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TITOLO I
DISPOSIZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO
CAPO I
RISULTATI DIFFERENZIALI
1. Art. 1
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ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 215.000
milioni di euro ed in 212.000 milioni di euro.
3. I livelli del ricorso al mercato di cui ai commi 1 e 2 si
intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di
rimborsare prima della scadenza o ristrutturare passività
preesistenti con ammortamento a carico dello Stato.
4. Le maggiori entrate tributarie che si realizzassero nel 2008
rispetto alle previsioni sono prioritariamente destinate a
realizzare gli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche
amministrazioni e sui saldi di finanza pubblica definiti dal
Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-
2011. In quanto eccedenti rispetto a tali obiettivi, le eventuali
maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale sono
destinate, qualora permanenti, a riduzioni della pressione
fiscale finalizzata al conseguimento degli obiettivi di sviluppo
ed equità sociale, dando priorità a misure di sostegno del
reddito di soggetti incapienti ovvero appartenenti alle fasce di
reddito più basse, salvo che si renda necessario assicurare la
copertura finanziaria di interventi urgenti ed imprevisti
necessari per fronteggiare calamità naturali ovvero
improrogabili esigenze connesse con la tutela della sicurezza
del Paese.
TITOLO II
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ENTRATA
2. Art. 2 ICI
Detrazione prima casa
(Riduzione della pressione fiscale )
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una verifica delle certificazioni inviate sulla base dei dati
statistici disponibili. Il rimborso sarà effettuato in acconto,
sulla base dei dati statistici disponibili alle Amministrazioni
dello Stato, con versamenti contestuali alle due scadenze di
pagamento dell’imposta di giugno e dicembre. Gli eventuali
conguagli saranno effettuati entro il 30 marzo dell’anno
successivo. Con decreto del Ministero dell’economia e delle
finanze, di concerto con i Ministeri dell’interno e degli Affari
regionali e delle Autonomie locali, sentita la Conferenza Stato-
Città ed autonomie locali,, verranno stabilite le disposizioni di
attuazione dei rimborsi.
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ripartire tra gli aventi diritto, non sono tra loro cumulabili e il
contribuente ha diritto, a sua scelta, di fruire della detrazione
più favorevole.
1-quinquies. Le detrazioni di cui ai commi da 01 a 1-
ter, sono rapportate al periodo dell’anno durante il quale
l’unità immobiliare locata è adibita ad abitazione principale.
Per abitazione principale si intende quella nella quale il
soggetto titolare del contratto di locazione o i suoi familiari
dimorano abitualmente.
1-sexies. Qualora la detrazione spettante sia di
ammontare superiore all’imposta lorda diminuita, nell’ordine,
delle detrazioni di cui agli articoli 12, e 13, è riconosciuto un
ammontare pari alla quota di detrazione che non ha trovato
capienza nella predetta imposta. Con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze sono stabilite le modalità per
l’attribuzione del predetto ammontare.”.
5. Nell’articolo 13, del testo unico delle imposte sui redditi di Assegno di
cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre mantenimento
1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nel comma 5, dopo le parole: “lettere e), f), g), h) e
i)”, sono aggiunte le seguenti: “ ad esclusione di quelli
derivanti dagli assegni periodici indicati nell’articolo 10,
comma 1, lettera c), fra gli oneri deducibili,”;
b) dopo il comma 5 è aggiunto il seguente: “5-bis. Se
alla formazione del reddito complessivo concorrono redditi
derivanti dagli assegni periodici indicati fra gli oneri deducibili
nell’articolo 10, comma 1, lettera c), spetta una detrazione
dall’imposta lorda, non cumulabile con quelle previste dai
commi 1, 2, 3, 4 e 5, in misura pari a quelle di cui al comma 3,
non rapportate ad alcun periodo nell’anno.”.
Esenzione irpef
7. Nell’articolo 11 del testo unico delle imposte sui redditi,
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, dopo il
comma 2 è inserito il seguente: “2-bis. Se alla formazione del
reddito complessivo concorrono soltanto redditi fondiari di cui
all’articolo 25 di importo complessivo non superiore a 500
euro, l’imposta non è dovuta.”.
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9. Nel testo unico delle imposte dirette, approvato con il Deduzione prima casa
decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1986, n.
917, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 12, dopo il comma 4, è inserito il seguente :
“4-bis. Ai fini del comma 1 il reddito complessivo è
assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare
adibita ad abitazione principale e di quello delle
relative pertinenze di cui all’articolo 10, comma 3-
bis.”;
b) all’articolo 13, dopo il comma 6, è inserito il seguente:
“6-bis. Ai fini del presente articolo il reddito
complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità
immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello
delle relative pertinenze di cui all’articolo 10, comma
3-bis.”.
12. E' prorogata per gli anni 2008, 2009 e 2010, nella misura e
alle condizioni ivi previste, l'agevolazione tributaria in materia
di recupero del patrimonio edilizio relativa alle prestazioni di
cui all'articolo 7, comma 1, lettera b) della legge 23 dicembre
1999, n. 488, fatturate dal 1° gennaio 2008.
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“Se il trasferimento ha per oggetto immobili compresi in piani residenziale
urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei
programmi di edilizia residenziale comunque denominati, a
condizione che l’intervento cui è finalizzato il trasferimento
venga completato entro cinque anni dalla stipula dell’atto:
1%”.
17. L’articolo 36, comma 15, del decreto legge 4 luglio 2006,
n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto
2006, n. 248, come modificato dall’articolo 1, comma 306,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è abrogato.
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quinto, per l'intero importo che trova capienza in essi. La
presente disposizione non si applica per le perdite determinate
a norma dell'articolo 66. Si applicano le disposizioni del
comma 2 dell'articolo 84 e, limitatamente alle società in nome
collettivo ed in accomandita semplice, quelle di cui al comma
3 del citato articolo 84.”.
3. IRES
Art. 3
Modifiche base
(Razionalizzazione della disciplina in materia di IRES e di imponibile e riduzione
IVA) aliquota IRES
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b), dell’articolo 110, sono deducibili in ciascun periodo
d’imposta fino a concorrenza degli interessi attivi e proventi
assimilati. L’eccedenza è deducibile nel limite del 30 per cento
del risultato operativo lordo della gestione caratteristica.
2. Per risultato operativo lordo si intende la differenza tra il
valore e i costi della produzione di cui al primo comma lettere
A) e B) dell’articolo 2425 del codice civile, con esclusione
delle voci 10, lettere a) e b), così come risultanti dal conto
economico dell’esercizio; per i soggetti che redigono il
bilancio in base ai principi contabili internazionali si assumono
le voci di conto economico corrispondenti.
3. Ai fini del presente articolo, assumono rilevanza gli interessi
passivi e gli interessi attivi, nonché gli oneri e i proventi
assimilati, derivanti da contratti di mutuo, da contratti di
locazione finanziaria, dall’emissione di obbligazioni e titoli
similari e da ogni altro rapporto avente causa finanziaria, con
esclusione degli interessi impliciti derivanti da debiti di natura
commerciale.
4. Gli interessi passivi e gli oneri assimilati indeducibili in un
determinato periodo d’imposta sono dedotti dal reddito dei
successivi periodi d’imposta, ma non oltre il quinto, se e nei
limiti in cui, in tali periodi, l’importo degli interessi passivi e
degli oneri assimilati di competenza, eccedenti gli interessi
attivi e i proventi assimilati sia inferiore al 30 per cento del
risultato operativo lordo di competenza.
5. Le disposizioni dei commi precedenti non si applicano alle
banche e agli altri soggetti finanziari indicati nell’articolo 1 del
decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 87, alle imprese di
assicurazione nonché alle società capogruppo di gruppi bancari
e assicurativi.
6. Resta ferma l’applicazione prioritaria delle regole di
indeducibilità assoluta previste dai commi 7 e 10 dell’articolo
110 del presente testo unico, dall’articolo 3, comma 115, della
legge 28 dicembre 1995, n. 549, in materia di interessi su titoli
obbligazionari e dall’articolo 1, comma 465, della legge 30
dicembre 2004, n. 311, in materia di interessi sui prestiti dei
soci delle società cooperative.
7. In caso di partecipazione al consolidato nazionale di cui alla
sezione seconda del presente capo, l’eventuale eccedenza di
interessi passivi ed oneri assimilati indeducibili generatasi in
capo a un soggetto può essere portata in abbattimento del
reddito complessivo di gruppo se e nei limiti in cui altri
soggetti partecipanti al consolidato presentino, per lo stesso
periodo d’imposta, un risultato operativo lordo capiente non
integralmente sfruttato per la deduzione. Tale regola si applica
anche alle eccedenze oggetto di riporto in avanti, con
esclusione di quelle generatesi anteriormente all’ingresso nel
consolidato nazionale.”;
i) gli articoli 97 e 98 sono abrogati;
l) nell’articolo 102:
1) il comma 3 è abrogato;
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2) il comma 7 è sostituito dal seguente: “7. Per i beni
concessi in locazione finanziaria l’impresa concedente che
imputa a conto economico i relativi canoni deduce quote di
ammortamento determinate in ciascun esercizio nella misura
risultante dal relativo piano di ammortamento finanziario. Per
l’impresa utilizzatrice che imputa a conto economico i canoni
di locazione finanziaria, la deduzione è ammessa a condizione
che la durata del contratto non sia inferiore ai due terzi del
periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente
stabilito a norma del comma 2, in relazione all'attività
esercitata dall'impresa stessa; in caso di beni immobili, qualora
l’applicazione della regola del periodo precedente determini un
risultato inferiore a undici anni ovvero superiore a diciotto
anni, la deduzione è ammessa se la durata del contratto non è,
rispettivamente, inferiore a undici anni ovvero pari almeno a
diciotto anni; la quota di interessi impliciti desunta dal
contratto è soggetta alle regole dell’articolo 96.”;
m) nell’articolo 102-bis, il comma 4 è abrogato;
n) nell’articolo 108, comma 2, i periodi dal secondo al quarto
sono sostituiti dai seguenti: “Le spese di rappresentanza sono
deducibili nel periodo d’imposta di sostenimento se
rispondenti ai requisiti di inerenza e congruità stabiliti con
decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, anche in
funzione della natura e della destinazione delle stesse, del
volume dei ricavi dell’attività caratteristica dell’impresa e
dell’attività internazionale dell’impresa. Tra le spese
qualificabili come spese di rappresentanza e sottoposte ai limiti
di inerenza e congruità previste dal predetto decreto, possono
essere contemplate anche le perdite fiscali di società sportive
professionistiche controllate, oggetto di consolidamento ai
sensi delle sezioni seconda e terza del presente capo. Sono
comunque deducibili le spese relative a beni distribuiti
gratuitamente di valore unitario non superiore a euro 50.”;
o) nell’articolo 109:
1) al comma 4, lettera b), le parole da: “Gli
ammortamenti dei beni materiali”, fino a: “, che hanno
concorso alla formazione del reddito.”, sono soppresse;
2) al comma 5, secondo periodo, le parole: “per la parte
corrispondente al rapporto di cui ai commi 1, 2 e 3
dell’articolo 96”, sono sostituite dalle seguenti: “per la parte
corrispondente al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e altri
proventi che concorrono a formare il reddito d’impresa o che
non vi concorrono in quanto esclusi e l’ammontare
complessivo di tutti i ricavi e proventi”;
3) il comma 6 è abrogato;
p) nell’articolo 119, comma 1, lettera d), la parola: Decorrenza della
«ventesimo», è sostituita dalla seguente: «sedicesimo»; disciplina di cui al
q) l’articolo 122 è sostituito dal seguente: “Art. 122. (Obblighi comma 1
della società o ente controllante) 1. La società o ente
controllante presenta la dichiarazione dei redditi del
consolidato, calcolando il reddito complessivo globale
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risultante dalla somma algebrica dei redditi complessivi netti
dichiarati da ciascuna delle società partecipanti al regime del
consolidato e procedendo alla liquidazione dell’imposta di
gruppo secondo le disposizioni attuative contenute nel decreto
ministeriale di cui all’articolo 129 e in quello di approvazione
del modello annuale di dichiarazione dei redditi.»;
r) nell’articolo 134, comma 1, la lettera a) è abrogata;
s) gli articoli 123 e 135 sono abrogati;
t) dopo l’articolo 139 è aggiunto il seguente: “Art. 139-bis
(Recupero perdite compensate) 1. Nell’ipotesi di interruzione
o di mancato rinnovo del consolidato mondiale, i dividendi o
le plusvalenze derivanti dal possesso o dal realizzo delle
partecipazioni nelle società consolidate, percepiti o realizzate
dall’ente o società consolidante dal periodo d’imposta
successivo all’ultimo periodo di consolidamento, per la parte
esclusa o esente in base alle ordinarie regole, concorrono a
formare il reddito, fino a concorrenza della differenza tra le
perdite della società estera che si considerano dedotte e i
redditi della stessa società inclusi nel consolidato. La stessa
regola si applica durante il periodo di consolidamento in caso
di riduzione della percentuale di possesso senza il venir meno
del rapporto di controllo.
2. Con il decreto di cui all’articolo 142 sono stabilite le
disposizioni attuative del comma 1, anche per il
coordinamento con gli articoli 137 e 138.”;
u) nell’articolo 172, comma 7, è aggiunto, in fine, il seguente
periodo: “Le disposizioni del presente comma si applicano
anche agli interessi indeducibili oggetto di riporto in avanti di
cui al comma 4 dell’articolo 96.”.
2. Le disposizioni del comma 1 lettere a), b), c), d), f), numero
2), i), m), n), o), numeri 2) e 3) e u), si applicano a decorrere
dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31
dicembre 2007. Le disposizioni del comma 1, lettera h), si
applicano dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al
31 dicembre 2007, e per i primi tre periodi d’imposta di Rideterminazione delle
applicazione della nuova disciplina degli interessi passivi, il percentuali
limite del riporto in avanti dell’eccedenza non dedotta è esteso
dal quinto al decimo periodo successivo a quello di
competenza. Le disposizioni del comma 1 lettere e) e f),
numero 1), si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in
corso al 31 dicembre 2007. La disposizione della lettera g) ha
effetto per le plusvalenze realizzate a decorrere dal periodo di Tassazione del reddito
imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007; di impresa delle
resta ferma l’esenzione in misura pari all’84 per cento per le imprese individuali e
plusvalenze realizzate dalla predetta data fino a concorrenza delle società di persone
delle svalutazioni dedotte ai fini fiscali nei periodi imposta con aliquota
anteriori a quello in corso al 1° gennaio 2004. La disposizione proporzionale
della lettera l), numero 1), si applica a decorrere dal periodo di
imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 e la
disposizione del numero 2, concernente la durata minima dei
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contratti di locazione finanziaria, si applica a decorrere dai
contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2008. La
disposizione della lettera o), numero 1), ha effetto dal periodo
d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007,
ferma restando l’applicazione in via transitoria delle
disposizioni dell’articolo 109, lettera b), terzo, quarto e quinto
periodo, nel testo previgente le modifiche apportate dalla
presente legge, per il recupero delle eccedenze risultanti alla
fine del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2007. Il
contribuente ha tuttavia la facoltà di eliminare il vincolo di
disponibilità gravante sulle riserve in sospensione, ma senza
alcun effetto sui valori fiscali dei beni e degli altri elementi,
assoggettandole in tutto o in parte a imposta sostituiva con
aliquota dell’uno per cento; l’imposta sostituiva deve essere
versata in unica soluzione entro il termine di versamento
dell’imposta sul reddito relativa al periodo d’imposta in corso
al 31 dicembre 2007. La eliminazione della rettifica di Imposta sostituiva per
consolidamento concernente la quota imponibile dei dividendi le operazioni di
distribuiti dalle società controllate, conseguente alle modifiche riorganizzazione e per il
recate dalle lettere q) ed r) del comma 1, ha effetto dalle riallineamento dei
delibere di distribuzione adottate a partire dal 1° settembre valori civili e fiscali
2007, esclusa la delibera riguardante la distribuzione dell’utile
relativo all’esercizio anteriore a quello in corso al 31 dicembre
2007. L’eliminazione delle rettifiche di consolidamento
concernenti il regime di neutralità per i trasferimenti
infragruppo, conseguente alle modifiche recate dalla lettera s)
del comma 1, si applica ai trasferimenti effettuati a partire dal
periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data del 31
dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione degli articoli 124,
comma 1, 125, comma 1 e 138, comma 1.
