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08-06-2004

Vorrei sapere cosa sono le funzioni di Bessell e il loro utilizzo nell'ambito della ricostruzione dello spettro di frequenza dei segnali modulati in angolo. Grazie (Risponde Gianfranco Verbana) La modulazione di angolo (nota come modulazione di argomento che comprende come casi particolari le modulazioni di fase e di frequenza) una modulazione non lineare. Il segnale modulante, cio il messaggio, "consegnato" all`argomento della portante sinusoidale e ci comporta un`estensione spettrale del segnale modulato che normalmente risulta molto pi ampia dello spettro del messaggio (teoricamente infinita). Ricordiamo che nelle modulazioni lineari dove in sostanza abbiamo un prodotto tra il messaggio e la portante, noto lo spettro del messaggio, relativamente semplice ricavare lo spettro modulato 1. Addirittura nel caso di segnale modulante stazionario e portante sinusoidale sufficiente un semplice prodotto trigonometrico applicando le formule di prostaferesi per ricavare la posizione e l`ampiezza delle righe dello spettro modulato. Le modulazioni di argomento sono molti intuitive nel loro principio di funzionamento ma molto pi complesse nell`analisi spettrale appunto per la loro non linearit. Un segnale modulato in frequenza consiste in una deviazione di frequenza della portante proporzionale al messaggio, rappresentabile da un vettore che mentre ruota con una velocit angolare della portante o oscilla pendolarmente attorno ad essa con le frequenza del messaggio ed ampiezze di oscillazione angolare proporzionali all`ampiezza del messaggio, vm(t). La rappresentazione analitica (che per comodit esprimo in forma esponenziale complessa) dell`inviluppo del segnale modulato di argomento di una sinusoide che modula l`argomento di un`altra sinusoide con o >> m uguale a:

(a) dove Vo la portante non modulata e (t) una trasformazione del segnale modulante vm(t). Nel semplice caso di messaggio sinusoidale abbiamo: otteniamo:

(b) la massima deviazione angolare che subisce la portante, e nella modulazione di frequenza rappresenta l`indice di modulazione, normalmente indicato con m. Ebbene, a differenza delle modulazioni lineari, per scomporre la (b) e ricavare le righe spettrali del segnale modulato, bisogna ricorrere allo sviluppo in serie di Fourier servendosi delle funzioni di Bessel. Pi complessa, e relativamente recente l`analisi della densit spettrale per segnali modulanti non periodici. Stacchiamoci momentaneamente dalla radiotecnica per rispondere cosa sono le funzioni di Bessel. Mi limiter a descrivere l`essenziale in modo che chi volesse approfondire sappia che cosa cercare. Le funzioni di Bessel sono alcune soluzioni di una particolare equazione differenziale lineare del secondo ordine, detta di Bessel 2 . Le soluzioni delle equazioni differenziali sono funzioni y=f(x) che possono essere rappresentate mediante uno sviluppo in serie di potenze della forma

(c)

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Certe forme di equazioni che presentano singolarit non hanno nessuna serie di potenze che sono soluzioni nell`intervallo attorno alla singolarit. Per esempio, supponiamo che l`equazione differenziale del secondo ordine sia un`equazione di questo tipo:

(d) quando X=0 i coefficienti delle derivate prima e seconda di y hanno valore 0 (punto singolare in x=0). Per risolvere queste equazione ci vuole una buona preparazione nella teoria delle funzioni di una variabile complessa. Per fortuna, alcuni casi speciali d funzioni che presentano singolarit hanno delle teorie che consentono dei metodi per essere risolte ancora con sviluppi di serie di potenza attorno alla singolarit. Se poniamo Xo=0, P(x) =1, Q(x)=X2-n2, la forma dell`equazione diventa:

(e) che nota come equazione di Bessel. utilizzata in fisica nei problemi riguardanti flussi di calore in cilindri e vibrazioni di membrana e nella modulazione di argomento dove appunto abbiamo un vettore (portante) che vibra. Il punto Xo un punto singolare regolare e ci permette di utilizzare il teorema di Frobenius per ricavare soluzioni nella forma di serie di potenze (c).

