Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
3 SOLIDI MONODIMENSIONALI - Watermark
3 SOLIDI MONODIMENSIONALI - Watermark
Il diagramma dei momenti mi è venuto prima crescente e poi decrescente, quindi abbiamo
un punto di max. Per avere punti di max/min la derivata deve essere uguale a zero. Ma la
derivata non è altro che il taglio: T(0)=Mmax
In B lo sforzo normale è continuo (non abbiamo discontinuità ed è corretto perché questa nello sforzo normale
si può avere se e solo se abbiamo una forza concentrata diretta lungo l’asse della trave)
Nel taglio abbiamo una discontinuità (dobbiamo veri care quindi che ci sia una forza concentrata è che
questa, a meno del segno, sia uguale alla discontinuità)
In B ho la reazione vincolare qL, quindi la discontinuità del taglio deve essere proprio qL.
Per il diagramma dei momenti non ho discontinuità, ed è corretto che sia così poiché non ho momenti
concentrati in B.
Abbiamo una cuspide: ciò indica che la derivata a sinistra e quella a destra non sono uguali.
Le reazioni vincolari le posso già determinare con le equazioni cardine della statica. B è un vincolo composto
(reazioni vincolari interne ed esterne)
Esamino le varie parti della struttura:
Devo scrivere adesso le equazioni di erenziali. Non posso considerare un solo tratto, quando si ha un vincolo
interno devo dividere la struttura in più parti. In questo caso a maggior ragione poichè ho una forza
concentrata ed una variazione del carico distribuito (ho delle discontinuità che mi obbligano a considerare due
tratti) AB-BC
Le reazioni interne sono già comprese, non vanno aggiunte.
Questo concio elementare deve essere in equilibrio.
Non ho ancora considerato che in B c’è una cerniera interna. La cerniera non sa esercitare momento, allora i
due momenti devono essere uguali a zero.
Fino ad adesso abbiamo usato direttamente le equazioni di erenziali di equilibrio, e potremmo farlo anche in
questo caso, ma dovrei considerare A-D , D-B , B-E , E-C.
Cioè 4 campi, e avremmo 12 equazioni in 12 incognite. Inoltre in D scrivere le equazioni al contorno diventa
complicato: dovrei comporre il taglio e lo sforzo normale.
Applico allora un altro metodo:
Metodo della sconnessione: se consideriamo la nostra struttura e la tagliamo in due punti con un piano di
separazione, per ripristinare l’equilibrio di ognuna delle due parti è necessario applicare le azioni interne che le
parti di struttura si scambiano fra di loro.
Non ho integrato nulla, non ho scritto 12 equazioni. Ho sconnesso una parte di struttura. Per veri care posso
risolvere le tre equazioni relative alla parte di struttura χC. SENZA CONSIDERARE le azioni interne.
Mi aspetto che le bre inferiori si allungano e le bre superiori si accorciano.
Come faccio a descriverlo? La bra si è incurvata (ho un arco di cerchio)
Posso de nire il raggio di curvatura: prolungo le sezioni trasversali no a che
non si intersecano in un punto C. La distanza tra il punto C e la bra
baricentrica indica il raggio di curvatura medio.
Calcolando il prodotto trovo la lunghezza della bra baricentrica,
uguale a Δx perché ho spostamenti in nitesimi.
Quindi le equazioni di compatibilità e le equazioni di equilibrio hanno la stessa struttura. Hanno inoltre lo stesso
operatore a meno della trasposizione, ma non è una coincidenza:
C’è qualcosa che lega fra loro le due equazioni. Parte meccanica e parte cinematica sono legate tra loro dal
principio dei lavori virtuali.
Voglio quindi analizzare il PLV con i solidi monodimensionali, e abbiamo bisogno di valutare anche il lavoro
interni (poichè non siamo più nelle ipotesi di corpo rigido).
Il lavoro è dato dalle forze interne per le corrispondenti componenti di deformazione.
Adesso dobbiamo aggiungere il lavoro esterno per cui abbiamo le forze concentrate e le forze distribuite.
Il cambiamento di con gurazione nel caso di trave piana lo descriviamo con il vettore degli spostamenti U e il
vettore delle deformazioni q virtuali, cioè compatibili con i vincoli.
Stiamo considerando il caso più generale, in cui all’estremità possiamo avere forze concentrate, vincoli ecc.
mentre lungo la trave no.
Lungo la trave, in generale, ci saranno dei carichi distribuiti.
Quindi la condizione necessaria a nché la nostra trave monodimensionale sia in equilibrio è che siano
rispettate queste tre equazioni: equazioni di equilibrio inde nite e al contorno.
Conoscendo le equazioni di compatibilità e quindi conoscendo com’è possibile esprimere gli spostamenti
virtuali, il PLV mi aiuta a trovare le condizioni necessarie per l’equilibrio.
La condizione su ciente mi dice che se sono veri cate le condizioni di equilibrio, allora il cambiamento di
con gurazione virtuale mi dà lavoro nullo.
Abbiamo applicato il PLV al caso di un solido monodimensionale piano.
Se parto da a da A in B non ho problemi. In B la linea d’asse cambia direzione quindi N diventa T e viceversa.
Sicuramente le funzioni sforzo normale e taglio non possono essere continue. Da B verso E non ho problemi.
Da E in C cambia nuovamente direzione. Da C in D non ho problemi.
Ho quindi quattro tratti, per ognuno di questi tratti mi serve un sistema di riferimento locale.
Basta scegliere una delle caratteristiche: scegliamo le bre inferiori, così non si scambiano i segni.
Date le bre inferiori ho de nito univocamente il concio elementare e de nisco gli estremi del tratto.
Nel tratto AB devo prendere un taglio alla generica ascissa X, e questo taglio deve dividere la struttura in due
parti.
Mi disegno il diagramma di corpo libero dalla parte che ritengo più comoda: andando a sostituire nella
sconnessione, alla parte di struttura che non disegno, le azioni interne.
In corrispondenza del punto in cui taglio la struttura, vedo le azioni che la parte in struttura che non ho
disegnato esercita sulla parte di struttura che sto analizzando.