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MODULO VI

Il bilancio d’esercizio:
La contabilità generale (Co.Ge) è lo strumento che permette di annotare le operazioni di gestione così
da poter calcolare, al termine del periodo amministrativo:
- il reddito d’esercizio: cioè la somma algebrica dei componenti positivi e negativi di reddito registrati
dall’impresa nello svolgimento della propria attività, in un dato intervallo;
- il patrimonio di funzionamento: ovvero il valore del patrimonio aziendale durante la sua attività,
valutazione che avviene al termine di ogni esercizio così da poter determinare il reddito d’esercizio.
Il bilancio d’esercizio deve avere determinate caratteristiche:
• garantire un’informazione minima ai soggetti interessati per fornire un’idea della gestione;
• essere attendibile riguardo le informazioni sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica;
• essere neutrale nel fornire informazioni, non privilegiando determinate categorie.

I postulati di bilancio:
I postulati di bilancio (art. 2423 cc) sono linee guida seguite dagli amministratori per redarre il bilancio
d’esercizio e sono imprescindibili; si dividono in due gruppi:

Le clausole generali sono:


- La chiarezza, percui nel rispettare gli schemi di bilancio non vanno effettuate scelte che possano
danneggiare la comprensibilità dello stesso come raggruppamento di voci o compensi di partite
(compensare voci di bilancio di segno opposto con metodi non autorizzati dalla legge es. è vietato dire
che hai SOLO un attivo di 2000 se in realtà hai un attivo di 10.000 e un passivo di 8000).
- La rappresentazione veritiera e corretta del risultato economico d’esercizio e della situazione
patrimoniale e finanziaria (true and fare view nella normativa comunitaria).
Nella redazione del bilancio confluiscono dati oggettivi ma anche soggettivi, percui con veritiero si
intende che gli amministratori operino stime corrette rappresentante fedelmente, rispettando le norme.
Oggi i principi contabili nazionali sono redatti dall’OIC (Organismo Italiano di Contabilità), vi sono poi
principi contabili internazionali emanati dall’IASB (International Accounting Standard Board).
- Il principio della rilevanza pone al centro l’importanza della rappresentazione veritiera e corretta.
Eccezionalmente le deroghe obbligatorie permettono di non riportare ciò che è irrilevante per la
rappresentazione veritiera, non applicando una normale, scelta motivata in Nota Integrativa.
Le informazioni complementari obbligano a riportare informazioni integrative nel caso in cui quelle
previste dalla legge non siano sufficienti, come nel caso del prospetto delle variazioni di patrimonio
netto qualora gli amministratori lo ritengano fondamentale.

Il principi di redazione sono:


- La prudenza è un principio che ha come obiettivo evitare la distribuzione di utili non ancora conseguiti
valutando anche perdite presunte; es. se si acquista un titolo a 100 e il suo valore a fine esercizio è a
80 non lo si iscrive a 100 ma a 80 (se si aumentano i componenti negativi l’utile diminuisce).
- Il principio della continuazione dell’attività aziendale (going concern) sostiene che la valutazione degli
elementi patrimoniali va effettuata nella prospettiva di continuazione dell’attività d’impresa, quindi in
ipotesi di normale funzionamento.
- Il principio della prevalenza della sostanza sulla forma sostiene che rilevazione e rappresentazione
delle voci vadano effettuate tenendo conto della sostanza dell’operazione o del contratto; tale principio
rafforza la clausola “rapp. veritiera e corretta” percui un’informazione è idonea a rappresentare le
operazioni aziendali solo se viene rilevata e iscritta al bilancio in funzione della sua sostanza
economica, e non dell’aspetto formale (il valore di un’operazione non è sempre in linea con ciò che
risultava un suo esame formale es. il titolo acquistato a 100 ma che ha valore 80).
- La competenza economica è il principio cardine percui si devono attribuire al periodo costi e ricavi
riferiti a operazioni che si sono in esso concluse, permettendo di realizzare ricavi.
- La separativa nella valutazione degli elementi eterogenei obbliga a valutare separatamente elementi
differenti, così da evitare valutazioni complessive di elementi eterogenei in una sola specifica voce
patrimoniale; es. i crediti non possono essere valutati tutti insieme ma vanno vanno valutati
separatamente in base alla solvibilità di ciascun debitore.
- Il principio della costanza nell’applicazione dei criteri di valutazione prevede che, di norma, i criteri non
possano modificarsi da un esercizio all’altro, poiché altrimenti sarebbe difficoltoso comparare i risultati
di bilancio di più esercizi consecutivi. Si vuole limitare l’uso di politiche di bilancio volte a pilotare i
risultati economici d’esercizio.

