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LA MASSONERIA PRIMA E DOPO DELL'UNITA' D'ITALIA

Prima dell'unit d'Italia si stabil che lorganizzazione era adatta ad imporsi sul terreno pratico. Ma la Massoneria si avvide subito come la ragione non sarebbe stata da sola sufficiente a tener unite tante provenienze sociali e mentali. Sorse allora il cosiddetto "mistero". Il fascino del mistero sarebbe stato l'elemento connettivo a forte presa. Ne nacque una organizzazione a compartimenti attraverso la tecnica dei gradi di separazione. Ciascun massone finiva per trovare il suo clan. Qui egli riceveva dall'Ordine quanto desiderava e dava quanto era in grado di dare. Ecco quindi la Massoneria di base azzurra, la rossa, la nera, la bianca. Ecco i diversi templi e rituali per gradi, ecco i fiduciari: Rosa-Croce, Kadosck ecc. Sono misure attuate per dar luogo ad uguaglianze sociali tra gli adepti delle varie Logge, a distaccare nobilt da borghesia, operosit intellettuale da operosit industriale, commerciale ed agricola. Questo un aspetto molto particolare della Massoneria nella sua fase organizzativa. E' un capolavoro - se pensate - di organizzazione in quanto pu soddisfare ed attrarre chiunque stimolando l'ambizione l'attivit di chiunque. Ed il suo segreto utilissimo perch mantiene quel senso di attesa speranza e deferenza senza il quale in nessuna societ umana ci pu essere ardore e movimento. Le prime manifestazioni della Massoneria in Italia si hanno a Napoli attorno al 1730 ad opera di alcuni aristocratici inglesi. Le prime Logge sorsero a Roma e a Firenze inizialmente indisturbate, poi ci si accorse che esse erano inclini al Protestantesimo. Di qui il primo conflitto non con le autorit politiche ma con la Chiesa Romana. Caduto Napoleone ed abbandonato anche in modo ufficiale dalla Massoneria che riconobbe il ritorno di Luigi XVIII, la Massoneria continu a svilupparsi sotto la protezione dei Borboni. A questo punto opportuna una precisazione perch non sembri che la Massoneria sia stata solita, e lo sia ancora, a passare dagli abbracci di un uomo di governo o politico ad un altro. "La Massoneria tanto inamovibile nei suoi principi essenziali Quanto elastica nei suoi adattamenti pratici che pone sempre in funzione dei suoi fini generali" E questi fini generali fanno parte di programmi la cui realizzazione si attua non in anni ma in generazioni. In questo sovrastare il tempo, la Massoneria ha pari solo il suo grande antagonista: il Vaticano. Solo cos, si possono capire gli adattamenti non programmatici, ma solo strategici avvenuti nella Storia della Massoneria in dipendenza della storia dei popoli. Dopo il crollo Napoleonico, la Massoneria ebbe una naturale decadenza. Molti si misero in sonno altri seguirono devotamente la politica austriaca e divennero confidenti. L'archivio di Stato di Milano conserva tutti gli incarti della polizia dell'epoca e dopo la regia restaurazione venne aperta la schedatura di tutti i Massoni. Dopo le vittorie di Magenta e Solferino, i Massoni Italiani pi che la Massoneria si ridestano e si rimettono in attivit. Perch i Massoni e non la Massoneria? Perch l'azione Risorgimentale, prima di queste battaglie, fu pi opera degli antichi massoni che passarono in .clandestinit a dar vita alle sette sorte con lo scopo di debellare l'Austria e di dar luogo alla unit nazionale e non invece opera vera e propria di Loggie Massoniche. Le forze massoniche che prepareranno il Risorgimento Massonico, cos come avvenne per l'unit polacca, greca e germanica, sono state forse operanti in modo particolare

