Sei sulla pagina 1di 5

Quindicinale di approfondimento a cura del circolo di Osio Sotto Numero 3.

FLIOSIO2012-03

Pagina 2

Pagina 3

Lincontro

Sommario
Lincontro a Pietrasanta Formigoni Game Over Lavoro Economia Attualit Societ Flash dal mondo di Futuro e Libert 2 4 5 6 7 8 9

Fini: Non chiamateci partito. Le percentuali? Chi se ne importa


Organizzazione, non nomenclature. Non chiamateci partito. Cinque, sette per cento: chi se ne importa, conta rischiare. Cos Gianfranco Fini nel suo intervento a conclusione della convention di Pietrasanta. In cui entra a gamba tesa nel merito della proposta politica di Futuro e Libert. Cercate di far rimanere Fli cos come nato. Per favore, non chiamatelo partito: certo, serve l'organizzazione, ma troppe volte i partiti finiscono per essere nomenklatura. Lo spirito deve essere quello di un grande movimento, che cerchi di essere futurismo dei tempi moderni. Non quindi una corsa alla percentuali, chi se ne importa, serve tornare a essere sale e pepe nella minestra, non contano cinque o sei deputati in pi. Lo spirito, aggiunge, deve essere quello di un movimento che non argini le possibilit di crescere e dialogare con la societ. Dobbiamo avviare una stagione di patriottismo repubblicano, ed essere insieme ad altri, in un'azione plurale, protagonisti di una nuova fase costituente. Chi ha pi filo da tessere tesse, per questo invita a mettere le idee in campo, essere umili e determinati, non sentirci i migliori n avere complessi. La costituente del nascente polo nazionale non l'atto terminale del percorso di Fli, Fli ci sar ancora e non c' alcun rischio di scioglimento. Ma serve un forte movimentismo in quest'area da costruire. Dobbiamo rischiare, navigare in mare aperto, dobbiamo essere coprotagonisti della nuova fase del patriottismo repubblicano. Con la costituente che si aprir dopo le amministrative per dar vita al 'patto repubblicano' dobbiamo avviare la stagione del patriottismo repubblicano, dobbiamo sentirci co-protagonisti della fase costituente, per dar vita a un polo per la nazione, a un patto per l'Italia o della nazione. Possiamo giocare la nostra partita, abbiamo un grande raggio d'azione. Non c' alcuna ipotesi di scioglimento , Fli c' e ci sar, ma dobbiamo essere coprotagonisti insieme a tanti altri di un movimento per modernizzare la Rediamo le firme in calce a questa proposta, chiediamola agli amici del Polo nazionale e alle altre forze politiche. Un passaggio lo dedica anche alla questione del lavoro: sarebbe stato pi coraggioso e innovativo del punto compromissorio individuato sull'articolo 18 se per i neo assunti si fosse cambiato davvero registro e l'articolo 18 fosse rimasto in vita solo per il licenziamento discriminatorio. e invitando il governo a procedere comunque sulla riforma senza subordinarla all'intesa tra e con le parti sociali: Se il governo tra due fuochi, di sindacato e datori di lavoro, difficile trovare un'intesa. Il governo agisca nel nome dell'interesse generale, agisca come sulle pensioni, dove se la proposta fosse stata subordinata all' intesa tra le parti sarebbe stata rinviata di altri dieci anni. retrogrado chiedersi all'interno della nuova stagione quale saranno le leadership aggiunge - se vogliamo pensare al futuro dell'Italia evitiamo di dar vita a logiche che al di l delle volont limiterebbero la possibilit di dialogare con la societ, dobbiamo modernizzare la Repubblica, dobbiamo spingerci in avanti, consapevoli che l'identit non un museo. Per dar vita alla stagione del patriottismo repubblicano, non bisogna cadere nella trappola dei partiti, per questo, sottolinea, il vizio dei partiti quello di considerare se stessi migliori degli altri, mentre Fli deve essere "coprotagonista" per il nuovo Polo, senza sentirsi migliore o peggiore degli altri. E conclude con un appello: Dobbiamo organizzare un progetto, non difendere un'ideologia, questa la ragion d'essere di Fli. La politica non la ripetizione un po' stanca di vecchie logiche ideologiche. Possiamo giocare la nostra partita, abbiamo un grande raggio d'azione.