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Gli elementi formali del bilancio:
Gli elementi formali sono tutti gli elementi di strutturazione del bilancio, come si presenta, da che
prospetti è costituito e quali sono le caratteristiche di struttura, forma e contenuto.
Il bilancio d’esercizio va redatto obbligatoriamente (art. 2423 cc) dagli amministratori delle società di
capitali ed è composto da quattro elementi.

Lo Stato Patrimoniale:
Evidenzia la composizione del patrimonio di funzionamento (o di esercizio), cioè definisce la situazione
patrimoniale di un’impresa in un determinato momento, solitamente un anno con scadenza al 31
dicembre, ed è redatto a sezioni divise e contrapposte (attivo e passivo).

È redatto in forma tradizionale (sezioni contrapposte o divise) percui a sinistra sono esposti gli elementi
all’attivo e a destra il passivo; ogni elemento in lettere maiuscole si suddivide in sotto raggruppamenti in
numeri romani (I II III), ogni numero romano ha sotto gruppi in numeri arabi (1, 2, 3), ogni categoria in
numero arabo si suddivide in voci contrassegnate con lettere minuscole (a, b, c).
Es. All’attivo abbiamo:
- Crediti v/soci (A), Immobilizzazioni (B), attivo circolante (C), ratei e riscontri (D); B si divide in:
- Immobilizzazioni immateriali (I), imm. materiali (II), imm. finanziarie (III); I si divide in:
- Costi d’impianto (1), costi di sviluppo (2), diritti di brevetto e uso delle opere d’ingegno (3),
concessioni, licenze e marchi (4), avviamento (5), imm. in corso e acconti (6), altre (7); 2 si divide in:
- Costi per utenze (a), personale (b), materiali (c), trasporto (d), magazzino (e).
La forma a sezioni divise (o contrapposte) vede una struttura divisa: raggruppamenti (A, B, C), sotto-
raggruppamenti (I, II, III), categorie analitiche (1, 2, 3) e voci (a, b, c).
Tale schema è rigido e obbligatorio per le società di capitali.
Una lettera o numero può essere omessa quando i relativi elementi all’attivo e al passivo sono assenti,
ovvero il cui valore è zero.

Attivo:
Per la distinzione segue il criterio della destinazione economica percui il legislatore attua: una distinzione
dei crediti in base alla provenienza; include tra le immobilizzazioni gli elementi patrimoniali destinati ad
un uso durevole nel tempo; include nell’attivo circolante gli elementi liquidi o destinati alla trasformazione
in denaro in breve.
- A: Crediti verso i soci è un gruppo dedicato ai versamenti di capitale ancora dovuti in seguito alla
sottoscrizione del capitale sociale, poiché è obbligatorio versare solo il 25% all’atto costitutivo.
- B: Immobilizzazioni comprende i beni destinati ad essere utilizzati durevolmente:
È suddiviso in immobilizzazioni immateriali e materiali a lungo termine, i costi a utilità pluriennale,
l’avviamento e gli anticipi ai fornitori di tali immobilizzazioni.
Le immobilizzazioni finanziarie comprendono: titoli; partecipazioni azionarie e non in imprese
controllate, collegate, sottoposte al controllo delle controllanti e in altre imprese; crediti finanziari di
finanziamento; crediti con importi esigibili separatamente nell’esercizio successivo; strumenti finanziari
derivati attivi e altri titoli.
- C: Attivo circolante comprende gli elementi patrimoniali liquidi o destinati a trasformarsi in denaro in
tempi brevi, cioè 12 mesi (medio termine intende 1-5 anni, lungo termine oltre 5 anni).
Si suddivide in: rimanenze, crediti, attività finanziarie che non sono immobilizzazioni e disponibilità
liquide; vi si possono aggiungere voci relative a imprese controllate e strumenti finanziari derivati attivi.
- D: Ratei e riscontri sono poste di bilancio legate a operazioni a cavallo tra 2 o più esercizi.
In tale raggruppamento è indicato: l’ammontare dei proventi di competenza dell’esercizio ma esigibili
negli esercizi successivi; i costi sostenuti entro l’anno di competenza, variabili in ragione del tempo.

