto, peraltro, che anche in Italia esistono facilitazioni sostanzialmente analoghe a quelle appena citate. Fino a ora nel nostro Paese il maggior ostacolo all'introduzione di domande di risarcimento danni causati da cartelli stato rappresentato soprattutto dalla eccessiva durata dei procedimenti civili. Problema che il tribunale delle imprese potrebbe risolvere. Una chance per l'Italia. Una vittoria dell'autorit antitrust che ha proposto a Governo e Parlamento di concentrare nelle Sezioni specializzate in materia di propriet industriale ed intellettuale esistenti presso alcuni Tribunali e Corti d'appello la competenza a pronunciarsi su tutte le azioni di risarcimento del danno antitrust, a prescindere dal fatto che questo sia stato causato dalla violazione della normativa nazionale o comunitaria. Il decreto legge sulle liberalizzazioni, Dl 1/2012, ha quindi previsto l'istituzione presso i Tribunali e le Corti d'appello aventi sede nel capoluogo di ogni regione, di Sezioni specializzate in materia d'impresa con competenza a pronunciarsi, tra l'altro, sulle controversie relative alla violazione della normativa antitrust nazionale e dell'Unione europea. Se le Sezioni specializzate in materia di impresa saranno dotate delle risorse organiche e materiali necessarie per trattare in tempi ragionevoli le domande di risarcimento del danno antitrust presentate dai privati, verrebbero eliminati i maggiori ostacoli che si frappongo attualmente a una tutela giurisdizionale effettiva delle vittime di illeciti anticoncorrenziali. Anche in Italia imprese e consumatori sarebbero maggiormente indotti ad agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti, contribuendo in tal modo non solo a rafforzare la difficile ma irrinunciabile lotta contro i cartelli, ma anche a migliorare la competitivit del l'economia italiana. Barbara Baarsma Massimo Moretto Martin Poelman NOI E GLI ALTRI Cartelli OLANDA - Procedure civili rapide ed efficienti - Si pu scegliere un membro del cartello che abbia sede in Olanda ed agire unicamente nei suoi confronti per il risarcimento dell'intero danno subito - Si pu ottenere la condanna di un membro del cartello al risarcimento senza che il danno sia stato quantificato - Sanzionabili le persone fisiche che hanno svolto un ruolo guida nell'ambito del cartello STATI UNITI - Centinaia le azioni di risarcimento avviate ogni anno da imprese e consumatori vittime di cartelli - La maggior parte dei cartelli finisce nelle aule di giustizia a seguito di ricorsi intentati da privati

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ITALIA OGGI SETTE

PROFESSIONISTI, LARGO AI GIOVANI

Dom. 8 - Abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico con l'obiettivo dichiarato di creare maggiore flessibilit e concorrenza in un mercato composto da milioni di partite Iva e studi professionali. Le uniche voci inderogabili saranno quelle relativa al pagamento degli ordini professionali e delle casse per salvaguardarne l'equilibrio finanziario. Altra novit di difficile verifica nella pratica sar l'obbligo del professionista di dare un preventivo degli emolumenti, delle spese e dei tempi stimati della prestazione al cliente. Un passo indietro rispetto alla prima versione della norma che prevedeva la consegna di un preventivo per iscritto. Soci di capitale negli studi per migliorare il servizio. Novit sul fronte delle societ tra professionisti e non. L'idea di partenza era avere societ in cui i professionisti potessero anche essere la minoranza rispetto ai soci di capitale. Le pressioni degli ordini hanno portato all'obbligo di una maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci, pena lo scioglimento automatico della societ e il consiglio dell'ordine o collegio professionale presso il quale iscritta la societ procede alla cancellazione della stessa dall'albo, salvo che la societ non abbia provveduto a ristabilire la prevalenza dei soci professionisti entro sei mesi, termine perentorio. L'afflusso di capitale negli studi dovrebbe permettere di offrire un servizio migliore, potendo efficientare la gestione delle pratiche e aumentare anche le possibilit di ricerca e approfondimento.

