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Il narratore condannato a morte decide di raccontare la sua storia.

Racconta di essere stato


noto per la lucidità e l'umanità del suo carattere sin dall’infanzia.Amava gli animali e ne
aveva molti. Si era sposato con una donna che un giorno gli regalò un gatto nero di nome
Plutone.E questa piccola bestiolina nera diventò il suo compagno di giochi e la loro amicizia
durò per molti anni. Lui diventò dipendente dall'alcol e questo gli portò a maltrattare e a
usare la violenza con la moglie ma per Plutone provava sempre una simpatia e questo gli
impediva di dare del male. Alla fine anche il suo amico iniziò a diventare irritabile è un
giorno preso dalla furia gli cavò un occhio. Il gatto senza l'occhio lo irritava ancora di più è
un giorno decise di farla finita impiccandolo e la notte la sua casa prese fuoco è l'unica cosa
rimasta in era un muro dove c'è la scolpita in bassorilievo sulla parete bianca la figura di un
gatto gigante con attorno al collo una corda.Il narratore per liberarsi del fantasma del suo
vecchio amico decise di sostituirlo con un altro gatto nero che aveva una macchia bianca
indefinita sul petto, anche per quest'ultimo inizio a provare un antipatia che lo porto ad
odiarlo eUn giorno si accorse che la macchia bianca aveva preso la forma della corda
Intorno al collo e questo gli ricordava la storia di Plutone.
Un giorno mentre lui stava scendendo in cantina con la moglie il gatto lo ha inseguito, lui
infastidito dall’azione provo a farla finita con un colpo di ascia ma la moglie lo bloccò e dalla
Furia colpì la moglie e la uccise. Murò il cadavere in cantina e e la scomparsa del gatto gli
procurò sollievo e pace che fu interrotta dalla polizia. Durante ispezione lui batte forte sul
muro contenente il corpo della moglie e Provini un ululato dalla tomba e le forze dell'ordine
demolirono la parete scoprendo all'interno c'era la moglie del gatto ucciso.

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