attraverso la Carboneria ed analoghe associazioni. Queste sette presero i simboli dell'arte carbonara, dell'arte dei Calderai e la successiva filiazione,la Giovane Italia rappresent con essi momenti storici complementari, in quanto per motivi contingenti, Carboneria e Giovane Italia generarono il supera mento pratico della Massoneria. E' importante capire questo per capire la Massoneria. I "cugini" sembravano addirittura in contrasto con i Massoni. Essi infatti agivano per interessi nazionali in contrapposizione al Cosmopolitismo Massone: la Carboneria operava col sentimento religioso mentre la Massoneria si dichiarava razionale. La Carboneria era particolarmente democratica, la Massoneria era sostanzialmente aristocratica. Tutto ci costituiva un adattamento della Massoneria medesima alle circostanze del momento. Cos come del resto aveva fatto durante la rivoluzione francese. Solo cos si pu capire il sorgere della cos detta Lega dei Confederati che fu una iniziativa Massonica, creata al di fuori dei Tempi per agganciare personalit pi ponderate e mature ed indirizzarle a conseguire quello che era il fine allora contingente della Massoneria: la Rivoluzione Liberale Europea. Borghesia e Nobilt accorsero numerose al nuovo sodalizio che non aveva rituali ed era un libero movimento. Ci accadeva anche in Piemonte dove invece l'alta Massoneria era rappresentata da Cavour, dal Farina, dal Nigra, dal Massari e pare anche da Vittorio Emanuele Il. Lemmi, come ho detto, la regge fino al 1906; nel 1906 muore e gli succedono: Ettore Ferrari come Gran Maestro, Achille Ballori come Sovrano Gran Commendatore del rito, il quale ha come Luogotenente Saverio Fera . E questi saranno poi gli uomini della scissione. Nel 1907 l'assemblea nazionale della Gran Loggia vota la seguente dichiarazione, la leggo: "La Massoneria in Italia segue l'indirizzo democratico nell'ordine politico e sociale". Questa frase, soprattutto riletta oggi, ha una perfetta validit. Dov' che casca l'asino? Si sbaglia perch questa affermazione in contrasto con lortodossia Massonica. che invece deve rimanere, o dovrebbe rimanere, al di sopra della lotto politica. E questi sono i prodromi della lacerazione Siamo nel 1907, manca solamente un anno al 1908, famoso anno - tutti lo sapete -del terremoto. A questo punto vorrei solo aggiungere alcune notizie. In particolare sulla posizione della Chiesa Cattolica di allora nei riguardi dell'Istruzione . Mentre trattavano la legge delle Guarentigie che assicurava, diciamo al Pontefice Pio IX la disponibilit di certi palazzi in Roma, la sua sopravivenza nel nuovo Stato Italiano. Pio IX aveva pi volte raccomandato indirettamente, ovviamente, Non dico con questo che non ci sarebbe stata l'Unit d'Italia, ma comunque l'operazione dei Mille sarebbe andata, probabilmente in un altro modo. attraverso i Cardinali che trattavano la questione delle guarentigie con insistenza al Re d'Italia di stare attento ai pericoli della diffusione dell'istruzione. Quindi non soltanto il povero Duca di Modena ma il Pontefice e per lui la Chiesa Cattolica di allora che erano molto preoccupati che questa istruzione ci fosse, perch in effetti attraverso l'istruzione che si crea quello spirito di Libert, di Uguaglianza e di Fratellanza che sono il motto della nostra famiglia. Un'altro argomento che mi tocca per la parte navale, si parla di Mazzini e Garibaldi, e guai a toccarli ! per vorrei soltanto ricordare che, e non storia di oggi perch si sapeva da sempre, le due navi il Piemonte e Liguria, cio le due navi che hanno portato i Mille in Sicilia, sarebbero state affondate, come uno scherzo, della efficientissima Marina Borbonica se una nave della flotta inglese non si fosse distaccata e si fosse intromessa fra il bersaglio, cio tra Piemonte e Liguria e la Flotta Borbonica ,le avrebbe senz'altro eliminate. Un altro aspetto la questione di Lissa. lo non