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di tali redditi a tassazione separata con l’aliquota del 27,5 per
cento, a condizione che i redditi prodotti ovvero imputati per
trasparenza non siano prelevati o distribuiti. In caso di
successivo prelievo o distribuzione, i redditi soggetti a
tassazione separata concorrono a formare il reddito
complessivo imponibile e l’imposta già versata si scomputa
dall’imposta corrispondente ai redditi prelevati o distribuiti.
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seguito di tali operazioni.”;
c) nell’articolo 175:
1) al comma 1, le parole: “di aziende e”, e le parole:
“all’azienda o”, sono soppresse;
2) i commi 3 e 4 sono abrogati;
d) nell’articolo 176: Modifiche base
1) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Le imponibile e riduzione
disposizioni del comma 1 si applicano anche se il conferente o aliquota IRAP
il conferitario è un soggetto non residente, qualora il
conferimento abbia ad oggetto aziende situate nel territorio
dello Stato.”;
2) dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti: “2-bis. In
caso di conferimento dell’unica azienda dell’imprenditore
individuale, la successiva cessione delle partecipazioni
ricevute a seguito del conferimento è disciplinata dagli articoli
67, comma 1, lettera c) e 68, assumendo come costo delle
stesse l’ultimo valore fiscale dell’azienda conferita.
2-ter. In luogo dell’applicazione delle disposizioni dei commi
precedenti, la società conferitaria può optare, nella
dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio nel corso del
quale è stata posta in essere l’operazione o, al più tardi, in
quella del periodo d’imposta successivo, per l’applicazione, in
tutto o in parte, sui maggiori valori attribuiti in bilancio agli
elementi dell’attivo costituenti immobilizzazioni materiali e
immateriali relativi all’azienda ricevuta, di un’imposta
sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche,
dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale
sulle attività produttive, con aliquota del 18 per cento. I
maggiori valori assoggettati a imposta sostitutiva si
considerano riconosciuti ai fini dell’ammortamento a partire
dal periodo d’imposta nel corso del quale è esercitata
l’opzione; in caso di realizzo dei beni anteriormente al secondo
periodo d’imposta successivo a quello dell’opzione, il costo
fiscale è ridotto dei maggiori valori assoggettati a imposta
sostitutiva e dell’eventuale maggior ammortamento dedotto e
l’imposta sostituiva versata è scomputata dall’imposta sui
redditi ai sensi degli articoli 22 e 79.”;
3) al comma 3, le parole: “il regime di continuità dei
valori fiscali riconosciuti”, sono sostituite dalle seguenti: “i
regimi di continuità dei valori fiscali riconosciuti o di
imposizione sostitutiva”, e le parole: “totale” e “parziale”,
sono soppresse;
4) al comma 5, premettere le seguenti parole: “Nelle
ipotesi di cui ai commi 1, 2 e 2-bis,”;
5) il comma 6 è abrogato.
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fiscali ai maggiori valori di bilancio iscritti in occasione di
operazioni effettuate entro il periodo d’imposta in corso al 31
dicembre 2007, nei limiti dei disallineamenti ancora esistenti
alla chiusura di detto periodo o del periodo successivo. Con
decreto di natura non regolamentare del Ministro
dell’economia e delle finanze sono adottate le disposizioni
attuative per l’esercizio e gli effetti dell’opzione, per
l’accertamento e la riscossione dell’imposta sostitutiva e per il
coordinamento con le disposizioni recate dai commi da 242 a
249 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in
materia di agevolazioni alle operazioni di aggregazioni
aziendali. In caso di applicazione parziale dell’imposta
sostitutiva, l’esercizio dell’opzione può essere subordinato al
rispetto di limiti minimi.
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e di separarne la disciplina applicativa e dichiarativa da quella
concernente le imposte sul reddito, al decreto legislativo 15
dicembre 1997, n. 446, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) l’articolo 5 è sostituito dal seguente: “Art. 5
(Determinazione del valore della produzione netta delle
società di capitali ed enti commerciali). 1. Per i soggetti di cui
all’articolo 3, comma 1, lettere a), non esercenti le attività di
cui agli articoli 6 e 7, la base imponibile è determinata dalla
differenza tra il valore e i costi della produzione di cui al primo
comma lettere A) e B) dell’articolo 2425 del codice civile, con
esclusione delle voci 9, 10, lettere c) e d), 12 e 13, così come
risultanti dal conto economico dell’esercizio.
2. Per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi
contabili internazionali, la base imponibile è determinata
assumendo le voci del valore e dei costi della produzione
corrispondenti a quelle indicate nel comma 1.
3. Tra i componenti negativi non si considerano comunque in
deduzione: le spese per il personale dipendente e assimilato
classificate in voci diverse dalla citata voce B9, nonché i costi,
i compensi e gli utili indicati nel comma 1, lettera b), numeri
da 2 a 5 dell’articolo 11; la quota interessi dei canoni di
locazione finanziaria, desunta dal contratto; le perdite su
crediti; l’imposta comunale sugli immobili di cui al decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. I contributi erogati in
base a norma di legge concorrono comunque alla formazione
del valore della produzione, fatta eccezione per quelli correlati
a costi indeducibili.
4. I componenti positivi e negativi classificabili in voci del
conto economico diverse da quelle indicate al comma 1
concorrono alla formazione della base imponibile se correlati a
componenti rilevanti della base imponibile di periodi
d’imposta precedenti o successivi.
5. Indipendentemente dalla effettiva collocazione nel conto
economico, i componenti positivi e negativi del valore della
produzione sono accertati secondo i criteri di corretta
qualificazione, imputazione temporale e classificazione
previsti dai principi contabili adottati dall’impresa”;
b) dopo l’articolo 5 è inserito il seguente: “Art. 5-bis
(Determinazione del valore della produzione netta delle
società di persone e delle imprese individuali). 1. Per i soggetti
di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b), la base imponibile é
determinata dalla differenza tra l'ammontare dei ricavi di cui
all'articolo 85, comma 1, lettere a), b), f) e g), del testo unico
delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e delle variazioni
delle rimanenze finali di cui agli articoli 92 e 93 dello stesso
testo unico, e l'ammontare dei costi delle materie prime,
sussidiarie e di consumo, delle merci, dei servizi,
dell'ammortamento e dei canoni di locazione anche finanziaria
dei beni strumentali materiali e immateriali. Non sono
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deducibili: le spese per il personale dipendente e assimilato; i
costi, i compensi e gli utili indicati nel comma 1, lettera b),
numeri da 2 a 5 dell’articolo 11; la quota interessi dei canoni di
locazione finanziaria, desunta dal contratto; le perdite su
crediti; l’imposta comunale sugli immobili di cui al decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. I contributi erogati in
base a norma di legge concorrono comunque alla formazione
del valore della produzione, fatta eccezione per quelli correlati
a costi indeducibili. I componenti rilevanti si assumono
secondo le regole di qualificazione, imputazione temporale e
classificazione valevoli per la determinazione del reddito
d’impresa ai fini dell’imposta personale.”;
c) l’articolo 6 è sostituito dal seguente: “Art. 6
(Determinazione del valore della produzione delle banche e di
altri enti e società finanziarie). 1. Per le banche e gli altri enti
e società finanziari indicati nell’articolo 1 del decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 87, come modificato
dall’articolo 157 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n.
385, salvo quanto previsto nei successivi commi, la base
imponibile è determinata dalla somma algebrica delle seguenti
voci del conto economico redatto in conformità agli schemi
risultanti dai provvedimenti emessi ai sensi dell’articolo 9,
comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38: a)
margine d’intermediazione ridotto del cinquanta per cento dei
dividendi; b) ammortamenti dei beni materiali e immateriali ad
uso funzionale per un importo pari al 90 per cento; c) altre
spese amministrative per un importo pari al 90 per cento.
2. Per le società di intermediazione mobiliare e gli
intermediari, diversi dalle banche, abilitati allo svolgimento
dei servizi di investimento indicati nell’articolo 1 del decreto
legislativo 23 luglio 1996, n. 415, iscritti nell’albo previsto
dall’articolo 9 dello stesso decreto, assume rilievo la
differenza tra la somma degli interessi attivi e proventi
assimilati relativi alle operazioni di riporto e di pronti contro
termine e le commissioni attive riferite ai servizi prestati
dall’intermediario e la somma degli interessi passivi e oneri
assimilati relativi alle operazioni di riporto e di pronti contro Norme generali sulle
termine e le commissioni passive riferite ai servizi prestati modalità e sui limiti di
dall’intermediario. utilizzo dei crediti
3. Per le società di gestione dei fondi comuni di investimento, d’imposta per incentivi
di cui alle leggi 23 marzo 1983, n. 77, e 14 agosto 1993, n.
344, e al decreto legislativo 25 gennaio 1996, n. 84, si assume Modifiche alla
la differenza tra le commissioni attive e passive. disciplina dell’IVA di
4. Per le società di investimento a capitale variabile, si assume gruppo
la differenza tra le commissioni di sottoscrizione e le
commissioni passive dovute a soggetti collocatori.
5. Per i soggetti indicati nei commi 2, 3 e 4, si deducono i
componenti negativi delle lettere d) ed e) del comma 1 nella
misura ivi indicata.
6. I componenti positivi e negativi si assumono così come
risultanti dal conto economico dell’esercizio redatto secondo i
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criteri contenuti nei Provvedimenti della Banca d’Italia 22
dicembre 2005 e 14 febbraio 2006, adottati ai sensi
dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 febbraio, 2005, n. 38.
Si applica il comma 4 dell’articolo 5.
7. Per la Banca d’Italia e l’Ufficio Italiano dei cambi, per i
quali assumono rilevanza i bilanci compilati in conformità ai
criteri di rilevazione e di redazione adottati dalla Banca
Centrale Europea ai sensi dello Statuto del SEBC e alle
raccomandazioni dalla stessa formulate in materia, la base
imponibile è determinata dalla somma algebrica delle seguenti
componenti: a) interessi netti; b) risultato netto da commissioni
provvigioni e tariffe; c) costi per servizi di produzione di
banconote; d) risultato netto della redistribuzione del reddito
monetario; e) interessi attivi; f) ammortamenti delle
immobilizzazioni materiali e immateriali, nella misura del 90
per cento; g) spese di amministrazione, nella misura del 90 per
cento.
8. Per i soggetti indicati nei commi precedenti, non è
comunque ammessa la deduzione: dei costi, dei compensi e
degli utili indicati nel comma 1, lettera b), numeri da 2 a 5
dell’articolo 11; della quota interessi dei canoni di locazione
finanziaria, desunta dal contratto; dell’imposta comunale sugli
immobili di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
504. I contributi erogati in base a norma di legge concorrono
comunque alla formazione del valore della produzione, fatta
eccezione per quelli correlati a costi indeducibili.
9. Per le società la cui attività consiste, in via esclusiva o
prevalente, nella assunzione di partecipazioni in società
esercenti attività diversa da quella creditizia o finanziaria, per
le quali sussista l’obbligo dell’iscrizione, ai sensi dell’articolo
113 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385,
nell’apposita sezione dell’elenco generale dei soggetti operanti
nel settore finanziario, la base imponibile è determinata
aggiungendo al risultato derivante dall’applicazione
dell’articolo 5 la differenza tra gli interessi attivi e proventi
assimilati e gli interessi passivi e oneri assimilati.”;
d) l’articolo 7 è sostituito dal seguente: “Art. 7
(Determinazione del valore della produzione netta delle
imprese di assicurazione) 1. Per le imprese di assicurazione, la
base imponibile è determinata apportando alla somma dei
risultati del conto tecnico dei rami danni (voce 29) e del conto
tecnico dei rami vita (voce 80) del conto economico le
seguenti variazioni: a) gli ammortamenti dei beni strumentali ,
ovunque classificati, e le altre spese di amministrazione (voci
24 e 70), sono deducibili nella misura del 90 per cento; b) i
dividendi (voce 33) sono assunti nella misura del cinquanta per
cento.
2. Dalla base imponibile non sono comunque ammessi in
deduzione: le spese per il personale dipendente e assimilato
ovunque classificate nonché i costi, i compensi e gli utili
indicati nel comma 1, lettera b), numeri da 2 a 5 dell’articolo
17
11; le svalutazioni, le perdite e le riprese di valore dei crediti;
la quota interessi dei canoni di locazione finanziaria, desunta
dal contratto; l’imposta comunale sugli immobili di cui al
decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504.
3. I contributi erogati in base a norma di legge concorrono
comunque alla formazione del valore della produzione, fatta
eccezione per quelli correlati a costi indeducibili.
4. I componenti positivi e negativi si assumono così come
risultanti dal conto economico dell’esercizio redatto in
conformità ai criteri contenuti nel decreto legislativo 26
maggio 1997, n. 173, e alle istruzioni impartite dall’ISVAP
con il Provvedimento n. 735 del 1° dicembre 1997.”;
e) nell’articolo 8, è aggiunto, infine, il seguente periodo: “I
compensi, i costi e gli altri componenti si assumono così come
rilevanti ai fini della dichiarazione dei redditi.”;
f) all’articolo 11:
1) nel comma 1, lettera a), numeri 2) e 3), le parole: “pari a
5.000” e “fino a 10.000”, sono sostituite, rispettivamente, con:
“pari a 4.600” e con: “fino a 9.200”;
2) nello stesso comma 1, lettera b), i numeri 1) e 6) sono
abrogati e al numero 2 sono aggiunte le seguenti parole:
“nonché i compensi attribuiti per obblighi di fare, non fare o
permettere di cui alla lettera l) del citato comma 1 dell’articolo
67;
3) i commi 2, 3 e 4 sono abrogati;
4) nel comma 4-bis, le parole: “euro 8.000”, “euro 6.000”,
“euro 4.000” e “euro 2000” sono sostituite, rispettivamente,
con “euro 7350”, “euro 5.500”, “euro 3.700” e “euro 1.850”;
5) nel comma 4-bis.1, le parole: “pari a euro 2.000”, sono
sostituite dalle seguenti: “pari a euro 1.850”;
g) l’articolo 11-bis è abrogato;
h) nell’articolo 16, comma 1, le parole: “l’aliquota del 4,25 per
cento”, sono sostituite dalle seguenti: “l’aliquota del 3,9 per
cento”.
18
unico, il cui ammontare complessivo è deducibile in sei quote
costanti a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in
corso alla suddetta data del 31 dicembre 2007. Resta fermo il
concorso alla formazione della base imponibile delle quote
residue delle plusvalenze o delle altre componenti positive
conseguite fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre
2007 e la cui tassazione sia stata rateizzata in applicazione
della precedente disciplina.
19
quanto previsto dal primo periodo del presente comma ed in
considerazione dell’effettivo utilizzo dei crediti d’imposta
previsti dagli articoli 7 e 8 della legge 23 dicembre 2000, n.
388, le risorse finanziarie a tale fine preordinate, esistenti
presso la contabilità speciale 1778 - Fondi di bilancio, sono
ridotte di 1.500 milioni di euro. Le predette risorse sono
versate al bilancio dello Stato nella misura di 500 milioni di
euro annui per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010.
19. All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296: Credito di imposta per
a) nel comma 280, secondo periodo, la parola: “15” è sostituita la ricerca
dalla seguente: “40”;
b) nel comma 281, la parola: “15”, è sostituita dalla seguente
“50”;
c) il comma 284 è abrogato.
Dividendi in uscita
20. In attuazione del parere motivato della Commissione delle
Comunità Europee n. C(2006)2544 del 28 giugno 2006, al
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.
600, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 27:
1) al comma 3, primo periodo, dopo le parole: “soggetti
non residenti nel territorio dello Stato”, sono aggiunte le
seguenti: “diversi dalle società ed enti indicati nel comma
3-ter,”;
2) al comma 3, terzo periodo, dopo le parole: “azionisti di
risparmio”, sono aggiunte le seguenti: “e dalle società ed
enti indicati nel comma 3-ter”;
3) al comma 3-bis, primo periodo, le parole: “di cui al
comma 3”, sono sostituite dalle seguenti: “di cui ai commi
3 e 3-ter”;
4) dopo il comma 3-bis, è aggiunto il seguente: “3-ter. La
ritenuta è operata a titolo di imposta e con l’aliquota
dell’1,375 per cento sugli utili corrisposti alle società e agli
enti soggetti ad un’imposta sul reddito delle società negli
Stati membri dell’Unione Europea e negli Stati aderenti
all’Accordo sullo spazio economico europeo che sono
inclusi nella lista cui al decreto del Ministro dell'economia
e delle finanze emanato ai sensi dell'articolo 168-bis del
testo unico delle imposte suoi redditi di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ed
ivi residenti, in relazione alle partecipazioni, agli strumenti
finanziari di cui all’articolo 44, comma 2, lettera a), del
predetto testo unico e ai contratti di associazione in
partecipazione di cui all’articolo 109, comma 9, lettera b),
del medesimo testo unico non relative a stabili
organizzazioni nel territorio dello Stato.”;
b) all’articolo 27-bis, commi 1 e 3, le parole: “al terzo
comma”, sono sostituite dalle seguenti: “ai commi 3, 3-
bis e 3-ter”;
c) all’articolo 27-ter, comma 1, le parole: “commi 1 e 3”,
20
sono sostituite dalle seguenti: “commi 1, 3, e 3-ter”.
21
26. Il credito d’imposta è commisurato all’ammontare
complessivo dei costi sostenuti per l’acquisizione di:
a) beni mobili ed arredi specifici, attrezzature
informatiche, macchine d’ufficio, impianti ed
attrezzature varie;
b) programmi informatici e brevetti concernenti
nuove tecnologie di servizi.
30. All’articolo 74-ter del decreto del Presidente della Detraibilità per IVA
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo il comma 8 è congressuale
aggiunto il seguente:
“8-bis. Le agenzie di viaggi e turismo possono applicare, per
l’organizzazione di convegni, congressi e simili effettuati nel
territorio dello Stato a diretto vantaggio del cliente e
limitatamente alle prestazioni alberghiere, il regime ordinario
dell’imposta sul valore aggiunto”.
22
riferite proporzionalmente al costo dell’area e al costo del
fabbricato.
….. 33. Al testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del White list
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono
apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 2, il comma 2-bis è sostituito dal seguente: “2-
bis. Si considerano altresì residenti, salvo prova contraria, i
cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione
residente e trasferiti in Stati o territori diversi da quelli
individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle
finanze, di concerto con il Ministro degli affari esteri, da
pubblicare in Gazzetta Ufficiale.”;
b) all’articolo 10, comma 1, lettera e-bis), secondo periodo,
le parole: “e negli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio
economico europeo che sono inclusi nella lista di cui al
decreto del Ministro delle finanze 4 settembre 1996,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 19 settembre
1996, e successive modificazioni, emanato in attuazione
dell’articolo 11, comma 4, lettera c) del decreto legislativo
1° aprile 1996, n. 239;”, sono sostituite dalle seguenti: “e
negli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico
europeo che sono inclusi nella lista di cui al decreto
ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis;”;
c) all’articolo 47, comma 4, il primo periodo è sostituito dal
seguente: “Nonostante quanto previsto dai commi
precedenti, concorrono integralmente alla formazione del
reddito imponibile gli utili provenienti da società residenti
in Stati o territori diversi da quelli di cui al decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis, salvo nel caso in cui gli stessi non
siano già stati imputati al socio ai sensi del comma 1
dell’articolo 167 e dell'articolo 168 o se ivi residenti sia
avvenuta dimostrazione, a seguito dell'esercizio
dell'interpello secondo le modalità del comma 5, lettera b),
dello stesso articolo 167, del rispetto delle condizioni
indicate nella lettera c) del comma 1 dell'articolo 87.”;
d) all’articolo 68, comma 4, nel primo periodo, le parole:
“Paesi o territori a regime fiscale privilegiato di cui al
decreto del Ministro dell’economia e delle finanze adottato
ai sensi dell’articolo 167, comma 4,”, sono sostituite dalle
seguenti: “Stati o territori diversi da quelli di cui al decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis”;
e) all’articolo 73:
1) al comma 3, secondo periodo, le parole: “istituiti in Paesi
diversi da quelli indicati nel decreto del Ministro delle
finanze 4 settembre 1996, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 220 del 19 settembre 1996, e successive
modificazioni,”, sono sostituite dalle seguenti: “istituiti in
Paesi o territori diversi da quelli di cui al decreto del
23
Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis,”;
2) al comma 3, terzo periodo, le parole: “istituiti in uno Stato
diverso da quelli indicati nel citato decreto del Ministro
delle finanze 4 settembre 1996,”, sono sostituite dalle
seguenti: “istituiti in uno Stato diverso da quelli di cui al
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze emanato
ai sensi dell'articolo 168-bis,”;
f) all’articolo 87, comma 1, la lettera c) è sostituita dalla
seguente: “c) residenza fiscale della società partecipata in
uno Stato o territorio di cui al decreto ministeriale emanato
ai sensi dell'articolo 168-bis, o, alternativamente, l'avvenuta
dimostrazione, a seguito dell'esercizio dell'interpello
secondo le modalità del comma 5, lettera b), dell’articolo
167, che dalle partecipazioni non sia stato conseguito, sin
dall'inizio del periodo di possesso, l'effetto di localizzare i
redditi in Stati o territori diversi da quelli individuati nel
medesimo articolo 168-bis.”;
g) all’articolo 89, comma 3, il primo periodo è sostituito dal
seguente: “Verificandosi la condizione dell'articolo 44,
comma 2, lettera a), ultimo periodo, l'esclusione del comma
2 si applica agli utili provenienti dai soggetti di cui
all'articolo 73, comma 1, lettera d), e alle remunerazioni
derivanti da contratti di cui all'articolo 109, comma 9, lettera
b), stipulati con tali soggetti residenti negli Stati o territori
di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze
emanato ai sensi dell'articolo 168-bis, o, se ivi non residenti,
relativamente ai quali, a seguito dell'esercizio dell'interpello
secondo le modalità del comma 5, lettera b), dell'articolo
167, siano rispettate le condizioni di cui alla lettera c) del
comma 1 dell'articolo 87.”
h) all’articolo 110:
1) il comma 10 è sostituito dal seguente: “10. Non sono
ammessi in deduzione le spese e gli altri componenti
negativi derivanti da operazioni intercorse tra imprese
residenti ovvero localizzate in Stati o territori diversi da
quelli di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle
finanze emanato ai sensi dell'articolo 168-bis.”;
2) nel comma 12-bis, le parole: “Stati o territori non
appartenenti all’Unione europea aventi regimi fiscali
privilegiati”, sono sostituite dalle seguenti: “Stati o territori
diversi da quelli di cui al decreto del Ministro dell'economia
e delle finanze emanato ai sensi dell'articolo 168-bis”;
i) all’articolo 132, comma 4, secondo periodo, le parole:
“residenti in uno Stato o territori diversi da quelli a regime
fiscale privilegiato di cui al decreto ministeriale emanato ai
sensi dell’articolo 167, comma 4”, sono sostituite dalle
seguenti: “residenti negli Stati o territori di cui al decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis”;
l) all’articolo 167:
24
1) nel comma 1, primo periodo, le parole: “Stati o territori
con regime fiscale privilegiato,” sono sostituite dalle
seguenti: “Stati o territori diversi da quelli di cui al decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis,”;
2) nel comma 1, nel secondo periodo, le parole:
“assoggettati ai predetti regimi fiscali privilegiati”, sono
sostituite dalle seguenti: “situate in Stati o territori diversi
da quelli di cui al citato decreto”;
3) il comma 4 è abrogato;
4) nel comma 5, le parole: “b) dalle partecipazioni non
consegue l’effetto di localizzare i redditi in Stati o territori
in cui sono sottoposti a regimi fiscali privilegiati di cui al
comma 4”, sono sostituite dalle seguenti: “b) dalle
partecipazioni non consegue l’effetto di localizzare i redditi
in Stati o territori diversi da quelli di cui al decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis”;
m) all’articolo 168:
1) nel comma 1, primo periodo, le parole: “Stati o territori
con regime fiscale privilegiato” sono sostituite dalle
seguenti: “Stati o territori diversi da quelli di cui al decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi
dell'articolo 168-bis”;
2) nel comma 1, il secondo periodo, è sostituito dal
seguente: “La norma di cui al presente comma non si
applica per le partecipazioni in soggetti residenti negli Stati
o territori di cui al citato decreto relativamente ai redditi
derivanti da loro stabili organizzazioni situate in Stati o
territori diversi da quelli di cui al medesimo decreto.”;
n) dopo l’articolo 168 è inserito il seguente: “168-bis (Paesi
e territori che consentono un effettivo scambio di
informazione) 1.Con decreto del Ministro dell’economia e
delle finanze, di concerto con il Ministro degli affari esteri
sono individuati gli Stati o territori che consentono un
effettivo scambio di informazione.”.
25
ovvero da quote, l’aliquota del 12,50 per cento si applica a
condizione che, al momento di emissione, il tasso di
rendimento effettivo non sia superiore: a) al doppio del
tasso ufficiale di riferimento per le obbligazioni ed i titoli
similari negoziati in mercati regolamentati degli Stati
membri dell’Unione europea e degli Stati aderenti
all’Accordo sullo spazio economico europeo che sono
inclusi nella lista di cui al citato decreto, o collocati
mediante offerta al pubblico ai sensi della disciplina vigente
al momento di emissione; b) al tasso ufficiale di riferimento
aumentato di due terzi, per le obbligazioni e titoli similari
diversi dai precedenti.”;
2) nel comma 5, il terzo periodo è sostituito dal seguente:
“L’aliquota della ritenuta è stabilita al 27 per cento se i
percipienti sono residenti negli Stati o territori diversi da
quelli di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi
dell’articolo 168-bis del testo unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917.”;
b) all’articolo 26-bis:
1) nel comma 1, la lettera a) è sostituita dalla seguente: “a)
soggetti residenti in Stati o territori di cui al decreto
ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del testo
unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;”;
2) nel comma 1, dopo la lettera a), sono inserite le seguenti:
“ b) enti od organismi internazionali costituiti in base ad
accordi internazionali resi esecutivi in Italia; c) investitori
istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria,
costituiti in Stati o territori di cui al decreto indicato nella
lettera a); d) banche centrali o organismi che gestiscono
anche le riserve ufficiali dello Stato.”;
c) all’articolo 27, comma 4, le parole: “b) sull’intero importo
delle remunerazioni corrisposte, in relazione a
partecipazioni, titoli, strumenti finanziari e contratti non
relativi all’impresa ai sensi dell’articolo 65, da società ed
enti residenti in Paesi o territori a regime fiscale privilegiato
di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi dell’articolo
167, comma 4, del citato testo unico”, sono sostituite dalle
seguenti: “b) sull’intero importo delle remunerazioni
corrisposte, in relazione a partecipazioni, titoli, strumenti
finanziari e contratti non relativi all’impresa ai sensi
dell’articolo 65, da società ed enti residenti negli Stati o
territori diversi da quelli di cui al decreto ministeriale
emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del medesimo testo
unico”;
d) all’articolo 37-bis, comma 3, lettera f-quater), le parole:
“in uno degli Stati o nei territori a regime fiscale
privilegiato, individuati ai sensi dell’articolo 167, comma 4,
del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917,”,
26
sono sostituite dalle seguenti: “in uno degli Stati o territori
diversi da quelli di cui al decreto ministeriale emanato ai
sensi dell’articolo 168-bis del testo unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917,”;
27
ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del testo
unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917; b)
enti od organismi internazionali costituiti in base ad accordi
internazionali resi esecutivi in Italia; c) investitori
istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria,
costituiti in Stati o territori di cui al decreto indicato nella
lettera a); d) banche centrali o organismi che gestiscono
anche le riserve ufficiali dello Stato.”.
28
le disposizioni vigenti al 31 dicembre 2007.
29
requisiti di cui al comma 2.
30
della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per le quali non si è
ancora verificata l'esigibilità.
31
12. Le perdite fiscali generatesi nei periodi d’imposta anteriori
a quello da cui decorre il presente regime e quelle generatesi
nel corso del predetto regime possono essere computate in
diminuzione del reddito determinato ai sensi dei commi da 1 a
21 secondo le regole ordinarie stabilite dal testo unico delle
imposte sui redditi.
32
contribuenti minimi, a causa del superamento di oltre il 50 per
cento del limite di cui al comma 1, lettera a), n. 1), comporta
l’applicazione del regime ordinario per i successivi tre anni.
33
sono dettate le disposizioni necessarie per l’attuazione dei
commi precedenti. Con uno o più provvedimenti del Direttore
dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le modalità
applicative, anche in riferimento a eventuali modalità di
presentazione della dichiarazione diverse da quelle previste dal
decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322.
20. Sono abrogati l’art. 32-bis del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, l’articolo 14 della legge
23 dicembre 2000, n. 388, e l’articolo 3, commi da 165 a 170
della legge 23 dicembre 1996, n. 662. Resta ferma, fino a
scadenza, l’efficacia della opzione già esercitata ai sensi del
predetto articolo 32-bis, comma 7.
34
1) nel secondo periodo, le parole: “ la misura del compenso
spettante e “ sono soppresse;
2) l’ultimo periodo è soppresso.
35
l'implementazione delle posizioni assicurative individuali e per
l'erogazione delle prestazioni, mediante una dichiarazione
mensile da presentare entro l'ultimo giorno del mese
successivo a quello di riferimento.
Confidi
31. All'articolo 38-bis del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, primo comma, le parole:
“iscritti nell'apposita sezione dell'elenco previsto dall'articolo
106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, con le
modalità e criteri di solvibilità stabiliti con decreto del
Ministro delle finanze”, sono sostituite dalle seguenti: “iscritti
nell'elenco speciale previsto dall'articolo 107 del decreto
legislativo 1° settembre 1993, n.385”.
36
fideiussoria o fideiussione bancaria”, sono aggiunte le
seguenti: “ovvero rilasciata dai Confidi iscritti nell'elenco
speciale previsto dall'articolo 107 del decreto legislativo 1°
settembre 1993, n. 385”.
….. 35. All’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, sono Società non operative
apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lettera b), dopo le parole: “la
percentuale è ulteriormente ridotta al 4 per
cento;”, sono aggiunte le seguenti: “per tutti gli
immobili situati in comuni con popolazione
inferiore a 1000 abitanti la percentuale è dell’1
per cento;”;
b) nel comma 1, l’ultimo periodo, aggiunto
dall’articolo 1, comma 326 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, è soppresso;
c) al comma 1, secondo periodo, numero 6), le
parole: “non inferiore a 100”, sono sostituite
dalle seguenti: “non inferiore a 50”;
d) al comma 1, secondo periodo, aggiungere,
infine, i seguenti numeri: “7) alle società che
nei due esercizi precedenti hanno avuto un
numero di dipendenti mai inferiore alle dieci
unità; 8) alle società in stato di fallimento,
assoggettate a procedure di liquidazione
giudiziaria, di liquidazione coatta
amministrativa ed in concordato preventivo; 9)
alle società che presentano un ammontare
complessivo del valore della produzione
(raggruppamento A del conto economico)
superiore al totale attivo dello stato
patrimoniale; 10) alle società partecipate da enti
pubblici almeno nella misura del 20 per cento
del capitale sociale; 11) alle società che
risultano congrue e coerenti ai fini degli studi di
settore.”;
e) nel comma 3, lettera b), dopo le parole: “la
predetta percentuale è ridotta al 3 per cento;”,
sono aggiunte le seguenti: “per gli immobili
classificati nella categoria catastale A/10, la
predetta percentuale è ulteriormente ridotta al 4
per cento; per tutti gli immobili situati in
comuni con popolazione inferiore a 1000
abitanti la percentuale è dello 0,9 per cento;”;
f) dopo il comma 4-bis sono inseriti i seguenti:
“4-ter. Con provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate possono essere
individuate determinate situazioni oggettive, in
presenza delle quali è consentito disapplicare le
disposizioni del presente articolo, senza dover
assolvere all’onere di presentare l’istanza di
37
interpello di cui al comma 4-bis.
4-quater. I provvedimenti del Direttore regionale
dell’Agenzia delle entrate, adottati a seguito delle
istanze di disapplicazione presentate ai sensi del
comma 4-bis, sono comunicati mediante servizio
postale, in plico raccomandato con avviso di
ricevimento, ovvero a mezzo fax o posta
elettronica.”.
Proroga deduzioni
2. Le disposizioni del comma 1 dell’articolo 21 della legge 23 impianti di
dicembre 1998, n. 448, in materia di deduzione forfetaria in distribuzione
favore degli esercenti impianti di distribuzione di carburante, carburanti.
si applicano per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre
2008.
