Sei sulla pagina 1di 27

CAPITOLO 1 BUONGIORNO CARTOONVILLE!

Presentazione scritta del tipo di racconto e dello scopo del lavoro dell’anno

CAPITOLO 2 LA PALLASCUOLA
Cartellone di Cartoonville ( con palla scuola e rana bus) e sul quaderno: disegna Magigum così come te la immagini

CAPITOLO 3 IL PROFESSOR GIGANTE


In questo capitolo Magigum entra a scuola e si ritrova un professore cattivissimo che per spaventarla la fa entrare
dentro una macchia nera lanciata sul muro della classe.

Magigum è all’inizio sorpresa, poi arrabbiata, poi inquieta, poi spaventata poi terrorizzata.

Disegna Magigum nella macchia nera

Abbiamo anche ascoltato la storia di delfino Francesco: anche lui aveva paura e si vergognava delle sue paure.

Disegno delfino Francesco

Testo

Le mie paure

Prova a realizzare un testo personale dove parli delle tue paure. Pensa bene a cosa ti spaventa, a cosa ti fa essere
inquieto e a cosa ti terrorizza. Descrivi ben quello che senti. Puoi anche parlare di sogni brutti, di qualcosa che ti ha
dato fastidio vedere (magari alla TV) o sentire raccontare. Hai piena libertà di azione, scrivi serenamente tutto
quello che ti viene in mente, senza preoccuparti di venir giudicato (come il delfino Francesco).

+ disegno

CAPITOLO 4 IL TRICOPRESIDE
Magigum anche in questo capitolo ha a che fare con un adulto che le urla contro e che la spaventa e la mette in
imbarazzo.

Scopriamo qui un nuovo tipo si paura: la paura sociale.

Questo tipo di paure comprende, ad esempio la paura di far brutte, figure, di non avere successo, di essere
sgridati, di rimanere soli, di essere rifiutati, di vergognarsi, di arrossire, di non sapere cosa rispondere.

RIASSUMIAMO:

Ci sono :
1. paure irrazionali che sono dannose e ci fanno stare solo male, (disegno fantasma)

2. paure reali , ma rare (di cose che possono succedere) (disegno aereo che casca)

3. paure utili, che ci fanno evitare pericoli (disegno del passare col rosso)

4. paure sociali (che ci rendono difficile la vita con gli altri)

È ORA DI AFFRONTARE INSIEME E COMBATTERE tutte le paure che abbiamo scoperto.

Come? Con la nostra arma più potente: IL CERVELLO !!!!

- Ragionandoci sopra tutto diventa ridimensionato

- Impariamo a trasformare i pensieri paurosi (per ridimensionarli):

es. PENSIERO PAUROSO Succederà sicuramente qualcosa di brutto e di terribile

TRASFORMAZIONE DE PENSIERO PAUROSO

(paure irrazionali) L e cose che non esistono non possono farmi male

(paure reali) forse è molto più difficile di quello che penso che succeda

(paure degli altri)Magari se accade il danno non è poi così terribile, irrimediabile, assoluto

(paure utili) : teniamole!!!

LA NOSTRA RAGIONE CI ABITUA A RIDIMENSIONARE (RIMPICCIOLIRE) LE PAURE:

(disegno del topolino)


AIUTIAMOCI
I consigli dei miei amici:

COSA POSSO FARE


QUANDO HO
PAURA?
Elena: puoi mettere una lucina in camera e dormire con un orsacchiotto.
Davide C. : se hai paura del buio devi pensare che le cose al buio sono le stesse di quando la luce è
accesa e che ci sono i tuoi genitori a proteggerti
Lorenzo: se hai paura che i tuoi genitori si separino basta semplicemente che pensi a qualcos’altro. E
comunque, se anche succedesse rimarranno sempre il tuo papà e la tua mamma e continueranno a
volerti bene allo stesso modo.
Letizia: se la notte hai paura puoi chiudere gli occhi e pensare a qualcosa di bello.
Greta: puoi andare a dormire prima dei tuoi genitori così quando ti addormenti loro sono ancora
svegli e tu sei più tranquillo.
Manuel: potresti cantarti da solo una ninna nanna.
Laura: potresti ascoltare della musica nelle cuffiette. (maestra Daniela: per questa idea, devi
chiedere sempre il permesso ai tuoi genitori!)
Elena: se senti dei rumori, prima di pensare ai ladri pensa che sono i tuoi genitori a muoversi.
Lorenzo: se ti fanno paura le ombre puoi girarti dall’altra parte.
Michelle: se hai paura del buoi puoi accendere la TV in camera (senza audio) (maestra Daniela: per
questa idea, devi chiedere sempre il permesso ai tuoi genitori!)
Katerina: se hai paura del buoi puoi nasconderti sotto le coperte o dormire con la luce accesa.
Daniel: se hai paura di cadere dal letto, puoi metterti dalla parte del muro.
Korally: io accendo la luce della mia lampada-acquario
Maestra Daniela
Quando ho paura:
 Ne parlo con qualcuno che mi vuole bene.
 Se è notte penso subito che i pensieri brutti che ho sono così brutti solo perché è notte e che
domattina saranno sicuramente meno terribili: riuscirò ad affrontarli con più serenità e
ottimismo.
 Se sono paure reali penso che le paure sono le stesse che hanno tutte le mamme e quindi sto
più tranquilla perché non mi sento sola e sciocca ad averle.
 Se sono paure irrazionali mi sgrido da sola ad alta voce, così mi sento un po’ stupida, mi
viene da ridere e mi passa la paura.

