Sei sulla pagina 1di 48

HO I MOSTRICIATTOLI

NELLA PANCIA
TONIA CASARIN
A Felipe, Ieiê, Fernandinho e Marcos.
A Tuca, Thi e Lua.
Alla bambina che vive in me.
E al bambino che vive dentro Carlos.

3ª edizione
2018

Scrittrice
Tonia Casarin

Revisione
Carolina Casarin

Direzione artistica
Relâmpago
Soggetto Design

Fotografia
Bruno Alvares

Traduzione in italiano
Ana Paula Miranda Mendes
Bárbara Vaini
Chiara Francesca Corsatto
Marianna Schneider
Paoletta Santoro
Paula Garcia de Freitas

Revisione della traduzione


Paoletta Santoro
Paula Garcia de Freitas
L’emozione conferisce alla natura umana una bellezza senza fine.

Siamo capaci non solo di sentire le emozioni ma anche di capirle


e di ammirarle in noi stessi e negli altri. Quando vogliamo, siamo
anche capaci di controllarle. Conoscere le emozioni, così come
conoscere tutte le altre cose, è il risultato di un processo che
dura tutta la vita. Tuttavia, quanto prima si comincia, meglio è.
L’emozione è presente sin dai primi giorni di vita (forse anche
prima), poiché essa è un elemento naturale per i bambini più
piccoli. Perciò, si può e si deve imparare da piccoli. Nel raccontare
l’odissea di Marcello, l’autrice presenta ai bambini otto emozioni
accuratamente selezionate e illustrate in maniera originale.
Impossibile dimenticarle! Credo che, in futuro, tutti quelli che
da bambini avranno letto questa storia con i loro genitori o ne
avranno sentito parlare si ricorderanno perfettamente degli otto
« mostriciattoli » nella pancia di Marcello: allegria, tristezza, rabbia,
paura, coraggio, curiosità, orgoglio e gelosia.

Inoltre, come confermano i continui progressi della scienza, quanto


prima si acquisisce una conoscenza profonda delle emozioni, più si
diventa capaci di conoscere e di apprezzare se stessi, di relazionarsi
con gli altri e di essere protagonisti delle nostre vite.

RICARDO PAES DE BARROS


Capo economista dell’Istituto Ayrton Senna e professore titolare presso l’Insper
Questa è la storia di Marcello, un bambino
che dice di sentire molte cose nella pancia.

— Mamma, c’è qualcosa qui, nella mia pancia!


La mamma risponde sempre:
— Forse hai fame. Oppure devi andare al bagno.

Ma il bambino prova di tutto: va al bagno,


mangia una banana, che è la sua frutta
preferita e... niente!

Marcello si chiede:
— Cos’ ho nella pancia, che non lo sa neanche
mia madre?
Finché un giorno, tornando da scuola, dice a sua madre:
— Mamma, mamma! Oggi a scuola ho fatto il gol più bello di tutti!
E, saltellando in continuazione, dice
— Ahi! Sento di nuovo qualcosa nella pancia...

La madre, allora, gli dà una spiegazione:


— Questo che senti nella pancia, figlio mio,
ha un nome.

In realtà, cosa sente Marcello nella pancia?


Marcello ha capito che quello che c’era nella
sua pancia erano sentimenti.
E ha deciso di chiamarli mostriciattoli.
Ogni sentimento era un mostriciattolo diverso.
Vogliamo conoscere i
mostriciattoli di Marcello?
Un piccolo mostro spuntava nella pancia di Marcello
ogni volta che segnava un gol durante una partita
di calcio. Oppure quando giocava con il suo papà
nel parco per tutta la giornata.

Era il mostriciattolo dell’ALLEGRIA.


Marcello ha capito che si agita molto e continua
a saltellare e sorridere tutte le volte che appare
questo piccolo mostro.
Questo accade perché lui è ALLEGRO.

E sa che quando è ALLEGRO, anche sua madre


e suo padre sono ALLEGRI. Lo sa perché i suoi
genitori gli fanno i loro sorrisi più smaglianti.

Questo è il mostriciattolo dell’ALLEGRIA.


Il mio mostriciattolo dell’ALLEGRIA spunta quando:

Un momento ALLEGRO è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando sono ALLEGRO:

So che qualcuno è ALLEGRO quando:

Quando appare il mostriciattolo dell’ALLEGRIA,


è perché sono ALLEGRO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo dell’ALLEGRIA?
Un giorno, alla ricreazione, Marcello si è fatto
male. E così, ha scoperto un altro piccolo
mostro nella sua pancia.

Era la TRISTEZZA.
Il mostriciattolo della TRISTEZZA appariva anche
quando il suo migliore amico non gli prestava il
giocattolo con cui lui avrebbe voluto giocare.

