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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.

0) Traduzione: All-Ice Team

È una light novel scritta da Kazutaka Kodaka ed è ambientata prima degli eventi avvenuti
in Danganronpa: Hope’s Academy and Despair’s Students.

La storia è divisa in due volumi: il primo contiene sedici capitoli, mentre il secondo
diciassette.

Questa light novel contiene molti spoiler importanti riguardanti il primo Danganronpa,
astenetevi dal leggerla quindi se non avete mai giocato al primo gioco o se non avete
nemmeno visto tutto l’anime!
Fino al secondo capitolo del secondo libro la nostra traduzione è basata sulla quella
amatoriale inglese svolta da Orenronen, mentre i capitoli successivi sono basati sulle
versioni di Kotone e di RevolutionPotato.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Tradotto dall’All-Ice Team (alliceteam.altervista.org)

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Junko Enoshima si disperò.

Tutto avveniva proprio come lei si aspettava...

Tutto avveniva nel modo in cui lei sperava... e così si disperava...

...Eh? Era davvero così semplice?

Un calore intenso come quello del magma bollì nel suo stomaco, crebbe gradualmente
dentro il suo corpo ed esplose quando arrivò al suo petto.

L’esplosione fuggì dal suo cuore e raggiunse ogni singolo muscolo del suo corpo, portandola
ad un arresto completo.

Dalla piscina fangosa e viscida dove lei si trovava, si sentivano schizzi d’acqua mentre delle
goccioline sembravano danzare nell’aria.

Da un esame più attento, era possibile notare che l’acqua era rossa.

Appena il suo corpo smise di muoversi, le goccioline d’acqua rosse caddero come pioggia,
creando disegni grotteschi sui suoi vestiti e sulla sua pelle.

I suoi vestiti, dipinti di sangue rosso scuro.

La sua pelle, dipinta di sangue rosso scuro.

Il suo volto, dipinto di sangue rosso scuro.

Tuttavia, niente di tutto ciò catturò la sua attenzione. Piuttosto, iniziò a battere il piede con
impazienza.

Era un battito magnifico. Ci mise tutta la sua forza, il suo corpo e la sua anima. Ogni fibra
del suo essere.

Poi, dopo aver battuto varie volte il piede per terra, Junko Enoshima emise un urlo
infastidito e impetuoso come il ruggito di una bestia feroce.

“MA NON È ABBASTANZA!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Il suo urlo echeggiò nei dintorni, il suono era così forte che sembrava in grado di frantumare
le rocce.

Lei non aveva ancora finito però. Continuò ad urlare. “DI PIÙ! DI PIÙ! HO BISOGNO DI
UNA DISPERAZIONE ANCORA PIÙ OPPRIMENTE CHE INDUCA ALTRA
DISPERAZIONE!” — proseguì battendo il piede intensamente.

Disperazione che induca alla disperazione. Era a questo che puntava. Non solo voleva che il
mondo si disperasse, ma voleva anche una disperazione degna di se stessa.

“DI PIÙ, DI PIÙ! VOGLIO MOLTA PIÙ DISPERAZIONE CHE INDUCA ALTRA DISPERA—

Si fermò a metà pensiero. Qualcosa scattò dentro la sua testa e lei smise di muoversi. Il suo
viso si congelò in un’espressione sorpresa e lei rimase immobile, come se ogni muscolo del
suo corpo cremisi si fosse paralizzato.

Dopodiché, sussurrò a bassa voce.

“...Oh, capisco.”

Una serie di ingranaggi e interruttori cominciarono a muoversi dentro il suo cranio,


scatenandole pensieri cupi.

Un certo oggetto galleggiava dentro la sua mente. Un volto. Era un volto che conosceva,
naturalmente. Era il volto di uno dei suoi compagni dell’Accademia Kibougamine.

“...Upupu.”

Non appena cominciò a ridere, il suo corpo iniziò a tremare. Il tremolio si diffuse
gradualmente attraverso tutto il suo corpo. Dopo di ciò, cominciò a battere di nuovo il piede.

“Upu... Upupupupupupupupupupupu.”

Questa volta i battiti somigliavano a una danza. Batteva il piede come una ragazza che non
poteva fare a meno di essere felice. Una ragazza che non poteva fare a meno di divertirsi.

“Oh, è così meraviglioso! Così meraviglioso!”

E, con in mente il viso della persona destinata a portarle una disperazione tanto
meravigliosa, nel suo cuore traboccò uno strano sentimento assai simile all’amore.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Junko Enoshima ballava al ritmo della disperazione.

“Ah, questa disperazione sarà proprio magnifica!”

Ridendo, la Super Ultra Disperazione Liceale Junko Enoshima continuava a ballare. Ballava
come se stesse perdendo la ragione.

Fu quello l’inizio. L’inizio di una storia che finisce nella disperazione.

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L’Accademia Kibougamine. Una scuola privata e riconosciuta a livello federale che accetta
solo studenti con abilità eccezionali. Il suo obiettivo è quello di allevare studenti in cui la
nazione possa riporre “speranza”, per tale motivo è diventata nota come “L’Accademia della
Speranza”. È fonte d’invidia, in quanto è risaputo che è sufficiente diplomarsi lì per
garantirsi una vita di successo. Di fatto, molti di coloro che si sono diplomati nell’Accademia
Kibougamine ora occupano posizioni molto importanti in ogni campo del mondo
professionale, quindi non è affatto un’affermazione esagerata.

Ci sono due requisiti che bisogna soddisfare per iscriversi:

1: Bisogna essere iscritti alle superiori.

2: Bisogna eccellere in tutte le materie.

L’Accademia Kibougamine non possiede esami di ammissione normali, giacché l’accademia


insiste sul fatto che cose di questo tipo sono prive di significato per i suoi scopi. Gli studenti
sono invece notati dai membri della facoltà, che servono sia come insegnanti e ricercatori di
capacità umane straordinarie. Alcuni dicono che i docenti dell’Accademia Kibougamine
sono come dei genitori, che hanno come missione nella propria vita scovare il talento dei
loro figli e coltivarlo.

In questo momento, ogni membro di questa straordinaria facoltà, così come l’accademia
stessa, si trova ad affrontare una crisi senza precedenti.

La sede della facoltà dell’Accademia Kibougamine si trova nel distretto est dell’accademia,
ed è l’unico edificio in cui gli studenti non possono accedere. I corridoi di quel palazzo, di
solito occupati dai membri dello staff che vanno avanti e indietro, sono ora vuoti e inghiottiti
in un silenzio innaturale. I laboratori, le stanze private e i lussuosi uffici personali sono stati
tutti abbandonati. Tutti gli uomini e le donne che occupavano di solito tali posti sono
attualmente riuniti in un unico luogo.

Sala 13, riunioni.

La sala riunioni più grande dell’accademia è situata al piano superiore del palazzo di facoltà,
e ha una capienza massima di 300 persone. Ciò nonostante, poiché tutto il personale della
facoltà era lì riunito, la stanza era totalmente piena. Non era rimasto un solo posto vuoto
vicino ai lunghi tavoli allineati nella stanza.

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La sala era relativamente silenziosa, nonostante l’enorme quantità di persone. Solo la voce
di una singola persona poteva essere sentita. Era la voce del preside dell’Accademia
Kibougamine, Jin Kirigiri.

Si trovava al tavolo principale, rivolto verso i membri riuniti della facoltà, e stava leggendo
uno stampato che teneva in mano. Parlava con un tono di voce indifferente e con
un’espressione assente sul volto. Pronunciava le parole stampate sulla carta come se egli non
fosse niente altro che un automa. Per quanto gli importasse, quello era comunque il suo
impegno più importante. Non gli importava quanto l’oggetto in questione fosse di ordinaria
amministrazione. No, non aveva tempo da buttare avendo a che fare con l’attuale stato di
confusione e domande senza risposta. Se ne avessero avuto il tempo, avrebbero dovuto
occuparsi di questioni ancora più importanti.

Una voce improvvisamente si alzò dalla folla: “Ci sta dicendo che dovremmo insabbiare
tutto?”

Kirigiri alzò la testa e vide trecento persone fissarlo intensamente in attesa di una risposta.

Non erano sguardi penetranti. Il disagio che causavano era molto più insopportabile. Kirigiri
avvertì dei brividi lungo tutto il corpo, mentre trecento persone lo fissavano come se fossero
un’unica entità. Cercando di sfuggire al loro sguardo, girò la testa verso le quattro persone
sedute alla sua destra. Si trovavano sul suo stesso tavolo e avevano stranamente i volti
corrugati. Tenevano gli occhi chiusi, rendendo le loro facce ancora più corrugate. Dal punto
di vista di Kirigiri sembravano un’unica ed enorme ruga.

I quattro membri del comitato direttivo dell’Accademia Kibougamine davano l’impressione


di essere sul punto di arrendersi.

Un sorriso amaro apparve involontariamente sul viso di Kirigiri. Allora è questa la vostra
risposta... Beh, non importa, tanto non mi aspettavo nient’altro. — dopo aver pensato ciò,
Kirigiri si volse nuovamente verso gli sguardi della moltitudine e mise da parte il foglio.
D’ora in poi avrebbe usato le proprie parole.

“Permettetemi innanzitutto di chiarire una cosa.” — sottolineò. “Siamo giunti a tale


decisione questa mattina durante la riunione del comitato dell’Accademia Kibougamine,
ma non prima di un lungo dibattito.”

Sentì la temperatura della stanza salire. Probabilmente perché ogni singola persona presente
lo stava fissando attentamente.

Kirigiri sorseggiò dal bicchiere che aveva in mano, e continuò.


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“Siamo consapevoli, naturalmente, di quanto sia insolita questa decisione.”

Le quattro facce corrugate, che ovviamente erano incluse in quel “Siamo”, rimasero
impassibili. Era come se sapessero fin dal principio che Kirigiri sarebbe riuscito a prendere
la situazione in mano.

“Non fraintendete. Non stiamo insabbiando questo incidente per evitare di assumerci le
nostre responsabilità. Mi assumerei le mie responsabilità all’istante se ciò potesse mettere
fine a tutto. Purtroppo, però, questo incidente non è qualcosa che si possa risolvere tanto
facilmente. Non cambierebbe nulla anche se ciascuno di noi si assumesse le proprie
responsabilità. Il problema con cui abbiamo a che fare è su un livello completamente
diverso.”

Kirigiri si fermò per un attimo e, cercando di mantenere la calma, finì il suo bicchiere d’acqua
in un solo sorso.

“...Non capite male, non credo che siamo del tutto privi di colpe. Se così fosse, quella
‘parata’ là fuori non starebbe avvenendo proprio ora.”

Kirigiri puntò il dito verso la finestra. Diverse persone la guardarono con espressione seria.

“Ultimamente quella ‘parata’ sta crescendo sempre più. Le persone là fuori pensano che
siamo tutti spregevoli. E non hanno tutti i torti.”

Kirigiri si fermò e guardò in faccia ogni singolo membro della facoltà, come per voler far
capire loro che ciò che stava per dire era diretto personalmente a ciascuno di essi.

“Tuttavia, mi rifiuto di credere che la tesi dell’Accademia Kibougamine, che il talento stesso
sia la principale speranza, sia errata. Dovete rendervi conto che molto probabilmente
perderemo tutto se le informazioni riguardanti questo incidente dovessero lasciare le mura
scolastiche. E a parer mio, sarebbe una perdita enorme per la specie umana. Tutti i nostri
studenti diplomati con cui ho parlato la pensano allo stesso modo.”

Appena sentirono parlare degli studenti diplomati all’Accademia Kibougamine, le persone


in sala si agitarono un po’.

“Per questa ragione io e i membri del comitato direttivo dell’Accademia Kibougamine


abbiamo preso la nostra decisione... Siamo giunti alla conclusione che, nonostante tutto,
questo incidente non deve essere reso pubblico.”

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Diresse lo sguardo verso i quattro anziani, ma loro rimasero comunque impassibili. Le loro
espressioni assenti facevano pensare che nulla di quanto stava succedendo li riguardasse.

“...Come ho detto prima, so meglio di chiunque altro quanto sia inusuale questa scelta.
Tuttavia, abbiamo il dovere, sia come educatori che scienziati... di tutelare il talento.
Qualora il talento umano divenisse il bersaglio di ostilità pubblica, sarebbe una grande
tragedia. Inoltre, c’è una cosa che voglio che tutti voi ricordiate.”

I trecento membri della facoltà aspettarono attentatamene le prossime parole di Kirigiri.

“I crimini commessi potranno anche essere ritenuti terribili, ma ciò non cambia il fatto che
quello studente porta con sé un marchio molto speciale di speranza che noi stessi gli
abbiamo inculcato.”

Il colore degli occhi dei membri della facoltà cambiò in un istante. Non si muovevano più.
Ognuno sedeva in completo silenzio. Nessuno obiettò. Nessuno poteva obiettare. Le sue
parole erano intransigenti, ma riflettevano le opinioni di tutti i presenti. Svolgevano il ruolo
sia di educatori che di scienziati alla ricerca di talenti umani. E, proprio come qualsiasi
scienziato ossessionato dal proprio esperimento, il personale dell’Accademia Kibougamine
era ossessionato dal talento. Chi non condivideva tale ossessione non apparteneva
all’Accademia Kibougamine.

Ecco perché ascoltarono le parole di Kirigiri e presero la loro decisione.

Dovevano proteggere la loro tesi. Dovevano proteggere il futuro in cui credevano. Dovevano
proteggere la speranza in cui credevano.

Perciò avrebbero dovuto fare del loro meglio per occultare il Peggiore e più Grande Incidente
nella Storia dell’Accademia Kibougamine.

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Un gatto giallo sbirciò fuori dal cespuglio al lato del marciapiede.

Uscì lentamente dall’erba ondeggiante diretto verso la strada mentre agitava la sua lunga
coda e dirigeva lo sguardo verso di me. La sua espressione, però, si trasformò presto in
allarme e poi in paura. Il gatto, dopo avermi visto saltellare verso di lui allegramente lungo
la strada, doveva aver pensato che stavo per calpestarlo. Quindi in preda al panico fuggì
nuovamente tra i cespugli.

Tuttavia, a me non interessava affatto. Sotto la calda luce del sole e col vento che mi faceva
svolazzare la gonna, continuai a saltellare allegramente e scandalosamente lungo la strada.
Mi trovavo nel distretto est dell’Accademia Kibougamine, vicino al cortile. Intorno a me
c’erano molte strutture costruite di recente, così come molte altre che erano ancora in
costruzione. Intanto che saltellavo lungo la strada che le divideva, non prestai alcuna
attenzione ad alcun gatto sporco né ai miei compagni di classe che in quel momento stavano
studiando e facendo amicizia in giro. Non diedi importanza neppure alla felicità di poter
sentire ancora una volta i tiepidi raggi del sole dopo essere stata a lungo al chiuso. No,
continuai a saltellare lungo la strada con nient’altro in mente se non la mia destinazione.

Non che io fossi il genere di ragazza che va in giro a saltellare spensieratamente. Avevo una
buona ragione per farlo.

Stavo andando a incontrare il ragazzo che mi piace di più al mondo!

Detto questo, avrò pur avuto una buona ragione, ma nessuno studente sano di mente
andrebbe saltellando lungo la strada in uno dei campus di una delle scuole più prestigiose
come l’Accademia Kibougamine. Infatti non c’era da meravigliarsi se gli studenti che
incrociavo mi guardavano storto... in ogni caso, a me non importava minimamente.

Nulla al mondo poteva farmi smettere di saltellare. Neppure una ragazza in lacrime.
Neppure un litigio di coppia. Neppure uno studente in sedia a rotelle rimasto bloccato.
Neppure uno studente anemico caduto per terra. Il mio corpo era mosso da un solo
pensiero: Voglio incontrarlo, lo amo da impazzire. — saltellavo così scandalosamente che
probabilmente nessuno si sarebbe sorpreso se mi fossero spuntate le ali e fossi volata verso
il cielo.

Proseguii lungo la strada, tuttavia...

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“...Eh?”

All’improvviso mi fermai.

“Da che parte dovrei andare?”

Mi guardai attorno confusa, e mi resi conto di non riconoscere nessuno dei punti di
riferimento intorno a me.

Il mio cuore cominciò a battere forte.

No, è tutto a posto.

Rassicurai me stessa e tirai fuori un quaderno dallo zaino che portavano con me. Nell’ultima
pagina vi era scritto quanto segue:

“Devi cercare il laboratorio di neurologia al terzo piano del palazzo di biologia nel distretto
est dell’Accademia Kibougamine.”

Sentii una rinfrescante ventata di sollievo su tutto il corpo.

Ah, giusto! L’edificio di biologia!

Uhm... ma dove si trova?

Il mio cuore ricominciò a battere velocemente.

Va tutto bene. Non c’è di che preoccuparsi.

Sfogliai nervosamente il quaderno come d’istinto, poi i miei occhi si soffermarono su una
pagina in cui era stata disegnata rozzamente una mappa. Sopra di essa c’era scritto:

“Questa è la mappa del distretto est dell’Accademia Kibougamine.”

Ben fatto, me stessa!

Senza accorgermene feci una posa di vittoria.

Poco dopo mi trovavo in piedi sul bordo rialzato della fontana che ornava il centro del cortile,
confrontando gli edifici intorno a me con la mappa. Edificio di letteratura, edificio
scientifico, edificio di fisica, edificio delle arti, edificio di matematica, edificio di educazione
fisica, edificio linguistico, edificio del personale... intanto che le gocce fredde della fontana

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colpivano le mie cosce, io cercavo l’edificio di biologia, la mia destinazione, come se non ci
fossi mai stata prima d’ora.

“Ah, è laggiù!”

Finalmente trovai l’edificio quadrato, riconoscibile dalle sue mura verdi chiaro. Era
esattamente come descritto nel mio quaderno, nell’annotazione riguardo l’edificio di
biologia.

“Giusto!”

Saltai giù dal bordo della fontana e iniziai a correre. Alcuni dei ragazzi nelle vicinanze mi
guardarono basiti. Forse, durante il mio vigoroso salto, mi si era alzata la gonna; in ogni
caso, a me non importava minimamente.

Ad ogni modo, devo raggiungere la mia destinazione prima che dimentichi!

La mia feroce corsa mi portò all’interno dell’edificio di biologia, dove presto scoprii una
rampa di scale in fondo all’ingresso. Senza perdere nemmeno un istante, corsi su per le scale
diretta al terzo piano. Quando lo raggiunsi, corsi per il corridoio controllando le targhette
affianco ad ogni porta. Poi, finalmente, trovai la targhetta che recava “Laboratorio di
neurologia”.

Smisi subito di correre.

Dopo un rapido e profondo respiro, controllai i miei capelli e il mio sorriso con uno
specchietto.

Essì, carina come sempre!

Esibendo quello stesso meraviglioso sorriso, aprii la porta del laboratorio e gridai: “Buon
di’!” — fu allora che avvenne.

Qualcosa mi sfiorò l’orecchio a gran velocità, tant’è che sentii l’aria che veniva tagliata.

“...oddio!”

Impaurita girai la testa e vidi un piccolo coltello, ancora vibrante per l’impatto, incastonato
nella parete alle mie spalle. Saltai all’indietro.

“P-Perché ci sono bisturi volanti?!” — strillai.

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“Non gridare.” — mi rimproverò una voce dall’interno del laboratorio.

Nel momento in cui sentii quella voce, il mio cuore sobbalzò. Poi, mentre mi voltavo per
guardare all’interno del laboratorio, cominciò a battere sempre più forte. Al centro della
stanza c’era un letto e, disteso su di esso, vi era un ragazzo.

“Sei in ritardo. È indecoroso per una ragazza brutta come te.”

Indossava trascuratamente una sporca camicia bianca ed era sdraiato a faccia in su, intento
a leggere una grossa rivista di manga che teneva in mano. Non mi degnò di uno sguardo
nemmeno una volta.

“Per essere brutta, sei anche parecchio rumorosa. A proposito, è strano che qualcuno
brutto come te si spaventi per qualche bisturi volante.”

“A-Aspetta un attimo!” — lo fermai. La mia voce mostrava segni di panico.

“Potrei denunciarti per discriminazione se continui a dirmi che sono brutta!”

“...E a chi vorresti denunciarmi? All’associazione nazionale giapponese per la difesa dei
brutti? Il solo esistere di un’associazione del genere sarebbe ritenuto discriminazione.”

Quel ragazzo era il responsabile del laboratorio di neurologia. Sì, quello che stava leggendo
una rivista di manga e continuava a dirmi che ero brutta. Lui era il dottore responsabile della
mia terapia, il mio amico d’infanzia e anche il ragazzo che mi piaceva di più al mondo.

Lui era il “Super Ultra Neurologo Liceale”, Yasuke Matsuda. Probabilmente.

“Ah, capisco. Sei uno dei membri di quell’associazione, vero? È per questo che sei così
arrabbiata?”

“N-No! E non sono neanche brutta!”

“...Pensandoci meglio, hai ragione. Non sei brutta.”

Gonfiai con orgoglio il petto e sfoderai un sorriso compiaciuto.

“Sì, proprio così! Mi sono pure controllata allo specchio poca fa e—”

“Sei super brutta.”

“Super brutta?!”

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Ne rimasi considerevolmente turbata, ma non mi ci volle molto per riprendermi a sufficienza


come per trovare una risposta tagliente.

“B-Bugiardo! Io non sono super brutta! Anzi, il mondo intero mi ritiene bella!”

Matsuda continuò a tenere gli occhi incollati alla rivista, ignorando le mie proteste.

“Non m’interessa di ciò che pensa il mondo. La bruttezza è soggettiva, per cui sono libero
di esprimere il mio giudizio.” — disse con indifferenza.

“Allora... Allora dimmi cosa trovi di brutto in me! Andrò a risolvere il problema in
chirurgia.” — dissi in preda alla disperazione.

“Si tratta dei miei occhi? Del mio naso? Della mia bocca? O magari delle mie sopracciglia?”

“Ti sei scordata di menzionare il cuore.”

“Ma non è qualcosa che la chirurgia possa sistemare!”

“Davvero? Povera te. Sinceramente, non hai speranze - sia il tuo volto che il tuo cervello
sono ridotti male. Forse dovresti usare la tua bruttezza per impietosire la gente. Va’ di
fronte a una stazione ferroviaria a mendicare. Sono sicuro che farai un sacco di soldi.”

Mortificata, abbassai le spalle. Quindi lasciai cadere le mani verso il pavimento col corpo che
penzolava fiaccamente. Ero stata sconfitta.

“Ad ogni modo... chi sei?”

“Eh?” — alzai la testa sorpresa dalla sua domanda inaspettata.

“Non riesco a capire chi tu sia semplicemente ascoltandoti.”

“Stai dicendo che finora non sapevi con chi stavi parlando?”

“È colpa tua. In nessun momento mi hai detto chi sei.”

“H-Hai ragione, ma... non riesci a riconoscermi dall’aspetto? Vedi? Sono io!”

“Non ho tempo per guardarti.” — disse Matsuda, ancora immerso nella sua rivista.

“Sono giusto arrivato alla parte interessante.”

“Non hai tempo, dici? ...Ma se è solo una rivista di manga!”


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“E allora? Se stai per chiedermi: «Cos’è più importante? Io o quella rivista?» sappi che
otterrai la solita risposta. Ovvero, la rivista.”

“Ho capito! Se è ‘la solita risposta’, significa che per te le riviste di manga sono sempre
state più importanti di me! È crudelissimo! Avrei preferito non saperlo!”

“Giusta osservazione, ma per favore rispondi alla mia domanda.”

“O-Okay...” — sotto pressione, presi ancora una volta il quaderno dal mio zaino e osservai la
copertina anteriore.

“Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi” appena vidi quel titolo, ricordai. Ricordai il mio
nome.

“Uhm... Pare che il mio nome sia... Ryouko Otonashi?”

“Conosco solo una persona abbastanza stupida da non essere sicura del suo stesso nome.”

“...Ah. Credo che tu stia parlando di me. Probabilmente.”

Matsuda emise un gran sospiro. “Beh, alla fine non eri una persona sospetta.”

“...Vorresti dire che prima hai lanciato quel bisturi perché mi hai scambiato per qualcuno
di... sospetto?”

“Esattamente. Dopotutto non sono il genere di persona che lancia oggetti taglienti a
conoscenti.”

“Bugiardo!” — puntai il dito indice verso Matsuda. “Voglio dire, prima mi hai detto che ero
in ritardo e che per essere brutta, ero troppo rumorosa! Perciò sapevi che ero io!”

Thump!

Matsuda chiuse sonoramente la sua rivista di manga. Saltò fuori dal letto facendo leva sul
cuscino e si diresse a passo svelto verso di me finché non rimase distanza tra di noi.

“Eh? Che cosa? Perché?”

Mi guardò dritto negli occhi. Il mio corpo divenne improvvisamente più caldo.

“Tu... te lo ricordi?”

“...Eh?”
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Matsuda mi strinse forte le spalle con entrambe le mani e portò il suo viso vicino al mio.

“Ricordi che quando sei entrata qui ti ho detto che sei brutta?” — chiese lentamente.

Vedendo Matsuda così vicino a me con quell’espressione seria, il mio battito cardiaco
aumentò di dieci volte la sua velocità.

“Uhm... suppongo di sì. Eh eh, credo che oggi la mia condizione sia un po’ migliorata.”

Proprio quando il tono della mia voce cominciava a riscaldarsi, tolse le mani dalle mie spalle
e si voltò.

In seguito, sempre di spalle, sussurrò come se stesse parlando con sé stesso: “La tua
condizione è davvero migliorata... oppure è peggiorata?”

“Eh? Che intendi?”

“Non è niente.” — Matsuda scosse la testa e cominciò a parlare con tono imperioso.
“Distenditi sul letto. Dobbiamo iniziare la terapia di oggi.”

Col cuore che batteva ancora all’impazzata, mi tolsi lo zaino e lo misi da parte. Infine, mi
sdraiai sul letto su cui fino a poco fa c’era stato Matsuda. Mentre lasciavo che il mio corpo
sprofondasse nel materasso, il mio naso venne invaso dal profumo delle lenzuola. Era il
profumo di Matsuda. Intanto che annusavo il suo odore, mi sentii avvolta da quel che
rimaneva del suo calore corporeo. Mi sentivo felice, era proprio come se fosse sdraiato
accanto a me e mi stesse abbracciando dolcemente…

“Hehehehehehehe.” — istintivamente risi di felicità. “Hehehehehehe.”

“...Cosa c’è di divertente?” — Matsuda fece una smorfia e mi guardò attentamente. “Mi rendo
conto che è così che ridono gli scarabei stercorari e che tu sei una di loro, ma è comunque
troppo disgustoso. Non puoi almeno provare a ridere normalmente?”

“Hyo hyo hyo hyo hyo.”

“E che ci sarebbe di normale in quella risata? È perfino più disgustosa di prima!” —


sconvolto, Matsuda prese chiassosamente un carrello dal centro del laboratorio. Su di esso
c’erano diverse macchine complicate che parevano importanti. Spinse il carrello fino al letto,
poi disse: “Cominciamo.” — e con un’espressione tesa sul suo volto iniziò ad operare una
delle macchine.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Mi ritrovai a fissarlo mentre era all’opera. Aveva dei capelli morbidi e setosi. Lunghi occhi a
mandorla in parte coperti dai capelli. Ciglia lunghe e femminili. Piccole labbra pallide.
Lunghe dita bianche...

“Brutta, smettila di guardarmi. È inquietante.”

...E una lingua tagliente.

Esatto. Questo è il mio Matsuda. Mi girai di lato e scrissi una nota sul mio quaderno.

“...Non devi per forza annotare ogni cosa, scarabeo stercorario.”

“Ma mi dimenticherei di tutto se non lo facessi!”

Matsuda emise un sospiro esagerato. “...Francamente, il tuo cervello è come un secchio


senza fondo.”

“Un secchio senza fondo”. Non era un altro dei suoi scherzi crudeli. Era vero. Dopo
pochissimo tempo dimenticavo tutto ciò che vedevo e sentivo. Ne ignoravo il motivo. E anche
se in passato lo avessi saputo, ora lo avevo scordato.

In ogni caso, qualunque fosse la ragione, la mia amnesia non era normale. Di questo ne ero
certa.

“No, non credo che si possa definire semplicemente ‘malattia’.” — Matsuda scosse la testa.
“La memoria umana è una cosa molto complicata di cui tutt’oggi non sappiamo molte cose.
Si può quasi dire che è ancora una scatola nera. La tua non è una semplice malattia che
può essere gestita come qualunque altra.” — mentre spiegava, mi mise delle ventose sulla
la testa e sul viso. I cavi che partivano dalle ventose erano collegate alle macchine sul
carrello. “C’è una parte della memoria umana che chiamiamo ‘memoria episodica’. Questa
immagazzina le nostre esperienze personali, ovvero quello che vediamo e sentiamo. L’area
del cervello responsabile di ciò è chiamata ippocampo. Se lì qualcosa va storto, il cervello
avrà delle difficoltà nel creare e immagazzinare nuovi ricordi. C’è un famoso vecchio
esempio di un paziente a cui era stato rimosso l’ippocampo chirurgicamente e che di
conseguenza aveva perso completamente la capacità di formare nuovi ricordi. Dopo quella
vicenda, ci sono state molte ricerche sull’ippocampo con l’obiettivo di determinare il suo
ruolo nella memoria. Detto questo, anche se l’ippocampo dovesse venir danneggiato, la
‘memoria procedurale’ funzionerebbe comunque, pertanto si potrebbe imparare oppure
ricordare come andare in bicicletta o come scrivere. Tuttavia non ci si ricorderebbe degli
episodi correlati. Ad esempio, ti ricorderesti di come andare in bicicletta, ma non di quando
hai imparato a usarla... Il concetto è quello in parole povere.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Capisco... Ecco perché, nonostante sia parecchio smemorata, so ancora leggere e scrivere
nel mio quaderno.” — tenni il quaderno in questione con entrambe le mani e annuii
pensosamente.

«Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi»

Questo quaderno è l’equivalente della mia memoria. Il mio unico e indispensabile strumento
di fiducia. Finché lo avrò con me, potrò probabilmente condurre una vita normale, quasi
come una persona qualunque. Detto ciò, pare che l’accademia non agevoli molto chi come
me ha problemi di memoria, infatti sto tuttora affrontando parecchie difficoltà su questo
fronte. Ad esempio, durante gli esami è vietato leggere dai quaderni, il che ha inabissato i
miei voti e causato la mia sospensione dalla —

“Che cosa? Sono stata sospesa dall’accademia?!” — gridai, alzando lo sguardo dal quaderno.
“Solo perché ho brutti voti?! Non è giusto!”

“Ringrazia che non sei stata espulsa. Ho dovuto negoziare con la scuola affinché non
succedesse.”

“Eh? Hai preso le mie difese?” — il mio cuore si contrasse dall’allegria. “Sono così felice! Eh
eh. Ci tieni davvero a me!”

Matsuda sbuffò. “...Ho solo bisogno di te come soggetto di ricerca.”

Comunque sia, Matsuda si è preso la briga di difendermi e ciò mi fa più che piacere!

“Nel tuo caso sembra che ci siano dei problemi nel ripescare ricordi a lungo termine. Penso
che la giunzione sinaptica che collega i tuoi neuroni possa essere danneggiata, ma devo
studiare il problema più a fondo per poter capire esattamente cosa ti sta accadendo.”

“Ho capito poco di quello che hai detto, ma... almeno non sono stata espulsa! Se venissi
espulsa adesso, dove potrei mai andare?” — oltre alla scuola non avevo nessun altro posto
in cui andare. Avevo dimenticato tutto. Non mi ricordavo neppure della mia famiglia o dei
miei vecchi amici, semmai ne avessi avuti.

“Se venissi espulsa, finirei anche lontana da te, Matsuda...” — ciò che temevo di più era
venire separata da Matsuda. Rabbrividì un po’ quando lo dissi ad alta voce.

“Non preoccuparti troppo.” — Matsuda si voltò verso di me e parlò rudemente. “Sei un


prezioso soggetto di ricerca e non ho intenzione di perderti... almeno per il momento.”

“Però... più avanti potresti cambiare opinione!”


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Sono contenta, ma d’ora in avanti devo ricordami di non essere un peso per lui!

“Non lamentarti. Dovresti essere onorata di poter contribuire in una ricerca così
importante.” — Matsuda mi rimproverò, e poi continuò la sua spiegazione. “Al fine di capire
perché si verifica la perdita di memoria, dobbiamo capire gli elementi fondamentali del
sistema di immagazzinamento dei ricordi del nostro cervello. Una volta fatti dei progressi
in questo campo, si apriranno le porte di una vasta gamma di possibilità, come migliorare
la qualità e la longevità della memoria umana, o lo sviluppo di medicine per prevenire la
perdita di memoria. In futuro, potremmo addirittura essere in grado di gestire i ricordi
come se fossero i dati di un hard disk… di creare dispositivi in cui salvarli oppure di
cancellarli arbitrariamente. All’estero stanno già svolgendo delle ricerche a riguardo.
Sono riusciti a cancellare la memoria a lungo termine di alcuni topi da laboratorio
manipolando il loro enzima M-zeta kinase.”

“Capisco!”

In realtà non ci avevo capivo niente, ma non volevo più essere un fastidio. “Ad ogni modo,
sono super felice di poter essere d’aiuto al mio amato Matsuda!”

“Il tuo cervello è vuoto, così come le parole che produce. Sei davvero una donna vuota.”

Non capivo bene se fosse serio o mi stesse solo prendendo in giro.

Ma Matsuda era fatto così.

Aveva sempre detto insistentemente che dovevo prendermi cura di me stessa. Poteva essere
freddo con me, però non mi aveva mai trattato con finta compassione. Era sconfortante
quando le persone lo facevano, perciò gli ero grata per il suo atteggiamento.

“Potrò anche essere vuota, ma sono comunque super felice!” — alzai la voce, rifiutando di
scoraggiarmi, tuttavia Matsuda mi rispose quasi sussurrando.

“Beh, non posso negare che tu mi stia aiutando. Raramente si ha a che fare con un caso
così speciale...”

“Hai detto speciale?! Mi piace il suono di quella parola!” — mi sentivo felice, come se fossi
stata lodata. “Allora, che c’è di speciale in me? Dimmi! Dimmi! Dimmi!”

“Smettila di comportarti come una bambina.” — disse Matsuda facendo un gran sospiro.
“Non mi va di dirtelo. Ti entusiasmeresti anche fin troppo.”

“E che male c’è? Dimmi! Dimmi!”


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

La mia insistenza finalmente diede i suoi frutti. “Non capita spesso di vedere qualcuno come
te, con un talento superbo dalle prestazioni intensamente intellettuali, soffrire di amnesia.
Ecco perché sei un caso così speciale.”

“Talento? Dalle prestazioni intensamente intellettuali?”

“Se non te lo ricordi, non importa... È davvero irritante quando metti in atto quel tuo
talento. Ti avverto, non provarci nemmeno a usarlo su di me. Ci siamo capiti, scarabeo
stercorario?”

Non capii esattamente cosa volesse dire, ma sentirmi dare dello scarabeo stercorario mi ferii
un po’, per cui non potei far altro se non annuire. “Beh, non m’importa sempre e quando
possa trascorrere questi momenti intimi con te, Matsuda. Dovrei essere grata di avere una
qualche malattia al cervello!”

“Te l’ho detto, non è proprio una malattia...” — Matsuda mise ancora altre ventose sulla mia
testa, come se stesse cercando di nascondere la mia faccia sorridente. “Comunque sia, è
ammirevole che tu riesca a prenderla così alla leggera. C’è poco da ridere nella tua
situazione. Non dovresti perlomeno essere un po’ preoccupata?”

“...Eh? Di cosa mi dovrei mai preoccupare?”

“Voglio dire...” — disse Matsuda. “Non ti preoccupa che questi sintomi possano diventare
permanenti?”

“...Eh?” — le sue parole mi presero alla sprovvista. Non era da Matsuda fare una domanda
del genere con un tono serio. “Ahahaha! Non sono preoccupata per niente!” — risi, cercando
di alleggerire l’atmosfera. “Cioè, l’unica ‘me’ che riesco a ricordare è quella che è sdraiata
qua sul letto in questo preciso momento. Non ricordo nulla di quanto avvenuto prima che
perdessi la memoria, di conseguenza non ho nulla da comparare. Ecco perché non vedo la
mia amnesia come uno svantaggio... è una parte di me.”

“Non ti sembra uno svantaggio... ma non ti preoccupi neanche di quando è cominciata la


tua amnesia o di quando finirà?”

“Affatto. Anzi, mi preoccupa di più che se dovessi guarire non potrei più vederti, Matsuda.”

La stanza improvvisamente divenne silenziosa.