voglio difendere Ricasoli, ma certamente Ricasoli uno che si trovato al potere in un momento critico della nostra Storia. La dichiarazione di guerra all'Austria era una necessit, guerra che fra l'altro abbiamo perso da tutte le parti, eppure, diciamo un altro passo verso l'Unit d'Italia si fatto. Di Lissa colpevole solo l'Ammiraglio Corsano che era della Marina Sarda Piemontese. Con questo io non ho niente contro una Marina rispetto all'altra, ma si deve proprio alla rigidit, alla mancanza di professionalit, alla presunzione di questo Ammiraglio e del suo Stato Maggiore, che non hanno permesso alefficienza della Marina Borbonica di sviluppare le proprie azioni. L'Ammiraglio Vacalbini della Marina Borbonica ha inseguito Teghetoff quello che ha detto: " uomini di legno su navi di ferro" l'ha inseguito e l'avrebbe affondato, se nonch anche li per inesperienza, erano le prime navi a carbone, hanno bruciato le caldaie e quindi si sono fermati. Per, Teghetoff ha preso un sacco di colpi di poppa dalle navi della Marina Borbonica, inserite nella Marina Italiana, che hanno inseguito Teghetoff. Quindi proprio secondo me un errore di comunicazione quello di aver detto che avevamo perso Lissa, bastava dire in un'altra maniera: che c' stato uno scontro, stata messa in fuga la Marina Austriaca e nello scontro abbiamo perso due navi. Bastava dire solo questo e la cosa cambiava. E' questione proprio di come il giornalista trasmette le comunicazioni. All'epoca stato molto pi grave lo scandalo della Banca Romana e tanti altri scandali. Questo non ci rallegra, gli scandali ci sono sempre stati, bisogna cercare di starne fuori e secondo me la Massoneria deve dare il suo contributo affinch una corretta gestione della cosa pubblica sia un dovere e non una cosa che capita ogni tanto al momento in cui si fanno le propagande elettorali. L'ultima questione e l'unificazione della Massoneria. La Massoneria, come ho gi detto, ha vissuto sempre travagliata nata, in Italia, divisa attraverso gli la Massoneria Italiana all'inizio del secolo si nutr di anticlericalismo e di positivismo dandosi alla politica spicciola ed iniziando cosi un processo di revisione della sua struttura rituale. Stati che allora esistevano e diciamo ha avuto un momento di fulgore nel decennio di Lemmi, che credo vada dal 1894 al 1904, poi altri chiariranno le date, e da quel momento questa unificazione non l'abbiamo mai avuta. Ma la Massoneria andata avanti sempre, diciamo, divisa in varie famiglie nel nostro paese. Abbiamo avuto un altro breve momento di unificazione, ed stato per quello creato dal Capo del governo militare alleato in Italia, dall'americano Charles Poletti, che nel periodo, mi sembra, 1943/1947 o gi di li ha unificato, diciamo, con la forza del vincitore la Massoneria in Italia; ma subito dopo, nel 1948 sono incominciate le beghe. Mi accingo con molta cautela a esaminare il periodo storico successivo all'Unit d'Italia che a mio parere a ancora molti lati oscuri. Ma la cautela non pu certo impedirmi di esprimere la mia opinione, che non vuole essere giudizio, ma solo stimolo ad un sano e costruttivo confronto. I Gran Maestri Adriano Lemmi ed Ernesto Nathan contribuirono sicuramente a questo processo negativo, coinvolgendo l'Istituzione in vicende politiche che provocarono lo scisma del 1908, dal quale nacquero due Massonerie una mancante dell'Ordine una mancante del Rito. Forse bene approfondire le ragioni di questa divisione visto che ancora oggi la Fratellanza ne subisce gli effetti, e che ancora oggi non riesce a trovare quell'unit di intenti tante volte auspicata. La scissione si determin in seguito al contrasto tra la base e gli alti Gradi Massonici : cito dal Beliamo" e ci perch la base lamentava l'interferenza di forti gruppi in contrasto e/o in combutta tra di loro, a voler disporre secondo convenzioni

intercorrenti tra essi, od in opposizione a parte di essi, trascurando le statutarie designazioni per sistema elettivo, quindi con la partecipazione della base medesima; queste le ragioni di concetto". Di fatto era avvenuto che sotto la Maestranza di Ettore Ferrari, la Massoneria accentuando la sua campagna anticlericale, era scaduta sia al suo interno, che nella pubblica opinione, a questo va aggiunto un duro colpo inferto da Saverio Fera nel 1908

