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1 INTRODUZIONE E CONCETTI FONDAMENTALI

1.1 I SISTEMI E I VOLUMI DI CONTROLLO


La termodinamica è la scienza che studia le trasformazioni subite da un sistema a seguito di un
trasferimento di energia, sottoforma di lavoro e calore.
✓ Cosa si intende per sistema?

Un sistema termodinamico è la quantità di materia o la


regione di spazio, su cui si intende operare.
Tale sistema è delimitato da superfici (o contorno) reali o
immaginarie: tutto ciò che è esterno al sistema, ed è in
grado di interagire con esso, costituisce l’ambiente.
Sistema e ambiente costituiscono l’universo.

scambia materia
Aperto (a
volume di definire volumi di controllo: identificare un
controllo) volume e fotografare, in un dato istante, ciò
che accade al fluido che lo occupa

non scambia materia, solo energia (massa


costante)
Sistema

Chiuso (a massa
di controllo)
Il confine può avere superfici mobili, e scambiare ad
esempio lavoro di variazione di volume

non scambia né materia né


Isolato
energia

Adiabatico non scambia calore


1.2 LE PROPRIETÀ DI UN SISTEMA
Le proprietà termodinamiche descrivono lo stato di un sistema o le trasformazioni tramite cui esso
evolve. Definiamo:
▪ Proprietà estensive: dipendono dalle dimensioni
(ossia dall’estensione) del sistema, ad esempio
volume V (𝑚3 ), massa m (𝑘𝑔) ed energia totale E
(𝐽)
▪ Proprietà intensive: non dipendono dalle
dimensioni del sistema, ad esempio pressione p
(𝑃𝑎 = 𝑁/𝑚2 ), temperatura T (˚𝐶 𝑜 𝐾) e densità
𝜌 (𝑘𝑔/𝑚3 ).
Per le proprietà estensive vale la proprietà additiva: ad esempio, il volume complessivo di un sistema
è la somma dei volumi dei singoli componenti.
Inoltre, è possibile definire, per ciascuna di esse, la corrispondente grandezza specifica, riferita cioè
all’unità di massa, di peso o di volume.
È chiaro, quindi, che le grandezze estensive specifiche sono indipendenti dalla massa e quindi sono
intensive. Per esempio, si parlerà di volume specifico v riferendosi all’unità di massa rappresentando
dalla relazione v = V/m misurato in 𝑚3 /𝑘𝑔.
Le proprietà specifiche conferiscono generalità all’analisi dei processi, altrimenti dipendenti dalle
specifiche condizioni.

1.2.1 Corpo continuo


L’approccio della termodinamica classica riguarda l’utilizzo della semplificazione basata sul modello
astratto di continuum della materia: si considera la materia omogenea e continua, trascurandone
la natura atomica. L’idealizzazione del continuo, valida purché le dimensioni del sistema di interesse
siano grandi rispetto alle distanze intermolecolari, permette di trattare le proprietà come funzioni
della di punto e supporne variazioni continue nello spazio.

1.3 LO STATO E L’EQUILIBRIO


Lo stato termodinamico di un sistema è descritto e identificato da specifici valori delle proprietà
termodinamiche. Un sistema è in equilibrio termodinamico quando sono soddisfatte le seguenti
condizioni:
✓ Equilibrio termico: si verifica quando la temperatura è la stessa
in ogni punto del sistema, e non sono quindi presenti gradienti di
temperatura che possano provocare scambi di calore;
✓ Equilibrio meccanico: si verifica quando in nessun punto tendono
a generarsi variazioni di pressione nel tempo;
✓ Equilibrio chimico: si verifica quando la composizione chimica non varia nel tempo e quindi
non avvengono reazioni.
1.3.1 Postulato di stato
Il numero di proprietà richiesto per individuare lo stato di un sistema è dato dal postulato di stato:
“lo stato di un sistema semplice e comprimibile è completamente determinato da due proprietà
intensive indipendenti”. Due proprietà sono indipendenti se una di esse può essere variata
mantenendo costante l’altra: ad esempio temperatura e volume specifico sono sempre proprietà
indipendenti e poiché sono anche intensive, insieme possono individuare lo stato di un sistema
semplice comprimibile.