38
4. Le disposizioni del comma 106 dell'articolo 1 della legge 23 Deduzione forfetaria
dicembre 2005, n. 266, nei limiti di spesa ivi indicati, sono autotrasporto
prorogate al periodo d'imposta in corso alla data del 31
dicembre 2007.
Incentivi fiscali
agricoltura
5. All’articolo 45, comma 1, del decreto legislativo 15
dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, le parole
da: “per gli otto periodi d’imposta successivi”, fino alla fine
del comma, sono sostituite dalle seguenti: “per i nove periodi
d’imposta successivi l’aliquota è stabilita nella misura dell’1,9
per cento; per il periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2008
l’aliquota è stabilita nella misura del 3,75 per cento”.
39
seguente: “c) alle forze armate di qualsiasi Stato che sia parte
contraente del Trattato del Nord Atlantico, per gli usi
consentiti, con esclusione delle forze armate nazionali;”;
11. Al gas naturale impiegato dalle Forze Armate nazionali Fondo FF.AA.
come combustibile per riscaldamento, per il quale è applicata
l’aliquota di accisa di cui al punto 16-bis della tabella A
allegata al testo unico delle disposizioni legislative concernenti
le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni
penali e amministrative, approvato con decreto legislativo 26
ottobre 1995, n. 504, non si applicano l’addizionale regionale
all’imposta di consumo sul gas metano usato come
combustibile e l’imposta regionale sostitutiva per le utenze
esenti di cui all’articolo 9 del decreto legislativo 21 dicembre
1990, n. 398, e successive modificazioni.
40
sui prodotti energetici impiegati dalle Forze Armate nazionali
diverse dal Corpo della Guardia di finanza, per gli usi
consentiti. Con decreto del Ministro della difesa, da
comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministro
dell’economia e delle finanze tramite l’Ufficio Centrale del
bilancio, nonché alle competenti Commissioni parlamentari e
alla Corte dei Conti, si provvede alla ripartizione del fondo tra
le pertinenti unità previsionali di base dello stato di previsione
del predetto ministero.
13. Nello stato di previsione del ministero dell’Economia e
delle finanze è istituito un fondo con lo stanziamento di euro
7.845.000 a decorrere dall’anno 2008, destinato al pagamento
Friuli Venezia Giulia
dell’accisa sui prodotti energetici impiegati dal Corpo della
Guardia di finanza per gli usi consentiti. Con decreto del
Ministro dell’economia e delle finanze da comunicare, anche
con evidenze informatiche, alle competenti Commissioni
parlamentari e alla Corte dei Conti, si provvede alla
ripartizione del fondo tra le pertinenti unità previsionali di base
dello stato di previsione del predetto ministero.
41
1963, n. 1, e successive modificazioni, al fine di garantire un
effetto neutrale sui saldi di finanza pubblica e l’equilibrio
finanziario nei rapporti Stato-Regione.
42
24.300.000 a decorrere dall’anno 2008, finalizzato al
miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione delle
emissioni ambientali delle autovetture da noleggio da piazza,
compresi i motoscafi che in talune località sostituiscono le
vetture da piazza e quelli lacuali, adibiti al servizio pubblico da
banchina per il trasporto di persone. Con regolamento da
adottare con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
sono stabiliti i criteri e le modalità di ripartizione del fondo ai
soggetti beneficiari.
43
assistenza sanitaria versati ai sensi dell’articolo 51, comma 2,
lettera a). Per i contributi versati nell'interesse delle persone
indicate nell'articolo 12, che si trovino nelle condizioni ivi
previste, la deduzione spetta per l'ammontare non dedotto dalle
persone stesse, fermo restando l'importo complessivamente
stabilito;”;
b) all’articolo 51, comma 2, la lettera a) è sostituita dalla
seguente: “a) i contributi previdenziali e assistenziali versati
dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a
disposizioni di legge; i contributi di assistenza sanitaria versati
dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi
esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni
di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che
operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del
Ministro della salute di cui all’articolo 10, comma 1, lettera e-
ter), per un importo non superiore complessivamente ad euro
3615,20. Ai fini del calcolo del predetto limite si tiene conto
anche dei contributi di assistenza sanitaria versati ai sensi
dell’articolo 10, comma 1, lettera e-ter;”.
34. Nell’articolo 1, comma 1-ter, lettera a), della tariffa Bollo telematico
dell’imposta di bollo, parte prima, annessa al decreto del
Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, come
sostituita dal decreto del Ministro delle finanze 20 agosto
1992, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 196 del 21 agosto 1992, e come modificata, da
44
ultimo, dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze
22 febbraio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del
2 marzo 2007, le parole: “euro 42,00” sono sostituite dalle
seguenti: “euro 17,50”.
35. Per l’anno 2008 ai docenti delle scuole di ogni ordine e Detrazione
grado, anche non di ruolo con incarico annuale, ai fini autoformazione scuola
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, spetta una
detrazione dall’imposta lorda e fino a capienza della stessa
nella misura del 19 per cento delle spese documentate
sostenute ed effettivamente rimaste a carico, fino ad un
importo massimo delle stesse di 500 euro, per
l’autoaggiornamento e per la formazione.
36. Alla lettera i-sexies), del comma 1, dell’articolo 15, del Studenti fuori sede
testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo le
parole: “e successive modificazioni”, sono aggiunte le
seguenti: “i canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli
atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con gli
Enti per il diritto allo studio, Università, Collegi universitari
legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative,”
45
informativi anche ai fini della loro integrazione nei sistemi di
monitoraggio della finanza pubblica.
41. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di
concerto con il Ministro per le riforme e l’innovazione nella
pubblica amministrazione, sono definite:
a) le regole di identificazione univoca. degli
uffici centrali e periferici delle
amministrazioni destinatari della
fatturazione;
b) le regole tecniche relative alle soluzioni
informatiche da utilizzare per l’emissione e
la trasmissione delle fatture elettroniche e le
modalità di integrazione con il sistema di
interscambio;
c) le linee guida per l’adeguamento delle
procedure interne delle amministrazioni
interessate alla ricezione ed alla gestione
delle fatture elettroniche;
d) le eventuali deroghe agli obblighi di cui al
comma 37, limitatamente a determinate
tipologie di approvvigionamenti;
e) la disciplina dell’utilizzo, tanto da parte degli
operatori economici, quanto da parte delle
amministrazioni interessate, di intermediari
abilitati allo svolgimento delle attività
informatiche necessarie all’assolvimento
degli obblighi di cui al presente articolo;
f) le eventuali misure di supporto, anche di
natura economica, per le piccole e medie
imprese;
g) la data, a decorrere dalla quale decorrono
l’obbligo di cui al comma 37 ed il divieto di
cui al comma 38, con possibilità di introdurre
gradualmente il passaggio al sistema di
trasmissione esclusiva in forma elettronica.
…... 42. All’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. Tributi locali
446, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 5, la lettera b), è sostituita dalla seguente: “b)
qualora sia deliberato di affidare a terzi, anche disgiuntamente,
la liquidazione, l’accertamento e la riscossione dei tributi e di
tutte le altre entrate, le relative attività sono affidate: 1)
mediante convenzione alla società di cui al comma 5, lettera
c), dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267; 2) nel rispetto della normativa dell’Unione europea e
delle procedure vigenti in materia di affidamento della
gestione dei servizi pubblici locali, ai soggetti iscritti nell’albo
di cui al successivo articolo 53, comma 1, ed agli operatori
degli Stati membri stabiliti in un Paese dell’Unione Europea
che esercitano le menzionate attività e che presentano una
certificazione rilasciata dalla competente autorità del loro Stato
46
di stabilimento dalla quale risulti la sussistenza di requisiti
equivalenti a quelli previsti dalla normativa italiana.
L’affidamento deve prevedere un termine massimo di durata
non superiore complessivamente ad anni sei.”;
b) il comma 6 è abrogato.
47
6. Art. 6
(Trasporto pubblico locale)
48
l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto
pubblico locale, regionale ed interregionale, spetta una
detrazione dall'imposta lorda, fino alla concorrenza del
suo ammontare, nella misura del 19 per cento per un
importo delle spese stesse non superiore a 250 euro. La
detrazione spetta semprechè le spese stesse non siano
deducibili nella determinazione dei singoli redditi che
concorrono a formare il reddito complessivo. La
detrazione spetta anche se la spesa è stata sostenuta
nell'interesse delle persone indicate nell'articolo 12 del
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986, n. 917 che si trovino nelle condizioni indicate nel
comma 2 del medesimo articolo 12.
7.
Art. 7
(Incentivazioni fiscali per il cinema)
49
territorio italiano di spese di produzione per un ammontare
complessivo non inferiore, per ciascuna produzione,
all’ottanta per cento del credito d’imposta stesso;
b) per le imprese di distribuzione cinematografica, pari:
1) al quindici per cento delle spese complessivamente
sostenute per la distribuzione nazionale di opere di
nazionalità italiana riconosciute di interesse culturale ai
sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 28, con un limite massimo annuo di euro
1.500.000,00 per ciascun periodo d’imposta;
2) al dieci per cento delle spese complessivamente
sostenute per la distribuzione nazionale di opere di
nazionalità italiana, espressione di lingua originale
italiana, con un limite massimo annuo di euro
2.000.000,00 per ciascun periodo d’imposta;
3) al venti per cento dell’apporto in denaro effettuato
mediante i contratti di cui agli articoli 2549 e 2554 del
codice civile, per la produzione di opere filmiche di
nazionalità italiana riconosciute di interesse culturale ai
sensi dell’articolo 7 del citato decreto legislativo n. 28
del 2004, con un limite massimo annuo di euro
1.000.000,00 per ciascun periodo d’imposta;
c) per le imprese di esercizio cinematografico, pari:
1) al trenta per cento delle spese complessivamente
sostenute per l’introduzione e acquisizione di
impianti e apparecchiature destinate alla proiezione
digitale, con un limite massimo annuo, non
eccedente, per ciascuno schermo, euro 50.000,00;
2) al venti per cento dell’apporto in denaro effettuato
mediante i contratti di cui agli articoli 2549 e 2554
del codice civile, per la produzione di opere
cinematografiche di nazionalità italiana
riconosciute di interesse culturale ai sensi
dell’articolo 7 del decreto legislativo n. 28 del
2004, con un limite massimo annuo di euro
1.000.000,00 per ciascun periodo d’imposta.
50
complessivamente il limite del quarantanove per cento del
costo di produzione della copia campione dell’opera filmica e
la partecipazione complessiva agli utili degli associati non può
superare il settanta per cento degli utili derivanti dall’opera
filmica.
51
31 dicembre 2007 e per i due esercizi successivi, in
relazione a film, o alle parti di film, girati sul territorio
nazionale, utilizzando mano d’opera italiana, su
commissione di produzioni estere, in misura pari al
venticinque per cento del costo di produzione della
singola opera e comunque con un limite massimo, per
ciascuna opera filmica, di euro 5.000.000,00.
12. Le disposizioni applicative del comma 11 sono dettate
con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali,
entro tre mesi dalla entrata in vigore della presente legge.
Detto decreto è adottato di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per lo
sviluppo economico.
TITOLO III
INTERVENTI SULLE MISSIONI
CAPO I
MISSIONE 1 - ORGANI COSTITUZIONALI, A
RILEVANZA COSTITUZIONALE E PRESIDENZA DEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI
8. Art. 8
52
commi 1 e 2, della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
9. Art. 9
CAPO II
MISSIONE 3 - RELAZIONI FINANZIARIE CON LE
AUTONOMIE TERRITORIALI
10.
Art. 10
(Modifiche al Patto di stabilità interno degli enti locali)
53
d) il comma 681 è sostituito dal seguente:
“681. Per il rispetto degli obiettivi del patto di stabilità
interno gli enti devono conseguire un saldo finanziario in
termini di cassa e di competenza, per l’esercizio 2007, e di
sola competenza mista, per gli esercizi 2008, 2009 e 2010,
pari al corrispondente saldo medio del triennio 2003-2005
migliorato della misura annualmente determinata ai sensi
del comma 678, lettera c), ovvero dei commi 679 e 679-bis.
Le maggiori entrate derivanti dall'attuazione dei commi 142,
143 e 144 concorrono al conseguimento degli obiettivi del
patto di stabilità interno.”;
e) dopo il comma 681 è aggiunto il seguente:
“681-bis. Per gli enti di cui al comma 679-bis che
presentano, nel triennio 2003-2005, un valore medio delle
entrate in conto capitale derivanti dalla dismissione del
patrimonio immobiliare e mobiliare - non destinate, nel
medesimo triennio, all’estinzione anticipata dei prestiti -
superiore al 15 per cento della media delle entrate finali, al
netto delle riscossioni di crediti, gli obiettivi programmatici
per gli anni 2008-2010 sono ridotti di un importo pari alla
differenza tra l’ammontare dei proventi in eccesso al
predetto limite del 15 per cento e quello del contributo
annuo determinato ai sensi dei commi 678 e 679 a
condizione che tale differenza sia positiva. In caso di
differenza pari a zero o negativa gli obiettivi programmatici
restano determinati in misura pari al saldo finanziario medio
del triennio 2003-2005 calcolato in termini di competenza
mista.“;
f) al comma 683, al primo periodo, le parole: “Ai fini del
comma 686, il saldo finanziario per ciascuno degli anni
2007, 2008 e 2009 e quello medio del triennio 2003-2005
sono calcolati, sia per la gestione di competenza sia per
quella di cassa,” sono sostituite dalle seguenti: “Ai fini del
comma 686, il saldo finanziario e quello medio del triennio
2003-2005 sono calcolati, per l’anno 2007, sia per la
gestione di competenza sia per quella di cassa e, per gli anni
2008, 2009 e 2010, per la sola gestione di competenza
mista,”;
g) Il comma 684 è sostituito dal seguente:
“684. Il bilancio di previsione degli enti locali ai quali si
applicano le disposizioni del patto di stabilità interno deve
essere approvato, a decorrere dall'anno 2008, iscrivendo le
previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura
tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di
entrate e spese di parte capitale, al netto delle riscossioni e
delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle
regole che disciplinano il patto. A tal fine, gli enti locali
sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito
prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa
54
degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno.;
h) Il comma 685 è sostituito dal seguente:
“685. Per il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto
di stabilità interno e per acquisire elementi informativi utili
per la finanza pubblica, le province e i comuni con
popolazione superiore a 5.000 abitanti trasmettono
trimestralmente al Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro
trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento,
utilizzando il sistema web appositamente previsto per il
patto di stabilità interno nel sito
"www.pattostabilita.rgs.tesoro.it", le informazioni
riguardanti sia la gestione di competenza che quella di
cassa, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con
decreto del predetto Ministero, sentita la Conferenza Stato-
città ed autonomie locali. Con lo stesso decreto è definito il
prospetto dimostrativo dell'obiettivo determinato per
ciascun ente ai sensi dei commi 678, 679, 679-bis e 681-bis.
La mancata trasmissione del prospetto dimostrativo degli
obiettivi programmatici costituisce inadempimento al patto
di stabilità interno. La mancata comunicazione al sistema
web della situazione di commissariamento ai sensi del
comma 688, secondo le indicazioni di cui allo stesso
decreto, determina per l’ente inadempiente
l’assoggettamento alle regole del patto di stabilità interno.”;
i) dopo il comma 685 è aggiunto il seguente:
“685-bis. Al fine di attivare, con la partecipazione delle
Associazioni degli enti locali, un nuovo sistema di
acquisizione di dati riguardanti la competenza finanziaria
dei bilanci degli enti locali che si affianca al SIOPE –
Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti Pubblici -
con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di
concerto con il Ministro dell’Interno e con il Ministro per
gli Affari regionali e le autonomie locali, sentita la
Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono stabiliti i
contenuti e le modalità per monitorare, in corso d’anno, gli
accertamenti e gli impegni assunti, secondo aggregazioni e
scansioni temporali adeguate alle esigenze della finanza
pubblica. La concreta realizzazione del sistema è effettuata
previa quantificazione dei costi e individuazione della
relativa copertura finanziaria.”;
l) al comma 686 è aggiunto il seguente periodo: “La
mancata trasmissione della certificazione costituisce
inadempimento al patto di stabilità interno.”;
m) dopo il comma 686 è aggiunto il seguente:
“686-bis. Qualora si registrino prelevamenti dai conti della
tesoreria statale degli enti locali non coerenti con gli
obiettivi in materia di debito assunti con l’Unione europea,
il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la
55
Conferenza Stato-città ed autonomie locali, adotta adeguate
misure di contenimento dei prelevamenti.”;
n) dopo il comma 690 è aggiunto il seguente:
“690-bis. Al fine di individuare un meccanismo di riequilibrio
del comparto degli enti locali in merito allo stock di debito e
alla sua sostenibilità è istituita, con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze, una commissione, senza costi
aggiuntivi per la finanza pubblica, composta da rappresentanti
dei Ministeri dell’economia e delle finanze e dell’interno, del
Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali,
dell’ISTAT, della Banca d’Italia, dell’UPI, dell’ANCI e
dell’UNCEM.”.