Dopo un po’, Matsuda ruppe il silenzio con un sussurro.

“Non preoccuparti.” — disse con tono cupo. “Non lascerò che questa terapia finisca.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Alzai gli occhi. Era immerso nei suoi pensieri e aveva un’espressione tesa dietro quei suoi
capelli neri.

“Matsuda?”

Appena lo chiamai, si raddrizzò e si volse verso di me.

“No, non è niente...” — scosse la testa, come se stesse cercando di appianare la situazione.
Dopodiché, ritornò alla macchina e continuò a lavorarci sopra come se nulla fosse accaduto.
“Beh, non otterremo niente di buono dall’essere troppo pessimisti riguardo i tuoi sintomi.
Una volta tanto, la tua naturale allegria si rivela utile.”

“Eggià! Dopotutto, ho una mente flessibile!”

“Questo è sicuro. Non sembri minimamente sconcertata, nonostante tu non riesca a


ricordare i tuoi amici, la tua famiglia o nient’altro che sia avvenuto prima della tua
amnesia.”

“Ma dato che li ho dimenticati, è come se non li avessi mai avuti! Ecco perché tutti loro —
non hanno più nulla a che vedere con me!”

“Ancora queste parole.” — Matsuda chiuse gli occhi per un bel po’. “Se continui a dire che
queste cose non hanno a che fare con te, un giorno non ti rimarrà nulla.”

“Oh, me la caverò! Ho sempre te, Matsuda!” — gonfiai il petto con orgoglio. “Tu sei l’unica
persona di cui mi ricordo, quindi non sarò sola finché sarai con me!”

“...Probabilmente la tua memoria procedurale mi collega al fatto che devi venire qui per
sottostare alla terapia. Per questo riesci a ricordarti di me.”

“No, ti sbagli, io —”

“Sì, sì. Lo so.” — disse Matsuda, cercando di calmarmi prima che mi agitassi troppo.
Continuò ad attaccarmi le ventose sul viso, fermandosi di tanto in tanto per grattarsi il petto,
che io riuscii a intravedere attraverso una fessura nella sua sporca camicia bianca. Davvero
sapeva cosa volevo dire? Probabilmente no, lo ha fatto solo per zittirmi. Non credo che mi
abbia creduto quando gli ho detto che mi ricordavo di lui.

Però era vero.

Naturalmente, non mi ricordavo di lui nel senso comune della parola “ricordare”. Tuttavia
non mentivo quando dicevo di farlo.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Mi ricordavo di Matsuda.

Mi dimenticavo di lui, eppure lo ricordavo.

Non intendo le nostre conversazioni o quello che avevamo fatto insieme. Per quel tipo di
ricordi dovevo fare affidamento sul mio quaderno. No, ciò che ricordavo era qualcosa di
molto più speciale e importante!

Non si trattava di ricordi, ma di sentimenti. Non usavo la testa, ma il cuore. Quello che
ricordavo di Matsuda era pura emozione. Ogni volta che lo vedevo, sentivo il cuore accelerare
ancor prima che la mia testa si rendesse conto di cosa stesse succedendo. Quei battiti mi
dicevano una cosa molto importante.

Lui era assolutamente insostituibile per me.

Ecco perché, a prescindere da quanto smemorata fossi, non mi sarei mai dimenticata di lui.
Fra noi due c’era una connessione più profonda dei ricordi. Matsuda era speciale per me.
Era straordinario. Era un miracolo —

“È così difficile stare in silenzio?”

“Eh?” — ritornai in me, confusa. “L-L’ho detto a voce?” — stavo per saltare fuori dal letto,
ma Matsuda mi trattenne afferrandomi la testa.

“Ancora un po’ e scollegherai i cavi! Sei forse un rifiuto umano?” — disse crudelmente,
credendo che volessi scollegare i cavi di proposito.

“M-Ma... non ho proprio aperto bocca... Ah, intendevi dire che il mio cuore fa troppo
rumore? Non posso farci niente! Morirei se si fermasse!”

“...Non parlavo di te. Mi riferivo al rumore che proviene da fuori.”

“Eh? Da fuori?”

Matsuda alzò il mento e indicò la finestra. Ascoltando attentamente potei sentire un insolito
rumore provenire dall’esterno.

Erano voci beffarde, arrabbiate e urlate. Voci reazionarie piene di rabbia. Quel genere di voci
in grado di far tremare la terra. Era un insieme di voci sgradevoli capaci di fare accigliare
istintivamente una persona.

“...Cos’è?”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“È la ‘parata’. Ogni giorno sono sempre più rumorosi...”

“Una parata? Intendi ‘quella’ parata?!”

“Bugiarda. Non te ne ricordi neanche.” — Matsuda mi pizzicò la fronte, e proseguì con la


sua spiegazione. Aveva il volto cupo. “Essenzialmente si tratta di una manifestazione. Però
al personale docente, o forse dovrei dire, a quei vecchiacci del comitato direttivo, non piace
il suono di quella parola, così hanno deciso di dargli un nome stupido come ‘parata’.”

“Però... una parata non è l’esatto opposto di una manifestazione?”

“Hanno scelto quel nome esattamente per quello.”

“Ma perché fare una parata...?”

“Sono i ragazzi della scuola di preparazione.”

“Scuola di preparazione...?” — non ne ho mai sentito parlare. Oppure sì?

“Ovviamente non te ne ricordi. C’è poco da fare, dopotutto sei molto più corpo che cervello.”

“Aspetta! Dire a una ragazza che ha molto più corpo che cervello è una molestia sessuale!
Saresti stato già decapitato se fossimo nel periodo Edo — oddio!” — la mia testa, che stavo
sollevando dal letto, venne spinta verso il basso da Matsuda.

“L’Accademia Kibougamine non è una struttura di formazione come le altre. Qui


istruiscono solo i talentuosi, però allo stesso tempo esaminano i loro talenti. I docenti non
sono semplici educatori. Sono anche scienziati che svolgono ricerche sul talento umano.
...Tuttavia gli scienziati sono un problema. Più vanno avanti con le loro ricerche, più
vogliono spingersi oltre. Di conseguenza, c’è qualcosa di cui non ne hanno mai abbastanza.
Sai di che si tratta?”

“Uhm... Probabilmente è…”

“È il denaro.”

“Ah, giusto!” — era il minimo che potevo dire dopo aver perso la possibilità di trovare la
risposta.

“Fino a poco tempo, l’Accademia Kibougamine era una piccola struttura che riusciva a
sopravvivere grazie ai fondi del governo e alle donazioni degli studenti. Ciò nonostante, la
loro ricerca veniva spesso bloccata dalla mancanza di risorse. Naturalmente il comitato
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

direttivo ne era insoddisfatto, così istituì la scuola di preparazione col fine di ottenere più
soldi.”

Annuii con entusiasmo per dimostrare che stavo ascoltando.

“Il punto è che i Super Ultra Liceali come noi sono affiliati con la scuola principale, però
ora di fianco a questa c’è una struttura educativa a parte per gli studenti normali,
chiamata scuola di preparazione. Tale scuola si trova nel distretto ovest del campus,
mentre la scuola principale è qui nel distretto est, quindi non ci incontriamo quasi mai con
loro. Da quanto ne so, lì gli studenti non vengono scelti dal personale, ma tramite normali
test di ammissione. Idem per quanto riguarda i docenti. I nostri insegnanti sono scienziati
che lavorano e vivono a scuola, mentre i loro sono insegnanti normali che vengono
dall’esterno.”

“Per cui è una scuola normale come qualunque altra, dico bene?”

“Esatto. Tuttavia, hanno avuto una marea di richieste d’iscrizione. I marchi possono essere
parecchio influenti.” — Matsuda quasi sputò fuori le parole. “Alla gente non importava che
fosse solo una scuola di preparazione. La prestigiosa Accademia Kibougamine aveva
finalmente aperto le sue porte a tutti. Le persone sono pecore. Vengono attratte dai marchi,
infatti l’accademia ne ha approfittato per guadagnare più soldi. Grazie a ciò, la scuola ha
avuto una crescita improvvisa. Di colpo abbiamo edifici di ricerca in grado di far
impallidire qualsiasi altra università. Non se lo aspettava nessuno… che in uno o due anni
l’Accademia Kibougamine avrebbe raggiunto un livello completamente diverso. Di
conseguenza, è cresciuto anche il potere del comitato direttivo.”

“Sembra quasi una truffa però...”

“Non lo sembra, lo è.” — Matsuda storse la bocca in un sorriso amaro. “In questo momento,
l’Accademia Kibougamine è organizzata a piramide, proprio come un paese del terzo
mondo. La moltitudine di studenti della scuola di preparazione esiste solo per supportare
i pochi Super Ultra Liceali dell’istituto principale. Pare che ci sia un qualche sedicente
sistema per permettere agli studenti eccezionali di trasferirsi nell’istituto principale, ma
non ho mai sentito di qualcuno che sia trasferito da noi. Probabilmente i nostri insegnanti
pensano che nessuno di loro se lo meriti.”

“Eh? Non è così che i professori dovrebbero comportarsi!”

“Hai ragione, però è così che agiscono gli scienziati. A loro non importa di nulla se non
della loro ricerca. Di fatto, la penso come loro. L’unica differenza è che loro svolgono
ricerche sul ‘talento umano’.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ma è ingiusto!” — gonfiai le guance.

“Certo che lo è. Se così non fosse, non ci sarebbe alcuna manifestazione. Ad ogni modo...”

Matsuda improvvisamente interruppe il suo breve discorso. Il suo tono di voce divenne più
cauto.

“Non credo che siano riusciti a fare tutto quanto da soli. Ci deve essere qualcun altro dietro.
O almeno è così che la penso...”

“Eh?”

Matsuda socchiuse gli occhi e guardò fuori dalla finestra. Il suo sguardo era così cupo che
esitai a parlare.

“Ehi, Brutta.” — dopo un po’ si voltò verso di me, come se si fosse ricordato di qualcosa.
“Scrivi questa conversazione per bene sul tuo quaderno. Non puoi fare finta di niente, come
se non ti riguardasse. Gli studenti della scuola preparatoria non badano molto a noi e non
credo che ti attaccheranno, tuttavia... è meglio essere prudenti.”

“Va bene, ho capito.” — mentre gli rispondevo, notai che le ventose attaccate sulla mia testa
e sul mio volto mi stavano rendendo difficile muovere la bocca.

“Ho bisogno che tu rimanga qui per un po’. Puoi anche dormire se vuoi, non è un
problema.” — Matsuda uscì dalla mia vista.

“Ma non ho sonno...” — risposi con voce insicura. La voce di Matsuda rispose dall’altro lato
della stanza.

“Posso darti dei sonniferi in compresse. Una dozzina dovrebbero bastare.”

“Eh? Non è una dose letale? Sei sicuro che vada bene?”

Mentre la mia inquietudine aumentava, Matsuda apparve davanti a me nuovamente. Adesso


indossava una giacca scolastica sulla sua camicia.

“Se succede qualcosa alle mie macchine mentre sono via, puoi considerarti morta.”

“...Stai andando da qualche parte?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ho un paio di faccende da sbrigare. In ogni caso, se succede qualcosa alle mie macchine
mentre sono via, puoi considerarti morta.” — doveva far sul serio se me lo stava dicendo
per la seconda volta.

“Non mi dispiacerebbe essere uccisa se l’assassino fossi tu...”

“Sarebbe una seccatura. Odio le cose grottesche.”

Non è una buona qualità per qualcuno che studia il cervello umano — pensai, ma non gli
dissi niente.

“Ah! In tal caso, se me ne sto qua brava ad aspettare, dopo andiamo a vedere un film
insieme?”

“...Un film?”

“Uhm... Sì, tipo...”

Sfogliai le pagine del mio quaderno alla ricerca di ricordi sui film.

“Eccone uno! Uhm, tratta di due ladri, Harry e Marv, che si intrufolano nella casa
McAllister...”

“Parli di ‘Mamma, ho perso l’aereo’? A quanto pare te lo sei dimenticato, ma mi avevi già
chiesto insistentemente di vederlo insieme, e così è stato.”

“Davvero? Uhm, in questo caso...” — continuai a sfogliare il quaderno, però non trovai
nessun altro film. Sembrava che fossi particolarmente interessata a quello. Avrei potuto
biasimarmi tutto il giorno, ma sarebbe stato inutile.

“B-Beh, è un capolavoro, quindi sono sicura che anche riguardandolo sia comunque
interessante!”

“Di sicuro non è un brutto film, ma non è del tipo che vorrei rivedere varie volte...”

“Allora, che genere ti —”

“Per favore, non farmi domande simili. Sembra il tipo di cosa che scriverebbe una
ragazzina delle medie sul proprio diario.”

Sentii il suo sguardo disgustato su di me. Ma non mi diedi per vinta. “Dai, vediamolo! Sarà
divertente se fingi di guardarlo per la prima volta!” — lessi il mio quaderno ancora un po’.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ah! Secondo quanto c’è scritto qui, ho pensato che il bimbo che svolge il ruolo del
protagonista principale, Wacooly Culkin, sia super carino! C’è un bimbo carino in questo
film! Non è fantastico?”

“E cosa c’è di fantastico? Comunque, l’attore si chiama Macaulay Culkin, non Wacoal come
una marca di intimo femminile.”

“Ah ah, qui dice che ho pensato che fosse talmente carino da volerlo adottare!”

“Hai detto così solo perché non hai visto com’è diventato. Ha subito una bella
trasformazione.”

“Una trasformazione, eh...”

Matsuda socchiuse i suoi occhi a mandorla più del solito e spostò via la sua frangetta dalla
fronte.

“Ora fa’ la brava e dormi.”

A quanto sembrava si era stancato di me che continuavo a trattenerlo.

“Aspetta! Non andartene!” — tuttavia, in preda al panico, provai a fermarlo di nuovo. “Non
voglio che te ne vada! Rimarrei da sola! Non lasciarmi qui da sola! Non ci siamo visti per
tanto tempo!”

“Per tanto tempo?” — Matsuda si fermò. “Perché pensi che non ci siamo visti per tanto
tempo?”

“...Eh?”

“Ti sto chiedendo perché hai detto che non ci vedevamo da tanto tempo.”

Matsuda mi stava parlando da lontano. La sua voce era piena di dolore e ciò mi rese tesa.

“Mmm... Lo capisco dalla velocità dei battiti del mio cuore... credo...”

“Quindi il tuo cuore non batte velocemente se mi vedi tutti i giorni?”

“N-No! Non è questo che —”

“In ogni caso, ci siamo visti giusto ieri.”

“...Eh? Davvero?”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Non c’è da meravigliarsi che te ne sia dimenticata...” — Matsuda si piegò un po’ in avanti,
avvilito. “Immagino che stessi mentendo quando hai detto che io ero l’unico di cui ti
ricordavi.”

“A-Aspetta! Ricorderò in un secondo!”

Sfogliai le pagine del mio quaderno in tutta fretta. Lo sfogliai da inizio a fine, ma non riuscii
a trovare nessun ricordo risalente all’incontro del giorno prima con Matsuda. Fu un
fallimento completo.

Quando alzai gli occhi dal quaderno, Matsuda se n’era già andato.

“...tzk!” — era fuggito e non ci potevo fare più nulla.

Sigh. Credo che non ci sia altro da fare se non dormire.

Non che fosse una brutta cosa.

Perlomeno, dormendo posso immergermi nei miei sogni. Posso scappare da questo mondo
di solitudine in cui non c’è Matsuda. Forse lì posso incontrare Matsuda!

Con questo pensiero nel cuore, mi girai di lato, prestando attenzione a non staccarmi i cavi
dalla testa, e annusai il cuscino che aveva ancora un po’ del profumo di Matsuda. Lo annusai
come se fossi un cagnolino e vi strofinai le guance contro, facendo felicemente le fusa.
Dopodiché, chiusi gli occhi.

Mentre la mia vista andava oscurandosi, gli altri sensi iniziarono ad acuirsi. In poco tempo,
l’unica cosa che riuscii a percepire era l’odore di Matsuda...

No, non era l’unica cosa.

Potevo sentire anche delle voci che interferivano col mondo privato di Matsuda e me. Un
insieme di emozioni e voci inquietanti. Bastava ascoltarle per far sì che il mio corpo venisse
interamente travolto dall’ansia, così mi tappai le mie orecchie in preda al panico.

...Dopotutto non aveva nulla che vedere con me.

Tuttavia, non riuscivo a dormire. Era come se il mio corpo avesse dimenticato come si
dormiva.

Volevo addormentarmi.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Volevo dormire e lasciare quel mondo in cui mancava Matsuda.

Volevo incontrarlo di nuovo.

...Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda.

Poi, mentre stavo fantasticando su possibili sogni riguardanti Matsuda, caddi in un sonno
profondo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Poco dopo aver lasciato il laboratorio, Yasuke Matsuda raddrizzò la propria postura. Si
trovava dinanzi a una grande porta dall’atmosfera solenne.

Perché sei così nervoso? pensò, cercando di deridersi, ma allo stesso tempo capì che era
inevitabile esserlo. Era la prima volta che metteva piede nel luogo privato dell’Accademia
Kibougamine, l’edificio del personale. Era l’unico edificio nel distretto est del campus in cui
era vietato l’ingresso agli studenti, e difatti, dopo esserci entrato, aveva dovuto spiegare le
sue ragioni ai molti insegnanti che avevano provato a fermarlo lungo la strada. Però, come
se non bastasse - la sua meta finale era un posto davvero speciale, persino in questo edificio
proibito.

Yasuke Matsuda alzò la testa e fissò la porta di fronte a lui.

Era una porta di legno decorata pretenziosamente che gli dava la sensazione che i visitatori
non fossero i benvenuti. La placca metallica sopra di essa recava “Sala riunioni del comitato
direttivo dell’Accademia Kibougamine”. Neppure gli insegnanti potevano entrarci senza
l’autorizzazione. Il nervosismo era davvero inevitabile per chiunque fosse dovuto entrare in
una stanza così speciale. Ciò nonostante —

“Non è proprio da me...”

Matsuda si schiarì la gola e provò a farsi coraggio prima di finire inghiottito dall’atmosfera
opprimente. Dopodiché, alzò il pugno e bussò due volte alla porta.

“Sono Yasuke Matsuda, della classe 77 dell’Accademia Kibougamine.” — annunciò,


spingendo lentamente la pesante porta. “...Permesso.”

La stanza era diversa da qualsiasi altra nel campus. Il soffitto, i pilastri e le pareti erano
eccessivamente decorati, in una maniera che Matsuda trovava tetra. Avanzò all’interno,
mentre il suono dei suoi passi veniva attutito dal tappeto.

“Ci scusiamo per averti convocato qui con così poco preavviso.” — la voce era
sorprendentemente leggera e allegra. Apparteneva al preside dell’accademia, Jin Kirigiri.
Ogni volta che Matsuda lo vedeva non poteva che stupirsi di quanto fosse giovane. Nella sua
immaginazione, un preside era un uomo di mezz’età con i capelli bianchi, baffi e un abito
grigio. Kirigiri, ancora sulla trentina, era troppo giovane per l’incarico.

“Prego, accomodati. In questo modo sarà più facile tenere una conversazione.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Al centro vi era un grande tavolo circolare con delle sedie d’epoca attorno ad esso.
“Permesso.” — disse Matsuda mentre si sedeva sulla sedia più vicina e opposta esattamente
a Kirigiri. Nel momento in cui lo fece, sentì diverse paia di occhi fissarlo attentamente.
Appartenevano a quattro anziani che sedevano attorno al tavolo a distanze uguali. Ognuno
di loro indossava un abito nero come la pece, come se fossero sulla via del ritorno da un
funerale. Le loro cravatte erano dello stesso colore. Il loro sguardo indagatore venne
percepito da Matsuda come se qualcuno gli stesse mettendo letteralmente il fiato sul collo.

“Sai chi siamo?”

La voce era fiacca e Matsuda non riusciva a capire a quale anziano appartenesse.

“Voi dovete essere i membri del comitato direttivo dell’Accademia Kibougamine.”

“Hai la nostra sincera gratitudine per tutto l’aiuto che hai fornito in ‘quell’incidente’.”

“...Non so a cosa vi riferiate.”

I volti degli anziani si corrugarono ancora di più. Non amavano divagare.

“Non c’è bisogno di essere prudenti con noi. Sappiamo tutto.” — disse uno degli anziani. “Tu
ci hai aiutato con l’interrogatorio dello studente che per primo ha scoperto la scena del
crimine, non è vero?” — disse un altro.

Lo studente che per primo ha scoperto la scena del crimine. Appena Matsuda sentì quelle
parole, il cuore cominciò a battergli più forte. Cercò di non darlo a vedere con una domanda.
“...Avete intenzione di ottenere altre informazioni da quello studente?”

“Niente affatto.” — disse un altro anziano agitando la mano. “Questa volta si tratta di uno
studente diverso. Vedi, abbiamo un problema. Un problema che qualcuno con le tue abilità
è capace di risolvere. Ecco perché vogliamo che ci aiuti.” — parlò come se tutto fosse stato
già deciso. Il che era preoccupante.

“...E se mi rifiutassi?”

Dopo pochi attimi di silenzio, uno degli anziani cominciò a ridere. In un primo momento era
una risata sommessa, ma, uno dopo l’altro, tutti gli anziani cominciarono a ridere,
riempiendo la stanza con la loro risata sprezzante. Le loro voci arrivarono a Matsuda da ogni
angolazione.

“Allora, Matsuda.” — la risata si fermò improvvisamente. “Credi davvero di avere voce in


capitolo?” — l’anziano parlò con un tono condiscendente. “La ragazza che tieni sotto
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

terapia... non pare mostri segni di guarigione, nonostante sia stata sospesa
momentaneamente dall’accademia.”

Questa volta fu Matsuda ad aggrottare la fronte. “...Che cosa state cercando di dire?”

“Sei ancora uno studente. Non possiamo permetterti di buttare via il tuo tempo con una
cretina senza speranza.” — le sue parole erano piene di disprezzo. “Per come la vediamo
noi, è inutile continuare a estendere la sospensione temporanea di uno studente di cui non
sappiamo neppure se sarà in grado di tornare. Quest’istituto mira a coltivare il talento.
Coloro che risultano essere un fallimento dovrebbero ritirarsi per il bene degli altri
studenti... Detto questo, se accetti di aiutarci...”

“Chiudi quella cazzo di bocca, vecchio.”

“...Cos—?”

“La tua lurida bocca parla troppo.”

L’atmosfera della stanza cambiò in un secondo. Si sentiva la tensione nell’aria.

“B-Bastardo...!”

Matsuda si alzò, gli anziani si immobilizzarono. Li guardò come se fossero vermi. No, il suo
sguardo era molto più arrabbiato e pieno di disprezzo — li guardò come se fossero vermi che
stava per calpestare.

“Cretina? Fallimento? Lasciate che vi dica una cosa. Sono io l’unico che può prendersi gioco
di lei. Nessun altro.”

“E-Ehi! Con chi pensi di star parlan—”

“Ti ho detto di stare zitto.”

Il suo tono li ammutolì per davvero. Continuò parlando a bassa voce.

“A quella ragazza... non importa neanche di essere derisa dalle altre persone, perché pensa
che ‘non abbia nulla a che vedere con lei’. Io devo rispondere al suo posto, altrimenti non
sarò capace di convivere con me stesso.”

Alle orecchie dei membri del comitato direttivo, le sue parole portavano un’indescrivibile
senso di intimidazione. Come può qualcuno nemmeno ventenne averci sopraffatto in
questo modo? Non ne avevano idea.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Non capivano il potere di coloro che possedevano un talento. Il potere che l’Accademia
Kibougamine chiamava ‘Speranza’.

“...Uhm, posso interrompere?” — una lenta voce entrò nella conversazione. Era la voce di
Kirigiri. Matsuda rivolse il suo sguardo coercitivo verso di lui.

“È solo che penso che sia giunto il momento per me di dire qualcosa...” — Kirigiri fece un
sorriso pungente e si grattò la testa. Malgrado l’atmosfera tesa che riempiva la stanza, pareva
del tutto calmo. Matsuda, avendo perso il suo slancio, chiuse gli occhi lentamente, emise un
grande sospiro e tornò a sedersi. Appena finì, Kirigiri continuò con tono tranquillo.

“Matsuda, ti stiamo soltanto chiedendo un favore. Vedila così — non faresti un favore solo
a noi, ma ad ogni singolo studente dell’Accademia Kibougamine. Dunque potresti
perlomeno ascoltare gentilmente quello che abbiamo da dire?”

Matsuda rimase in silenzio e guardò Kirigiri, incapace di capire le vere intenzioni dell’uomo.
Kirigiri, dal canto suo, fece del suo meglio per riprendere il controllo della situazione. “Non
ti chiedo nient’altro che ascoltare. Se deciderai di rifiutare, accetteremo la tua decisione.”
— conclusa la premessa, andò dritto al nocciolo della questione.

“Forse non c’è bisogno di spiegarti di ‘quell’incidente’, ma probabilmente dovremmo


comunque partire da lì.” — Kirigiri si schiarì la gola, strinse entrambe le mani davanti a sé
e continuò. “È già passato un mese e ancora non riesco a credere che all’interno
dell’Accademia Kibougamine sia avvenuto un evento tanto raccapricciante... Tuttora mi
sembra di essere in un incubo.”

“Ma è realmente avvenuto!” — urlò uno degli anziani.

“Tredici ragazzini!” — gridò un altro. “Tredici vittime, e i dettagli di quanto accaduto non
sono tutt’oggi chiari! Perché è successa una cosa così terribile nella nostra scuola?!”

Quando le voci urlanti si fermarono, Matsuda espresse i suoi pensieri ad alta voce. “Quindi...
non avete ancora informato la polizia?”

“Certo che no! Cosa pensi che accadrebbe se lo facessimo?! Che cosa risolverebbe?! Questo
non è un problema che può essere risolto arrestando un colpevole!”

“Ma... per quanto riguarda le famiglie delle vittime?”

“Ce ne stiamo occupando!” — all’istante un altro anziano urlò. “Non devi preoccuparti di
queste cose!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

A giudicare dal modo in cui parlavano, l’Accademia si era già preparata per affrontare le
famiglie. Dovevano aver chiesto alcuni favori ai loro precedenti diplomati. Molti di loro
avevano raggiunto posizioni importanti grazie all’influenza dell’Accademia Kibougamine -
se quest’ultima fosse caduta in disgrazia, anche loro avrebbero fatto la stessa fine.

“...Ha ragione, non devo preoccuparmene. Allora, cosa volete farmi fare? Anche questo
‘altro studente’ di cui stavate parlando — è in qualche modo collegato all’incidente, dico
bene?”

“Vogliamo che tu da quello studente estragga delle informazioni che ci aiutino a chiarire
la verità dietro a questo incidente.” — rispose Kirigiri.

“Chiarire la verità...? Non è una contraddizione? Non avete deciso di insabbiare


l’incidente?”

L’insabbiamento. Matsuda era l’unico studente a cui era stato affidato il segreto. In cambio
della sua collaborazione, gli era stata conferita una grande somma di denaro per le sue
ricerche e delle attrezzature per il suo laboratorio. Quella probabilmente era un’altra prova
del fatto che fosse un vero scienziato.

Ma non fu l’unica ragione per la quale accettò di collaborare. L’unico a conoscere le altre sue
ragioni era Matsuda stesso.

“Sì, è vero, suona come una contraddizione.” — rispose Kirigiri dopo una breve esitazione.
“Però è necessario. Siamo fermamente convinti che nascondere questo incidente sia
essenziale, ciò nonostante ci sono ancora molte cose che ignoriamo. Non possiamo
occultare qualcosa che non comprendiamo completamente. Perciò pensiamo che
dovremmo sapere nel dettaglio quanto è avvenuto allora. Al fine di tutelare l’Accademia
Kibougamine, questo insabbiamento dev’essere perfetto.”

Kirigiri parlò senza mostrare alcun dubbio. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di proteggere
l’Accademia Kibougamine. È proprio come me, eh? — pensò Matsuda.

Sacrificare qualcosa per proteggere qualcos’altro... è esattamente ciò che sto facendo
anch’io in questo momento.

“...Quindi chi è lo studente che volete che interroghi?”

Kirigiri si leccò le labbra secche, e diede a Matsuda una risposta prudente. “Non te l’abbiamo
detto prima, ma oltre alla prima persona che ha scoperto la scena del crimine, ci sono altri
due sopravvissuti.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Due sopravvissuti... Era di certo la prima volta che Matsuda ne sentiva parlare.

“Naturalmente sono indispensabili per scoprire la verità dietro l’incidente. Se tutto fosse
andato bene, li avremmo interrogati subito dopo aver terminato con la persona che ha
scoperto la scena del crimine... Tuttavia, a causa di alcune circostanze, non abbiamo avuto
modo di farlo.”

“...Circostanze?”

“Uno di loro è in coma dall’incidente. L’altro, per fortuna, ne è uscito indenne, ma... è
scomparso poco dopo. Non sappiamo dove si trovi attualmente.”

Uno studente in coma e uno scomparso. Le circostanze erano davvero serie. Ma c’era ancora
una possibilità —

“Volete che estragga le informazioni dallo studente in coma, giusto?”

Kirigiri annuì. “Esattamente.”

Trovare la verità in modo da nasconderla. Era sicuramente una cosa contorta da fare, ma era
anche parecchio conveniente per Matsuda.

Probabilmente questa è la mia opportunità. La mia opportunità per proteggerla.

“Capisco.” — disse. Non aveva altra scelta. “Vedrò cosa posso fare.”

“Pensi di poter fare qualcosa?” — uno degli anziani rapidamente si rilassò e cercò di
riguadagnare autorità.

“È ancora troppo presto per dirlo. Dipende dalle condizioni in cui si trova lo studente. In
ogni caso, farò del mio meglio.” — rispose Matsuda senza mezzi termini, per poi tornare a
guardare Kirigiri. “Ma per quanto riguarda lo studente sparito? Non avrete mica
intenzione di stare lì seduti a far nulla, vero?”

Dopo un breve silenzio, Kirigiri si curvò in avanti e guardò Matsuda dritto negli occhi. “...C’è
qualcosa che ti preoccupa?”

Il suo sguardo era acuto e a Matsuda pareva capace di leggere i suoi pensieri più intimi.
Desideroso di andarsene, rispose frettolosamente. “No, ero solo curioso.” — la sua voce
tremolava, ma continuò nel tentativo di nasconderlo. “Voglio dire, uno studente che sparisce
è fin troppo sospetto, no? Non pensate che potrebbe essere il colpevole che ha ucciso i tredici
studenti e lasciato uno in coma?”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Gli anziani cominciarono a mormorare, i loro sussurri riverberavano attraverso la sala


riunioni. Solo Kirigiri mantenne la calma.

“È proprio come dici tu. Per come stanno le cose, quello studente è estremamente sospetto.”

“In questo caso —”

“In questo caso, cosa?” — Kirigiri lo interruppe bruscamente. “Ciò ci giustifica ancora di
più a nascondere quest’incidente. Altrimenti... sarà la fine per questo istituto.”

La fine per questo istituto...?

Matsuda era incuriosito dall’espressione di Kirigiri.

Significa che lo studente scomparso è un qualcuno di speciale?

Un certo nome improvvisamente comparve nella mente di Matsuda. Aveva sentito solo delle
voci e storie dell’occulto su quel nome, inoltre aveva sempre pensato che si trattasse di una
leggenda metropolitana. Tuttavia, se quella persona esiste davvero, potrebbe benissimo
essere coinvolta in quest’incidente.

Se così fosse, tutto avrebbe senso. Anche il motivo per cui questo incidente sia stato chiamato
‘Il Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine’.

Tutto avrebbe senso, ma allo stesso tempo sarebbe terribile.

Una goccia di sudore cadde dalla tempia di Matsuda mentre sussurrava quelle parole nella
sua mente.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Siiiiigh...
Zzzzzzzzzz...
Zzzzzzzzzzzzzzzzz... GYAAAAAAAAH!

Balzai in piedi a causa del dolore improvviso della mia pelle che veniva tirata violentemente,
e accanto al mio letto vidi un ragazzo in piedi con in mano un groviglio di cavi collegati a
delle ventose. Il mio cuore cominciò a battere forte.

“Ah! Matsuda, giusto? Giusto?!”

Mi lanciai verso di lui senza alcuna esitazione, ma, proprio come un torero, si scansò. Andai
a sbattere con la testa contro il muro, come se io fossi il coyote e fossi stata ingannata da
Beep Beep. Riuscivo a vedere delle stelle girarmi intorno alla testa.

“Ahiahiahi... Perché mi hai evitata...?”

“Perché hai la faccia gonfia.”

“N-Non è carino dire a una ragazza che ha la faccia gonfia...!” — mi voltai su piedi
traballanti e sbirciai in uno specchio su una scrivania. Avevo il viso pieno di macchie
bluastre/violacee dalle dimensioni di piccole monete... Era gonfio, senza alcun dubbio.

“M-Ma è perché mi hai strappato di forza le ventose dalla faccia, Matsuda!”

“Andavo di fretta.”

“Ah, non preoccuparti, per me puoi anche farli qui i tuoi bisogni!”

“...Non sono di fretta perché devo andare in bagno.”

“Ma certo, che sciocca che sono! Matsuda non ha mai bisogno di andare in bagno!”

“Che diavolo pensi che io sia, Brutta?”

“Sei l’essere umano più eccelso che sia mai esistito, ovviamente!”

“Non farmi partecipe dei tuoi deliri ridicoli...” — Matsuda esalò un grande sospiro, quasi ad
arrendersi. “Ne ho abbastanza. Se continuo a parlare con te, sono sicuro che uscirei anch’io

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

fuori di testa.” — così dicendo, iniziò a mettere in ordine il carrello. “Comunque, ho ancora
delle faccende da sbrigare oggi. Ora torna subito nella tua stanza.”

“Eh? Ma perchéééé!?” — naturalmente, obiettai fortemente alle sue parole. “Non voglio! Mi
sentirei sola!”

“Sinceramente, sei proprio una ragazza fastidiosa...” — Matsuda socchiuse gli occhi e
lentamente si mise davanti alla mia faccia. Afferrò dolcemente le mie spalle. “Chiudi gli
occhi.”

“Eh?”

“Chiudili.”

Intanto che il mio cuore batteva velocemente mentre Matsuda si avvicinava, feci come mi
disse e chiusi gli occhi. Tutto il mio corpo diventò caldo. Mi sentivo come se fossi sul punto
di sciogliermi. I vasi sanguigni dietro le mie orecchie pulsavano violentemente. Questa
situazione potrebbe significare solo una cosa, giusto?! È un cliché terribile, però cos’altro
potrebbe essere? È così, non è vero? È proprio così!

E così, mentre il mio cuore faceva “bum-bum” per la trepidazione, percepii Matsuda
muoversi dietro di me. Prima che potessi chiedermi cosa stesse succedendo, cominciò a
spingermi in avanti. In un attimo, ero stata buttata fuori nel corridoio.

“Ahi!”

Crollai sul pavimento del corridoio per l’eccessiva forza della spinta di Matsuda. Fortuna che
avevo delle mutande pulite addosso.

“Il prossimo trattamento è fra tre giorni. Fa’ la brava ragazza e resta in camera tua. Non
uscire a fare passeggiate inutili.” — disse Matsuda, prima che potessi alzarmi, e poi chiuse
violentemente la porta dietro di lui.

“Oooh... mi ha fregata...”

Abbassai mestamente le spalle, ma dato che non c’era nulla che potessi fare, lasciai
semplicemente il laboratorio di neurologia, mortificata. Appena uscii dall’edificio di
biologia, la prima cosa che feci fu controllare il mio quaderno. Dovevo tornare ai dormitori,
però dal momento che avevo dimenticato dove si trovavano, sfogliai le pagine del “Quaderno
dei ricordi di Ryouko Otonashi” mentre camminavo. Alla fine, trovai la mappa della

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

scuola. Credo che questo sia un buon momento per fare una revisione completa dei miei
appunti ed esporre il quadro completo dell’Accademia Kibougamine.

Eccoci qui.

Secondo la mia mappa, il campus dell’Accademia Kibougamine ha la forma di un grande


diamante. È diviso in quattro parti, Est, Ovest, Sud e Nord, ciascuna delle dimensioni di
un regolare liceo. Il distretto est - attraverso il quale ho appena camminato - è il cuore
dell’accademia, in cui si trovano gli edifici e le strutture utilizzate dalla scuola principale.
Molti dei suoi edifici sono ancora in costruzione, ma ci sono anche diversi edifici adibiti
alla ricerca in vari settori, tanto magnificenti da suscitare quasi invidia, e molto simili
all’edificio di biologia di Matsuda. Inoltre, sembra che questo settore sia anche la sede del
palazzo del personale, in cui gli studenti non possono entrare.