CAPITOLO 5 NONNA BUBBLEGUM


Disegno pazzo (disegno collettivo dei bambini (catena di montaggio, cambio foglio ogni 2/3 minuti)

CAPITOLO 6 IL RITORNO A SCUOLA


In questo capitolo Magigum ritorna a scuola e la trova completamente cambiata: è incatenata al terreno e non può
rimbalzare più, gli ingressi masticatori sono stati chiusi, i suoi compagni si comportano in modo strano. Anche la
scuola ha un altro nome: ora si chiama

ORDINE E SVILUPPO

A scuola non si sta più bene: c’è qualcosa che non va ….

(+ disegno preso dal libro)

CAPITOLO 7 POTERI E SUPERPOTERI


Lettura del capitolo.
Riflessione (insieme nel circle time):
alla nuova scuola “ordine e sviluppo” non si sta più bene come prima.
I professori fanno fare cose strane, vogliono che gli alunni siano dei vincenti.
Cosa è cambiato?
Proviamo a spostare l’argomento sulla nostra classe.
Quando stai bene a scuola?
Quando invece non stai bene?
Quando non stai bene con i tuoi compagni?
(quando prendo brutti voti …
Cosa succede quando qualcuno di voi non riesce a scuola, prende brutti voti o viene sgridato?
Cosa provi dentro?
Cosa prova chi prende in giro?
Perché questo atteggiamento dà fastidio?
E chi prende sempre bei voti e ci tiene a farlo sapere, cosa provoca nel cuore dei compagni? (invidia, antipatia
fastidio)
Perché si ha bisogno sempre di prendere un voto più bello dell’altro?
Per essere il primo
Questo bisogno di essere i primi, vi fa stare bene?
Riuscite sempre ad essere i primi?
Quando non ci riuscite, cosa provate?
Questo atteggiamento si chiama COMPETIZIONE
La competizione aiuta a farvi stare bene?
Il controllo continuo della situazione dei propri amici, che sentimenti genera? Ansia, preoccupazione, agitazione,
distrazione, scontentezza.
Allora è sbagliato prendere dei bei voti? E’ sbagliato cercare di fare bene?
No, è sbagliato quando significa fare meglio dell’altro. È giusto quando significa fare meglio della volta scorsa.
La competizione che fa bene è quella con me stesso
La competizione con gli altri, a scuola, guasta l’amicizia e crea dei nemici da combattere e da vincere.
Dobbiamo trasformare il sentimento di COMPETIZIONE in COLLABORAZIONE

…Il professor Quadri, con tono solenne, inizia a parlare: “Questo è il vostro nemico di oggi. Sapete cosa dovete fare:
usate tutte le armi a vostra disposizione e mettete in pratica gli insegnamenti del vostro maestro, il sottoscritto
professor Quadri. … Sta a voi rendere il nemico un perdente. Sta a voi diventare dei vincenti. E ora … all’attacco!”.
Di colpo, come colti da un lampo di follia, tutti i miei compagni scattano in piedi e tendono le braccia verso l’innocuo
poster attaccato alla parete.

Osservo i volti e gli occhi dei miei amici, carichi di odio e sento le loro urla isteriche.

Poi, all’improvviso, il prof. Stacca il poster dal muro e lo strappa in mille pezzi gridando esultante: “Bravi! Lo avete
annientato! I vostri poteri, grazie ai miei insegnamenti, stanno diventando dei superpoteri!”.

Riflettiamo insieme:

i compagni di Magigum sono stati costretti per un’intera settimana ad assistere alle lezioni del prof.Quadri.

davanti a Magigum sono imbarazzati e vergognosi. Stanno imparando a fare delle cose che sono sbagliate, che non li
fanno stare bene.

La nostra esperienza

Ci siamo chiesti: quando stai bene a scuola?

Quando invece stai male a scuola?

Riflettendo sulle nostre risposte abbiamo capito alcune cose importantissime:

 A volte nella nostra classe capita che i bambini vengano presi in giro per un voto preso, per una verifica
sbagliata, per una sgridata delle maestre.
 Quando succede, questi bambini si sentono: ansiosi, tristi, umiliati, dispiaciuti, soli.
 Allora ci siamo chiesti perché succede. Alcuni bambini hanno risposto che a volte è capitato di prendere in
giro gli altri perché così si sentivano migliori, perché era divertente stuzzicare un compagno, perché non si
erano accorti che poteva far soffrire molto.
 Ci siamo chiesti PERCHE’ è cos’ importante avere un voto più alto degli altri e abbiamo capito che ad ognuno
di noi piace essere il primo, il migliore, insomma, un VINCENTE.
Se qualcun altro è migliore di noi, o più veloce, o più abile in qualche cosa, questo ci genera ansia,
agitazione, fretta.
 Allora succede che, per avere la sicurezza di essere i migliori, cerchiamo continuamente di controllare gli
altri, a volte per aiutarli se sono rimasti indietro, ma più spesso per avere la sicurezza di non essere
“superati”.

Abbiamo capito insieme che questo clima c’è in classe non ci fa stare bene, non ci fa essere felici, ma ci rende
nervosi, ansiosi, ci impedisce di diventare veramente amici tra di noi.

questo modo di fare si chiama COMPETIZIONE.

La competizione è giusta o sbagliata?

Dipende.

La competizione giusta è di due tipi:


1. La competizione sportiva (si gioca per vincere ed è giusto voler vincere e impegnarsi al massimo)
2. La competizione con me stesso (che mi dà la forza e la grinta per cercare di migliorarmi sempre di più)

La competizione sbagliata è quella con i miei amici: competere significa che gli altri sono dei nemici da battere, non
amici con cui passare degli anni sereni, che ricorderemo per sempre.

Che fare?

impariamo, col tempo, a cancellare dalla nostra aula il clima di COMPETIZIONE e sostituiamolo con un clima di
COOPERAZIONE.

