Sei sulla pagina 1di 5

ISSM “A.

Peri” di Reggio Emilia

Corso di pratiche di musiche d’insieme

A.A. 2017/2018

Candidato: Giorgio Genta


LA MORTE E LA FANCIULLA
F. Schubert (1797 – 1828)
Arrangiamento e Trascrizione di Gabrielangela Spaggiari

Il brano preso in esame è “La Morte e la Fanciulla” di F.


Schubert, dall’ “Andante con moto” del quartetto in re minore,
ispirato dal Lied “Der Tod und Das Mädchen” dello stesso
Schubert, di cui riprende il materiale tematico.
La parte qui presentata è un arrangiamento, in tonalità di LA
minore, per un organico che prevede Violino, Clarinetto I,
Clarinetto II, Chitarra, Violoncello e Pianoforte.
Inizialmente il brano verrà presentato tramite l’ascolto, ripetuto
più volte, con consegne diverse e potenzialmente
progressivamente maggiormente analitiche.
A un primo ascolto si chiederà di ragionare su caratteristiche più
generali, quali l’ andamento, lento o veloce, il carattere del
brano, che può collegarsi all’ individuazione del modo maggiore o
minore, la presenza di un eventuale linea melodica e di un
materiale di sottofondo o di accompagnamento e
sull’individuazione degli strumenti presenti.
Successivamente si chiederà di cantare la melodia, o quella
individuata come tale, di seguire il ritmo riproducendolo con mani
o piedi direttamente sulla registrazione e di individuare la
suddivisione metrica del brano.
In seguito si potrà chiedere la stessa consegna su melodia e ritmo
a termine della registrazione, per consolidare i concetti,
eventualmente facendoli riprodurre a turno, singolarmente o a
rotazione.
A seguito di questo sarà facile far notare come gli strumenti
procedano omoritmicamente, con una cellula ritmica minima
semiminima – semiminima che si ripete per tutto il brano, ad
eccezione della chitarra, aggiunta con un arpeggio costante ( o
quasi) con una funzione di accompagnamento.

Si potrà proporre ad esempio anche di disegnare “in diretta” un


grafico del brano, una specie di sismografo, che dia un immagine
visiva più personale dell’andamento del brano e chiedere poi di
seguire con la mano il grafico, o accompagnare l’ascolto con dei
gesti che rendano l’andamento musicale.
Lo stesso procedimento si potrà attuare proponendo un grafico
precedentemente preparato che mostri l’andamento anche in
maniera più dettagliata e che evidenzi le linee dei singoli
strumenti.

A questo punto si potrà proporre un ascolto con finalità di analisi


più strutturali, chiedendo ad esempio di alzare la mano quando
finisce una sezione o un periodo musicale. Si procederà poi a
individuare le varie sezioni facendole scrivere ( A – B b, b’) per
trovare la Sezione A con la presenza del ritornello, e la Sezione B
suddivisa in due periodi b e b’ , anch’essa interamente ritornellata,
con particolare attenzione sulla differenza fra sezioni e periodi
musicali.
A seguito dell’ individuazione delle sezioni sarà possibile far
emergere l’andamento del “carattere” del brano che cambia dalla
prima alla seconda sezione, con l’obiettivo di sottolineare il
passaggio in tonalità maggiore.

A questo punto si potrà procedere all’esecuzione, magari


ascoltando singolarmente le parti , poi proponendo un esecuzione
per piccole sezioni per garantire un ascolto più attento e una
comprensione migliore del ruolo di ogni singola parte all’interno
del tutto.
Ad esempio si potranno far suonare prima solo il violino per
sentire il tema, poi violino e clarinetti per aggiungere l’armonia e
evidenziare l’aspetto omoritmico per poi aggiungere il violoncello
che funge da basso.
Ancora si potranno fare suonare violino o clarinetti (cioè la parte
melodica) con l’accompagnamento della chitarra, o solamente
chitarra e violoncello, che fungono da una sorta di “impalcatura”
in questo arrangiamento.
Poi si potrà procedere all’esecuzione completa, eventualmente
registrando poi il brano per farlo riascoltare e chiedere eventuali
accorgimenti, cosa è mancato e cosa no, intonazione, sincronia,
intensità, far notare le dinamiche (probabilmente tralasciate) per
ripetere poi l’esecuzione con una nuova attenzione a questi aspetti.
Ci si potrà ad esempio concentrare sulle dinamiche, facendole
esplorare sui propri strumenti per trovare il suono inconsistente
del pianissimo delle prime battute o quello più corposo nei forte e
nei crescendo. Si potrà anche proporre un esplorazione ulteriore su
un piano interpretativo facendo risuonare il grafico preparato
proposto precedentemente chiedendo a gruppi di strumenti di
preparare un esecuzione sulla base delle linee grafiche, o ancora si
potrà chiedere di improvvisare liberamente a turno sugli accordi
del pianoforte o sull’ accompagnamento della chitarra con
l’obiettivo di far riemergere liberamente una spontanea
“reinterpretazione” del brano.

Potrebbero piacerti anche