Marcello ha capito che, quando c’è il mostriciattolo


della TRISTEZZA, di solito non gli va di parlare e gli
viene una gran voglia di piangere.
Questo accade perché lui è TRISTE.

Il bambino ha notato che le spalle gli si incurvano,


la testa si abbassa e la bocca gli diventa uguale a
quella di un rospo.

Questo è il mostriciattolo della TRISTEZZA.


Il mio mostriciattolo della TRISTEZZA spunta quando:

Un momento TRISTE è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando sono TRISTE:

So che qualcuno è TRISTE quando:

Quando appare il mostriciattolo della TRISTEZZA,


è perché sono TRISTE.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo della TRISTEZZA?
Marcello sentiva vivo vivo nella sua pancia un piccolo
mostro agitato, specialmente quando sua sorella
cambiava il canale che lui stava guardando alla TV.

Era il mostriciattolo della RABBIA.


Lui sentiva RABBIA anche quando voleva raccontare
ai suoi genitori com’era andata la sua giornata a
scuola ma nessuno dei due gli dava retta.

Marcello ha capito che quando è ARRABBIATO


ha una gran voglia di gridare e di mostrare a tutti
quanto sia grande la sua forza.

Quando le persone provano RABBIA generalmente


si mordono le labbra e hanno una faccia terrificante.

Questo è il mostriciattolo della RABBIA.


Il mio mostriciattolo della RABBIA spunta quando:

Un momento in cui ho provato RABBIA è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando provo RABBIA:

So che qualcuno prova RABBIA quando:

Quando appare il mostriciattolo della RABBIA,


è perché provo RABBIA o sono ARRABIATO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo della RABBIA?
In una domenica di sole, Marcello stava cercando di imparare
a giocare a skateboard con suo padre. Ma, secondo lui, lo
skateboard andava troooooooppo veloce.

E il mostriciattolo della PAURA è spuntato nella sua pancia.


Il mostriciattolo della PAURA appariva
anche quando lui andava a rinfrescarsi
in spiaggia e il mare aveva molte onde.
Onde grandiiiiiiiiiiiiiiiissime.

Marcello ha capito che quando ha


PAURA, comincia a pensare a tutto
quello che gli può succedere di brutto.
Lui ha notato anche che quando le
persone hanno PAURA, generalmente
smettono di provare e desistono dall’
imparare cose nuove. Quando le persone
hanno PAURA restano immobili, come
statue.

Questo è il mostriciattolo della PAURA.


Il mio mostriciattolo della PAURA spunta quando:

Un momento in cui ho avuto PAURA è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando ho PAURA:

So che qualcuno ha PAURA quando:

Quando appare il mostriciattolo della PAURA,


è perché ho PAURA.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo della PAURA?
A scuola, Marcello ha deciso di alzare la mano per rispondere a una
domanda che l’insegnante di matematica aveva fatto alla classe.
Nonostante non avesse la certezza della risposta, il bambino ha
deciso di rischiare.

E ha sentito dentro di sé un piccolo grande mostro che sembrava


riempirgli tutta la pancia. Marcello è riuscito a svelare il mistero.

Era il CORAGGIO.
Marcello ha capito che il CORAGGIO appariva insieme al
mostriciattolo della PAURA.
— Ehi, c’è spazio per più di un piccolo mostro allo stesso
tempo nella mia pancia!

Si è ricordato anche di un altro momento in cui ha


avuto CORAGGIO. È stato quando ha deciso di tuffarsi
nel mare agitato, in mezzo a onde che sembravano
grandissime. Ha capito che, quando si sente
CORAGGIOSO, sembra avere superpoteri - come gli eroi
- ed è capace di affrontare la PAURA.

Quando c’è il mostriciattolo del CORAGGIO nella sua


pancia è sicuro che non accadrà nulla di male! Marcello
ha capito che quando qualcuno ha CORAGGIO, gli si
gonfia il petto e riesce ad affrontare la PAURA.

Questo è il mostriciattolo del CORAGGIO.


Il mio mostriciattolo del CORAGGIO spunta quando:

Un momento in cui ho avuto CORAGGIO è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando ho CORAGGIO:

So che qualcuno è CORAGGIOSO quando:

Quando appare il mostriciattolo del CORAGGIO,


è perché sono CORAGGIOSO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo del CORAGGIO?
Quando Marcello andava allo zoo durante
le vacanze con la sua famiglia aveva una
gran voglia di conoscere tutti gli animali.

Si rifiutava di andar via finché non vedeva


tutti gli animali! E si accorgeva che c’era
un nuovo piccolo mostro nella sua pancia.

Era la CURIOSITÀ.
Il bambino voleva capire perché il collo della giraffa
era così lungo, se la zebra era parente del cavallo e
come la scimmia riusciva a saltare così tanto!