11. Art. 11
12. Art. 12
(Disposizioni varie per gli enti locali)
13.
Art. 13
56
costi)
57
a) le modalità di approvazione dello statuto;
b) le procedure di concertazione;
58
predetto termine, le determinazioni sono assunte dal
Presidente della regione, sentiti i comuni interessati. I comuni
che la componevano succedono ad ogni effetto, anche
processuale, alla comunità montana soppressa, nel rispetto dei
principi di solidarietà attiva e passiva per quanto concerne i
rapporti obbligatori. Negli altri casi, sempre con decorrenza
dalla data di entrata in vigore della presente legge, il numero
dei componenti degli organi della comunità montana si riduce
in modo corrispondente al numero dei comuni che cessano di
farne parte.
14.
Art. 14
59
sostituite dalle seguenti: “ 100.000 e i 250.000”;
c) al comma 5 la parola: “300.000” è sostituita dalla
seguente: “250.000”.
2. L’articolo 37 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,
e successive modificazioni, è sostituito dal seguente:
“Art. 37. (Composizione dei consigli)
1. Il consiglio comunale è composto dal sindaco e:
a) da 60 membri nei comuni con popolazione superiore
ad un milione di abitanti;
b) da 50 membri nei comuni con popolazione superiore a
500.000 abitanti;
c) da 46 membri nei comuni con popolazione superiore a
250.000 abitanti;
d) da 32 membri nei comuni con popolazione superiore a
100.000 abitanti o che, pur avendo popolazione
inferiore, siano capoluoghi di provincia;
e) da 24 membri nei comuni con popolazione superiore a
50.000 abitanti;
f) da 22 membri nei comuni con popolazione superiore a
30.000 abitanti;
g) da 16 membri nei comuni con popolazione superiore a
10.000 abitanti;
h) da 12 membri nei comuni con popolazione superiore a
3.000 abitanti;
i) da 10 membri negli altri comuni.
3. Il consiglio provinciale è composto dal presidente della
provincia e:
a) da 36 membri nelle province con popolazione
residente superiore a 1.400.000 abitanti;
b) da 28 membri nelle province con popolazione
residente superiore a 700.000 abitanti;
c) da 24 membri nelle province con popolazione
residente superiore a 300.000 abitanti;
d) da 20 membri nelle altre province.
4. Il presidente della provincia e i consiglieri provinciali
rappresentano l'intera provincia.
5. La popolazione è determinata in base ai risultati dell'ultimo
censimento ufficiale.”.
6. All’articolo 47, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, e successive modificazioni, la parola: “sedici” è
sostituita dalla seguente: “dodici.”.
7. Il presente articolo si applica a decorrere dalle prime
elezioni per il rinnovo di ciascun consiglio comunale e
provinciale, successive alla data di entrata in vigore della
presente legge.
8. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, le amministrazioni locali adeguano gli
importi dei gettoni di presenza di cui all’articolo 82 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al limite
massimo previsto dal decreto di cui al comma 8 del
medesimo articolo 82, se allo stesso superiori.
60
9. L’articolo 84 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267, e successive modificazioni, è sostituito dal
seguente: “Art. 84. – (Rimborso spese di viaggio) – 1.
Agli amministratori che, in ragione del loro mandato, si
rechino fuori del capoluogo del comune ove ha sede il
rispettivo ente, previa autorizzazione del capo
dell'amministrazione, nel caso di componenti degli
organi esecutivi, ovvero del presidente del consiglio,
nel caso di consiglieri, sono dovuti esclusivamente il
rimborso delle spese di viaggio effettivamente
sostenute, nonché un rimborso forfetario
onnicomprensivo per le altre spese, nella misura fissata
con decreto del Ministero dell’interno e del Ministero
dell’economia e delle finanze, d’intesa con la
Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
10. La liquidazione del rimborso delle spese è effettuata
dal dirigente competente, su richiesta dell'interessato,
corredata della documentazione delle spese di viaggio e
soggiorno effettivamente sostenute e di una
dichiarazione sulla durata e sulle finalità della
missione.
11. Agli amministratori che risiedono fuori del capoluogo
del comune ove ha sede il rispettivo ente, spetta il
rimborso per le sole spese di viaggio effettivamente
sostenute, per la partecipazione ad ognuna delle sedute
dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonché
per la presenza necessaria presso la sede degli uffici
per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate.”.
12. All’articolo 81, comma 1, del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, le
parole: “Gli amministratori locali di cui all’articolo 77,
comma 2” sono sostituite dalle seguenti: “I sindaci, i
presidenti delle province, i presidenti dei consigli
comunali e provinciali, i presidenti delle comunità
montane e delle unioni di comuni, nonché i membri
delle giunte di comuni e province”.
15.
Art. 15
(Norma di indirizzo alle Regioni per la riduzione dei costi
derivanti da duplicazione di funzioni)
61
territoriali ed alla contestuale riallocazione delle stesse
agli enti locali, secondo i principi di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza.
2. I comuni e le province provvedono alla soppressione
degli enti, agenzie ed organismi, comunque
denominati, istituiti dai medesimi enti locali
nell’ambito della rispettiva potestà regolamentare e
titolari di funzioni in tutto in parte coincidenti con
quelle svolte dagli enti locali medesimi.
16. Art. 16
62
Ministri – Dipartimento per gli affari regionali.
4. Il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad
apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di
bilancio.
17. Art. 17
18. Art. 18
CAPO III
MISSIONE 4 - L'ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO
19. Art. 19
64
Enti locali, preposti alla cura dei rapporti istituzionali
con i servizi della Commissione europea e del
Consiglio dell’Unione europea.
3. Per le finalità di cui ai commi 1 e 2 è autorizzata la
spesa massima di euro 340.000 per ciascuno degli anni
2008 e 2009.
4. A seguito delle decisioni della Commissione europea C
(2005) 4477 del 28 novembre 2005 e C (2007) 287 del 6
febbraio 2007 di non rinnovare la sua partecipazione al Centro
nazionale di informazione e documentazione europea –
Gruppo europeo d’interesse economico, la legge 23 giugno
2000, n. 178, recante “istituzione del Centro nazionale di
informazione e documentazione europea”, e successive
modifiche, è abrogata dal 1° gennaio 2008.
5. Al fine di continuare ad assicurare l’impegno dello
Stato italiano nelle attività di informazione e
documentazione europea e di garantirne la più ampia
diffusione nel rispetto del principio di trasparenza, il
Dipartimento per il coordinamento delle politiche
comunitarie provvede, in collaborazione con il
Parlamento europeo e la Commissione europea, anche
attraverso convenzioni con soggetti esterni
all’amministrazione, alla realizzazione di programmi di
diffusione dell’informazione e della documentazione
sul processo di integrazione e sulle politiche europee.
6. Il Ministro per le politiche europee presenta
annualmente alle Commissioni parlamentari
competenti per gli affari comunitari una relazione sulla
realizzazione di detti programmi.
7. All’onere derivante dalle disposizioni del presente
articolo si provvede, nel limite massimo annuo di 750.000
euro a decorrere dall’anno 2008, mediante corrispondente
riduzione dell’ autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1
della legge 23 giugno 2000, n. 178.
20. Art. 20
65
n. 18 del 1967.
2. Il contingente di cui all’articolo 152 del D.P.R. 5
gennaio 1967, n. 18 e successive modificazioni viene
conseguentemente adeguato con decreto del Ministro degli
affari esteri di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze.
3. Quota parte delle risorse derivanti dalle iniziative di cui
ai commi precedenti, previa verifica ed accertamento, è
destinata ad alimentare, nel limite di 5 milioni per l’anno 2008
e nel limite di 7,5 milioni a decorrere dall’anno 2009, il fondo
di cui all’articolo 3, comma 39 della legge 24 dicembre 2003,
n. 350, che per l’anno 2008 è integrato di 45 milioni di euro, e
a decorrere dall’anno 2009 è integrato di 42,5 milioni di euro.
4. Nel medesimo fondo confluiscono, altresì, le entrate
accertate ai sensi dell’articolo 1, comma 568 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, nel maggior limite di 40 milioni di
euro, nonché quota parte delle dotazioni delle unità
previsionali di base dello stato di previsione del Ministero
degli affari esteri, da porre a disposizione degli uffici
all’estero.
5. A tal fine il Ministro dell’economia e delle finanze, su
proposta del Ministro degli affari esteri, è autorizzato ad
effettuare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di
bilancio.
6. Per il perseguimento delle finalità istituzionali e per
assicurare il proprio funzionamento, le Rappresentanze
diplomatiche e gli Uffici consolari di 1° categoria sono dotati
di autonomia gestionale e finanziaria.
7. Con decreto adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 1,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentiti i ministri
competenti in materia sono disciplinate le modalità
applicative della disposizione di cui al comma 6.
21. Art. 21
CAPO IV
MISSIONE 5 - DIFESA E SICUREZZA DEL TERRITORIO
22. Art. 22
66
(Sviluppo professionale delle Forze Armate)
CAPO V
MISSIONE 6 - GIUSTIZIA
23. Art. 23
67
monitoraggio dei costi complessivi delle attività di
intercettazione disposte dall’autorità giudiziaria.
CAPO VI
MISSIONE 7 - ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA
24. Art. 24
25. Art. 25
26. Art. 26
68
informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze,
tramite l’ufficio centrale del bilancio.”
2. Al fine di sviluppare la componente aeronavale e dei
sistemi di comunicazione del Corpo delle Capitanerie di porto
– Guardia costiera è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro
per l’anno 2008, 10 milioni di euro per l’anno 2009 e 20
milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011.
CAPO VI
MISSIONE 8 – SOCCORSO CIVILE
27. Art. 27
69
analitiche del Ministero dell’interno relative all’anno
2006 e i relativi importi sono progressivamente ridotti
nella misura di un quinto per ciascun anno del suddetto
quinquennio”;
e) dopo l’ultimo periodo del comma 14 dell’articolo
14 è aggiunto il seguente periodo:
“alla cessazione dello stato di emergenza, per il
quinquennio 2008 – 2012, le spese necessarie per le
attività previste dal presente comma sono determinate
ed erogate assumendo come base di calcolo la spesa
sostenuta nel 2006 ed i relativi importi sono
progressivamente ridotti nella misura di un quinto per
ciascun anno del suddetto quinquennio”.
f) dopo il comma 5 dell’art. 15 è aggiunto il seguente
comma:
“5-bis Alla cessazione dello stato di emergenza le
risorse giacenti nelle contabilità speciali istituite ai
sensi del comma 3 dell’art. 17 dell’ordinanza
ministeriale n. 2668 del 28/09/1997 sono versate nelle
contabilità speciali di cui al comma 5 ed utilizzate per il
completamento degli interventi da ultimare.”
2. Per l’attuazione delle disposizioni di cui al comma 1,
lettere a), b), c) si provvede nei limiti delle risorse di cui
alla lettera f) del medesimo comma 1. Agli oneri derivanti
dalle disposizioni di cui al comma 1, lettere d) ed e), si
provvede nei limiti di euro 13,6 milioni per l’anno 2008,
di euro 11,4 milioni per l’anno 2009 e di euro 9,2 milioni
per l’anno 2010, 7 milioni per l’anno 2011 e 4,8 milioni
per il 2012.
70
CAPO VII
MISSIONE 9 - AGRICOLTURA, POLITICHE
AGROALIMENTARI E PESCA
28. Art. 28
29. Art. 29
(Dotazione del fondo per la razionalizzazione e la
riconversione della produzione bieticolo-saccarifera in Italia)
71
comunitaria.
CAPO VIII
MISSIONE 10 - ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE
FONTI ENERGETICHE
30. Art. 30
CAPO IX
MISSIONE 11 - COMPETITIVITÀ E SVILUPPO DELLE
IMPRESE
31. Art. 31
72
quindicennali rispettivamente di 20 milioni di euro per l’anno
2008, di 25 milioni di euro per l’anno 2009 e di 25 milioni di
euro per l’anno 2010, da erogare alle imprese nazionali ai
sensi dell’articolo 5, comma 16-bis, del decreto-legge 14
marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge
14 maggio 2005, n. 80.
32. Art. 32
CAPO X
MISSIONE 13 - DIRITTO ALLA MOBILITA’
33. Art. 33
73
milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010.
5. Il Fondo ha la funzione di provvedere alla erogazione
di un contributo per attività di ricerca e definizione degli
opportuni standard di efficienza energetica e ambientale alla
luce delle tecnologie innovative disponibili, per
l’individuazione degli impedimenti burocratici, logistici e
organizzativi che riducono l’efficienza energetica e
incrementano le emissioni del trasporto marittimo, per
campagne informative sul trasporto marittimo sostenibile,
sulle opportunità tecnologiche praticabili e sulle migliori
pratiche riguardanti soluzioni già attuate, nonché per favorire
gli investimenti e compensare i maggiori oneri operativi
derivanti da interventi strutturali e impiantistici, componenti e
sistemi, ivi inclusi i sistemi di gestione e controllo, i
trattamenti autoleviganti e antivegetativi di carena che
consentono una maggior efficienza energetica della nave in
rapporto alla sua capacità di trasporto e/o la riduzione delle
emissioni in atmosfera, in navigazione e in porto, oltre
quanto previsto dalla vigente normativa internazionale e
comunitaria.
6. Il Ministro dei trasporti, di intesa col Ministro
dell’ambiente della tutela del territorio e del mare, stabilisce,
con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata
in vigore della presente legge, gli indici e gli standard
energetici e ambientali necessari per soddisfare le finalità di
cui al comma 2, ivi incluse le modalità di verifica e
certificazione da parte dell’ Ente Tecnico, da definirsi in
coerenza con la normativa internazionale e comunitaria,
graduando la decorrenza del beneficio e l’entità del medesimo
in funzione dei miglioramenti di efficienza energetica e
ambientale ottenuti con gli interventi adottati.
7. Il Ministro dei trasporti, d’intesa con il Ministro
dell’economia e delle finanze, determina, con proprio
decreto, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge, in conformità con la normativa
comunitaria in materia, i criteri di attribuzione dei benefìci di
cui al presente articolo, nei limiti delle disponibilità di cui
comma 1. Il contributo non può superare il 30% degli
investimenti ammissibili per il raggiungimento degli standard
ambientali ed il 40% degli investimenti ammissibili per il
raggiungimento degli standard energetici, con l’eccezione
delle attività per studi, ricerche e campagne informative,
nonché per gli impianti terra-nave dedicati alla fornitura e
all’utilizzo della corrente di terra, per le quali viene
riconosciuto fino al 100% dei costi di investimento e dei costi
operativi.
8. Il Ministero dei Trasporti promuove la realizzazione di
accordi con le Autorità Portuali e i fornitori di energia
elettrica per l’approvvigionamento di elettricità alle navi a
prezzi convenzionati e compatibili con le attuali modalità di
approvvigionamento in porto.
74
9. All’articolo 155, comma 1, del decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, nel primo
periodo le parole: “in traffico internazionale” sono soppresse.
10. All’articolo 56, comma 1, secondo periodo, del testo
unico delle imposte dei redditi, di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo le parole
“della predetta sezione I ” sono inserite le seguenti: “e del
capo VI del titolo II”.
11. Le disposizioni di cui all’articolo 102, commi 1, 2, 3, e
7 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, non si applicano ai
beni mobili registrati con costo ammortizzabile ai fini fiscali
in un periodo non inferiore a dieci anni, la cui utilizzazione
richieda un equipaggio di almeno sei persone, qualora siano
concessi in locazione finanziaria con obbligo di acquisto, da
un Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) o da una
società per azioni o a responsabilità limitata per le quali sia
stata esercitata l’opzione prevista dall’art. 115, comma 4, del
DPR 22 dicembre 1986, n. 917, ad un’impresa che li destini
all’esercizio della propria attività abituale.