1.4 LE TRASFORMAZIONI E I CICLI TERMODINAMICI


Una trasformazione termodinamica è l’evoluzione di un sistema che passa da uno stato di equilibrio
ad un altro. La serie di stati attraverso cui passa il sistema è detta linea di trasformazione.
Trasformazione

Finita
Infinitesima

Le trasformazioni termodinamiche di rilievo sono designate tramite l’utilizzo del prefisso “iso”, volto
a indicare che una particolare proprietà di stato rimane costante lungo la trasformazione. Parleremo
pertanto di trasformazioni:

ISOTERME ISOBARE ISOCORE


• T = cost • P = cost • V = cost

ISOENTALPICHE ISOENTROPICHE
• H = cost • S = cost

1.4.1 Trasformazioni quasi-statiche


Se si vuole individuare una trasformazione finita, è necessario conoscere, oltre allo stato iniziale e
quello finale, anche tutti gli infiniti stati intermedi per i quali il sistema evolve.
Se realizziamo una trasformazione finita mediante una successione di trasformazioni infinitesime,
otteniamo una cosiddetta trasformazione quasi statica: in ogni istante, il sistema si trova in una
successione di infiniti stati di equilibrio. Una trasformazione quasi-statica è ideale.
Appare evidente che una trasformazione quasi statica può essere rappresentata graficamente, in
un opportuno diagramma di stato, come una linea che congiunge i successivi stati di equilibrio
attraverso cui evolve il sistema.

• Esempio:
Supponiamo di avere un sistema cilindro-pistone e di effettuare
una compressione. Il volume si riduce, la pressione aumenta e la
massa resta invariata.

1.4.2 Le trasformazioni termodinamiche in condizioni di flusso stazionario


➢ Il termine stazionario significa costante nel tempo, cioè che non varia con il trascorrere del
tempo.
➢ Il termine uniforme significa costante nello spazio, cioè che non varia al variare della posizione
in una regione specificata.
Una trasformazione a flusso stazionario è definita come una
trasformazione durante la quale un fluido fluisce in regime
stazionario attraverso un volume di controllo; cioè le
proprietà del fluido possono variare da punto a punto entro il
volume di controllo, ma in un punto fisso rimangono costanti
durante l’intera trasformazione. Perciò il volume, la massa e
l’energia totale del volume di controllo rimangono costanti
durante una trasformazione di questo tipo.

1.5 LA TEMPERATURA E IL PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA


La temperatura è una grandezza scalare che misura lo stato termico di un corpo.
Una variazione di temperatura registra uno scambio di calore tra due corpi o sistemi.
Numerose proprietà dei materiali variano con la temperatura in maniera ripetibile e prevedibile.
Definiamo il contatto termico come un qualsiasi stato, proprio di due o più corpi, in cui può avvenire
uno scambio di calore tra essi; questo può avvenire per dilatazione o per contrazione.
Quando un corpo è messo a contatto con un altro corpo a differente temperatura, si ha un
trasferimento di calore dal corpo a temperatura maggiore a quello a temperatura minore fino a che
i due corpi non raggiungono la stessa temperatura; raggiunta tale condizione il trasferimento di
calore termina e si dice che i due corpi hanno raggiunto l’equilibrio termico.

Diciamo allora che due corpi A e B sono in equilibrio termico tra loro se, posti a contatto termico, la
loro temperatura è la stessa: TA = TB.
✓ Principio zero della termodinamica

Due corpi, ognuno in equilibrio termico con un terzo corpo, sono anche in equilibrio termico tra
loro. Sostituendo il terzo corpo con un termometro, tale principio può essere riformulato
affermando che due corpi, anche non in contatto tra loro, sono in equilibrio termico se hanno la
stessa temperatura: TA = TB.

1.5.1 Le scale termometriche


Le scale termometriche si basano sulla scelta di punti fissi termometrici.

