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**************************************************** **************************************************** **************************************************** *** L'insegnamento Sai molto semplice. Esiste un S interiore, questo S Dio. Dio immanente.

te. La strada che conduce a Lui si chiama Dharma. Il dharma la guida all'azione, l'adempimento del proprio dovere nel migliore dei modi, senza preoccuparsi del frutto che dall'azione deriva. Per capire meglio che cosa sia il dharma possiamo prendere quell'insegnamento di Ges che dice: "Non fare agli altri ci che non vorresti che gli altri facessero a te". Baba aggiunge: "Fai agli altri ci che vorresti che gli altri facessero a te". Tutto ci che infligge sofferenza agli altri, dice Baba, non dharma. E quindi tutto ci che non dharmico porta da qualsiasi parte tranne che alla suprema Realt. Possiamo dire che l'insegnamento di Sai Baba uno solo e da questo singolo insegnamento nasce tutta la sua filosofia. L'accettazione della dottrina di Sai Baba parte da questo riconoscimento senza del quale non si pu riconoscere Sai Baba come Maestro ne ci si pu dichiarare suoi devoti. Per poter assimilare l'insegnamento metafisico di Sai Baba bisogna fare tabula rasa di alcuni concetti religiosi che si sono radicati nella nostra coscienza. Quando terminiamo le elementari, automaticamente dimentichiamo quei processi attaverso i quali siamo giunti ad esercitare mentalmente delle operazioni matematiche. Quando entriamo nella metafisica di Sai Baba dobbiamo dimenticare il dogmatismo dal quale proveniamo. Perch i Maestri di verit insegnano non soltanto la metafisica pura ma anche e soprattutto un codice di condotta da tenere nei confronti degli altri? Perch per arrivare a percepire Dio, il nostro contenitore interno deve essere vuoto e pulito. Se vuoi mettere dell'acqua di sorgente in un secchio sporco, l'acqua si sporcher. Per avere acqua pulita bisogna prima pulire il secchio. Ebbene, l'insegnamento etico di Sai Baba ha proprio la funzione di pulire il secchio in modo che la sapienza divina possa giungere

a noi senza alcun inquinamento. In passato i Maestri di verit hanno insegnato diverse cose molto importanti. Che poi questi concetti siano stati ben decifrati oppure no un altro discorso. Tutti i mistici propongono un grande insegnamento metafisico. Il Buddha ha fornito molte informazioni, ma le ha fornite ad una popolazione che non era preparata per recepire quel messaggio e cos si sono venute a creare delle comunit che vivevano in assoluta passivit per timore di produrre karma, di crearsi cio ulteriori debiti. Chiaramente l'insegnamento del Buddha non era questo e proprio per aver insegnato troppe cose a gente impreparata egli, secondo quanto sostiene il Buddismo segreto, stato costretto a ritornare nella carne per altre tre volte per pagare il suo debito. Un grande uomo che aveva avuto accesso alla suprema realt e aveva scoperto il sottile gioco della vita, si lasciato intrappolare dal troppo amore per gli altri. Ges, pi accorto, ha insegnato attraverso le parabole. Le persone capaci di interpretare il suo insegnamento avrebbero bussato alla sua porta per conoscere i misteri del Regno, gli altri si sarebbero accontentati di alcune storie che avevano il solo scopo di tenerli lontano dal male. L'atteggiamento di Sai Baba non diverso. A ognuno d quello che pu ricevere. Niente di pi e niente di meno. Baba dice che conosce troppo bene il livello spirituale che abbiamo raggiunto attraverso le nostre precedenti esistenze per fornirci delle informazioni superiori alla nostra capacit di comprensione. Cos, a qualcuno dir che il Buddha ha commesso degli errori, ma al buddista che ama la figura del Buddha dir che il Buddha si realizzato. A coloro che sono attaccati alla figura di Ges, dir che Ges morto sulla croce; ad altri dar informazioni diverse. Una peculiarit di Sai Baba che nei suoi discorsi egli fornisce sia l'insegnamento etico sia quello metafisico. Sta al ricercatore comprendere le informazioni metafisiche inserite nel testo per portare avanti una ricerca pi approfondita. La maggior parte degli studiosi di Sai Baba hanno esaminato

