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ETA AUGUSTEA Let cesariana inizia con la fine delle guerre tra Mario e Silla, continua con svariate

guerre e si conclude con la morte di Cesare. Cesare viene ucciso proprio perch si temeva la fine della repubblica , ma la conseguenza di tutte le lotte successive non fu il rafforzamento della repubblica, al contrario, si arriv al principato con Ottaviano al potere. Infatti i cesaricidi si aspettavano un gran sostegno dal popolo ma non lo ottennero affatto, perch esso reag molto male allomicidio di Cesare; cos quando si scontrarono contro i triumviri, Lepido, Antonio e Ottaviano, ebbero la peggio e i triumviri governarono per 5 anni su Roma. Dopo varie lotte tra Antonio e Ottaviano, infine, fu Ottaviano, chiamato poi Augusto, a vincere con la battaglia di Azio tutto il potere. Ma Augusto cap benissimo che bisognava salvare formalmente le istituzioni: la loro forma fu mantenuta ma concentr in s il potere. Si fece poi eleggere tribuno della plebe a vita cos da essere sacro e inviolabile e mette nelle posizioni pi importanti solo persone della sua cerchia avendo cos saldamente in mano il potere di Roma. Nel periodo precedente, con tutte quelle guerre, laspirazione alla pax e il desiderio di vedere rifiorire lItalia erano molto grandi, quindi Augusto si impegna per creare un periodo di pace (anche se non totale, e cerca di ripristinare le vecchie tradizioni, come quelle agricole o quelle religiose, cercando di ripristinare anche il mos maiorum. Gli scrittori di questo periodo, quindi, hanno vissuto in prima persona le vicissitudini tormentose ed angoscianti delle guerre civili e hanno vissuto anche il passaggio dalla repubblica al principato con la conseguente perdita della libertas. Augusto comprende che estremamente importante controllare la cultura. La sua politica culturale tesa ad avere lappoggio degli intellettuali pi prestigiosi, e si serve perci del suo amico fraterno Mecenate (nascono dei circoli intellettuali in cui ci sono personaggi di spicco che proteggono gli scrittori e gli artisti). Mecenate riesce quindi ad avvicinare moltissimi intellettuali ad Augusto. Augusto gradisce testi che siano dalla sua parte, che lo elogino, e da un certo periodo in poi si fanno pressioni sugli scrittori affinch scrivano un poema epico sulle gesta di augusto. Si arriva alla recusatio (i poeti dicono di non sentirsi allaltezza di scrivere opere cos impegnative). ELEGIA Scelta di poesia che corrisponde alla scelta di vita (vita appartata, dedita ai piaceri della campagna o degli svaghi cittadini o del servitium amoris, lontano dalle guerre e dalla vita politica) ed opposta alla scelta epica (spesso la militia amoris contrapposta alla vera militia). Al contrario di quella greca lelegia latina soggettiva e i poeti parlano di s. Prendono molto dai poeti neoterici (leleganza, lerudizione,) e anche qualche spunto da Catullo (sfera privata al centro della poesia, non quella pubblica). Il non interessarsi al cursus onorum causa la recuisatio dellepica, proponendo un modello disimpegnato dalla politica e questo non va incontro ad Augusto. Perci il poeta si trova spesso a vivere anche in uno stato di nequitia perch si rende conto che il vivere completamente al servizio della donna gli impedisce di occuparsi di cose che gli conferirebbero uno status sociale migliore. Ma non sono capaci di superare questo senso di colpa nonostante vorrebbero. Negli elegiaci c sempre una verit dei sentimenti anche quando le vicende non corrispondono perfettamente. Distico elegiaco: esametro e pentagono = 11 piedi. OVIDIO Amores: canta lamore, leros. La passione amorosa cantata da Ovidio pi fisica. Parla spesso del lusus e dellarte della seduzione. Ars Amatoria (Amandi): lamore per lui deve essere guidato da unarte. E qui si propone di insegnare come si fa ad amare. Fa come nellars oratoria, ma trasforma le parti delle orazioni in parti delle seduzioni. I tre punti qui sono quello di trovare la donna andando nei posti dove pi facile incontrarla, conquistarla e poi far durare lamore. Si serve del mito della fondazione della citt per altri scopi. Fa anche un rovesciamento totale dellet delloro: dice che questa veramente let delloro perch con loro si pu ottenere di tutto, anche lamore. Heroides: sono testi in cui soprattutto le donne scrivono a coloro che amano. Vi inserisce miti. Metamorfosi: Si occupa del mito metamorfico per esempio con Narciso e Eco. Quello che i due personaggi fanno come se avesse un po le stesse caratteristiche. Si parte col mito di Narciso e vi si incastra quello di Eco. Ovidio ci mostra perfettamente come il corpo si trasformi pian piano. Lars amatoria ancora presente con giochi di immagini e parole. (Tema amore morte). Anche in pigmalione si parla dellamore e la metamorfosi viene descritta spettacolarmente. Ovidio inserisce particolari psicologici alle vicende, rende i personaggi pi complessi e articolati. Fasti: (praticamente fa un calendario con indicato se si potevano o meno svolgere certe attivit) racconta dei miti attorno alle feste ripercorrendo la storia di Roma dalle sue origini. Lesordio tipico della favola eziologica, usa tanta erudizione e cultura che tratta semplicemente. Lui non racconta le vicende in maniera drammatica, anzi. (Ovidio ha un buon rapporto col suo pubblico. E c anche il rapporto autore-princeps).