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ITALIA OGGI Il project financing attribuisce ai promotori tutti i servizi tranne la custodia dei detenuti PIANO CARCERI A CACCIA DI PRIVATI La gestione troppo onerosa potrebbe scoraggiare gli investitori

Mer. 11 - Il piano carceri c' e dovr essere realizzato con il concorso dei capitali privati. Ma l'interesse dei possibili investitori ancora tutto da dimostrare anche perch le regole del project financing consegnano ai promotori non soltanto l'onere della costruzione delle carceri, ma altres la loro gestione, che in questo caso assume una complessit ben superiore rispetto per esempio ai parcheggi o gli ospedali. Molte le gare di project financing per la realizzazione degli ospedali che sono andate deserte. Il problema la remunerazione del capitale. Nel caso delle carceri soltanto la sorveglianza dei detenuti viene sottratta alla gestione dei privati secondo quanto previsto dall'articolo 43 della legge in cui si parla di equilibrio economico-finanziario dell'investimento. Per assicurarlo al concessionario riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione della struttura carceraria e dei servizi connessi, a eccezione della custodia. In pratica lo stato fornir solo la polizia penitenziaria. Tutto il resto, cucine, pulizia, assistenza medica, infermieristica, attivit formative, laboratori per attivit produttive e persino l'assistenza psicologica per il recupero sociale dei detenuti, insomma proprio tutto fuorch i secondini, sar responsabilit dei concessionari privati. Funzioner? A occuparsene potrebbero essere le fondazioni bancarie, ha suggerito Luigi Li Gotti, in quota Italia dei Valori, ex sottosegretario alla giustizia nel governo Prodi, con delega proprio per il piano carceri. Ma le fondazioni bancarie hanno per gi parecchia carne al fuoco con l'housing sociale, le residenze per anziani e gli investimenti per la ricerca scientifica e le erogazioni culturali. Si tratta di vedere se Giuseppe Guzzetti, appena riconfermato alla presidenza dell'Acri, e gli altri esponenti del direttorio delle Fondazioni riterranno di far rientrare un comparto bollente come quello delle carceri negli investimenti istituzionali delle loro rappresentate. Il piano carceri stato infilato fortunosamente nella legge sulle liberalizzazioni, la n. 24 del 2012, approvata giusto in tempo per garantire la chiusura parlamentare della Settimana Santa. Ora che il decreto liberalizzazioni diventato legge, Li Gotti continua a manifestare forti perplessit. Il dispositivo per la realizzazione di nuovi istituti di pena, indifferibili, parte in realt con lacci complessi. L'aspetto pi intricato riguarda proprio il project financing. Invocato nei sempre pi numerosi settori in cui l'amministrazione pubblica non riesce a trovare i fondi per realizzare opere e servizi di sua naturale competenza, nel caso delle carceri ai privati il partenariato pubblico-privato attribuisce compiti pi delicati di quelli che normalmente accompagnano questa soluzione finanziaria. Gli assegnatari degli incarichi non si limiteranno a costruire edifici adeguati e a garantirne la conduzione e la rispondenza nel tempo. Dovranno provvedere a tutta la gestione carceraria. Il problema, ha sostenuto Li Gotti, sta nell'ammortamento dell'investimento, che ovviamente i privati vogliono raggiungere in tempi ragionevoli. Presumibilmente assai prima dello scadere dei 20 anni previsti per la durata della gestione carceraria in concessione. Altrimenti non c' remunerazione del capitale. Ed appunto la questione della remunerazione del capitale che pi impensierisce Li Gotti. Con un impegno gestionale cos vasto, ha detto, comprensivo addirittura della rieducazione sociale, da una parte si crea una pericolosa commistione e dall'altra si rende assai complesso per i concessionari garantirsi la remunerazione del capitale. Il problema della remunerazione del capitale, in effetti, era gi emerso, quando lo stesso Li Gotti aveva seguito la questione carceraria con Prodi. Allora, come potenziale partner, per cos dire, privato, si era fatto avanti l'Inail, dotato di forte liquidit. E adesso? Julia Giavi Langosco

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ITALIA OGGI Oggi il primo incontro del gruppo istituito dal Cnf. Stop ai decreti AVVOCATURA, PARTE IL TAVOLO