e proposto l'insegnamento morale, raramente quello metafisico. Eppure Baba fornisce degli elementi cos interessanti da condurre il devoto alla Coscienza suprema in pochi anni. Anche nell'insegnamento dei Valori Umani fa capolino la sua metafisica. Tutto parte, dal concetto fondamentale della Verit, cio dal S Universale, e si dipana attraverso le strade della purificazione che sono il dovere legato alla propria specie (dharma), la visione unitaria che il ricercatore deve acquisire (amore), la quiete mentale che deve necessariamente raggiungere (pace) ed infine, come corollario al tutto, la non-violenza. Gran parte dell'umanit non ancora in grado di assimilare certi concetti metafisici, cos deve allenarsi a purificare la propria mente attraverso l'attivit devozionale (canti) ed il soccorso al bisognoso (servizio), in modo da acquisire quella visione unitaria del tutto che consente di accedere alla Coscienza Universale. Lo scopo di Sai Baba per non soltanto quello di risvegliare la rettitudine dell'uomo, ma anche e soprattutto quello di trasformare ogni uomo in ricercatore della verit. In altre parole, Sai Baba vuole inserire tutti gli uomini del pianeta in un discorso metafisico, perch soltanto attraverso quel sentiero che l'uomo potr realizzare Dio. La strada comportamentale prima o poi dovr, infatti, unirsi a quel sentiero. Il passaggio obbligatorio. Il concetto fondamentale dunque l'identificazione del S interiore con Dio ed il riconoscimento della sua immanenza. Non si pu seguire il sentiero Sai se non si riconosce quindi anche l'immanenza di Dio. Coloro che ritengono che Dio sia solo trascendentale, non possono dire di riconoscersi nella filosofia di Sai Baba. I concetti contemplati nella metafisica di Sai Baba sono questi: 1 Il S Dio. 2 L'universo manifesto figlio di una donna sterile. 3 L'universo fenomenico scaturisce da un vibrazione, l'OM.

4 Per realizzare Dio bisogna interrompere il movimento della mente. 5 Il micro contiene il macro, la particella contiene l'universo intero. 6 L'aldil uno stato della mente. 7 Dio uno stato di consapevolezza. 8 L'universo esiste soltanto se tu lo cerchi. 9 In 11 minuti puoi realizzare Dio. 10 L'uomo ed il creato sono soltanto delle onde di un Oceano che si chiama Dio. Baba continua ad esporre i suoi concetti in maniera sempre pi approfondita e sconvolgente. Lo sconvolgimento si ha quando alle spalle non c' una certa preparazione e per questo motivo Sai Baba ha voluto che nei suoi Centri si facessero dei circoli di studio allo scopo di trasformare ogni uomo in un ricercatore di verit. L'accettazione del concetto fondamentale del S discrimina subito tra coloro che possono raggiungere l'obiettivo da coloro che ancora non vi potranno accedere. Non si pu raggiungere un obiettivo se non lo si conosce, non si pu intraprendere una strada se non si sa dove si vuole andare. L'obiettivo indispensabile. Identificato l'obiettivo, una strada la si trova sempre. Potr essere la strada maestra come quella del dharma; potr essere un sentiero pi difficile e spinoso, oppure quello rapido della Conoscenza diretta. Ci che importante avere bene in mente qual' l'obiettivo. Se non riconosciamo l'immanenza di Dio, possiamo chiudere la valigia e tornarcene a casa o all'interno delle religioni e delle chiese dalle quali proveniamo. Dunque fino ad oggi si parlato molto dei miracoli che Sai Baba compie ogni giorno al di l dell'umana comprensione e delle leggi fisiche che conosciamo e si parlato soltanto di una parte dell'insegnamento di Baba. I Suoi miracoli sono impressionanti, vero. E' impressionante vedere che un paralitico cammina ad un suo cenno; sconvolgente vedere materializzare diverse

statuette d'oro dalla sabbia; sorprendente assistere alla materializzazione di oggetti o alla moltiplicazione del cibo. Ma i miracoli sono soltanto lo specchietto per i ricercatori, perch il vero scopo della discesa di Sai Baba nel mondo quello di trasformare ogni uomo in un ricercatore della Verit suprema. L'insegnamento di Sai Baba comprende due filoni: quello etico morale comportamentale e quello metafisico. I devoti occidentali hanno dato pi importanza all'insegnamento etico perch questo ci avvicina di pi ai nostri codici morali ed anche pi facile da assimilare. L'accettazione dell'insegnamento etico di Baba non ha dei costi psicologici elevati come li pu avere l'accettazione di alcuni concetti elevata metafisica. La comprensione dei concetti metafisici richiede un certo sforzo. Necessita di riflessioni, a volte lunghe e laboriose, e non tutti sono disposti a pagarne il prezzo. Cos si parla volentieri dei cinque cardini del suo insegnamento, ma ci si dimentica di dire che quei cardini fanno riferimento non soltanto ad un comportamento etico, ma anche ad una rivelazione metafisica bella e buona. Si continua tuttavia a parlare di rettitudine, di pace, di amore, di non violenza e si trascura l'aspetto metafisico intrinseco pi gratificante, pi esaltante e pi produttivo. L'insegnamento etico di Sai Baba non diversifica molto dai codici morali inventati dagli uomini. Questo ha fatto dire a qualcuno che Sai Baba non porta niente di nuovo al mondo. La stessa accusa veniva rivolta dai sacerdoti di Israele a Ges. Anche Ges non portava apparentemente nulla di nuovo. Il messaggio d'amore che insegnava era stato ampiamente decifrato e suggerito dal Buddha e i buddisti erano giunti fino alle sponde del mar Morto secoli prima che Ges nascesse. Il messaggio di Buddha era stato portato avanti dalle popolazioni ariane di Rama, poi da Zoroastro, e da Krishna. Gli stessi comandamenti mosaici sono una eredita Babilonese, la quale Babilonia li aveva a sua volta ereditati dal pi antico