( egli era Pastore Protestante, 33 e ultimo Grado del Rito Scozzese Antico Accettato, gi Membro del Grande Oriente), che aveva costituito un secondo Supremo Consiglio, quindi lo scisma latente per l'atteggiamento politico di Ferrari, scoppi con gran clamore quando si volle influire sul Deputato massone Giovanni Camera, in occasione di un voto che lo stesso aveva dato a Montecitorio conforme alla sua coscienza ed in contrasto con gli ordini del Gran Maestro Ferrari : ( il veto riguardava l'insegnamento religioso). A completare il quadro intervenne il Fera che dichiar " la Massoneria si interessa a sproposito di politica, accoglie tra le sue fila gli anarchici, diventa atea e cas via". Il Fera venne sottoposto a procedimento disciplinare egli rifiut il procedimento e si dichiar scissionista di conseguenza molti Massoni stanchi della dittatura di Ferrari furono solidali con lui, scontate le conclusioni: nascono due Massonerie, Piazza del Ges, Palazzo Giustiniani. Da qui tutti in ginocchio, battaglie e/o vere e proprie guerre tra chi restava fedele e chi correva a rigiurare ricevendo in cambio cariche e gradi. Molti, troppi, si misero in sonno, erano i migliore o i peggiori? Per i fatti incontrovertibili su esposti, la Fratellanza contava sempre meno, infatti la sua rappresentanza non venne fatta entrare in Campidoglio in occasione delle celebrazioni ufficiali per il cinquantenario dell'Unit d'Italia. (Per assoluta mancanza di spazio). A completare l'opera cosi saggiamente compiuta ci pens un neonato movimento, alimentato dall'impresa di Libia (1911), nazionalista che subito si dichiar nemico dei Massoni, accusati a torto di antinazionalismo da Andrea Costa, Massone socialista romagnolo e condottiero del primo assalto socialista alla Massoneria di cui lui stesso era stato sostenitore. Nel 1912 al Congresso del Partito Socialista di Reggio Emilia, si pone, guarda caso, in discussione la compatibilit tra iscrizione al Partito Socialista e l'iscrizione alla Massoneria, ci and bene/la questione rimase irrisolta , Nel 1914 ad Ancona il Partito Socialista non si dichiarava pi riformista ma rivoluzionario, fu un Congresso movimentato, e qui e' necessario ricordare le parole di Benito Mussolini che fungeva da pubblico accusatore, cito letteralmente: " Se qualche importante Massone Socialista abbandona il Partito, a me non importa un bel niente perch anche con la morte gli iscritti al Partito se ne vanno; il nostro partito una organizzazione di soldati, di guerrieri, non di filosofi e di ideologi, e quindi come guerrieri non si pu marciare in un esercito e contemporaneamente in un altro ..... omissis". Che dire ancora forse utile ricordare che Enrico Nathan aveva guidato in Campidoglio una Giunta non certo priva di socialisti, e non mi sbaglio se affermo che nelle Logge i socialisti non erano certo in minoranza. L'incompatibilit fu sancita con 27.378 voti, mancavano appena 11 anni e poi lo stesso Mussolini con l'appoggio dei Fratelli, che evidentemente non ricordavano le parole da lui dette al Congresso di Ancona, avrebbe coperto la Massoneria sotto una coltre di botte e di olio. E