Poi c’è il distretto ovest. Sembra che gli edifici e le strutture per la scuola preparatoria si
trovino lì, tuttavia non credo di averlo mai visitato. Purtroppo, non c’è scritto granché a
riguardo nel mio quaderno.

Il settore sud è dove sono situati i dormitori degli studenti dell’Accademia Kibougamine.
In aggiunta, sembra siano presenti un minimarket, una libreria, e vari altri negozi dov’è
possibile comprare merce indispensabile. Tra l’altro, pare che solo gli studenti
appartenenti alla scuola principale siano autorizzati a vivere nei dormitori, e che si tratti
di un beneficio extra completamente gratuito.

Poi c’è il settore nord, che a quanto pare è attualmente vuoto. L’unica cosa che hanno
lasciato è il vecchio edificio scolastico, che era ancora utilizzato fino a poco tempo fa. Per
il momento sembra che sia stato abbandonato, quindi è naturale che l’ingresso sia vietato.
In altre parole, non c’è molto da dire in proposito.

Infine, esattamente al centro del campus, circondata dai quattro settori, vi è la “piazza
centrale”, un grande spazio simile a un parco pieno zeppo di alberi. È spesso usata come
zona relax per gli studenti, ma a quanto pare l’entrata è vietata tra le 10 di sera e le 7 del
mattino. Beh, non ho intenzione di andare in giro nel cuore della notte, quindi sembra che
non abbia nulla a che vedere con me.

E così, grazie a questa mappa disegnata a mano e piena di preziose informazioni, riuscii a
ritornare sana e salva ai dormitori. Dopodiché, ignorando i saluti degli studenti che mi
passavano accanto nel corridoio, mi diressi spedita alla mia camera.

Quando entrai nella stanza, mi imbattei in degli adesivi con su scritto “Questa è la mia
stanza”. Sì, questo è il posto giusto, non c’è dubbio! Dopo aver confermato questo fatto
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

cruciale, mi misi vicino alla porta per un po’ a fissare il vuoto. Ma non importa quante volte
abbia provato, non riuscivo a pensare a qualcosa da fare, così alla fine sprofondai nel letto.
Tuttavia, sembrava che avessi già fatto un pisolino pomeridiano da qualche parte, perché
non riuscii a chiudere occhio.

Controvoglia, decisi di ammazzare il tempo. Per me, ammazzare il tempo significa una cosa
sola. Tirai fuori il “Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi” e, ancora sdraiata sul letto,
cominciai a sfogliare le sue pagine.

Tutto quello che è scritto in questo quaderno è la verità innegabile, però non riesco a
ricordare niente di tutto ciò. In altre parole, sento come se stessi leggendo un libro su di me.
L’emozione di vivere il mio passato in terza persona è una forma straordinaria di
intrattenimento di cui solo una persona smemorata come me può godere.

Lessi quello di cui parlavo con Matsuda e ciò che lui mi rispondeva. La maggior parte del
quaderno riguardava Matsuda, ma questo è esattamente ciò che lo rende così divertente.
Poi, mentre continuavo a sfogliare il quaderno, i miei occhi si fermarono su una singola
pagina.

Quella pagina era piena di schizzi della faccia di un ragazzo. Il mio battito cardiaco... non era
al massimo, però era leggermente aumentato.

Questi sono probabilmente ritratti di Matsuda. Tuttavia, dal momento che il mio cuore non
batte così veloce, forse non sono poi così somiglianti. Forse dovrei provare a fare qualche
ritocco?

“Mmm... Penso che il naso sia tutto sbagliato. No, forse sono gli occhi...?”

Non riuscivo a ricordare il volto di Matsuda, ma usai il mio battito cardiaco come misura e
con attenzione ridisegnai gli schizzi. Forse è così che si sentono gli artificieri quando cercano
di trovare delle mine. No, immagino sia un tantino differente.

E così, dopo aver pasticciato con il ritratto per un po’, sentii il mio cuore battere un po’ più
velocemente di prima.

“Ce l’ho fatta...” — non riuscii a cancellare il sorriso dalla mia faccia. Se continuo a
giocherellare con questo schizzo, sono sicura che a poco a poco assomiglierà al vero
Matsuda. Probabilmente ho fatto la stessa identica cosa, in passato, però ovviamente
adesso non me ne ricordo. È solo che lavorare su questo schizzo richiede il 100% della mia
concentrazione, e non riesco a mantenerla a lungo. Stanca, misi il quaderno accanto al
cuscino, e mi voltai a pancia in su. Poi, iniziai a sussurrare.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Voglio incontrare Matsuda. Voglio incontrare Matsuda. Voglio incontrare Matsuda.”

Era l’unica cosa che potevo fare. In questo momento, posso solo sussurrare dentro di me
quanto desidero incontrare Matsuda. Non c’è nient’altro a cui possa pensare. Nient’altro
che possa fare. Nient’altro che dovrei fare. Non riesco a ricordare nient’altro, dopo tutto.
Nemmeno la mia famiglia o gli altri miei compagni di classe. Per me, le persone che vivono
nel mondo esterno e ciò che fanno mi sembrano parte di una noiosa recita. Non posso
trattarle come esseri reali. Non sento nemmeno di vivere nel loro stesso mondo. Aule
sporche, estenuanti lezioni di educazione fisica, festosi pranzi, fermarsi a fare uno spuntino
dopo le attività pomeridiane, sedersi per terra a chiacchierare con gli amici... non riesco
nemmeno a provare invidia o rimpiangere di starmi perdendo tutto questo. Tutto ciò
semplicemente non ha nulla a che vedere con me, e questo è quanto.

Tuttavia la sola esistenza che mi impedisce di essere completamente tagliata fuori dal
mondo... è Matsuda.

Ed è per questo che non riesco a pensare ad altro, tranne che a lui.

Non mi fermai nemmeno per un secondo a pensare a qualsiasi altra cosa. Voglio incontrare
Matsuda. Voglio incontrare Matsuda. Voglio incontr— Thump.

Ci fu un suono strano che mi fece tornare in me. Mi alzai dal letto, e trovai una lettera infilata
sotto la porta della stanza.

“È di Matsuda!”

Era l’unica conclusione possibile, così balzai ad afferrare la busta, e mi affrettai a leggere la
lettera.

“Gentile signorina Super Ultra Patetica Smemorata Liceale,


ho rubato tutti i suoi preziosi “ricordi del passato” — che aveva meticolosamente annotato.
Ce ne sono una marea, e tutti riguardano il suo passato con Yasuke Matsuda.
C’è tutto il peso del suo passato, lì dentro, non è così?
Non è così? Non è così?
A proposito, se pensa che stia mentendo, le basta guardare sotto il letto.
Lì sotto conservava tutti i suoi “ricordi”, ma ora non c’è più nulla.
Ecco... perché li ho presi.
Bene, dunque, torniamo alla questione principale.
Se rivuole indietro i suoi “ricordi”, si diriga alla fontana nella piazza centrale stanotte
all’una.
Venga da sola, naturalmente.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Non che lei abbia qualcuno da poter chiamare, vero?


Va bene, allora.
Questo è tutto. Grazie per la sua cooperazione. Non vedo l’ora di incontrarla.”

Il mio corpo si irrigidì appena finii di leggere. Si irrigidì, ma allo stesso tempo tremò anche
come un piatto di gelatina. In altre parole, ero così turbata che la similitudine precedente
sembrava appropriata.

...Una minaccia?

...Cosa sta succedendo?

...Non capisco...

Ma questo problema non poteva essere risolto con poche frasi interrogative. Prima di tutto,
devo controllare sotto il letto come diceva la lettera! Mi avventai precipitosamente a
esaminare il luogo indicato, ma non c’era nulla. A dire la verità, non mi ricordo nemmeno
che qua giù ci fossero dei vecchi quaderni, ma se li ho scritti davvero e tutti i miei ricordi
passati di Matsuda sono stati rubati, è terribile! Significa che tutto quello che mi rimane è
questo quaderno che ho in mano.

...Questo è tutto quello che mi resta? Solo un misero quaderno?

...Questo è tutto ciò che resta di 15 anni di ricordi?

Improvvisamente, una strana sensazione discese su di me. È questo quello che chiamano un
senso di perdita? Fino a quel momento, quel tipo di sensazione mi era sconosciuta. Sono
sicura che le persone che imparano a vivere con una piccola ferita devono sopportare sempre
una certa quantità di dolore, ma non era il mio caso. Non avevo idea di come affrontare
questo nuovo dolore che provavo.

Per il momento, ero semplicemente arrabbiata.

“Chi... chi è stato a preparare questo scherzo...?”

La mia voce era tesa e tremante, e le mie mani stringevano la lettera, accartocciandola.

“C-Cosa? Perché?”

Lasciai che i miei pensieri venissero guidati dalla rabbia. Probabilmente questa è opera di
qualche oca che cerca di frapporsi tra me e Matsuda. Penso che Matsuda sia molto bello e
figo, quindi molte ragazze devono andargli dietro! Per queste ragazze, il crescente amore
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

tra noi deve essere stato un pugno nell’occhio, e così una di loro deve aver ceduto a misure
disperate. Ha preso i miei ricordi in ostaggio! Oh, che pena! La mia rabbia raggiunse il suo
punto di ebollizione e stava per esplodere come il Monte Etna... ma non lo fece.

“Mmm...”

Sembra che abbia persino dimenticato di arrabbiarmi come si deve.

Ma era del tutto naturale. Una persona come me, del tutto fuori dal mondo, è estranea a
sentimenti di rabbia.

“Credo che mi limiterò a fare quello che chiede la lettera e ci penserò più tardi.”

Dopo aver sbollito la mia rabbia, mi sdraiai sul letto e aspettai l’una di notte, l’ora stabilita.
Lessi la lettera più e più volte in modo da non dimenticare quello che dovevo fare. E poi,
mentre l’ora si avvicinava...

“Ma... non si trasformerà in una lotta, giusto? Andrà tutto bene, non è vero?” — mentre mi
abbandonavo a questi pensieri deprimenti, lasciai la mia stanza.

“Uhm... era la piazza centrale, corretto?”

Camminavo lungo il marciapiede con passo pesante, controllando la mappa nel “Quaderno
dei ricordi di Ryouko Otonashi”.

Il mondo di notte. Tutti dormivano. Quella notte, io ero l’unica persona ad andare in giro.
Non riuscivo a percepire nemmeno una persona nei dintorni. Percepivo la presenza di
qualcosa che non era umano, ma forse è meglio che non ci pensi troppo. A dire la verità, il
pensiero di tornare nella mia stanza attraversò la mia mente più volte, ma l’idea di
abbandonare i miei ricordi rubati non mi attirava, così i miei piedi, a malincuore, mi
spinsero in avanti.

Dopo aver camminato per un po’, una recinzione di ferro entrò nel mio campo visivo. Era
stata posizionata per bloccare completamente la strada dove camminavo. Secondo il mio
quaderno, l’ingresso nella piazza centrale era proibito dalle 22:00 alle 07:00, e questo è
probabilmente il motivo per cui la recinzione è qui. In altre parole, se non riesco a
superarla, non sarò in grado di raggiungere la mia destinazione. Questa volta pensai
seriamente di tornare indietro, ma all’ultimo momento presi la mia decisione e cominciai a
scalare la recinzione. Pochi istanti dopo, riuscii ad atterrare in qualche modo sul prato dal
lato opposto. Iniziai a camminare per la piazza centrale, alla ricerca della fontana di cui
parlava la lettera.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

L’oscurità divenne più profonda, probabilmente perché in questa zona gli alberi erano molto
fitti. Gli stessi alberi che erano soliti brillare di verde sotto la luce del sole ora dipingevano
di nero la piazza in una notte priva di stelle. Camminai nel buio per un po’, fino a quando il
mio campo visivo si allargò improvvisamente. Davanti a me c’era una piccola piazza. Nel suo
centro si trovava un lampione solitario, che illuminava a malapena i suoi dintorni. Nei pressi
del lampione, vidi la fontana che stavo cercando. L’acqua che fuoriusciva da essa emetteva
un suono gradevole. Non appena la mia coscienza capì che avevo raggiunto la mia meta, il
nervosismo aumentò.

Feci un passo verso la fontana con eccessiva prudenza, ma dopo pochi passi mi fermai.

Vidi qualcuno in piedi dall’altra parte della fontana.

Riuscivo a vedere solo la metà superiore del corpo che faceva capolino dalle ombre degli
alberi, ma era abbastanza chiaro che stavo guardando la schiena di un uomo.

“Ehm, mi scusi...” — alzai la voce con coraggio, ma non ci fu risposta.

...Immagino che dovrei andare giusto un po’ più vicino.

Le foglie frusciavano sotto i miei piedi. Tuttavia, l’uomo non ebbe alcuna reazione al rumore.
Continuai ad avanzare, alzando di nuovo la mia voce.

“Uhm... È stato lei a chiamarmi qui?”

Ancora una volta, non ci fu risposta.

È… impossibile che non mi abbia sentito.

Il mio corpo si fece pesante. Un crescente senso di terrore spinse verso il basso entrambe le
mie spalle. In pochissimo tempo le mie mani si coprirono di sudore. Tuttavia, il richiamo del
mistero mi spinse in avanti, e i contorni della figura indistinta di fronte a me divennero
gradualmente più chiari.

Vidi un uomo che indossava un abito. Aveva i capelli bianchi e il collo coperto di
innumerevoli rughe profonde.

Improvvisamente, si alzò una folata di vento.

Ondeggiava.

Ondeggiava.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

La figura dell’uomo ondeggiava debolmente al vento.

Mi vennero brividi di freddo su tutto il corpo. Era come se qualcuno avesse toccato la mia
nuca con una mano gelida. Sentii debolmente una parte diversa di me nel mio cervello che
mi urlava di scappare, ma i miei piedi si muovevano da soli mentre mi avvicinavo all’uomo
per guardarlo in volto.

I nostri occhi si incontrarono.

I miei occhi incontrarono gli occhi sporgenti e iniettati di sangue dell’uomo.

Il suo volto era pallido, e i vasi sanguigni formavano una trama inquietante su di esso. Una
lingua somigliante a una lumaca di mare in decomposizione penzolava dalla sua bocca,
arrivando fino alla nuca.

Non era in piedi sul terreno.

Era appeso con una corda intorno al collo.

Quella corda ora dondolava lentamente nel vento.

Era uno spettacolo che, solo a guardarlo, potrebbe strapparvi fino all’ultima briciola di calore
dal corpo... però questo non è il momento di scrivere elaborate descrizioni nel mio quaderno!
Dovrei scappare! Questo non ha nulla a che vedere con me!

Plic. Plic.

Invece, i miei occhi si abbassarono a osservare la fonte di un suono strano. Le gocce


cadevano dalla punta dei piedi dell’uomo e si raccoglievano in una piccola pozza sotto di lui.

Per qualche motivo c’era un quaderno nella pozzanghera.

Nel momento in cui lo vidi, sentii intense correnti elettriche attraversare il mio cervello.

Sulla copertina del quaderno, in lettere sfuocate ma ancora leggibili, era scritto “Quaderno
dei ricordi di Ryouko Otonashi”.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Mi ritrovai a correre piangendo a dirotto e con il naso gocciolante. Durante la corsa avevo
scritto i miei ricordi nel quaderno.

Tuttavia dimenticai subito il motivo per il quale stavo correndo. Rallentai il passo e guardai
i miei ricordi incompleti sul quaderno. Appena lo feci, quel ricordo fece capolino nella mia
mente e —

“KYAAAAAAAAAAAAAAA!”

Urlando, continuai a correre con tutte le mie forze lontano dalla piazza centrale. Valicai la
recinzione in ferro temerariamente, e dopo qualche minuto di corsa vidi finalmente davanti
a me i dormitori. Volai spedita verso quest’ultimi, e mi diressi dritta verso la stanza di
Matsuda. Per quanto ne so, in momenti come questo, l’unica persona che riesco a
ricordare… l’unica persona su cui posso contare… è Matsuda!

Mentre correvo per i corridoi, sfogliando il mio quaderno alla ricerca della camera di
Matsuda, trovai un altro ricordo importante scritto in esso.

“Non mi è permesso di visitare Matsuda nella sua stanza senza una buona ragione.”

Ma adesso avevo una buona ragione. Era un’emergenza senza precedenti, di conseguenza
ignorai l’avviso. Dopo aver sfogliato il quaderno per un altro po’, finalmente ricordai dove si
trovava la stanza di Matsuda, così riuscii a raggiungerla prima di dimenticarla di nuovo.

Bang bang bang bang bang!

Appena raggiunsi la porta, gridai e bussai con tutte le mie forze.

“M-Matsuda! È t-t-t-t-t-terribile! Terribile!”

Ma, non importava quanto rimanessi ad aspettare, la porta non mostrava alcun segno di
probabile apertura.

“M-Matsuda! Andiamo, Matsuuuuda!”

Continuai insistentemente a bussare. Bussai come se avessi perso la ragione. Come se fossi
mezza squilibrata. Bussai e bussai, e dopo aver bussato ancora per un po’, si aprì finalmente
una porta.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Cavoli, ma chi è?”

Tuttavia, la porta che si era aperta... era quella della stanza accanto.

— Aspetta, cosa?

C’era qualcosa di strano. Non c’era nessuno lì. La porta era aperta, e avevo pure sentito una
voce, ma non c’era nessuno.

“Ehi, che succede? Sei troppo rumorosa.”

Si poteva sentire una voce nel corridoio apparentemente ancora vuoto. Per di più, era la voce
di un ragazzino. Mi guardai attorno ancora una volta, ma non c’era nessuno.

“Ehi, sorellona, dove stai guardando? Sono proprio qui!”

“D-Dove sei?” — mi voltai verso il corridoio vuoto e gridai. “D-Dove ti stai nascondendo?!”

Nuovamente sentii una voce.

“Ah ah, non mi sto nascondendo! Sono qui, sono proprio davanti ai tuoi occhi! È solo che
non te ne sei ancora accorta.”

Davanti ai miei occhi?

Presi un bel respiro e attesi che le mie palpitazioni, divenute violente, si calmassero. Poi, mi
concentrai per bene sui dintorni. Così, finalmente lo notai.

“Oh, ti sei accorta finalmente di me?”

Davanti ai miei occhi c’era un ragazzino che sembrava un Cupido proveniente da qualche
cartone animato.

“Ah, non preoccuparti. È difficile avvertire la mia presenza fin da quando sono nato.
Nessuno mi nota in un primo momento. Ci sono abituato ormai, quindi non preoccuparti.”

Il ragazzino aveva la voce pulita di qualcuno che non aveva ancora raggiunto la pubertà. Il
suo volto era sorprendentemente lineare. Era il tipo di faccia che disegneresti se ti
chiedessero di disegnare la faccia di un bambino senza usare una foto come riferimento. La
sua totale mancanza di caratteristiche distintive era la sua caratteristica stessa.

“Allora, che cosa c’è che non va?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Eh? A cosa ti riferisci?”

“Ehi, ehi. Quando bussi accanitamente alla porta di qualcuno nel bel mezzo della notte
significa che c’è qualcosa che non va. A queste ore della notte anche gli insonni dormono!”

Teneva un sacchetto di carta pieno zeppo di dolci in mano, il che era normale per qualcuno
ancora in pieno sviluppo e con una fame insaziabile. Un logo, “Hansel & Gretel”, vi era
stampato sopra. Doveva essere il nome del panificio. Prese un pasticcino dal sacchetto e se
lo portò alla bocca, poi disse:

“Bwehh, cofa eh suweffo?”

“...Eh? Puoi ripetere?”

Il ragazzino deglutì il pasticcino che stava masticando, e ripeté: “Beh, cos’è successo? Che ne
dici di parlarmene? Magari posso esserti d’aiuto.”

Mentre pronunciava quelle parole piene di forza, il ragazzino mi guardò come se mi stesse
valutando. I suoi occhi si soffermarono principalmente sul mio petto e le mie gambe.

“Ehm, prima avrei una domanda... Che ci fa qui un ragazzo tanto giovane? Sei in visita a
tuo fratello o tua sorella qui all’acca—”

“Mi chiamo Yuuto Kamishiro e sono uno studente della 77esima classe dell’Accademia
Kibougamine. Piacere di conoscerti.”

“...Eh?”

“Forse non lo sembro, ma sono uno studente dell’accademia.”

Oh, cielo!

“Non ti preoccupare, mi stanno già crescendo i peli in tutti i posti giusti!”

Oh, oh mio...!

“...Non startene lì impalata con quella faccia sorpresa! Io mi sono presentato, per cui
perché non mi dici perlomeno il tuo nome, sorellona?”

“C-Certo, ehm...”

Mostrai la prima pagina del mio quaderno al ragazzino.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Oh. Strano modo di presentarsi.” — disse il ragazzino dall’altro lato del quaderno. “Mmm,
Ryouko Otonashi-chan... Devo dire che non è un brutto nome. Se fossi in te mi sarei
presentato più che volentieri.”

Sorrise. Il suo era un sorriso innocente. Nonostante ciò che aveva detto, ai miei occhi
sembrava uno studente delle elementari.

“Bene, allora.”

Improvvisamente, la sua espressione divenne più matura.

“Dunque, in che razza di guaio ti sei cacciata?”

I suoi occhi brillavano di curiosità, tanto da abbagliare. E non era solo curiosità. Irradiavano
qualcosa di molto più avido, molto più astuto, molto più folle.

“Dato il tuo stato confusionario significa che si tratta di un problema piuttosto serio, dico
bene?”

Fissandomi con occhi pieni di entusiasmo inadatti al resto dei suoi lineamenti giovanili,
inserì la mano nel sacchetto di carta, ancora una volta, e prese un melon-pan.

“Sììì! Ebisu melon-pan alla zucca!”

Mentre lo portava felicemente alla bocca, sul suo volto apparve nuovamente un sorriso
innocente.

“Ebbene, di che si tratta? Di che genere di guaio?”

“Mmm... non lo definirei proprio un ‘guaio’... È solo che... devo discutere di qualcosa con
Matsuda... che vive in questa stanza qui...”

“Fui nof eh fui.”

“Ehm, non ho capito...”

Kamishiro ingoiò il pasticcino. “Yasuke Matsuda non è nella sua abitazione adesso.”

“...Non è nella sua abitazione?”

“Sì, lui non è nella sua abitazione.”

“Coooooosaaaaaa?!”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Il mio improvviso urlo riecheggiò attraverso il corridoio vuoto del dormitorio.

“Non va bene! Non va bene per niente! Perché non è nella sua abitazione quando ne ho
bisogno?!”

“Puoi urlare quanto ti pare, ma ciò non lo porterà qui all’istante.”

Ero in preda al panico, ma Kamishiro continuò ad ingozzarsi beatamente con i suoi


pasticcini.

“Il suo nevroticismo è ben conosciuto tra i suoi compagni nella 77esima classe. È
impossibile che non abbia sentito dei colpi tanto forti alla sua porta. Persino io li sentivo
dalla stanza accanto, tant’è che sono uscito per vedere cosa stava accadendo.”

“M-Ma perché non è in casa? Dove si trova?”

“Forse è ancora nel suo laboratorio? Sta sempre a lavorare fino a tarda notte.”

“Ricevuto! Il suo laboratorio!” — mi voltai e cominciai a correre...

“Ehi, aspetta!”

...Però Kamishiro mi fermò.

“Non dirmi che hai intenzione di andarci. Ti sei dimenticata che a queste ore della notte il
distretto est è bloccato con un recinto di ferro e da sensori di sicurezza? Dubito che tu ci
possa arrivare.”

“...Eh? Non posso?”

...In altre parole, non posso chiedere a Matsuda di salvarmi?

“Non... può essere...” — non sapevo più cosa fare. “Non va bene... Ora cosa faccio? Questa è
la più grande crisi che abbia mai vissuto...!”

“Allora permettimi di aiutarti.” — Kamishiro mi guardò in faccia. “Non posso abbandonare


una ragazza con un viso così carino ai suoi problemi! Dunque, in cosa ti sei cacciata?
Dimmi tutto.”

In cosa mi sono cacciata? Io —

“...Eh?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Voglio dire... io —

“Mmm... Cos’era successo?”

A quanto pare, mentre pensavo a come risolvere il problema, mi sono dimenticata di quale
fosse il problema.

“Mmm... Scusa un secondo.” — mi affrettai e controllai il mio quaderno.

“Ah ah ah. Guarda che non c’è bisogno di nascondere nulla. Se non eri in difficoltà, non
avresti bussato così violentemente a quella porta. Hai agito proprio come Kindaichi nel
manga quando si imbatte in un cadavere!”

Imbattersi in un cadavere... mentre Kamishiro pronunciava quelle parole, io trovai una frase
identica nel mio quaderno. In un secondo, mi sentii schiacciata e soffocata, e smisi di
respirare.

“Ehi, che hai? Il tuo viso è pallido come se fossi in un episodio di Kaiki Daisakusen.”

Ero ancora sotto shock per aver riportato alla mente la scoperta di un cadavere, inoltre non
riuscivo a respirare. Al fine di non morire soffocata, sussurrai una frase a me stessa — Non
ha niente a che vedere con me. Lo ripetei ancora e ancora.

“Non ha niente a che vedere con me... Non ha niente a che vedere con me... Non ha niente
a che vedere con me...”

Per me, erano parole magiche.

Ogni volta che le sussurravo, il mondo rallentava un po’. Erano parole davvero magiche.

“Esatto... Non ha niente a che vedere con me...”

Dopo aver ripetuto le parole magiche un altro paio di volte, riuscii finalmente a calmarmi.
Stavo per chiudere il mio quaderno affinché potessi davvero dimenticare una volta per tutte
quanto era avvenuto, quando i miei occhi incrociarono il ricordo successivo che vi era scritto.

“C’era un ‘Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi’ per terra sotto il corpo.”

Alzai la voce in un grido, come non avevo mai fatto prima.

“AAAAAAAAAAAAAAH! ME NE ERO DIMENTICATAAAAAA!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Dentro quella piscina fangosa c’era il quaderno! Anche se mi convincessi di non essere
coinvolta, sarebbe impossibile convincere le altre persone se trovano il quaderno con il mio
nome scritto su di esso! Punteranno i riflettori su di me, poi mi metteranno davanti a un
pubblico che non riuscirò a vedere in faccia, e infine mi puniranno crudelmente! Sono nei
guai!

Le mie palpitazioni divennero di nuovo violente...

“C-C-C-Cosa faccio adesso?”

Il mio mondo si stava sgretolando. Anzi il mondo stesso si stava sgretolando sotto i miei
piedi. Devo fare qualcosa con quel quaderno prima che tutto crolli!

Spinta da quel senso di urgenza, me ne andai a tutta velocità.

“Ehi, sorellona! Aspetta!” — chiamò una voce da dietro la mia schiena. “Per favore se sei nei
guai lascia che ti aiuti!”

“Se vuoi aiutarmi, di’ a Matsuda di cercarmi appena torna! Ciao ciaoo!” — gridai senza
guardare dietro. Poi, attraversai il corridoio e uscii dai dormitori.

Attraversai senza sosta tutto il distretto sud, e scavalcai il recinto di ferro con lo stesso
slancio. Procedetti a tutta velocità verso la piazza centrale, ancora avvolta nel buio. Corsi così
in fretta che non notai neppure di star rimanendo senza fiato. Infine, arrivai alla fontana
un’altra volta. Ero arrivata, ma —

“...Eh?”

La scena davanti ai miei occhi... era sconfortante.

Mi guardai intorno più volte. Sì, era indubbiamente sconfortante.

Aprii il mio quaderno per controllare di nuovo i miei ricordi. L’unica cosa di cui non posso
fidarmi è il mio cervello, perciò dinanzi a una scena tanto sconfortante non potevo che
diffidare di me stessa, tuttavia...

“Vicino alla fontana nella pizza centrale mi sono imbattuta nel cadavere di un anziano.”

Quel ricordo, correttamente scritto nel quaderno, mi convinse di non essermi sbagliata. Il
mio sconforto era dovuto alla scena davanti ai miei occhi.

In quella scena mancava il cadavere.


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Era stato strano scoprire un cadavere in quel posto ed era stato altrettanto strano non
trovarlo più. Stranezze su stranezze — era tutto incredibilmente strano.

In realtà era vivo?

Il cadavere si è spostato da solo?

Non capivo cosa stesse succedendo, così mi guardai intorno un’altra volta. Ben presto trovai
qualcosa vicino alla base di un albero nei dintorni. Era un quaderno. Sulla copertina vi era
scritto “Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi”.

Un momento. Perché il mio quaderno è qui?

Poi, proprio mentre mi ponevo quella domanda e stavo per raccogliere il quaderno...

“TA-TA-RA-TA-TAAAAAAA!”

Mi voltai, il mio corpo rabbrividì. C’era una ragazza in piedi dietro di me.

“Eh eh eh, e così siamo giunte finalmente a questo evento!”

Aveva una posa suggestiva, aveva le braccia conserte di fronte al suo corpo. Aveva all’incirca
la mia età.

Aveva un trucco appariscente, come se fosse saltata fuori dalle pagine di una rivista di moda.
I suoi capelli biondi si gonfiavano in due grandi sbuffi. Il suo top elegante lasciava parte del
suo petto scoperto, mentre la sua gonna esageratamente corta rivelava due lunghe e sottili
gambe bianche.

Ad una prima occhiata, sembrava una normale e bella ragazza. Solo i suoi occhi erano
tutt’altro che “normali”. Quei profondi occhi scuri erano come una palude senza fondo,
sembravano quasi capaci di risucchiare facilmente persino il buio della notte.

Appena vidi quelli occhi, nel mio cervello scattarono degli allarmi di pericolo. Ogni fibra del
mio essere mi urlava di fuggire, tuttavia allo stesso tempo avevo la sensazione disperante di
non avere via di scampo. Così rimasi lì, impietrita, incapace di muovermi.

“...Eh? Perché mi ignori? Sei forse uno di quei personaggi silenziosi?”

Sul suo volto c’era un sorriso, un sorriso malvagio come quello di un guerriero che guarda
dall’alto uno stupido smidollato prima di schiacciarlo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ah! Ho capito!” - alzò improvvisamente la voce e spinse il suo dito indice contro la mia
fronte. “So a che stai pensando da quando mi hai visto con le braccia incrociate! Stai
pensando: «Riflettendoci, è da un pezzo che non mi metto a braccia incrociate! Sarà per
via di questo mio davanzale che me lo impedisce!» — ma che maleducata! Le donne che si
vantano del loro seno sono le peggiori! Comunque, lo sai che l’ossessione dei giorni nostri
con i seni non è altro che un’illusione nata da giochi, anime e varietà di bassa qualità? Ah,
che cosa disgustosa! Davvero disgustosa! Sai qual è il genere di ragazzi fissati con i seni?
Te lo dico io! Hai presente quelle ragazze decerebrate che in campagna sono
automaticamente sotto i riflettori e che in città cominciano a denudarsi pur di esserlo
anche lì? Ecco, i vergini sono ossessionati da tipe così, belle e poco intelligenti! Sono quelli
i ragazzi con la mania smisurata per i seni! Cambiando discorso, i vergini sono i peggiori,
non trovi? A maggior ragione perché i kanji di vergine (童貞) e quelli di Dong Zhuo (董卓
) sono molto simili! Alla fine nonostante tutto è stato Lü Bu ad assassinarlo. Anche se
comunque sono dell’opinione che Dong Zhuo sia un trilione di volte meglio di un vergine!
...Che stavo dicendo? ...Aaah, giusto, giusto. (NdT: In giapponese dice ‘so so’) ...La storia di
Cao Cao? (NdT: In giapponese Cao Cao si pronuncia ‘So So’) Ora che ci penso, il fatto che
Cao Cao si sia unito alla coalizione contro Dong Zhuo è quantomeno —”

“Ehi, aspetta un momen— ahia!”

Tentai di fermarla dato che stava indubbiamente parlando troppo per essere la prima volta
che la incontravo, tuttavia rispose spingendo ancora di più il suo dito indice contro la mia
fronte, rendendo vano il mio tentativo.

“Aspetta, ora ricordo! Stavamo parlando della fissazione per i seni! Sai, odio essere
assillante, ma dovresti seriamente piantarla con la tua ossessione per i seni. Deja esa
obsesión, se preferisci che te lo dica en español. Sennò quando sarai vecchia avrai delle
difficoltà. Non ci arrivi? Più sono grosse e più si afflosciano. O magari sei una di quelle che
credono di poter avere la meglio sulla forza di gravità? Hai i super poteri? Vuoi dirmi che
Magneto verrà a reclutarti?”

“Ti ho detto di aspettare un momen— fuhga!”

Provai a insistere, ma questa volta spinse le sue dita nella mia bocca, rendendo nuovamente
vano il mio tentativo di fermarla.

“Shut down! ...No, non era così. Cosa si dice quando vuoi far tacere una persona? Ah, che
importa. In ogni caso, fa’ silenzio e non interrompermi. Vedi, amo davvero parlare. Devi
comportarti come una brava ragazza taciturna e stare in silenzio. Ora è il mio turno!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Fugu... Hafuhefu...”

“Ah ah! Non capisco nulla di ciò che dici!”

La saliva iniziò a fuoriuscire dalla mia bocca, scorrendo lungo le sue dita e finendo per colare
per terra in un filo sottile.

A lei però non sembra importare, infatti proseguì “Ad ogni modo, come ti chiami, ragazza
silenziosa?”

“Fugahohe... Fuga—”

“Ehi, ehi.” — irritata inclinò la testa. “Non borbottare. Pronuncia il tuo nome come si deve.
Se non mi rispondi entro 3 secondi, mi atterrò alla regola dei 3 secondi e ti strapperò la
lingua.”

Non aveva ancora finito di parlare che mi afferrò la lingua con le dita. Aveva una forza
tremenda, la mia lingua pareva stretta in una morsa.

“D’accordo! Uno! —”

Iniziò il conto alla rovescia.

Eh? Non stava scherzando?! — Tutti i miei pori si aprirono di colpo, facendomi sudare come
una fontana.

— Aspetta, non posso parlare se mi trattieni la lingua!

“Due! —”

All’improvviso notai il quaderno che avevo in mano. Lo misi subito davanti ai suoi occhi con
molta agitazione.

“Mmm? Ti chiami Ryouko Otonashi? ...Spiacente!” — aprì ampiamente la bocca e mi sorrise


diabolicamente. “Ti ho detto di dirmi il tuo nome, non ho mai detto di mostramelo!”

“...Hegah?!”

“Va bene, allora. I tre secondi sono passati, quindi ora ti strapperò la lingua!”

“Ah... Ahgaaaaaafuguuuuuuu!!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Tentai di opporre resistenza con tutta la forza che mi rimaneva in corpo, ma le sue unghie
erano barbaramente incastrate nella mia lingua. All’interno della mia bocca il sapore ferroso
del sangue si era unito a quello della saliva, mentre il mio spirito combattivo scompariva
rapidamente. I suoi occhi fissavano i miei e straripavano di un’oscura disperazione che
sembrava annientare la speranza che rimaneva in me. In quel attimo accettai finalmente che
non c’era nulla che potessi fare.

Le mie ultime energie mi lasciarono e il quaderno mi scivolò dalle mani. Lasciai il mio corpo
pendere e abbandonai la speranza.

“...Eh.”

Di punto in bianco sentii una risata.

“Eh... Aha... Ahahah!” — aveva le guance rosse e un’espressione estasiata sul viso mentre
rideva in maniera bizzarra, folle e intensa.

“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!”

Quando quella sua spietata e disumana risata terminò, tolse finalmente le sue dita dalla mia
bocca.

“Cough, cough! Cough!”

Tossii spaventosamente e sputai saliva e sangue mischiate insieme.

“Ah ah! LOL! Superbamente stupendo! Comunque, chi mai vorrebbe la tua lingua? Per chi
mi hai presa? Per un selvaggio?”

“...Cough cough cough!”

“Scommetto che ti starai domandando perché ho fatto una cosa simile, vero? Beh, per farla
breve, ci tenevo proprio a vedere la tua faccia piena di disperazione. Vedi, per me, quello è
il modo migliore di presentarsi!”

Stavo ancora ansimando curvata in avanti. Si pulì le mani piene di saliva sulla mia schiena e
proseguì a parlare.

“In ogni caso, sbaglio o non mi sono ancora presentata?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Divenni ancora più nervosa. Avevo un brutto presentimento al riguardo. Un bruttissimo


presentimento. Il mio intuito mi stava dicendo di stare lontano da quella ragazza. Lei però
non si fermò. Anzi, pronunciò fieramente il suo nome.

“Sono Laputa Tenkujo!”

“Laputa... Tenkuj—”

“Sto scherzando! Non dicevo sul serio!”

