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5 Organi Linfoidi e Linfociti
5 Organi Linfoidi e Linfociti
Sappiamo che un antigene viene processato da cellule dendritiche, macrofagi e linfociti B per dare
il via alla risposta immunitaria adattativa, grazie all’intervento di cellule specializzate programmate
per riconoscere gli antigeni stessi: i linfociti.
I linfociti sono prodotti a livello degli organi linfoidi, che fanno parte del sistema linfoide -> è
costituito da organi linfoidi specializzati nel dare vita ai linfociti e nel permettere l’incontro tra
l’antigene e i linfociti stessi per dare il via alla risposta immunitaria specifica. Gli organi linfoidi
possono essere di due tipi: gli organi linfoidi primari (importanti nella creazione e maturazione dei
linfociti) e gli organi linfoidi secondari (forniscono un’ambiente adatto per un’efficace interazione
tra linfociti, cellule presentanti l’antigene e antigeni estranei).
Per permettere la diffusione dei linfociti abbiamo una rete di vasi linfatici che si affiancano e
confluiscono nei vasi sanguigni -> raccolgono la linfa e le cellule da tutti i distretti dell’organismo
posti anche molto lontani dagli organi (stessa cosa la fanno anche gli anticorpi).
LINFOCITI
I linfociti rappresentano le cellule cardine del sistema immunitario
specifico e sono le cellule più sofisticate della risposta immunitaria.
Sono piccole cellule rotondeggianti che si trovano ovunque
nell’organismo -> sono presenti nel sangue solo per un 2%, in
maggiore quantità a livello degli organi linfoidi (perché è dove
aspettano di farsi presentare l’antigene), ma li troviamo anche a
livello delle mucose di tanti tessuti e organi (guarda schema a
torta).
Nei ruminanti rappresentano fino al 60-65% dei globuli bianchi
(nelle altre specie sono i neutrofili i più rappresentati).
Il complesso BCR è stato chiamato BCR solo negli ultimi anni -> il
recettore per i linfociti T si è sempre conosciuto e detto come TCR
e che su questo ci fosse un anticorpo che funzionava da recettore
per l’antigene, per omogeneità quindi si è deciso di chiamarlo BCR.
LINFOCITI T
Anche i linfociti T originano da una cellula staminale del midollo osseo, per poi giungere al timo
attraverso la circolazione sanguigna, dove maturano e si differenziano (uguale in tutte le specie
viventi). Come già accennato, i linfociti T sono cellule altamente mobili che, una volta maturate,
migrano ai linfonodi controllando di continuo la superficie delle cellule dendritiche alla ricerca di un
antigene sui linfociti B per cui sono specifici -> quando lo individuano rallentano, si fermano e lo
legano formando una sinapsi immunologica. I linfociti T danno origine a due distinte
sottopopolazioni:
- Linfociti T helper (TH) -> attività regolatrice
- Linfociti citotossici (CTL) -> attività effettrice
LINFOCITI T HELPER
I linfociti T helper hanno attività regolatrice e sono caratterizzati dal possedere
il marker di membrana CD4 e dal non possedere il CD8 -> sono detti quindi
CD4+ e CD8-. Sono inoltre caratterizzati dal fatto di essere in grado di
riconoscere un antigene che gli viene presentato -> solo dopo il
riconoscimento dell’antigene possono essere attivati e avviare una risposta
immunitaria. L’antigene viene presentato dalle APC (cellule dendritiche,
macrofagi, linfociti B), le quali utilizzano per mostrare l’antigene un “piatto
d’argento” composto dalle molecole di istocompatibilità MHC di classe II.
Questi linfociti sono chiamati “helper” appunto perché aiutano le altre cellule
immunitarie ad arrivare ad un’efficace risposta umorale o cellulo-mediata, e
in alcuni casi giocano un ruolo fondamentale nella down-regolazione ->
sopprimono la risposta immunitaria.
Per svolgere queste funzioni molto diverse tra loro sono divise in sottopopolazioni:
- TH0 = corrisponde al precursore comune di tutte le altre sottopopolazioni -> è un linfocita
vergine che a seconda delle necessità di differenziano in qualcos’altro.