codice conosciuto, quello di Man, di origine himalayana. Ges aveva lanciato un messaggio di amore alla popolazione di Israele, ma lo scopo di Ges non era quello di insegnare agli uomini ad amarsi. Questo lo poteva insegnare un qualsiasi uomo di buon senso. Ges era venuto per rivelare i misteri del Regno. Anche Ges portava un insegnamento metafisico che per poteva essere decifrato soltanto dall'iniziato. Ma gli iniziati erano pochi. Tra gli apostoli ce n'era soltanto uno all'inizio e questo era Tomaso, al quale Ges rivelava i misteri del Regno. L'insegnamento metafisico di Ges stato compreso da alcuni pensatori come Agostino e prima di lui da alcuni padri del cristianesimo nascente, ma la maggior parte non lo aveva compreso e coloro che lo avevano compreso se ne stavano spesso zitti. Dunque, anche Sai Baba propone un insegnamento metafisico estremamente elevato, il massimo che si possa dare oggi all'umanit. Questo insegnamento metafisico esaltante e scientifico. E' scientifico perch l'applicazione di quell'insegnamento porta ai risultati previsti. Molti dei suoi devoti che hanno seguito alla lettera ci che di metafisico egli insegna sono arrivati all'ultima spiaggia in quattro o cinque anni. Pi lento il percorso per coloro che seguono l'insegnamento etico. Perch? L'insegnamento etico ha lo scopo di purificare la mente e prepararla ad inserirsi nel sentiero metafisico. Che cosa vuol dire purificare la mente? Vuole semplicemente dire ridurre i desideri, quindi snellire la mente e ridurla ai minimi termini in modo che ci sia spazio anche per Dio. Quando il vaso pieno non c'entra pi niente. Il vaso che potr accogliere l'esperienza della divinit deve essere un vaso vuoto di vizi ma anche di virt. E qui l'insegnamento di Sai Baba trascende tutti gli insegnamenti religiosi del pianeta. Di l, dicono i grandi mistici, non c' posto per il vizio, ma non c' posto nemmeno per la virt. E Sai Baba insiste sul fatto che l'unica strada che porta a Dio quella del dharma, cio del distacco. Agire nel migliore dei modi, ma senza aspettative,

senza preoccuparsi delle reazioni, dei frutti e dei risultati. Questo insegnamento appare nella pi antica filosofia del mondo che quella Himalayana dei Veda. Sai Baba riporta a galla quella filosofia dalla quale sono nate tutte le religioni del mondo. La filosofia vedica la madre, la montagna dalla quale altre colline sono state costruite. Perch dunque insiste anche sulla necessit di acquisire le virt? Perch molto pi facile distaccarsi dalle virt che dai vizi. Il distacco, tuttavia, e solo il distacco, rimane la chiave che apre i cancelli dell'eternit. In questo senso l'insegnamento etico ha una notevole importanza. Se avete un vaso pieno di vino per quanta acqua ci metterete dentro, il vaso puzzer sempre di vino. Per avere acqua pura, dovrete prima svuotare il vaso e poi lavarlo scrupolosamente. Solo cos l'acqua che metterete dentro sar insapore. La nostra mente va lavata ed il comportamento etico ha appunto questo scopo. Ma quando avremo ben lavato il vaso dai vizi e dalle virt dovremo riempirlo con la divinit. In altre parole, quando avremo imparato a seguire l'insegnamento comportamentale suggerito da Sai Baba, ci inseriremo in quel binario metafisico che porter a Dio, all'ultima spiaggia. Dunque, ci troviamo di fronte a due sentieri. Uno indiretto che quello dell'insegnamento comportamentale, morale ed etico, e l'altro, metafisico, che invece un sentiero diretto. Qualcuno seguir il primo sentiero e qualcuno seguir il secondo. Non per questo ci si deve sentire ricercatori di prima o di seconda categoria, perch l'obiettivo verr ugualmente raggiunto, anche se in tempi diversi. Ognuno di noi deve scegliere l'insegnamento e il sentiero che gli d pi fiducia, dice Sai Baba. Se il devoto si ritrova nel canto devozionale, giusto e doveroso cantare i bajan fino al momento in cui riuscir a trascendere anche la preghiera in favore di una visione pi unitaria dell'universo. Se l'immagine di un Dio Formale, chiunque egli sia, Ges, Sai Baba, Jehova o Buddha, d molta fiducia al devoto, ebbene doveroso, dice Sai Baba, che quel devoto segua scrupolosamente tutto quello che inerente a quell'immagine. Sarebbe sbagliato avere fiducia nei rituali o nella preghiera e poi