Ma le sembra il momento adatto per fare scherzi?

“Ah! So a cosa stai pensando: «Ma le sembra il momento adatto per fare scherzi?», dico
bene?”

Era come se potesse leggermi la mente.

“Gli scherzi sono stupefacenti, non credi? Hirobumi Itou una volta disse: ‘Solo coloro che
hanno il senso dell’umorismo possono vivere in questo mondo senza impazzire’. E invece
no, ho mentito. Hirobumi-chan non hai mai detto niente di simile!”

Non sapevo cosa rispondere. Così attesi che si decidesse a dirmi il suo nome. Il suo vero
nome però.

“Mi chiamo Junko Enoshima. Di tanto in tanto, in veste di ‘Super Ultra Modaiola Liceale’,
faccio la modella carismatica e dilettante per delle riviste di moda. In altre occasioni, sono
una carismatica — oh, oh, oh, ma questo è ancora un segreto! Scusa!”

Era al centro della luce di uno dei lampioni della strada, come un’attrice sotto i riflettori.

Junko Enoshima.

Il mio cervello aveva capito che era meglio non immischiarsi con lei, ma il mio corpo si mosse
per conto proprio. Prima di accorgermene, presi il mio quaderno e scrissi il suo nome.

“...Oh? Che stai facendo?” — chiese Enoshima con un’espressione incuriosita.

“Ah, uhm... Ecco...” — esitai, insicura di cosa rispondere.

“Eddai! Non mi dirai che vuoi tornare a fare la ragazza silenziosa e tenerlo segreto?!” —
gonfiò le guance allo stesso modo di una bambina che cerca di mostrare la sua

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

insoddisfazione. Non potei far altro che ammirare la facilità con la quale era capace di
cambiare espressione.

“I personaggi taciturni sono fuori moda, sai? Per di più, la conversazione è un eccellente
mezzo di comunicazione per noi umani, perciò non pensi che sia uno spreco non usarla?”

“Q-Questa non è una conversazione! Non hai fatto altro che dire insensatezze per tutto il
tem—”

“Dovresti rivolgermi a me per nome. Poco fa non mi sono forse presentata?” — mi


rimproverò con tono piatto e minaccioso.

“Ehm... Enoshima, tutto ciò che hai detto finora non ha sens—”

“Il ‘’ non è necessario. Odio quel tipo di formalità.”

“Ma ci siamo appena conosciute...”

“Il che ci rende delle complete sconosciute? Ah ah, ti sbagli assolutamente! Voglio dire,
siamo amiche di penna, dico bene?!”

“...Amiche di penna?”

“Hai letto la mia lettera, giusto? Non è per quello che sei qui?”

Una lettera? A che lettera si riferisce? Controllai rapidamente il mio quaderno e me ne


ricordai. Sorpresa alzai subito la voce.

“Eh? Allora sei stata tu a —?!”

“Eggià! Sono io la bella rapitrice che ha preso i tuoi ricordi in ostaggio, ah ah!”

Concluse la frase con una strana risatina, senza però darsi delle arie o mostrare alcun segno
di imbarazzo.

“M-Ma... perché?”

“Ehi, arrivaci da sola! Non farmi domande per ogni cosa!”

“U-Uhm... Quindi suppongo che vuoi davvero tenere lontani me e Matsuda...”

“Sei totalmente fuori strada.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Nonostante avessi fatto del mio meglio per comprendere le sue motivazioni, lei respinse la
mia risposta con un cenno veloce e intimidatorio.

“Beh, non importa. Non mi va ancora di dirtelo!” — mentre parlava, Enoshima prese il
quaderno che si trovava per terra sotto a un albero e, senza dare importanza al fatto che fosse
fradicio, se lo mise nella scollatura.

“Eh eh eh. Mi dispiace, ma non posso ridartelo per ora. Quest’evento non può avanzare
così tant— Ehi ehi ehi ehi ehi ehi ehi.” — Enoshima, sorpresa, spalancò improvvisamente gli
occhi. “Eh? eh? eh? eh? eh?” — girò la testa da un lato all’altro mentre gridava come se fosse
fuori di testa. “È sparito. Sparito. Sparito. Sparito. Sparito. Sparito!”

“C-Cosa è sparito?” — chiesi timidamente, confusa dal suo cambiamento repentino.

“È sparito! Sparito! Non è strano? Perché è sparito? Perché?!” — camminò intorno agli
alberi, continuando a ripetere le sue lamentele come un disco rotto.

“Ho chiesto che cosa è sparito!” — mi decisi finalmente a usare un tono più forte, poi —

“Eh? Ah...”

Volse finalmente il suo viso verso di me... ma era inaspettatamente inespressivo. Dopodiché,
mi rispose con una voce piatta, come se stesse parlando di cose futili.

“Il corpo. Il corpo è scomparso. Il corpo che era qui non c’è più.”

“Eh?”

“Oh, te ne sei già dimenticata? Accidenti, dovrebbe esserci un limite pure per gli
smemorati. Hai visto il cadavere con i tuoi occhi, no?”

Mi venne in mente una nuova domanda. “...Aspetta, come fai a sapere che sono smemorata?
Chi te l’ha detto?”

“N-Non ha importanza! Comunque, qui senza ombra di dubbio c’era un cadavere!” —


Enoshima alzò la voce, mettendo da parte la mia domanda. “Per favore, credimi! Qua c’era
un cadavere fino a qualche minuto fa! L’ho ucciso io, per cui ne sono più che certa!”

“...Eh?”

Il mio corpo si irrigidì ancor prima che me ne rendessi conto.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Vedi, gli sono arrivato alle spalle e l’ho soffocato all’istante con queste mie braccia sottili!
Se l’è fatta sotto. I vecchiacci come lui dovrebbero portare sempre per sicurezza i
pannoloni. Se lo facessero mi sentirei più sollevata in giornate come questa!”

“Eh?”

Avevo la sensazione di essere stata colpita da un incantesimo di confusione. D’altro canto,


Enoshima, proseguì gesticolando entusiasticamente mentre parlava.

“Tee-hee. Ad essere onesta, mi ha sporcato un po’ la gonna, così sono andata in bagno a
pulirla. Ma a quanto pare nel frattempo il corpo è scomparso! È fuggito via! Beh, è colpa
mia, cioè, andiamo, mi sono fatta spaventare da un po’ di piscia. Ecco perché, come
punizione, poco fa mi sono messa quel quaderno fradicio di orina sotto la camicia!”

“Eh?”

“Voglio dire, ho lavorato sodo per usarlo come esempio per tutti... Cavolo, chi può essere
stato?!”

“Eh?”

“Ehi, è da un pezzo che continui a ripeterti. Stai cercando di essere uno di quei personaggi
mentalmente assenti che sono sempre famosi?”

“Eh?”

“O magari sei solo scema?”

Era inutile.

Mi passarono per la testa dei pensieri indescrivibili, causandomi un terribile e irritante mal
di testa. Non capivo niente di niente. Si può confessare di aver commesso un omicidio così
facilmente?

“Ah, ti stai domandando come io possa aver confessato di aver commesso un omicidio così
facilmente?” — indovinò ancora una volta. “Dovrebbe essere ovvio! Voglio coinvolgerti!”

“...Eh?”

Una vaga eppure straordinaria ansietà travolse il mio intero corpo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“C-Coinvolgermi...? A-Aspetta un secondo! Perché dovrei venire coinvolta in una cosa


tanto orribile?!”

“Eh?”

“Ho chiesto... Perché dovrei venire coinvolta in una cosa tanto orribile?!”

“Eh?”

“H-Ho chiesto —”

“Non arrabbiarti! Stai rovinando la tua personalità da personaggio mentalmente


assente!”

“No! Non è quello che —”

“In tal caso, lascia che ti ponga una domanda. Immaginiamo che stai preparando del
ramen istantaneo. Ci versi dell’acqua bollente e aspetti 3 minuti, giusto? Ma se qualcuno
venisse e ti chiedesse: «Come mai proprio 3 minuti?», cosa risponderesti? Non ne avresti
idea, vero?”

I miei pensieri andarono in subbuglio come non mi era mai accaduto.

“D-Di che stai parlando?! Non cambiare discor—”

“Non sto cambiando discorso! Il tema è sempre lo stesso!” — Enoshima contrattaccò con un
tono di voce forte. “È così che stanno le cose, per questo lo sto facendo! Non ci sono ulteriori
spiegazioni! Ah, sai, non ne vado fiera, però sono una persona impaziente, per cui spesso
mi arrendo prima della fine dei tre minuti. La gente pensa che vada matta per i noodle,
ma in realtà ho una ragione molto più profonda! Beh, ora hai capito?”

La mia coscienza sferragliò e collassò. L’interno del mio cervello divenne macerie. Tutto ciò
che rimaneva era un gran numero di punti di domanda.

Non ci capisco niente. Questa era l’unica e sola risposta di cui ero sicura.

È inutile cercare di comprendere perfettamente le altre persone, a meno che non si stia
pensando di gareggiare nelle olimpiadi Ubermensch. Lo sapevo. Ciò nonostante, il suo era
un caso eccezionale. Non avrei dovuto immischiarmi con lei fin dal principio. Però forse
non è ancora troppo tardi! Prima di venire coinvolta ancora di più —

Giusto, dovrei fuggire!


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Una volta giunta a questa semplice conclusione, mi voltai immediatamente dal lato opposto,
dandomi lo slancio contro il terreno e fuggendo via dal pericolo.

Dopo pochi istanti, la mia testa finì per scontrarsi contro quella di Enoshima.

“Cos—?”

Caddi col didietro per terra, colpendo il suolo con una forza tale da rendere il mio corpo del
tutto insensibile. Quando guardai verso l’alto, Enoshima era in piedi, e teneva ferma la mia
testa. Non l’avevo nemmeno vista muoversi, e ciò nonostante si trovava già dietro di me
chissà come, prima ancora che iniziassi a correre.

“T-Teletrasporto?”

“Preferisco chiamarlo ‘shukuchi-jutsu’. Mi piace l’atmosfera della cultura pop.”

Mi sentivo come se non fosse stato solo il mio sedere a finire per terra, ma il mio tutto.
Sembrava che, dopotutto, non potessi sfuggirle. Potrò essermi autoconvinta di non aver
nulla a che fare con tutto ciò, ma lei non me lo permetterà.

“Credo che tu stia fraintendendo la situazione, non sei d’accordo?” — disse Enoshima
mentre si accovacciava per scrutare i miei occhi esausti. Degli allarmi scattarono nella mia
testa — non devo guardarla negli occhi. Ciò nonostante, non riuscii a distogliere lo sguardo.
“Avrei dovuto avvertirti prima. Le tue intenzioni sono irrilevanti. Sono gli obiettivi di
Junko Enoshima ad essere rilevanti. Questo è quanto. Ecco perché il semplice pensare di
scappare da Junko Enoshima non ha alcun senso. Il mondo intero è il parco giochi di Junko
Enoshima, e il tempo che vi passano tutti coloro che ne fanno parte è semplicemente preso
in prestito. Quello che voglio dire non è ‘tutto ciò che vi appartiene è mio’, ma ‘voi stessi
siete miei’. Il mondo intero e l’umanità intera sono a completa disposizione di Junko
Enoshima.”

— Cosa?

Era la teoria più malvagia, più straordinaria e più egocentrica che avessi mai sentito. Di quel
tipo che ti fa venire la nausea. Se stava davvero dicendo sul serio, avrei dovuto incolpare la
mia sfortuna per avermi fatto incontrare proprio quella ragazza.

“Oh, beh. Dovremmo tornare al nostro discorso. La faccenda del cadavere.” — si alzò e si
ricompose, poi si girò verso di me e mi chiese: “A proposito, sai dove si trova il comitato
direttivo dell’Accademia Kibougamine?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Il comitato direttivo dell’Accademia Kibougamine?” — per sicurezza, controllai il mio


quaderno, ma non trovai alcun riferimento a quella frase. Sembra che davvero io non sappia
di cosa si tratti. Ma se ha fatto questo nome proprio adesso, forse vuol dire —

“Ah, sembra che tu sia aggiunta a una conclusione! Ah, scusa, mi confondo sempre. Ci
riprovo. Sembra che tu sia giunta a una conclusione!”

Enoshima allargò le braccia in modo pomposo, come se fosse la protagonista di qualche


stravagante programma TV.

“Bin-Bingo! Risposta esatta! Il cadavere che avrebbe dovuto essere qui è quello di un
membro del comitato direttivo dell’Accademia Kibougamine. Questi tizi sono di un livello
molto superiore sia al personale docente che addirittura al preside. In altre parole, sono
quelli che detengono il vero potere in questa scuola. Hi hi hi, non sei già emozionata?” —
continuando ad entusiasmarsi da sola, proseguì. “Ma non c’è bisogno di esserne addolorati.
Voglio dire, doveva essere ucciso, è così che doveva andare. Sì, era stato pianificato sin
dall’inizio. È per questo che, per quanto provino a nascondere ‘quell’incidente’, è del tutto
inutile!”

“...Quell’incidente?” — chiesi senza pensare. Fu una risposta momentanea che posso definire
unicamente sconsiderata. Nel momento in cui la frase uscì dalla mia bocca, rimasi sbalordita
dal fatto stesso di averlo chiesto.

“Oh? Oh? Oh? Sei curiosa, vero? Certo che lo sei — dopo un certo numero di volte che si
sente un’espressione così vaga come ‘quell’incidente’, poi la curiosità prende il sopravvento,
non sei d’accordo?” — dicendo ciò, Enoshima si mise in posa, mettendo le mani sui fianchi
e gonfiando il petto, per poi dichiarare ad alta voce: “Il Peggiore e più Grande Incidente
nella Storia dell’Accademia Kibougamine. È questo ‘l’incidente’ di cui parlavo!”

Nell’istante in cui udii quelle parole, fui assalita da una sensazione simile a una febbre che
invadeva l’interno del mio cranio. Cosa —? La mia coscienza si intorpidì sempre di più nel
caldo rovente. Allo stesso tempo, scrissi distrattamente quelle parole nel mio quaderno,
come se qualcun altro stesse muovendo la mia mano. ‘Il Peggiore e più Grande Incidente
nella Storia dell’Accademia Kibougamine’.

“Sì, scrivi pure tutto quello che senti. Che brava bambina.” — Enoshima rise soddisfatta nel
vedermi fare ciò. “Sai, saresti un’eccellente lavoratrice part-time. Ogni datore di lavoro che
si rispetti ordina ai nuovi dipendenti al primo giorno di lavoro di mettere per iscritto tutto
ciò che viene loro insegnato. Tuttavia, se qualcuno provasse a ordinarmi di fare qualcosa
del genere, lo spedirei dritto all’inferno. Non sto scherzando — dritto all’inferno. Per prima

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

cosa, sterminerei la sua famiglia, poi passerei ai suoi amici e conoscenti, e alla fine, una
volta che l’ho fatto sprofondare nella disperazione, aspetterei finché non fosse lui stesso a
venire da me ad implorarmi di ucciderlo... A proposito, ma tu chi sei?”

“Eh?” — alzai lo sguardo dal quaderno, sorpresa, e vidi che il suo sguardo si era incupito di
molto. I suoi occhi feroci fissavano qualcosa dietro di me in lontananza. Mi girai di scatto,
ma non riuscii a vedere nulla se non sagome buie di alberi che si stagliavano nell’oscurità
notturna.

Tuttavia, Enoshima, volgendosi verso l’oscurità, chiese di nuovo con voce cupa: “Ehi, ti ho
chiesto chi sei.”

All’improvviso, vidi qualcosa in movimento con la coda dell’occhio. Successivamente,


qualcosa avanzò tra le foglie oscillando lentamente.

“Eh?”

Una maschera bianca apparve nel paesaggio nero corvino. Era un volto umano. Il suo
biancore era talmente intenso da sembrare quasi come fosse stato dipinto con della vernice
bianca.

“Sigh, suppongo di essere stato scoperto.”

Insieme alla voce, una sagoma di un uomo fece capolino dall’oscurità. Possedeva un corpo
slanciato, quasi come fosse un serpente che si estendeva verso l’alto. Indossava un’uniforme
scolastica completamente nera, e aveva dei capelli corvini che gli arrivavano alle spalle. Nero
su nero. Il volto pallido che sbucava dall’oscurità possedeva degli occhi piccoli, dal taglio
simile a quelli di un rettile.

“Il mio nome... è Isshiki Madarai.” — non riuscivo quasi a distinguere il movimento della
sua bocca.

“Ma davvero? Non che sia davvero importante, ma... è proprio un nome idiota! ‘Junko
Enoshima’ è dieci miliardi di volte più figo!”

Diedi una rapida occhiata a Enoshima che faceva casino dietro di me — anche in una
situazione del genere manteneva il suo sorriso rilassato.

“Questo può essere un problema, dato che ci tengo molto al mio nome... In ogni caso, in
questo momento c’è qualcos’altro che mi turba...”

“Ah, e cosa, dunque?”


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Speravo di parlarti da solo, ma... beh... se le cose stanno così, suppongo di non aver altra
scelta.”

Madarai prese qualcosa dalla sua tasca mentre mormorava. Sembrava essere una foto.
Mosse i suoi occhi simili a quelli di una lucertola avanti e indietro, dalla foto a noi.
“...Capisco. Così sei tu Junko Enoshima.”

“E cosa vuoi da Junko Enoshima?” — rispose senza neppure battere ciglio.

“Ho sentito una certa voce.”

“Riguardo la sua bellezza trascendentale e ineguagliabile?”

“Beh, anche quello, ma...” — Madarai si fermò per un secondo, dopodiché proseguì con un
tono di voce completamente diverso. “Ho sentito pure che Junko Enoshima è connessa a
‘quell’incidente’.”

“Ed è di questo che vuoi parlare? Ah ah, mi dispiace, ma è impossibile!” — Enoshima non
mostrava segni di inquietudine e non aveva nemmeno perso il suo sorriso rilassato. “Un
pesce piccolo come te non ha alcun diritto di parlarne. Impara a stare al tuo posto!”

“...Immaginavo che lo avresti detto. D’accordo, credo che non otterrò ciò che voglio con
tanta facilità.”

“E cosa hai intenzione di fare? Usare la forza bruta? Sei uno di quelli all’antica? Uno
sviluppo così trito e ritrito si dovrebbe vedere solo nei film dei V-Cinema!”

“...A proposito di essere all’antica, non vi tratterò con i guanti solo perché siete donne, non
sono quel genere di persona. Spero che non contiate su questo.” — Madarai ci scrutò con
sguardo coercitivo.

Enoshima e Madarai si guardarono a vicenda in una maniera tale che mi parve di sentire la
terra tremare... Ma questo non ha nulla a che vedere con me, vero? Questo è un problema
fra l’uomo che risponde al nome di Isshiki Madarai e la ragazza che risponde al nome di
Junko Enoshima — Non sono assolutamente coinvolta in ciò, quindi va bene se smetto di
tremare dalla paura, giusto?

“Va bene, allora. Spero che siate pronte, perché —”

“A-Aspetta un secondo!” — alzai la mia voce tremolante. Sia Enoshima che Madarai volsero
all’unisono i loro occhi verso di me. “Ah. E-Ehm, non è strano che tu abbia detto ‘siate
pronte’? Dopotutto, io non c’entro nul—”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Non posso lasciare che una di voi fugga via. Chiunque abbia a che fare con Junko
Enoshima è probabilmente coinvolto nell’incidente.” — disse Madarai, leccandosi le labbra.
“Beh, se vuoi incolpare qualcuno, incolpa te stessa per esserti avvicinata a Junko
Enoshima. Inoltre, non ho sentito altro che lamentele da te, ma non pensi che sia una
seccatura anche per me? Mi ero preparato per una persona sola e adesso me la devo vedere
con due. Il mio lavoro è raddoppiato. Ad ogni modo, IO non sto a lamentarmi, quindi
perché non fai lo stesso anche tu?”

“C-Cosa...?” — era un ragionamento insensato. No, non era affatto un ragionamento. Il suo
era solo un pensiero straordinariamente egocentrico. Anche se... non era comunque
egocentrico quanto lei.

“Mmm. Capisco, capisco. Muori dalla voglia di affrontarmi, vero? Ma vedi... questa
ragazza davanti a te muore dalla voglia... di ucciderti!” — disse Enoshima accarezzandomi
la testa e sorridendo.

— Un momento, di quale ragazza sta parlando?!

“Ehi, non essere così sorpresa! Lascio il resto nelle tue mani!”

— Eh? Lasciare il resto di cosa a chi?

“Ah, ti somiglia. La tua faccia somiglia proprio a quella di una foca. ...Adesso non importa
però — sbrigati, vai a combattere contro di lui! Sai, è quello il tuo ruolo.”

— I-Io... combattere...?!

“M-M-M-M-Ma cosa stai dicendo?!” — gridai, spingendo via la sua mano dalla mia testa.

“Oh, non preoccuparti. Sei una ragazza in grado di fare qualunque cosa quando ti ci metti.
Sei capace anche di uccidere quando ti ci metti.”

“Ehi. Basta con questi discorsi. ‘Uccidere’... non è una parola adatta a delle brave liceali.”.
Il volto di Madarai si distorse assumendo un sorriso sarcastico.

“Eh? Non ti piacciono le sfide all’ultimo sangue?” — disse Enoshima deridendolo. “Oh. Non
sei per niente pronto! Sono un po’ delusa.”

“...È più che naturale. Che utilità avreste da morte per me? Ci sono molte cose che vorrei
sapere, in fondo. Come minimo devo lasciar funzionare le vostre bocche.” — Madarai
strinse ancor di più i suoi occhi da rettile, e ripeté, enfatizzando le parole. “Ma solo le

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

bocche.” — poi, il suo corpo slanciato ondeggiò come la fiamma di una candela, e cominciò
a muoversi lentamente verso di noi.

“Hm. Suppongo che sia realmente motivato.”

“Certo che lo sono. È da quell’incidente che aspettavo quest’occasione.” — Madarai strinse


il pugno davanti al suo petto. Il suo pugno era ruvido come il guscio di una chiocciola, il che
era in contrasto col suo corpo dall’aspetto di serpente. Se avesse colpito qualcuno,
probabilmente gli avrebbe sfondato la faccia come nei fumetti.

“C-C-C-C-Cosa facciamo...?” — le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi.

“Immagino di non aver scelta, dopotutto.” — Enoshima bisbigliò a bassa voce irrigidendosi.
Dopodiché, di punto in bianco tornò a usare la sua solita allegra voce. “Avanti!”

“A... A-A-A-A-ASPETTAAAAAAAA!”

“Ahahaha! Non preoccuparti! Te la caverai!” — Enoshima strinse le mie spalle così come
farebbe un bullo. “Ti aiuterò, naturalmente. In un battibaleno faremo sì che tu sfrutti a
pieno il tuo talento!”

Eh? Talento? Il mio talento?

“Ehi, ehi — quando sei nei pasticci basta controllare il tuo quaderno, ricordi?”

“Ah, già...” — abbassai la vista verso il mio quaderno come suggeritomi da Enoshima, poi —

SMASH!

FWOOOOSH! CRACK!

WHOOP! SWISH! TATATATATA!

Nell’aria riverberarono dei suoni identici a quelli presenti nei cartoni. Rialzai lo sguardo
come per un riflesso condizionato, e —

“...Eh?”

Enoshima, che si trovava dietro di me fino a pochi secondi prima, ora era qualche metro
davanti, ed era impegnata in un violento combattimento contro Madarai.

FWASH! ZUBABA! DODODODO!

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai usava i suoi lunghi arti come fruste mentre attaccava. La sua avversaria, la modaiola
Enoshima, non arretrava di un millimetro. Da dove accidenti è spuntata fuori tutta questa
azione?!

“Ehi! Non star lì impanata... ehm, impalata a guardare come un maiale sconvolto!” — mi
gridò Enoshima, mentre eseguiva magnificamente delle tecniche degne di una ginnasta
professionista. “Scrivi tutto sul tuo quaderno!” — proprio in quell’istante, diede un calcio
ben assestato a Madarai, il quale cadde sul prato emettendo un breve gemito. Nonostante
ciò, ruotò il suo lungo corpo come in un passo di breakdance e con lo slanciò attutì la caduta.

“Oooops!” — Enoshima saltò e lo schivò. Madarai approfittò del vantaggio per rialzarsi.
Dopodiché, senza attendere un secondo diresse un secondo colpo. Era chiaramente troppo
lontano per colpirla, ma le sue braccia lunghe e bizzarre parevano ignorare la distanza.
Tuttavia, Enoshima schivò il suo pugno volante, per poi allo stesso tempo avanzare e
affondare la punta del piede destro nel suo addome.

“Ooof— !” — un gemito uscì dalla bocca di Madarai. I due finalmente smisero di muoversi.

“Oh, ha funzionato! Il calcio della luna crescente. Ho sempre voluto provarlo da quando ne
ho letto a riguardo su una rivista.” — Enoshima non infierì su Madarai, che era
rannicchiato, piuttosto se ne vantò mentre sfoggiava un ampio sorriso.

Comunque, cosa ha causato l’inizio di questa battaglia scolastica? Sono io che sto
dimenticando di nuovo, oppure tutto questo non ha alcun senso —

“Ehi, ti ho detto di non stare lì imbambolata!” — ero ancora congelata sul posto quando la
voce irritata di Enoshima mi investì. “Scrivi tutto sul tuo quaderno! Perché credi che io mi
stia dando tanto da far—”

All’improvviso, il suo volto finì per aria. Un calcio alto la colpì da dietro rapido come una
frusta, facendo volare via il suo esile corpo come un pezzo di carta.

“Ah!” — alzai la voce istintivamente e puntai gli occhi sul luogo dove il corpo era diretto.

“...Fiù, è stato quasi pericoloso.” — era appoggiata sulle ginocchia, ma poi si mise in piedi
come se niente fosse successo. Non aveva ferite evidenti oltre a un segno rosso sul braccio
sinistro. Sembrava avesse usato quel braccio per proteggersi dal calcio di Madarai. Ma non
ero l’unica a pensare che un colpo simile avesse dovuto rompere le sue esili braccia —
riuscivo a vedere cenni di impazienza sul volto arrabbiato di Madarai.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ha! Sei nervoso perché sono troppo forte? Stai cominciando a dubitare di te stesso?
Proprio così! Io sono un’arma letale modaiola che non ha mai perso in più di 300
combattimenti!”

“Zitta.” — respingendo con rabbia le sue parole, Madarai si precipitò ancora una volta verso
di lei. Presto lo scontro riprese a pieno regime. Entrambi usarono la mano destra, il piede
destro, la mano sinistra, il piede sinistro e in breve tempo tutto il loro corpo in un frenetico
scambio di colpi. Io rimasi semplicemente ferma a guardare, incapace di muovermi. Solo la
mia mano si muoveva, scrivendo tutto zelantemente sul quaderno.

Enoshima si cimentò in una serie di esagerati calci alti, in replica a quello che l’aveva fatta
volare via poco prima, tuttavia Madarai si limitò a un gran sorriso. Evitò attentamente i suoi
calci, poi, con un tempismo perfetto, si abbassò e balzò verso di lei. Le sue lunghe braccia si
distesero in avanti, erano pronte ad afferrare la vita di Enoshima, ma —

Il ginocchio di Enoshima scattò diretto alla mascella di Madarai.

“Ku...!”

Madarai riuscì a cambiare traiettoria all’ultimo secondo, schivando il ginocchio di Enoshima


di pochi millimetri. Ciò nonostante, perse l’equilibrio e si appoggiò al suolo con la mano
destra. Appena lo fece, Enoshima gridò “Hi-yaaaaa!” — con voce ridicola e spedì un calcio
rotante alla parte destra del suo corpo, ormai priva di protezione. In preda al panico,
Madarai si difese con la mano sinistra — però non ci riuscì in tempo. La sua tempia destra
venne colpita dal potente calcio di Enoshima. La sua figura slanciata volò sul prato con un
suono secco.

“Ah, una vittoria facile! Più facile che andare a ballare!” — Enoshima rise sonoramente.
“Suppongo che sia tutto fumo e niente arrosto. Dovrebbe tornare a studiare le basi — non
è stato affatto un ostacolo!” — continuò a ridere fragorosamente, tirò fuori uno specchietto
dalla tasca e iniziò a sistemarsi i capelli disordinati. Sorprendentemente, nonostante la
feroce battaglia alla quale aveva appena partecipato, non era neppure affannata.

Corsi al suo fianco e cominciai a esultare dalla gioia. “G-Grazie a Dio! Grazie a Dio! Per un
attimo ho temuto il peggio!”

Enoshima cambiò di espressione in un istante. “Eh?” — mi guardò con assoluto disprezzo.


“...Penso che tu stia fraintendendo la situazione. Non penserai che sia finita, vero? Voglio
dire, sarebbe un malinteso apocalittico!”

“Eh...?”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Di colpo vidi con la coda dell’occhio una figura alzarsi lentamente. Era Madarai.

“C-Com’è possibile?”

“Non è ovvio? Quel calcio non avrebbe dovuto farlo volare via così esageratamente come
invece ha fatto. Essenzialmente lui ha fatto ciò che io avevo fatto prima — non ha opposto
resistenza. Sai, per diminuire i danni. Beh, questo perché sono andata piano con lui —
altrimenti non sarebbe sopravvissuto.”

SKKKKRRRRRRREEEEEEEEEE

Udii lo sgradevole suono del metallo che cigola. Proveniva dai denti di Madarai, che stava
digrignando i denti così forte che per poco non iniziavano a far scintille.

“È f-furioso, o sbaglio? C-Credo sia davvero furioso...”

Il mio viso era rivolto verso Madarai mentre parlavo con voce tremolante a Enoshima, che
era alle mie spalle.

“Va tutto bene. È impossibile che una persona come te possa venire abbattuta da uno al
suo livello... Probabilmente.”

“Almeno dillo con convinzione!” — stavo giusto per girarmi verso di lei quando —

“Non distogliere mai lo sguardo.” — mi ordinò Enoshima con tono severo. “Non distogliere
mai lo sguardo dalla tua preda. È una delle regole base.”

“P-Preda...?”

Ma sono io la preda qui, dico bene? Madarai avanzava lentamente verso di noi mentre
continuava a digrignare i denti. Tremavo dalla paura come un coniglio impaurito davanti a
un serpente velenoso assetato di sangue. Non potevo far altro che contare nuovamente su
Enoshima —

“Cosa?” — Madarai aprì improvvisamente gli occhi sorpreso. “Q-Quand’è che lei —?”

Quand’è che lei... cosa? Un brutto presentimento travolse tutto il mio corpo, e mi voltai
impaurita per guardare dietro di me.

“...”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Uhm, come lo aveva chiamato? Consultai il mio quaderno e me ne ricordai


immediatamente. Ah, già.

“...Shukuchi-jutsu.”

Non c’era più nessuno alle mie spalle. In un lampo, non era rimasta alcuna traccia di
Enoshima.

“A quanto pare sei stata abbandonata...” — sentii la voce di un uomo giungere da dietro. Mi
rigirai. Madarai di punto in bianco si trovava proprio davanti ai miei occhi, guardandomi
con ferocia. “Non ho motivo di prendermela con qualcuno. Più tardi sistemerò le cose con
lei. Le priorità sono semplicemente cambiate.”

Dopo aver pronunciato quella che pareva una sentenza di morte, realizzai l’errore che
occupava i miei pensieri fino ad allora. Ero stata un’idiota per aver pensato di poter contare
su Enoshima. Ma non c’è tempo per le lamentele! Devo fare qualcosa!

Dopodiché, mentre i miei occhi vacillanti si abbassavano verso il quaderno, udii la voce di
Madarai dall’alto.

“...Oh. Devi essere piuttosto sicura di te stessa se ti metti a leggere un quaderno in un


momento come questo.”

“U-Uhm, chiedo scusa...” — non riuscivo neppure a rialzare la testa. Non riuscivo neppure a
capire ciò che stavo leggendo, ma continuai a sfogliare le pagine. Non riuscivo a trovare una
soluzione ai miei problemi, ma feci del mio meglio per inventare una scusa per guadagnare
tempo.

“A-Aspetta un secondo... Hai detto di star investigando sul Peggiore e più Grande Incidente
nella Storia dell’Accademia Kibougamine, giusto? I-In tal caso non ti sono di grande aiuto.
Cioè, non ne so nulla —”

“Allora come fai a saperlo?” — la voce di Madarai divenne fredda e mi fece tremare ancor di
più.

“S-Sapere cosa?”

“Io ho solo detto che stavo indagando su ‘quell’incidente’. Nonostante ciò, pare che tu
sappia che io stessi parlando del Peggiore e più Grande Incidente nella Storia
dell’Accademia Kibougamine.” — guardai timidamente in alto. L’intensità dello sguardo di

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai sembrò incrementare mostruosamente. Il mio primo pensiero fu quello di voler


sfuggire a quegli occhi, perciò guardai di nuovo il mio quaderno.

“U-Uhm, vedi, ecco... io... io ne ho sentito parlare recentemente per caso. Sì... è andata
esattamente così...”

“Sono poche le persone in quest’accademia che sanno di quell’incidente o del suo nome. Il
fatto che voi due ne abbiate parlato... sembra confermare i miei sospetti.”

Non avevo bisogno di riguardarlo. Potevo immaginare gli occhi da rettile di Madarai
distorcersi in una risata crudele. Sentii i brividi lungo la schiena. Le mie braccia e le mie
gambe si irrigidirono. Non riuscivo a muovermi.

— È finita.

Non posso esserne certa, ma quella probabilmente fu la prima volta nella mia vita in cui
divenni consapevole della mia mortalità. Ovviamente, in un momento come questo solo una
cosa poteva passarmi per la testa.

— Matsuda.

Esatto, il mio amato Matsuda. Ma, naturalmente, i miei ricordi non mi apparvero in testa
come una lanterna rotante. Tutto ciò che riuscivo a ricordare erano i sentimenti che provavo
verso di lui. Pertanto, sussurrai il suo nome più e più volte nel mio cuore. Dovevo ricordare...

Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda...

— Eh?

Uhm, riproviamo.

Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda Matsuda...

— E-Eh...?

Strano. C’è qualcosa che non va.

“Non riesco a... ricordare...?”

All’improvviso, il mio intero corpo venne pervaso dalla confusione. Venni assalita da una
paura e da una solitudine mai provata prima quando capii di non riuscire a ricordare
Matsuda.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— È questo che si prova quando si perde qualcosa?

Era un sentimento infernale che non avevo mai provato prima. Era un sentimento terribile,
come se delle parti del mio corpo venissero strappate a morsi da dei demoni malvagi.

“Che hai? La tua faccia è terribilmente pallida.”

“...Eh?” — nell’istante in cui guardai il volto di Madarai, capii cosa stava accadendo. La paura
che l’uomo davanti ai miei occhi mi suscitava aveva preso il sopravvento su tutte le mie
emozioni. Ecco perché non riuscivo a ricordare i miei sentimenti per Matsuda.

“Il tuo è il volto di qualcuno che sta per essere aggredito.” — rise con forza alla sua stessa
battuta per nulla divertente.

— Matsuda Matsuda.

Anche se presa della paura, continuai a sussurrare il suo nome nel mio cuore. Le mie
emozioni non risposero. Ciò nonostante, proseguii a sussurrare disperatamente. Era quasi
come una preghiera.

— Voglio vedere il viso di Matsuda. Voglio sentire la voce di Matsuda. Voglio sentire il
profumo di Matsuda. Voglio toccare Matsuda. Voglio incontrare Matsuda. Voglio
incontrare Matsuda.

All’improvviso, qualcosa cambiò.

Il mio cuore iniziò a battere forte, e il mio sangue, che fino ad allora aveva circolato senza
una meta precisa, cominciò a fluire nuovamente nei miei arti. Un sorprendente senso di
calore sciolse la paura che teneva congelato il mio corpo.

— Voglio incontrare Matsuda.

Ripetei quel mantra molte altre volte, e presto mi scordai completamente della paura che
controllava i miei sentimenti.

— Voglio incontrare Matsuda! Voglio incontrare Matsuda! Voglio incontrare Matsuda!

“Voglio... incontrare Matsuda...”

“...Hm?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai percepì il mio cambiamento e prese subito le distanze da me. Nonostante la sua
apparenza, sembrava essere un uomo cauto... e sembrava anche che mi fossi ricomposta
abbastanza da fare una simile analisi. Con la compostezza ritrovata tornai a controllare il
quaderno, fin dal principio. Tutto d’un tratto i miei occhi si fermarono sulla primissima
pagina.

C’era una spiegazione riguardante il mio talento.

È strano che finora non me ne fossi accorta. Dev’essere il potere dell’amore che Matsuda
mi ha concesso!

