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Dipartimento Istruzione
Servizio per lo sviluppo e l’innovazione del sistema scolastico e formativo
Fila la rima
poesie e filastrocche
inventate nelle scuole dell’infanzia
provinciali del Trentino
Fila la rima
Fila la rima
poesie e filastrocche
inventate nelle scuole dell’infanzia
provinciali del Trentino
Progetto editoriale
Ufficio di coordinamento pedagogico generale
Testi
forniti dalle scuole dell’infanzia provinciali trentine
Illustrazioni
Ornella Cestari, Mariaserena Sega
FILA
la rima : poesie e filastrocche inventate nelle scuole
dell’infanzia provinciali del Trentino / [a cura di Anna Tava]. –
Trento : Provincia autonoma di Trento. Giunta, 2009. – 76 p. : ill. ;
21x21 cm
Nome del cur. dal verso del front.
1. Poesia infantile - Trentino - Sec.21. - Antologie 2. Filastrocche -
Trentino - Sec. 21 - Antologie I. Tava, Anna
851.92
Poesia, poesia
sembra che non ci sia
poi ritorni per caso
a quand’eri bambina e tu...
tu correvi cantando
sorridevi per niente
e potevi volare
e tutto questo era poesia...
Riccardo Cocciante
E fu a quell’età...
Venne la poesia a cercarmi.
Non so, non so da dove uscì,
da quale inverno o fiume...
Pablo Neruda
Premessa
Quando ho sfogliato questo testo ho avuto la sensazione di fare un tuffo in un mondo che
molti di noi, fortunatamente, hanno attraversato: quello colorato e fantastico di un’infanzia
serena e giocosa. Poi ho letto le poesie e una tirava l’altra, come succede con certe caramelle,
e quando sono arrivata alle filastrocche scritte in dialetto e nelle antiche lingue presenti in
Trentino si è aggiunta anche quella piacevole sensazione che dà il sentimento di appartenenza
a questo territorio e ai suoi linguaggi.
Questo libro pieno di creatività contiene la vivacità dei bambini e quella degli adulti che
li aiutano a crescere scoprendo la realtà ed esplorando l’immaginario, è materiale vivo che
quando arriverà nelle scuole si moltiplicherà perché si inserirà in altre situazioni stimolanti, così
sono certa che da una poesia ne nascerà un’altra, una filastrocca si allungherà, un personaggio
uscirà dalle pagine e diventerà una storia... Dà gioia pensare tutto ciò.
Ringrazio dunque chi ha partecipato a questa produzione e auguro buona lettura a piccoli e
grandi, ricordando che frequentare la poesia fa davvero bene, a tutte le età.
Marta Dalmaso
Assessore all’istruzione e allo sport
5
Presentazione
C’è nelle scuole un patrimonio di inventiva pronto a dare frutti colorati per ogni occasione
del tempo e del fare, del giocare e dell’apprendere. Fra le molte attività spesso nascono infatti
canzoni e poesie che accompagnano lo scorrere delle giornate, coronano gli eventi, diventano
regali per le feste o semplici momenti di allegria.
Sono testi che vanno ad aggiungersi a quelli presi dagli appositi libri o dalla tradizione
oppure vengono inventati da bambini e insegnanti intorno ad un tema o anche solo per il
piacere di giocare con i suoni delle parole in divertenti esperienze linguistiche. Trovare rime
fra le sillabe e dare ritmo a un testo è un’attività che sviluppa notevolmente l’intelletto, ma far
poesia è anche un’occasione per accedere alla metafora e dar voce a emozioni e sogni.
6
Le illustrazioni che affiancano i testi sono state prodotte da due insegnanti appassionate di
disegno, che hanno messo a disposizione capacità e immaginario per aggiungere alle rime il
piacere di una figura accattivante che i bambini certo gradiranno.
Questo volumetto nasce dunque dalle scuole dell’infanzia provinciali e alle scuole ritorna,
per essere sfogliato e letto, magari in qualche punto anche imparato a memoria.