Questo ci renderà:

- PIÙ TRANQUILLI
- PIÙ SERENI,
- PIÙ AMICI
- PIÙ UNITI
- PIÙ FORTI!

COMPETIZI
ONE

Ecco una testimonianza:


Oggi la professoressa ci ha chiesto di parlare di come ci troviamo qui alle medie e quali differenze troviamo
con le elementari.
Beh, sono cambiate tante cose. Adesso sono più grande e ho imparato molto da quando sono qui. Mi sono
fatta nuove amiche e le cose vanno abbastanza bene.
Ma la scuola elementare mi manca.
Nella mia classe eravamo in diciassette: nove maschi e otto femmine. Siamo stati insieme cinque anni. Se
mi chiedeste cosa mi ricordo di quello che ho imparato vi risponderei che mi ricordo parecchie cose:
l’analisi grammaticale, le frazioni, la geometria, i dinosauri, gli egiziani, il corso di teatro …
Ma la cosa che mi è rimasta nel cuore sono i miei amici.
Quando li ripenso li rivedo, uno per uno, le loro facce, i loro sorrisi, le loro espressioni buffe e divertenti, a
volte mi viene in mente anche qualche litigata, perché tra amici si litiga anche.
Mi ricordo che un giorno avevo preso un brutto voto in storia perché non avevo studiato. La maestra si era
arrabbiata molto e io quasi mi stavo per mettere a piangere. Poi, tornando a posto, ho guardato le facce
dei miei amici: qualcuno mi ha sorriso (non ha riso di me, mi ha sorriso), qualcun altro mi ha strizzato
l’occhio, come per dire“non ti preoccupare, andrà meglio la prossima volta”.
A ricreazione Federico è venuto da me e mi ha dato un pezzo di merenda per tirarmi su di morale.
Francesca mi ha detto: “Se vuoi oggi pomeriggio facciamo i compiti in fretta e poi ripassiamo insieme, così
ti aiuto”.
Anche se avevo preso un brutto voto ero felice.
Ero felice perché non mi sono sentita sola, o derisa, ma i miei amici erano con me. Questo ricordo delle
elementari: i miei amici!
P.s.: Con l’aiuto di quel fenomeno di Francesca, la verifica successiva ho preso dieci, e mi hanno festeggiato
con un bell’applauso!
Giorgia, I F Scuola media di Castenaso (BO)

Storia di Penna d’Aquila

CAPITOLO 8 MARAMALDO DE RUBEIS


IN QUESTO CAPITOLO Magigum conosce il Dottor Maramaldo de Rubeis.

Sentendo le sciocchezze che dice Magigum cerca di protestare ma viene rinchiusa in uno sgabuzzino per tutta la
notte in punizione.

Dentro lo sgabuzzino sente aumentare in lei la rabbia. Ecco come viene descritta:

“… la rabbia e l’angoscia che provo dentro di me sono indescrivibili. Appena mi apriranno la porta prenderò a pugni
quegli stupidi pinguini ….
Ma sono già passati alcuni minuti e nessuno viene …
Urlo ancora …
Non sento più né voci, né passi: la scuola è deserta. …
Mi hanno lasciata sola … mi lasceranno qui tutta la notte.
<<Aprite, maledetti! – urlo fuori di me – voglio uscire, voglio andare via!>>
E scoppio in un pianto rabbioso e butto a terra tutto quello che trovo appoggiato sul tavolo dello stanzino e prendo a
calci la porta e sbriciolo di gessetti e rovescio a terra le carte del cestino e urlo e piango e urlo … ma nessuno mi
sente, nessuno mi aiuta.”
Far vedere una faccia arrabbiata
Secondo voi questa persona cosa prova? Cosa sente nella testa? E nella pancia? E nelle mani?
Tu cosa provi quando sei arrabbiato?
E noi? Cosa sappiamo della rabbia?
Circle time con i bambini: cosa fai quando sei arrabbiato?
Far vedere quando sei arrabbiato (fare una foto, da consegnare la volta successiva per il lavoro pag.21 “Ho un
vulcano…”)

Proviamo a dare una definizione di “rabbia”

25/11
Oggi riflettiamo sulla rabbia:
COSA FAI QUANDO SEI PORPRIO ARRABBIATO? (attaccare le risposte della volta scorsa)
Laura : tiro le cose, sbatto la porta contro chi sta entrando in camera.
Davide C. : salto sul letto, prendo il mio gatto e lo porto in camera con me.
Daniel : chiudo la porta a chiave, picchio mio fratello, spacco tutto, do i pugni da tutte le parti e mi faccio male alle
mani.
Davide L.M. : faccio di tutto: butto per aria le coperte a quando litigo con mia sorella, vado fuori di me perché il
babbo dà sempre ragione a lei e allora io la meno ancora.
Manuel : salto per terra , sbatto le porte, piango e mi agito.
Elena: urlo, piango tremo, mi viene voglia di picchiare i miei fino a farli svenire.
Lorenzo : prendo a pugni il letto e il comodino, mi viene voglia di picchiare i miei amici che mi hanno fatto
arrabbiare.
Carola : vado in camera mia, sbatto le porte e do i pugni al mio pupazzo.
Katerina : sbatto la testa contro l’armadio e cerco di rimanere da sola.
Michelle : tiro per aria tutte le coperte, i cuscini, le sedie, il divano, insegue la mia gatta e la metto in castigo.
Letizia : vado in bagno e sbatto la porta contro mia sorella, poi vado in camera e sbatto la porta, la tengo chiusa per
non farla entrare. E piango, e urlo.
Greta : mi rinchiudo in camera.
Korally : prendo in braccio il mio cane, mi chiudo in camera e do le botte ai miei peluches
Carlotta: io non mi arrabbio mai!
Poi sul quad.:
VI FACCIO VEDERE QUANTO SONO ARRABBIATO!
Attaccare la sagoma del bambino (pag.21 “Ho un vulcano nella pancia”) con la foto personale al posto della faccia
(foto con la consegna, senza titolo)