non praticarli. Un giorno arriveremo a trascendere l'immagine del Dio Formale per accogliere la visione del Dio Informale. Non si pu diventare ragionieri se prima non si impara la tavola pitagorica. Il bambino che volesse imparare ad estrarre una radice quadrata senza aver prima imparato le tabelline, perder tutta la vita senza cavare un ragno dal buco. Ogni conquista prevede delle operazioni elementari che si susseguono e che seguono un filo logico. Sai Baba non ti dir mai che la recita del rosario non serve o che il ritualismo della tua religione perfettamente inutile. Te lo dir soltanto quando avrai superato un certo gradino. In quel momento ti dir: Fai attenzione. E' ora che tu ti metta a frequentare il liceo. E' finito il tempo dell'asilo. La ricerca spirituale fatta di gradualit. Il primo gradino legato al Dio Formale, all'immagine del ritualismo, alla preghiera e al canto, poi si sale fino ad acquisire una visione unitaria del tutto e si passa al Dio Informale, l'Assoluto. Cos da principianti si diventa devoti e infine ricercatori puri. Il principiante avr bisogno di esteriorit; il devoto servir gli altri, riconoscendo in tutti la stessa Coscienza Universale; infine il ricercatore non avr pi bisogno di esteriorit o di servire perch avr scoperto il gioco degli stati coscienziali. Quali sono i principi fondamentali della sua metafisica? Ogni Centro Sai fornisce al ricercatore la possibilit di passare dal ruolo di principiante a quello di devoto e da devoto a ricercatore. Sai Baba propone delle pratiche molto semplici che fanno salire di gradino in gradino. Cos, inserisce nelle attivit del Centro il canto dei bajan per preparare al servizio, e il servizio per condurre alla visione unitaria dell'universo. Abbiamo gi detto che alla base di tutta la filosofia di Baba e, quindi, dell'insegnamento etico e metafisico c' il S. Il S va identificato con Dio, la Coscienza Universale. Questo Dio immanente e per questo viene chiamato Coscienza Universale. Il S in realt la stessa Coscienza Universale. Non esistono dei S individuali. Si parla di S individuali soltanto per comunicare con i non addetti ai lavori. La Coscienza una

sola, unica per tutti. Da questa Coscienza deriva tutto ci che vediamo, tutto ci che cade sotto ai nostri sensi. Il S quindi immanente. E' presente in ogni cosa, nel micro come nel macro. La pi piccola particella nucleare la stessa Coscienza Universale. L'uomo la Coscienza Universale, l'asino bendato che gira attorno al pozzo la Coscienza Universale. Non scandalizziamoci. Quello che vediamo sono soltanto nomi e forme diversi della stessa Coscienza. L'universo intero e tutto ci che l'universo contiene una propaggine, un'appendice della Coscienza Universale. Noi tutti siamo soltanto degli strumenti di questa Coscienza. L'uomo si identificato con la Coscienza senza rendersi conto di essere soltanto uno strumento organico manovrato dalla Coscienza Universale, dall'Anima, dal S, da Dio chiamiamolo come vogliamo. Lo scienziato invia delle sonde nei crateri dei vulcani attivi e nello spazio e manovra quelle sonde stando comodamente suduto nella sua poltrona. Un extraterrestre potrebbe pensare che le cento sonde che sono arrivate su Marte siano vive, ragionino, discrimino, perch le vedono muoversi e prendere delle decisioni. In realt sono soltanto cento sonde manovrate da una sola intelligenza lontana. Noi uomini siamo le sonde della Coscienza Universale, come tutto ci che appartiene a questo universo. Noi siamo delle proiezioni di Dio. La nostra intelligenza e la nostra coscienza individuale, in realt Dio stesso limitato nelle sue espressioni da questa sonda che si chiama corpo fisico. Se il corpo fisico apre le porte della sua prigione, ci che emerge Dio. Quindi noi siamo Dio incarcerato in un corpo fisico.Noi siamo la Coscienza Universale limitata. L'amante che ama la propria donna porter nel proprio portafogli la fotografia dell'amata. Poi la sua immagine si scolpir a tal punto della mente che non occorrer pi avere sottomano una foto per ricordarla. E questo vale anche nella ricerca di Dio. All'inizio avremo bisogno di dare a Dio un nome ed una forma ed ecco allora la nostra devozione verso Ges, Jehova, Allah,