Ma siamo sicuri che produrrà pure un altro effetto: la voglia di pensare che le prossime
produzioni poetiche che nasceranno potrebbero essere anch’esse raccolte in un libro per
arrivare ad altri bambini e bambine, maestre e maestri, e perciò verranno conservate. I temi
magari si ripeteranno, ma non importa, perché la fantasia li saprà trasformare ancora e ancora.
Per moltissimo tempo.
Miriam Pintarelli
Direttore Ufficio di coordinamento pedagogico generale
7
Rime di bimbi e famiglia
Morbido Il mio corpo
10
Il dente La mia faccia
11
Il mio papà Mamma è un nome
12
È arrivato un fratellino Una mano
“È arrivato un fratellino!”
grida intanto mio cugino,
ma io aspetto la mia mamma
e non vado a far la nanna!
13
I cugini con la zia
14
La nonna La casa dei nonni
15
Rime di tempo e natura
Storia di una fogliolina Filastrocca della foglia
18
L’arcobaleno dell’autunno La primavera
19
Comincia a fare freddino La cicala
20
Le stagioni
21
La frutta
Ed ecco si avvicina
la succosa arancina
per chi ha il raffreddore
la spremuta è meglio del dottore.
22
La macedonia Il minestrone
23
Acqua… La nebbia
Sulla strada cammino bel bello... Tic toc... Toc toc toc
chi lo sapeva ci volesse l’ombrello? “Chi è che bussa sul mio tetto?”
Ecco s’annuvola il cielo in un lampo “Son la pioggia, è permesso?”
una goccia, due gocce... “No, rimani pure fuori,
ormai non ho scampo! dai da bere a prati e fiori,
Son mille goccette dai freschezza a tutto il mondo,
che sembran bacini che io in casa sto giocondo!”
la pioggia è una doccia Giulia Grandi
e nemmeno mi scoccia.
Son tutto bagnato
e un poco gelato
ma, a dire il vero...
che bello che è stato!
Anna Tava
24
Le goccioline
Arriva primavera
e in acqua ci sciogliamo,
attraversando un fiume,
nel mare ci tuffiamo.
25
La storia di Noè
Sull’Arca aspettavano
che la pioggia cessasse
e in cielo il sole finalmente tornasse
e successe proprio questo un giorno:
ogni animale alla sua casa poté fare ritorno.
26
Riciclare - Differenziare Contenitori
27
Rime della fantasia
Il principe Colorino
C’era una volta, tanto tempo fa, Tutto si fece triste, oscuro e silenzioso,
un azzurro castello in un’azzurra città. nessuno più parlava e tutto era noioso.
Azzurri erano i muri, azzurri i finestroni, A veder tanta noia la strega si stufò,
azzurre anche le guardie con la sua nera scopa lontano se ne andò.
che stavan sui portoni.
E in quel momento, da sotto un tappetino,
Crescevan erba e fiori intorno a quel castello: timido sbucò fuori l’azzurro principino.
il prato era bellissimo e azzurro pure quello. Si guardò attorno e con grande stupore
E nell’azzurro prato giocava il principino: scoprì il suo castello ormai senza colore.
azzurri i suoi occhietti, azzurro il vestitino.
Il re e la regina avevan tanti amici, Ma il furbo principino, deciso a rimediare,
nel loro azzurro regno tutti erano felici! sedette sul suo trono e cominciò a pensare.
L’idea gli venne presto e in un battibaleno
Ma un brutto giorno accadde un fatto strano: chiamò in suo aiuto l’amico Arcobaleno.
si sentì un gran rumore venir da lontano. E... come per incanto l’arcobaleno bello
Un nuvolone nero si avvicinava veloce, dipinse tutte quante le cose del castello.
le guardie dalla torre gridarono a gran voce:
“Tutti al riparo! Nel suo lungo mantello Dipinse gli alti muri, dipinse i finestroni,
arriva la Strega Nera, correte nel castello!” dipinse anche le guardie
che stavan sui portoni.