2/12 LA VOLTA SCORSA abbiamo imparato che


La rabbia è un’emozione
Arrabbiarsi è normale, positivo, sano, naturale
Tutti si arrabbiano, qualche volta
Non dobbiamo avere paura della nostra rabbia
Non dobbiamo tenerla chiusa dentro:
9/12
Cerchio sentire il fuoco dentro Ogni volta che ci arrabbiamo, il nostro corpo se ne accorge e reagisce in tanti modi:
semaforo REAZIONI FISICHE
verde
semaforo Stringere i denti
verde
semaforo Tremare
verde
semaforo Stringere i pugni
verde
semaforo Sentirsi esplodere
verde
semaforo Arrossire
verde
semaforo Sudare
verde
Ogni volta che ci arrabbiamo, compiamo delle azioni (comportamenti)
COMPORTAMENTI

semaforo Andare via


verde
semaforo Spaccare tutto
rosso
semaforo Piangere
verde
semaforo Buttare le cose per terra
giallo
semaforo Sbattere la testa contro il muro
rosso
semaforo Dare calci alla porta
rosso
semaforo Sbattere la porta a chi sta entrando
rosso
semaforo Tirarmi i capelli
rosso
semaforo Tirare i capelli a chi mi ha fatto arrabbiare
rosso
semaforo Picchiare
rosso
semaforo Andare in camera per stare da soli in camera
verde
semaforo Chiudersi nell’armadio
giallo
semaforo urlare
giallo
semaforo rovesciare pupazzi
verde
Legenda
Verde = Comportamenti che aiutano
Giallo = Comportamenti di cui bisogna chiedere il permesso ai genitori
Rosso = Comportamenti sbagliati
Riflessioni:
ora abbiamo capito le
REGOLE DELLA RABBIA:

ARRABBIARSI E’ NATURALE,
però non devi:
fare male agli altri
fare del male a te stesso
rovinare le cose
Le parole della rabbia
Pensiamo alla rabbia come ad una febbre che sale, sale , sale….
ùIL TERMOMETRO DELLA RABBIA: (disegnare a fianco di una pagina un termometro)
100 Imbestialito, inferocito ,fuori di
me

75 infuriato,
furibondo ,furioso ,furente, in collera

50 Adirato, incollerito,stizzito,
esasperato

25 Infastidito,irritato, innervosito
indispettito seccato contrariato
insoddisfatto

0 perfetta calma

TESTO: quella volta mi sono arrabbiato davvero

17/12

CAPITOLO 10 NON SONO SOLA!


Questo capitolo è diviso in due parti:

nella prima parte Rosi ritorna da Magigum chiedendole scusa e le due amiche si ritrovano e fanno l’esperienza di
fare la pace.

Nella seconda parte Rosi e Magigum fanno l’elenco dei compagni di classe:
I compagni di classe di Magigum (attaccare una vignetta per ogni gruppo di persone:

Magigum e Rosi

Amiche per la pelle


Organizzatrici del sabotaggio alla scuola Ordine e Sviluppo

Gabri Sabri e Milli

Il trio perfidia

Pongo

Soprannominato “ciccio”. È un simpatico maialino che adora mangiare

Felix

È un gattone un po’ presuntuoso che crede che tutte le ragazze siano innamorate di lui.

Mouse

E’ un topino famoso per la paura che ha di tutto

Miki e Maki

I due gemelli un po’ creduloni ma buoni come il pane

Marilù

La ragazza più alla moda,civettuola e vanitosa

Douf

E’ buono, forte e coraggioso, forte e disponibile sempre ad aiutare gli altri

Rino

È un rinoceronte un po’ manesco e irascibile

Nicodemo

È il più bravo nello studio. Un po’ troppo noioso, adora le tabelline.

Giaffa

Appartiene ad una famiglia ricchissima e si sente un po’ superiore agli altri

LA GIOIA

I fatto di essersi ritrovate, dà a Magigum e Rosi una grande gioia. Questo dà a tutte e due una grande serenità e
scoprono che ancora può esistere la felicità, se rimangono unite. Anche nella preoccupazione per la situazione a
scuola, il conforto l’una dell’altra dà ad entrambe la forza di affrontare con coraggio il futuro.

Questa è la gioia dell’amicizia!

Il termometro della gioia (disegnare un altro termometro come quello della rabbia con i vari livelli. )

Euforico elettrizzato raggiante al settimo cielo entusiasta esultante

Allegro felice gioioso spensierato beato su di giri

Contento lieto gratificato di buon umore


soddisfatto appagato compiaciuto ottimista
LA GIOIA

Ascolta,
il rumore delle onde del mare E
ed il canto notturno
dei mille pensieri dell'umanità,
che riposa,
dopo il traffico di questo giorno,
e di sera si incanta
davanti al tramonto che il sole le dà.
Respira,
e da un soffio di vento raccogli,
il profumo dei fiori
che non hanno chiesto che un pò di umiltà magari fosse un attimo vivilo ti prego
e se vuoi puoi cantare, e cantare che hai e magari a denti stretti non farla morire
voglia di dare anche immersa nel frastuono puoi farla
e scoprire che ancora nascosta può esistere sentire
la felicità hai bisogno di gioia come me ... la,la,la,la
Ancora, È già tardi ma rimani ancora
Perché, lo vuoi, perché, tu puoi a gustare ancora per poco quest'aria
riconquistare un sorriso, scoperta stasera
e puoi cantare e puoi gridare perché, ti e domani ritorna, tra la gente che cerca e
han detto bugie, dispera
ti han raccontato che l'hanno uccisa che tu saprai che nascosta nel cuore può esister
han calpestato la gioia la felicità.
perché, la gioia, perché, la gioia, perché,
la gioia è con te.