Avvocatura chiamata a raccolta per dare gas alla riforma forense. Oggi si terr infatti il primo incontro del Tavolo dell'avvocatura, dove l'argomento principe sar appunto la legge di riordino della categoria, tornata agli onori della cronaca dopo un lungo periodo (da quando si insediato il governo Monti) nel dimenticatoio. Giusto settimana scorsa, infatti, la commissione giustizia della camera ha riaperto i termini degli emendamenti al disegno di legge, alla luce delle novit introdotte dal governo sulle professioni (si veda ItaliaOggi del 5 aprile scorso). Il tavolo dell'avvocatura. Il tavolo stato convocato dal Cnf tramite circolare (da ultimo la n. 14 del 10 aprile scorso), per fare il punto sull'atteggiamento del governo, e per individuare le soluzioni pi adatte al fine di raggiungere il risultato da tutti auspicato di una legge di riforma della professione forense moderna e specifica per la categoria. La proposta di legge di riforma dell'ordinamento professionale forense ha infatti ripreso il suo iter in parlamento, con la calendarizzazione al 27 aprile del termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. La politica dimostra, in questo modo, afferma il Cnf nella circolare, di farsi interprete della necessit dell'avvocatura di disporre di una legge moderna che ne regolamenti lo statuto in modo specifico. Il governo, invece, sottolinea il presidente, Guido Alpa, prosegue nella sua iniziativa solitaria col progetto di disciplina della materia tramite decretazione. La costituzione presso il ministero della giustizia di gruppi di lavoro sulla riforma di parti della legge fallimentare e del processo di esecuzione, conclude il Cnf, con esclusione di rappresentanti dell'avvocatura e l'inclusione, invece, di altri come i notai, dimostra in aggiunta, se ve ne fosse bisogno, la volont di non instaurare alcun dialogo con la categoria. Il tavolo in via Arenula. Uno dei tavoli istituiti in via Arenula dove l'avvocatura non stata coinvolta quello permanente Doing business: profili regolatori, che si riunito ieri per la seconda volta, con l'obiettivo di mettere a punto una riforma del processo civile. Del gruppo di lavoro, oltre ai ministeri della giustizia, dello sviluppo economico e dell'economia, fanno parte: Confindustria, Confcooperative, Confcommercio, Assonime, Ania, Abi, Banca d'Italia, Consiglio nazionale del notariato. Gabriele Ventura

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WWW.MONDOPROFESSIONISTI.EU 19 21 APRILE: PRIMO CONGRESSO DISTRETTUALE DEGLI AVVOCATI DEL TRENTINO ALTO ADIGE

''Per la prima volta un ordine regionale di avvocati organizza un congresso giuridico distrettuale a livello locale''. L'hanno annunciato i presidenti dei tre ordini professionali di Trento, Bolzano e Rovereto: Patrizia Corona, Andrea Pallaver e Mauro Bondi, in una conferenza stampa al Palazzo di giustizia di Trento. Si terra' a Trento dal 19 al 21 aprile ''Da sette anni a questa parte hanno spiegato - i congressi della nostra professione avevano luogo a Roma, con carattere nazionale. Oggi alla luce della riforma della professione dell'avvocato in via di definizione si e' reso necessario un congresso di formazione relativo alla deontologia, alla riforma professionale e alla mediazione''.

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Giustizia. Pronta la relazione sulla riduzione dei tribunali (37) e delle sezioni distaccate (160) TAGLIO IN VISTA PER 200 UFFICI Criteri pi leggeri che nella delega - Ultima parola al ministro Severino

