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4 MECCANICA DEL CONTINUO - Watermark
4 MECCANICA DEL CONTINUO - Watermark
Di questo solido ho
preso un punto, in questo punto ho scelto un sistema di
riferimento cartesiano x,y,z.
Ho trovato i vettori tensione sulle tre direzioni di normale x,y,z e
li metto a matrice.
In questo punto, ci sono direzioni per cui ho soltanto tensione
normale? Si, basta che trovo le soluzioni all’equazione secolare.
Date le soluzioni (che esistono e solo reali perché la mia matrice
è simmetrica), le chiamo
Mi trovo dal sistema N1, N2, N3, che sono i vettori normali ai
piani su cui le tensioni normali sono
Riepilogo: ho de nito il problema che è determinare se esistono, nell’intorno di un punto, delle direzioni su cui il vettore
tensione tangenziale (quindi la componente tangenziale) è zero.
Se trovo queste direzioni, le chiami direzioni principali. Sono le direzioni in cui il vettore tensione è allineato con la normale, non
c’è altro.
Le relative componenti di tensione normale per queste direzioni principali le chiamo tensioni principali.
Quindi il mio problema è determinare se nell’intorno di un punto esistono direzioni e tensioni principali.
Mi sono reso conto che questo equivale ad a ermare che il determinante di questa matrice deve essere uguale a zero.
In altre parole signi ca a ermare che i sigma n sono soluzione di questa equazione:
In cui i coe cienti sono I1, I2, I3, sono de niti in questo modo:
È un’equazione di terzo grado, quindi le soluzioni potrebbero essere reali oppure no. Invece, il fatto che il tensore sia
simmetrico, mi garantisce che le soluzioni siano sempre reali.
Allora queste soluzioni reali sono proprio le tensioni principali. Andandole a in lare in questo sistema qua:
Ho visto il caso di soluzioni tutte diverse tra loro, cioè tutte a molteplicità unitaria, ma voglio vederlo in una maniera più sica,
cioè voglio capire e ettivamente che succede.
Siamo nelle ipotesi di tre soluzioni diverse tra loro, e voglio considerare tutti i piani su cui agisce una tensione principale: li
chiamo piani principali. Se considero questi piani e faccio il volumetto, ottengo un cubo.
(Per il principio di azione e reazione). Ottengo lo stato tensionale cubico, caratterizzato da tre soluzioni dell’equazione secolare
tutte diverse tra loro.
Ciò signi ca che se prendo il pianetto che ha come normale z, il vettore tensione che trovo è allineato proprio con z, cioè z è
una direzione principale.
Se non me ne fossi accorto, avrei scritto l’equazione secolare per trovare I1, I2, I3.
Da un punto di vista cinematico, cosa ho fatto? Ho fatto la stessa cosa che ho fatto dal punto di vista
meccanico: l’unica componente di deformazione da solido monodimensionale che mi aspetto è la
dilatazione assiale ex, non mi aspetto ne scorrimenti ne curvatura essionale, ma allora se traduco in
ogni punto del mio solido queste ipotesi di questo stato deformativo, assumendo che tutto per la
simmetria sia lo stesso in ogni punto, allora in ogni punto ho la deformazione assiale
Ma ho anche delle deformazione trasversali (cioè delle bre disposte lungo la sezione trasversale),
che posso trovare attraverso delle misure.
Nel caso di compressione, la sezione trasversale aumenta.
La relazione che lega la deformazione in y e z rispetto a quella in x è di tipo lineare, secondo questa relazione:
La prova che facciamo per determinare la risposta alle tensioni tangenziali,
è una prova su barre a sezione cilindrica. Questa volta, al posto di due
forze, la barra è soggetta ad un momento.
Il momento nel piano della sezione trasversale, quindi con asse
longitudinale, lo abbiamo chiamato momento torcente o momento
torsionale.
Sul diagramma di corpo libero ho due momenti uguali e contrari, allora le
azioni interne su questo solido sono date solo dal momento torcente.
Quello che nasce è uno stato tensionale puramente tangenziale. Cioè se
prendo la coppia di bre che è sull’asse longitudinale e sull’asse
tangenziale, trovo solamente tensione tangenziale. Trovo una coppia di
assi caratterizzati solamente da
Varia l’angolo tra le due bre, sperimentalmente si è visto che ho uno scorrimento.
Ottengo che:
Non abbiamo l’e etto Poisson: se nasce una tensione tangenziale e quindi il corrispondente scorrimento, non nasce uno
scorrimento tra le altre bre.
Dal punto di vista degli scorrimenti, le bre sono indipendenti tra loro.
Le equazioni costitutive diventano semplici:
Tutte queste sono equazioni di erenziali con le condizioni al contorno, e delle equazioni scalari.
Le nostre incognite sono delle funzioni e non dei numeri: le componenti del vettore Sigma, le componenti del vettore Epsilon, le
componenti del vettore U.
In de nitiva abbiamo 15 incognite:
Con le relative condizioni al contorno.
Abbiamo a disposizione 15 equazioni in parte di erenziali.
Questo appena de nito, è il PROBLEMA ELASTICO LINEARE.
Il teorema di Kirchho mi assicura che la soluzione al problema esiste ed è unica.