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Passivo:
Per la distinzione segue il criterio dell’origine dei mezzi finanziari; la classificazione avviene in base
all’origine dei mezzi finanziari a disposizione dell’impresa e contrappone le fonti di capitale proprio da
quelle di capitale di credito.
- A: Patrimonio netto include fonti di natura intera quale il capitale di proprietà, le sue voci sono: il
capitale sociale; le riserve; gli utili e le perdite portati al nuovo esercizio.
È espressione all’esterno delle potenzialità patrimoniali dell’impresa.
- B: Fonti per rischi e oneri sono accantonamenti destinati a coprire: perdite; l’ammontare di debiti; la
data di sopravvivenza dei debiti; debiti determinati, di esistenza certa o probabile, che alla chiusura
dell’esercizio sono ancora indeterminati; fondi rischi ed oneri per strumenti finanziari derivati passivi
che accoglie variazioni di fair value derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati.
Sono esclusi i fondi svalutazione essendo poste di rettifica, cioè svalutazioni dove alla perdita di
valore dell’elemento patrimoniale e che viene riportata all’attivo a diretta diminuzione del valore dei
beni cui si riferiscono (fondo sv. crediti, titoli, merci) e che quindi non figurano nello SP.
Ugualmente sono esclusi i fondi di ammortamento, non più presenti nell SP poiché vengono portati a
diretta diminuzione del cespite cui si riferiscono.
- C: TFR comprende le somme spettanti ai dipendenti nel caso di cessazione del rapporto lavorativo,
calcolate in base all’art. 2120 cc e non accantonate nei Fondi pensione.
- D: Debiti comprende tutti i debiti indipendentemente dalla loro scadenza.
- E: Ratei e riscontri include i costi di competenza dell’esercizio da sostenere in esercizi successivi e i
proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi, la cui entità
varia in ragione del tempo.
I conti d’ordine non devono più essere riportati nello SP poiché ora le garanzie prestate direttamente o
indirettamente (fideiussioni, avvalli, garanzie reali o personali ecc) vanno indicate in Nota integrativa.

Il Conto Economico:
È formato dall’insieme delle operazioni che hanno contribuito a determinare il risultato economico finale
di un certo esercizio; comprende le componenti positive e negative di reddito, cioè ricavi e costi.
L’Iva non rientra tra le spese essendo che è un debito ma anche un credito verso L’Erario.
La struttura:
• attiene alle modalità di aggregazione, cioè riguarda il modo in cui le voci vengono raggruppate;
• è a valore e costi della produzione, ovvero si basa sulla classificazione dei componenti negativi e
positivi di reddito in relazione alla natura dei fattori produttivi acquisiti e dei ricavi conseguiti.
La forma:
• riguarda le modalità di rappresentazione, cioè il modo in cui il CE si presenta;
• ha una forma scalare (o progressiva) dove i raggruppamenti si succedono l’uno sotto all’altro, a
differenza della forma tradizionale a sezioni divise o contrapposte.
Ha quindi una struttura a valore e costi di produzione e una forma scalare e progressiva che permette di
analizzare con più immediatezza i risultati parziali e valutare così il grado di efficienza della gestione.
Lo schema è rigido, cioè imposto da legislatore e obbligatorio per le società di capitali.