Ma ormai era lì e dal nero cappello E poi volò sul prato, sull’erba e sopra i fiori
la strega tirò fuori il suo nero pennarello. coprendo tutto quanto di magici colori.
Poi colorò di nero i muri e i finestroni, Passò sulla regina, sul re, sui loro amici
nere anche le guardie che stavan sui portoni. che in mezzo a quei colori sorrisero felici.
E fece tutto nero: i fiori, l’erba e il prato,
tutto intorno al castello nero era diventato. E tutto tornò bello, tranquillo e luminoso,
grazie all’arcobaleno fu tutto più grazioso.
Il re e la regina con tutti i loro amici E da quel giorno in poi il bravo principino
di nero colorati divennero infelici. chiamato fu da tutti... principe Colorino!
Carla Eccel
30
Il castello arcobaleno Il mio castello
Senti, babbo e mamma mia Ho fatto un castello con la sabbia del mare
senti nonno, nonna e zia: e nessuno mi voleva aiutare.
quando passo quel cancello Per decoro c’ho messo le conchiglie,
io mi sento come un re sul contorno ho infilato le biglie,
quando entra nel castello. ad abitarci c’è andato un granchietto
che ora guarda le onde dal tetto.
Ci son sale e saloni
con costumi e costruzioni Che bel castello ho fatto io
e usando tanta fantasia senza papà, né mamma, né zio,
io mi posso trasformare ma che bravo sono stato!
e ogni cosa posso fare: Per premio vado a mangiarmi un gelato!
coi colori e col pennello Giulia Grandi
io dipingo il mio castello.
31
Per arrivare al castello I fantasmi
“Ti aspetta un labirinto grande e bello, Con i loro colpi ci svegliano la notte
l’ultima prova per arrivare al castello. e da tutti i buchi saltano fuori a frotte.
Percorrilo tutto senza cadere,
supera gli ostacoli che riesci a vedere. Ma noi siamo più furbi
Quando il labirinto terminerà e non abbiam paura
il portone del castello si aprirà, con tutti quei fantasmi
ma stai attento perché per entrare facciamo una frittura!
una formula magica dovrai recitare:
“Magia, magia... Giran giran per il ciel
apri la porta della fantasia!” dentro e fuori dal castel
Cristiana Redolfi sempre svegli notte e dì
i fantasmi fan così: “Uhè!”
scuola infanzia Rumo
32
I mostri
33
La gallina Guglielmina
La gallina Guglielmina Ma un giorno un coniglietto
non fa l’uovo di mattina corre a dirle nell’orecchio:
non lo fa neanche di sera “Non importa, Guglielmina,
non lo fa di primavera tu vai bene e sei carina,
non lo fa per tutto l’anno se l’ovetto non sai fare
e i padroni suoi lo sanno. qualcos’altro puoi pensare.
Non insistere con quello,
Non lo fa perché non vuole vedi il mondo quant’è bello!”
ma perché proprio non viene,
ha provato e fatto scene La gallina Guglielmina si stupisce,
ma nemmeno un micro-ovetto resta zitta e impallidisce,
le è mai uscito dal culetto. e poi pensa: “È proprio vero,
ho una fissa nel pensiero,
La gallina Guglielmina forse se cambio progetto
ha già preso la medicina più tranquilla poi mi metto.”
la pastiglia e lo sciroppo
e ha mangiato poco e troppo. Fu così che da quel dì
Non sa più che cosa fare altre cose preferì:
è già andata pure al mare basta pillole e tisane
è già andata anche alle terme ma esperienze belle e strane:
ma le cose sempre ferme. la pittura e il concertino,
la ginnastica e il motorino,
La gallina Guglielmina la cucina e il pisolino.
ora è triste di mattina
poi sta triste tutto il giorno E dopo mesi di quella vita
e non vuol nessuno intorno, si sentiva più spedita,
con la gran malinconia si sentiva come nuova…
tutti quanti manda via. e si mise… a far le uova!