Testo per casa (vacanze di Natale


Quella volta sono stato davvero felice!)

Rabbia distruttiva e rabbia innocua (dal libro “Ho un vulcano nella pancia”)
IL GIORNO CHE MARCO SI ARRABBIÒ

13/1

CAPITOLO 11 UN IMPERMEABILE CON GLI OCCHI


In questo capitolo Magigum decide di andare a scuola senza che nessuno se ne accorga(tranne Rosi), si trasforma in
impermeabile e viene indossata da Rosi.

In classe vorrebbe parlare con i suoi compagni per proporre loro il sabotaggio, ma in classe c’è già il prof.Tiranni.

È una persona sgarbata, che urla moltissimo e che consegna un regolamento che gli alunni devono imparare a
memoria.

REGOLAMENTO
DEL COMANDO E DELL’OBBEDIENZA
Regola 1 – Il nuovo ordinamento della scuola di Cartoonville prevede l’esistenza di due categorie di
individui: quelli che comandano e quelli che obbediscono.
Regola 2 – Gli alunni della scuola “Ordine e Sviluppo” sono tenuti all’obbedienza e alla sottomissione verso
gli insegnanti, verso il Magnifico Tricopreside e verso il Divino Maramaldo De Rubeis, signore e padrone
dell’Istituto.
Regola 3 – Gli alunni hanno l’obbligo di studiare quotidianamente e d’imparare a memoria le lezioni che gli
insegnanti propongono loro.
Regola 4 - E’ fatto assoluto divieto di contestare le decisioni e le indicazioni degli insegnanti, sia in forma
pubblica, sia nei discorsi tra alunni e anche nei pensieri individuali.
Regola 5 – In ogni classe viene nominato un responsabile dell’obbedienza, con il compito specifico di
denunciare allo Staff della scuola qualsiasi manifestazione di negligenza o di insubordinazione.
Regola 6 - L’alunno che contravviene a una qualsiasi delle norme della scuola viene punito con un giusto
numero di giorni di sospensione rispetto alla gravità del reato commesso. Nel caso di reiterazione del
reato, quando cioè lo stesso viene commesso più di una volta, sono previste pene corporali, reclusione
nello stanzino e, in ultimo, l’espulsione definitiva dall’istituto.
Regola 7 – Nel corso dell’anno gli alunni che si dimostreranno degni di tale ruolo, verranno avviati a
semplici compiti di comando che eserciteranno nei confronti degli altri compagni che, al contrario,
verranno destinati all’obbedienza perpetua.
Regola 8 - Viene vivamente sconsigliato, durante l’attività scolastica, l’uso di fantasia, immaginazione,
senso dell’umorismo.
Regola 9 – Nello stesso tempo è fatto assoluto divieto di utilizzare spirito critico.
Regola 10 – Il presente regolamento è in vigore da oggi e non ammette modifiche che non siano apportate
dal Tricopreside o dal proprietario dell’istituto.

Dopo averlo consegnato a tutti, chiede a Mouse che cosa ne pensa e lui, imbarazzato, balbetta.

Il professore allora, gli urla in faccia e lo umilia davanti a tutti.

Giaffa invece risponde in modo corretto e per questo viene lodata.

A scuola: disegna il prof. Tiranni così come te lo immagini

Domande per casa

Leggi attentamente le regole del comando e dell’obbedienza.

Quale ti sembra più ingiusta?

Perché?

Ti piacerebbe che nella nostra scuola ci fosse questo regolamento?

Perché?

In questo regolamento trovi qualcosa di giusto?

20/1

SUL QUADERNO:

Il regolamento del comando e dell’obbedienza faceva felici i bambini?no

Perché? Perché non rispettava i loro bisogni.


Cos’è un bisogno: è qualcosa che ti serve per essere felice.

I bisogni dei bambini sono stati chiamati diritti.

I 20/11/1989 i capi di stato del mondo hanno deciso di scriverli in un documento (convenzione sui diritti
dell’infanza) perché tutti rispettino i bisogni dei più piccini …. Anche i tuoi!

Ecco i più importanti:

(attaccare un disegnino per ogni articolo)

Prima il titolo, grande:

I DIRITTI DEI BAMBINI


A. Alla vita, a un nome e ad una nazionalita’
B. All’amore di una famiglia
C. Ad essere uguali, senza essere lasciati in disparte per il colore della pelle, la religione, la propria
origine o per un handicap
D. A vivere in una casa, al cibo all’igiene, ai vestiti alle medicine se ci ammaliamo
E. A studiare e giocare
F. A conoscere ed amare la nostra patria e la nostra storia
G. All’amore, alla cura e ad un aiuto in più se abbiamo difficolta’ a
parlare, vedere, sentire, capire, comunicare
H. Alla protezione nel lavoro perché molti di noi sono costretti a
lavorare
I. A conoscere, parlare e giocare con altri bambini
J. Ad essere protetti da droghe, abusi e da qualsiasi forma di
violenza
K. Ad essere rispettati e trattati bene anche quando abbiamo
qualche problema con la giustizia
L. Ad essere soccorsi per primi n caso di emergenza (es. Terremoto)
M. A vivere in pace con tutti i bambini di tutti i paesi
N. A esigere che lo stato ci faccia conoscere i nostri diritti e che tutti
li rispettino

CAPITOLO 12 IL PLOTONE DI SABOTAGGIO


in questo capitolo Magigum riesce finalmente a farsi riconoscere dai suoi amici e svela loro il piano: resistere al
regolamento del comando e dell’obbedienza in due modi:

COMPLICITA’: andare d’accordo tra di noi ci rende forti

LOTTA PACIFICA: cioè eseguendo sempre le consegne imposte dai professori e rispettando la loro autorità, ma senza
farsi convincere di quello che dicono.

