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Lezione - 08 - Fis - Gen - Trieste Architettura
Lezione - 08 - Fis - Gen - Trieste Architettura
• Moto rotatorio
– i vari punti del corpo
hanno velocità diverse
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Fisica Generale per Architettura - G. Cantatore
Monday, January 11, 2010
Variabili rotazionali
• Quando si studiano i moti
asse di
rotatori gli angoli prendono il rotazione
corpo
rigido
posto che hanno le distanze nei
moti traslatori linea di rif.
– velocità angolare
Δθ Δ θ dθ
ω= media ω = lim = istantanea
Δt t→ 0 Δt dt
– accelerazione angolare
Δω Δω dω
α= media α = lim = istantanea
Δt t →0 Δt dt
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Sequenze di rotazioni
• Quando si ragiona sulle rotazioni bisogna porre
attenzione al fatto che l’ordine in cui si esegue
una sequenza di più rotazioni è importante
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Relazioni tra variabili lineari e angolari
• Posizione
traiettoria
s = θr del punto P
• Velocità
ds dθ asse di
v= = r = ωr asse di
rotaz. rotaz.
dt dt
• Accelerazione
tangenziale centripeta
dv dω v2
at = = r = αr ar = =ω r
2
dt dt r
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Forze e momenti delle forze
• I moti traslatori possono essere “associati” anche
and una sola forza attraverso
r r
F = ma
• Per generare un moto rotatorio è necessario
avere almeno un coppia di forze applicate in
punti diversi del corpo esteso
( o anche una forza ed un punto fisso)
• Una coppia di forze genera un momento
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Momento di una forza
• Se si immagina di avere un punto di un corpo
fissato in qualche modo ed una forza applicata
ad un altro punto del corpo si può definire il
momento della forza
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Momento di una forza II
• Il momento di una forza è un
vettore definito da
r r r
τ =r ×F
• Si può pensare che un
momento applicato ad un
certo corpo generi una
rotazione avente per il
momento stesso e direzione
di rotazione data dalla
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Definizione di equilibrio
• In forma matematica si può scrivere
r
∑i Fi = 0 equilibrio delle forze
r
∑i τ i = 0 equilibrio dei momenti
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Equilibrio stabile ed instabile
• Ci sono tre tipi di equilibrio statico:
– stabile
– instabile
– indifferente
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
m m
cdm
m m
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
m m
cdm
mg
m m
mg
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Monday, January 11, 2010
Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
m m
cdm
mg
m m
mg
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Monday, January 11, 2010
Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ
m m
cdm
mg
m m
mg
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ
m m
cdm
mg
m m
mg
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ
m m
cdm
mg
m m
τ
mg
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ
m m
cdm
mg mg1
m m
τ
mg
mg2
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
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Monday, January 11, 2010
Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ
m m
cdm
mg mg1
m m
τ
mg
mg2
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ τ1
m m
cdm
mg mg1
m m
τ
mg
mg2
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
14
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Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ τ1
m m
cdm
mg mg1
m m
τ
mg
mg2
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
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Monday, January 11, 2010
Baricentro e centro di massa II
Accelerazione di gravità
costante su tutto il corpo
−τ τ1
m m
cdm
mg mg1
m m
τ
mg
τ2
mg2
Accelerazione di gravità
diversa per diverse parti
del corpo
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Corpo esteso su un piano orizzontale
• Un corpo esteso poggiato su di un piano orizzontale è in
equilibrio se la proiezione del baricentro cade entro
l’impronta dell’oggetto stesso sul piano di appoggio
F1 F2
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(segue esempio: equilibrio delle forze)
• La prima condizione da soddisfare è
quelle dell’equilibrio delle forze y
r L
∑i Fi = 0
-F1
-F2
in questo caso diventa
r r r r mg x
− F1 − F2 + mg + Mg = 0 Mg
L/4
0=0 F1 + F2 − (m + M )g = 0 (1)
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(segue esempio: equilibrio di momenti)
• La seconda condizione
necessaria per l’equilibrio
statico, quella sui momenti,
fornirà ulteriori informazioni
r
∑i τ i = 0
r r
τ (F1 ) = 0
r r r r
τ 1 = r1 × mg ; r1 = L 4
r r r r
τ 2 = r2 × Mg ; r2 = L 2
r r r r
( )
τ 3 = r3 × − F2 ; r3 = L
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Equlibrio e lavoro virtuale
• La condizione di equilibrio statico di un sistema
meccanico si può formulare in maniera concisa e
potente utilizzando il principio dei lavori virtuali
• In sostanza, si immagina di spostare il sistema in
esame di infinitamente poco dalla sua posizione
di equilibrio e di calcolare il conseguente lavoro
fatto dalle forze in gioco
• Il principio del lavori virtuali afferma che il
lavoro fatto in corrispondenza ad un virtuale
spostamento infinitesimo di un sistema in
equilibrio statico deve essere nullo
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Monday, January 11, 2010
Lavoro virtuale
• Il lavoro virtuale può essere considerato nullo
per due motivi
– lo spostamento immaginato del sistema è
infinitesimo, per cui la nuova posizione è ancora
praticamente una posizione di equilibrio
– quando un corpo rigido è in equilibrio, preso un
qualsiasi punto del corpo, la forza netta agente su di
esso è nulla e quindi anche il lavoro fatto è nullo
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Principio dei lavori virtuali
r r
L = ∑i L i = ∑i ( )
Fi ⋅ Δ si = 0
Fi = forze agenti sul sistema escluse le reazioni vincolari
Δsi = spostamento infinitesimo del punto di applicazione
compatibile con i vincoli
• Le forze vincolari non compiono mai lavoro, per cui non
compaiono nelle equazioni ricavate con il principio dei lavori
virtuali, che risultano perciò semplificate
• Le forze vincolari intervengono comunque implicitamente, visto
che gli spostamenti virtuali devono essere sempre compatibili
con i vincoli
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Esempio di applicazione
• Data la massa mA appesa alla carrucola
mobile, calcoliamo la massa mB tale che il
sistema sia in equilibrio
• Immaginiamo allora di spostare la massa
mA di un tratto Δy: dalla disposizione delle
quattro carrucole è chiaro che la massa mB
si sposta di un tratto Δz = 4Δy
• Le forze in gioco ed i corrispondenti lavori
virtuali sono:
FA = mA g ; FB = mB g LA + L B = 0
mA gΔy − mBg( 4Δy) = 0
L A = FAΔy = mA gΔy
L B = − FBΔz = − mBgΔz
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mB = mA 4 23