pubblica con l'amore per la nostra Italia, con quel patriottismo repubblicano e modernizzando la Repubblica come ha iniziato a fare Monti. E poi la stoccata nella direzione di una nuova moralit per chi fa politica: Chi condannato in primo grado per reati contro la Pubblica Amministrazione in lista non ci va. Questa la nostra proposta, per ragioni di opportunit pi che di legge. C' una nuova questione morale che torna, ha sottolineato il invito gli 'uomini di legge' di Fli ha lavorare e considerare una proposta di questo tipo: con una condanna definitiva un funzionario del P.a. non mette pi piede nella P.a. Non mi riferisco solo ai vertici della Pubblica amministrazione, ma anche a quel medico che prende la mazzetta per favorire un cliente. Bisogna colpire duramente la corruzione: nel momento in cui si sbaglia le porte diventino irrimediabilmente chiuse. E se questo vale per la P.a., deve valere ancor di pi per la politica. Ecco la nostra proposta: chi condannato in primo grado per un reato contro la P.a. in lista non ci va. Chie-

Quindicinale di approfondimento a cura del circolo di Osio Sotto Per info: info@fliosio.it www.fliosioit Pubblicato sotto licenza Creative Commons

FLIOSIO2012-03

Pagina 4

Pagina 5

Bergamo e Lombardia
Formigoni Game Over, Fli Milano chiede le dimissioni. Fli Bergamo, Italia raccoglie le firme.
Pirellone: indagato il pidiellino Giammario. Ciab: situazione di assoluta gravit e il comportamento del governatore inammissibile
ncora bufera sul Pirellone: indagato Giuseppe Angelo Giammario (Pdl), il vicepresidente della Commissione Ambiente della Regione Lombardia e membro della commissione Sanit. L'ipotesi d'accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Contemporaneamente all'ennesimo scandalo della Regione Lombradia, Futuro e Libert Milano propone on line e nelle piazze la sua raccolta di firme per chiedere le dimissioni del Governatore Formigoni. Il sistema Formigoni, dopo 17 anni di governo, arrivato al capolinea spiega Barbara Ciab coordinatrice citt di Milano FLI - Un sistema concentrato nelle mani di alcuni gruppi potenti di potere - il cerchio magico di Bossi, i larussiani, Comunione e Liberazione, la Lega delle Cooperative e i berlusconiani di stretta osservanza - che ormai andato in corto circuito. Gli scandali che stanno travolgendo questo governo sono di una gravit assoluta e il comportamento di indifferenza di Formigoni, che vuole farci credere che non sia successo nulla, appare a noi lombardi assolutamente sconcertante e provocatorio.

Lavoro
Cos cambia larticolo 18.

Per aderire alla raccolta firme promossa dal circolo di Futuro e Libert Bergamo, Italia, primo circolo ad essersi attivato, basta digitare: www.firmiamo.it/dimissioni-governatore-formigoni