Conosciamo ora un nuovo professore: il prof. Narcisi :

(disegno)

il prof. Narcisi chiede un testo su un personaggio dei fumetti e chiede di scegliere un vero eroe.
I compagni di classe rispondono con testi fatti molto bene ma che parlano di loro:

(DISEGNO)

questi personaggi nelle loro storie non vincono quasi mai, ma lottano fino in fondo per quello in cui credono!

ecco il testo di Rosi:

TESTO:

TRA GLI INNUMEREVOLI EROI DEL MONDO DEI CARTONI, QUELLO CHE RITENGO SIA IL MIGLIORE PER I RSULTATI
RAGGIUNTI DURANTE LA SUA SPLENDIDA CARRIERA E’…

Svolgimento:

E’ molto facile per me scegliere il più grande eroe di tutti i tempi del modo dei cartoni. In realtà di personaggi che
meriterebbero questo onore ce ne sono parecchi, ma penso che nessuno sia un vero, un grande, un ineguagliabile
eroe come willy il coyote.

Willy è senz’altro il numero uno.

Certo, se consideriamo come metro di giudizio la creazione di un impero, il numero di persone che riesce a
schiacciare e a sottomettere, forse Willy è un po’ deboluccio. Ma per me l’eroismo consiste in ben altro: Willy ha un
ideale e concentra tutti i suoi sforzi per quell’ideale. Egli vuole rincorrere quell’odioso personaggio di Beep Beep lo
struzzo: non gli interessa tanto catturarlo e mangiarselo (cose che chiaramente non riuscirà mai a fare), ma gli
interessa inventare modi sempre nuovi e originali e creativi per dargli la caccia.

Willy, con il suo coraggio, è capace di lanciarsi a mille all’ora con una fionda, con una grande molla, con un razzo
legato al sedere, con un’elica di elicottero sulla testa, con una catapulta gigante, con una grossa moto …

È capace di costruire macchinari complicatissimi, esplosivi, travestimenti fantasiosi, trappole incredibili.

Tutto questo sempre con lo stesso risultato: ciò che è stato realizzato si rivolta contro di lui e lo schiaccia, lo fa
esplodere, schiantare, precipitare, bruciare, allungare come un elastico, sbattere contro un treno, entrare in orbita e
molto, molto altro ancora.

Ma Willy è un eroe, anzi, il più grande tra gli eroi perché non si rassegna mai: si rialza, toglie la polvere di dosso e,
senza pensarci un attimo, riparte con un nuovo tentativo.

Sono sicura che se Willy riuscisse ad acchiappare Beep Beep lo guarderebbe con l’acquolina in bocca e poi lo
lascerebbe andare. Sì perche Willy è anche buono e generoso e non sarebbe mai capace di fare del male a qualcuno.
Ho scritto questo per mettere in evidenza i valori in cui credo: il vero eroe è chi è disposto a lottare per i propri ideali
e i propri obiettivi, che abbia tenacia, coraggio, generosità. Willy è il mio eroe perché ha tutte queste caratteristiche
e spero che i miei professori e la mia scuola sappiano aiutarmi a diventare come lui.

Testo:

A QUALE PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATI VORRESTI ASSOMIGLIARE E PERCHE’?

CAPITOLO 13 SPONSOR E CONSIGLI PER GLI


ACQUISTI
CAPITOLO 14 FESTA DI INAUGURAZIONE
In questi capitoli Rosi viene a sapere che presto ci sarà l’inaugurazione dei nuovi sponsor della scuola.

Magigum , a questa notizia, commenta così: “ Che cosa assurda! la scuola non è mica un mercato!Che facciano la
loro pubblicità da un’altra parte. La scuola è nostra, è di tutti!”.

Insieme ad alcuni suoi compagni decide di sabotare l’inaugurazione modificando i manifesti pubblicitari.

ecco i più divertenti:

… (ATTACCARE DA PAG.101/102/103/104)

Parole difficili:

Lo sponsor è una ditta che produce qualcosa e che paga qualcuno perché gli faccia la pubblicità con cartelloni,
manifesti, spot televisivi, radiofonici, ecc..

lo slogan è una breve frase che serve a ricordarti il prodotto pubblicizzato (es. Danette, troppo buona! Do you
Ringo?)

inventiamo uno slogan per la nostra scuola:

VIA CONFORTI: MURI STORTI MA UNITI E FORTI!

VIA CONFORTI: QUI CI SENTIAMO TUTTI ACCOLTI!

lo slogan inventato dalla nostra scuola per il progetto sui diritti dei bambini è:

VOGLIAMO UN MONDO DIRITTO!

CAPITOLO 15 CIMA TEMPESTOSA


CAPITOLO 16 E’ COLPA MIA!
In questi due capitoli succede qualcosa di terribile. Durante l’ora del prof.Capelli, tutti i bambini saltano dentro un
disegno e si ritrovano sulla grande montagna vicino a Cartonville. E’ Magigum a decidere di andare lì.