TIBERIO-FLAVI Dopo la morte di Augusto il potere passa a Tiberio (da lui adottato) che era dell antica gens Claudia. Cos la gens Claudia si mischia a quella Iulia e perci si parla per gli imperatori da Augusto a Nerone di dinastia Iulio-Claudia. In questepoca iniziarono a farsi sentire delle contestazioni. I nuovi imperatori infatti non curavano pi troppo nemmeno le istituzioni che infondo erano soltanto apparenti poich il potere era dellimperatore assoluto, e il fatto stesso della successione rese ancora pi evidente laccentuazione monarchica del principato. Quindi il senato inizi ad opporsi in qualche modo, perch esso era formato dalle pi antiche famiglie aristocratiche che si erano visti limitare enormemente il loro potere politico. Ma era pur sempre da l che uscivano i pretendenti al tono imperiale e quindi laristocrazia romana cerc di imporre sempre di pi imperatori facilmente manovrabili, perch un imperatore forte e autorevole sarebbe stato inevitabilmente legato a una tra le varie fazioni. Comunque nella lotta per il suo potere contro laristocrazia limperatore poteva contare sullesercito e sulla plebe che si era ingraziato con varie facilitazioni finanziarie, spettacoli pubblici, comunque il clima rimaneva acceso da contrasti e attriti e allimperatore spesso manc quella fondamentale capacit di compromesso. Gli scrittori di questo periodo non hanno pi come modelli i greci ma gli scrittori dellet augustea. Nostalgia per un passato cos vicino. Et argentea. FEDRO Studia il rapporto dellintellettuale con il potere e per aggirare la censura sceglie la favola. Fabulae Aesopicae: favole in senari giambici. Ha un grande pessimismo. Dipinge la brutalit dei rapporti umani: le leggi nulla possono contro la prepotenza. Fedro denuncia lingiustizia. La prepotenza e tirannia non si accontenta di spadroneggiare sui pi deboli ma pretende anche di essere legale. Lupo e Agnello: crudelt della legge del pi forte. Non c introduzione ma alla fine c la morale. Mucca, c, p, l: presenta le gerarchie che esistono accanto ai rapporti di forza sottolineando la disparit tra il pi forte e il pi debole. Nel promitio si esprime in prima persona e anticipa la morale. Non ci si deve alleare col pi forte. Tiberio e lo schiavo: tematica extraesopica. Soggetti umani, con protagonista Tiberio e ambientazione realistica di una villa imperiale. Motto, exemplum. Esopo e la lanterna: Esopo stesso diventa un personaggio e lo si sovrappone alla figura del filosofico cinico Diogene (che andava in giro con la lanterna accesa alla ricerca delluomo). Motto. VELLEIO PATERCOLO Ritratto di Tiberio: lusinghiero, nulla di negativo, tesse le sue lodi. Si annunciano le sue caratteristiche non comuni che fin dallinfanzia preannunciano la sua grandezza, lovvia felicit del popolo e si descrivono i suoi meriti . Ritratto di Seiano: non sar nobilissimo di famiglia ma ha meravigliose qualit. VALERIO MASSIMO Libri dei fatti e dei detti memorabili: di solito sceglie i suoi esempi dagli antichi. Seiano lunico quasi contemporaneo. Stile gonfio. Lo dipinge malissimo. SENECA Impostazione stoica (raggiungimento di un proprio equilibrio interiore senza lasciarsi coinvolgere dal cursus onorum). Seneca pensa a se il saggio debba o meno occuparsi della cosa pubblica: i vari cambiamenti di pensiero dipendono dagli alti e bassi della sua vita, ma alla fine se ne distacco completamente. Era spagnolo e zio di Lucano. Esilio sotto Caligola, torna grazie ad Agrippina seconda moglie di Claudio. Alla morte di Claudio scrive il suo elogio funebre e dopo poco scrive Divi Claudii Apokolokyntosis: satira menippea, componimento comico-parodistico prosimetrico (misto di prosa e versi). Mette in ridicolo ogni vizio, tic, scarsa abilit politica ecc. di Claudio. Zucchificazione. Opere filosofiche: dialogus: discussione, ragionamento filosofico condotto con metodo dialettico. Dieci operette indipendenti luna dallaltra, composte in 20 anni. Polibio viene consolato e viene elogiato Claudio. Denigra Caligola. Incostanza: peggiot sintomo dellumana debolezza. Brevit della vita, incessante fluire del tempo = stimolo alla saggezza. Augusto e cicerone. Soltanto il saggio mette a buon frutto la propria vita che altrimenti resta sprecata anche quando si ottengono i massimi onori. De Clementia ci giunto solo in parte. Elogia Nerone ormai prossimo al potere e lo esorta a proseguire sullla via della virt. Principato illuminato.

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