Vishnu o Shiva. Col tempo abbandoneremo la visione formale per immetterci in un sentiero pi elevato e gratificante. Che cos' il Dio Formale? Sai Baba lo spiega in termini scientifici. Per la prima volta nella storia spirituale del mondo, un mistico decodifica il simbolismo sacro e va a braccetto con la scienza. Il Dio Formale non altro che l'energia sottile o molecolare che viene studiata dai fisici quantistici. Qualcuno grider allo scandalo. Come possiamo ravvisare Dio nell'energia nucleare, in quell'energia che alla base di ogni creazione? Volenti o nolenti questa la realt insegnata da Sai Baba, questo quanto insegnano tutte le dottrine vediche o di derivazione himalayana come il Taoismo. Le persone della Trinit Divina non sono altro che diversi aspetti dell'energia molecolare. Cos il Padre viene identificato nel neutrone, il Figlio Unigenito nel protone e lo Spirito Santo nell'elettrone. Sai Baba ne aveva gi accennato nei Suoi discorsi degli anni sessanta ma nessuno aveva preso in considerazione queste Sue dichiarazioni. Poi un bel giorno ordina un filmato che metta in risalto il parallelismo tra la scienza nucleare e la scienza sacra e viene prodotto un filmato sponsorizzato dalla Sathya Sai Trust di Prasanthi Nilayam, il quartier generale di Sai Baba, ora disponibile al pubblico in cassetta, nel quale si decifrano i simboli sacri. Vidi quel filmato per la prima volta all'inaugurazione del Museo delle religioni di Puttaparti e ne rimasi estasiato. Oggi la videocassetta disponibile presso i negozi dell'ashram di Prasanthi. Il Dio Formale, il Dio al quale normalmente ci riferiamo, dunque l'energia che sta alla base della creazione. Ma il Dio Formale non deve essere confuso con l'Assoluto che informale e che uno stato di coscienza diverso da quello che stiamo vivendo in questo momento. Sai Baba va oltre e dice che tutto quello che percepiamo con i nostri organi sensoriali concettuale, una proiezione della Coscienza Universale. Non la realt vera, perch la realt

vera non si modifica nel tempo, mentre l'intero universo e ci che esso contiene si modifica. Oggi c' e domani non c' pi. Ci che si modifica non pu essere reale in senso assoluto. Che cos' che si modifica? Si modifica qualcosa di non reale, un'immagine , un miraggio, un'illusione. Il mondo illusorio proprio perch si modifica. Essendo illusorio, non pu essere che una concettualizzazione, cio il risultato di alcuni concetti elaborati dalla stessa Coscienza Universale. Quindi l'unica cosa reale che non si modifica nel tempo il S mentre l'universo manifesto non che un concetto dello stesso S, un sogno, il sogno della creazione. Ecco che Sai Baba comincia ad introdurci nella sua metafisica. Il S la colonna portante del terreno e dell'ultraterreno, l'universo un miraggio, un concetto. Un concetto pu essere spento da un momento all'altro. Se spegnamo il concetto, ritroviamo la sua sorgente. Noi ora vediamo il mondo con gli occhi della sonda e la nostra visione limitata. Se spegnamo il concetto corpo, la nostra visione diventer universale. Non vedremo pi attraverso il binocolo della vita, ma attraverso gli occhi della Coscienza Universale. A questo punto entriamo in concetti metafisici pi elevati e pi difficili da macinare e da assimilare, ma se riusciamo a farlo il gioco diventa molto facile e il raggiungimento della suprema verit diventa effettivamente un gioco. Sai Baba dice che la realizzazione di Dio molto semplice, la cosa pi semplice della vita. In undici minuti possibile realizzarsi. A questo punto entrano in campo i livelli di coscienza. Abbiamo detto che l'universo concettuale, cio una proiezione della Coscienza Universale, una proiezione di Dio. Cerchiamo di usare dei termini appropriati senza trovarli. Cerchiamo di capire ci che non semplice da spiegare perch si pu forse soltanto intuire. Se l'universo concettuale, dobbiamo dire che esso uno stato diverso della Coscienza Universale. L'Assoluto tale perch si trova in uno stato di coscienza particolare. Quando questo stato viene perduto, ecco manifestarsi l'universo ed ecco comparire