I raggruppamenti, dei componenti negativi/positivi di reddito, sono contrassegnati da lettere maiuscole:


- A: Valore della produzione è formato dai ricavi operativi, ovvero dai componenti positivi di reddito
relativi alla gestione principale dell’impresa (gestione tipica) e dai componenti accessori (gestione
atipica) che non sono di natura finanziaria o straordinaria.
- B: Costi di produzione è formato dai costi operativi, cioè i componenti negativi di reddito inerenti
l’attività tipica e atipica dell’azienda (attività caratteristiche).
Nb. La differenza tra valore e costi della produzione è il risultato parziale di maggior importanza
all’interno dell’attività aziendale (gestione caratteristica) poiché permette una prima analisi
mostrando la differenza tra ciò che un’impresa riesce a realizzare con l’attività produttiva (valore) e
i costi che sostiene e investe per renderla possibile (costi).
- C: Proventi e oneri finanziari è un raggruppamento in cui affluiscono i ricavi derivanti dagli investimenti
effettuati nel settore finanziario e gli oneri, cioè i costi dei finanziamenti di capitale di credito contratti
dall’azienda, nonché utili e perdite su cambi; esso comprende anche in separata indicazione i proventi
e oneri finanziari per imprese sottoposte al controllo della controllante (sorelle).
Il risultato della gestione finanziaria viene separato poiché attiene alla gestione extra-caratteristica e
non alla gestione operativa (tipica e atipica) dell’azienda; la gestione finanziaria è importante per una
corretta valutazione dei costi derivanti dall’indebitamento contratto per le esigenze gestionali, spesso
tale saldo è negativo tra le aziende italiane che indebitandosi aumentano il livello degli oneri finanziari.

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- D: Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie comprende due categorie analitiche quali
rivalutazioni (voce 18) e le svalutazioni (voce 19); le rivalutazioni rappresentano il ripristino del valore
di attività finanziarie quando vengono meno i motivi di una precedente svalutazione (non è una
rivalutazione monetaria).
Questo risultato parziale, la compensazione tra rettifiche di valore di attività e passività finanziare (tra
rivalutazioni e svalutazioni), dipende dalla consistenza degli investimenti effettuati dalle imprese in tale
settore e dalle valutazioni operate dagli amministratori.
*La somma algebrica dei tre risultati parziali del Conto Economico (differenza tra valore e costi di
produzione+proventi e oneri finanziari+rettifiche di valore di attività e passività finanziarie) è
uguale al risultato economico prima delle imposte; sottraendo a questa somma (il risultato
economico) le Imposte sul reddito d’esercizio correnti, differite e anticipate (voce 20) si ottiene
l’utile o la perdita dell’esercizio (voce 21).

Il Rendiconto Finanziario:
È un prospetto di natura contabile che analizza, accerta e spiega la variazione subita da una certa
risorsa finanziaria in un determinato periodo di tempo, riassumendo in forma scalare i movimenti in
entrata e uscita che l’hanno determinata.
Mostra la dinamica finanziaria di un’impresa cioè i flussi di impieghi e i flussi di fonti esprimendo
l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all’inizio e alla fine di un esercizio; i flussi
finanziari d’esercizio derivanti dall’attività operativa, di finanziamento e d’investimento.
Mentre lo SP fornisce solo valori “stock” riferiti ad un dato istante e il CE esprime valori di flusso riferiti
solo alla dinamica economica, il RF spiega come l’impresa ha generato, impiegato e raccolto liquidità.
È un’informazione fondamentale per gli stakeholder che vengono informati: sui mezzi finanziari da
autofinanziamento e finanziamenti esterni; sulle variazioni che hanno interessato il fondo oggetto di
studio; sull’attività d’investimento dell’impresa; sulla correlazione tra fonti di finanziamento e investimenti;
sui cambiamenti intervenuti nella situazione finanziaria dell’impresa nel corso dell’esercizio.