12. Le quote di ammortamento sono deducibili dal reddito
del concedente in misura non superiore al 35 per cento del
costo in ciascun periodo di imposta e, anteriormente alla
entrata in funzione del bene, in misura comunque non
superiore all’ammontare dei corrispettivi pagati in ciascun
esercizio al costruttore. Con Decreto di natura non
regolamentare del Ministero dell’Economia e delle Finanze
sono adottate le disposizioni applicative del comma 11 anche
al fine di assicurare che la riduzione delle entrate per il
bilancio dello Stato non superi complessivamente la somma di
2,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008.
13. l’efficacia del comma 11 è subordinata, ai sensi
dell’art. 88, paragrafo 3, del trattato istitutivo della Comunità
europea, all’autorizzazione della Commissione europea. Il
Ministero dei trasporti provvede a richiedere l’autorizzazione
alla Commissione europea.
34. Art. 34
75
esercizi finanziari dal 2008 al 2012.
3. Gli oneri previsti dalla tabella E, allegata alla legge 23
agosto 2004, n. 226, sono ridotti di 5 milioni di euro per il
2008, 7 milioni per il 2009 e 10 milioni per il 2010.
4. E’ abrogato l’articolo 145, comma 40 della legge 23
dicembre 2000, n. 388, come modificato dall’articolo 22,
comma 14, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.
5. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 6 della
legge 7 marzo 2001, n. 51, è ridotta della somma di 713 mila
euro a decorrere dal 2008.
6. Al fine di consentire la piena operatività degli incentivi
alle imprese di autotrasporto, di cui alla legge 22
novembre 2002, n. 265 ed il relativo regolamento di
attuazione di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 11 aprile 2006, n. 205, volti a spostare
quote rilevanti di traffico pesante dalla modalità
stradale a quella marittima, è autorizzata la spesa di 77
milioni di euro per ciascuno degli anni 2008-2009-
2010.
7. L’autorizzazione di spesa relativa al limite di impegno
quindicennale disposto dall’articolo 3, comma 2-ter,
del decreto legge 24 settembre 2002, n. 209,
convertito,con modificazioni dalla legge 22 novembre
2002, n. 265, è soppressa.
8. Per interventi necessari a fronteggiare i problemi di
mobilità e sicurezza derivanti dai programmati lavori di
ammodernamento dell’autostrada A3 nel tratto Gioia
Tauro – Reggio Calabria e per migliore la qualità del
servizio di trasporto e di sicurezza nello Stretto di
Messina è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per
l’anno 2008, 22 milioni di euro per l’anno 2009 e 7
milioni di euro per l’anno 2010, da destinare ad
interventi infrastrutturali nella misura del 50 per cento.
9. La programmazione degli interventi e la ripartizione
delle relative risorse sono approvate con uno o più
decreti del Ministro dei trasporti e del Ministro delle
infrastrutture per gli interventi infrastrutturali.
10. A valere sulle risorse assegnate dal Ministero dei
trasporti all’ENAC, ai sensi del decreto legislativo 25
luglio 1997, n. 250, sono individuate con decreto del
Ministro dei trasporti le risorse necessarie per il
potenziamento e la sicurezza dell’aeroporto di Reggio
Calabria, nonché per gli interventi di continuità
territoriale da e per tale aeroporto e per l’adeguamento
del servizio cargo da e per l’aeroporto di Catania.
11. L’attuazione delle disposizioni di cui al comma 5
dell’articolo 38 della legge 1° agosto 2002, n. 166, e
successive modificazioni, prosegue per un ulteriore
biennio, secondo le disposizioni di cui all’articolo 9 del
decreto legge 30 dicembre 2004 n. 315 convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2005 n. 21,
76
nonché al regolamento di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 2004, n. 340, e al
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
20 maggio 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
del 20 luglio 2005, n. 167, e successive modificazioni,
nell’ambito delle risorse finanziarie stanziate per il
triennio 2004-2006 effettivamente disponibili rivenienti
dalle operazioni effettuate ai sensi dell’articolo 38 della
citata legge n. 166 del 2002.
12. Con Decreto del Ministro dei trasporti sono definite
condizioni e modalità operative per l’attuazione di
quanto previsto al comma 11. Dalla data di entrata in
vigore del Decreto del Ministro dei trasporti di cui al
presente comma decorre il biennio di attuazione delle
misure di cui al medesimo comma 11.
13. Le somme del fondo istituito dal comma 6 dell’articolo
38 della legge 1° agosto 2002, n. 166, che residuano
dall’attuazione, nel triennio 2004-2006, delle misure di
cui al medesimo articolo sono utilizzate ai fini di
quanto disposto dal comma 11 del presente articolo.
14. L’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 38,
comma 7, della legge 1° agosto 2002, n. 166, prosegue
per un ulteriore triennio, secondo le disposizioni di cui
all’articolo 9 del decreto legge 30 dicembre 2004 n.
315 convertito, con modificazioni, dalla legge 28
febbraio 2005 n. 21, nonché agli articoli 14 e 15 del
Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
2004 n. 340 per quanto compatibili con le disposizioni
di cui al presente articolo.
15. Il triennio di cui al precedente comma 11 decorre dalla
data di sottoscrizione degli accordi di programma di cui
all’articolo 38, comma 7, della legge 1° agosto 2002, n.
166.
16. Per l’attuazione di quanto disposto al precedente
comma 11, sul "Fondo per la contribuzione agli
investimenti per lo sviluppo del trasporto merci per
ferrovia, con particolare riferimento al trasporto
combinato e di merci pericolose ed agli investimenti
per le autostrade viaggianti" di cui al comma 6
dell’articolo 38 della legge 1° agosto 2002 n. 166,
istituito sullo stato di previsione del Ministero dei
trasporti, è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per
l’anno 2008 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli
anni 2009 e 2010.
17. Per il completamento ed implementazione della rete
immateriale degli interporti finalizzata al
potenziamento del livello di servizio sulla rete logistica
nazionale, è autorizzato un contributo di 5 milioni di
euro per il 2009 e 10 milioni di euro per il 2010 .
77
18. Il contributo, previsto all’art. 1 comma 1044 della
legge 27 dicembre 2006 n. 296 dovrà essere utilizzato,
prioritariamente, ai fini della riduzione del
cofinanziamento nel limite del 35% del contributo
statale previsto dal Decreto del Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti n. 18T del 20 giugno 2005
e dalla conseguente convenzione in essere tra il
Ministero dei Trasporti e la UIRnet S.p.A, stipulata in
data 21 dicembre 2006.
19. Al fine di implementare le azioni tese ad accrescere la
sicurezza stradale e dare attuazione alle azioni previste
dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale mediante
azioni mirate e sinergiche volte a rafforzare i controlli
su strada anche attraverso l’implementazione di idonee
attrezzature tecniche funzionali all’aumento dei
controlli stradali; intensificare l’attività ispettiva e le
verifiche previste dal Codice della Strada; dotare gli
uffici ed il personale preposto ad attività di sicurezza
stradale degli opportuni strumenti per l’esercizio delle
attività istituzionali, ivi compresa la formazione è
autorizzata la spesa di 35 milioni di euro per l’anno
2008, 30 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010, 49
milioni di euro per l’anno 2011, 56 milioni di euro per
l’anno 2012 e 4 milioni di euro per l’anno 2013. Le
risorse del Fondo possono essere utilizzate per il
ricondizionamento di impianti, tecnologie e strutture
del Centro Sperimentale Impianti a Fune di
Montecompatri, al fine di garantirne l’operatività o in
via subordinata l’affidamento a soggetti esterni
adeguatamente qualificati, nel limite massimo di 2
milioni di euro.
20. Per garantire il funzionamento della Cassa di
previdenza e assistenza per i dipendenti dell’ex
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è
autorizzata la spesa di euro 3 milioni per l’anno 2008.
21. Per il proseguimento degli interventi previsti
dall’articolo 1, comma 1038, della legge 27 dicembre
2006, n. 296 è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e di 15 milioni di
euro per l’anno 2010.
22. Il capitale sociale delle Ferrovie della Calabria Srl.,
delle ferrovie Appulo Lucane Srl, delle ferrovie del
Sud-Est Srl è aumentato nel 2008 rispettivamente di 10
milioni di euro per una spesa complessiva di 30 milioni
di euro.
CAPO XI
MISSIONE 14 - INFRASTRUTTURE PUBBLICHE E
LOGISTICA
78
35. Art. 35
36. Art. 36
79
delle infrastrutture e del Ministro della giustizia. Con il
predetto decreto sono individuati gli interventi da
realizzare in ciascun anno, avvalendosi dei competenti
provveditorati interregionali alle opere pubbliche.
6. All’articolo 1, comma 796, lettera n), della legge 27
dicembre 2006, n. 296, le parole “ 20 miliardi di euro”
sono sostituite dalle parole “ 23 miliardi di euro”.
7. All’articolo 1, comma 796, lettera n), della legge 27
dicembre 2006, n. 296, nel secondo periodo le parole
“realizzazione di strutture residenziali
dedicate alle cure palliative” sono sostituite dalle
seguenti parole “realizzazione di strutture residenziali e
l’acquisizione di tecnologie per gli interventi territoriali
nel settore delle cure palliative”.
37. Art. 37
80
1, ovvero ad esse direttamente connesse.
CAPO XII
MISSIONE 15 - COMUNICAZIONI
38. Art. 38
81
39. Art. 39
82
pubblici e privati, da provvidenze pubbliche e da offerte
televisive a pagamento di programmi di carattere non sportivo
di cui esso ha la responsabilità editoriale, inclusi quelli diffusi
o distribuiti attraverso piattaforme diffusive o distributive di
soggetti terzi. All’interno di tale quota del 10 per cento dei
suddetti introiti le emittenti e i fornitori di contenuti e di
programmi in chiaro destinano almeno il 30 per cento alle
opere cinematografiche di espressione originale italiana
ovunque prodotte e le emittenti, i fornitori di contenuti e di
programmi a pagamento destinano almeno il 35 per cento alle
opere di espressione originale italiana ovunque prodotte
appartenenti al genere di prevalente emissione da parte del
soggetto obbligato. La concessionaria del servizio pubblico
generale radiotelevisivo destina alle opere europee una quota
non inferiore al 15 per cento dei ricavi complessivi annui
derivanti dagli abbonamenti relativi all’offerta radiotelevisiva
nonché i ricavi pubblicitari connessi alla stessa, al netto degli
introiti derivanti da convenzioni con la Pubblica
Amministrazione e dalla vendita di beni e servizi; all'interno di
questa quota, nel contratto di servizio è stabilita una riserva
non inferiore al 20 per cento da destinare alla produzione, al
pre-acquisto o all’acquisto di opere cinematografiche di
espressione originale italiana ovunque prodotte e una riserva
non inferiore al 5 per cento da destinare a opere di animazione
appositamente prodotte per la formazione dell'infanzia. Gli
operatori di comunicazioni elettroniche su reti fisse e mobili
contribuiscono, gradualmente e tenuto conto delle condizioni
del mercato, alla promozione e al sostegno finanziario delle
opere audiovisive europee, destinando una quota dei ricavi
derivanti dal traffico di contenuti audiovisivi offerti al
pubblico a pagamento indipendentemente dalla tecnologia di
trasmissione, secondo criteri e modalità stabiliti dall’Autorità
con apposito regolamento da adottare entro sei mesi
dall’entrata in vigore della presente legge.”
CAPO XIII
MISSIONE 16 - COMMERCIO INTERNAZIONALE ED
INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA
PRODUTTIVO
41. Art. 41
83
essere destinate alle finalità di cui all’articolo 4, comma 61,
della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
CAPO XIV
MISSIONE 17 - RICERCA E INNOVAZIONE
42. Art. 42
84
internazionale, in una prospettiva multidisciplinare e
multilaterale, è autorizzata la spesa di 2 milioni euro per
l’anno 2008, di 5 milioni di euro per l’anno 2009 e di 10
milioni di euro per l’anno 2010.
CAPO XV
MISSIONE 18 - SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA
DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE
44. Art. 44
45. Art. 45
CAPO XVI
INTERVENTI IN MATERIA SANITARIA
46. Art. 46
86
modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94, la
Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del
farmaco, subentrata nelle competenze della Commissione
unica del farmaco, valuta, oltre ai profili di sicurezza, la
presumibile efficacia del medicinale, sulla base dei dati
disponibili delle sperimentazioni cliniche già concluse,
almeno di fase seconda.
3. Le confezioni di medicinali in corso di validità,
ancora integre e correttamente conservate, legittimamente
in possesso di ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali
(RSA) ovvero in possesso di famiglie che hanno ricevuto
assistenza domiciliare, per un loro congiunto, dall’ Azienda
sanitaria locale o da una organizzazione non lucrativa
avente finalità di assistenza sanitaria, possono essere
riutilizzate nell’ambito della stessa RSA o della stessa ASL
o della stessa organizzazione non lucrativa, qualora,
rispettivamente, non siano reclamate dal detentore all’atto
della dimissione dalla RSA o, in caso di suo decesso,
dall’erede, ovvero siano restituite dalla famiglia che ha
ricevuto l’assistenza domiciliare alla ASL o
all’organizzazione non lucrativa .
4. Al di fuori dei casi previsti dal comma 3, le
confezioni di medicinali in corso di validità, ancora integre
e correttamente conservate, ad esclusione di quelle per le
quali è prevista la conservazione in frigorifero a
temperature controllate, possono essere consegnate dal
detentore che non abbia più necessità di utilizzarle ad
organizzazioni senza fini di lucro, riconosciute dalle
Regioni e Province autonome, aventi finalità umanitarie o
di assistenza sanitaria.
5. Ai fini del loro riutilizzo, le confezioni di medicinali
di cui ai commi 3 e 4 sono prese in carico da un medico
della struttura od organizzazione interessata, che provvede
alla loro verifica, registrazione e custodia. Le disposizioni
del presente articolo si applicano anche a medicinali
contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope.
6. Al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui
al D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 e successive
modificazioni, sono apportate le modifiche seguenti:
a) all’articolo 41, comma 1-bis, e all’articolo 43,
commi 7 e 8, le parole “in corso di patologia
neoplastica o degenerativa” sono soppresse;
b) il comma 3 dell’articolo 42 del testo unico è
sostituito dal seguente:
“3. I direttori sanitari e i titolari di gabinetto di cui al
comma 1 devono tenere il registro di cui all’articolo
60, comma 1”;
c) all’articolo 43, dopo il comma 4 è inserito il
seguente:
87
“4-bis – Per la prescrizione nell’ambito del Servizio
Sanitario Nazionale di farmaci previsti dall’allegato
III-bis per il trattamento di pazienti affetti da dolore
severo, in luogo del ricettario di cui al comma 1,
contenente le ricette a ricalco di cui al comma 4, può
essere utilizzato il ricettario del Servizio Sanitario
Nazionale disciplinato dal decreto del Ministero
dell’economia e delle finanze, di concerto con il
Ministero della salute, emanato il 18 maggio 2004,
pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 251 del 25 ottobre 2004; in tal caso ai fini
della prescrizione devono essere rispettate le
indicazioni del predetto decreto e il farmacista
conserva copia o fotocopia della ricetta ai fini del
discarico nel registro previsto dall’articolo 60, comma
1. Il Ministro della Salute, sentito il Consiglio
superiore di sanità, può, con proprio decreto,
aggiornare l’elenco dei farmaci di cui all’allegato III-
bis.”.
d) all’articolo 45, comma 2, le parole: “sulle ricette
previste dal comma 1” sono sostituite dalle parole:
“sulle ricette previste dai commi 1 e 4-bis”.
e) all’articolo 60, comma 1, è aggiunto, in fine, il
seguente periodo: “lo stesso termine è ridotto a due
anni per le farmacie aperte al pubblico e per le
farmacie ospedaliere. I direttori sanitari e i titolari di
gabinetto di cui all’articolo 42, comma 1 conservano il
registro di cui al presente comma per due anni dal
giorno dell’ultima registrazione.
f) all’articolo 62, comma 1, le parole: “sezioni A e C,”
sono sostituite dalle parole “sezioni A, B e C,”.
g) all’articolo 63 sono apportate le seguenti
modificazioni:
1) al comma 1 è aggiunto, in fine, il seguente
periodo: “Tale registro è conservato per
dieci anni a far data dall’ultima
registrazione.”;
2) il comma 2 è abrogato;
g) al comma 1 dell’articolo 64 le parole “previsto
dagli articoli 42, 46 e 47” sono sostituite dalle
parole: “previsto dagli articoli 46 e 47”.