la vita, l'uomo. Quando lo stato coscienziale primitivo dell'Assoluto cambia, dunque, si entra in un diverso stato coscienziale che si chiama vita. Noi viviamo all'interno dello stato coscienziale che si chiama vita. Per ritornare allo stato coscienziale primordiale, non dobbiamo fare altro che abbandonare lo stato di coscienza che si chiama vita ed entrare in quello stato che si chiama divino. Che cosa impedisce questo passaggio? La mente. La mente forma attorno a s una corazza di concetti. I concetti si formano grazie ai desideri. Pi ci sono desideri, pi vengono elaborati dei concetti e la mente si ingrossa e si ingrassa impedendoci di rientrare nello stato di coscienza che ci compete. Se cominciamo a ridurre i desideri, la mente si snellisce, diventa trasparente e noi possiamo superarla facilmente per entrare nello stato coscienziale divino. Spegnete i desideri, dice Baba, e l'universo sparir e ci che apparir sar la stessa Vostra divinit. I desideri sono il grande ostacolo alla realizzazione della divinit. L'insegnamento etico di Sai Baba si propone lo scopo di ridurre i desideri, il suo insegnamento metafisico invita a focalizzare il pensiero costantemente e tenacemente sulla Coscienza Universale al fine di spegnere la mente e diventare quello che siamo sempre stati: Dio stesso. Ognuno, dice Sai Baba, diventa quello che pensa. Ma lo diceva anche S.Agostino che aveva capito perfettamente il gioco. La continua, costante focalizzazione del pensiero su un oggetto ci fa diventare quello che desideriamo ardentemente. Il santo cristiano che focalizza il suo pensiero sulla sofferenza del Cristo acquista le stigmate; il musulmano che si concentra sulla sofferenza di Maometto acquista le ferite che il profeta dell'islam aveva avuto durante le sue battaglie; Ramakrishna si concentra sulla forma di Hanuman, l'uomo-scimmia della trib dei Vanara, simbolo della devozione, e il suo coccige si allunga. Si accorge di avere focalizzato l'obiettivo sbagliato, allora si concentra sulla Coscienza Universale e si realizza. A forza di mantenere focalizzato il pensiero su Dio,

si entra in quello stato di coscienza che si chiama divinit. Che cosa sono gli stati di coscienza? Conosciamo tre stati: il sonno, il sogno e la veglia. Quando siamo in uno stato di coscienza, non possiamo esserlo in un altro. Se dormiamo non siamo svegli, se siamo svegli non possiamo sognare. O si di qua o si di l. Ebbene, oltre ai tre stati di coscienza che tutti conosciamo, ne esiste un quarto che quello divino, l'ultima realt, quello che i mistici chiamano la beatitudine, i buddhisti nirvana, gli ind liberazione, i cristiani salvezza. Nel quarto stadio acquistiamo una visione universale, ma sopratutto entriamo in una assoluta soggettivit, la soggettivit di Dio, unico, senza secondi, senza testimoni e senza testimonianza. A questo punto siamo nell'assolutezza. Questo stato coscienziale arriva istantaneamente. Non ce ne accorgiamo nemmeno quando arriva. Improvvisamente ci si trova in questo stato in cui si il tutto, come un grande mantello che sovrasta il tutto che diventato niente. Il termine migliore per descrivere questa beatitudine, questa divinit il termine di stato di consapevolezza-non-coscienza. Uso questo termine finch siamo nella coscienza individuale, finch restiamo nello stato di veglia, siamo consapevoli, mentre quando entriamo nel quarto stato non siamo pi consapevoli della nostra situazione. Siamo soltanto. Ci rendiamo conto di essere stati e di avere realizzato la divinit soltanto quando rientriamo nello stato di veglia. Nello stato di veglia possiamo testimoniare la divint, nello stato di consapevolezza divina non possiamo testimoniarlo. Perch? Perch nello stato di veglia abbiamo delle pietre di paragone, mentre nell'assolutezza queste pietre di paragone non esistono pi e quindi impossibile dire se una situazione diversa dall'altra. Al principiante che si accontenta dell'insegnamento etico, le dichiarazioni metafisiche di Sai Baba sfuggiranno, ma non sfuggiranno al ricercatore attento. Le sue rivelazioni metafisiche vanno a confermare certe acquisizioni della fisica quantistica secondo la quale un evento esiste soltanto in funzione