La Nota Integrativa:
È stata introdotta nel ’91 col dc.legs. n°127, in seguito alla IV direttiva CEE.
La Nota Integrativa arricchisce la capacità informativa del bilancio d’esercizio descrivendo e informando i
destinatari del bilancio non solo sull'origine e le caratteristiche dei valori quantitativi, ma evidenziando la
modalità con cui la gestione si è svolta; ha come obbiettivi:
• rende comprensibili determinati valori iscritti negli schemi contabili del bilancio che, altrimenti,
sarebbero poco significativi poiché non corredati dalle informazioni necessarie;
• fornire informazioni complementare di carattere patrimoniale, finanziario ed economico.
Obbiettivo del bilancio d’esercizio è aumentare la capacità informatica a beneficio degli stakeholder
(coloro che hanno interessi nell’attività dell’impresa) per tutelarli, essendo che nelle società di capitali
manca la possibilità di rivalersi direttamente sui soci.
A parte la Nota Integrativa, tutti gli elementi che compongono il bilancio devono essere a stati comparati,
ovvero a fianco del dato relativo all’esercizio in corso va inserito il dato relativo all’esercizio precedente.

All’interno del c.c. art. 2427 sono inseriti 28 punti informativi riguardo la Nota Integrativa.
L’art. 2427 bis indica le informazioni relative al fair value degli strumenti finanziari, da fornire nella NI.
Il fari value può essere definito come il prezzo che si percepirebbe dalla vendita di un’attività, ovvero il
prezzo che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di
mercato, alla data di valutazione.
I punti che andremo analizzare riguardano gli elementi principali che vanno contenuti nella NI:
- Punto 1) Nella NI vanno indicati i criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio, nelle rettifiche
di valore e nella conversione di valori che all’origine erano espressi in moneta estera; vanno quindi
forniti i criteri di conversione dei valori della moneta ed eventuali modifiche valutative.
- Punto 2) Richiede un’informazione molto analitica sui movimenti di ciascuna voce delle
immobilizzazioni, in particolare: a) i dati precedenti dell’esercizio cioè costo originario, eventuali
rivalutazione, ammortamenti e svalutazioni; b) i movimenti avvenuti durante l’esercizio quali
acquisizioni, spostamenti da una voce all’altra, alienazioni/rivalutazioni/ammortamenti/svalutazioni
effettuate nell’esercizio, il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura
dell’esercizio.
- Punto 3) Richiede un’analisi dettagliata delle voci Costi d’impianto e ampliamento e Costi di sviluppo,
nonché le ragioni dell’iscrizione e i rispettivi criteri di ammortamento.
Conoscere la consistenza di tali voci è importante poiché influenzano la distribuzione dei dividenti, che

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avviene solo se rimangono riserve disponibili sufficienti comprerei l’imposto di tali costi, ovvero quelli
non ancora ammortizzati.
- Punto 4) Richiede la descrizione delle variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci di attivo
e passivo, in particolari le voci del patrimonio netto, per i fondi e pre il TFR, la formazione e le
utilizzazioni; l’informazione che descrive i movimenti positivi e negativi avvenuti nell’esercizio.
- Punto 5) Prevede l’elenco delle partecipazioni in imprese collegate e controllate.
- Punto 6) richiede l’indicazione distinta, per ciascuna voce, dell’ammontare di crediti/debiti, di durata
residua o superiore a 5 anni, e di debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, con specifica
indicazione della natura delle garanzie, e la ripartizione dei crediti secondo le aree geografiche che
permette di evidenziare il rischio-paese, ovviamente più elevato in paesi finanziariamente ed
economicamente meno evoluti e, quindi, con maggiori difficoltà.
- Punto 7) Prevede l’indicazione della composizione delle voci: ratei e riscontri attivi; ratei e riscontri
passivi; altri fondi (dello SP); altre riserve.
- Punto 10) Richiede la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di
attività ed aree geografiche, se risulta significativa; tale informazione è impostate poiché riferita
all’operatività dei segmenti operativi di imprese che operano attraverso più aree-strategie di affari.
- Punto 11) Prevede venga indicato l’ammontare dei proventi da partecipazione.
- Punto 13) Richiede l’indicazione della composizione dei proventi e degli oneri di entità o incidenza
eccezionali, quando il loro ammontare sia apprezzabile.
- Punto 14) Prevede la presentazione di un apposito prospetto per completare le informazioni contenute
nello SP e nel CE relativo alla fiscalità differita ecc.