Quando sono quasi arrivati in cima, il prof. Narcisi corre loro incontro urlando di scappare perché sta arrivando la
grossa Lupa Grigia. Tutti scappano, ma Magigum si accorge che Pongo manca e che non torna. Improvvisamente si
rende conto che è stato preso dalla lupa.
Tornata in classe piange disperata, perché si sente in colpa. E’ stata lei a decidere la meta del viaggio e ora per causa
sua Pongo non è più con loro.

Due personaggia però la consolano con la loro amicizia e il loro appoggio: Nonna Bubblegum e l’Amicocitofono.

Con loro Magigum riesce a stare un po’ meglio, anche se il dolore rimane.

L’emozione che prevale in questo capitolo è la TRISTEZZA

IL TERMOMETRO DELLA TRISTEZZA (vedi termometro della rabbia e gioia)

1. disperato schiacciato distrutto addolorato affranto

2. Triste infelice sconsolato afflitto depresso

3. Dispiaciuto amareggiato avvilito scoraggiato

4. Scontento deluso insoddisfatto malinconico mesto

Disegno a pennelli sulla tristezza (astratto, con colori scelti dai bambini)

Per casa: racconta brevemente un momento in cui ti sei sentito triste e qualcuno ti ha consolato, poi illustralo con un
disegno.

CAPITOLO 17 L’ORA DI EMOZIONI

In questo capitolo il prof. Capelli spiega finalmente cosa riguarda la sua materia:

ENCICLOPEDIA
MASSIMA
OBBLIGO
ZELANTE
IMPARARE
OGNI
NUOVA
INFORMAZIONE
Ecco come la descrive:
disegno del prof. Capelli con il fumetto che dice:
Questa è la materia che insegno: EMOZIONI.. Noi potremo ridere e piangere, essere tristi e
felici, arrabbiati e in pace, sereni e meravigliati e ci innamoreremo di quello che faremo.
In questa materia non servono libri, quaderni, penne, matite e nemmeno tante parole
perché le emozioni passano per tutto il corpo. È necessario allora avere con sé gli occhi, il
naso, la bocca, le orecchie, la pelle, la pancia, la schiena, le gambe, le braccia, i piedi, le
mani e, soprattutto, un cuore libero e un paio d’ali… perché NELL’ORA DI EMOZIONI, SI
IMPARA A VOLARE.
CAPITOLO 18 BATTICUORE
I questo capitolo Magigum scopre di essere innamorata ed è al settimo cielo dalla felicità

Anche a noi succederà di innamorarci ( se non è già successo) e sarà un momento bellissimo.

Per il momento, dato che siamo ancora piccoli, impariamo a conoscerci e a stimarci reciprocamente.

(circle time)

Poi, sul quaderno:

DUE MONDI VICINI… MA DIVERSI

Alla scoperta dei maschietti:

mi piaci perché…

non mi piaci perché…

alla scoperta delle femminucce:

mi piaci perché…

non mi piaci perché…

(attaccare le risposte dei bambini)

CI PIACETE PERCHE’… NON CI PIACETE PERCHE’ …


 Siete…. TOSTE!  Vi dite i segreti tra di voi
 Avete dei begli occhi  Vi dite le cose nelle orecchie
 Siete simpatiche  Chiacchierate
 Siete belle  Parlate e non state mai zitte
 Siete affettuose tra di voi  Siete un po’ “pettegole”
 Avete dei bei capelli  A volte picchiate i maschi perché sapete che
 Sapete insegnare con una femmina loro non possono reagire
 Siete dolci e comprensive  Siete schizzinose
 A volte ci date i baci  A volte ci prendete in giro
 A volte ci fate arrabbiare per ridere  Ci date i calci nei “punti bassi”
 Siete gentili

CI PIACETE PERCHE’ … NON CI PIACETE PAERCHE’


 Fate karate  Giocate troppo a calcio
 Avete dei begli occhi  Dite le parolacce
 Siete simpatici  Fate la linguaccia
 Non ci picchiate mai anche quando vi  A volte vi arrendete facilmente
provochiamo  Mangiate un po’ voracemente
 Siete forti  A volte ci fate i dispetti quando giochiamo
 Siete belli  Ci prendete le cose senza chiederle
 Siete un po’ gelosi  Vi mettete le dita nel naso
 Ci fate ridere
 Ci fate sentire come delle amiche
 Ci stritolate e ci stringete le dita

CAPITOLO 19 SCOMPARSI
IN QUESTO CAPITOLO MAGIGUM VIENE A SAPERE CHE ALTRI ALUNNI SONO SPARITI: MOUSE E NICODEMO. È un
momento molto difficile anche perché i professori non fanno niente per reagire. Anzi, i ragazzi cominciano a pensare
che dietro queste sparizioni ci siano proprio loro.

Alla fine del capitolo il testo dice: Tutti i miei compagni si avvicinano e si stringono a noi. Siamo tutti uniti, ora, in un
solo abbraccio.

Se

scrivi dentro il girotondo un pensiero sull’amicizia.

CAPITOLO 20 GELOSIA
In questo capitolo Magigum prova un sentimento nuovo: LA GELOSIA

Magigum è innamorata di Douf, ma vede Rosi che da un po’ di tempo non fa che parlare, ridere, scherzare con lui.
Tra di loro sente che c’è COMPLICITA’.

La gelosia che prova, le provoca rabbia e si allontana da Rosi. Si sente ferita e tradita. E anche un po’ invidiosa perché
Rosi è molto bella e piace a tanti bambini.

Parlando con l’Amicocitofono, maigum capisce motle cose. Ecco cosa le dice il suo più grande amico:

“Sai che a volte la nostra mente è capace di costruire da sola delle situazioni che non esistono e dei pensieri dolorosi
assolutamente inutili? L’unica medicina che funzioni in questi casi è la PAROLA. Bisogna parlare e spiegarsi, spiegarsi
e parlare. Parla con Rosi prima che puoi, spiegale i tuoi sentimenti e presta ascolto e attenzione ai suoi. Chi meglio di
lei può capirti? È la tua migliore amica, no?”