Quasi 200 gli uffici giudiziari che potrebbero essere tagliati. L'operazione di riforma delle circoscrizioni giudiziarie prosegue, come pi volte ribadito dallo stesso ministro della Giustizia, Paola Severino, e si avvia alla stretta finale. Il gruppo di lavoro messo in campo al ministero ha concluso l'attivit e presentato alla Guardasigilli una relazione di oltre 40 pagine con la definizione dei parametri da utilizzare per i tagli e l'esito conclusivo. Che porta 37 tribunali e 160 sezioni distaccate come interessate dall'intervento. La relazione adesso sar valutata con attenzione prima della decisione finale che andr cos a completare un progetto che ha gi avuto, prima di Natale, un sostanzioso antipasto con il provvedimento che punta alla soppressione della gran parte degli uffici dei giudici di pace. La relazione, per, procede con cautela e non definisce nel dettaglio i nominativi degli uffici che dovranno essere soppressi. Si tratta di una scelta che spetta, sottolinea il testo, all'autorit politica. Un diverso modo di procedere avrebbe reso il lavoro assai pi esposto ai condizionamenti o almeno alle sollecitazioni delle diverse realt locali. Che non a caso in questi mesi, da che la delega stata approvata, hanno pi volte fatto sentire la propria voce a tutele della razionalit o non eccessiva dispendiosit degli uffici locali. Per quanto riguarda i tribunali, la legge in astratto avrebbe permesso la riduzione di 57 tribunali che non hanno sede nella citt capoluogo di provincia, ma l'utilizzo di datti di fonte sia giudiziaria sia extragiudiziaria, relativi a un periodo di cinque anni compreso tra il 2006 e il 2010, ha portato invece a delineare un tribunale modello caratterizzato da un bacino di utenza di 363.769 abitanti (a fronte di una media nazionale di 345.606), 18.094 procedimenti sopravvenuti (con una media nazionale di 18.623), un organico di magistrati di 28 unit, a fronte di una media nazionale di 31, e un carico di lavoro annuo pari a 638/647 fascicoli. Un profilo che poi stato ulteriormente affinato per tenere conto delle diverse variabili suggerite dalla legge delega. Cos, per esempio, per raggiungere l'obiettivo del pi efficiente utilizzo delle risorse giudiziarie si ritenuto di escludere la necessit di sopravvivenza di quegli uffici che hanno meno di 20 magistrati, ma non anche di quelli con un organico compreso tra 20 e 28. Si raggiunta cos una prima scrematura che poi per varie ragioni sia in termini di possibile recupero di produttivit sia in termini di conservazione obbligatoria sulla base della delega ha condotto al numero di 37. Sul fronte delle sezioni distaccate, invece, il taglio stato ancora pi netto e avrebbe potuto anche essere pi drastico, visto che la relazione si interroga con perplessit sulla loro stessa esistenza, quando sarebbe meglio puntare invece su sportelli della giustizia telematici collegati agli uffici di riferimento. Giovanni Negri

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Comunicato Stampa del 13.4.2012

GIUSTIZIA. AIGA: RIFORMA PROFESSIONE FORENSE SIA OCCASIONE RILANCIO LAVVOCATURA DIALOGHI CON GOVERNO E PARLAMENTO PER OTTENERE NUOVI SPAZI DI MERCATO PER AVVOCATI IN COMPRAVENDITE IMMOBILIARI

Siamo fermamente convinti che la riforma dellordinamento forense debba essere approvata con legge ordinaria e non con regolamento ministeriale. Per questo lavoreremo con le altre componenti dellAvvocatura per proporre al Parlamento ed al Governo modifiche al testo approvato dal Senato ed oggi in discussione alla Commissione Giustizia della Camera, il cui termine per la presentazione degli emendamenti scadr il 27 aprile. E chiediamo al Ministro Severino di attendere gli esiti del dibattito parlamentare prima di adottare il DPR previsto dalla L. 148/2011. Cos Dario Greco, presidente dell'Aiga, Associazione italiana dei giovani avvocati, intervenuto ieri a Roma presso il Consiglio Nazionale Forense alla prima riunione del Tavolo dellAvvocatura per affrontare le problematiche connesse alla riforma forense. La riforma dellordinamento forense deve essere loccasione di rilancio della professione dell'avvocato, che da troppi anni vive una profonda crisi di identit ed una crisi economica, che coinvolge oggi non solo le donne e i giovani. necessario dare forza ed autorevolezza al sistema ordinistico, rafforzando lindipendenza degli organismi disciplinari a livello locale e nazionale, distinguendoli da quelli amministrativi. Secondo il leader dei legali under45 bisogna poi coinvolgere le nuove generazioni nella governance di categoria, introducendo meccanismi democratici per le elezioni nelle istituzioni forensi. necessario, infatti, abbattere tutte le barriere anagrafiche nellesercizio della professione e nella rappresentanza, avendo unicamente il merito come punto di riferimento nella selezione. Greco ritiene anche si debbano ricercare nuovi spazi di mercato ampliando le competenze dellavvocato, specie nel settore delle compravendite immobiliari. Per questo il progetto di riforma dell'ordinamento professionale, oggi in discussione alla Camera - chiude il presidente dell'Aiga - necessita di profondi ammodernamenti, anche per renderlo in linea con le novit legislative del 2011. Comunicato riportato sulle seguenti testate giornalistiche: TMNews del 13.04.2012 MondoProfessionisti del 13.04.2012 www.diritto24.ilsole24ore.come del 13.04.2012