Anna Tava
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L’elefante con le ali La mosca
Ho visto un elefante C’era una mosca che mi inseguiva
con le ali e tutto rosa se io salivo lei saliva
che volava su nel cielo se scendevo lei scendeva
e si metteva in posa, se cadevo lei cadeva.
faceva capriole
ed era tanto buffo Allora le ho detto: “Mosca copiona!”
saltava dalle nuvole e lei che stava seduta in poltrona,
facendo un grande tuffo. tranquilla al mio fianco bevendo un tè,
ha risposto: “Ma sei tu che copi da me!”
Poi riprendeva fiato Vittoria Roncador
e in alto risaliva
ruotando su se stesso
come fosse una diva,
muoveva quelle alucce
di garza trasparenti
lasciandosi portare
dai turbini dei venti.
Il sole coi suoi raggi
tutto lo accarezzava
mentre senza paura
intorno volteggiava…
L’ultima volta che l’ho visto
nell’aria lassù
è stato proprio ieri
e poi non l’ho visto più.
Ornella Cestari
35
Il Libricino Pollicino Il Librone Gigantone
Questa è la storia del libricino Pollicino Questa è la storia del librone Gigantone
che un giorno stava in un giardino. che un giorno andò in un pratone.
Nel giardino piccolino e incontrò un cagnolone
c’era anche un volpino che si chiamava Filippone.
che passeggiava con un bambino.
Dal librone Gigantone
Dal libricino Pollicino uscì fuori una farfallona
scappò fuori una farfallina che si chiamava Feliciona.
che si chiamava Giuseppina e stava con una giraffona
e portava a spasso la sua gallina che aveva una codona
con una piccola pulcina e pure una panciona.
che si chiamava Mignolina
ed era proprio birichina Diceva alla farfallona Feliciona:
perché faceva la sciocchina “Io che sono gigantona posso mangiare
mentre mangiava la polentina. una melona e una bananona.”
“Io allora mangerò una lumacona!”
Poi alla sera arrivò una fatina rispondeva Feliciona,
e portò a nanna la farfallina ma poi le veniva da vomitare
con la pulcina e la gallina e allora andarono a galoppare
dentro il libricino Pollicino per digerire in riva al mare.
dimenticando fuori il volpino! bambini scuola infanzia Levico
bambini scuola infanzia Levico
36
Il giorno perfetto
37
Il viaggio di Ulisse L’unicorno
38
I sette nani I tre corvi
In fila indiana vanno i sette nani I tre fratelli corvi erano neri
marciano, cantano e batton le mani. neri oggi e neri ieri,
Dotto, il saggio, recita una poesia se di notte li incontravi
bla bla... solo il becco gli notavi.
Brontolo borbotta, ma è una mania Uno disse: “Io mi dipingo!”
boh boh... L’altro: “Nel colore io ti spingo!”
Pisolo ha sonno e sbadiglia di gusto Il terzo: “Vieni pure che ti tingo!”
ah ah... Così, armati di pennello,
Gongolo è contento e si sente un bel fusto a colori fecero il loro fratello,
oh oh... ma alla fine di quel lavoro
Mammolo ha fame e mangia una banana ecco che quello disse a loro:
gnam gnam... “Ora che sono un pappagallo
Eolo starnuta e pare il vento di tramontana andate via che farò un bel ballo!”
eccì eccì... I due si arrabbiarono di brutto
Cucciolo, il piccino, non mangia ma beve presero un tubo e... lo lavarono tutto!
glu glu... Anna Tava
Arrivati a casa li aspetta Biancaneve
la la...
In fila indiana vanno i sette nani
marciano, cantano e batton le mani.
scuola infanzia Molina di Fiemme
39
Dormire viaggiare L’omino del sonno
40
Ninna nanna, bambolina Il sogno
41
Rime di scuola
Comincia così… A settembre si ricomincia…
44
Una scuola, un girotondo Benvenuti
Girotondo di festa,
lo fanno anche le tribù della foresta,
che si divertono non poco
a danzare attorno al fuoco.
Girotondo in filastrocca
o con una canzone:
esser tutti uniti, è questa l’emozione!