— Sto per incontrare Matsuda! Sto per incontrare Matsuda! Sto per incontrare Matsuda!

Non era più qualcosa che desiderava soltanto il mio cuore. Ora era il mio obiettivo, e ciò
riaccese il fuoco dentro di me.

“...Per favore spostati,” — dissi a Madarai, sollevando la testa dal quaderno “sto per
incontrare Matsuda!”

“E chi diavolo sarebbe? Anzi, non importa, cosa ti ha fatto ravvivare così
improvvisamente?”

“L’amore, ovviamente!” — urlai trionfante. “Il potere del mio amore per Matsuda!” — urlai
senza vergogna.

“Sono... d’accordo che con l’amore non si scherza... Porta la gente a compiere azioni
inimmaginabili, e qualche volta li porta alla pazzia... sebbene non sia sicuro di aver capito
cosa stia succedendo qui.”

“...In ogni caso, non intralciarmi!” — guardai Madarai con occhi colmi di rabbia.

“O forse è la disperazione che ti sta guidando? Sarebbe una scocciatura. Non puoi mai
sapere cosa farà una persona disperata. Non importa che se sia debole o forte, è sempre
una scocciatura.”

“Va bene, ma adesso spostati!”

“Sei proprio... una donna strana.”

Abbassò il proprio baricentro accovacciandosi. Doveva avere intenzione di anticipare un


qualsiasi possibile attacco. Però —

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Non ha nulla a che vedere con me.

Qualcosa del genere non può sperare di estinguere la fiamma rossa che brucia dentro di
me!

— Sto per incontrare Matsuda! Sto per incontrare Matsuda! Sto per incontrare Matsuda!

Avanzai con determinazione e completamente indifesa mentre la mia mano teneva il


quaderno ancora aperto. In reazione, Madarai abbassò ancora di più il suo baricentro, e
strinse in preparazione il pugno vicino alla zona lombare. Era pronto alla battaglia. Tuttavia,
non sembrava intenzionato a fare la prima mossa. Era estremamente vigile. Avevo ragione
— è un tipo davvero cauto.

Però —

No, proprio per quello —

Mi fermai in quel punto preciso e dichiarai gridando:

“Scacco matto, Isshiki Madarai!”

“Ma che diamine? È una frase fatta davvero penosa.”

“...Scacco matto, Isshiki Madarai!”

Non riuscii a pensare a nessun’altra frase fatta, quindi la ripetei. Come un animale selvatico
che si prepara a piombare sulla sua preda, abbassai lentamente il mio centro di gravità.
Concentrai tutta la forza del mio corpo sulle mie gambe, e non appena l’accumulai del tutto

— La rilasciai in una volta sola!

Per prendere slancio pestai il terreno con tutta la forza che avevo, e iniziai a correre come se
il mio intero corpo fosse stato scagliato via da un’esplosione — allontanandomi da Madarai,
che era ancora allerta.

“E-Ehi!”

Udii la voce meravigliata di Madarai dietro di me. Sembrava che non si aspettasse
minimamente questo sviluppo. Correndo, riaprii il quaderno alla prima pagina e controllai
di nuovo la spiegazione sul mio talento.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Giusto. Questo è il mio talento. L’unico e solo modo per uscire vincente da questa situazione.

Anche se non me ne ricordo, quindi non sembra nemmeno reale.

Dopo breve tempo riuscii a sentire qualcuno che correva dietro di me. Decisi di mettere per
iscritto tutte le mie predizioni. Cosa starà pensando in questo momento l’uomo che mi sta
inseguendo? Sono abbastanza sicura —

Sono abbastanza sicura che stia pensando qualcosa come: «Beh, quella sì che è una ragazza
strana».

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Beh, quella sì che è una ragazza strana.” — sussurrò Isshiki Madarai mentre correva.

Non è che fosse stato incauto. Al contrario, era proprio il motivo per cui gliel’aveva fatta sotto
il naso. Non aveva immaginato, a giudicare dalle sue azioni, che sarebbe corsa via in quel
modo, ma pensandoci a posteriori realizzò che era assolutamente naturale.

Si dice che un topo messo spalle al muro morda il gatto, ma in realtà è molto raro trovare un
topo che morderebbe davvero il suo aggressore. Anche se vengono feriti gravemente, non
riescono quasi a muoversi, e non hanno via di fuga, il primo pensiero dei topi rimane
comunque quello di fuggire.

È semplicemente nella natura del topo.

Quella ragazza, che aveva voltato i tacchi ed era scappata, era uguale. In altre parole, è nella
sua natura fuggire.

“...In tal caso, devo solo catturarla, e la faccenda sarà chiusa in un attimo.” — la sua bocca
si curvò in un sorriso crudele. Il suo volto era quello di un cacciatore che inseguiva la sua
preda. Ma il suo vero obiettivo non era una semplice caccia senza quartiere... e quel sorriso
malvagio forse risultava un po’ eccessivo.

— La prenderò, e dopo avergliele suonate per bene le farò sputare il rospo su tutto ciò che
sa dell’incidente...

Il Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine...

Madarai odiava quell’incidente e tutti coloro che vi erano coinvolti. In quel momento,
ottenere vendetta era tutto ciò che lo guidava. Gli dava uno scopo.

Ne aveva ottenuto modo qualche ora prima, quando ricevette un sospetto messaggio
anonimo.

Junko Enoshima, che conosceva la verità sull’accaduto, sarebbe apparsa nella piazza
centrale.

La possibilità che fosse una trappola gli era passata per la mente, ma non gli importava.
Anche se così fosse, sarebbe stata un’opportunità per scoprire chi gliel’aveva tesa.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— Avrò la mia vendetta.

— Devo avere la mia vendetta... ho ancora qualcuno che devo proteggere.

Nei suoi occhi stava bruciando una fiamma. Nel momento in cui scorse la preda, che correva
davanti a lui, aumentò incredibilmente la sua velocità di corsa. I suoi capelli lunghi
fluttuavano dietro di lui mentre la distanza fra di loro si accorciava in un istante. In un
baleno, sarebbe stato in grado di allungare un braccio ed afferrarla.

— È finita.

Spinse con forza il piede sinistro nel terreno, allungando il braccio destro di fronte a sé.
Riuscì a sentire le dita toccare i capelli della sua preda, quando accadde qualcosa.

Questa cambiò bruscamente direzione scartando di lato, come se stesse scivolando fra le
mani di Madarai. Colto di sorpresa, perse l’equilibrio. La ragazza aveva avuto un tempismo
perfetto, come se avesse già programmato tutto.

“...Keh!”

Madarai schioccò sonoramente la lingua scarlatta, e si rimise subito in piedi. Si volse


nuovamente verso la sua preda e ricominciò a correre, ma si accorse presto che qualcosa non
andava. La preda, che correva davanti a lui, stava facendo qualcosa di ridicolo.

“...Ma che... diavolo...?”

Stava scrivendo qualcosa su un quaderno mentre correva.

“Eh...?”

— Scrive mentre corre?

— Ma no, è chiaramente impossibile.

Rimase perplesso. Non è che semplicemente non capisse perché lo stava facendo, è che non
si aspettava che la sua preda facesse altro che non fosse fuggire.

Non era soltanto un topo che scappava dal pericolo?

Aveva forse un piano, a parte la fuga?

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Tuttavia, poteva anche essere un bluff. Proprio come quando era corsa via all’inizio, magari
stava semplicemente sfruttando la sua cautela per ottenere un’altra chance di sfuggirgli.

Beh, comunque fosse, Madarai non aveva tempo per esitare. Il suo desiderio di vendetta
verso il Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine era troppo
intenso per arrendersi ora. Aumentò avventatamente la velocità, e presto arrivò nuovamente
quasi a portata di mano.

— Questa volta è davvero finita.

Allungò la mano destra verso il punto cieco della sua preda e la afferrò.

No, cercò di afferrarla, ma tutto ciò che strinse in mano fu l’aria.

Ancora una volta, con un tempismo che sembrava calcolato con precisione, la preda aveva
improvvisamente cambiato direzione. Madarai, spinto ancora in avanti dall’energia del
movimento, vide un albero gigantesco emergere dall’oscurità dinanzi a lui. Mise le mani di
fronte a sé nel panico, e presto i palmi incontrarono la sua ruvida corteccia.

— Ma che diamine sta succedendo?!

Furibondo, Madarai diede un calcio al terreno, e presto fu di nuovo lanciato a tutta velocità.
La sua preda si stava rapidamente avvicinando, ma come allungò le braccia per colpire,
questa riuscì a sfuggirgli e scappare ancora una volta.

— Non riesco a prenderla?

Anche se Madarai stava iniziando lentamente a realizzarlo, non riusciva a spiegarselo. Non
si stava nemmeno voltando per guardarlo, i suoi occhi erano costantemente incollati al
quaderno. Come faceva ad evitare le sue braccia, se la stava attaccando alle spalle? Non lo
stava nemmeno scansando maldestramente, ma con un tempismo impeccabile.

Era quasi come se potesse vedere dietro la schiena... No, non era possibile. Il suo tempismo
era troppo perfetto per una cosa così semplice.

— È come se sapesse cosa sta per succedere in anticipo.

“Starai scherzando...”

Madarai si scrollò di dosso quel pensiero e accelerò nuovamente a piena velocità. Presto
arrivò alla schiena della sua preda indifesa, e allungò ancora una volta il braccio. Nel
momento in cui stava per toccarla, proprio come si aspettava, la preda evitò la mano e fuggì.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Questa volta, tuttavia, Madarai l’aveva anticipata, e si voltò seguendo i suoi movimenti.
Estese entrambe le sue lunghe braccia e saltò verso di lei. Era un placcaggio spettacolare.

Presa!

...O almeno così pensava.

“...Cos—?!”

Era come se lei avesse saputo che lui avrebbe anticipato la sua schivata. Si rannicchiò,
nuovamente con un tempismo perfetto, e passò sotto le gambe di Madarai come una
tartaruga, facendo sì che piegasse goffamente il corpo in avanti e cadesse con violenza sul
terreno.

Madarai rimase steso sul sentiero per un po’, incapace di muoversi. Non era dolorante... ma
aveva ricevuto un genere differente di danno.

“Ma... che diavolo...?”

Finalmente si rimise in piedi. Si scostò i lunghi capelli dagli occhi e cercò la sua preda.
Riusciva a vedere la sua sagoma correre via, ormai piccola e distante. Mentre la osservava,
sussurrò a se stesso in tono incredulo.

“...Oh, vi prego. Vi prego, ditemi che non ha il dono della preveggenza.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— Preveggenza?

Probabilmente è questo ciò che sta pensando in questo momento, ma ovviamente una cosa
del genere non esiste. No, probabilmente esiste da qualche parte in questo mondo, o almeno,
mi piacerebbe pensare che a volte i sogni significhino qualcosa, ma figuriamoci se un potere
tanto cliché potrebbe mai risvegliarsi in me in una situazione di pericolo... non siamo mica
in un fumetto.

No, non si tratta di nulla di tanto oltraggioso come la preveggenza.

Si tratta di semplici previsioni.

Ho analizzato ciò che sembrava pensare e le sue azioni, predicendo cosa avrebbe fatto dopo.
È questo il talento che il mio quaderno dice che possiedo.

Super Ultra Analista Liceale.

Usando il mio talento, ho predetto le sue prossime mosse analizzando i suoi pattern
comportamentali statisticamente più probabili. Ecco tutto.

Detto ciò, questo genere di analisi richiede una grande quantità di dati. Senza quei dati, non
potrei predire proprio nulla. Tuttavia, è proprio a questo che serve il “Quaderno dei ricordi
di Ryouko Otonashi”.

Ho estrapolato i pattern comportamentali dalle sue parole e le sue azioni, e li ho scritti


esaurientemente sul mio quaderno come dati sfruttabili. Lo scontro fra Madarai ed
Enoshima, in particolare, è stato un’importante fonte di dati: lei ha attaccato Madarai
utilizzando molte tecniche diverse, e forse si è anche lasciata colpire di proposito. Ora che ci
penso, forse stava cercando di mostrarmi il più possibile i suoi pattern di attacco. Non ho
idea del perché qualcuno come Enoshima dovrebbe mai fare una cosa del genere per me,
però non c’è dubbio che questo sia il motivo per cui ora sono in grado di prevedere le sue
mosse con tale precisione.

Ciò detto, non posso certo prevedere ogni cosa su di lui basandomi soltanto sui dati raccolti
in pochi minuti. È solo che il mio attuale obiettivo è semplicemente predire come si
comporterebbe in un inseguimento, e ho dati più che a sufficienza per questo. Ecco come
riuscivo a conoscere le tempistiche, le angolazioni e le tecniche che avrebbe usato per
provare a catturarmi.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Però, la mia attuale previsione è che ancora non ha intenzione di arrendersi.

In questo momento sarà ancora perplesso pensando all’abilità che gli ho mostrato. Se le mie
previsioni sono esatte, molto presto capirà che la fonte del mio nuovo potere risiede nel mio
quaderno. È probabile che da ora mi inseguirà molto più seriamente. Se così fosse, c’è un
limite a quanto io possa continuare a scappare a caso.

Allora, cosa dovrei fare...?

Prevedo... che probabilmente presto avrò la risposta.

È da un po’ che stavo correndo, affidandomi alla mappa appena accennata della piazza
centrale che ho disegnato sul mio blocco. Presto, passai oltre un’area dalla folta vegetazione
arrivando a una radura. Proprio come avevo previsto, vi era una piccola costruzione. Nel
momento in cui la vidi, paura e coraggio iniziarono a mescolarsi nella mia testa.

Tuttavia, non ho scelta.

Devo dimenticare ogni ansia e paura. Non ho scelta.

Non ho scelta se voglio incontrare Matsuda.

Devo farcela. Posso farcela, ne sono sicura!

A proposito, questa non era affatto una previsione. Si trattava solo di ottimistico entusiasmo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai raggiunse una conclusione: doveva esserci qualche segreto nascosto in quel
quaderno.

Già, doveva essere così. La preveggenza non esiste. Aveva continuato a scrivere su quel suo
blocco appunti nonostante il fatto che le sarebbero capitate cose orribili se fosse stata
catturata, il che significava che al suo interno vi era custodito il suo segreto. Madarai non
riusciva ad immaginare cosa potesse essere, ma era sicuro della sua esistenza.

— Ciò significa che, se riesco a prenderglielo, andrà tutto per il meglio.

Madarai non era sempre stato incline a pensieri complicati. Gli era stato spesso detto che, a
dispetto delle apparenze, era molto cauto, ma non si trattava di un aspetto del suo carattere
con cui era nato. Era semplicemente un requisito per il lavoro che aveva fino a poco tempo
prima.

Tuttavia... adesso, quel lavoro non aveva più alcun senso.

— È colpa mia.

— È successo perché non ho saputo proteggerli.

Il solo lavoro che importava ora era trovare il responsabile per il Peggiore e più Grande
Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine, e ottenere vendetta.

“...Non posso permettermi di rimanere con le mani in mano. Non adesso.”

Madarai riprese a correre, e cercò di pensare al da farsi nei termini più semplici possibili.

— Agguantare la mia preda. Farle del male. Farle vuotare il sacco.

Ritrovata la completa serietà, Madarai corse con tutte le sue forze nella direzione in cui era
fuggita la sua preda. Forse aveva perso un po’ di tempo, ma non era ancora una perdita
decisiva. Anche se era riuscita a scappare, gli sarebbe bastato limitarsi a continuare ad
inseguirla. Finché non si fosse arreso, non sarebbe finita.

— Agguantare. Ferire. Farla parlare.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Continuò a ripetere fra sé e sé quelle parole, scivolando nel buio fra gli oscuri alberi come un
nero serpente. Fece particolare attenzione ai suoi dintorni mentre correva, quando
improvvisamente il suo campo visivo si espanse. Arrivò ad una piccola radura che somigliava
ad una specie di piazza. Ispezionò l’area, e presto notò un piccolo prefabbricato all’altro capo
di essa. La luce intermittente di un lampione adiacente al capanno continuava ad accendersi
e spegnersi, creando una nefasta atmosfera che sembrava uscita da un film dell’orrore.

— Sospetto. Molto sospetto.

Eppure...

“...Sarebbe più rapido indagare, piuttosto che chiedersi cosa stia succedendo.”

Madarai rallentò, camminando cautamente verso il capanno. I muri e il tetto color crema
avrebbero normalmente contribuito ad un’atmosfera piacevole, quasi calmante, ma sotto
quella luce intermittente sembravano soltanto sinistri. Madarai si fermò di fronte ad esso, e
prima di tutto sbirciò dalla finestra posta lungo uno dei muri. La stanza che si trovò di fronte
era impolverata, dando la stessa aria della luce che le baluginava sopra. Doveva essere
utilizzata come magazzino dai custodi della piazza centrale. Vi erano scaffali colmi di sacchi
di fertilizzante e tolle di vernice, assieme a utensili da pulizia sparsi ovunque. Non riuscì a
vedere anima viva all’interno, ma era pieno di posti per nascondersi.

Madarai si allontanò dalla finestra dirigendosi verso l’entrata del capanno. La porta era di
legno leggero. Prima la toccò soltanto con la punta delle dita, per assicurarsi che non fosse
collegata a qualche trappola, dopodiché girò la maniglia.

Non si aprì. Qualcuno doveva averla chiusa a chiave.

Madarai si chinò, e osservò l’erba che cresceva intorno al capanno. Alcuni ciuffi che
arrivavano fino alle caviglie erano stati piegati fino alla radice, segno che qualcuno li aveva
recentemente calpestati.

— Beh, direi che ci siamo.

Tuttavia, questa certezza non si mostrò affatto un sollievo. Al contrario, la cautela


momentaneamente dimenticata da Madarai tornò prepotente in lui.

— Allora, che genere di trappola mi avrà preparato?

Madarai prese più volte dei lunghi respiri, poi, esalando il più profondo, si voltò verso la
porta e le diede un calcio con tutte le sue forze.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Wham!

La porta si aprì un poco, con un tonfo sordo.

Wham! Wham!

Con un altro po’ di calci, lo squarcio nella porta divenne abbastanza ampio perché una
singola persona lo potesse attraversare. Al di là di esso vi era soltanto l’oscurità. Madarai si
chinò e vi passò attraverso con cautela.

“Permesso, sto entrando...”

Il suono di piedi che calpestavano la sabbia echeggiò nel silenzio. La stanza era più grande
di quanto sembrasse dall’esterno, e la sola illuminazione era data dallo sfarfallio di una
debole luce fuori dalla finestra, che non aveva un effetto troppo marcato nel rischiarare la
cupa semi-oscurità che si posava su ogni cosa. Delle ragnatele si diramavano in ogni angolo
del magazzino. Dalla parte opposta della finestra vi era un grande scaffale pieno di latte di
vernice. Ghiaia e polvere ricoprivano il pavimento, con attrezzi da pulizia e manutenzione
sparsi qua e là. Inoltre, vi erano diversi spessi sacchi di fertilizzante impilati in diversi punti.

“Ehi, so che sei nascosta qui da qualche parte!”

La voce di Madarai echeggiò nella piccola stanza, e improvvisamente i suoi occhi furono
attratti verso un certo punto di essa. Credette di aver visto qualcosa muoversi dietro una
delle cataste di sacchi. Un piccolo movimento fulmineo, come in risposta alla sua voce.

— Eccola lì.

Madarai avanzò lentamente verso la catasta sempre più cautamente. Ci doveva essere una
trappola, lì, da qualche parte. Molti degli utensili in questo capanno potevano essere
impiegati come armi, nelle mani di una preda impaurita. Madarai riusciva quasi a vederla
con gli occhi della mente, mentre si nascondeva nel buio stringendone uno tra le mani
tremanti.

“...Cos’hai in mente di fare?”

Alzando la voce e rimanendo all’erta, si avvicinò ancor più alla pila di sacchi. Raggiunto il
centro della stanza, i suoi occhi si erano ormai perfettamente adattati all’oscurità.

“Beh, se stai pensando di assalirmi, fai pure.” — disse con un tono di voce piatto e crudele.
“Ma ti avverto, te ne pentirai amaramente. Proverai un dolore indici—!!??”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Si trattò di un singolo istante, ma non ebbe idea di cosa stesse succedendo. Sentì qualcosa
esplodergli in faccia, e un attimo dopo ogni cosa intorno a lui divenne bianca.

“...Ku!” — gemendo, sollevò per metà le palpebre. Era circondato da una nebbia bianca.

“...Prendi questo!” — la preda, che si trovava proprio di fronte a lui, scagliò un qualche
oggetto bianco da dietro la pila di sacchi. Non appena colpì il corpo di Madarai, si aprì e si
disperse nell’aria. Non appena la preda ebbe finito il lancio, infilò la mano in uno dei sacchi
che aveva davanti, e tirò con forza un terzo blocco verso di lui.

“Prendi questo! E questo!”

Madarai non arretrò, ma rimase interdetto. Si trattava di un “attacco” — per modo di dire.
La ritorsione di una bambina. Era come una battaglia a palle di neve, solo che al posto della
neve stava usando la farina.

“Sciocca...!” — il viso di Madarai si contorse per l’ira. Era oltremodo adirato al pensiero che
essere così cauto era stato soltanto una perdita di tempo.

— Al diavolo. Mettiamo la parola fine.

La luce intermittente si riflesse con un guizzo acuto negli occhi di Madarai, quando...

“...Sai cos’è un’esplosione di polvere?” — disse la ragazza ad alta voce nel preciso istante in
cui Madarai aveva iniziato a muoversi. Lo slancio perse ogni forza, e si fermò istintivamente.

“Cosa pensi che succederebbe... se ora accendessi un fuoco?”

“C-Cosa stai...?”

In quel momento, il locale era pieno di farina bianca che fluttuava nell’aria. La mente di
Madarai fu attraversata da un’immagine a dir poco inquietante. Riusciva ad immaginare il
fuoco diffondersi da una particella di polvere all’altra, innescando una combustione che
avrebbe fatto saltare in aria l’intero capanno.

“...Se lo fai, non la scamperai nemmeno tu.”

“...Tanto per me sarebbe finita in ogni caso.”

Sentendo quelle parole, Madarai ricordò ciò che lui stesso si era detto. Era impossibile
prevedere le azioni di una persona disperata.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai concentrò la sua vista sulla nebbia bianca. Riusciva a vedere il profilo della ragazza
al di là delle polveri, ma non a discernere l’espressione che aveva in volto. Sfregò i suoi occhi
per rimuovere un po’ di polvere da essi, e così facendo riuscì finalmente a vederla in volto.

Era completamente inespressiva.

Inoltre, tutto il suo corpo emanava una strana aura intimidatoria.

“Ma tu chi diavolo sei...?”

Non era la faccia di una preda impaurita. I suoi occhi incolori non ebbero nemmeno un
fremito. Si limitavano a fissarlo, impassibili. Un brivido corse lungo la schiena di Madarai.

“Non credo ce la potresti fare... Non c’è nulla qui che potresti usare per appiccare il fuoco.”

“...”

La ragazza rimase in silenzio. L’aria attorno a Madarai divenne pesante mentre una
sensazione di tensione lo avvolgeva. Emozioni oscure corruppero lentamente, in profondità,
la sua mente.

— Ma chi diavolo è questa ragazza?

Madarai credette di poter vedere la sua stessa immagine tremante riflessa negli occhi
incolori della giovane.

— Dovrei fuggire? Prendere l’iniziativa e attaccarla per primo?

Le due opzioni fluttuavano in rapida successione all’interno della sua mente. Poi,
all’improvviso, per una frazione di secondo, gli occhi della sua vittima si mossero.

Madarai si voltò di riflesso verso il punto in cui lei stava guardando, e vide un aspirapolvere
industriale nel mezzo del caos sparso sul terreno. Proprio di fianco ad esso vi era una presa
elettrica scoperta.

— Aspirapolvere - Presa elettrica. ...Scintille!

I frammenti di pensiero si legarono fra loro nel suo cervello come in un gioco di associazioni
mentali. Prima di accorgersene, Madarai aveva già iniziato a muoversi. Non aveva tempo di
esitare! Non aveva il lusso di essere cauto! Doveva raggiungere quel punto più in fretta di
lei!

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Madarai scattò, come compiendo un balzo verso l’aspirapolvere. Allungò le lunghe braccia e
ne afferrò il tubo, tirandolo verso di sé come se stesse cercando di impugnarlo.

Fu in quel momento che percepì che qualcosa non andava.

Aveva sentito una certa resistenza tirando. Troppa resistenza. E non era tutto: la ragazza
stessa non si era mossa di un singolo passo. Riusciva a vederla immobile in piedi nell’angolo
del suo campo visivo, anche ora che aveva l’aspirapolvere fra le mani. Pensò perfino di aver
intravisto un certo bagliore di compiacimento nei suoi occhi.

— Oh, merda!

Quella sensazione di inquietudine si trasformò in una singola parola nella mente di Madarai.

— Trappola.

...Tuttavia, era troppo tardi.

Una grande ombra coprì il campo visivo di Madarai. Era l’ombra della grande pila di scaffali
che si inclinava lentamente verso di lui. Le latte di vernice emisero un clangore al
rallentatore mentre cadevano a terra, verso di lui.

L’ombra si fece sempre più vicina.

Ormai era già di fronte ai suoi occhi.

E poi, con un feroce boato e una nuvola di polvere...

...Isshiki Madarai fu schiacciato dagli scaffali in caduta.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

La polvere nella stanza era stata scaraventata in aria con un secco, assordante, suono. I
barattoli di vernice di diversi colori che erano allineati sugli scaffali avevano schizzato il loro
contenuto su tutte le pareti e il pavimento, facendo sembrare l’interno del capanno un luogo
appartenente al Paese delle Meraviglie.

Inspirai un po’ di polvere, ma riuscii lo stesso a tirare un sospiro di sollievo mentre tossivo
violentemente. Avevo previsto che la natura cauta di Madarai non gli avrebbe permesso di
lasciare incustodita l’aspirapolvere dopo aver sentito dell’esplosione di polvere. E a quanto
pare, ebbi ragione.

Aprii la finestra del capanno e afferrai una pala, poi, al fine di verificare le condizioni
dell’uomo schiacciato, avanzai con attenzione verso gli scaffali caduti. Avevo dovuto
fingermi coraggiosa mentre lo affrontavo, tuttavia i miei piedi tremavano ancora con
nervosismo. La mano che teneva la pala era già grondante di sudore.

“Ehilà...?”

Detti un’occhiata nervosa attraverso l’apertura negli scaffali, e vidi Madarai, pressato tra essi
e il pavimento, come se egli fosse il ripieno di qualche strano sandwich. Però sembrava
essere ancora cosciente, perché riuscì faticosamente a volgere il suo sguardo verso di me.

“Non... Non posso credere di esserci cascato...” — pareva che parlare gli causasse dolore,
probabilmente perché il suo petto si trovava sotto molta pressione. “M-Ma... perché non c’è
stata un’esplosione? U-Un impatto simile avrebbe dovuto generare elettricità statica e
delle scintille...”

“Ah. Questa è polvere di cemento, quindi non prende fuoco.” — risposi, brandendo ancora
la pala.

“...Polvere di cemento?”

Regolai la mia presa sulla pala, e aprii il mio quaderno con la mano libera.

“Uhm, vediamo... Le condizioni necessarie per un’esplosione di polvere sono: polveri


infiammabili, ossigeno e del fuoco... Tuttavia la polvere di cemento non è ossidata, per cui
non può bruciare. In altre parole, non è polvere infiammabile, quindi non può causare
un’esplosione di polvere... Questa sembra essere la spiegazione.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“E tu... sapevi tutto questo...”

“Sembra che l’anziano incaricato di questo capanno sia un chiacchierone... A volte prende
casualmente delle persone e le obbliga ad ascoltare i suoi discorsi interminabili... A
proposito, non pensi che sia un po’ ambiguo il fatto che abbia detto tutto ciò ad una
studentessa a caso? Ma suppongo che alla fine mi abbia salvato la vita, per cui dovrei
andare a ringraziarlo una volta che questa faccenda sarà conclusa...”

Sfogliai il mio quaderno ancora un po’, poi continuai.

“Ad ogni modo, a quanto pare questo signore è uno esperto nei progetti fai da te, e ama
costruire cose non troppo complicate per conto suo. Sembra che sia per questo che ha
comprato una grande quantità di polvere di cemento e l’abbia conservata in questo
capanno.”

“E t-tu l’hai usata come esca...”

“Sì. Volevo che tirassi quell’aspirapolvere.”

Lasciai cadere nuovamente i miei occhi sul quaderno e annuì vigorosamente.

“Ah! Tra l’altro, hai sentito parlare di un film intitolato ‘Mamma, ho perso l’aereo’? Ho
preso spunto da una delle sue trappole. Ho legato l’aspirapolvere agli scaffali con una
corda, cosicché, quando avresti tirato l’aspirapolvere, gli scaffali sarebbero caduti... Oh, è
vero — lo scopo secondario della polvere era di tenere nascosta la corda. Vedi, ho usato
una corda bianca...”

“...Puoi fermarti ora.” — Madarai mi interruppe con un filo di voce. “A-Allora... questa
trappola era il tuo asso nella manica...?”

“No... ne ho uno diverso. Dopotutto, in ‘Mamma, ho perso l’aereo’, non è stato Culkin a
fermare definitivamente i ladri. Sono stati gli adulti che erano venuti a salvarlo. È stato
così sia nel primo che nel secondo film. Quindi, ecco — il mio asso nella manica sarebbe
quello di farmi salvare da qualcuno e...”

“...Va bene, ho capito. Per favore smettila.” — Madarai torse il viso come se si stesse
annoiando. “M-Ma non pensi che sia ancora presto per cantare vittoria?”

“...Eh?” — la sua strana espressione attirò la mia attenzione, così non potei far a meno di
fargli una domanda. “Ehm... che vuoi dire?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Voglio dire... non ti ho ancora mostrato... il mio asso nella manica...” — detto ciò, Madarai
sprofondò finalmente nel silenzio. Non rispose nemmeno quando gli diedi qualche colpetto
- sembrava aver perso conoscenza.

Avevo la sensazione che qualcosa fosse stato lasciato a metà, ma, poiché il mio quaderno mi
aveva anche insegnato che potevo prendermi una pneumoconiosi se inspiravo troppa
polvere, decisi di uscire prima dal capanno. Beh, credo che il dipartimento della sicurezza
scolastica si occuperà del resto. Lascio a loro il compito di catturare quel tizio strano - una
volta preso, sarà tutto finito. Ha commesso il reato grave di aggredire una ragazza, quindi
penso che lo espelleranno dall’accademia. E questo significa che non lo rivedrò di nuo—

“...Bugyuuu!”

A lasciarsi sfuggire un gemito simile a quello di un piccolo animale calpestato — ero stata io.

Sentii un dolore acuto alla gola.

Qualcosa di robusto vi era stretto attorno, rendendomi impossibile respirare.

— Cosa?

— Cosa sta succedendo?

Nonostante fossi molto confusa, ero più che sicura che davanti ai miei occhi ci fosse il palo
nero di un telefono.

— Eh? Perché c’è il palo di un telefono?

Alzai lo sguardo mentre la mia mente si offuscava sempre di più — e vidi una faccia bianca
sopra al palo alto e stretto di un telefono. Pareva essere il volto di un uomo. Per di più, era
un volto che conoscevo. Ci sono delle cose che persino qualcuno smemorato come me può
riconoscere. Voglio dire, quella faccia —

Era quella dell’uomo che si supponeva fosse privo di sensi sotto una pila di scaffali — quella
era la faccia di Madarai.

“...Sembri sorpresa.”

Non era ferito. I suoi vestiti erano pure perfettamente puliti.

“Credo di sapere cosa stai pensando: «Perché l’uomo che ho appena sconfitto all’interno
del capanno si trova qui strangolandomi?» ...corretto?” — un sorriso crudele fece capolino
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

sul viso di Madarai. “Per farla breve, questo è il mio asso nella manica. O meglio, solo una
parte di esso.”

I suoi occhi, stretti al limite, erano fissi su di me. Erano oleosi e scintillanti.

“Bene, allora. Penso che comincerò rompendoti le braccia e le gambe. Farà male, ma solo
per un po’, quindi per favore resisti pazientemente. Mmm, forse dovrei aspettare che tu
svenga... Sarebbe una scocciatura se cominciassi a urlare.”

Il suo tono di voce era più serio che crudele. Era chiaro che non sarebbe servito a niente
chiedere pietà.

Madarai applicò ancora più forza nella mano che stava usando per strangolarmi. Sentivo la
mia coscienza scivolare via lentamente. Mi sentivo vuota, come se il mio essere stesse
svanendo, come se ogni sensazione mi fosse stata eradicata dal corpo.

Non riuscivo più a dire niente.

Non riuscivo più a respirare.

Non riuscivo più fare previsioni.

Il mio quaderno mi scivolò dalle mani. I miei occhi non riuscirono più a mettere a fuoco
nulla, e la mia visione si appannò. Madarai e il paesaggio si deformarono davanti a me.

Proprio così. Si deformarono.

Il corpo di Madarai si deformò, e si capovolse all’ingiù come se stesse disegnando un arco


per aria. Dopodiché, con un forte e pesante suono, si schiantò di testa contro il suolo.

Questo era quanto avevo visto.

A causa della mia coscienza evanescente, che balenava dentro e fuori come una candela, non
potei capire se fosse un sogno o fosse vero — ciò nonostante, lo vidi.

“Guuuuuuu...”

Grugnendo come una rana calpestata, Madarai riacquistò rapidamente la sua postura. In
seguito, nel momento in cui fece un balzo indietro, focalizzò la vista sul suo braccio destro,
e lo fissò, paralizzato.

Il suo braccio destro, dal gomito in giù...

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

...Era innaturalmente contorto, piegato come liquirizia.

In un primo momento, si limitò a fissarmi con un’espressione sconcertata sul volto. Poi
emise un terribile urlo, come se si fosse ricordato repentinamente come si faceva.

“HIGYAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!”

La sua voce era un misto di confusione, terrore e dolore. Era talmente forte, che sembrava
quasi che avesse spremuto fuori tutta l’aria contenuta nel suo corpo.

Sentii quel urlo spaventoso, ma tutto ciò che potei fare fu rimare lì, esterrefatta. Anzi, non
sapevo nemmeno se ero ancora in piedi, o se ero caduta a terra. Non riuscivo a capire niente
di ciò che stava succedendo. Dopodiché, sentii una voce, tuttavia non riuscii a comprendere
neanche questa.

“Upupu. Forse ho esagerato, ma solo un pochettino.”

Non sono neppure sicura di poterla definire “una voce”. “Rumore” — potrebbe essere una
descrizione più appropriata.

“...Beh, non che avessi altra scelta. Se tu fossi morta qui, sarebbe stato un problema per
me. Dopotutto, sei la protagonista di questa storia, almeno per adesso.”

È stato allora che me ne accorsi.

Come avevo potuto non essermene accorta prima?

C’era una sagoma nera come la pece in piedi proprio davanti a me. E in cima a quella sagoma
galleggiava una faccia che ricordavo di aver già visto da qualche parte.

...Ma non riuscivo a ricordare. Non riuscivo a ricordare a chi appartenesse quel volto.

“Upupu. Non ti ricordi di me, bastarda? Immagino che sia naturale. Però non
preoccuparti, sono sicura che ricorderai molto presto.” — Dopo aver detto ciò quasi
ridendo, la voce proveniente dall’ombra si affievolì. “...Ma prima devo occuparmi di una
faccenda.”

Quello che avvenne in seguito...

...Avvenne ancor prima che me ne accorgessi, e finì in una frazione di secondo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Inizialmente, vi era una mano sulla testa di Madarai. Lui era ancora a terra, urlando. Poi la
mano iniziò ad accarezzargli la testa, delicatamente. Madarai alzò lo sguardo con
un’espressione stupita sul volto, quando all’improvviso... ci fu uno scricchiolio di ossa e la
sua testa, ancora con la stessa espressione, cominciò a girare. Infine si fermò su angolo
inspiegabile.

Madarai crollò a terra prima di riuscire a comprendere cosa gli stesse accadendo. Sputò
schiuma rossa ai miei piedi mentre il suo corpo si contorceva con brevi spasmi.

— Ah. Questo è solo un sogno.

Fu quella la conclusione alla quale giunse la mia mente in quel momento. Potei sentire
stranamente il mio corpo rilassarsi. Sì, non poteva essere altrimenti. Questa scena è così
lontana dalla realtà, che non può assolutamente essere altro che un sogno.

“Upupupu.”

Anche quella risata che echeggiava nel profondo delle mie orecchie... faceva parte del sogno.

Prima che me ne rendessi conto, quell’ombra nera si era piazzata nuovamente di fronte a
me. Ma anche questo era indubbiamente solo un sogno.

