LA MORTE E LA FANCIULLA F. Schubert (1797 – 1828) Arrangiamento e Trascrizione di Gabrielangela Spaggiari
Il brano preso in esame è “La Morte e la Fanciulla” di F.
Schubert, dall’ “Andante con moto” del quartetto in re minore, ispirato dal Lied “Der Tod und Das Mädchen” dello stesso Schubert, di cui riprende il materiale tematico. La parte qui presentata è un arrangiamento, in tonalità di LA minore, per un organico che prevede Violino, Clarinetto I, Clarinetto II, Chitarra, Violoncello e Pianoforte. Inizialmente il brano verrà presentato tramite l’ascolto, ripetuto più volte, con consegne diverse e potenzialmente progressivamente maggiormente analitiche. A un primo ascolto si chiederà di ragionare su caratteristiche più generali, quali l’ andamento, lento o veloce, il carattere del brano, che può collegarsi all’ individuazione del modo maggiore o minore, la presenza di un eventuale linea melodica e di un materiale di sottofondo o di accompagnamento e sull’individuazione degli strumenti presenti. Successivamente si chiederà di cantare la melodia, o quella individuata come tale, di seguire il ritmo riproducendolo con mani o piedi direttamente sulla registrazione e di individuare la suddivisione metrica del brano. In seguito si potrà chiedere la stessa consegna su melodia e ritmo a termine della registrazione, per consolidare i concetti, eventualmente facendoli riprodurre a turno, singolarmente o a rotazione. A seguito di questo sarà facile far notare come gli strumenti procedano omoritmicamente, con una cellula ritmica minima semiminima – semiminima che si ripete per tutto il brano, ad eccezione della chitarra, aggiunta con un arpeggio costante ( o quasi) con una funzione di accompagnamento.
Si potrà proporre ad esempio anche di disegnare “in diretta” un
grafico del brano, una specie di sismografo, che dia un immagine visiva più personale dell’andamento del brano e chiedere poi di seguire con la mano il grafico, o accompagnare l’ascolto con dei gesti che rendano l’andamento musicale. Lo stesso procedimento si potrà attuare proponendo un grafico precedentemente preparato che mostri l’andamento anche in maniera più dettagliata e che evidenzi le linee dei singoli strumenti.
A questo punto si potrà proporre un ascolto con finalità di analisi
più strutturali, chiedendo ad esempio di alzare la mano quando finisce una sezione o un periodo musicale. Si procederà poi a individuare le varie sezioni facendole scrivere ( A – B b, b’) per trovare la Sezione A con la presenza del ritornello, e la Sezione B suddivisa in due periodi b e b’ , anch’essa interamente ritornellata, con particolare attenzione sulla differenza fra sezioni e periodi musicali. A seguito dell’ individuazione delle sezioni sarà possibile far emergere l’andamento del “carattere” del brano che cambia dalla prima alla seconda sezione, con l’obiettivo di sottolineare il passaggio in tonalità maggiore.
A questo punto si potrà procedere all’esecuzione, magari
ascoltando singolarmente le parti , poi proponendo un esecuzione per piccole sezioni per garantire un ascolto più attento e una comprensione migliore del ruolo di ogni singola parte all’interno del tutto. Ad esempio si potranno far suonare prima solo il violino per sentire il tema, poi violino e clarinetti per aggiungere l’armonia e evidenziare l’aspetto omoritmico per poi aggiungere il violoncello che funge da basso. Ancora si potranno fare suonare violino o clarinetti (cioè la parte melodica) con l’accompagnamento della chitarra, o solamente chitarra e violoncello, che fungono da una sorta di “impalcatura” in questo arrangiamento. Poi si potrà procedere all’esecuzione completa, eventualmente registrando poi il brano per farlo riascoltare e chiedere eventuali accorgimenti, cosa è mancato e cosa no, intonazione, sincronia, intensità, far notare le dinamiche (probabilmente tralasciate) per ripetere poi l’esecuzione con una nuova attenzione a questi aspetti. Ci si potrà ad esempio concentrare sulle dinamiche, facendole esplorare sui propri strumenti per trovare il suono inconsistente del pianissimo delle prime battute o quello più corposo nei forte e nei crescendo. Si potrà anche proporre un esplorazione ulteriore su un piano interpretativo facendo risuonare il grafico preparato proposto precedentemente chiedendo a gruppi di strumenti di preparare un esecuzione sulla base delle linee grafiche, o ancora si potrà chiedere di improvvisare liberamente a turno sugli accordi del pianoforte o sull’ accompagnamento della chitarra con l’obiettivo di far riemergere liberamente una spontanea “reinterpretazione” del brano.