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E sei arrivato a 18… tutti i discorsi dei 18esimi di solito iniziano così, ma nel tuo caso, non

credo ci sia un’apertura migliore. Questo perché, per quanto io ti conosca da solo due anni,
ho avuto la fortuna di assistere a un percorso immenso che hai fatto in così poco tempo.
Sei una persona fantastica, che a volte (anche esagerando) si divide in mille parti per dare
un po’ tutti. Ad esempio, a me hai dato veramente tanto. Sei riuscito a colmare i miei vuoti,
a capire i miei difetti. Hai imparato, come quasi nessuno aveva fatto prima, a riconoscere i
miei stati d’animo, a capire quando ero giù cercando sempre il motivo del mio malessere,
che però molte volte (lo ammetto) io non ti dicevo. Questo perché io voglio che la gente
abbia di me l’idea di un Nanni felice, un Nanni allegro e simpatico, che però, purtroppo, è
solo un Nanni che finge per non mostrarsi debole. Nella vita, infatti, secondo me, sia io che
tu, abbiamo imparato a crearci una corazza inscalfibile, per evitare che qualcuno ci ferisse
o ci facesse del male. Ma la corazza non è indistruttibile, anzi, è molto fragile, e penso che
tu l’abbia notato.

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