7. L’adempimento ai fini dell’accesso agli importi di cui
all’articolo 1, comma 181, della legge 30 dicembre 2004,
n.311, con riferimento alla spesa farmaceutica registrata
nell’esercizio 2007, s’intende rispettato alle seguenti
condizioni:
88
adottate nell’anno 2007, negli importi definiti e
comunicati alle regioni dal Tavolo tecnico per la
verifica degli adempimenti, ai sensi dell’articolo 1,
comma 796, lettera l) della legge 27 dicembre 2006, n.
296, per l’anno 2005, ovvero, per le regioni che hanno
sottoscritto un Accordo con lo Stato ai sensi
dell’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre
2004, n. 311, negli importi programmati nei piani di
rientro di riorganizzazione, di riqualificazione e di
individuazione degli interventi per il perseguimento
dell’equilibrio economico. La verifica del
conseguimento degli effetti finanziari delle misure
adottate dalle regioni è effettuata dal predetto Tavolo di
verifica degli adempimenti, che si avvale del supporto
tecnico dell’Agenzia italiana del farmaco;
47. Art. 47
48. Art. 48
89
ai sensi dell’articolo 79 della presente legge, una quota delle
medesime risorse pari a 30 milioni di euro per l’anno 2008 è
destinata alla concessione, con decreto del Ministro della
salute, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano, di un contributo finanziario alle regioni e alle
province autonome finalizzato ad agevolare la diffusione tra
le dodicenni della vaccinazione HPV basata sull’offerta attiva
del vaccino.
2. Per la partecipazione dell'Italia alle iniziative Advanced
Market Commitments, per accelerare la scoperta di vaccini
contro lo pneumococco, e MDRI, per la cancellazione del
debito dei Paesi poveri nei confronti delle Istituzioni
Finanziarie Internazionali, è autorizzata la complessiva spesa
di euro 2.074 milioni, di cui 40 milioni per l'anno 2008, euro
50 milioni annui per ciascuno degli anni dal 2009 al 2048 ed
euro 34 milioni per l'anno 2049.
CAPO XVII
MISSIONE 21 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI
E ATTIVITÀ CULTURALI E PAESAGGISTICI
49. Art. 49
90
competente gli interventi per i quali non siano state avviate le
procedure di gara ovvero definiti gli affidamenti diretti ai fini
della riprogrammazione degli stessi."
CAPO XVIII
MISSIONE 22 - ISTRUZIONE SCOLASTICA
50. Art. 50
91
applica la procedura prevista dall’art. 1, comma 621, lett. b),
della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
3. Fermo restando quanto previsto dal comma 605, lettera b)
dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il numero dei
posti degli insegnanti di sostegno, a decorrere dall’a.s.
2008/09, non può superare complessivamente il 25% del
numero delle sezioni e delle classi previste nell’organico di
diritto dell’anno scolastico 2006/2007. Il Ministro della
pubblica istruzione, con decreto adottato di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze definisce modalità e
criteri per il conseguimento dell’obiettivo di cui al precedente
periodo. Tali criteri e modalità devono essere definiti con
riferimento alle effettive esigenze rilevate, assicurando lo
sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente
abili anche attraverso opportune compensazioni tra province
diverse e in modo da non superare un rapporto medio
nazionale di un insegnante ogni 2 alunni diversamente abili.
La dotazione organica di diritto relativa ai docenti di sostegno
è progressivamente rideterminata, nel triennio 2008-2010,
fino al raggiungimento, nell’anno scolastico 2010/2011, di una
consistenza organica pari al 70% del numero dei posti di
sostegno complessivamente attivati nell’anno scolastico
2006/2007, fermo restando il regime autorizzatorio in materia
di assunzioni previsto dall’articolo 39, comma 3bis, della legge
27 dicembre 1997, n. 449. Conseguentemente, anche al fine di
evitare la formazione di nuovo personale precario, all’articolo
40, comma 1, settimo periodo, della legge 27 dicembre 1997,
n. 449, sono soppresse le parole da: “nonché la possibilità”,
alle parole: “particolarmente gravi”, fermo restando il rispetto
dei principi sull’integrazione degli alunni diversamente abili
fissati dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104. Sono abrogate tutte
le disposizioni vigenti non compatibili con le disposizioni dei
commi 3 e 4.
92
a) i corsi di specializzazione universitari con una forte
componente di tirocinio, dimensionati sulla base delle
previsioni territoriali del fabbisogno di insegnanti nell’ambito
della programmazione universitaria e delle relative
compatibilità finanziarie;
b) le procedure selettive di natura concorsuale e
formazione in servizio;
c) i profili della valutazione degli esiti dell’attività
didattica al termine della formazione in servizio.
8. Con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento
previsto dal comma 6, dal quale non devono derivare maggiori
oneri per la finanza pubblica, sono abrogate le disposizioni,
con esso incompatibili, di cui all’articolo 5 della legge 28
marzo 2003, n. 53 e del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.
227.
93
e) modalità di verifica e monitoraggio dei risultati
conseguiti al fine della quantificazione delle relative
economie di spesa tenendo conto della dinamica
effettiva della popolazione scolastica;
f) possibili finalizzazioni delle risorse finanziarie che si
rendano disponibili grazie all’aumento complessivo
dell’efficienza del servizio di istruzione nell’ambito
territoriale di riferimento;
g) modalità con cui realizzare una valutazione dell’effetto
degli interventi e base informativa necessaria a tale
valutazione.
94
previsione del Ministero della pubblica istruzione, per
essere destinate alle istituzioni pubbliche che hanno
concorso al raggiungimento degli obiettivi, per le finalità
di miglioramento della qualità del settore della pubblica
istruzione.
51. Art. 51
CAPO XIX
95
MISSIONE 23 - ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
52. Art. 52
1. Ai fini del concorso dello Stato agli oneri lordi per gli
adeguamenti retributivi per il personale docente e per i rinnovi
contrattuali del restante personale delle università, nonché in
vista degli interventi da adottare in materia di diritto allo
studio, di edilizia universitaria e per altre iniziative necessarie
inerenti il sistema delle università, nello stato di previsione del
Ministero dell’università e della ricerca è istituto un fondo con
una dotazione finanziaria di 550 milioni di euro per l’anno
2008, di 550 milioni per l’anno 2009 e di 550 mln di euro per
l’anno 2010 comprensiva degli importi indicati all’art. 96,
commi 8 e 14 della presente legge. Tale somma è destinata ad
aumentare il Fondo di finanziamento ordinario per le
Università (FFO), per far fronte alle prevalenti spese per il
personale e, per la parte residua, ad altre esigenze di spesa
corrente e d’investimento individuate autonomamente dagli
Atenei..
2. L’assegnazione delle risorse di cui al comma 1 è
subordinata all’adozione entro gennaio 2008 di un Piano
programmatico, approvato con decreto del Ministro
dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza dei Rettori
delle Università italiane (CRUI). Tale Piano è volto a: a)
elevare la qualità globale del sistema universitario e il livello
di efficienza degli atenei; b) rafforzare i meccanismi di
incentivazione per un uso appropriato ed efficace delle risorse,
con contenimento dei costi di personale a vantaggio della
ricerca e della didattica; c) accelerare il riequilibrio finanziario
tra gli atenei sulla base di parametri vincolanti, di valutazioni
realistiche e uniformi dei costi futuri e, in caso di superamento
del limite del 90% della spesa di personale sul FFO, di
disposizioni che rendano effettivo il vincolo delle assunzioni di
ruolo limitate rispetto alle cessazioni; d) ridefinire il vincolo
dell’indebitamento degli atenei considerando, a tal fine, anche
quello delle società ed enti da essi controllati; e) consentire una
rapida adozione di un sistema programmatorio degli interventi
che preveda adeguati strumenti di verifica e monitoraggio da
attivare a cura del Ministero dell’università e della ricerca,
d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita
la Conferenza dei Rettori delle Università italiane e che
condizioni l’effettiva erogazione delle maggiori risorse
all’adesione formale da parte dei singoli atenei agli obiettivi
del piano.
CAPO XX
MISSIONE 24 - DIRITTI SOCIALI, SOLIDARIETÀ
96
SOCIALE E FAMIGLIA
53. Art. 53
54. Art. 54
55. Art. 55
98
CAPO XXI
MISSIONE 25 - POLITICHE PREVIDENZIALI
56. Art. 56
57. Art. 57
(Gestioni previdenziali)
99
lavoratori dipendenti, delle gestioni dei lavoratori
autonomi, della gestione speciale minatori, nonché in
favore dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza
per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS);
b) in 102,89 milioni di euro in favore del Fondo pensioni
lavoratori dipendenti, ad integrazione dei trasferimenti di
cui alla lettera a), della gestione esercenti attività
commerciali e della gestione artigiani.
2. Conseguentemente a quanto previsto dal comma 1, gli
importi complessivamente dovuti dallo Stato sono determinati
per l’anno 2008 in 17.066,81 milioni di euro per le gestioni di
cui al comma 1, lettera a), e in 4.217,28 milioni di euro per le
gestioni di cui al comma 1, lettera b).
3. I medesimi complessivi importi di cui ai commi 1 e 2
sono ripartiti tra le gestioni interessate con il procedimento di
cui all’articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e
successive modificazioni, al netto, per quanto attiene al
trasferimento di cui al comma 1, lettera a), della somma di
910,22 milioni di euro attribuita alla gestione per i coltivatori
diretti, mezzadri e coloni a completamento dell’integrale
assunzione a carico dello Stato dell’onere relativo ai
trattamenti pensionistici liquidati anteriormente al 1º gennaio
1989, nonché al netto delle somme di 2,56 milioni di euro e di
59,39 milioni di euro di pertinenza, rispettivamente, della
gestione speciale minatori e dell’ENPALS.
58. Art. 58
(Trasferimenti all’INPS)
100
59. Art. 59
60. Art. 60
61. Art. 61
62. Art. 62
101
e competitività per l’equità e la crescita sostenibili” del 23
luglio 2007)
CAPO XXII
MISSIONE 26 - POLITICHE PER IL LAVORO
63. Art. 63
102
- a decorrere dall’anno 2010 delle risorse del Fondo per
l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del
decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con
modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.
64. Art. 64
65. Art. 65
103
e delle finanze, qualora i piani di gestione delle eccedenze già
definiti in specifici accordi in sede governativa abbiano
comportato una riduzione nella misura almeno del 10% del
numero dei destinatari dei trattamenti scaduti il 31 dicembre
2007.
2. La misura dei trattamenti di cui al secondo periodo del
comma 1 è ridotta del 10% nel caso di prima proroga, del
30% nel caso di seconda proroga e del 40% nel caso di
proroghe successive.
3. In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e
comunque non oltre il 31 dicembre 2008, possono essere
concessi trattamenti di cassa integrazione guadagni
straordinaria e di mobilità ai dipendenti delle imprese
esercenti attività commerciali con più di cinquanta
dipendenti, delle agenzie di viaggio e turismo, compresi gli
operatori turistici, con più di cinquanta dipendenti e delle
imprese di vigilanza con più di quindici dipendenti, nel limite
massimo di spesa di 45 milioni di euro, a carico del Fondo per
l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legge
20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla
legge 19 luglio 1993, n. 236.
66. Art. 66
104
parole: “31 dicembre 2007” sono sostituite dalle parole “31
dicembre 2008”. Ai fini dell’attuazione del presente comma, è
autorizzata per l’anno 2008 la spesa di 20 milioni di euro a
valere del Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1,
comma 7, sul decreto legge 20 maggio 1993, n. 148,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n.
236.
67. Art. 67
CAPO XXIII
MISSIONE 27 -IMMIGRAZIONE, ACCOGLIENZA E
GARANZIA DEI DIRITTI
68. Art. 68
CAPO XXIV
MISSIONE 28 - SVILUPPO E RIEQUILIBRIO
TERRITORIALE
69. Art. 69
105
(Fondo per le aree sottoutilizzate)
Art. 70
(Misure per sostenere i giovani laureati e le nuove imprese
innovatrici del Mezzogiorno nonché per la gestione delle quote
di emissione di gas serra)
71. Art. 71
107
“340. Al fine di contrastare i fenomeni di esclusione sociale
negli spazi urbani e favorire l’integrazione sociale e
culturale delle popolazioni abitanti in circoscrizioni o
quartieri delle città caratterizzati da degrado urbano e
sociale, sono istituite, con le modalità di cui al comma 342,
zone franche urbane con un numero di abitanti non
superiore a 30.000. Per le finalità di cui al periodo
precedente, è istituito nello stato di previsione del Ministero
dello sviluppo economico un apposito Fondo con una
dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008
e 2009, che provvede al finanziamento di programmi di
intervento, ai sensi del comma 342.”.
108
gennaio 2008, possono fruire delle agevolazioni di cui al
comma precedente, nel rispetto del Regolamento (CE) n.
1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006,
relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato
agli aiuti di importanza minore, pubblicato nella G.U.U.E.
del 28.12.2006 L379.
341 ter. Sono, in ogni caso, escluse dal regime
agevolativo le imprese operanti nei settori della
costruzione di automobili, della costruzione navale, della
fabbricazione di fibre tessili artificiali o sintetiche, della
siderurgia e del trasporto su strada.
341 quater. Con decreto del Ministro dell’economia e
delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, saranno determinati
le condizioni, i limiti e le modalità di applicazione delle
esenzioni fiscali di cui ai precedenti commi.”.
3. Il comma 342 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre
2006, n. 296, è sostituito come segue:
“342. Il Comitato interministeriale per la programmazione
economica (CIPE), su proposta del Ministro dello
sviluppo economico, provvede alla definizione dei criteri
per l'allocazione delle risorse e per la individuazione e la
selezione delle zone franche urbane, sulla base di
parametri socio-economici, rappresentativi dei fenomeni
di degrado di cui al comma 340. Provvede,
successivamente, su proposta del Ministro dello sviluppo
economico, alla perimetrazione delle singole zone franche
urbane ed alla concessione del finanziamento in favore dei
programmi di intervento di cui al comma 340. L’efficacia
delle disposizioni dei commi da 341 a 342 è subordinata,
ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo
della Comunità europea, all’autorizzazione della
Commissione europea.”.
CAPO XXV
MISSIONE 30 - GIOVANI E SPORT
72. Art. 72
73. Art. 73
74. Art. 74
110
entro il 30 giugno di ciascun anno, al Ministero dell’economia
e delle finanze un prospetto contenente i dati relativi alla
previsione annuale dei propri fabbisogni di beni e servizi,
secondo le modalità ed i termini indicati con decreto del
Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica
amministrazione, da emanarsi entro novanta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge.
2. Il Ministero dell’economia e delle finanze, avvalendosi
di Consip S.p.A., individua, sulla base delle informazioni di
cui al precedente comma elaborate attraverso l’utilizzo di
sistemi informativi integrati realizzati ai sensi dell’articolo 1,
comma 454, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, indicatori
di spesa sostenibili per il soddisfacimento dei fabbisogni
collegati funzionalmente alle attività da svolgere, tenendo
conto delle caratteristiche di consumo delle specifiche
categorie merceologie e dei parametri dimensionali della
singola amministrazione, nonché dei dati di consuntivo.
3. I responsabili degli uffici preposti agli acquisti di beni e
servizi delle amministrazioni indicate al precedente comma
trasmettono i relativi programmi di acquisto, entro il 30
giugno ed il 31 dicembre di ciascun anno, agli uffici preposti
al controllo di gestione, ai sensi del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286.
4. Gli indicatori di cui al precedente comma 2 vengono
messi a disposizione delle amministrazioni di cui al comma 1,
anche attraverso la pubblicazione sui siti del Ministero
dell’economia e delle finanze e di Consip, quali utili strumenti
di supporto e modelli di comportamento secondo canoni di
efficienza, nell’attività di programmazione degli acquisti di
beni e servizi e nell’attività di controllo della stessa. Il sistema
delle autonomie locali può tener conto, nella propria attività di
programmazione, dei detti indicatori, ove ritenuti rispondenti
alle specifiche esigenze territoriali.
5. In relazione ai parametri di prezzo-qualità di cui al
comma 3 dell’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n.