Il volto galleggiante sulla parte superiore dell’ombra, che ero sicura di aver già visto prima,
riprese a parlare. “Finché non riuscirai a ricordare meglio... chiamami ‘Super Ultra
Disperazione Liceale’. Sì, penso che vada bene. Upupupu.”

Gli occhi di quel volto erano eccessivamente scuri. Di fatto, sembravano più dei fori che degli
occhi. Li fissai in modo assente, e sentii come se la mia coscienza venisse risucchiata nel loro
vuoto. Quei fori erano una palude senza fondo, piena di fango nero. Tutto il mio corpo
cominciò a sprofondarvi, come se qualcosa di sconosciuto avesse cominciato a consumarmi.

Dopo udii una voce in lontananza.

“A presto, bastarda! La prossima volta che ci incontreremo ti ucciderò a dovere!”

Era una voce molto bassa che proveniva da lontano, ma che allo stesso tempo sembrava
sussurrarmi all’orecchio.

— Questo è davvero uno strano sogno.

Alla fine, con questo ultimo pensiero, venni totalmente sommersa nella palude senza fondo,
e la mia coscienza si perse completamente.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Hm?” — la ragazza inclinò il collo.

“...Hm? Hm? Hm?” — Junko Enoshima inclinò maestosamente il collo.

“Mmmmmm... È fantastico che io sia tornata e tutto, ma... che sta succedendo?”

Si alzò oscillando da accovacciata. C’era qualcosa proprio davanti ai suoi occhi. Era un
cadavere. Un uomo con il collo e le braccia contorte in una maniera strana.

“Uhm… vediamo. Questo qua è...” — portò la sua mano sul mento e chiuse gli occhi
saldamente. La sua postura assomigliava a quella di un grande detective sul punto di
giungere a una deduzione colossale. Dopo un breve momento di indecisione, Junko
Enoshima esultò improvvisamente ad alta voce. “Oh, ora ricordo! Giusto, si chiamava
Madarai! Comunque, che sciocca che sono — mi ero scordata il nome di qualcuno che ho
appena ucciso... Mi auguro che la smemoratezza di quella ragazza non sia contagiosa.
Nah, scherzo! Aha! Ahahahahaha!”

La risata di Enoshima echeggiò per il cielo notturno, e sembrava accumularsi su sé stessa.


Era come se ci fossero diverse lei che ridevano simultaneamente in coro.

Tuttavia, tutto d’un tratto, la sua risata terminò. Il suo volto divenne ombroso, come se di
colpo si fosse stufata di ridere.

“C’è anche il problema del corpo scomparso... Accidenti, dove sarà andato quel
vecchiaccio...?”

Di punto in bianco riprese a ridere. Sul suo viso c’era un largo sorriso, come se di colpo si
fosse stufata della sua ombrosità.

“Beh, non che importi dove sia andato a finire, dico bene? Upupu, sono così disperatamente
eccezionale nel progettare piani!”

Conclusa la sua seconda dichiarazione, divenne nuovamente ombrosa in volto.

“Però è così insoddisfacente quando i tuoi piani hanno sempre successo... Di chi è la colpa?
Qualcuno se ne assumerà la responsabilità?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Ad ogni frase che pronunciava cambiava espressione, ma nessuna di esse era una messa in
scena. Tutte riflettevano i suoi veri sentimenti. Disperazione che porta all’imprevedibilità -
era questo ciò che più le importava.

“Super Ultra Disperazione Liceale”, Junko Enoshima.

Con ancora l’espressione ombrosa sul viso, Enoshima si avvicinò svelta al corpo privo di vita
di Madarai. “È colpa tua, sai? Prendi questo!” — iniziò a colpire il cadavere con la punta del
piede. “Ehi, di’ qualcosa! Cos’hai da dire riguardo al fatto di essere stato tanto facile da
ammazzare?! Avresti perlomeno dovuto provare a fermare i miei piani! Come potrei
disperarmi in questo modo?!”

A quel punto, cambiò voce repentinamente. “F-Fa male! Sono dispiaciuuuuto!” — imitò la
voce dell’ormai morto Madarai, come se fosse in un macabro spettacolo di ventriloquismo.
“Mia Signora! Mi perdoni, la supplico!” — proseguì a calciare il corpo mentre parlava con
un tono comico, quasi drammatico. Dalla bocca del corpo cominciò a fuoriuscire del liquido
rosso scuro. “Espierò la mia colpa col suicidio, perciò la prego di perdonarmi!”

Enoshima tornò alla sua voce normale. “Ma non puoi farlo! Sei già morto!” — dopo aver
detto la sua battuta finale, pestò con forza la faccia di Madarai.

Splat. Il suono pesante di qualcosa che veniva distrutto echeggiò nell’aria.

“Upupupupupupupupupupupu!”

Enoshima emise una sonora e indecente risata, come se il suo monologo fosse stato la cosa
più divertente che avesse mai sentito. Ciò nonostante, si stancò presto pure di quello, e la
sua faccia riassunse la sua espressione originale.

“Va bene, allora... immagino di dover chiamare la mia patetica sorella e chiederle di fare
pulizia.”

— Per prima cosa, devo dirle di occuparsi di questo sudicio corpo.

— Poi, dovrà pulire anche l’interno di quel capanno.

“E infine, devo semplicemente portare Ryouko Otonashi-chan dal suo amato fidanzato, e
avrò concluso il mio lavoro!”

Avendo confermato i suoi piani successivi, Enoshima iniziò a ridere ancora una volta, come
se si fosse appena ricordata di qualcosa di divertente.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Upupupupupupupupupupupupu!!”

Rise indecentemente e pomposamente con gli occhi puntati sul cielo e le braccia aperte verso
i suoi lati. La sua crudele e raccapricciante risata risuonò nell’alto del cielo notturno. Non
c’era coerenza in ciò, e neppure alcun bisogno o sentimento.

Era così che era fatta Junko Enoshima, la “Super Ultra Disperazione Liceale”.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Quando aprii finalmente gli occhi, trovai un soffitto sopra di me.

A quanto pare mi ero addormenta da qualche parte, ma, poiché sono smemorata, mi
dimentico sempre delle circostanze nelle quali mi addormento, perciò non ero
particolarmente confusa. Distolsi con calma lo sguardo dal soffitto e vidi una finestra. Un
raggio chiaro di luce penetrava dallo spazio fra le cortine, illuminando la stanza bianca in
cui mi trovavo. Doveva essere giorno.

Come al solito, non riuscivo a riconoscere la stanza.

Ad ogni modo, come prima cosa dovevo informarmi sulla situazione tramite il ‘Quaderno
dei ricordi di Ryouko Otonashi’. Così provai ad alzarmi tranquillamente dal letto — tuttavia
realizzai di non poterlo fare.

“...Che sta succedendo?”

Il mio corpo era saldamente legato al letto tramite una corda dall’aspetto robusto. Il nodo
era stato fatto in maniera perfetta, in un certo senso anche ‘artistico’, ed era così ben stretto
che riuscivo a malapena a muovermi. Non potevo neppure girare il collo decentemente, il
che mi impossibilitava a guardare intorno. A quel punto cominciai ad andare in panico data
la circostanza illogica in cui mi trovavo. In poche parole, passai da “Che sta succedendo?” —
a “Cosa sta succedendo?!!”.

“C-Che sta succedendo?!!”

Tuttavia, per quanto mi dimenassi, tutto ciò che potevo fare era scuotermi e sbattere contro
il letto. La corda, che era stata legata in maniera diligente, non solo non mostrava segni di
cedimento, ma sembrava stringersi ancora di più.

“Q-Qualcuno...!” — iniziai a gridare, dominata dalla paura. “...M-MI AIUUUUTIIII!”

Una volta cominciato non riuscii più a fermarmi.

“PER FAVOREEEEEE!” — gridai, gridai e gridai. “QUALCUUUUNOOOO! MI


AIUUUUTIIII!”

Dopo un po’ di tempo che continuavo a urlare —

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Sei troppo rumorosa, scarabeo stercorario.”

Erano parole offensive, tuttavia il mio cuore cominciò a battere ancora più forte di quanto
non stesse già facendo!

“Eh? Matsuda?”

“Sei vuoi gridare, fallo più silenziosamente, rimbambita.”

“Sei proprio tu, Matsuda!”

Dall’istante in cui seppi con certezza che quella voce beffarda apparteneva al mio amato
Matsuda, il mio unico desiderio fu quello di precipitarmi a cercarlo. Ma poiché la mia testa
era legata per bene al letto, non potei guardarmi attorno.

“Dove sei, Matsuda?” — lo chiamai freneticamente.

“Dove...? Sono sotto di te, non è ovvio?”

“Eh? Sotto di me?”

“Sono sotto il letto in cui sei sdraiata, scrofa.”

La sua risposta fu inaspettata, persino tralasciando la parte in cui mi dava della scrofa.

“Eh? Che ci fai sotto al letto?”

“Sto facendo esercizi di concentrazione mentale per domare la mia rabbia.”

Nonostante non potessi confermarlo con la vista, data la situazione quasi bondage in cui ero,
la sua voce proveniva senza dubbio dall’altro lato del letto. Pareva che si trovasse
effettivamente sotto di esso.

“...Uhm, gli esercizi di concentrazione mentale di solito si fanno sotto il letto?”

“Per quanto mi riguarda, sì.”

Pare che Matsuda sia un uomo dalle multiple sfaccettature.

“Ehi, Matsuda. Se c’è qualcosa che ti infastidisce, puoi contare sempre su di me. Ascolterò
i tuoi problemi in qualsiasi momento.”

“Credo che accetterò la tua offerta...”


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Matsuda fece un sospiro profondo e poi, di colpo, iniziò a parlare.

“All’alba di una notte insonne, sono stato informato che una mia orribile amica è sparita.
Quindi non ho avuto altra scelta che andare a cercarla per tutta la zona. Ma poi, quando
sono tornato al laboratorio, ho scoperto inaspettatamente il suo brutto e sporco corpo sul
mio letto, dormendo come un sasso e russando come un trombone. Ti dispiacerebbe dirmi
quale sarebbe il miglior modo di gestire la rabbia che mi sta divorando da allora?”

“...Sembra proprio che tu abbia una amica orribile.”

“Si trattava di te.”

Essì. C’era da aspettarselo!

“...Uhm. Quindi ero sparita?”

“Non dovrebbero concedere il libero arbitrio a coloro che non ricordano nemmeno di essere
scomparsi. Penso che sia stata una buona idea quella di legarti.”

...Vuol dire che a legarmi è stato Matsuda. Sorprendente! Non avrei mai immaginato che
potesse fare un nodo da vero maestro! La situazione è anche un tantino eccitante!

“Comunque, ti terrò legata per un po’ affinché tu possa riflettere sulle tue azioni.”

“...Uhm, quanto sarebbe ‘un po’’ esattamente?”

“Vediamo... Al prossimo mondiale di calcio mancano —”

“È troppo tempo!!”

“Suppongo che tu abbia ragione. Beh, allora — vada per il resto della giornata.”

“È troppo tempo lo stesso! Non si dovrebbe legare la propria amante al letto per un giorno
intero!”

“Chi sarebbe il tuo amante? Non sono il genere di ragazzo svitato che si fidanzerebbe con
una parassita.”

“P-Parassita...?”

Non riuscii a trovare le parole per rispondere alla sua eccessiva crudeltà. In ogni caso, pareva
davvero arrabbiato, non stava fingendo. Il suo silenziò lo confermò.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Mi trovavo sopra il letto, in silenzio.

Matsuda si trovava sotto di esso, in silenzio.

Quel silenzio durò per vario tempo.

Dopo un po’, Matsuda sospirò e disse: “...Diamine, sei sempre stata così.”

“Eh? A cosa ti riferisci?”

“Mi sono appena ricordato che una cosa simile è già successa in passato... Tu sai sempre
qual è il modo migliore per irritarmi.”

“Non sono sicura di volerlo sapere... ma suppongo di volerlo, dopotutto. Dunque, che è
successo in passato?”

Matsuda iniziò a raccontare la storia lentamente, come se stesse lottando per convertire i
suoi ricordi in parole.

“È stato... poco dopo che cominciasti la scuola elementare.”

Ero sorpresa di quanto questa storia sembrasse essere vecchia, però allo stesso tempo ero
felice. Voleva significare che trascorrevo del tempo con Matsuda fin da quando ero piccola e
che lui si ricordava di una vecchia storia su di me.

Però io non me ne ricordo, ovviamente. Non ci posso far niente.

“Eri proprio portata per costruire cose nel recinto della sabbia. Infatti avevi cominciato a
modellare un edificio sorprendentemente grande e un’intricata scultura di sabbia nel
parco pubblico. Volevi ricreare la chiesa Sagrada Família. Davvero sorprendente, vero?
Voglio dire, una piccola studentessa delle elementari decise di voler costruire la Sagrada
Família! E per di più, sapevi addirittura utilizzare qualche avanzata tecnica per indurire
la sabbia con l’acqua. Ti ci è voluto un mese intero di lavoro.”

“U-Un mese intero?!”

“La Sagrada Família, quella reale, è in costruzione da più di 120 anni e non è ancora stata
completata. Non c’è da stupirsi se la creazione di una sua perfetta replica di sabbia abbia
richiesto così tanto tempo...”

Un mese intero è parecchio in ogni caso! Mi domando cosa volessi dimostrare allora.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Era veramente una meravigliosa scultura di sabbia. Nessuno riusciva a credere che fosse
stata fatta da una studentessa delle elementari. Verso fine lavoro in molti del quartiere
andavano solo per guardarti all’opera. Fu un grande successo. Tuttavia... non riuscisti mai
a terminarla.”

“Eh? Perché? Hai detto che ero a fine lavoro...”

Matsuda mi rispose con un tono alquanto depresso.

“Qualcuno la distrusse. Proprio quando ti mancava poco per completarla.”

“Qualcuno la d-distrusse...?” — di colpo apparve un’immagine nelle profondità della mia


mente. L’immagine pietosa dei resti di una scultura di sabbia calpestata.

“M-Ma che cavolo? Devi essere realmente senza cuore per distruggere il lavoro di una
bimba delle elementari!” — ero ancora legata al letto, ma la mia voce divampava come un
incendio.

“Mi dicesti la stessa cosa allora e cominciasti a piangere istericamente. Piangesti


ininterrottamente per quasi tutto il giorno.”

“Beh, ma è più che normale!” — provai un’intensa compassione per la piccola me delle
elementari.

“Come c’era da aspettarsi, mi arrabbiai per quanto accaduto e decisi di andare io stesso a
cercare il colpevole... però, nonostante la mia persistenza, non riuscii a trovarne alcuna
traccia. Inoltre si supponeva che oltre a te non ci fosse stato nessun altro nel parco quando
la Sagrada Família venne distrutta. Non riuscii a trovare nessun’altra testimonianza e le
mie indagini raggiunsero un punto morto. In quel momento credo di essermi depresso
parecchio... Mi ricordo che ero nel parco, seduto su una panchina, che guardavo i resti
della Sagrada Família, quando tu dal nulla venisti da me correndo. Sorprendentemente,
avevi un enorme sorriso sul volto, come non l’avevo mai visto prima.”

“Ah, ho capito! Dovevo aver scoperto il responsabile!”

“No, ti sbagli.” — sembrava come se avesse preferito che fosse andata così.

“Tu arrivasti e mi sussurrasti all’orecchio. Mi dicesti di essere stata tu a distruggere la


Sagrada Família e di tenerlo segreto.”

“...Eh?” — ero del tutto sbalordita dalla sorpresa. “Uhm... quindi, ho passato un mese intero
lavorando su una scultura di sabbia che poi, quando stavo quasi per finire, ho distrutto?”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“È una storia irritante, vero?”

“I-Irritante o no... innanzitutto perché mai avrei voluto fare una cosa del genere?”

“Fu ciò che ti chiesi. Mi rispondesti dicendo che era stato un incidente. Andiamo, in quel
caso avresti dovuto dirlo fin dal principio! Per colpa tua ho sprecato molto tempo cercando
il colpevole!”

Ho buttato via un mese di lavoro a causa di un incidente... Ma quanto ero idiota? Non
riesco più a compatirmi.

“In fin dei conti, mi hai usato come un tuo giocattolo. Perciò, adesso capisci? Capisci quanto
tu sia una seccatura?”

“Sì! Immagino di esserlo così tanto che la cosa migliore da fare è legarmi, dopotutto!”

“Allora siamo giunti ad una strana intesa.”

In un batter d’occhio accettai il fatto di essere legata — avevo ancora un rimorso, però. Era
un rimorso così forte che non sono neppure certa che la parola “rimorso” — lo descriva a
dovere.

“Grrrrrrrrrrrrr...”

“Che c’è? Hai mal di stomaco?”

“...No, no. È solo che è esasperante. Finalmente ho potuto ascoltare Matsuda parlare dei
suoi ricordi riguardanti me, ma, dato che non ho il mio quaderno, presto me ne
dimenticherò del tutto. Grrrr.”

“Se vuoi il tuo quaderno, sappi che l’ho messo vicino al cuscino.”

“Eh? Dici sul serio?” — il mio cuore sobbalzò davanti a quell’inaspettato gesto d’amore. “Da
quale lato? Sinistra o destra? O forse da nessuno?”

“Calmati, scema. Dovrebbe essere alla tua destra.”

Se è alla mia destra, dovrei concentrarmi sul mio lato destro! Forzai i muscoli oculari e li
girai verso il cuscino. Come previsto, lì c’era qualcosa che assomigliava a un quaderno. “Ah!
Eccolo!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Stirai il collo come una tartaruga e afferrai il bordo del quaderno con le labbra. Poi, tramite
i muscoli della lingua, riuscii in qualche modo ad aprirlo.

...Sarò anche riuscita ad aprirlo, ma come si suppone che dovrei scrivere? Mentre riflettevo
su questo problema fondamentale, nel mio campo visivo apparve per caso una certa frase.

“Pare che Junko Enoshima lo abbia ucciso —”

Le lettere sembravano geroglifici contorti e scritti con una mano fortemente tremolante.

Non capivo il loro significato.

“Junko Enoshima lo ha ucciso...? Si tratta di un film o roba simile?”

Udii un forte colpo provenire da sotto il letto, il quale vibrò a causa dell’impatto.

“...Ehi. Cos’hai detto?” — la voce di Matsuda divenne improvvisamente molto severa. “Che
cosa hai appena detto?”

“Eh? Uhm...” — ero sconvolta dall’intensità della sua voce, poi, mentre muovevo
nuovamente i muscoli oculari per guardare il quaderno, apparve dinanzi a me un’altra
scioccante frase.

“Ho scoperto un cadavere nella piazza centrale...”

— Un cadavere?

Mi ci vollero tre secondi per comprendere quanto avevo appena letto. Dopodiché, iniziai a
gridare.

“U-U-Un cadavereeeeeeeeeeeeee?!”

La corda si strinse ancor di più attorno al mio corpo mentre cercavo di saltare fuori dal letto.
“Owowowowowowow...” — emisi un tipo diverso di urlo.

Ciò nonostante, a Matsuda non sembrava importare della mia crisi. Lui semplicemente mi
rifece la domanda con tono severo.

“Hai detto... Junko Enoshima, vero?”

Tuttavia, a me non importava più del nome di una qualche ragazza.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“U-Un cadavere! C-C’è scritto che ho trovato un cadavere! C-C-C-Che cosa faccio adesso?
...Che cosa si fa quando si scopre un cadavere?”

“Piuttosto, rispondi alla mia domanda. Sai chi è Junko Enoshima?”

— Piuttosto?

Dopo aver ascoltato quelle parole, un brutto presentimento travolse il mio corpo. Intendo
dire... cosa mai potrebbe essere più importante della scoperta di un cadavere? Non era per
nulla normale.

“E-Ehi, Matsuda” — decisi di farmi coraggio e di chiederglielo direttamente. “Sembri


preoccupato di questa tale ‘Junko Enoshima’. È forse una tua amica o qualcos’altro?”

Sentii un breve respiro profondo provenire da sotto il letto.

“E-Ehi, Matsuda—”

“Non c’è alcun cadavere.”

“...Eh?”

“Se tu ne avessi davvero trovato uno... la scuola adesso sarebbe un putiferio. È impossibile
che tu abbia fatto una scoperta simile...”

“N-Non parlavo di quello... Parlavo della ragazza... uhm, qual era il suo nome...?”

Cercai il mio quaderno, tuttavia mi accorsi che, mentre gridavo e mi dimenavo, era andato
a finire sul mio petto. A prescindere da quanto stirassi il collo e la lingua, non potevo più
afferrarlo.

“...Lasciamo perdere. Mi sono sbagliato. Quella ragazza non ha niente a che vedere con me
o con te. Dimenticatene.”

Per una qualche ragione, avevo l’impressione che le sue parole fossero piene di irritazione.

“M-Ma non posso dimenticarmene così facilmente... cioè, era scritto lì sul mio quaderno,
per cui deve trattarsi di qualcosa che mi è capitato veramente...”

“Non è necessariamente vero.”

“...Eh?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Scoprire una cadavere... incontrare una strana ragazza... Molto probabilmente sono solo
storie che ti sei inventata. In questo momento le stai semplicemente scambiando per ricordi
reali.”

“Non ho mai scritto storie inventate sul mio quaderno... Voglio dire, se lo facessi,
andrebbero a mischiarsi coi miei ricordi, il che sarebbe terribile...”

“Magari è esattamente quello il motivo per cui lo hai fatto?”

“Eh?”

“Penso che tu abbia unito di proposito delle storie inventate ai tuoi ricordi.”

Il mio cuore venne assalito dalla confusione mentre ascoltavo le sue brusche parole.

“P-Perché avrei dovuto fare una cosa del genere?”

“Dici sempre che nulla ti riguarda. Nonostante ciò, a volte devi sentirti sola, dico bene?
Non sei in grado di memorizzare alcun ricordo, quindi non puoi formare dei legami con
chi ti sta attorno... Sono certo che questo possa farti sentire molto sola.”

“...Eh?” — sentii il mio respiro diventare irregolare.

“Proprio così. Ti senti sola. Ecco perché ti sei inventata tutte quelle storie deliranti—”

“Non mi sono mai sentita sola!” — gridai, non essendo più capace di trattenermi.

“Oh, vorresti dirmi che te ne ricordi?! La cupa voce di Matsuda mi urlò in risposta da sotto
il letto.

“No, per niente!” — alzai ancora di più il tono. Le parole di Matsuda erano fuori strada —
mal interpretavano chi io fossi — tanto che non potei far altro che gridare.

“Sono sicura di avertelo detto un milione di volte! Sono sicura che sei stanco di sentirmi
straparlarne! Finché avrò Matsuda al mio fianco, starò bene! Finché avrò Matsuda al mio
fianco, non mi sentirò mai sola! Sono sicura di avertelo detto molte, molte volte!”

Urlai così forte che persi il controllo del mio respiro. Urlai così forte che la mia voce
rimbombò nelle mie stesse orecchie. Forse accantonare la mia smemoratezza era stato da
vigliacca, ma volevo che Matsuda lo ricordasse, a qualsiasi costo. Non potevo arrendermi.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Se io riesco a ricordarmene, nonostante la mia smemoratezza... come puoi tu non


ricordartene, Matsuda?!”

Dopo che l’eco della mia voce terminò, ci fu il silenzio.

Un silenzio imbarazzante.

Alla fine Matsuda ruppe il silenzio con un sussurro. “...In ogni caso, quanto c’è scritto lì è
menzogna.” — probabilmente voleva porre fine alla conversazione una volta per tutte,
tuttavia io non potevo accettarlo così facilmente.

“Ma... se questo quaderno è una menzogna... Se non posso più fidarmi del mio quaderno...
in cos’altro posso credere...?”

“Credi in me.”

“...Eh?”

“Credi in me, e dimenticati di quanto c’è scritto lì.”

Probabilmente in circostanze normali il mio cuore avrebbe sobbalzato all’udire quelle


parole. Però, ciò non era possibile in quel momento. All’interno del mio cuore c’era un
conflitto che superava qualsiasi sobbalzò. Le uniche due cose certe nella mia vita si erano
brutalmente scontrate, e io oscillavo violentemente dalla scossa, come una piccola barca in
mezzo a una tempesta.

“Il quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi” era la sola e unica via affidabile per recuperare
i miei ricordi.

Matsuda era il solo e unico collegamento esistente tra me e il resto del mondo.

In altre parole, mi trovavo di fronte ad una scelta vitale. Dovevo credere in me stessa?
Oppure dovevo credere in Matsuda?

Giunsi infine a una conclusione.

“In tal caso... sii sempre al mio fianco, Matsuda. Se lo farai... posso rinunciare ai miei
ricordi...

Matsuda rimase quieto sotto il letto per un po’ di tempo. Io attesi, immobile. Attesi una sua
risposta. Poi, finalmente la diede.

110
Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“In questo momento... è impossibile.”

Tuttavia, fu l’esatto opposto di ciò che speravo.

Ero sconcertata. Fui in grado unicamente di fare una domanda, distratta.

“Se non ora... quando sarà possibile?”

“...Non lo so.”

“N-Non... lo sai?”

“Comunque sia, adesso è impossibile. Non posso stare con te. Ci sono altre cose che devo
fare.”

Altre cose che deve fare? Immagino che si tratti di...

“...Capisco. Ciò che più conta per te sono le tue ricerche. Ciò significa che, non importa
quante volte io ti scelga, tu non mi sceglierai mai, non ricambierai mai.” — potei solo
sussurrare a denti stretti quelle parole di risentimento.

“No, non è quello. Io...” — sembrava che Matsuda stesse per dire qualcosa, però ritrasse la
lingua all’ultimo istante. Sprofondò nel silenzio, e non disse altro. Per quanto potessi
rimanere ad aspettare, lui non avrebbe mai pronunciato le parole che agognavo.

“Se è così... perlomeno curami...” — sentii la testa calda e la mia visione del soffitto divenire
sfuocata. Avevo probabilmente il viso coperto dalle lacrime. Il mio naso probabilmente aveva
cominciato a gocciolare. Non riuscivo più a fermare il fiume di emozioni che sgorgava da me.

“Se non puoi curarmi, perlomeno fai che mi dimentichi anche di te!” — le mie grida si erano
fuse col singhiozzo mentre lasciavo uscire tutto in una volta sola. “Fa così male che tu sia
l’unica cosa che riesca a ricordare! Preferirei non ricordarmi assolutamente di nulla!”

La corda si strinse ancor di più al mio corpo mentre io, furiosa, mi raschiavo con forza la
pelle. Ciò nonostante, non sentivo alcun dolore e continuavo a urlare.

“Ne ho avuto abbastanza! Fammi dimenticare! Fammi dimenticare di te, Matsuda!”

Si udì un fruscio sotto il letto. Dopodiché, Matsuda si alzò e ne rimase al lato. Era silenzioso,
e mi guardava dall’alto mentre singhiozzavo intensamente. Poi, con calma, tirò fuori un
fazzoletto dalla tasca e cominciò a pulirmi la faccia.

111
Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Lo fissai.

Aveva degli occhi a mandorla intagliati in mezzo a un volto pallido e malaticcio. I suoi fini
capelli neri coprivano gli angoli dei suoi occhi. Le sue ciglia erano lunghe e femminili. Le sue
labbra, sottili e piccole. Quello era Matsuda.

Il suo viso però... il suo viso pareva mostrare solitudine.

Mi guardò con occhi pieni di solitudine, e gentilmente pulì le lacrime e il muco dalla mia
faccia.

Per qualche ragione, improvvisamente ebbi paura. Provai un terrore più forte del rimpianto
per quelle mie stesse parole.

Matsuda —

Poi, proprio quando stavo per riaprire bocca, la mano di Matsuda smise di muoversi. Sì volse
silenziosamente di lato, e iniziò a camminare verso la sua scrivania. Presto scomparse dalla
mia vista.

“M-Matsuda...” — finalmente riuscii a parlare di nuovo, ma —

“...Devo andare, ho un appuntamento.” — potei sentire la sua voce provenire da qualche


parte fuori dal mio campo visivo. “Mi hanno incaricato della terapia di un certo studente...
Non posso posporla.”

“...Stai andando via?”

“Tornerò presto. Continueremo questo discorso allora.”

Successivamente sentii i suoi passi allontanarsi, e infine il suono solitario della porta che si
chiude.

— Se n’è andato...

Tutta l’energia che avevo in corpo svanì con un unico sospiro allibito. Dopodiché, mi ricordai
repentinamente della grande pressione sul mio petto.

“Poteva almeno allentare la corda...”

Il mio corpo era travolto dalla fatica, ma il dolore che provavo non era causato dalla corda.
Il vero motivo era chiaro. Chiusi gli occhi, e provai a fuggire dall’angoscia.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Volevo addormentarmi. Volevo dimenticarmi di tutto...

Con quel pensiero in mente, lentamente iniziai a dissolvere la mia coscienza.

Lentamente, lentamente...

All’improvviso, sentii il mio corpo andare alla deriva.

— Eh?

Raccolsi la mia coscienza dissolta, e, quando aprii gli occhi, scoprii che la corda che mi teneva
legata era stata sciolta.

“...Matsuda?”

Mi alzai dal letto e guardai intorno al laboratorio, però non c’era nessuno.

— Allora, come ha fatto la corda a slegarsi?

Mi chiesi se potesse essere un meccanismo a tempo, e se fossi segretamente una talentuosa


artista della fuga. Mentre contemplavo queste possibilità, diedi una bella occhiata al
laboratorio, e notai un distributore di acqua calda su uno dei tavoli.

Forse dovrei farmi un tè per calmarmi.

Non appena mi venne l’idea, versai dell’acqua bollente in una piccola teiera. La fragranza
della foglie di tè mi solleticava il naso. Mi versai una tazza di tè, che sorseggiai lentamente.
Il liquido caldo e forte scese lungo la gola fino allo stomaco... e finalmente riuscii a calmarmi.

“Vedo che finalmente ti sei calmata.”

“...Eh?”

Dal nulla era sbucato un ragazzino che non conoscevo, e che ora si ergeva di fronte a me.

“KYAAAAAAAAA!” — feci cadere la mia tazza trasalendo, e questa mi cadde dritta su un


piede. “GYAAAAAAAA!” — gridai per il dolore improvviso.

“Ah ah! Certo che sei proprio un’imbranata, sorellona!”

“Chi... Chi sei, tu?!” — riuscii a chiedere al ragazzino dall’aria innocente che rideva,
nonostante il dolore.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Oh? Te lo sei già dimenticata? Non ci siamo incontrati ieri sera?”

— Ci siamo incontrati ieri sera?

Trascinai il mio piede, ancora insensibile per il dolore, e mi diressi al letto su cui giaceva
ancora il “Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi”. Lo raccolsi e ne sfogliai rapidamente
le pagine.

“Ah, ho capito!” — ricordai improvvisamente. “Sei forse il ragazzino a cui ho lasciato un


messaggio per Matsuda nel dormitorio...?”

“Bingo! Ci hai preso perfettamente! Mi chiamo Yuuto Kamishiro, sono uno studente della
77esima classe dell’Accademia Kibougamine!”

“Ehm... Quando sei entrato?” — gli chiesi. Voglio dire, non l’avevo affatto sentito!

“Beh, è normale che non te ne sia accorta.” — disse Kamishiro trattenendo una risatina e
sedendosi sulla scrivania. “Ma non è la domanda giusta da fare.”

“...Eh? Che vuoi dire?”

La bocca di Kamishiro si contorse in un largo ghigno. “Non sono entrato. Sono sempre stato
qui.”

“S-Sempre...?”

“Beh, sin da quando Yasuke Matsuda ti ha legata al letto con quella corda, se non altro. Ho
ascoltato anche tutto il vostro litigio da fidanzatini che ne è seguito, naturalmente. A
proposito, certo che ha fatto proprio un bel nodo! Gli dovrò chiedere di insegnarmelo,
prima o poi.”

“Uhm... In altre parole...” — provai a usare ogni briciolo della mia materia grigia per dare
un senso alla situazione. “Ti stavi nascondendo da qualche parte nel laboratorio sin dal
principio, e hai sbirciato ciò che stavamo facendo io e Matsuda?”

“Che scortesia! Sarò un pervertito, ma non il genere che si nasconde a sbirciare!” — disse
gonfiando le guance Kamishiro. Non ero sicura del perché se la fosse presa.

“Ma se non fossi stato nascosto ti avremmo notato di sicuro... Voglio dire, se non io, almeno
Matsuda avrebbe...”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Ancora, non capisci, vero? Molto bene, lascia che te lo spieghi chiaramente.” — Kamishiro
gonfiò il petto improvvisamente. “Non mi hai notato a causa del mio talento.” — dichiarò
allegramente. “Dopotutto, sono un ‘Super Ultra Agente Segreto Liceale’!” — gonfiò il petto
ancor più, tanto da sembrare che si stesse piegando all’indietro.

“Super Ultra... Agente Segreto Liceale?”

“Sai, come in ‘007’ o ‘Mission Impossible’... Avrai visto uno di quei film, no? Io sono proprio
così. Una spia, se preferisci.”

“Una spia...?” — sfortunatamente, non ricordavo di aver mai visto i film che aveva
menzionato, e non riuscii a capire bene cosa intendesse.

“Fin da quando ho memoria, le persone mi hanno sempre detto come il mio aspetto sia
normale e insignificante.” — dicendo così, tirò fuori un melon-pan da chissà dove
(seriamente, è un mistero come faccia a nascondere una cosa del genere nella sua uniforme)
e continuò, masticando rumorosamente.

“Quando ero bambino, odiavo la mia mancanza di presenza... ma poi ho improvvisamente


capito. Questo non è uno svantaggio. Al contrario, è un talento incredibile! Voglio dire, se
non si ha presenza, nessuno può notarti! Potrei fare fortuna come spia o come ninja! Già,
non era affatto un difetto. Era un talento che mi aveva dato il cielo. Usandolo, avrei potuto
diventare una super spia che salva il mondo! Di quelle a cui danno la licenza di uccidere!”

Nel secondo in cui smise di parlare, Kamishiro si ficcò in bocca ciò che restava del melon-
pan che aveva ancora in mano.

“In breve... non ti stavi affatto nascondendo... ma semplicemente non riuscivamo a


percepirti?”

Kamishiro deglutì il cibo che aveva in bocca. “Sì, esattamente!” — disse con un gran sorriso.
“All’inizio ero venuto qui per mantenere la promessa che ti ho fatto ieri. Sai, il messaggio
che dovevo portargli. Ma quando sono arrivato, ho visto che tu e Matsuda vi eravate già
incontrati, così ho pensato che non fosse più necessario. Tuttavia, sarebbe stato uno spreco
tornarmene in camera mia, così ho pensato di far sfoggio del mio talento.”

“Far sfoggio del tuo talento...” — corrucciai le sopracciglia. “Ma... perché?”

“Così avrei potuto aiutarti nel brutto affare in cui ti sei cacciata, naturalmente!” —
Kamishiro mi guardò con occhi pieni di voglia di fare che non rispecchiavano affatto la sua
faccia giovanile. “Adesso che mi hai visto farlo puoi capire, vero? Riesco facilmente ad
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

ottenere qualsiasi informazione ti serva. Posso risolvere qualsiasi problema. Più è


pericoloso il caso, più vado su di giri. Sono fatto così! Anche se si rivelasse essere un piano
terrorista per rubare una testata nucleare... Ah! Mi vengono i brividi solo a pensarci!”

Effettivamente, il corpo di Kamishiro tremò un po’ alle sue stesse parole. Emanava uno
strano tipo di pazzia innocente da tutti i pori.

“Certo che sei proprio un tipo strano...”

“Direi di sì. Altrimenti non frequenterei questa scuola!”

Naturalmente, aveva ragione. Dopotutto stiamo parlando della Kibougamine:


probabilmente io sono altrettanto strana!

“Allora, cos’hai intenzione di fare, sorellona? Credo che l’azione migliore da intraprendere
ora per te sia ottenere un nuovo alleato. E non uno qualunque: io sono uno specialista fra
gli specialisti! Un professionista della raccolta informazioni!” — Kamishiro tirò fuori un
altro dolce (ma quell’uniforme ha davvero lo spazio per contenerne così tanti?), ma la sua
mano si fermò improvvisamente prima di raggiungere la bocca. “Che diamine...? Ma questo
è pane al burro di arachidi! Che peccato!” — abbassò le spalle deluso.

“È così un peccato che sia burro di arachidi? A me sembra buono...”

“Ma cosa dici?! Arachidi e pane sono la peggior combinazione possibile! È come cercare di
mangiare insieme miso e riso!”

Credo che quel paragone non mi avesse affatto facilitato la comprensione, ma mi limitai a
dire “Ma sì, certo!”. Non mi sembrava valesse la pena discuterne, perciò decisi di lasciar
perdere.