Gli allegati al bilancio d’esercizio:


Questa serie di ulteriori allegati compresi nel fascicolo di bilancio non ne sono parte integrante, sebbene
debbano essere inseriti obbligatoriamente quando la società è tenuta a redigerli.
Tra gli allegati troviamo alcune relazioni accompagnatorie quali:
La relazione sulla gestione:
Deve contenere un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e
dell’andamento del risultato della gestione sia nel suo complesso che nei vari settori in cui essa opera,
con particolare riguardo a costi, ricavi, investimenti e alla descrizione dei principali rischi ed incertezze
cui la società è esposta.
Per una migliore comprensione, tale relazione deve contenere gli indicatori dei risultati finanziari e, se è
il caso, di quelli non finanziari.
La relazione è uno strumento informativo estremamente rilevante poiché illustra l’andamento della
gestione mediante una divisione dei risultati ottenuti in segmenti di attività, offrendo una visione
prospettica delle potenzialità dell’azienda.
Tale relazione deve contenere:
- Le indicazioni obbligatorie (art.2428): attività di R&S; rapporti di credito/debito con imprese controllate,
collegate, controllanti e sottoposte al controllo di quest’ultime; informazioni relative al numero e al
valore nominale delle azioni proprie e delle azioni/quote delle società controllanti; l’evoluzione
prevedibile della gestione; informazioni sull’uso di strumenti finanziari da parte della società.
Se rilevanti per valutare la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell’esercizio, la
relazione deve indicare obbligatoriamente anche: obbiettivi e politiche della società in materia di
gestione del rischio finanziario; la politica di copertura per ciascuna categoria di operazioni previste;
l’esposizione della società al rischio di prezzo, di credito, di liquidità e di variazione dei flussi finanziari.
- Indicazioni su elementi e situazioni che non trovano spazio nei documenti che costituiscono parte
integrante del bilancio, come: rapporti con clienti, fornitori dipendenti, finanziatori; motivi che hanno
determinato andamenti favorevoli o sfavorevoli; illustrazione della politica degli investimenti, esame
dei problemi legati all’inasprimento della competitività nell’ambiente in cui l’azienda opera.
*In questo documento devono essere evidenziate le condizioni in cui si è svolta l’attività aziendali
e le linee fondamentali dello sviluppo futuro della gestione aziendale.
L’art. 2429 obbliga gli amministratori, a seconda del sistema di governance prescelto (consiglio di
amministrazione o consiglio di gestione) di trasmettere, al collegio sindacale e al soggetto incaricato del
controllo contabile, il bilancio e la relazione sulla gestione almeno 30 giorni prima della data fissata per
l’assemblea che deve discuterlo; i revisori hanno poi 15 giorni per predisporre la propria relazione.
La relazione del collegio sindacale:
Ha per oggetto principale il resoconto dell’attività di vigilanza svolta nell’adempimento del proprio
compito di controllo di legalità e legittimità; il collegio (art. 2403) deve vigilare sull’osservanza della legge
e dello statuto sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza dell’assetto
amministrativo, organizzativo e contabile della società e sul suo concreto funzionamento.
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La relazione del soggetto incaricato del controllo contabile:
Il soggetto incaricato può essere un revisore contabile o una società di revisione iscritti nel registro
presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tale relazione ha per oggetto il resoconto dell’attività di controllo contabile a norma dell’art. 2409 bis.
Le società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio non sono tenute alla redazione del
bilancio consolidato e possono far esercitare il controllo contabile al collegio sindacale, sempre se
previsto dallo Statuto; in questo caso il collegio predispone una sola relazione formata da due parti: una
sul controllo di legalità e l’altra sul controllo contabile.
Altri allegati di bilancio sono:
- Il prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate;
- la copia del verbale di approvazione del bilancio;
- l’elenco dei soci e degli azionisti;
- le informazioni e i prospetti richiesti dalle norme fiscali;
- l’informativa complementare prevista o raccomandata da: il Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili; l’Organismo Italiano di Contabilità; l’International Accounting
Standard Board; la CONSOB che ha il compito fondamentale di vigilare il mercato azionario.