a riforma del mercato del lavoro prende forma. Ieri, in un vertice con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il ministro Elsa Fornero ha illustrato la sua proposta sui licenziamenti. Il diritto al reintegro nel posto di lavoro previsto dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori resterebbe solo nel caso dei licenziamenti discriminatori. Per quelli per motivi economici ci sarebbe invece solo un indennizzo, mentre per quelli disciplinari sarebbe il giudice a decidere se il lavoratore debba essere reintegrato oppure indennizzato, sul modello tedesco. Si prevede inoltre un tetto al risarcimento in caso di reintegro, che dovrebbe essere di 24 mesi. Significa che se anche la sentenza arriva, per esempio, dopo 4 anni, il lavoratore ha diritto a non pi di 2 anni di stipendio arretrato, ma i contributi per la pensione devono essere pagati dall'azienda per tutto il periodo. Si sta infine valutando come instaurare una procedura d'urgenza per i processi in materia di licenziamento. La proposta Fornero giudicata troppo dura dai sindacati, che vogliono mantenere l'articolo 18 senza modifiche (reintegro) anche sui licenziamenti disciplinari. Contro questa richiesta schierata la Confindustria, ma anche il Pdl. Per noi la reintegrazione va eliminata. Demandare al giudice la scelta tra indennizzo e reintegro non una soluzione, ma aggrava i problemi, dice Maurizio Sacconi. Sul fronte opposto il Pd sostiene la posizione dei sindacati, accettando al limite di togliere dal diritto al reintegro solo i licenziamenti per motivi economici oggettivi. Sabato, al convegno della Confindustria a Milano, ci saranno tutti i protagonisti della trattativa, compreso il premier Mario Monti, e si tenter una prima stretta. Da marted pomeriggio, a Palazzo Chigi, comincer la non stop per arrivare all'accordo. Fornero e Monti ci puntano. L'intesa con sindacati e imprese metterebbe le norme al riparo da modifiche in Parlamento. Il ministro del Lavoro ieri ha lanciato segnali distensivi verso i sindacati: Non vogliamo consentire alle imprese di licenziare in maniera selvaggia, non questo il nostro scopo. La Cgil comincer da oggi le verifiche interne in vista di un possibile accordo. Ma a questo punto sono le associazioni imprenditoriali a preoccuparsi. La Confindustria teme alla fine sull'articolo 18 l'intervento minimo e intanto guarda con agitazione alle proposte sul riassetto dei contratti, che determinerebbero un irrigidimento delle norme e un aumento dei costi. Insostenibile per artigiani e commercianti, i pi lontani dall'accordo. Il documento sui contratti- Anche questo stato mandato da Fornero alle parti sociali, come quello sugli ammortizzatori sociali, illustrato ieri dal Corriere . Si compone di 5 pagine ed intitolato: Linee di intervento sulla disciplina delle tipologie contrattuali. Obiettivo: Rendere pi dinamico il mercato del lavoro (...) contrastando al contempo il fenomeno della precarizzazione. Per questo ci vuole flessibilit in entrata e in uscita, rendendo pi adeguata la disciplina limitativa dei licenziamenti individuali, e in particolare di quelli per motivi economici. Molte le novit. Accanto al contratto a tempo indeterminato, che resta la forma normale di lavoro, il contratto di apprendistato diventerebbe il canale principale di ingresso al lavoro, mentre resterebbero 7 tipi di contratto a termine ma sarebbero pi difficili da utilizzare. Apprendisti solo se l'azienda assume- Si parte dalla riforma Sacconi e si aggiungono alcuni correttivi. In particolare, si legge nel documento, si vuole condizionare la facolt di assumere tramite apprendisti al fatto che il datore di lavoro possa dar conto di una certa percentuale di conferme in servizio nel passato recente. Insomma le aziende potranno assumere apprendisti beneficiando del fortissime agevolazioni sui contributi solo se dimostreranno di avere stabilizzato a tempo indeterminato una parte di quelli assunti in precedenza. Inoltre la formazione dovr essere certificata e garantita dalla presenza obbligatoria del tutore.

Pagina 6

Pagina 7

Economia
La crisi manda in crisi il decrescismo

Attualit
Se Maroni comincia a scaricare i baluba
Xenofobia? Ci abbiamo marciato: incredibile voltafaccia dopo vent'anni di propaganda che ha avvelenato il Paese
Di GIANFRANCO ZUCCHI La Lega allinizio veniva percepita un po' come xenofoba e razzista. Su questo ci abbiamo marciato. Aumentavano i consensi. Cos Roberto Maroni, esponente del Carroccio ed ex ministro dell'Interno, durante una sua lezione sulla comunicazione politica agli studenti dell'Universit dell'Insubria. Maroni cerca di trasformare una linea politicoculturale che ha imbarbarito il Paese in un innocuo bluff. Una "rilettura" che butta via venti anni di consenso padano basato principalmente sulla propaganda anti-tutto e tutti, e, soprattutto, pro-Nord, spacciato per anni come unico detentore di civilit ed evoluzione. Maroni ha raccontato la sua esperienza personale, puntando sull'autocritica. Il Carroccio, all'inizio, era visto, ha detto, come un movimento contro i meridionali, poi contro gli extracomunitari. Un po' ci abbiamo marciato, quando si capito che un certo atteggiamento garantiva consenso, ha ammesso. Ma gli errori stanno anche dall'altra parte. Molti commentatori, soprattutto all'inizio, ha raccontato, hanno frainteso la forte appartenenza identitaria del movimento scambiandola per rifiuto dell'altro. La Lega ha continuato - partita con un federalismo etnico, ma non esiste un legame linguistico nel nord e tantomeno etnico. Questa stata un'ambiguit degli inizi che ci siamo trascinati dietro. E ogni tanto c' qualcuno che esagera. Ci sono - ha proseguito - i cosiddetti "baluba" nella Lega, quelli con la barba verde e con le corna. Io non sono un baluba, ma difendo i baluba della Lega. I baluba fanno parte della pancia della Lega. C' il cervello, c' il cuore e c' la pancia. Dobbiamo tenere insieme tutto. molto faticoso. Io mi sono spesso dissociato da affermazioni che non condividevo. L'esponente padano dunque comincia a mollare la zavorra sperando in un futuro da leader, cercando di far predominare le ragioni della mente in vista di una pancia che per lui si far sempre pi piena. Noi spesso abbiamo esagerato - ha sottolineato Maroni - per dall'altra parte c' costantemente un'attenzione spasmodica su alcuni dettagli, perdendo di vista il 98 per cento dei leghisti. I nostri sindaci, per esempio, che usano un linguaggio totalmente diverso. Nella comunicazione l'importante non passare inosservati. Generare un dialogo sulle cose di cui parlo io, questa la cosa importante, ha concluso Maroni.