bene ricordare che a molti Fratelli piacque il programma dei Fasci di combattimento, nati al circolo camerale di Piazza San Sepolcro a Milano: sequestro dei beni delle congregazioni religiose. Non si pu certo negare che buona parte della Massoneria si affianc al fascismo, e non si pu negare che un tronco della vedova mai visto fin ad allor a "3.000.000 di lire" giunse come aiuto agli stessi fascisti. Era Gran Maestro Domizio Torregiani ed ecco le sue parole (1921) "il nuovo movimento va guardato con simpatia, il Fascismo una rivolta necessaria, bisogna sostenere nelle prossime elezioni i candidati fascisti" . Per chiudere questa pagina fedele tutti, forse, ricordano che lo stesso Torregiani molto poco convinto dichiar ancora inviando un telegramma a Mussolini per porgergli " con animo schietto e fervido gli auguri migliori per la riuscita dell'ardita impresa cui Ella si accinto animosamente". Ed ora che il Grande Architetto dell'Universo ci aiuti, Benito Mussolini conosce il Cardinali Gasparri: la Massoneria e gi un problema anche per il Fascio. Per inciso fu proprio Gasparri che chiese la liquidazione della Massoneria per potere iniziare le trattative per il Concordato. E' il sonno il 1925. Ci vorranno 19 anni. E mio dovere fare un passo indietro, siamo nel 1923 e ricordo i nomi che erano in casa Massonica ma anche casa Fascista, erano dodici, ripeto erano Massoni, Italo Balbo, Cesare Rossi, Alessandro Dudan, Giacomo Acerbo, Roberto Farinaci, Achille Storace, Edoardo Torre, Giovanni Marinelli, Dino Grandi, Gaetano Postiglione, Attilio Teruzzi, Massimo Rocca. Da qui la mia angoscia. La mia paura per i ritorni storici, la mia fame di unit, perch quanto su esposto sostenuto in piena coscienza critica mette a nudo l'errore storico della Massoneria Italiana, che ha ritenuto di servire o di servirsi della politica. Nel marzo 1861 finalmente viene dichiarata l'Unit d'Italia. Il giorno 30 di maggio di quello stesso anno Cavour ha il ben noto scontro con Giuseppe Garibaldi, mi pare, in Parlamento. La sera, rientrando dalla visita quotidiana che faceva alla propria amante, rientra febbricitante, con 40 di febbre. Non estraneo a questo probabilmente proprio lo scontro con Garibaldi. Nei primi due giorni sembra che la cosa sia abbastanza superabile, poi la situazione precipita ed il 6 di giugno Cavour muore, e muore lasciando una robusta eredit, che adesso esaminiamo un momento. L'eredit notevole perch, effettivamente, lascia un nuovo Stato, lascia il Regno d'Italia. Uno Stato per - che oggi possiamo vedere in un modo un po' distaccato che forse stato pi una operazione di vertice che non una rivoluzione dal basso, come usano dire gli storiografi oggigiorno. Uno Stato in cui, per intendersi Vittorio Emanuele Il se ne sente un po' il padrone assoluto, tant' che non cambia il numerario: lui era Vittorio Emanuele Il, re di Sardegna, e non diventa Vittorio Emanuele I, Re d'Italia, rimane Il. Quindi uno Stato che abbastanza delicato e che forse avrebbe bisogno di robuste ingessature per ricucire le proprie membra. In altre parole, per la prima volta dopo il 476, dopo la caduta di Roma, 22 milioni di abitanti della "Regione fisica Italia" si trovano a coabitare nell' "Italia Regno" e, quindi, a dover adottare e adattarsi alle stesse leggi. E' un paese arretrato, un Paese che per il 70% vive ancora di agricoltura. L'agricoltura nell'Italia centrale legata soprattutto alla mezzadria; l'Italia meridionale, dopo il periodo borbonico, soffre di terribili forme di arretratezza. E' un Paese di ignoranti, un Paese dove - se non vado errato - il Duca di

Modena pochi anni prima aveva detto: "Sarebbe opportuno mandare al patibolo tutti coloro che sanno leggere e scrivere". Vediamo ora, in questa situazione, quindi, come si muove la Massoneria. E mi ripeto, " La Massoneria quasi non esiste tra il 1815 e il 1860". In realt nel 1848, in concomitanza con l'arrivo dei piemontesi a Milano, si riforma a Torino un Supremo Consiglio sui resti di quello che era il Supremo Consiglio di Milano. Per, questo Supremo Consiglio praticamente non funziona, non funziona cio regolarmente, e dobbiamo arrivare, appunto, dopo l'Unit d'Italia, precisamente al 16 dicembre del 1862. In questa data, il Supremo Consiglio di Torino si riunisce, si proclama, ovviamente, a questo punto Supremo Consiglio Italiano ed elegge un primo Sovrano