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LA GERUSALEMME LIBERATA NELLARTE

Erminia e Tancredi,Giovan Francesco Barbieri.

Laccorrere di Erminia verso Tancredi ferito stato studiato come una vera "entrata in scena". Le braccia tese della donna misurano esattamente la distanza tra il primo piano ed il fondo, comunicando inoltre tutta lintensit del sentimento che la lega alleroe.
(...) dal suon de la dolente voce per lo mezzo del cor fu saettata. Al nome di Tancredi ella veloce accorse in guisa d'ebra e forsennata. Vista la faccia scolorita e bella, non scese no, precipit di sella. (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. XIX, st. 104)

Tancredi d il battesimo a Clorinda morente,Paolo Finoglio.

La "pietas" delleroe cristiano la vera protagonista di questa scena. Di grande effetto i bagliori metallici sulle armature di Tancredi e della bella Clorinda morente, la cui figura conferisce una nota intensamente lirica alla scena.
"Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pave, a l'alma s; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave." (...) (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. XII, st. 66)

Armida cerca di trattenere Rinaldo,Paolo Finoglio

La tensione drammatica dellepisodio anche in questo caso filtrata entro un discorso nobilmente composto. Bellissimo e di effetto laccartocciarsi del mantello di Armida, il cui panneggio sembra animarsi di una vita propria.
Allor ristette il cavaliero, ed ella sovragiunse anelante e lagrimosa: dolente s che nulla pi, ma bella altrettanto per quanto dogliosa. Lui guarda e in lui s'affisa, e non favella, o che sdegna o che pensa o che non osa. Ei lei non mira; e se pur mira, il guardo furtivo volge e vergognoso e tardo. (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. XVI, st. 42)

Olindo e Sofronia,Mattia Preti.

Evidente la dimensione scenica conferita alla composizione ed ai personaggi. Lo spazio angusto spinge i protagonisti, emotivamente impegnati in un dialogo affidato a sguardi e gesti, sul primo piano di un probabile palcoscenico sul cui fondo si muovono alcune "comparse".
Presa la bella donna, e 'ncrudelito il re la danna entr'un incendio a morte. Gi 'l velo e 'l casto manto a lei rapito, stringon le molli braccia aspre ritorte. Ella si tace, e in lei non sbigottito, ma pur commosso alquanto il petto forte; e smarrisce il bel volto in un colore che non pallidezza, ma candore. (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. II, st. 26)

Rinaldo e Armida,Francesco Hayez

Lincantesimo che lega il prode guerriero alla bella maga magistralmente reso attraverso quel languore sensuoso che pervade il corpo di Rinaldo. La quinta arborea alle spalle dei due protagonisti, spiati da Carlo e Ubaldo, ha la funzione di avvicinarli allo spazio dello spettatore e di evidenziare i giochi di luce cui affidata la costruzione plastica delle figure.
(...) Con luci ella ridenti, ei con accese, mirano in vari oggetti un solo oggetto: ella del vetro a s fa specchio, ed egli gli occhi di lei sereni a s fa spegli. (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. XVI, st. 20)

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