Daniela Bassoli
45
Le rime degli orsetti Volta la carta...
46
L’amico del cuore Amici
47
Il bambino di cartoncino La settimana del naviglio
48
La vasca delle palline Filastrocca dei mattoni
49
Filastrocca dei numeri Origami
Uno uno… su dimmi che cos’è? Per fare una magia a volte
È un soldatino che fa un saluto a me. bastano carta e fantasia,
ma ci vuol pazienza e concentrazione
Due due… che cosa mai sarà? un po’ di calma e molta attenzione.
È un serpentello che striscia qua e là.
Devi piegare, far combaciare
Tre tre… questo è proprio vero! e poi un poco bene schiacciare:
È un uccellino che vola su nel cielo. angoli, diagonali, quadrati e rotondi
mediane, spirali, per piccoli mondi.
Quattro quattro… a che somiglierà?
È una seggiolina, mi siedo e resto qua. E quale sorpresa vedere apparire
dopo l’attesa, le cose più strane,
più buffe, più belle:
Uno uno… è solo soletto casette, montagne, il sole, le stelle.
non sa che cosa fare e se ne va nel letto.
Non serve poi molto per imparare
Due due… sono una coppietta piano piano gli origami a fare
si mettono d’accordo e vanno in bicicletta. e con la pazienza e un po’ di magia…
noi scopriamo la geometria!
Tre tre… ma che felicità Ornella Cestari
io con la mamma e anche col papà.
50
Faccio io! Lasciami fare! Riordinare
51
Nasce Gesù
Un dì scese un angelo dal cielo turchino Gli angeli in cielo fanno un bel canto
per dire a Maria che avrà un bel bambino svegliando i pastori con le pecore accanto,
contenta raggiante con grande letizia vanno in gran fretta alla capanna
Maria dà a Giuseppe la bella notizia. per dire forte: “Osanna, Osanna!”
52
A Natale Buona volontà
53
Il silenzio Me ne vado via!
Il silenzio è triste
quando si è senza amici
e quando si è da soli.
bambini scuola infanzia Rallo
54
Inno ai grandi Se sei triste
55
Rime in dialetto trentino,
ladino, mocheno e cimbro
Se me fermo en moment a pensar
58
Ho fat en giro El nono
59
La mama La bala belisima
Nela vita gh’è tante robe da far Mi g’avevo ‘na bala belisima
vestirse, bever, magnar de mili colori e lustrisima
mi vago a l’asilo, po’ gh’è i scolari, ma en dì g’ho tirà sì fort
gh’è chi che laora e fa i so afari. che l’ho fata volar sora l’ort.
60
Castagne A taola
61
Poejìes ladines Poesie in ladino
L Biscel Il verme
62
Tone Tone
63
Sén Nicolò San Nicolò
64
La ciaseta La casetta
65
Gedichtler as bersntolerisch Poesie in mocheno
66
De saitn van laib Le parti del corpo
67
De vòrm I colori
68
Poesie azbe biar Poesie in cimbro
‘Zizta kent dar Schnea laise laise È arrivata la neve pian piano
åna zo lazzase hóarn. senza farsi sentire.
Az be khlumunane sarettela valluze I fiocchi di neve cadono leggeri
di baizan fiokkla. come piccolissime farfalle.
69
Postart aft’z vestar Affacciati alla finestra
Vil flök snea khemmenda ar von hümbl Tanti fiocchi di neve scendono dal cielo
ring az be vil sarettela leggeri come tante farfalline
baiz az be dar konzott vo dar Spusa bianchi come il vestito della sposa
destar az be a polstar soffici come il cuscino
bo da tokart in slaf von an khinn. che accarezza il sonno di un bambino.
Da khearn uminum in air az be vedarn, Volteggiano nell’aria come piume,
denna postarnzase un dekhan au alz poi si posano e avvolgono tutto
da fermarnse ka perge si fermano a monte
denna giansa nidar in tal. poi scendono a valle.