Gran Commendatore, un certo De Croy Chanel; e qui subito possiamo dire, da questo nome, che si ripropone sempre il solito fatto, gi capitato nel 1733, cio: la Massoneria italiana a rimorchio delle Massonerie straniere. L'Oriente di Torino dormicchia abbastanza adesso vedremo come mai. De Croy Chanel non fa nulla di particolare; bisogna arrivare al 66. Nel "66" si elegge un nuovo Sovrano nella persona di un generale ex garibaldino, un conte, di nome Isensemid, vedi caso anche lui di origine polacca. Questo lsensemid lo troviamo per parecchi anni (morir nell'83) e sar parte negativa della Massoneria Italiana di quegli anni. Vediamo nelle altre parti d'Italia. Nel '61 si risveglia la Massoneria napoletana, per iniziativa di un Frate benedettino, un certo Domenico Angher, il quale, insieme ad altri massoni, fonda una Loggia di nome Sebezia. Questa Loggia nel breve volgere di pochi mesi si fregia del titolo di Loggia Madre in quanto si richiama praticamente al periodo - che era stato un buon periodo per la Massoneria - di Gioacchino Murat, periodo in cui in Italia meridionale, soprattutto appunto nel napoletano, fiorirono ben 94 Logge. La Sicilia non da meno. La Sicilia si risveglia bruscamente, anche lei nel '60/'61, e nascono due famiglie massoniche: una ad opera di un Principe di S.Elia - che per ha poca storia e poi si fonder con quella piemontese - e un'altra, invece, ad opera di Giuseppe Tortorici, che era stato fatto massone negli Stati Uniti e in Luisiana era stato portato al 33 grado. Nel '62 fa una mossa, diciamo, praticamente pu essere pi che valida: cio fare eleggere Sovrano Gran Commendatore Giuseppe Garibaldi. Questa quindi la situazione della Massoneria all'inizio dell'unit d'Italia. Gli inizi sono difficili, sono difficili soprattutto perch morto Cavour, che era la persona che forse sarebbe stata veramente in grado di fare molte cose di pi. A Cavour succede Bettino Ricasoli, nobile fiorentino, bravissima persona, per con pochissimo fiuto politico l'uomo che non capisce niente del brigantaggio, che sa dare al problema brigantaggio in Italia meridionale solamente la risposta di Cialdini del pugno di ferro, l'uomo che in fondo il colpevole di Lissa nel 1866 e, che proprio per questo fatto, passa la mano, politicamente, ad altri,a Ricasoli succede Urbano Rattazzi e sono anni difficili; perch c' tutta una parte di intelligentia italiana che preme ferocemente: Venezia e Roma e Venezia, subito. Per cui sono anni difficili. Garibaldi ci tenta subito. Dopo essere diventato Gran Maestro nel 1862, passa da Palermo in Calabria e viene poi fermato, subito dopo, nella famosa battaglia dell'Aspromonte, in cui anche ferito. Un esempio per dare un flash di come fossero difficili le cose in quel tempo Urbano Rattazzi manda La Marmora per fermare Garibaldi. La Marmora, a Napoli, incontra un gruppo di parlamentari, i quali erano a Napoli per tentare una mediazione fra il Governo e Garibaldi. La Marmora li arresta e manda un telegramma a Urbano

Rattazzi in questi termini precisi: "Ho arrestato i Deputati, devo fucilarli?". Urbano Rattazzi poi si scuser. Questo per darvi un'idea. Quindi non era effettivamente facile per la Massoneria procedere alacremente in una situazione di questo tipo . Nel '64 viene spostata la capitale da Torino a Firenze. Noi come massoni diciamo: "Quello sciocco di Isensemid fa grandi storie per spostare il Supremo Consiglio dalla Valle del Po alla Valle del Tevere!". Non dobbiamo dimenticare che lo spostamento della capitale costa a Torino parecchie centinaia di morti; quindi la situazione culturale era quella. Subito dopo avviene quella modestissima terza guerra di indipendenza che produce, tutti lo sapete, Custoza, produce Lissa; passata alla storia come la prima in cui "Uomini di ferro su navi di legno battono uomini di legno su navi di ferro". L'anno