Il mostriciattolo della CURIOSITÀ era lì anche


quando lui voleva sapere dove abitavano le
formiche, come cadeva la pioggia o perché la pipì
era gialla. Poi si chiedeva cosa sarebbe successo se
la gente avesse potuto cambiare il colore del cielo.

Marcello ha capito che il mostriciattolo della


CURIOSITÀ fa domande in continuazione. E
addirittura, prima di sentire la risposta, ha già
un’altra domanda da fare! Ma non sempre gli adulti
sanno le risposte alle domande del piccolo mostro.

Questo è il mostriciattolo della CURIOSITÀ.


Il mio mostriciattolo della CURIOSITÀ spunta quando:

Un momento in cui ho avuto CURIOSITÀ è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando ho CURIOSITÀ:

So che qualcuno è CURIOSO quando:

Quando appare il mostriciattolo del CURIOSITÀ,


è perché sono CURIOSO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo della CURIOSITÀ?
Alla fine di ogni bimestre,
quando Marcello riceveva
la pagella e vedeva i
suoi buoni voti a scuola,
correva a mostrarli ai
suoi genitori.

Sapeva quanto si era


sforzato per prendere
quei voti.

Marcello ha capito che


c’era il mostriciattolo
dell’ORGOGLIO nella
pancia.
Il mostriciattolo dell’ORGOGLIO spuntava
anche quando Marcello finiva di comporre un
puzzle da più di mille pezzi dopo molto tempo.
Aveva voglia di farsi i complimenti da solo.

Quando è ORGOGLIOSO, Marcello capisce


che se ci dedichiamo a qualcosa, riusciamo
addirittura a comporre i puzzle più difficili!

Questo è il mostriciattolo dell’ORGOGLIO.


Il mio mostriciattolo dell’ORGOGLIO spunta quando:

Un momento in cui ho provato ORGOGLIO è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando provo ORGOGLIO:

So che qualcuno prova ORGOGLIO quando:

Quando appare il mostriciattolo del ORGOGLIO,


è perché sono ORGOGLIOSO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo dell’ORGOGLIO?
Quando è nata la sorellina di Marcello, insieme a lei
è nato un nuovo mostriciattolo nella sua pancia.

Era il mostriciattolo della GELOSIA.


Il piccolo mostro appariva quando Marcello capiva
che chiedevano sempre di sua sorella più piccola.
Sembrava che volessero più bene a lei che a lui.

Provava GELOSIA anche quando, a scuola, il suo


miglior amico giocava con altri bambini e non con lui.

Quando è GELOSO, Marcello vuole tutti solo per sé.

Questo è il mostriciattolo della GELOSIA.


Il mio mostriciattolo della GELOSIA spunta quando:

Un momento in cui ho provato GELOSIA è stato quando:

Come sono il mio viso e il mio corpo quando provo GELOSIA:

So che qualcuno prova GELOSIA quando:

Quando appare il mostriciattolo della GELOSIA,


è perché sono GELOSO.
Adesso tocca a te! Com’è il tuo mostriciattolo della GELOSIA?
Allora Marcello ha capito che nella sua
pancia vivono dei piccoli mostri. E ogni
mostriciattolo appare in situazioni diverse.

A volte, ne appare addirittura più d’uno


allo stesso tempo!
Così come Marcello, che ha scoperto che molti
mostriciattoli vivono nella sua pancia, scommetto
che ce li hai anche tu!

E, siccome questi mostriciattoli sono già dentro


la tua pancia, perché non fai amicizia con loro?
Tonia Casarin
Tonia Casarin è nata a Petropolis, nello
Stato di Rio de Janeiro, e ha fatto il suo
Master in Pedagogia presso il Teachers
College dell’Università di Columbia,
a New York.

È innamorata dei bambini e delle


emozioni che ci sono dentro ognuno
di noi. Questo è il suo primo libro.
twitter: @toniacasarin
toniacasarin.com.br

Le traduttrici
Le traduttrici sono studentesse del
corso di Laurea in Italiano dell’Università
Federale del Paraná. Nel 2018, questo
gruppo ha deciso di usare il libro di Tonia
Casarin come materiale didattico per
l’insegnamento dell’italiano nell’ambito
del progetto Licenciar. Questo progetto
prevede 30 ore di insegnamento di
lingua e cultura italiana nelle scuole
elementari di Curitiba e mette alla
prova le capacità e le competenze degli
studenti del corso di Laurea.

Il lavoro di traduzione del libro è stato


rivisto e incentivato dalla coordinatrice
del progetto, Paula Garcia de Freitas, e
dalla Lettrice MAECI, Paoletta Santoro.

Potrebbero piacerti anche