Il bilancio d’esercizio in forma abbreviata:


In Italia, le società di capitali che non presentano dimensioni tali da giustificare un’informativa di bilancio
così puntuale e ricca come quella classica, vede la concessione da parte del legislatore di realizzare un
bilancio semplificato.
Le società di capitali che possono avvalersi di questo strumento semplificato (piccole imprese) non
devono superare, congiuntamente, 2 dei limiti posti durante il primo esercizio o, successivamente, per
due esercizi consecutivi.
Per rientrare nelle piccole imprese non si devono superare due dei seguenti limiti:
• Superare un totale attivo pari a 4.400.000 €;
• Avere ricavi totali delle vendite e delle prestazioni pari a 8.800.000 €
• in media dipendenti occupati nell’esercizio sopra le 50 unità.
Il bilancio va redatto in forma ordinaria quando, per il secondo esercizio consecutivo, siano stati superati
congiuntamente due dei limiti precedenti.

Lo Stato Patrimoniale in forma abbreviata:


• Contiene solo le voci che nell’art. 2424 sono contraddistinte da lettere maiuscole e numeri romani;
• Per i Crediti dell’attivo (C II) e i Debiti del passivo (D) è richiesta l’indicazione separata degli importi
esigibili oltre l’esercizio successivo;
• È possibile raggruppare alcune voci dell’attivo e del passivo, in particolare la voce Crediti verso soci
per versamenti ancora dovuti (A) e Ratei e riscontri (D) che possono essere compresi nella voce Attivo
circolante (C), sotto-raggruppamento Crediti (II).
Qui è eliminata la disposizione che impone di evidenziare, per immobilizzazioni materiali e immateriali, la
consistenza dei fondi ammortamento e svalutazioni.

Il Conto Economico in forma abbreviata:


Contiene una serie di semplificazioni che permettono di raggruppare tra loro alcune voci.
Le semplificazione che risultano dal CE sono tuttavia molto più modeste rispetto a quelle che riguardano
lo SP e la NI:

La nota integrativa in forma abbreviata:


Contiene solo le indicazioni più significative previste dall’art. 2427 tant’è che è possibile sintetizzare od
omettere numerose informazioni.
La redazione del bilancio in forma abbreviata esonera, inoltre, gli amministratori dalla compilazione della
relazione sulla gestione, purché in NI siano esposte alcune indicazioni previste dall’art. 2428 quale:
numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni/quote delle società controllanti possedute
dalla società; gli acquisti e le alienazioni di azioni proprie e delle azioni/quote delle società controllanti
avvenute durante l’esercizio; i corrispettivi e i motivi delle operazioni.
Sebbene la NI abbreviata consenta al redattore di bilancio di omettere parecchie voci, se l’omissione o la
sintesi consentita rischiano di mettere in pericolo il raggiungimento della rappresentazione veritiera e
corretta dell’andamento di gestione, il redattore del bilancio non può effettuare l’omissione o la sintesi ed
è obbligato a inserire tale informativa.

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