- TH1 = stimola le cellule effettrici a montare una risposta immunitaria cellulo-mediata (ha
ricevuto dei segnali che indicano che la risposta cellulo-mediata compiuta dai macrofagi e i
CTL è più efficace rispetto a quella umorale per quello specifico patogeno).
- TH2 = aiuta i linfociti B a differenziarsi in plasmacellule anticorpo secernenti, stimolando una
risposta immunitaria umorale. È l’antagonista delle TH1 -> citochine prodotte da una
sottopopolazione inibiscono la funzione dell’altra e viceversa.
- TH17 = sono coinvolte nella difesa contro le infezioni fungine e batteri extracellulari, ma
soprattutto intervengono quando TH1 e TH2 non sono state valide. Rispetto a queste due
inducono una risposta più specialistica in quanto sono in grado di indurre una mobilitazione
di massa dei neutrofili al sito di infezione.
- Treg = sono linfociti regolatori della risposta immunitaria. Mantengono la tolleranza del SI e
hanno un’attività soppressiva -> controllano i linfociti autoreattivi sopprimendoli mediante
contatto diretto e sopprimono l’attivazione dei linfociti T helper (e di conseguenza dei
citotossici) quando non ce n’è bisogno. I linfociti Treg sostituiscono i “vecchi” T suppressor,
che rappresentavano una sottopopolazione linfocitaria a sé stante come i T helper o
citotossici.
LINFOCITI T CITOTOSSICI
I linfociti T citotossici (CTL) sono caratterizzati dal possedere il marker CD8 e
dal non possedere il marker CD4 -> sono quindi CD4- e CD8+. Sono
caratterizzati dal fatto che sono in grado di riconoscere un antigene
presentatogli da qualsiasi cellula che risulti modificata attraverso le
molecole di istocompatibilità MHC di classe I. sono cellule dalla spiccata
attività effettrice -> lisano le cellule allogeniche (che veicolano antigeni
MHC di classe I diversi dai propri) e distruggono le cellule singeniche, che
presentano cioè gli stessi antigeni MHC che siano però modificati nella loro
struttura da un virus o da un’altra trasformazione neoplastica.
MARKER DEI LINFOCITI T
Ricircolo linfociti T
I linfociti non sono cellule statiche, ma si muovono in continuazione attraverso gli organi linfoidi
secondari -> i linfociti T helper sono i più movimentati, seguono poi i linfociti citotossici e i linfociti
B (sono praticamente statici). Tale movimento permette di dare ai linfociti la massima possibilità di
incontrare un invasore. Il movimento segue due percorsi diversificati a seconda dello stato di
maturazione del linfocita:
- Linfociti T vergini = quando escono dal timo non hanno ancora incontrato un antigene e per
questo esprimono sulla loro superficie un’ampia varietà di molecole di adesione per
viaggiare e fermarsi nei vari organi linfoidi secondari. Quando incontrano l’APC con
l’antigene corrispondente si attivano e si trasformano in linfociti T competenti. Se invece non
incontra l’antigene per cui è specifico, rientra nel circolo sanguigno (giro completo 12-24
ore) e se dopo un mese non l’ha ancora incontrato va in contro ad apoptosi.
- Linfociti T competenti = non esprimono una varietà di molecole ampia come i linfociti T
vergini perché durante l’attivazione l’espressione di alcune di queste è stata aumentata o
diminuita in base a dove i linfociti sono stati attivati -> se un linfocita T è stato attivato a
livello delle placche di Peyer, il linfocita esprimerà alti livelli di integrina e tenderà a tornare
alle placche di Peyer. Questo fenomeno di ritorno all’organo viene definito homing ->
ritornando si aumenta la possibilità di una loro attivazione.
Ricircolo dei linfociti B
Anche i linfociti B seguono più o meno la stessa logica:
- Linfociti B vergini = possono andare in giro in tutti gli organi linfoidi secondari alla ricerca del
proprio antigene.
- Linfociti B competenti = si spostano molto meno rispetto ai linfociti B vergini, la maggior
parte si stabiliscono negli organi linfoidi secondari (compreso il midollo osseo) e producono
anticorpi e lasciando che siano quest’ultimi a spostarsi.