egli ultimi mesi molto cambiato nel dibattito sul riscaldamento globale e le energie rinnovabili. Dopo linsuccesso della conferenza di Durban incapace di produrre un successore del Protocollo di Kyoto e gli illustri fallimenti di colossi del fotovoltaico come Solyndra, la Germania ha deciso di praticare tagli alla spesa pubblica riducendo drasticamente i sussidi al solare, definiti dal Ministro Philipp Rsler una minaccia per leconomia tedesca (sic) in tempi di crisi. Se non bastasse, a febbraio la George Mason University ha pubblicato una ricercacondotta sui membri dellAmerican Metereological Society dimostrando che l89% dei metereologi americani non affatto preoccupato per il riscaldamento globale, smascherando il luogo comune che vedrebbe daccordo una larga maggioranza degli scienziati circa lurgenza di contrastare il global warming. I fatti riportati hanno in buona parte contribuito a cambiare la percezione degli individui circa la necessit di misure volte ad impedire laumento della temperatura terrestre. Uno studio apparso lo scorso mese sulla rivista Global Environmental Change, infatti, dimostra che il cosiddetto scetticismo climatico in esponenziale aumento negli ultimi anni sia principalmente riconducibile alla crisi economica che investe il pianeta. In particolare, lindagine ha rilevato che al crescere del tasso di disoccupazione aumenta il numero degli scettici. La diretta proporzionalit tra i due dati non certo una coincidenza e anzi spiegarne le ragioni piuttosto semplice. La crisi del debito sovrano che investe i paesi occidentali e il senso di instabilit dovuto agli esuberi e al fallimento di molte aziende obbligano gli individui a rivedere alcune convinzioni circa linfallibilit dello Stato interventista: molto semplicemente, non possiamo pi permetterci di investire miliardi in sussidi a tecnologie dallo scarso rendimento in funzione di un riscaldamento che non sappiamo con certezza n se sta accadendo n se attribuibile ai gas emessi dalle nostre industrie. In sostanza, nel momento in cui per molti il dramma quotidiano torna ad essere la ricerca di un impiego, certe misure vengono percepite come un lusso inammissibile. Il dato, in fondo, ha una doppia valenza: da un lato dimostra quanto miope e nociva sia labitudine di lasciare che lo Stato sperperi preziose risorse nei periodi di vacche grasse accumulando un debito insostenibile e dallaltro indica limportanza della crescita economica per uno Stato che si prefigga uno sviluppo armonico con lambiente. Con buona pace di certo ambientalismo decrescista, lecologismo a dover essere compatibile con la crescita economica, non il contrario. Senza sviluppo non vi possono essere benessere, lavoro e ricerca. Si illudono quanti credono che la tutela dellambiente possa essere garantita da stati indebitati, spendaccioni e a rischio recessione con la bacchetta magica dei finanziamenti pubblici. In Occidente come nei paesi in via di sviluppo, il paradigma del vero ambientalismo dovrebbe essere anzitutto la ricerca del continuo miglioramento delle condizioni di vita degli uomini, da cui passa inevitabilmente la cura della terra. Non certo una coincidenza che nello stesso anno in cui il Brasile divenuto la sesta potenza economica del mondo si registrato il record della deforestazione in Amazzonia ai minimi storici, un po come la Londra delle bici e dei bus elettrici lontana ormai anni luce dalla fogna descritta da Charles Dickens. Il verdetto della ricerca condotta da Global Environment Change inequivocabile: le persone non hanno smesso di credere che il mondo meriti un particolare occhio di riguardo da parte dei proprio abitanti, ma stanno perdendo fiducia in un modello di ambientalismo ideologico, sempre pi nuova frontiera del dirigismo economico e dellanticapitalismo. Di Daniele Venanzi per Libertiamo.it

Pagina 8

Pagina 9

Societ
Uguali diritti per le coppie di fatto. Uguali doveri.

