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Muoversi nel “senza tempo”

TRÂN-THI-KIM DIÊU

G li esseri umani sono


tutti prigionieri del
tempo. Le preoccupazio-
fotografie e che il tempo continua ad esistere.
Tutti i componenti di un essere umano,
partendo dal livello della pura coscienza, si
ni quotidiane, le nostre e “densificano” fino a diventare un corpo fisico,
quelle degli altri, funzio- transitando da quella che la seconda genera-
nano come un accelerato- zione di autori teosofici ha chiamato “corpi” o
re dei nostri pensieri. Ci la- “veicoli”. I vari livelli di densificazione, dall’alto
sciamo facilmente coinvol- verso il basso e dal basso verso l’alto, avvengono
gere da questo turbinio al punto che rischiamo raffinando questa densificazione. Il complesso
d’inciampare e perdere la direzione del cammi- umano vive e mantiene un profilo dinamico nel
no nella vita. cambiamento tra i livelli determinati da questa
La sensazione di essere imprigionati la si densificazione o raffinazione delle sostanze che
può percepire secondo i momenti che viviamo, lo compongono.
ossia secondo lo svolgimento delle nostre atti- Se leggiamo attentamente quanto scritto nel
vità. Questa prigione, benché non sia chiusa Kiu-Te (citato anche nelle Lettere dei Mahatma):
da inferriate, da muri o da raggi laser, trattiene “La materia è la cristallizzazione dello spirito
coloro che si trovano al suo interno. Guardan- e lo spirito è la sublimazione della materia”, ci
do lo svolgersi delle cose possiamo chiederci: rendiamo conto che questo vale per l’intero
“Cos’è un essere umano? Cos’è il tempo? Come universo, compresi tutti noi. Queste affermazio-
mai un essere umano è prigioniero di questa ni non sono solo speculazioni metafisiche e teo-
gabbia invisibile? E infine, come uscirne?”. riche di studenti occasionali. Un essere umano,
Secondo l’insegnamento teosofico un es- in quanto coscienza, agisce come un microco-
sere umano, con tutti i suoi complessi compo- smo della dinamica dell’Universo. In altri ter-
nenti – che non staremo qui ad analizzare – è mini, egli è un’unità dinamica dell’Universo e
una coscienza, espressa da aspetti visibili, in agisce di concerto con esso.
particolare emozioni, sentimenti e pensieri. In La coscienza è sempre in movimento, al
generale la mente si esprime tramite i pensieri. punto tale che, come disse un umorista, voi non
Per la maggior parte del tempo essa è colma potete dire la vostra età perché essa, nel frat-
d’immagini, d’idee, e ognuna di queste può tempo, è già cambiata. L’azione coinvolge tutto
essere immobile o in movimento. La versatili- l’Universo ma, a livello della materia grossolana
tà dei pensieri produce la nozione del tempo. – come il corpo fisico, le emozioni, i sentimenti
Questo non significa che, quando la mente – il moto sfugge all’osservazione. Questo avvie-
viene catturata da un’immagine fissa, il tempo ne ancor di più al livello del pensiero. Eppu-
non esista, poiché non possiamo negare che i re, tramite un’attenta osservazione, il pensiero
pensieri, sia in movimento sia fissi, sono come rivela ogni suo movimento e ciò determina la

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nozione del tempo. Conseguentemente non
vedere il movimento del pensiero implica ri-
manere, senza saperlo, nel campo del pensiero,
prigionieri del suo movimento. Questo si ripe-
te continuamente, fino all’ultima svolta. È un
ragionamento molto semplice: i carcerati, per
uscire dalla prigione, devono poterla vedere al-
trimenti, inconsciamente, sono tentati dal pia-
cere di “migliorarla” e inoltre potrebbero sen-
tirsi soddisfatti della situazione in cui si trovano.
Possiamo così comprendere la necessità di
una crisi ciclica! … Questo sembra un po’ cinico.
Eppure nessuno può negare che la coscienza,
ai livelli inferiori dell’incarnazione, abbia biso-
gno di essere scossa per risvegliarsi e avvicinarsi
alla realtà. Possiamo paragonare tale processo, qualcosa di necessario ma sgradevole, cerchia-
in modo più leggero, alle crisi della dentizione mo di concluderlo il più rapidamente possibile
di un bebè, un modo naturale per crescere. (per disfarcene) ma questo compito ci pare du-
Ma torniamo alla questione del tempo, la rare molto più tempo. Vivendo un’esperienza
nostra grande prigione. piacevole, invece, cerchiamo di prolungarla il
Possiamo parlare di tempo cronologico e più possibile, ma essa svanisce molto in fretta.
psicologico. Sul pianeta Terra il primo deriva Insomma, a livello psicologico, il tempo si rias-
da un accordo internazionale. Su Marte e Giove sume in una fugace illusione.
le cose sono diverse. A livello cosmico il tempo La prigione è l’illusione. Se non siamo co-
è legato allo spazio, diventando così una specu- scienti di ciò che capita dentro di noi, abbiamo
lazione teorica dipendente completamente da perso i contatti con la corrente della vita e la
esso. In entrambi i livelli il tempo dipende dai giostra continua a girare. Dalla coscienza primi-
fattori dell’ambiente in cui si trova. Infatti i viag- tiva del regno della vita precedente l’uomo ha
giatori hanno l’impressione di essere immobili, acquisito il livello più evoluto della coscienza
quando un altro veicolo si sposta alla stessa ve- di sé, che gli conferisce la capacità di “vedersi”
locità del proprio, che si tratti di un muro o di dall’interno. Lo sforzo che fa per uscire dalla
un altro mezzo di trasporto. Il tempo, essendo prigione testimonia la vivente dinamica evoluti-
prodotto dal movimento, scompare quando gli va dell’Universo nella coscienza umana.
sperimentatori si trovano, nello spostamento, Il fattore vitale di questo compito risiede
alla stessa velocità di ciò che sta intorno. nell’attenzione. Nel turbinoso e incessante flus-
Il tempo psicologico è totalmente soggetti- so degli avvenimenti evanescenti, se la coscien-
vo. Un’ora d’orologio per qualcuno può durare za resta attenta, ne illumina il significato e il suo
il doppio che per un altro. Questa osservazione, svolgimento. In questo modo l’osservatore può
riferita ripetutamente dagli sperimentatori, vie- comprendere meglio ciò che osserva.
ne raccontata nei miti popolari, come nel Creux Vediamo così che il tempo non è continuo.
du Sommeil o nella leggenda delle Eaux Blanches. Lo scorrere costante dei pensieri ci porta alla
In queste due storie lo sperimentatore “si ad- presunzione che esso proceda in maniera rego-
dormenta”, risvegliandosi dopo un periodo più lare e ininterrotta. Ma i pensieri sembrano le
lungo del tempo cronologico convenzionale. perle di una collana infinita, legate dal filo della
Nella vita quotidiana possiamo anche noi vive- volontà. Questo dona all’insieme del processo
re un’esperienza simile: quando dobbiamo fare un’apparenza di continuità.