Rifletti :
1. Ti è mai capitato di provare gelosia per una persona, o in una particolare situazione? Racconta brevemente.

2. Ti è mai capitato di invidiare qualcuno, desiderando di essere al suo posto? Racconta brevemente.

3. L’Amicocitofono spiega a Magigum che l’unica medicina in questi casi È LA PAROLA ; ti è mai capitato di aver
avuto un problema con un tuo amico (o amica) e di averlo risolto semplicemente parlando con lui (o lei)?
racconta brevemente.

CAPITOLO 21 LA FABBRICA DEI PINGUINI


IN QUESTO CAPITOLO Magigum si accorge che stanno cominciando a sparire uno alla volta tutti i suoi compagni.
Tornando a casa sente dei rumori: qualcuno è venuto a prenderla.

L’emozione che prevale in questo capitolo è la paura

TERMOMETRO DELLA PAURA

25 ANSIOSO INQUIETO ALLARMATO INTIMORITO

50 IMPAURITO SPAVENTATO

75 ATTERRITO TERRORIZZATO INORRIDITO

100 SCONVOLTO SCIOCCATO

Magigum cerca di dominare la sua paura e REAGISCE.

Reagire significa non fermarsi a piangersi addosso quando le cose non vanno bene ma prendere delle decisioni
coraggiose per cambiare le cose.

(disegno di due vignette: COMMISERAZIONE, REAZIONE)

CAPITOLO 22 TRASFORMAZIONI
In questo capitolo Magigum scopre che i ragazzi scomparsi in realtà sono stati trasformati in pinguini da Maramaldo
De Rubeis. Allora REAGISCE e cerca di salvarli tutti.

riflettiamo insieme

l’emozione che prevale in questo capitolo sono la determinazione, la forza, il coraggio

Testo:

Quel giorno sono stato proprio coraggioso!

il coraggio di perdere:

RACCONTO: LA CONQUISTA DELLA PENNA D’AQUILA (riassunto e drammatizzazione, + vignetta del “vince bene chi
vince ultimo!”

(i fratini)

CAPITOLO 23 LA LUPA GRIGIA


CAPITOLO 24 RIMBALZI E TONTERIE
Finalmente si è conclusa l’avventura di Magigum e della sua classe. I ragazzi sono tornati
finalmente quello che erano e anche la palla scuola, eliminate le catene, è libera di
saltellare di qua e di là.

Le emozioni di gioia, allegria, sollievo, spensieratezza che invadono le ultime pagine di


questo libro, mettono a tutti la voglia di saltare e ballare: è proprio vero che le emozioni
possono far volare!!!
GOCCIA DOPO GOCCIA
Cos'è una goccia d'acqua, questo sì.
se pensi al mare,
un seme piccolino
Non è importante
di un melo grano,
se non siamo grandi
un filo d'erba verde
come le montagne,
in un grande prato
come le montagne;
una goccia di rugiada,
quello che conta
che cos'è?
è stare tutti insieme
per aiutare chi non ce la
Il passo di un bambino, fa (2v.)
una nota sola,
un segno sopra un rigo, Goccia dopo goccia …
una parola? Goccia dopo goccia
Qualcuno dice"un niente", nasce un fiume
e mille fili d'erba come le montagne;
ma non è vero fanno un prato, quello che conta
perchè, lo sai perchè, una parola sola è stare tutti insieme
lo sai perchè? ed ecco una canzone, per aiutare chi non ce la
da un "ciao" detto per fa.
caso Non è importante
Goccia dopo goccia se non siamo grandi
un'amicizia ancora.
nasce un fiume, come le montagne,
un passo dopo l'altro come le montagne;
Un passo dopo l'altro
si va lontano, quello che conta
si va lontano,
una parola appena è stare tutti insieme
arriva fino a dieci
e nasce una canzone, dal niente nasce niente,
poi sai contare,
da un "ciao" detto per questo sì.
un grattacielo immenso
caso, Dal niente nasce niente,
comincia da un mattone
un'amicizia nuova; tutto qui!
dal niente nasce niente,
e se una voce sola
questo sì.
si sente poco,
chiusura
insieme a tante altre
diventa un coro Non è importante se Siamo tutti insieme,
e ognuno può cantare, non siamo grandi questo sì.
anche se è stonato; come le montagne, Dal niente nasce niente,
dal niente nasce niente, tutto qui!
FILASTROCCA DI CHI è FELICE
Filastrocca di chi è felice E sostituiamoli con giorni speciali
Lo scrive sui muri con la vernice Insieme alle foglie balliamo nel vento
Dentro un piatto di frutta candita E ogni minuto diventi d’argento
Intingiamo la nostra vita Ogni stella che siede nel cielo
E dichiariamo che inizi la festa La trasformiamo in zucchero a velo
Con un gran valzer che giri la testa E questo cerchio di luna piena
Balliamo e cantiamo in punta di cuore Cadrà nel latte coi fiocchi d’avena
Al suono d’orchestra col suo direttore Tutte le virgole con le parole
Saliamo sul mondo con scale di seta Le dipingiamo di mammole e viole
Per far sorridere l’intero pianeta Filastrocca di chi è felice
Battiamo coperchio, battiamo le mani Di nuovo lo scrive con la vernice
E sia benvenuto il nostro domani Su tutti i muri della città
Ai brutti pensieri mettiamo le ali Amore, amicizia e libertà
Claudio Capuano

DISEGNO FINALE

Potrebbero piacerti anche