dell'osservatore e secondo la quale il micro contiene il macro. Il mistico sostiene infatti che nella particella pi piccola contenuto l'intero universo. E' facile comprendere che l'universo contenga la particella, ma difficile capire come la particella possa contenere l'Universo. La fisica quantistica lo spiega in maniera molto semplice. La scienza arriva gradualmente a confermare ci che la metafisica di migliaia di anni fa dava gi per scontato. Sai Baba fa delle grandi rivelazioni che, se ben afferrate, portano all'interno di questo quarto stato di coscienza che la divinit stessa. Che cosa ci porta a concludere tutto questo? Che se l'intero universo contenuto nella sua totalit in ogni sua stessa infinitesima parte, se cio nel micro c' il macro e come sopra cos sotto, significa che alla base della creazione c' un'Informazione primordiale alla quale abbiamo dato il nome di Dio. Questa stessa informazione primordiale, essendo contenuta nel macro e nel micro, annulla il concetto di separazione tra materia e spirito. Quando Sai Baba afferma che il mondo materiale Dio, porta il ricercatore all'interno di un concetto di fisica quantistica secondo il quale non pi possibile sostenere una netta separazione o distinzione tra materia e non-materia. Questa non materia viene chiamato spirito dai mistici. Secondo la fisica, un'onda energetica verr vista come particella soltanto nel momento dell'osservazione, quindi in presenza di un osservatore. Se l'osservatore non esiste, non esister la particella ma soltanto l'onda. I componenti elementari sono come un Giano bifronte dice il pensatore Guitton. Possono apparire come corpuscoli o come onde. E' come se l'energia si materializzasse nel momento in cui viene osservata. Baba dice che se l'osservatore evita di guardare dentro al pozzo, non vedr la propria immagine in esso rispecchiata ne vedr la luna. La realt umana esiste soltanto se vogliamo vederla. Con questo esempio del riflesso del proprio viso nell'acqua del pozzo, il mistico vuole sostenere che l'universo

manifesto soltanto concettuale, un miraggio. La realt frutto della nostra immaginazione ad essa tanto reale quanto noi ci attacchiamo ad essa. Basta distaccarsene per vederla scomparire. Se pensate all'America, diceva recentemente Baba, l'America vi viene incontro. L'universo manifesto, insomma, figlio di una donna sterile. La creazione non una vera creazione e non nemmeno una proiezione. ' soltanto un riflesso. Dio non ha creato, dice Baba, altrimente avrebbe duplicato se stesso, ma si semplicemente riflesso. E Baba porta l'esempio dell'oceano e delle sue onde. L'oceano Dio, dice e voi siete le sue onde. Che differenza c' tra l'oceano in se stesso e l'onda? L'unica differenza sta nel movimento. Il movimento crea l'onda che sembra essere divisa dal resto dell'oceano perch si solleva ed spumeggiante. L'unica differenza tra Dio e l'universo, tra Dio e l'uomo, che la Coscienza Universale immobile mentre quella individuale in movimento. Il movimento crea la manifestazione fenomenica. Quando la Coscienza Universale immobile Dio, l'Assoluto. Quando si mette in movimento forma l'universo che vediamo. Basta spegnere il movimento per tornare ad essere Dio. E' questo un concetto profondissimo che andrebbe ben macinato ed assimilato perch racchiude il segreto di Dio e della creazione, ma quello che vogliamo dare soltanto uno spunto per riflettere. Dice ancora Sai Baba che tra noi e Dio esiste soltanto il velo di Maya e Maya il nome che si d a fenomeni inesistenti. Ma Maya, continua Baba, non esiste finch non la cercate. Se non la cercate essa non vi influenzer. L'immagine del vostro viso dentro al pozzo soltanto quando voi guardate suo all'interno per scoprire se la vostra faccia l o non l. Possiamo cos enunciare che il mondo manifesto esiste soltanto in funzione della vostra testimonianza. Se l'osservatore non testimonia, l'universo non appare; se la testimonianza cessa, l'universo scompare, si dissolve. Se improvvisamente tutti gli uomini smettessero di pensare, l'universo sparirebbe di colpo.