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ADNKRONOS AVVOCATURA, NO AL GOVERNO SU RIFORMA CON REGOLAMENTO MINISTERIALE

'IL PARLAMENTO PROSEGUA SU RIORDINAMENTO PROFESSIONE PER LEGGE'

Roma, 12 apr. (Adnkronos) - "Pieno appoggio al Parlamento perch prosegua speditamente alla riforma della professione con legge; richiesta di una veloce calendarizzazione in aula alla Camera della proposta di legge; disponibilit a valutare le modifiche necessarie ad adeguare il testo alle recenti modifiche legislative introdotte dalla manovra di agosto, ma rispettando i principi fondanti della professione, l'autonomia e l'indipendenza; forte critica al governo che, in spregio del ruolo del Parlamento e della funzione di difesa dei diritti dei cittadini affidata agli avvocati, ha ribadito l'intenzione di por mano alla riforma dell'ordinamento per regolamento ministeriale". Il Tavolo dell'Avvocatura, riunito a Roma presso la sede del Consiglio nazionale forense, ha formalizzato in questi quattro punti la posizione unitaria dell'Avvocatura sul futuro della professione forense. Il Tavolo stato convocato per dare attuazione alla mozione congressuale che aveva invitato il Cnf e l'Oua a convocare ''un comitato ristretto'' che ribadisse la necessit di approvare la riforma forense con legge ordinaria nel rispetto della rilevanza sociale, della ''specialit'' della professione forense e della sua rilevanza costituzionale; e che lavorasse a una proposta di riforma ''il pi ampiamente condivisa'' che tenesse conto delle innovazioni legislative intervenute negli ultimi mesi, salvaguardando i ruolo di soggetto costituzionalmente rilevante dell'Avvocato e il suo imprescindibile e peculiare ruolo per la difesa dei diritti dell'uomo. Si e' stabilito di "lavorare a un progetto organico da consegnare entro aprile nelle mani di Parlamento e Governo, per ribadire la volont dell'Avvocatura di procedere all'ammodernamento della professione per garantire indipendenza, preparazione, qualificazione e correttezza alla funzione di difesa dei diritti dei cittadini. Nel pieno rispetto - si sottolinea - della Costituzione". (Sin/Ct/Adnkronos)