Scala Celsius Scala Kelvin Scala Fahrenheit


Fusione del ghiaccio Zero assoluto Punto di congelamento
0˚C 0K = -273,15˚C dell’acqua 32˚F
Ebollizione dell’acqua Punto triplo dell’acqua Punto di ebollizione
100˚C 273,16 K = 0,001˚C 212˚F

Lo zero assoluto della scala Kelvin rappresenta una condizione limite per la materia, cioè condizione
di immobilità degli elementi che costituiscono la materia.
Vale la seguente relazione: ∆𝑇 ሺ𝐾 ) = ∆𝑇 ሺ˚𝐶) → T (K) = T ሺ˚𝐶) + 273,15
In termodinamica è auspicabile disporre di una scala termometrica che sia indipendente dalle
proprietà delle sostanze utilizzate. Tale scala è detta scala della temperatura termodinamica e si
vedrà come la scala Kelvin soddisfa tale proprietà.

1.6 LA PRESSIONE
Si definisce pressione la forza esercitata su una superficie di area unitaria in direzione normale.

La pressione in un punto qualsiasi del fluido è la stessa in tutte le


direzioni, cioè ha un valore numerico ma non una particolare
direzione o un particolare verso quindi è una grandezza scalare.

L’unità di misura è il Pascal 1 Pa = 1 N/m2.

Un’importante relazione è 1 bar = 105 Pa = 0,1 MPa = 100 kPa.


Distinguiamo:
❖ Pressione atmosferica (101325 Pa): peso esercitato dall’atmosfera sulla superficie terrestre a
livello del mare.
❖ Pressione assoluta: pressione effettiva in una data posizione e viene misurata rispetto al vuoto.
❖ Pressione relativa: data dalla differenza tra pressione assoluta e pressione atmosferica locale.
❖ Pressione al vacuometro: data dalla differenza di temperatura tra pressione atmosferica e
pressione assoluta.
2 ENERGIA, TRASFERIMENTO DI ENERGIA E ANALISI ENERGETICA ELEMENTARE

2.1 LE FORME DI ENERGIA


Le particelle elementari che costituiscono qualunque elemento di materia possiedono energia sotto
varie forme. L’energia totale di un sistema (E) rappresenta la somma di diverse forme di energia. Le
componenti di energia vengono distinte in:
➢ Macroscopiche: quelle che un sistema possiede, nel suo complesso, rispetto ad un sistema
esterno di riferimento (energia cinetica Ecin ed energia potenziale Epot)
➢ Microscopiche: quelle legate alla struttura molecolare del sistema ed al “grado di attività
molecolare”, indipendente dal sistema di riferimento esterno (energia interna U).
Vale la seguente relazione:

E = Epot + Ecin + U [kJ]

In termini specifici:

e = epot + ecin + u [kJ/kg]

N.B.: la termodinamica non ricerca il valore assoluto dell’energia totale di un sistema, ma la sua
variazione.

Analizziamo i seguenti termini:


✓ Energia cinetica: energia che un sistema possiede per effetto del suo moto:
𝜔2
Ecin = 𝑚 [kJ]
2

𝜔2
ecin = [kJ/kg]
2

✓ Energia potenziale: energia che un sistema possiede per effetto della sua posizione (cioè
della quota in un campo gravitazionale):

Epot= 𝑚𝑔𝑧 [kJ]


epot= 𝑔𝑧 [kJ/kg]
in cui g è l’accelerazione di gravità e z è la quota del centro di massa.

L’energia totale del sistema sarà pertanto scritta come:


𝜔2
E=𝑚 + 𝑚𝑔𝑧 + 𝑈 (kJ)
2

𝜔2
e= 2
+ 𝑔𝑧 + 𝑢 (kJ/kg)
Distinguiamo:
▪ I sistemi statici o non-dinamici sono sistemi chiusi la cui velocità e quota del centro di massa
restano costanti durante la trasformazione.
▪ I sistemi in regime stazionario sono sistemi all’interno dei quali la variazione di energia totale
coincide con la variazione di energia interna.

L’energia più rilevante, a livello microscopico, è l’energia interna (U). Le sue componenti sono:

Sensibile Latente Chimica Nucleare

energia di rompe i momenti di


legami reazioni
traslazione chimiche (es. dipolo
molecolari elettrico
combustione)
energia di magnetico
rotazione

energia di
vibrazione

energia
cinetica di
rotazione
elettronica

energia di
spin

L’energia associata al passaggio da uno stato di aggregazione ad un altro è rappresentata


dall’energia latente (latente in quanto non si vede variazione di temperatura).

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