Non dilunghiamoci oltre perch capisco come non sia semplice entrare in questo discorso. Sai Baba spiega in termini ragionevoli, se non addirittura matematici, per quale motivo si venuto a creare l'universo manifesto, che cos' Dio, come si fa a raggiungerlo, perch il mondo un'illusione. Oggi i fisici stanno arrivando a spiegare ci che era gia appannaggio dei mistici migliaia di anni fa e che hanno tentato di spiegare in maniera semplice, antroporfizzando le particelle nucleari, le energie e certi concetti di non facile comprensione prima della nostra era. Il filmato voluto da Sai Baba dovrebbe divenire oggetto di studio all'interno dei Centri Sai perch decodifica le sacre scritture e ci dimostrano solo come i grandi maestri spirituali, da Krishna a Mos e a Ges, fossero stati cos geniali da riuscire a personificare certi concetti, ma perch chiarisce a tal punto le idee che la ricerca di Dio diventa matematicamente fisiologica o fisiologicamente matematica. Quello che volevo sostenere con questi esempi come l'insegnamento di Sai Baba non si limita soltanto ad un codice comportamentale ed etico, ma va ben oltre e fornisce tutti gli insegnamenti necessari per realizzare Dio in men che non si dica, dimostrando ancora una volta che Dio ci pi vicino di quanto si possa immaginare, che la realizzazione non cos difficile come ci avevano detto, che le cose, infine, non sono cos complicate. La realizzazione di Dio un fatto fisiologico; se cos non fosse nessuno avrebbe mai potuto realizzare la suprema Realt. Nel momento in cui un solo uomo realizza la divinit, questo significa che potenzialmente nell'uomo esiste questa capacit. Se esiste potenzialmente significa che essa fisiologica. Se non fisiologica bisogna soltanto capire come si mette in moto il processo. Per mettere in moto la respirazione nel neonato che cosa facciamo? Lo sculacciamo. Una semplice sculacciata mette in moto il meccanismo che consentir al bambino di vivere la sua avventura terrena per 80-90 anni. Ebbene quello che dobbiamo fare di scoprire qual'

il meccanismo che far affiorare il processo della divinit. E quel processo semplice come la sculacciata che attiva la respirazione del neonato. Improvvisamente il bambino si trova a respirare. La respirazione compare spontaneamente, senza che lui se l'aspetti. L'entrata nel quarto stato di coscienza, quello divino, altrettanta istantanea e imprevedibile. Sai Baba ci fornisce gli strumenti per mettere in moto un processo che appartiene ad ogni uomo ed connaturato alla natura umana. Chiudo perch la metafisica di Sai Baba va assimilata lentamente, necessario soffermarsi a riflettere sulle Sue dichiarazioni. Ma non scordiamoci che a fianco dell'insegnamento morale, Sai Baba indica anche una via diretta, veloce e forse ancora pi semplice. Quando Sai Baba fornisce un insegnamento all'individuo, non sottovalutiamolo. L'insegnamento che viene dato durante un'udienza riguarda soltanto quel gruppo, non riguarda nessun altro, perch ognuno di noi si trova ad un diverso livello di coscienza. C' chi ha bisogno di pregare da mattina a sera, chi ha bisogno di fare meditazione, chi ha bisogno di adorare la sua tunica o la sua immagine, chi ha bisogno di farsi esplodere una bomba in mano, chi non ha bisogno di fare proprio niente. Ero presente quando un carissimo amico d'infanzia chiese a Baba che cosa doveva fare per realizzarsi e Baba, dopo aver dato a ciascuno di noi delle precise indicazioni, a lui disse: Tu non devi fare proprio niente. A te penso Io. Sai Baba non parla mai a vanvera. Dobbiamo fare tesoro di tutto ci che dice, ma soprattutto dobbiamo cercare di capire che cosa ci vuole insegnare. Dobbiamo stare molto attenti a quello che Sai Baba dice e perch lo dice. A qualcuno dichiara: Hai fatto bene a comportarti in quel modo, continua! e magari il suo atteggiamento stato ignominioso. A quel punto sorgono dei dubbi, ma presto quei dubbi si dissolvono perch dopo qualche settimana a quell'uomo scoppia una bomba in mano lacerando il suo egotismo, devastando tutto quello che pensava di aver fatto per il bene della comunit e si trova per la strada a brandelli. Ma da quei brandelli che potr

risorgere e soltanto quando la bomba sar scoppiata riuscir a comprendere che Baba, dicendogli che aveva fatto bene a fare quello che aveva fatto, gli voleva soltanto fare vomitare tutto il veleno che aveva in corpo. Se la bomba non fosse espolsa, sarebbe rimasto in balia del proprio egotismo per un tempo indefinito. Quello che il maestro dice, lo dice per consentirci di meglio comprendere alcuni concetti fondamentali. Ogni gesto, ogni parola nasconde un profondo significato e bisogna stare attenti ad afferrare quelle occasioni perch Baba non si ripeter. **************************************************** **************************************************** **************************************************** ***

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