“Aha, quindi mi capisci! Tieni, puoi averlo.” — tornato allegro, Kamishiro mi porse
l’appiccicoso pane con burro di arachidi, quindi ficcò di nuovo ansiosamente la mano
all’interno della blusa e ne estrasse un altro dolce. “Evvai! Una torta Yamazaki Madeira!”
— sembrava aver fatto jackpot questa volta. Le sue guance si gonfiarono, e sul suo volto
apparve un ampio sorriso mentre iniziava a masticare. “Allofa, fos’hai infefone fi fae?”

“...Uhm, potresti ripetere?”

Kamishiro inghiottì il cibo che aveva in bocca. “Allora, cos’hai intenzione di fare?” — disse,
lo sguardo divenuto serio mentre mi lanciava un’occhiata inquisitrice. “Voglio dire, credo
che la tua sola opzione sia lasciare che ti aiuti. A quanto posso capire, sei il genere di

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

persona che non riesce a far nulla da sola, e tutto ciò che hai ottenuto finora è stato
girovagare confusa. Quando si hanno problemi con le tubature si chiama un idraulico
professionista, e quando sei nel genere di guai in cui ti trovi ora ti serve un professionista
come me. Sono proprio il tipo di persona che può risolvere questo tipo di incidente. In
questo momento... siamo compatibili come i genitali maschili e femminili. Sei una persona
confusa e nei guai, e io sono colui che li può risolvere. È facile sapere quale sarà la prossima
mossa, no? Più facile che eiaculare.”

“A-Aspetta un attimo!” — lo fermai confusa.

“Eh? Che succede?”

“Uhm... Non sei un po’ uscito dal personaggio, ora?”

“Non particolarmente.” — rispose con nonchalance.

“L’avrò... solo immaginato, allora...” — credevo di averlo sentito infarcire il discorso con
delle frasi inappropriate, ma si vede che non stavo prestando attenzione. Ho sentito male.
Già, è così.

“Allora, hai deciso il da farsi? Se ti limiti a girare confusa, i tuoi crucci non si risolveranno
mai. Credo che la cosa migliore da fare ora sia prendere la decisione giusta e lasciare che
mi occupi io di tutto.”

“I miei crucci...” — a questo punto, dovetti leggere ancora una volta il mio quaderno per fare
ordine nei miei pensieri. Avevo già dimenticato quale fosse l’esatta natura del guaio in cui
mi trovavo. Tuttavia, nel momento in cui lessi la spiegazione il mio cuore iniziò a battere ad
un ritmo insolitamente violento.

Chiusi il quaderno presa dal panico.

Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio!

Era assurdo al di là di ogni ragione. Sembrava che fossi stata coinvolta una situazione così
anormale da superare ogni situazione anormale. Sono quasi certa che non troverò un modo
di occuparmene nel “Quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi”, per quanto lo possa cercare.

Non ho abbastanza dati —

E di sicuro non ho abbastanza esperienza —

Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio!
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Alzai gli occhi in fretta, e incontrai quelli del ragazzo che mi stava di fronte, che stava ancora
masticando un qualche tipo di dolce.

“Pare che tu abbia deciso.”

“...Eh?”

“Bene, dunque. Immagino che dovrai raccontarmi per filo e per segno come sei stata
coinvolta in questo incidente, adesso!”

Sembrava che avesse letto qualcosa nei miei occhi, ed era già pronto ad occuparsene. Ha
ragione, però. Probabilmente non c’è altro che io possa fare. Se non riesco a prendermi
cura di me stessa, non ho altra scelta che affidarmi a qualcun altro. Perfino io riesco a
capire un ragionamento tanto semplice.

Altre persone. Altre persone oltre a Matsuda.

Sembra che sia finalmente giunto il momento di affidarmi a gente con cui non ho mai avuto
a che fare prima.

“Allora, che aspetti? Su, racconta tutto. Dai!”

“Va... Va bene...”

Incalzata da Kamishiro, che si comportava come un cane in cerca di cibo, aprii di nuovo il
mio quaderno. Tuttavia, prima di spiegare il guaio in cui mi ero cacciata, dovevo illustrargli
le mie ‘dimenticanze’.

“...Oh. Non posso certo dire di esserne invidioso, ma è proprio un aspetto interessante.” —
il suo volto sembrava come se avesse appena visto uno strano souvenir di qualche esotico
paese straniero.

Proseguii con la mia storia. Gli raccontai dei ricordi passati che mi erano stati rubati, di come
ero stata chiamata nella piazza centrale e vi avessi trovato un cadavere, del mio incontro con
Junko Enoshima —

Gli eventi che leggevo nel mio quaderno erano abbastanza per far tremare la mia voce, ma
Kamishiro si limitava ad ascoltare con attenzione, socchiudendo gli occhi. Poi quando ebbi
completato la prima parte della storia e mi fermai, finalmente parlò.

“...Mmm. Non avrei mai immaginato di sentire il nome di Junko Enoshima qui...”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— Eh? Ho la sensazione di aver ottenuto la stessa reazione da qualcun altro, di recente...

“Oh? Sei sorpresa che abbia reagito più al nome di Junko Enoshima che al morto? È
successo lo stesso anche con Matsuda, prima. Ahaha, mi sa che avevi ragione, sorellona,
sei proprio smemorata! Incredibile!”

“...Non è qualcosa che dovresti lodare, sai?”

Kamishiro si ricompose concordando con me. “Beh, penso di aver capito il quadro generale
della situazione. Sono una super spia, perciò non mi sconvolgono troppo i cadaveri, ma...
ti sei fatta coinvolgere proprio in un bell’incidente. E se quella Junko Enoshima c’entra
qualcosa... allora probabilmente è una situazione particolarmente atroce. Già, hai fatto
bene a lasciare che me ne occupassi io.”

“Conosci forse questa Junko Enoshima?” — gli chiesi. Di sicuro parlava come se la
conoscesse.

“Non di persona, no. Però sento che condividiamo lo stesso destino. Un rigido destino.”

“...Scusa?”

“Hai proprio vissuto un’esperienza degna di un film di Hollywood, eh? Ma non serve che ti
preoccupi: di chiunque fosse stato il ruolo di protagonista fino ad ora, adesso passa a me.
Da ora, questo sarà un thriller di spionaggio ricco di suspense!”

“Thriller... certo che è una frase strana per descrivere la propria vita...”

“Ahaha! Non pensarci troppo!” — Kamishiro mise di nuovo la mano nei vestiti e tirò fuori
un altro dolce. “Evvai! Una girella di cioccolato!” — disse contento, quindi tornò a spiegare.

“Vedi, al momento sto indagando su un altro incidente, ed è lì che ho sentito il nome ‘Junko
Enoshima’. A quel tempo, non credevo che fosse una figura tanto fondamentale... ma se è
coinvolta anche nel tuo caso, immagino che la storia sia diversa. Voglio dire, sarebbe una
coincidenza troppo fortuita che la stessa ragazza sia coinvolta in due incidenti diversi.” —
gli occhi di Kamishiro brillarono. Aveva ragione quando diceva che più era pericoloso
l’incidente più andava su di giri.

“A proposito, non sei curiosa di sapere cosa possa essere l’altro incidente? Eh?!”

“B-Beh, penso di sì...” — annuì con riluttanza, dato che stava premendo così tanto con quella
domanda.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Mmm. Dovrei davvero dirtelo? Sarebbe un guaio se ci fosse una fuga di informazioni...”
— il suo atteggiamento puzzava di auto-importanza, pur essendo lui ad aver tirato fuori
l’argomento per primo. “Oh beh, chi se ne importa?” — scansò alla svelta i suoi dubbi,
proprio come mi aspettavo. Che persona davvero stancante!

“A dire il vero... Non sono sicuro che dovremmo neanche chiamarlo un ‘diverso incidente’.”

“...Eh? Che vuoi dire?”

“Penso che i due incidenti possano essere connessi. È questo che voglio dire.”

Connessi? I due incidenti?

“A proposito, ti suggerisco di tenere la bocca chiusa riguardo l’’altro incidente’... È piuttosto


pericoloso, e c’è anche la possibilità che accada il peggio.” — terminata questa prefazione,
Kamishiro iniziò a camminare a lunghi passi per la stanza, come un detective che stava per
annunciare il risultato delle sue indagini. “Quell’’altro incidente’ di cui parlo... è l’evento a
cui è stato dato il nome in codice di ‘Peggiore e più Grande Incidente nella Storia
dell’Accademia Kibougamine’.”

Improvvisamente, il mio cuore iniziò a battere come se delle piccole bombe vi stessero
esplodendo all’interno.

— Eh? Ma che sta succedendo?

“Il Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine” — sembrava
un titolo assurdo uscito dritto da un racconto, eppure qualcosa dentro di me reagì alla sua
menzione. Mi sentii come se un pesante fardello stesse improvvisamente gravando sulle mie
spalle. La mia mano, che stava sfogliando il quaderno mentre lo leggevo, si fermò
improvvisamente.

“Ehi, sorellona, che ti prende?” — quando tornai in me, notai che Kamishiro mi stava
fissando intensamente in volto. “Sembri stare male... Vuoi uno Youmeishu, un Kyushin o
qualcos’altro?”

“N-No... Sto bene, non è nulla.” — respirai a fondo più volte, e in qualche modo riuscii a
calmarmi.

“In tal caso... non sei curiosa di sentire che genere di evento è stato il Peggiore e più Grande
Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine? Lo sei vero? Certo che lo sei!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“I-Immagino di sì...” — stava di nuovo premendo molto, perciò dovetti concordare con
riluttanza per la seconda volta.

“Beh, vedi...” — Kamishiro chiuse gli occhi e alzò entrambe le mani. “Neanch’io conosco bene
i dettagli.”

“C-Come non lo sai...?!” — mi lamentai. Era lui che aveva tirato fuori il discorso per primo!

“Beh, conosco le voci che girano.”

“Voci...?”

“A dir la verità ho sentito soltanto voci sull’incidente in questione, e sto ancora indagando
per scoprire se sia davvero accaduto o meno. Al momento, è alla stregua dei sette misteri
della scuola... tranne per il fatto che qualcuno ha deciso di chiamarlo: «Il Peggiore e più
Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine»”

“C-Capisco...” — quindi erano solo voci, era stupido essere tanto nervosa. Tuttavia, proprio
mentre stavo per rilassare le spalle irrigidite dallo stress...

“Ehi, non dovresti ancora rilassarti.” — mi sentii come se gli occhi sottili di Kamishiro mi
stessero guardando dall’alto in basso. “Anche se sono solo voci, c’è una buona possibilità che
possano essere vere. E se lo sono... è stato un incidente davvero orribile. Stiamo parlando
di una diceria tremenda. Non dovresti ancora rilassarti, dico sul serio.”

Non volevo più ascoltarlo. Era questo ciò che provavo dal profondo del cuore, ma a quanto
pare non avevo avuto fortuna.

“Ma se vuoi comunque sapere di cosa si tratta, immagino di non avere scelta! Ascoltami
bene!” — era già lanciato a tutta velocità, rapito dalle sue parole. “Vedi, il Peggiore e più
Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine riguarda questo...”

Kamishiro tossì leggermente, quindi iniziò in modo teatrale: “Quindici studenti della
Kibougamine sono spariti all’improvviso, e più tardi tredici di loro sono stati trovati
morti... Ecco cos’è il ‘Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia
Kibougamine’.”

Rimasi sconcertata. Era troppo strano. Troppo bizzarro. Non sembrava affatto reale.

“Però... sono solo dicerie, no?” — chiesi per conferma. Kamishiro scosse il capo.

“Se fossi stato certo che si tratta solo di dicerie, ora non starei indagando.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“M-Ma...”

“Pare che siano spariti davvero degli studenti.” — sussurrò come raccontandomi un segreto.
“Circa un mese prima che cominciasse a spargersi la voce, quattordici membri del
consiglio studentesco dell’accademia Kibougamine vennero invitati all’improvviso in un
istituto all’estero, e ora a quanto pare stanno studiando là. Non credi che sia un po’
sospetto?”

“D-Deve trattarsi di una coincidenza... Ah! Le voci dicevano che sono spariti in quindici,
no? Il numero non combacia affatto! Immagino che fossero tutte frottole, dopotut—”

“Sono solo dettagli.” — disse Kamishiro facendo un cenno con la mano. “Voglio dire, si
tratta effettivamente di voci infondate, al momento.”

Prima dice che sono voci infondate, poi mi spaventa dicendomi che è vero, e ora si è
rimangiato le parole. Lo sta facendo apposta?

“...Beh, lasciamo stare. Che ne dici di tornare al tuo problema, sorellona?”

“Eh? Il mio problema?”

“Te lo sei già dimenticata? Ci stavamo preoccupando di come questa Junko Enoshima
possa essere collegata all’incidente.”

Abbassai di nuovo lo sguardo sul mio quaderno. Ah, giusto! Ora ricordo! Queste strane voci
su studenti morti non hanno nulla a che vedere con me! Ciò di cui dovrei preoccuparmi è
questa pazza di nome Junko Enoshima che ho incontrato!

“Allora, non sei curiosa? Non sei curiosa di sapere cosa Junko Enoshima abbia a che fare
col Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine? Dopotutto,
è lì che la ragione per cui ti ha preso di mira potrebbe celarsi! Sei curiosa, vero?”

“Sì! Dimmelo, per favore!” — incalzai l’incalzante Kamishiro.

“Vedi...” — Kamishiro fece un ampio sorriso. “Non ne ho idea.”

“...Eh?” — mi prese un improvviso capogiro. “N-Non lo sai...? Che cavolo...”

Tremai di paura, ma Kamishiro rimase indifferente. Iniziò nuovamente a camminare per la


stanza.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Però, circa un mese prima che cominciassero a spargersi voci sull’incidente, il comitato
direttivo dell’accademia Kibougamine condusse un’indagine su di lei. Non lo trovi
sospetto?”

“È molto sospetto!” — ripresi controllo di me stessa e alzai la voce agitata. “Se hanno
indagato, ci sono buone probabilità che sia la colpevole!”

“...Non agitarti così. Ancora non sappiamo nemmeno se le voci siano vere.”

Aveva ragione. Facendo ipotesi, in qualche modo avevo dato per scontato che fosse successo
davvero.

“Però... Se le voci sono vere... e lei è davvero il colpevole... non credi che se la Kibougamine
avesse indagato, a quest’ora sarebbe stata catturata?” — Kamishiro si appoggiò ad una
scrivania e continuò. “Inoltre, pare che sia stata la stessa Junko Enoshima a mettere in giro
le voci sul Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine.”

“...Eh?”

“Questo significa che è improbabile che sia la colpevole. Voglio dire... un colpevole mica si
metterebbe a spargere dicerie sul proprio crimine. Sarebbe decisamente troppo
pericoloso.”

“Ma siamo sicuri che sia vero? È stata davvero Junko Enoshima a mettere in giro quelle
voci...?”

“Le dicerie sono iniziate qualche settimana fa, quando ad ogni studente della scuola
preparatoria Kibougamine arrivò una criptica e-mail che descriveva l’incidente.”

“E... Ed è stata Junko Enoshima a mandare quell’e-mail?”

Kamishiro annuì come se stesse inghiottendo qualcosa. “C’è uno studente più giovane di me
che è eccezionalmente bravo coi computer, e ogni tanto gli faccio monitorare i server della
scuola. Ecco come ho saputo dell’e-mail. Non c’era alcun mittente segnato, naturalmente,
ma l’ho scoperto facilmente grazie alle mie abilità di super spia. Ah, e tanto perché tu non
fraintenda, non ho mai detto a quello studente cosa contenesse il messaggio o chi l’avesse
mandato. Sarebbe davvero egoista da parte mia coinvolgere passanti innocenti in
incidenti pericolosi!”

Stavo per rispondere sarcasticamente come avesse coinvolto me nell’incidente, ma all’ultimo


momento decisi che non era il caso né il momento.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Però, perché Junko Enoshima dovrebbe fare una cosa simile? Perché mettere in giro delle
voci su un simile incidente...?”

“Questo non lo so proprio.” — ammise nuovamente la sua ignoranza con una voce solare.

“Ah! Perché non lo chiediamo direttamente a lei?” — ebbi un lampo di ispirazione.


“Troviamo Junko Enoshima e chiediamole cosa sta succedendo!”

“Se fosse possibile, l’avrei già fatto...” — Kamishiro scosse la testa deluso. “Non so bene
perché, ma non riesco a trovare questa Junko Enoshima da nessuna parte. Non va a
lezione, e i professori sembrano tollerarlo. Anche i suoi compagni di classe non hanno idea
di cosa stia accadendo... Te lo dico io, a quella ragazza viene data troppa libertà. È
possibile anche che sia stata espulsa, dato che non riesco a rintracciarla.”

“Ma io l’ho incontrata di persona. Proprio qui, in questa scuola... o almeno così dice il mio
quaderno.”

“Probabilmente voleva coinvolgerti a tutti i costi, sorellona. Ecco perché si è mostrata a te,
ti ha rubato il quaderno e ha misteriosamente confessato un omicidio che ha commesso...
Tuttavia, non so proprio che intenzioni abbia. È così impensabile che tutto ciò che possiamo
fare al momento è riderci sopra. Kyahahaha!” — Kamishiro unì le mani dietro il capo e rise
spontaneamente.

“Aspetta...! Non è il momento per ridere! È una cosa seria!” — lo redarguii in risposta.

“Tranquilla, tranquilla. Non abbiamo mica fretta.” — rispose Kamishiro sbadigliando. “La
sola ragione per cui ancora non capiamo è perché sto ancora indagando. Non appena mi
rimetterò sul caso, verremo a conoscenza del resto dei dettagli in un baleno. In questo
momento, però, è inutile fare ipotesi e congetture. In pratica, lascia fare il resto a me!” —
Kamishiro tirò fuori un altro dolce dal nulla, come per segnalare che la conversazione era
finita. “Ah! La leggendaria pasta sfoglia a tre gusti!” — gonfiò allegramente le guance.

“Oh! Quasi dimenticavo.” — si voltò improvvisamente verso di me, leccandosi lo zucchero


dalle dita. “Non abbiamo ancora discusso il compenso, vero?”

“Eh? Vuoi che ti paghi?!”

“Ahaha! Non preoccuparti, non voglio denaro... Non voglio nulla di importante, davvero.”

“...Nulla di importante? Quindi vuoi che ti compri dei dolci...?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“I dolci che possono soddisfare il mio appetito sono estremamente importanti!” — scosse la
testa così forte che potei quasi sentire il suono che faceva.

“Ma... Allora, cosa...?” — inclinai il capo confusa.

“Vedi, vorrei che tu ti lasciassi fare un po’.” — rispose Kamishiro con un gran sorriso sul
volto.

“Far...mi? Cosa?”

“Non sono stato abbastanza chiaro? Ho detto che voglio farmi te.” — rispose chiaramente,
continuando a sorridere.

“Ah, capisco! Non volevi dire niente di sporcaccione, vero? Scusa, scusa, mi sono confusa
per un secondo. Dopotutto hai detto che non era nulla di importante, giusto?” — mi grattai
il capo imbarazzata, ma Kamishiro mi rispose con uno sguardo sorpreso.

“Quindi dai così tanto valore al tuo corpo, sorellona? Questa sì che è una sorpresa!”

“No, sono io che dovrei essere sorpresa! Per molte cose, fra l’altro!” — mi coprii
istintivamente il viso con le mani. Quindi, sbirciai Kamishiro attraverso le mie dita e glielo
chiesi di nuovo. “Q-Quindi, per ‘farmi’, intendi davvero...?”

“Anche se magari non sembra, possiedo più appetito sessuale della maggior parte degli
uomini! E poi, è un dato di fatto che nei film di spionaggio l’eroe conquisti la ragazza alla
fine della storia, e tu hai proprio il genere di faccia lasciva che farebbe eccitare qualsiasi
uomo!” — disse Kamishiro gonfiando il petto orgoglioso.

“Non è qualcosa per cui dovresti gonfiare il petto, sai!”

“Preferisci che gonfi qualcos’altro? In tal caso, perché non gonfi tu il petto, sorellona?
Avanti, provare non costa nulla! Su, porta in fuori quel petto cicciottello che ti ritrovi! Hee
hee hee...”

Riuscii soltanto a rabbrividire al suo sorriso malizioso, ricolmo di secondi fini.

“E-Ecco... Dov’è finito quel ragazzo puro e innocente...?”

“Hee hee hee... Ad ogni modo, non vedo l’ora di pensare a questo incidente, in molti sensi.
Ti chiedo solo una cosa. Smetti di farti il bagno d’ora in poi, per favore. Preferisco molto di
più un corpo sporco, se capisci ciò che intendo.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Non è rimasto nulla della tua vecchia personalità, vero...?” — sentire certe parole dalla
bocca di questo ragazzino era ancora più difficile del solito.

“Bene, dunque.” — Kamishiro batté le mani ignorando le mie perplessità. “Pare che abbiamo
raggiunto un accordo per quanto riguarda il compenso, perciò direi che è ora di iniziare!”

Saltellò verso la porta, salutando innocentemente con la mano. “A dopo!” — gridò come un
bambino che stava uscendo a giocare, e corse fuori dal laboratorio.

“A-Aspetta un attimo...! Non ho mai accettato...!”

La porta si chiuse sbattendo, fermando il mio richiamo prima che potesse giungere a
destinazione.

“Non... ho mai accettato...” — mormorai inutilmente a me stessa mentre mi sedevo sul letto,
esausta. “P-Però... è solo un accordo verbale...” — non ero nemmeno sicura che un accordo
a senso unico potesse davvero essere definito un accordo. Voglio dire, nessuno gli aveva
chiesto di venire a ficcare il naso degli affari miei, no? Oltretutto, “farsi me”? Non era
assolutamente reciproco! Nessun gruppo femminista starebbe zitto se qualcuno rimanesse
impunito per una cosa del genere!

Ed ecco perché —

— non ha davvero nulla a che vedere con me.

“Già. Dovrei ignorarlo e basta. È la cosa migliore da fare.” — mi stesi sul letto,
lamentandomi disperata, quando all’improvviso...

Sentii la porta del laboratorio aprirsi di nuovo. Pensavo che Kamishiro potesse essere
tornato avendomi sentito mugugnare, perciò mi alzai presa dal panico, ma...

Il mio cuore saltò un battito alla vista dell’uomo magro e dalla pelle chiara alla porta.

“Ah! Matsuuuudaaaa!” — corsi come una centometrista gettandomi dritta sul suo petto. “Sei
in ritardo! Ti ho aspettato così a lungo...!”

Il corpo che stavo abbracciando era tremendamente rigido.

“Eh? C’è qualcosa che non va?”

“Dovrei chiederti la stessa cosa... non vuoi continuare il nostro discorso di prima...?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Eh? Quale discorso?” — non avevo idea di cosa stesse parlando. L’avevo già dimenticato.

Ma non mi importava.

Non so cosa fosse successo, ma finché Matsuda era lì, tutto sarebbe andato bene.

“Abbiamo parlato di qualcosa, prima...?” — inclinai il capo e seppellii il mio viso sul suo
petto. “Purrrrrrrrrrrrrrrrr...” — rimasi così per un po’. Credevo che mi avrebbe sgridato
per averlo sporcato, invece disse due parole inaspettate.

“Mi dispiace...”

“Eh?” — alzai la testa sorpresa. “Cosa... Di cosa ti dispiace?”

Matsuda mi fissò per un po’, e poi tossì leggermente.

“No, se non ricordi non fa niente. Ad ogni modo, mi dispiace.” — disse, voltandosi per la
vergogna. Non capivo bene di cosa stesse parlando, ma per qualche ragione mi si strinse il
petto di forti emozioni che sostituirono il battito tonante del mio cuore. Tornai ad adagiare
il mio volto sul suo petto.

Mentre ero lì, assorbita dal suo petto, iniziai a dimenticare.

Tutta la sporcizia rimasta all’interno del mio corpo si dissolse nel nulla, lasciando soltanto
un sentimento bianco e puro. Non importava nient’altro che quel momento.

Ero un po’ preoccupata per le sue scuse improvvise, ma anche quella è roba di poco conto se
paragonata alla felicità di quel momento.

Proprio ora. Questo preciso istante. Questa è la sola cosa che mi importa al mondo.

Non conosco null’altro che questo momento. Per me non esiste nulla oltre a questo
momento. Questo momento che non diventerà nemmeno un ricordo.

È per questo motivo che devo far tesoro della felicità che mi porta.

“...A proposito, che fine ha fatto la corda?” — sentii dire improvvisamente dalla voce di
Matsuda da qualche parte sopra la mia testa.

“...Quale corda?”

“Non ricordi nemmeno come hai sciolto quel nodo?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“No, mi dispiace...”

“Non posso davvero lasciarti sola per un secondo, eh...”

“Scusami...”

Matsuda scosse la testa e sospirò, ma la sua faccia aveva un’espressione contenta.

“A proposito... inizi a farmi male.”

“Oh, andiamo... solo un altro po’...” — lo pregai come una bambina viziata. Matsuda si arrese
con un sospiro e lasciò che il suo corpo si rilassasse lentamente.

Mentre sentivo il suo corpo farsi più soffice, mi immersi in una sensazione di soddisfazione
e realizzazione, come se in quel momento potessi avere il mondo in pugno.

— Questo è il mio mondo.

— Un mondo solo mio.

Chiusi gli occhi, con un senso di euforia che mi travolgeva. Riuscivo a sentire il battito del
suo cuore nel petto. Quel rumore costante era una grandissima benedizione per me, la
ragazza che aveva appena ricevuto tutto ciò che poteva desiderare.

“La parata...” — sussurrò all’improvviso Matsuda.

“...Eh? Hai detto qualcosa?” — risposi, continuando a tenere gli occhi chiusi.

“Pare che... la parata si stia di nuovo facendo più chiassosa, là fuori...”

Provai ad ascoltare, ma—

Tump, tump.

Non riuscii a sentire altro che il battito del suo cuore.

— Non c’è nessuno qui tranne me e Matsuda.

— Nient’altro ha a che vedere con me.

E proprio ora —

— non era nemmeno rimasto più nulla da dire.


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Passai un po’ di tempo con il viso sepolto nel petto del mio amato Matsuda. Poi, mi staccai
con riluttanza e tornai nella mia stanza, dove lui non era presente. Pensai a lui mentre mi
toglievo le scarpe, sussurrai il suo nome mentre mi mettevo a letto, e scivolai nel sonno, dove
mi attendevano sogni sul mio amato Matsuda.

Era tutto lì.

Nient’altro aveva più nulla a che vedere con me.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Notte fonda, cortile del distretto est dell’Accademia Kibougamine.

Le luci delle strutture circostanti erano scomparse ormai da tempo. Solo i lampioni, installati
a intervalli fissi, illuminavano debolmente l’oscurità.

Di fronte alla torre dell’orologio, sul bordo del cortile, c’era una ragazza, da sola. Strinse gli
occhi e guardò l’orologio sopra la sua testa.

“Dovrebbe arrivare fra poco.” — mormorò.

La ragazza stava aspettando qualcuno.

La prima volta che contattò l’uomo, egli freddamente si rifiutò di incontrarla, insistendo sul
fatto che non fosse necessario. Tuttavia, appena lei si procurò dei documenti riguardanti i
suoi scheletri nell’armadio, fu più che disponibile ad accettare. Non le era stato difficile —
dopotutto, la sua professione era scoprire i segreti della gente. Anzi, pensava che quest’uomo
avesse ceduto troppo facilmente. Cos’altro nascondeva...?

— La sete di fama è una cosa spaventosa...

— Si lavora duramente per ottenerla, ma tutto ciò che si riceve in cambio è la perdita della
propria libertà...

L’uomo che stava aspettando era un membro del comitato direttivo dell’Accademia
Kibougamine.

C’era un motivo se doveva incontrare un membro del comitato. C’era qualcosa che doveva
chiedere direttamente, a qualunque costo. C’era una certa cosa che il comitato stava
cercando di nascondere con tutte le sue forze. Una verità che forse nemmeno il suo cliente
— il preside dell’Accademia Kibougamine — sapeva. L’unica via di indagine era quella di
interrogare direttamente un membro del comitato.

Era giunta a tale importante conclusione solo pochi giorni dopo l’inizio delle sue indagini.
Era stata guidata dal suo talento formidabile.

Il suo nome era Kyouko Kirigiri.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Era una studentessa della 78esima classe dell’Accademia Kibougamine, e portava il titolo di
“Super Ultra Detective Liceale”.

Era stata ingaggiata dal preside dell’accademia per investigare su un certo avvenimento.

“Certo che è in ritardo...” — sussurrò, guardando la torre dell’orologio ancora una volta.

Cinque minuti di ritardo.

— Avrei dovuto chiedergli puntualità assoluta...

Le si corrugò il viso. Nel momento in cui abbassò gli occhi dall’orologio, però, le sue rughe
sparirono. Vide una figura di un uomo in lontananza.

La figura si guardò intorno, apparentemente in guardia, per poi procedere lentamente verso
la ragazza. I suoi lineamenti divennero a poco a poco più evidenti. Era un uomo anziano che
indossava un abito nero come la pece e una cravatta altrettanto nera, come se fosse stato
sulla via del ritorno da un funerale. I suoi capelli brizzolati erano retti da un gel, e
sembravano totalmente innaturali.

Mentre l’uomo si avvicinava, anche il suo volto si schiariva. La sua fronte era coperta di
rughe profonde che parevano essere scolpite direttamente nel cranio. Gli occhi infossati
fissavano Kyouko con espressione disgustata.

La distanza tra loro si ridusse, e, infine, quando rimasero solo tre metri fra i due, l’uomo si
fermò.

“...Sei stata tu a chiamarmi qui?” — l’uomo aprì la sua piccola bocca dritta e sollevò la
questione con un tono grave. “Che cosa vu—”

Ma le sue parole vennero interrotte.

Qualcosa di assurdo, qualcosa di completamente fuori luogo, cadde dal cielo —

— e sia l’uomo che le sue parole —

— furono appiattiti.

A Kyouko parve di vedere la scena davanti a lei a rallentatore —

— come se si trattasse dei fotogrammi di un video ridicolo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Il banco che era caduto giù dal cielo aveva colpito l’uomo direttamente sulla testa.

Il corpo dell’uomo si contorse per l’impatto, e poi crollò. Il banco toccò terra, per poi
rimbalzare nell’aria. A quel punto, un altro banco scese dall’alto. Precipitò sulla schiena
dell’uomo a terra, piegando il suo corpo come una bambola calpestata. Dopodiché, un altro
banco gli torse il collo in modo innaturale. Il volto dell’uomo non aveva mostrato alcun segno
di incredulità. Era rimasto con la stessa espressione con la quale si era rivolto a Kyouko. Poi,
piombarono molti altri banchi, nascondendo il suo corpo e alzando un enorme nuvola di
polvere.

Un rumoroso ‘crash’ giunse in ritardo alle orecchie di Kyouko. In quello stesso momento, un
banco uscì sparato dal mucchio di polvere, sfiorandole i capelli e atterrandole dietro mentre
girava come una trottola.

Era uno sviluppo bizzarro.

Uno sviluppo senza capo né coda.

L’uomo che poco prima si trovava di fronte a Kyouko era stato schiacciato da un gran numero
di banchi subito dopo aver aperto bocca. Il tutto era avvenuto nel giro di pochi secondi.

A Kyouko ci vollero pochi instanti per riprendersi. Corse verso il mucchio di banchi intanto
che la nuvola di polvere continuava a innalzarsi. Vi era già una pozza rossa vicino all’uomo,
ormai sepolto sotto le macerie. Del liquido scuro gli colava dagli occhi, dal naso e dalle
orecchie.

La mente di Kyouko rapidamente cambiò rotta. Girò la testa per guardare sopra di lei.

Una sagoma indistinta si trovava in cima all’edificio scolastico, diventando lentamente più
nitida. Era una figura umana, illuminata dalla luce della luna. Brandiva qualcosa sopra la
testa... che poi gettò.

Si trattava di una sedia pieghevole, e volava giù dritto verso Kyouko.

Saltò a un lato, schivando la traiettoria della sedia, ed entrò nell’edificio scolastico. Ancora
uno schianto si udì alle sue spalle. Assunse una postura bassa mentre correva attraverso i
corridoi della struttura, dopodiché proseguì correndo tutto d’un fiato su per le scale. In quel
momento non le importava affatto di essere stata appena presa di mira. Stava correndo
esclusivamente per il bene delle indagini e in una scarica di adrenalina che le cancellava ogni
senso di pericolo dalla mente.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Poi, in un batter d’occhio, raggiunse il pianerottolo al piano più alto e sul pavimento, di
fronte alla porta che conduceva al tetto, trovò i resti di un lucchetto.

— Questa scuola dovrebbe considerare seriamente l’idea di migliorare la sua sicurezza.

Afferrò la maniglia della porta, borbottando cinicamente. La sensazione del metallo freddo
raggiunse la punta delle sue dita. Strinse la maniglia e spinse. La porta si aprì facilmente e
senza far rumore.

Sentì subito il forte e gelido vento della notte investirla.

Cautamente fece un unico passo in avanti e subito guardò intorno al tetto, fiocamente
illuminato dalla luce delle stelle. Non c’era nessuno.

Camminò in giro per il pavimento di cemento, controllando accuratamente la zona vicino


alla porta e ogni altro luogo in cui una persona potrebbe plausibilmente nascondersi nelle
ombre. Tuttavia — non riuscì a trovare nessuno.

— Sono arrivata tardi.

Una sensazione di sconforto la assalì, e si appoggiò di schiena contro la recinzione di ferro


che circondava il tetto. Poi, alzò gli occhi al cielo e tranquillamente mormorò a sé stessa.

“Questo è il motivo per cui io odio i casi di persone scomparse...”

Improvvisamente, sentì un gelido brivido lungo la schiena. Qualcosa non andava. Si girò
rapidamente, spinse il suo corpo oltre la ringhiera e guardò giù nel cortile. Il suo volto venne
colpito dal freddo vento della notte, e la sua espressione si fece repentinamente seria.

Poteva vedere i rottami dei banchi e delle sedie vicino alla torre dell’orologio. Mancava
qualcosa, però.

Il corpo che avrebbe dovuto essere lì — non c’era.

I denti di Kyouko battevano per il freddo intanto che tirava fuori il suo cellulare da una tasca
interna. Proprio mentre stava per premere il pulsante di chiamata, un cenno di esitazione
apparve sul suo viso.

Tuttavia, il suo dito premette comunque il pulsante.

Dopo un paio di squilli, udì la voce di un uomo.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Sei libero in questo momento?” — chiese Kyouko, senza salutare. “C’è qualcosa che voglio
riferirti personalmente. Sto arrivando.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Qualche minuto dopo che Kyouko Kirigiri aveva lasciato il tetto.

Bzzzzzzzzzzzt. Uno strano suono, come se l’aria stesse venendo lacerata, echeggiò nel
cortile del distretto est.

“Ta daaaa! Un Taser!” — esclamò la liceale, maneggiando un oggetto a forma di pistola


sopra la testa. I suoi occhi erano concentrati sulle due guardie che si trovano ammucchiati
sul pavimento, svenuti. Erano entrambi sdraiati a faccia in giù, e ognuno di essi aveva un
piccolo e sottile dardo che spuntava dalla schiena. Da ogni dardo si estendeva un filo
collegato alla pistola nella mano della ragazza.

“Prendete questo!” — gridò e premette il grilletto.

Bzzzzzzzzzzzt.

I corpi dei due uomini, già incoscienti, tremarono e si contorsero insieme al rumore violento.

“...Ah ah!”

Un’espressione estatica apparve sul viso della ragazza intanto che li osservava.

Junko Enoshima —

Non aveva trucco, sembrava come se si fosse appena svegliata, e continuava a sbadigliare
sonoramente. L’arma che teneva in mano era una pistola taser, una potente arma di
autodifesa. È un tipo di arma stordente — spara dei dardi collegati tramite dei fili elettrici al
resto del dispositivo, che è in grado di travolgere il corpo del bersaglio con una scarica
elettrica. Inizialmente non era abbastanza forte da uccidere una persona, ma poiché l’aveva
modificato in modo da mandare scariche ancora più potenti, non ci si sarebbe dovuti stupire
se qualcuno ci fosse rimasto secco.

Un’arma di autodifesa che induceva disperazione.

Si potrebbe dire che la rendeva imbattibile.

Junko Enoshima continuò a giocare con la pistola taser per un breve periodo, però ben
presto se ne stancò. Tirò via i fili a mani nude, e li gettò in un sacchetto di plastica.
Dopodiché, con noncuranza, gettò il tutto in un cestino vicino.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Bene, dunque. Penso di essermi occupata di tutte le persone problematiche sul mio
cammino. Sembra che anche la piccola signorina Kindaichi sia sparita chissà dove...
Upupu... Vuol dire che ho il posto tutto per me?”