(f) possibile semplificare la forma applicando alcune propriet della funzione gamma di Eulero. Se utilizziamo la classica notazione J(x) al posto di f(x) e poniamo n=, si ottengono le forme classiche della funzione di Bessel di prima specie d`ordine n, per x>0 e n>=0. Quando n un intero non negativo otteniamo un`altra semplificazione e la funzione di Bessel data dalla serie di potenze:

(g) Questa anche una soluzione dell`equazione di Bessel per x<0. Sono state costruite tavole molto estese delle funzioni di Bessel: una volta si usava l`Abramovitz oggi con i PC si trovano le funzioni di Bessel anche in applicativi tipo Excel. In figura sono mostrati i grafici delle 6 funzioni Jo -J5(x). Per vedere l`utilizzo delle funzioni di Bessel per la visualizzazione dello spettro modulato di argomento da un messaggio sinusoidale, riprendiamo l`espressione (b) ed osserviamo che l`inviluppo complesso della modulazione periodico di periodo T m=1/fm Di conseguenza si pu espandere v(t) in sviluppi in serie di Fourier:

(h)

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Dove i coefficienti di Fourier Cn sono espressi mediante le funzioni di Bessel di prima specie

funzioni di bessel

(i)

Ecco l`utilizzo delle funzioni di Bessel: il fatto importante che non serve calcolare i coefficienti di Fourier, poich sono le stesse funzioni di Bessel Diamo ora alcune propriet delle funzioni di Bessel anche deducibili dal fatto che sono i coefficienti d Fourier del segnale (h)

In base a queste propriet e applicando la trasformata di Fourier per passare dal dominio tempo della (h) al dominio della frequenza, che evito di descrivere per non appesantire troppo la risposta, per il calcolo dello spettro sufficiente conoscere le funzioni di Bessel per argomenti e indici non negativi. Gli andamenti dei Jn () per i primi sei ordini di n sono illustrati in figura.

Ho inoltre illustrato nella figura l`andamento dello spettro per il valore di =m=2.4 che come esempio la deviazione di fase ottenuta da una portante di 100Khz, sottoposta ad una deviazione di frequenza di 2.4 Khz, che si sposta con frequenza fm di 1Khz. Penso che la figura visualizzi bene il

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metodo per ricavare lo spettro. Per ogni valore dell`indice di modulazione m abbiamo spettri completamenti diversi. Osservando la figura notiamo che la funzione J0 () rappresenta l`ampiezza della portante. A deviazione nulla (m=O, segnale non modulato) abbiamo solo la portante fo, presa, per comodit, di ampiezza unitaria ed uguale al valore che J0 ()= 1. Le ampiezze rappresentano tensioni elettriche; per la potenza basta fare il quadrato dei Jn(x) Aumentando via via l`indice di modulazione lo spettro si arricchisce di componenti laterali 3 (duomo di Milano) e la portante si riduce conseguentemente in accordo con il fatto che la potenza del segnale modulato in argomento costante. Vettore che ruota con raggio unitario formando una circonferenza, nessuna variazione di ampiezza). Si vede che la portante si annulla per indici di modulazione di 2.4,5.5 e cos via. La funzione J1 () rappresenta le prime righe laterali attorno alla portante a distanza fofm. J2 () rappresenta le seconde righe laterali attorno alla portante a distanza fo2fm e cos via. Per () diverso da zero l`estensione spettrale sempre illimitata e la larghezza di banda calcolata per convenzione al 90% della potenza totale. L`espressione per ottenere la larghezza di Banda la nota regola di Carson

Note 1. Tutte le modulazioni di ampiezza sono lineari comprese le modulazioni digitali QAM e PSK che diffusa come modulazione di fase non ha niente ha che fare con le modulazioni di argomento. 2. L`equazione prese il nome dell`astronomo tedesco Bessel nonostante che fossero presenti un secolo primo nei lavori di Bernoulli ed Eulero. 3. In realt lo spettro formato da righe, che non hanno dimensione in ascisse, nella figura sono visualizzate barre per limitazioni dovute all'uso del programma Excel.

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