Lengbar ünsarne hentla, Allunghiamo le nostre manine
di flök tokarnas i fiocchi ci sfiorano, ci toccano
un denna giansa vort az be pletarla. e poi svaniscono come bolle.
Alz iz baiz un stille uminum üs! Tutto è bianco e silenzioso intorno a noi!
Un ’z snaibet no E la neve scende ancora,
Dar iz proprio vil, dar iz proprio schümma! è davvero tanta, è davvero bella!
Sem izta a tritt, baz kontartaras? Là c’è un’impronta, che cosa ci racconta?
Bartar soin von an hesle Sarà di un leprotto
odar furse von an pérle? o forse di un orsacchiotto?
Cip Cip Cip, Cip, a spetzle postartse: Cip cip cip cip, si posa il passerotto:
“Getmar an biskòtt ke dar gevaltmar vil!” “Datemi un biscotto, che ne vado ghiotto!”
’Z skirettle schlaft, dar tasso rastet; Dorme lo scoiattolo, riposa il tasso,
alumma un gevrocht solo e infreddolito dal nostro giardino
machtas ’z öagle a liabez khetzle. ci fa l’occhiolino un dolce gattino.
70
Un dar snea khint no abe E la neve scende ancora,
dar iz proprio vil dar iz proprio schümma! è davvero tanta, è davvero bella!
A mendle gåntz baiz Un omino tutto bianco
lachtas zuar sem in gart ci sorride là nel campo
’z iz a mendle a pitzle è un omino un po’ speciale
’z hat net khalt non ha freddo
’z hat net hummar. non ha fame.
’Z iz kontent baldas haltet a khinn, Si intenerisce all’abbraccio di un bambino
un zorgeat pittar hitz von an khemmech. e al calore di un camino.
71
INDICE
72
L’amico del cuore 47 El nono 59
Amici 47 La mama 60
Il bambino di cartoncino 48 La bala belisima 60
La settimana del naviglio 48 Castagne 61
La vasca delle palline 49 A taola 61
A mangiare la maestra 49
Filastrocca dei mattoni 49 Poejìes ladines - Poesie in ladino 62
Filastrocca dei numeri 50 L giatolin “Balon” - Il gattino “Palla” 62
Origami 50 L Biscel - Il verme 62
Faccio io! Lasciami fare! 51 Tone - Tone 63
Riordinare 51 Sén Nicolò - San Nicolò 64
Nasce Gesù 52 Naina de Nadal - Filastrocca di Natale 64
A Natale 53 La ciaseta - La casetta 65
Buona volontà 53
Il silenzio 54 Gedichtler as berntolerisch
Me ne vado via! 54 Poesie in mocheno 66
Inno ai grandi 55 Guats nais jor - Buon anno 66
Se sei triste 55 De saitn van laip - Le parti del corpo 67
De vòrm - I colori 68
rime in dialetto trentino,
ladino, mocheno e cimbro 57 Poesie azbe biar - Poesie in cimbro 69
Se me fermo en moment a pensar 58 Dar Fiutar - L’inverno 69
Ho fat en giro 59 Postart aft’z vestar - Affacciati alla finestra 70
73
Le illustrazioni per i capitoli RIME DI BIMBI E FAMIGLIA, RIME DELLA FANTASIA, RIME IN DIALETTO
TRENTINO, LADINO, MOCHENO E CIMBRO sono di Ornella Cestari, insegnante presso la scuola dell’infanzia
Piccolo Mondo di Trento.
Le illustrazioni per i capitoli RIME DI TEMPO E NATURA e RIME DELLA SCUOLA sono di Mariaserena
Sega, insegnante presso la scuola dell’infanzia Girotondo - Ravina, Trento.
Finito di stampare nel mese di novembre 2009
da Tipografia Editrice Temi s.a.s. di Bacchi Riccardo & C. – Trento
Provincia autonoma di Trento
Dipartimento Istruzione
Servizio per lo sviluppo e l’innovazione del sistema scolastico e formativo
Fila la rima
poesie e filastrocche
inventate nelle scuole dell’infanzia
provinciali del Trentino
Fila la rima