dopo, nuovamente Garibaldi ci tenta. Viene fermato a Mentana dai francesi nei '67; il famoso momento degli chasepot, i fucili a retrocarica francesi, e il povero Garibaldi - che aveva riunito dei garibaldini che, tra l'altro erano di tempra evidentemente molto diversa dai mille del 1860. Hai voglia di mettere le baionette! Non c la fa contro gli chassepot . Comunque la Massoneria procede attentamente. Nel '69, a Firenze, si forma un il nuovo Supremo Consiglio - visto che Torino non si muove che elegge Francesco De Luca come Sovrano Gran Commendatore. Tra l'altro parallelamente a questo discorso di crescita del Rito Scozzese, non dobbiamo dimenticare che, sempre nel '60, a Torino, su, spinta della Massoneria francese, si forma anche una Gran Loggia Simbolica, cio Gran Loggia Simbolica che seguiva solamente e riconosceva i primi tre gradi. Di questa Gran Maestro Costantino Nigra (successivamente saranno, Gran Maestri: Garibaldi e, finalmente, Lemmi il quale sar l'uomo che riuscir a mettere un po' a posto le cose). La politica e l'economia, che sono quelle che guidano un po' tutto, sono sempre difficili. Sono i ben noti anni della lesina, sono i ben noti anni della tassa sul macinato, che si concretizzava in una specie di contatore che veniva messo sulle macine e che era terribile per i contadini. Finalmente arriviamo per al 20 settembre, arriviamo a Porta Pia. Quindi riassumendo, abbiamo: -a Torino un rito scozzese - Sovrano Gran Commendatore Isensemid; -a Firenze, Francesco De Luca; -a Palermo sempre Giuseppe Tortorici; -a Napoli un Grand'Oriente con un certo numero di Logge, con ordine e rito; -a Torino un certo numero di Logge solamente Azzurre. La situazione quindi abbastanza difficile e questo, per, direi considerato dal punto di vista di oggi, ci deve rendere abbastanza ottimisti, cio : le difficolt, le divisioni c'erano allora e abbiamo visto storicamente come mai sono avvenute. Nel '72 a Roma diviene Sovrano Gran Commendatore Giorgio Tamayo e nell'83, a Torino, un medico, Timoteo Riboli. Finalmente si chiude il ciclo del Risorgimento. Abbiamo la morte di Mazzini nel '72; arriva Depetris. Abbiamo la morte nel'78 di Vittorio Emanuele II, nello stesso anno di Pio IX Nell'82 muore Garibaldi L'82 anche l'anno della Triplice Alleanza, quindi l'alleanza con i vecchi nemici, quindi altre rotture che si ripercuotono, anche nelle famiglie Massoniche arriviamo finalmente - quindi in questi anni, dopo questa cessazione, dopo tutte queste cariatidi storiche - al personaggio pi importante di questo periodo : Adriano Lemmi.

Nel'84 Adriano Lemmi , un banchiere di origine toscana, viene eletto Gran Maestro, appunto, della Gran Loggia Simbolica. Nell'8? riesce a mettere d'accordo Tamayo da un lato e Riboli dall'altro, e viene nominato, dapprima, rappresentante ufficiale, e subito dopo Sovrano Gran Commendatore del rito. E finalmente nell'87 quindi si arriva all'unificazione della Massoneria in Italia con Adriano Lemmi, che raduna in s le cariche di Gran Maestro e di Gran Commendatore. Adriano Lemmi regger la Massoneria Italiana fino ai 1906 e qui diciamo che le scuole classiche si fermano a fare un quadro agiografico di Lemmi. Abbiamo gi detto che noi siamo piuttosto per una quinta scuola: la scuola moderna. E quindi, invece di parlare di questo, vorrei soffermarmi un attimo, per questi anni, su alcune cose forse molto pi importanti . Una figura importantissima Francesco Crispi, Francesco Crispi massone e uomo politico. Ma Francesco Crispi siciliano, nato nel 1818 in provincia di Agrigento, si laurea in legge, presto abbraccia la causa del risorgimento, quindi viene anche cacciato e perseguitato dai Barboni, ed praticamente l'uomo, e sono gli anni in cui appunto si accosta alla Massoneria e diviene Massone., che l'artefice e l'ideologo della famosa Spedizione dei Mille. E' lui che spinge Cavour (poi Cavour invece, rimanda la palla a La Farina, che un altro siciliano, e quindi li mette in contrasto) e comunque lui che spinge e che, finalmente, riesce a far realizzare da Garibaldi la Spedizione dei Mille, alla quale parteciper. Diviene poi parlamentare e combatte tutte le lotte nel Parlamento relative al fatto che abbiamo detto, fino a che nell'87 (cio l'anno stesso in cui Lemmi diviene, fatto molto importante, Sovrano Gran Commendatore della Massoneria in Italia) Francesco Crispi diviene Presidente del Consiglio. Quindi un uomo, una figura a tutto sbalzo, un uomo di tutto rilievo. Se vogliamo dire per, per essere corretti storicamente non dobbiamo dimenticare che era piuttosto un uomo di carattere autoritario e, se sapeva rispettare la legge, soprattutto gli andava bene la legge rispettata dagli altri. Per questo fatto, direi che possiamo fare un accenno alla pi grossa mina vagante di quel periodo, che scuoter la Massoneria Italiana e che arriva molto vicino anche ad Adriano Lemmi: il famoso, ben noto, scandalo della Banca Romana. Come probabilmente saprete, in quegli anni erano ben quattro gli Istituti di emissione in Italia e nessun Governo era stato capace di unificarli : c'era la Banca Nazionale, c'era appunto la Banca Romana, il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia. Quindi il Governo era costretto a limitare la propria sfera di influenza, limitando il numero di biglietti di banca emessi. Con l'Unit d'Italia, nel 1870, a Roma, naturalmente, c' la solita corsa alla costruzione edilizia. Chi finanzia tutto questo la Banca Romana. Le cose vanno bene per un certo numero di anni. Nel'93 questo boom edilizio viene travolto da una valanga di cambiali, di proteste, e si parla addirittura di fallimento della Banca Romana. Il ministro dell'Industria costretto a promuovere un'inchiesta e l'inchiesta chiarisce che la Banca Romana che avrebbe dovuto emettere non pi di 45 milioni di lire di allora, ne aveva emessi 25 milioni in pi, poi aveva stampato ancora 9 milioni, addirittura sottobanco, e praticamente i libri contabili erano falsificati per un ventennio. Chi l'artefice di tutto questo? E' il Direttore Generale della Banca, un ceto Bernardo Tanlongo e purtroppo, non dobbiamo avere timore di dire queste cose in pubblico, Tanlongo massone. E chi che lo coprir nel 1893 ? E' proprio Crispi, che insabbia l'inchiesta. Non lo coprir a lungo, perch dopo c' una lunga battaglia tra Crispi e Giolitti - ben noto palamidone di cui tutti i giornalisti dell'epoca parlavano. E alla lunga, appunto, Bernardo Tanlongo finisce in carcere. Mi piace per qui ricordare, tanto per vedere anche gli altri aspetti, invece un'altra branca e un altro aspetto della Massoneria, e cio Turati. Turati milanese, un uomo di

cultura, un uomo di sinistra e milita per molti anni nella sinistra italiana, il partito operaio, insieme a quelli che, a quel tempo, erano gli anarchici. Turati, poi, si unisce alla Kulishoff, matura, e direi che forse il fatto pi importante di quegli anni, del '93, la nascita della rivista critica sociale che un organo del partito socialista fino ai nostri giorni. Turati era massone e quindi un po' il capostipite di tutta quella parte di Massoneria legata al socialismo, che avr una importantissima funzione sulla fine del secolo all'inizio del nostro secolo : il '93 appunto l'anno in cui Turati si separa da Labriola e fonda ufficialmente il Partito Socialista Italiano, separandolo dal movimento anarchico. Le conclusione, che cosa possiamo dire in questi anni della Massoneria ? Possiamo dire che la Massoneria, essendo un potere omologo al potere dello Stato, l dove uno stato nasce tra mille difficolt, anche la Massoneria nasce e procede con modestia: una Massoneria regionale, per non dire provinciale.
AV 2011 Fonte : ASMI

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