Si lasciò sfuggire un teatrale sospiro di sollievo, poi percorse maestosamente tutta la piazza.
La sua destinazione era la torre dell’orologio. Non cercò di nascondersi in nessun modo. Al
contrario — il suo modo di fare sembrava incitare con forza la gente ad ammirarla. Pareva
anche suggerire che ciò avrebbe significato la morte.

“Detto questo, non mi aspettavo che la piccola signorina Conan avrebbe ficcato il naso nei
miei affari. Dev’essere opera di quel fastidioso preside... Tuttavia, lei non è inclusa nel mio
piano per questo scenario, quindi cosa dovrei fare? Voglio dire, è interessante averla
intorno, ma potrebbe anche rivelarsi un serio ostacolo dopo tutto lo sforzo che ho fatto per
— Ehi, aspettaaspettaaspettaaspettaaspetta.”

Si fermò di colpo, quasi come inciampando, e fissò i rottami dei banchi e delle sedie di fronte
a lei. Nel momento in cui li vide, il sorriso crudele che aveva stampato sul volto, scomparve.

“...Il corpo non è qui.” — disse. “Di nuovo...? Questo è sicuramente disperante... disperante
quanto vedere crollare i propri sogni...”

Ciò nonostante, c’era un sorriso sulla sua faccia.

Sorridendo, calciò la sedia che giaceva per terra, vicino ai suoi piedi. Non sembrava un calcio
potente, ma la sedia volò pochi metri più in là, colpendo un lampione che intralciava la sua
rotta e facendolo finire per aria come una pallina da ping-pong.

Dopodiché, quando l’eco degli urti sparì dalla piazza…

…la figura di Junko Enoshima era già scomparsa, svanita come un’ombra.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— Cos’era quel rumore?

Kyouko Kirigiri smise istintivamente di camminare. Credette di aver sentito un suono simile
ad una campana che sferraglia, ma quando provò ad ascoltare più attentamente, il corridoio
era calmo e silenzioso come sempre.

— Me lo sono immaginato?

Solitamente si sarebbe fermata e avrebbe investigato finché non se ne fosse accertata, ma


aveva qualcosa di più importante da fare. E così, si diresse velocemente verso la sua
destinazione.

Kyouko percorse rapidamente uno dei corridoi dell’edificio del personale dell’Accademia
Kibougamine, un posto dove solitamente agli studenti non è permesso entrare. Il suono dei
suoi passi echeggiò con freddezza attraverso il corridoio in penombra. Non c’era traccia di
persone nell’edificio a quell’ora della notte - non incontrò nessuno nel suo tragitto, e molto
probabilmente non avrebbe incrociato nessuno più avanti.

Raggiunse la sua destinazione in un lampo.

Una targa con sopra scritto “ufficio del preside” — adornava la porta di fronte ai suoi occhi.
Kyouko le lanciò un’occhiata per un istante, e dopo spinse la porta senza bussare.

“Sei già qui. Hai fatto in fretta.” — disse Jin Kirigiri, che era seduto a una scrivania in fondo
all’ufficio. Stava sorridendo.

Kyouko esaminò la stanza velocemente, com’era solita fare quando entrava in un luogo a lei
sconosciuto. La sua prima e unica impressione fu “è sporco”. Scatole di cartone e documenti
erano accumulati dappertutto senza un ordine o una logica.

“...Sono stato molto indaffarato da quando ci siamo trasferiti qui, così non ho avuto tempo
per mettere a posto gli oggetti.” — disse Kirigiri, avendo notato la direzione in cui guardava
Kyouko. Ciò nonostante, la risposta della ragazza fu indifferente e scontrosa. Andò dritta al
punto, dimostrando disinteresse per le chiacchiere.

“Sono appena tornata dall’incontro con un membro del comitato direttivo, ma qualcuno ci
ha intralciati.” — Kirigiri fu sul punto di dire qualcosa, però Kyouko proseguì velocemente,

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

come a voler dire che non era ancora il momento di fare tale reazione. “È stato ucciso.
Davanti ai miei occhi.”

“...U-Ucciso?”

“Tuttavia, il suo corpo è scomparso poco dopo...”

“...Scomparso?” — malgrado fosse solo riuscito a ripetere le sue parole, il volto di Kirigiri
divenne profondamente allarmato. Nonostante ciò, Kyouko sembrò non accorgersene, e
continuò a parlare con tono indifferente.

“Però non pensi che sia strano? Lo hanno ucciso davanti a me come di proposito, poi hanno
portato via il corpo come se avessero voluto nasconderlo... Se volevano che io assistessi
alla sua morte, per quale ragione ne hanno nascosto il cadavere? Ho un brutto
presentimento a riguardo.” — Kyouko sembrava appassionarsi sempre di più man mano
che proseguiva, e parlava sempre più velocemente. “Per di più, ieri non è scomparso un altro
membro del comitato? Pure lui potrebbe essere in pericolo. Dovremmo trovare un modo di
contattarlo e avvisarlo. No, non solo lui - l’intero comitato è in —”

“A-Aspetta un momento!” — Kirigiri non ne poté più, e si alzò dalla sedia. “S-Sei certa che
fosse morto...?”

Kyouko non disse niente, ma il suo viso truce fu l’unica risposta di cui ebbe bisogno. Kirigiri
sentì un’intensa sensazione di sfinimento prendere il controllo del suo corpo e si lasciò
cadere sulla sedia. “Perché... fare una cosa simile...?” — sentì Kyouko tirar fuori un lungo e
lento sospiro in risposta alla sua domanda.

“...Non sono sicura sul perché sia stato nascosto, però ho un’ipotesi sul movente
dell’omicidio.”

“D-Davvero?” — Kirigiri sbatté le mani sul tavolo, e parve nuovamente motivato. “Dimmi.
Perché?”

Guardandolo, Kyouko provò una sensazione di delusione pervaderla. Tale emozione era
riflessa nei suoi occhi, i quali sembravano domandarsi perché lui non fosse neppure riuscito
a capirlo da solo. Come se non bastasse, lui non se ne accorse nemmeno.

“...Per favore. Dimmelo.”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Kyouko fece un altro profondo sospiro e rispose con calma. “Il fatto che sia stato ucciso in
così bella mostra può solo significare che si tratta di un avvertimento... e in tal caso,
l’uccisione di uno dei membri del comitato direttivo è di sicuro connessa a ‘quell’incidente’.”

Jin Kirigiri deglutì rumorosamente. “Allora, sei già a conoscenza... del Peggiore e più
Grande Incidente nella Storia dell’Accademia Kibougamine?”

“In parte.”

In contrasto alla risposta calma di Kyouko, il volto di Kirigiri assunse un’espressione amara.

“Capisco...” — disse, e lentamente si lasciò cadere sulla sedia. Poi, dopo aver battuto le ciglia
diverse volte in modo da riprendere compostezza, fece un’altra domanda.

“Stai dicendo che è stato ucciso perché stiamo occultando l’esistenza di quell’incidente?”

“No, non solo per quello.” — Kyouko scosse leggermente la testa. “Il comitato direttivo non
sta nascondendo soltanto l’esistenza dell’incidente. Sta nascondendo anche qualcos’altro.
Qualcosa di importante. Credo sia per questo che è stato ucciso.”

L’espressione di Kirigiri divenne pensierosa in un attimo. Dopodiché, sussurrò


silenziosamente. “Forse... è perché il comitato conosce l’identità del colpevole e lo sta
proteggendo?”

Le sopracciglia di Kyouko si sollevarono leggermente in risposta. “Tu... lo sapevi?” — per la


prima volta da quando era entrata nella stanza, i suoi occhi incontrarono quelli di Kirigiri.
“Credevo che tu non sapessi dell’occultamento del colpevole. Pensavo mi avessi affidato
questo compito perché non lo sapevi... Ma... immagino che tu sia implicato dopotutto.” —
le sue parole emanavano un cenno di rabbia.

“No, non è così.” — Kirigiri scosse la testa agitato. “Non sono stato informato del colpevole,
o della loro intenzione di nasconderlo. Il comitato ha deciso tutto per conto proprio. Non
mi hanno detto nulla - ho fatto io qualche piccola indagine.”

Kyouko si accigliò ancor di più. “Tu... hai fatto qualche indagine?”

“Non è poi così strano, no?” — Kirigiri sorrise amaramente. “Qualcosa riesco a fare se mi
impegno. Intendo dire, nelle mie vene scorre il sangue di una famiglia di detect—”

“Smettila!” — Kyouko alzò la voce di colpo. Kirigiri sollevò la testa sorpreso e vide il suo
sguardo furioso. Lei non stava neppure cercando di nascondere la rabbia che le ribolliva

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

all’interno e che i suoi occhi riflettevano. Non era arrabbiata con il suo datore di lavoro o con
il suo preside. Era arrabbiata con il suo odiato padre.

“Non osare neanche scherzarci!”

Ecco perché —

“Perdonami.”

— Non aveva altra scelta se non scusarsi.

“È stato sconsiderato da parte mia.” — dicendo ciò, chinò la testa mortificato.

Le sue motivazioni non importavano. I suoi sentimenti non importavano. Dal punto di vista
di Kyouko, lui era semplicemente un uomo che aveva abbandonato la sua famiglia. Ciò era
indiscutibile. Egli non era intenzionato a cercare alcuna scusa. Non che potesse, comunque.

Forse un giorno, però, sarebbe riuscito perlomeno a trasmetterle i suoi sentimenti —

— No, questi sono solo pensieri egoisti.

“...Lascia perdere.” — egli alzò la testa al suono della sua voce. Kyouko era appoggiata su
uno scaffale all’angolo della stanza, e la sua espressione era tornata ad essere calma come al
solito. “Siamo finiti fuori tema.” — il suo tono era freddo e composto.

“Hai ragione, scusa...” — esalò un profondo sospiro. Tuttavia, proprio mentre stava per
rilassarsi, due parole lo assalirono, come in un attacco a sorpresa. Erano parole fredde e dure
che sembravano perforare l’aria.

“È stato Izuru Kamukura... dico bene?”

Kirigiri reagì istintivamente. I suoi occhi, le sue punte delle dita, il suo respiro... Kyouko
aveva notato ogni suo movimento.

“...Allora è stato lui...”

L’intero corpo di Kirigiri venne bloccato dallo sguardo di Kyouko. Egli ricordava quello
sguardo. No, non poteva solo ricordarlo - quelli erano gli occhi di una famiglia di detective.
Gli occhi che lui odiava e temeva. Gli occhi che potevano penetrare i pensieri più intimi di
chiunque, insinuarsi nelle menti altrui e non lasciare nulla nascosto.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

La sua stessa figlia lo stava guardando con quel maestoso sguardo... Il cipiglio di Kirigiri si
allentò, ma di poco.

— Proprio come si aspetterebbe da una delle eredi della famiglia Kirigiri!

— Un talento così eccezionale!

“...C’è qualcosa di divertente?” — chiese


Kyouko, guardandolo in faccia.

“No, sono solo parecchio colpito.” — il


sorriso non aveva abbandonato il viso di
Kirigiri. “Ti ho incaricata di trovare Izuru
Kamukura, e tu in brevissimo tempo non
solo hai scoperto l’esistenza del Peggiore e
più Grande Incidente nella Storia
dell’Accademia Kibougamine, ma hai anche
indovinato correttamente che Izuru
Kamukura ne è il responsabile... È
sbalorditivo.” — parlò velocemente,
entusiasmato.

“Allora, che ne diresti di raccontarmi il


resto? Chi è Izuru Kamukura? Dal nome non
riesco neppure a capire se sia un uomo o
una donna...”

Kirigiri scosse la testa. “Te lo ho detto: non posso dirtelo.” — il sorriso scomparve dalla sua
faccia.

“...Capisco. D’accordo.” — Kyouko cominciò ad avviarsi velocemente verso l’uscita, come a


voler dire che lo avrebbe scoperto da sé in ogni caso. Guardò verso i suoi piedi e proseguì
con tono disinteressato: “...Però proprio non capisco. Perché mi hai chiesto di cercare
Kamukura al posto tuo se sapevi che è lui il colpevole? Non state cercando di insabbiare
quest’incidente? In tal caso, non dovresti far altro che lasciare che il comitato nasconda
Kamukura.”

“No, non posso affidarmi a loro.”

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“Oh?” — la bocca di Kyouko si distorse in maniera innaturale. “Quindi, non ti fidi di loro?”

“No, non è così.” — la voce di Kirigiri divenne fredda. “È solo che non penso che sappiano
quello che stanno facendo. Credo... che stiano facendo un grosso sbaglio.”

“Uno sbaglio?”

“Pensano che se riescono a insabbiare questo incidente, allora sarà tutto finito... Ma io non
lo credo.”

Kyouko ascoltò attentamente la spiegazione di Kirigiri senza intervenire.

“Quell’incidente non è ancora concluso. Sento che qualcosa si sta ancora muovendo da
qualche parte lì fuori... Spero sia solo la mia immaginazione, altrimenti potrebbe
trasformarsi in qualcosa di irreversibile. Ecco perché devo sentire ciò che Izuru Kamukura
ha da dire. Tuttavia, il comitato non mi rivelerà la sua posizione. Non si fidano di me.”

“...”

Qualcosa turbò Kyouko. Ciò non era dovuto a quanto Kirigiri le aveva appena detto, ma al
modo con il quale le aveva raccontato della sua paura che l’incidente non fosse finito. Il tono
di voce e i gesti erano stati indubbiamente seri, però non era tutto — le era parso di percepire
altre emozioni.

Improvvisamente si ricordò di suo nonno.

Il nonno di Kyouko, il padre di Jin Kirigiri, era ancora il capo della famiglia Kirigiri, in pieno
servizio come detective. Lei si ricordò il suo primo traguardo come detective. Partecipò al
caso ufficialmente come un’assistente, ma superò eccelsamente le aspettative di tutti. Suo
nonno, e a quel tempo tutore, l’aveva osservata attentamente. Ricordò lui socchiudere gli
occhi senza dire una parola, e l’espressione del suo viso andare ben oltre la semplice gioia o
entusiasmo.

Pensò che l’espressione di suo padre assomigliava a quella che aveva avuto suo nonno.

Tuttavia non osò dire una parola. Sarebbe stato un insulto verso suo nonno, il quale
rispettava.

“...C’è qualcosa che non va?”

La domanda le fece realizzare che era rimasta in silenzio per un po’.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Non è niente.” — Kyouko si ricompose, spostando dolcemente una ciocca di capelli. “Bene.
Adesso ho capito perché mi hai chiesto di cercare Kamukura. In parole povere, non potevi
farlo tu stesso senza attirare l’attenzione del comitato.” — dopodiché, puntò di nuovo i suoi
occhi penetranti verso Kirigiri. “Però sei sicuro che sia stata una buona idea riporre fiducia
in me?”

L’espressione di Kirigiri divenne preoccupata. “...Che intendi dire?”

“Te l’ho detto sin dall’inizio, no? Il comitato direttivo viene preso di mira perché sta
proteggendo il colpevole dell’incidente, il che significa...”

“...Che il colpevole è qualcuno che sta cercando Kamukura...” — Kirigiri repentinamente


realizzò ciò che lei stava dicendo, e un sorriso rigido apparve sul suo viso. “Perciò, stai
cercando di dire che sono un sospettato.”

“Esatto. Sebbene io sappia già che non sei tu.” — Kyouko incrociò le braccia davanti al petto.
“Subito dopo la scomparsa del corpo, ho fatto una telefonata a questa stanza... Hai risposto
immediatamente, quindi, sfortunatamente, hai un alibi.”

“‘Sfortunatamente’? Non credi che sia un po’ troppo?” — il sorriso rigido di Kirigiri divenne
amaro.

“Inoltre, non pensi di avere altre ragioni per cui preoccuparti? Quando troverò Izuru
Kamukura... cosa succederebbe se decidessi di chiamare la polizia prima di venire da te?”

“No, non mi preoccupa.” — rispose Kirigiri, quasi ridendo. “Proprio come la legge è
importante per la polizia, la cosa più importante per un detective è il cliente. Fintanto che
sarai la Super Ultra Detective Liceale, non romperai il nostro accordo.” — persino se
detesti davvero il tuo datore di lavoro, pensò tra sé e sé.

“Per questo mi hai assunta? Hai pensato che sarebbe stato un male se io avessi indagato
sull’incidente per conto mio, così hai pensato di farmi tacere assegnandomi un lavoro?” —
le sue parole erano tinte di emozioni. Kyouko stessa lo avvertì. Si pentì subito di averle
pronunciate.

“Se questo è quello che le mie parole ti hanno fatto credere, mi scuso. L’unica ragione per
la quale ti ho assunto è perché mi serviva il tuo talento. Non ci sono ulteriori motivi.”

Scelse le parole cautamente. Fu chiaro che era angosciato, e ciò fece arrabbiare Kyouko
ancora di più. Era arrabbiata anche con sé stessa per avergli concesso di avvicinarsi a lei.
Pensava di essersi messa tutto alle spalle - credeva di non provare più nulla verso suo padre.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Non avrebbe dovuto provare neanche risentimento verso di lui. Ecco perché accettò
l’incarico - avrebbe dovuto essere come ogni altro caso. Ma allora perché sceglieva sempre
parole così taglienti ogni volta che parlava? Era come se —

— Sono come una bambina viziata, in cerca di attenzioni.

“Ne ho avuto abbastanza di queste chiacchiere inutili.” — disse con voce nervosa, cercando
di scacciare il pensiero dalla sua testa. “Comunque sia, non possiamo permetterci altre
vittime. Credo che sarebbe una buona idea che tu vada ad avvertire i membri del comitato.
Di’ loro che se continueranno ad occultare Izuru Kamukura, è molto probabile che
moriranno altre persone.”

“Sì, certo...” — entrambi sapevano che era improbabile che il comitato gli ascoltasse, ma
nessuno dei due lo disse ad alta voce. Sapevano che sarebbe stato inutile parlarne.

“...Io vado.” — Kyouko diede le spalle a Kirigiri senza dargli un altro sguardo. Si stava
digerendo verso la porta quando una voce inaspettata provenne dalle sue spalle.

“Questo lavoro è risultato essere più pericoloso di quanto prevedessi...”

Kyouko si fermò involontariamente all’udire le sue parole. “E quindi?” — volse la testa


all’indietro. “Sono una detective. Erede della famiglia Kirigiri.”

“...Immaginavo che l’avresti detto.”

Kyouko sentì quelle parole portarla a provare emozioni indesiderate, e cominciò


nuovamente a dirigersi velocemente verso la porta. Quando raggiunse il pomello, suo padre
parlò ancora dietro di lei.

“La ‘parata’ della scuola di preparazione sta diventando sempre più radicale...” — la suo
voce fu insolitamente tesa. “Sento che il tempismo è troppo perfetto. Non può non essere
collegato a quell’incidente. Quello che sto cercando di dire è...” — Kirigiri si schiarì la voce,
e cambiò il suo tono in uno naturale.

“...Fa’ attenzione.”

Sembrava un padre che parlava a sua figlia prima che ella uscisse di casa alla sera. Ciò
nonostante, la reazione di Kyouko fu schietta. In altre parole, lei non reagì. Rimase
semplicemente in silenzio mentre usciva dall’ufficio del preside.

Dopo aver sentito la porta chiudersi rumorosamente, Kirigiri emise un profondo sospiro e
tornò sulla sedia, ma il suo volto mostrava l’accenno di un sorriso.
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— Il suo è veramente un talento eccezionale.

Bisbigliò quelle parole dentro di sé, e il sorriso sul suo viso si allargò.

Dopo aver lasciato l’ufficio del preside, Kyouko percorse ancora una volta i corridoi con la
stessa velocità con la quale era arrivata. La sua faccia era impassibile.

Poi, improvvisamente, senza cambiare espressione, sussurrò.

“...Poteva fare a meno di dirmelo. Lo so già.”

Il sussurro che solo lei poteva sentire svanì presto nell’aria. Dopodiché, anche lei svanì, nel
profondo dei bui corridoi.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

E così, dopo tutto quel che era accaduto, sia Yasuke Matsuda che io, Ryouko Otonashi,
prendemmo la decisione di andarcene e di lasciarci alle spalle l’Accademia Kibougamine.

In questo momento stiamo aspettando il nostro volo nella sala d’attesa dell’aeroporto. Presto
saliremo su un aereo e ci imbarcheremo per il nostro viaggio per l’America, la terra della
libertà. Ho finalmente capito cos’è importante. Finché ho Matsuda nel mio mondo, non ho
bisogno di preoccuparmi per cose futili come l’Accademia Kibougamine. Non sono obbligata
a far parte di questa storia irrazionale. Se per caso ti interessa sapere cosa succede in seguito,
allora - vallo a chiedere a qualcun altro. Noi abbiamo da fare. Una volta arrivati in America
svilupperemo una nuova specie di mais in una piantagione di granoturco, dopodiché
andremo alla NASA e lavoreremo al trasferimento sulla Luna. “Ehi, Matsuda!” — dissi
girandomi verso Matsuda, intanto che lui lavorava sodo coltivando mais sotto il posto a
sedere affianco al mio. “Ehi, non siamo ancora nella piantagione! Non è un po’ presto per
cominciare?” “Non scocciare! Sono occupato, sto piantando Saibamen!” — rispose mentre
piantava alcuni semi nella terra. “N-Non ce la farai, Matsuda! I Saibamen necessitano di
un terreno fertile per crescere! Nappa-sama si arrabbierà parecchio!” — ma non ascoltò il
mio avvertimento e bang bang bang bang—

Aprii gli occhi.

Alzai il mio corpo stancamente, e guardai intorno alla stanza. Un tappeto beige. Un piccolo
comò, Librerie vuote. Qua e là sui muri erano affissi dei piccoli post-it con su scritto “Questa
è la mia stanza”. Grazie ad essi capii che quella era sicuramente camera mia.

Feci un sospiro di sollievo — però poi realizzai di non averne il tempo.

Bang bang bang bang bang. Qualcuno stava bussando brutalmente alla mia porta, come
se stesse cercando di abbatterla.

“A-Arrivo, un minuto...”

Bang bang ba-ba-bang!

Bang-ba-bang-bang! Bang-ba-bang-bang!

Non solo quel qualcuno non aspettò, ma cominciò pure a bussare a un ritmo strano. Misi il
broncio e strisciai fuori dal letto, poi mi accorsi di aver dormito con indosso le scarpe. “Hm?”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

— pensai mentre me le toglievo, prendevo il quaderno, che si trovava vicino al cuscino, e mi


precipitavo alla porta.

“...Chi è?” — sbloccai la porta chiusa a chiave e la aprii lentamente.

“Yoooohooooo!” — una ragazza bionda, pesantemente truccata, sbirciò attraverso l’apertura.

“Waaah!” — risposi stupita.

“Ehi, ehi! Per quanto ancora hai intenzione di dormire? È già mezzogiorno, sai?! Cosa sei?
Un gigante?!”

“...Eh?”

“Ah, aspetta. Pisolo era un nano, giusto? Scusa, errore mio!”

Aprii il mio quaderno per verificare chi fosse questa persona misteriosa che pareva non
curarsi di come cominciare una conversazione in maniera appropriata, tuttavia—

“Oh? Ti sei dimenticata di me? Allora permettimi di dirtelo. Mi chiamo Junko Enoshima-
chan! Alias “Super Ultra Modaiola Liceale!”

Junko Enoshima, eh? Mi affrettai a cercare nel mio quaderno dei ricordi che la
riguardassero. In brevissimo tempo mi scattarono degli allarmi in testa. Giusto... Questa è
la ragazza che si è autoproclamata una assassina e ha cercato di coinvolgermi in qualcosa
con cui non devo assolutamente avere a che fare!

“V-Vattene viaaaaaaaa!” — gridai come se il mio cervello fosse sul punto di bollire. Provai
a chiudere la porta in preda al panico, ma lei, come un venditore porta a porta, era già
riuscita a infilare il suo piede attraverso l’apertura, impedendomi di chiuderla.

“Eh? Stai forse pensando di fuggire? Un atteggiamento del genere non farà altro che ferire
i miei sentimenti, sai?”

“N-Non m’interessa! Vattene via e bastaaaaaa!” — usai tutte le mie forze per cercare di
chiudere la porta, ma essa non si mosse.

“Ding dong! Eureka, ci sono! Tu pensi che io sia una ragazza stramba, vero? Credi che io
abbia qualche vite fuori posto, vero? Magari non vuoi neppure stare a sentire ciò che ho
da dire. Sei così sicura di ciò che pensi? In tal caso, CHE SHOCK!” — Enoshima spalancò
completamente entrambi gli occhi mentre pronunciava quelle ultime due parole.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“M-Ma che...?!”

“Eh? Non lo trovi divertente? Ero così convinta di poter rendere quest’espressione una
moda... CHE SHOCK!”

Sembra vivere in una dimensione diversa dalla mia — sono io quella che è sconvolta, qui!

“...No, non mi riferivo a quello. Intendevo dire... che cosa vuoi da me?!”

“Beh, non possiamo stare qui alla porta tutto il giorno, quindi... permesso, sto entrando!”
— aprì la porta con quella che sembrava essere la forza di una centinaia di uomini, e invase
la mia stanza.

“Nooooooooo!” — tentai di scappare addentrandomi nella mia stanza, però Enoshima riuscì
a raggiungere e ad afferrare la mia nuca. “...fugyuu!”

“Questo non è il momento di fuggire, dico bene? Non sono forse io la grandiosa ladra che
ha rubato i tuoi preziosi quaderni? Non provi odio verso di me? Non mi disprezzi?”

“N-Non m’importa più... Non ho più bisogno di quei vecchi ricordi! Voglio dire, non riesco
nemmeno a ricordarli!”

Mi dimenai violentemente e in qualche modo riuscii a liberarmi dalla sua mano. Dopodiché
saltai sul mio letto il più velocemente che potei, avvolsi il mio intero corpo, dalla testa ai
piedi, con la coperta, e urlai supplicando: “Lasciami stare! Non coinvolgermi nei tuoi affari,
qualunque essi siano! Non hanno nulla a che vedere con me!”

Poi—

“Oh? Dunque hai intenzione di rinchiuderti nel tuo piccolo mondo...” — ascoltai la voce
indifferente di Enoshima attraverso la coperta. “Tuttavia, ciò significa che lascerai morire
Yasuke Matsuda... davvero ti sta bene?”

In un attimo le mie emozioni sommerse risalirono all’unisono, e si fecero strada verso il mio
petto.

“C-Cosa hai appena detto?! Farai qualcosa a Matsuda?!” — uscii dalla coperta come un
proiettile e mi fiondai verso Enoshima.

In seguito accadde qualcosa di inaspettato.

Junko Enoshima... mi abbracciò sorridendo.


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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“...Eh?”

Ero ancora esterrefatta quando cominciò a sussurrarmi nell’orecchio.

“Sì, così va bene. Devi odiarmi così tanto da volermi uccidere. Quanto più mi detesterai,
più disperante sarà il finale di questa storia... il che sarebbe perfetto.”

“A-Aspetta...! Lasciami andare...!”

“Odiami, disprezzami, combattimi... Scrollati di dosso quella corazza e lascia che la vera
te stessa si riveli. Non è il momento di rinchiuderti nel tuo mondo. Diamo alla luce una
nuova te. Forse ti farà male adesso, però non c’è di che preoccuparsi. Sono solo i dolori del
travaglio. Una volta che li avrai superati, sarà finalmente il momento di augurare buon
compleanno alla vera te stessa...!”

Diedi un morso all’orecchio di Enoshima.

“Owowowowowow!” — intanto che lei sobbalzava, mi liberai dalle sue grinfie. “M-Ma
fammi il favore! Perché mai dovrei essere partecipe di qualcosa del genere...?! Non ha nulla
a che vedere con me!”

“Ah ah! Che tu abbia o non abbia a che vedere con ciò, non importa!” — si accarezzò
l’orecchio che le avevo morso e si voltò verso di me con un sorriso estasiato sul viso.
“Incidenti stradali, disastri naturali, guerre... almeno ti rendi conto di quante persone
perdono la vita in questo mondo per cose che non le riguardano affatto?”

“M-Ma...”

“Non cambia niente! Beh, almeno per me!”

Cominciai a pregare. Buon Dio, ti prego, ascolta la mia preghiera. Per favore getta un
meteorite sulla testa di questa ragazza in quest’istante. Se lo fai, ti venererò per il resto
della mia vita, saresti secondo solo a Matsuda!

“Tra l’altro, tu sei completamente coinvolta. Dici di no solo perché non lo ricordi.”

“...Eh?” — deglutii istantaneamente le mie preghiere a causa della mia forte perplessità. “In
che... cosa sarei coinvolta?”

“Hm? Non è ovvio?” — Enoshima abbassò arbitrariamente la voce e dichiarò lo seguente.


“Sei profondamente coinvolta nel Peggiore e più Grande Incidente nella Storia
dell’Accademia Kibougamine.”
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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Mi voltai in fretta per consultare il quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi — ma Enoshima
mi afferrò la mano.

“L-Lasciami...!”

“Sul serio credi che le cose che non riesci a ricordare siano inutili e insignificanti? Sei
proprio scema se la pensi così.” — abbozzò un flebile sorriso e mi si avvicinò. “Vedi, non
importa quanto tu dimentichi. Le tue azioni non scompaiono. Il loro effetto si ripercuote
ancora adesso in quel mondo che hai scordato.”

“C-Cosa...?”

“Che c’è? Non ti è mai passato per la mente? Non hai mai pensato che le tue decisioni
possano aver generato dolore e tormento ad altre persone?”

“N-Non è...”

“È un mondo crudele quello là fuori, ma è quello in cui viviamo. La gente è collegata in


modi molto più complessi di quanto tu abbia mai immaginato. Le azioni di una singola
persona potrebbero salvare il mondo intero... Le azioni di una singola persona potrebbero
causare una catena di disperazione che trascinerebbe il mondo nel caos... Eh eh, non è
stupefacente? Questo è davvero un mondo in cui vale la pena vivere!”

Era un ragionamento così miserevole e stupido che provai imbarazzo solo ascoltandolo.

Tuttavia... c’era qualcosa sotto.

Da qualche parte nel profondo del mio cuore concordavo con le sue parole.

“...Capisci, ora? In tal caso, ritorniamo al discorso iniziale.” — Enoshima incrociò le


braccia. “Sto per cominciare a parlare velocemente, per cui presta attenzione. Sei
indubbiamente coinvolta nel Peggiore e più Grande Incidente nella Storia dell’Accademia
Kibougamine, però deduco che la tua prossima domanda sarà: «in che modo sarei
coinvolta?», corretto?”

“Q-Questo discorso sta proseguendo troppo velocemente...”

“Allora te lo dirò!” — mi ignorò e continuò. “Ecco, in realtà non posso dirtelo.”

“In che modo sarei coinvolta?!” — speravo che potesse essere chiara almeno su questo
punto.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

“Cioè, sarebbe palloso se te lo dicessi adesso... o perlomeno è ciò che penso. Ecco perché
dovresti scoprire per conto tuo esattamente in che maniera sei collegata all’incidente...
Credo che sia il genere di storia in cui ci troviamo.”

“S-Scoprirlo per conto mio...” — pensa che sia un gioco?!

“Probabilmente ti starai chiedendo se per me questo è un gioco, beh, in ogni caso non te lo
dirò. Questo è il genere di storia in cui ci troviamo. Tuttavia, è il momento perfetto per
avvisarti che sto per darti un indizio. Vedi, questo è il genere di storia in cui troviamo.”

Mi arresi. Il suo discorso era del tutto assurdo. Non riuscivo neppure a capire quale fosse il
suo punto.

“Cosa vorresti dire... esattamente?”

“Te l’ho appena detto, no? Sto per darti un indizio!” — Enoshima sembrava offesa.
“Comunque sia, una volta che te lo avrò dato, il mio compito qui sarà terminato. Dopo che
te lo avrò dato, me ne andrò senza dire una parola.”

“T-Te ne andrai via? Dici sul serio?!” — istintivamente proiettai il mio corpo in avanti.
Avvertii un’energia mai sentita prima percorrere tutto il mio corpo. “Allora dimmelo! E poi
vattene!”

“...D-D’accordo, non è come se tu avessi ferito i miei sentimenti o qualcosa di simile!” — le


labbra di Enoshima tremavano come se fosse sconvolta dalla mia gioia inaspettata. “Ad ogni
modo, quanto sto per dirti è importante, quindi assicurati di scrivere tutto.”

“Certo, certo! Ho capito, ora sbrigati però!” — mentre le facevo pressione, presi il mio
quaderno. Diede un debole colpo di tosse e alzò la voce come se stesse per fare un annuncio
importante.

“Tah-daaaah! Eccolo! L’indizio riguarda gli obiettivi di Junko Enoshima-chan!” — fece il


segno di vittoria con la mano destra. “Gli obiettivi sono due!” — abbassò una delle due dita
che formavano la V e lasciò il suo dito indice puntando verso l’alto. “Obiettivo numero uno!
Annientare completamente il simbolo di speranza di questa scuola, Izuru Kamukura!” —
poi alzò il suo dito medio. “Obiettivo numero due!”

Dopo una breve pausa per creare un effetto drammatico, alzò la voce al massimo e proseguì.

“...Uccidere l’amato e caro Yasuke Matsuda!”

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Udii un colpo e realizzai di aver lasciato cadere il mio quaderno a terra. Il mio corpo si
irrigidì. Non riuscii nemmeno a parlare.

— Uccidere l’amato e caro Yasuke Matsuda.

Quelle parole incomprensibili piantarono in me semi di paura, ansietà e confusione. Quei


semi crebbero al massimo in un istante, bloccando il mio corpo sul posto. Sentii di essere
stata trasformata in pietra, ero incapace di muovere un singolo dito.

Enoshima osservò attentamente la mia figura silenziosa per un breve momento, dopodiché…

“...”

Tutto taceva. La sua bocca era una linea retta saldamente chiusa, pareva star dichiarando di
non essere intenzionata a dire altro. In seguito, dopo essere stata quieta per alcuni secondi,
Enoshima agitò di poco la mano in segno di addio e uscì dalla mia stanza.

Nell’istante in cui udii la porta chiudersi, il mio corpo perse tutte le sue energie e mi
accovacciai, come se fossi stata colpita da anemia.

“M-Ma che...?” — la mia voce, somigliante al cinguettio di un uccello moribondo, uscii dal
profondo della mia gola. “M-Matsuda? Lei lo vuole...?”

— Uccidere?

Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere.

Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere.

Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere. Uccidere.

Tale parola crudele si impadronì del mio intero mondo. “L-Lei non può... non può proprio...”

La mia testa era bollente. Bollente abbastanza da far alzare i miei capelli.

“Lei non può... fare una cosa del genere...”

Anche il mio petto era bollente. Un’emozione intensa e incandescente fece esplodere il mio
cuore.

Poi… accadde qualcosa di strano.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

Un calore intenso come quello del magma bollì nel mio stomaco, crebbe gradualmente
dentro il mio corpo ed esplose quando arrivò al mio petto. L’esplosione fuggì dal mio cuore
e raggiunse ogni singolo muscolo del mio corpo…

…mi sentivo ringiovanita. Stimolata.

“NON... NON POSSO PERMETTERGLIELO!” — gridando, balzai fuori dalla stanza verso il
corridoio. Corsi veloce come un proiettile, in uno stato d’euforia che sbigottiva pure me. Le
pagine del quaderno dei ricordi di Ryouko Otonashi sventolavano nell’aria.

Mentre sentivo sventolare le pagine del mio fidato compagno, gridai nel mio cuore.

— Proteggerò il mio mondo!

— Salverò Matsuda!

Attraversai i corridoi del dormitorio come un uragano.

— Matsuda, aspettami!

— Presto sarò da te!

Ryouko Otonashi stava correndo. Io stavo correndo — così da poter diventare la salvatrice
del mondo di Matsuda ed io.

Tuttavia, allora non me n’ero ancora accorta.

Non mi ero ancora accorta che quel mio lavorare freneticamente per un obiettivo era in sé
l’inizio della mia disperazione.

Non mi ero ancora accorta di questa realtà disperante.

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Danganronpa/Zero – Volume 1 (Vers. 1.0) Traduzione: All-Ice Team

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All-Ice Team:

Liquid Snake! (traduttore/revisore)

Kleon990 (traduttore/revisore)

Subutai (revisore)

Mosale (traduttrice)

Kokomimi (traduttrice)

Aiuto esterno:

Red (traduttore)

BKDennis (revisore)

Vartan (revisore)

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