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Rivista Italiana di Teosofia Luglio-Agosto 2023

Vedere la discontinuità del tempo significa Il presente costituisce il legame immateriale


infrangere la frontiera della prigione dei pen- tra passato e futuro su una “linea” orizzontale. A
sieri, quindi la prigione del tempo. volte leggiamo l’espressione l’eterno presente, ma
Vivere nel “non tempo” significa seguire il si tratta di un abuso linguistico poiché, essendo
movimento della coscienza, la quale esiste fin sempre in movimento, il presente non può du-
dall’inizio dei tempi. Il grande paradosso è che rare, è solo un punto di passaggio tra ciò che
essa si muove, vive e si sviluppa senza identifi- irrimediabilmente è stato e ciò che deve ancora
carsi. Mentre in ogni esperimento esistono at- essere. Il presente fa parte del tempo. Può dura-
tori quali la cosa da sperimentare, lo sperimen- re degli eoni, ma non è eterno.
tatore e, come azione, l’esperienza, in questo “L’ora, l’adesso” non fanno parte del tempo.
caso non ci sono divisioni, nessuno che guarda, È lo spazio “in quanto tale”, che non ha inizio
nessuno che osserva. e non ha fine. Quindi “l’ora, l’adesso”, ossia il
Poiché la coscienza è sola, senza nessuna se- senza tempo, non ha niente a che vedere con
conda entità, possiamo dire che essa non può ave- il presente. È l’unicità dello spazio che era, che
re alcuna esperienza del senza tempo. Essendo sarà ed è per sempre.
scomparso lo sperimentatore, non può esserci “Muoversi nel senza tempo” significa quin-
nessuna esperienza, nessuna sperimentazione. di vivere a livello della coscienza più profonda
La mente invece può contestare il fatto che (o più elevata), ossia con bontà e compassione,
la manifestazione inizi con il tempo … Come poiché non c’è più autoidentificazione della co-
possiamo allora conciliare il “muoversi nel sen- scienza di sé ma si tratta di vivere secondo l’or-
za tempo” e la manifestazione che inizia con il dine naturale dell’Universo, o Rita, dal quale
tempo? (qui la mente deve essere tranquilla e poi deriva l’etica.
concentrata …). A questo livello nessuno può auto-identi-
La coscienza si trova dappertutto. Nominare ficarsi senza etica. È un movimento naturale
i “livelli di coscienza” è solo un modo di par- all’interno di quello della coscienza, della co-
lare. C’è la coscienza della sopravvivenza fisica, scienza-una. Questo stato illustra quanto detto
la coscienza che riguarda sentimenti, emozioni, dalle Upanishad ed è la risposta che diede Jiddu
la coscienza in quanto mente e la coscienza in Krishnamurti quando gli chiesero come faccia a
quanto intelligenza e compassione (conosciuta sapere quando non si vive più nella prigione del
come buddhi), la coscienza intesa come intel- tempo. La sua risposta, breve e concisa, come
ligenza universale (conosciuta come mahat), quella delle Upanishad fu: “L’acqua non può cono-
la coscienza intesa come germe del prossimo scere il gusto dell’acqua”.
MONDO manifesto (il prossimo manvantara). “Chi è allora il testimone di tutto questo, di
Alla domanda: “Cosa resta quando tutto scom- ciò che capita?”. È la coscienza, o “il Guardiano
pare?”. Platone risponde: “La bontà”. Altrove, Silenzioso” che è un altro modo per indicare la
le scritture buddhiste nominano Alayavijnana, piena coscienza, che è l’intelligenza universale
il livello di coscienza più profondo che si possa in azione.
conoscere. E parlano anche di Karuna, la com-
passione che sta alla base dell’Universo. Allora Trân-Thi-Kim Diêu è la Vice Presidente
quello che ci pare di capire intuitivamente sem- della Società Teosofica Francese ed è stata
bra ragionevole, ossia l’equivalenza dei tre con- la Presidente della Federazione Europea
cetti: Karuna, Alayavijnana e bontà. delle Società Teosofiche.
La coscienza esiste sempre, è sempre viva.
Dal livello più grossolano (il più basso) a quello
più sottile (il più alto) essa è sempre presente …
perché è una, indivisibile e non legata al tempo.

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