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IL SOLE 24 ORE

VINCERE LE RESISTENZE SU UNA RIFORMA NECESSARIA di Giovanni Verde opinione condivisa che l'attuale dislocazione degli uffici giudiziari sul territorio sia irrazionale. Essa, infatti, il prodotto di esigenze storicamente datate e influenzate da pressioni localistiche. Basti pensare che molte scelte risalgono addirittura ai periodi anteriori all'unit d'Italia, rispecchiando una distribuzione della popolazione ben diversa da quella attuale, una altrettanto diversa composizione dei conflitti in un'economia che da prevalentemente agricola si trasformata in industriale (o postindustriale) e soprattutto scontando difficolt di comunicazione oggi ampiamente superate. Ma in Italia vi uno zoccolo duro che rende difficile qualsiasi riforma strutturale ed in particolare impresa disperata ridurre enti o organismi, anche inutili o sovrabbondanti, essendo assai pi agevole moltiplicarli. Di conseguenza sarebbe da valutare con particolare favore se Governo e Parlamento dovessero riuscire nell'impresa. Non starei a sottilizzare sui criteri su cui fondata la proposta, che ha il tono di uno studio preliminare. La Commissione ministeriale si preoccupata di rimanere nei limiti posti dalla legge di delegazione (148/2011) e, pertanto, nulla ha detto in ordine alla perimetrazione delle circoscrizioni giudiziarie, ritenendo che fosse fuori dalla delega; e ci anche l dove avrebbe potuto, la delega prevedendo la possibilit di disaggregare le procure dai tribunali cui sono oggi collegate. partita da un numero (fissato dal legislatore delegante) di 57 uffici non aventi sede in citt capoluogo astrattamente sopprimibili per pervenire a proporre di sopprimerne 37 e, poi, ha ritenuto che delle 220 sezioni distaccate esistenti abbiano ragione di essere soppresse 160. Non sono, tuttavia, individuate nominatim le sedi da sopprimere o accorpare. Ho il timore che, anche per questa ragione, i tempi per tradurla in legge siano molto lunghi e, soprattutto, che nella trattativa la proposta subir la sorte di molti provvedimenti, con compromessi al ribasso, che ne ridurranno il tasso di incisivit. Inoltre, mi preoccuperei molto delle modalit attuative, che dovrebbero essere rapide e coordinate. E gi vedo la difficolt. Ci sono i magistrati (direttivi e semidirettivi) che perderebbero l'incarico, ci sono i dipendenti (inclusi i magistrati) che dovrebbero essere trasferiti e destinati a nuove funzioni (e noi sappiamo che oggi si ritiene un diritto quesito anche quello ad occupare una stanza o una sedia), ci sono da trovare i locali nei quali sistemare i frammenti di uffici che residuano dalla soppressione o dall'accorpamento, c' da convincere l'utenza (e soprattutto gli avvocati) che devono abbandonare l'idea di avere l'ufficio sotto casa come una propria e personale dpendance, c' soprattutto da regolare la maniera di definire il contenzioso pendente presso gli uffici soppressi (e se la soluzione fosse quella di tenerli in vita come uffici "stralcio", nell'immediato gli effetti sulla complessiva amministrazione della giustizia potrebbero addirittura essere negativi). Di ci la Commissione stata ben consapevole e nell'ultima parte del suo studio ha suggerito di sfruttare l'esperienza pregressa, allorquando fu introdotto il giudice unico in primo grado (articolo 87 Dlgs n. 51/1998). Posto che si riesca a varare il provvedimento e ad attuarlo con solerte efficacia, non da illudersi che in questo modo i mali della giustizia siano risolti. Le cause della disastrosa situazione attuale sono molte e purtroppo tali da non potere essere agevolmente eliminate. Di sicuro, tuttavia, una accorta attuazione del provvedimento, aggredendo una delle cause dei nostri malanni giudiziari, dovrebbe aiutare a migliorare la situazione con un risparmio di spese non necessarie, quali sono quelle che si sostengono per tenere in vita uffici non produttivi. E non poco. Giovanni Verde

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IL CORRIERE DELLA SERA

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Agenda del Presidente MESE DI APRILE 2012 12.04.2012 Tavolo dell'Avvocatura ROMA, Via del Governo Vecchio, n. 3 13.04.2012 Conferenza La professione forense: prospettive per la giovane avvocatura ANCONA Aula I piano V Tribunale di Ancona 13.04.2012 24.04.2012 Giunta AIGA ROMA Sede, Via Tacito, n. 50 Tavolo dell'Avvocatura ROMA, Via del Governo Vecchio, n. 3

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Eventi delle Sezioni MESE DI APRILE 2012

03.04.2012

Prova nel processo civile e processo sommario di cognizione ex art. 702bis C.p.c. PALERMO Famiglia di fatto Famiglia di diritto TORINO Diritto di cronaca e diritto alla riservatezza Mezzi di tutela e danni punitivi PALERMO Semplificazione dei riti civili SALERNO Seminario di studi giuridici: le successioni a causa di morte e le donazioni. Problemi vecchi e nuovi - BIELLA Le intercettazioni telefoniche: problema risolto? - NOLA Avvocati e nuove tecnologie: quali opportunit? MESSINA Collegato lavoro e dintorni: il cantiere aperto di diritto del lavoro - PALERMO I diritti della personalit nellera della nuova comunicazione MESSINA Corso di diritto Fallimentare per Curatori e Difensori - TRANI

04.04.2012 10.04.2012

13.04.2012 13.04.2012

13.04.2012 17.04.2012 17.04.2012 18.04.2012 20.04.2012

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