Flash
Aggiornamenti dal mondo di Futuro e Libert
Lavoro: Fini, Monti agisca nell'interesse generale, come con pensioni
Pietrasanta (Lucca), 18mar. (Adnkronos) - "O si agisce nell'interesse generale o si rischia di fare l'interesse di una parte" e allora il premier Mario Monti intervenga sulla riforma del lavoro "con la stessa logica con cui e' intervenuto sulle pensioni che se si fosse aspettata l'intesa tra le parti sarebbe arrivata dopo dieci anni". Lo dice Gianfranco Fini alla Convenzione di Fli, esortando il premier Mario Monti a "non restare tra i due fuochi del sindacato o di qualche associazione" perche' in quel caso rischierebbe "un'intesa al ribasso".

ui temi eticamente sensibili lo scontro politico destinato a diventare incandescente non solo perch la materia, per sua natura, si presta ad un uso facile, ma perch le questioni in campo sono destinate a diventare tra le pi difficili da governare in modo efficiente. Ieri il voto del Parlamento europeo contro una definizione troppo restrittiva del concetto di famiglia ha riacceso ovviamente la polemica e basta guardare le prime pagine del Giornale (Hanno vinto i Gay) e di Libero (Vince la lobby gay) per capire dove si andr a parare. Con lItalia moderata schierata a difesa di un bidone vuoto, non solo di consensi, ma anche di soluzioni. Che infatti la famiglia tradizionale non sia pi la forma esclusiva della sostanza civile, a cui ci riferiamo con il termine famiglia, lo hanno drammaticamente compreso anche i sociologi cattolici. Si pensi allultimo rapporto del Censis, che spiega come il ritorno alla famiglia faccia emergere con ancora maggiore chiarezza i diversi format familiari. Che le famiglie di fatto siano per lappunto un fatto, che il diritto non riesce pi ad ordinare e finisce invece per escludere dallordine giuridico, dunque un problema di governo, non solo morale. La regolamentazione ostruzionistica del divorzio ha comportato la creazione di palinsesti familiari di cui difficile capire dove sia il capo e dove la coda e in cui la natura disuguale del rapporto giuridico consolida disuguaglianze di fatto a danno del partner pi debole (pi povero, pi ingenuo, pi innamorato). Il divieto alla regolamentazione delle unioni omo-affettive i gay si tollerano uno per uno, ma non si sopportano a due per due, dice il Presidente di Gay-Lib Enrico Oliari ha confinato nellirresponsabilit coatta relazioni impegnative, ma private della carta su cui scrivere la natura dellimpegno. Il vuoto di diritto crea vuoto di doveri. Questa la ragione per cui Cameron dice di volere le nozze gay:perch un conservatore e non malgrado lo sia. Perch la famiglia nel senso dellimpegno responsabile per la vita comune rischia di sfasciarsi per effetto non del relativismo culturale, ma dellassolutismo giuridico e della pretesa di trattenere un istituto storico come quello familiare nella sua definizione naturale e originaria. Il problema in Italia non capire come se con lestensione dellistituto del matrimonio o con forme speciali di riconoscimento delle famiglie di fatto ci si possa muovere su di una strada che la grandissima parte dei Paesi civili ha iniziato a battere da almeno un decennio. Il problema addirittura se occorra farlo e non si debba invece resistere, con tutti i mezzi, a questo desiderio di normalit. Che per linsostenibile leggerezza della famiglia irregolare sia molto meno sexy della famigliafamiglia, con tanto di carta bollata, una notizia che i conservatori seri quelli come Cameron, non come Alfano dovrebbero salutare con salti di gioia. Ma questo il Cav., che forse un giorno lavrebbe nasato, non pi in grado di capirlo e se anche lo capisse non saprebbe politicamente che farsene, poveraccio, stretto com tra le debolezze proprie nelle questioni di sesso e il fanatismo altrui nelle questioni di diritto. Di Carmelo Palma, direttore di Libertiamo, membro del consiglio regionale del Piemonte e membro dellassemblea nazionale di Futuro e Libert.

Tangenti, Valditara: "Giunta Formigoni insostenibile"


"Dopo le perquisizioni dei carabinieri negli uffici del Pdl in Regione Lombardia e le notizie sulle indagini a carico del consigliere regionale Angelo Giammario, la posizione della giunta Formigoni ormai insostenibile". Lo dichiara il senatore Giuseppe Valditara, Coordinatore Regionale FLi Lombardia. "Il Presidente Formigoni deve dimettersi e si deve ridare la parola agli elettori. Appare sempre pi grave la crisi del Pdl lombardo. La lega non pu pi continuare ad ingannare i suoi elettori", conclude Valditara .

Annullato il congresso regionale della Lombardia previsto per il 31 marzo

Potrebbero piacerti anche