488, il Ministero dell’economia e delle finanze, attraverso
Consip S.p.A., entro tre mesi dall’entrata in vigore della
presente legge, predispone e mette a disposizione delle
amministrazioni pubbliche gli strumenti di supporto per la
valutazione della comparabilità del bene e del servizio e per
l’utilizzo dei detti parametri, anche con indicazione di una
misura minima e massima degli stessi.
6. Gli uffici preposti al controllo di gestione di ciascuna
amministrazione pubblica effettuano la verifica
dell’osservanza dei parametri di cui al comma 3 dell’articolo
26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488 tenendo conto degli
strumenti di cui al precedente comma.
7. Gli acquisti di beni e servizi attraverso le convenzioni
stipulate dalle centrali di acquisto costituite dalle regioni, ai
sensi dell’articolo 1, comma 455 della legge 27 dicembre
111
2006, n. 296 e dalle strutture territoriali preposte a programmi
di centralizzazione degli acquisti, sono effettuati osservando i
parametri di prezzo-qualità delle convenzioni stipulate da
Consip ai sensi dell’articolo 26 delle legge 23 dicembre 1999,
n. 488, come limiti massimi nel caso di beni e servizi
comparabili, ai sensi del comma 3 del detto articolo 26.
8. Per raggiungere gli obiettivi di contenimento e di
razionalizzazione della spesa pubblica ed ai fini del concorso
delle regioni e delle autonomie locali al rispetto del patto di
stabilità interno, fermo quanto previsto dagli articoli 26 della
legge 23 dicembre 1999, n. 488 e 58 della legge 23 dicembre
2000, n. 388 e dall’articolo 1, comma 449 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, i soggetti aggiudicatori di cui
all’articolo 3, comma 25 del decreto legislativo 12 aprile 2006
n. 163 possono ricorrere per l’acquisto di beni e servizi alle
convenzioni stipulate da Consip ai sensi dell’articolo 26 della
legge 23 dicembre 1999, n. 448, nel rispetto dei principi di
tutela della concorrenza.
9. Le dotazioni delle unità previsionali di base degli stati di
previsione dei Ministeri, concernenti spese per consumi
intermedi, non aventi natura obbligatoria, sono rideterminate
in maniera lineare in misura tale da realizzare
complessivamente una riduzione di 500 milioni di euro per
l’anno 2008, 700 milioni di euro per l’anno 2009 e 900
milioni di euro a decorrere dal 2010. Dalla predetta riduzione
sono esclusi i fondi di cui all’art. 1, comma 601, della legge
27 dicembre 2006, n. 296.
75. Art. 75
112
comma 457 è inserito il seguente comma 457 bis:
“457 bis. Nel quadro del patto di stabilità interno, la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e
le province autonome di Trento e di Bolzano approva
annualmente, entro il 31 ottobre di ogni anno, i programmi
per la realizzazione delle finalità di cui al precedente comma
457 e per lo sviluppo del sistema a rete. Dall'attuazione del
comma 457 e del presente comma non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
3. E’ abrogato l’articolo 1, comma 456 della legge 27
dicembre 2006, n. 296.
76. Art. 76
113
internet” (VoIP) previsti dal sistema pubblico di connettività
o da analoghe convenzioni stipulate da Consip ovvero a
livello territoriale.
2-ter. Il CNIPA effettua azioni di monitoraggio e verifica
del rispetto delle disposizioni di cui al comma 2-bis.
2-quater. Il mancato adeguamento alle disposizioni di cui al
comma 2-bis comporta la riduzione, nell’esercizio
finanziario successivo, del trenta per cento delle risorse
stanziate nell’anno in corso per spese di telefonia.”.
5. Con decreto del Ministro per le riforme e le
innovazioni, di concerto con il Ministro dell’economia
e delle finanze e con il Ministro delle comunicazioni,
da adottare entro due mesi dall’entrata in vigore della
presente legge, sono stabilite le modalità attuative dei
commi 2-bis, 2-ter e 2-quater dell’articolo 78 del
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, come introdotti
dal comma i del presente articolo.
6. In relazione a quanto previsto dai commi 4 e 5, le
dotazioni delle unità previsionali di base degli stati di
previsione dei Ministeri, concernenti spese postali e
telefoniche, sono rideterminate in maniera lineare in
misura tale da realizzare complessivamente una
riduzione di 7 milioni di euro per l’anno 2008, 12
milioni di euro per l’anno 2009 e 14 milioni di euro a
decorrere dal 2010. Le altre pubbliche Amministrazioni
dovranno altresì adottare misure di contenimento delle
suddette spese al fine di realizzare risparmi in termini
di indebitamento netto non inferiori a 18 milioni di
euro per l’anno 2008, a 128 milioni di euro per l’anno
2009 ed a 272 milioni di euro per l’anno 2010. Al fine
di garantire l’effettivo conseguimento di tali obiettivi di
risparmio, in caso di accertamento di minori economie,
si provvede alle corrispondenti riduzioni dei
trasferimenti statali nei confronti delle pubbliche
amministrazioni inadempienti..
7. Ai fini del contenimento delle spese di funzionamento
delle proprie strutture, le amministrazioni pubbliche di
cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165 adottano piani triennali per
l’individuazione di misure finalizzate alla
razionalizzazione dell’utilizzo:
a) delle dotazioni strumentali, anche informatiche,
che corredano le stazioni di lavoro
nell’automazione d’ufficio;
b) delle autovetture di servizio, attraverso il ricorso,
previa verifica di fattibilità, a mezzi alternativi di
trasporto, anche cumulativo;
c) dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con
esclusione dei beni infrastrutturali.
114
8. Nei piani di cui alla lettera a) del comma 7 sono altresì
indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione di
apparecchiature di telefonia mobile ai soli casi in cui il
personale debba assicurare, per esigenze di servizio, di
pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo
necessario allo svolgimento delle particolari attività che ne
richiedono l’uso, individuando, nel rispetto della normativa
sulla tutela della riservatezza dei dati personali, forme di
verifica, anche a campione, circa il corretto utilizzo delle
relative utenze.
115
14. All’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 12
febbraio 1993, n. 39, la parola: “quattro” è sostituita dalla
seguente: “due”.
15. Fino al 2 agosto 2009 l’organo collegiale di cui all’articolo
4, comma 2, del decreto legislativo n. 39 del 1993 è costituito
dal Presidente e da tre membri fino alla predetta data, ai fini
delle deliberazioni, in caso di parità di voti, prevale quello del
Presidente.
77. Art. 77
116
senza avviso alle parti. L’udienza fissata in data successiva alla
soppressione degli uffici giudiziari di cui al comma 1, si
intende fissata davanti al tribunale o alla corte militare
d’appello che ne assorbe la competenza, senza nuovo avviso
alle parti.
117
d) con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con i
ministri della difesa e dell’economia e delle finanze viene
individuato un numero di dirigenti e di personale delle
cancellerie e segreterie giudiziarie militari non superiore a
quello corrispondente alle dotazioni organiche degli uffici
giudiziari militari soppressi ai sensi del comma 1 che
transita nei ruoli del Ministero della giustizia con
contestuale riduzione del ruolo del Ministero della difesa e
vengono definiti criteri e modalità dei relativi trasferimenti
nel rispetto delle disposizioni legislative e contrattuali
vigenti. Ove necessario e subordinatamente
all’esperimento di mobilità di tipo volontario i
trasferimenti possono essere disposti d’ufficio.
118
1. Per il triennio 2008-2010 è fatto divieto a tutte le
amministrazioni pubbliche di cui agli articoli 1, comma 2, e
70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e
successive modificazioni, di adottare provvedimenti per
l’estensione di decisioni giurisdizionali aventi forza di
giudicato, o comunque divenute esecutive, in materia di
personale delle amministrazioni pubbliche.
79. Art. 79
119
comma 4 devono essere effettuate esclusivamente con
imputazione a specifico capitolo, anche di nuova istituzione,
appositamente denominato, rispettivamente di parte corrente e
di conto capitale, iscritto nella pertinente unità previsionale di
base delle Amministrazione in cui confluiscono tutti gli
stanziamenti destinati alle predette finalità. Il Ministro
competente è autorizzato, a tal fine, ad effettuare le occorrenti
variazioni di bilancio.
6. L’Agenzia del demanio entro il mese di febbraio 2008
provvede a determinare il valore degli immobili a cui devono
fare riferimento le Amministrazioni ai fini dell’applicazione
del comma 4 e a renderlo pubblico anche mediante
inserimento in apposita pagina del sito web dell’Agenzia
stessa.
7. Il Ministro competente può richiedere una deroga ai limiti
di cui al comma 4 al Ministro dell’economia e delle finanze in
caso di sopravvenute ed eccezionali esigenze.
8. La presente norma non si applica agli immobili trasferiti ai
fondi immobiliari costituiti ai sensi dell’art. 9 decreto-legge
25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni,
dalla legge 23 novembre 2001, n. 410.
9. A decorrere dall’anno 2008 gli enti ed organismi pubblici
inseriti nel conto economico consolidato della P.A. individuati
dall’ISTAT ai sensi dell’art. 1, comma 5, della legge 30
dicembre 2004, n. 311, con esclusione degli enti territoriali e
locali e degli enti da essi vigilati, delle Aziende sanitarie ed
ospedaliere, degli Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico, si adeguano ai princìpi di cui al presente articolo
riducendo le proprie spese di manutenzione ordinaria e
straordinaria in modo tale da rispettare i limiti previsti nel
presente articolo. L’eventuale differenza tra l’importo delle
predette spese relative all’anno 2007 e l’importo delle stesse,
rideterminato a partire dal 2008 secondo i criteri del presente
articolo è versato annualmente all’entrata del bilancio dello
Stato entro il 30 giugno. Gli organi interni di revisione e di
controllo vigilano sull’applicazione del presente comma.
10. Il comma 2 dell’art. 22 del decreto legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006
n. 248, è abrogato.
11. Il comma 7 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2005,
n. 266, è abrogato.
80. Art. 80
(Regolamenti di organizzazione)
120
81. Art. 81
82.
Art. 82
(Soppressione e razionalizzazione degli enti pubblici statali)
121
comma, nonché dall'articolo 9, comma 1-bis, lettera c), del
decreto legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con
modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112;
122
4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da
adottarsi entro sei mesi dalla scadenza dei termini per
l’emanazione dei regolamenti ai sensi del comma 1, su
proposta del Ministro per le riforme e le innovazioni nella
pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze e con i Ministri interessati, è
disciplinata la destinazione delle risorse finanziarie,
strumentali e di personale degli enti soppressi ai sensi dello
stesso comma 1.
83. Art. 83
123
patrimonio utilizzato, elaborati per il triennio 2008-2010
d’intesa tra l’Agenzia del Demanio e le amministrazioni
centrali e periferiche, usuarie e conduttrici. Tali piani sono
finalizzati a conseguire una riduzione complessiva non
inferiore al 10% del valore dei canoni per locazioni passive e
del costo d’uso equivalente degli immobili utilizzati per l’anno
2008 e ulteriori riduzioni non inferiori al 7% e 6% per gli anni
successivi.»;
b) il comma 206 è sostituito dal seguente: «206. In sede di
prima applicazione, il costo d’uso dei singoli immobili di
proprietà statale in uso alle Amministrazioni dello Stato è
determinato in misura pari al 50% del valore corrente di
mercato, secondo i parametri di comune commercio forniti
dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare, praticati nella zona
per analoghe attività; a decorrere dal 2009, tale percentuale è
incrementata annualmente di un ulteriore 10% fino al
raggiungimento del 100% del valore corrente di mercato»;
c) al comma 207 la parola «possono» è sostituita da:
«devono»;
d) al comma 208 le parole «nell’atto di indirizzo di cui» sono
soppresse.
2. Dall’attuazione del presente articolo devono conseguire
economie di spesa, in termini di indebitamento netto, non
inferiori a 140 milioni per l’anno 2008, 80 milioni per l’anno
2009 e 70 milioni a decorrere dall’anno 2010.
CAPO XXVII
MISSIONE 33 - FONDI DA RIPARTIRE
84. Art. 84
85. Art. 85
124
in mano pubblica e pubblicità delle consulenze delle
amministrazioni pubbliche)
125
alla società controllante.
126
controversie i relativi collegi arbitrali non si sono ancora
costituiti alla data del 30 settembre 2007, è fatto obbligo ai
soggetti di cui ai commi 1 e 2 di declinare la competenza
arbitrale, ove tale facoltà sia prevista nelle clausole arbitrali
inserite nei predetti contratti, e dalla data della relativa
comunicazione opera esclusivamente la giurisdizione
ordinaria. I collegi arbitrali eventualmente costituiti
successivamente al 30 settembre 2007 e fino alla data di
entrata in vigore della presente legge, decadono
automaticamente e le relative spese restano integralmente
compensate tra le parti.
4. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del
Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro della funzione pubblica, il Ministro delle
infrastrutture ed il Ministro della giustizia, provvede
annualmente a determinare con decreto i risparmi conseguiti
per effetto dell’applicazione delle disposizioni del presente
articolo affinchè siano corrispondentemente ridotti gli
stanziamenti, le assegnazioni ed i trasferimenti a carico del
bilancio dello Stato e le relative risorse riassegnate al
Ministero della giustizia per il miglioramento del relativo
servizio. Il Presidente del Consiglio dei Ministri trasmette
annualmente al Parlamento ed alla Corte dei Conti una
relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni del
presente articolo.
87. Art. 87
127
presente legge, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma
2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto
delle procedure ad evidenza pubblica, cedono a terzi le società
e le partecipazioni vietate ai sensi del comma 1.
88. Art. 88
128
di avere efficacia. Le disponibilità dei Fondi da ripartire per i
trasferimenti correnti per le imprese di cui ai predetti commi,
sono destinate alle finalità di cui alle disposizioni normative
indicate nell’elenco 3 della medesima legge n. 266 del 2005.
89. Art. 89
129
(Limiti ai prelevamenti dalla tesoreria statale)
130
91. Art. 91
CAPO XXIX
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PUBBLICO
IMPIEGO
92. Art. 92
131
specializzazione universitaria”.
2. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 1, commi 529
e 560 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
3. L’articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165 è sostituito dal seguente:
“Articolo 36
(Utilizzo di contratti di lavoro flessibile)
132
8. Gli enti locali non sottoposti al patto di stabilità interno
e che comunque abbiano una dotazione organica non
superiore alle 15 unità possono avvalersi di forme contrattuali
di lavoro flessibile, oltre che per le finalità di cui al comma 1,
per la sostituzione di lavoratori assenti e per i quali sussiste il
diritto alla conservazione del posto, sempreché nel contratto
di lavoro a termine sia indicato il nome del lavoratore
sostituito e la causa della sua sostituzione.
9. Gli enti del servizio sanitario nazionale, in relazione al
personale medico, con esclusivo riferimento alle figure
infungibili, al personale infermieristico ed al personale di
supporto alle attività infermieristiche, possono avvalersi di
forme contrattuali di lavoro flessibile, oltre che per le finalità
di cui al comma 1, per la sostituzione di lavoratori assenti o
cessati dal servizio limitatamente ai casi in cui ricorrano
urgenti e indifferibili esigenze correlate alla erogazione dei
livelli essenziali di assistenza compatibilmente con i vincoli
previsti in materia di contenimento della spesa di personale
dall’articolo 1, comma 565, della legge 27 dicembre 2006, n.
296.
10. Le università e gli enti di ricerca possono avvalersi di
contratti di lavoro flessibile per lo svolgimento di progetti di
ricerca e di innovazione tecnologica i cui oneri non risultino a
carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo di
finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento
ordinario delle università. Gli enti del Servizio sanitario
nazionale possono avvalersi di contratti di lavoro flessibile
per lo svolgimento di progetti di ricerca finanziati con le
modalità indicate nell’articolo 1, comma 565, lettera b)
secondo periodo della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
L’utilizzazione dei lavoratori, con i quali si sono stipulati i
contratti di cui al presente comma per fini diversi determina
responsabilità amministrativa del dirigente e del responsabile
del progetto. La violazione delle presenti disposizioni è causa
di nullità del provvedimento.”
133
ricorso a prestazioni di lavoro straordinario.
6. In ogni caso, a decorrere dall’anno 2008, per le
Amministrazioni di cui al comma 1 la spesa per prestazioni di
lavoro straordinario va contenuta entro il limite del novanta
per cento delle risorse finanziarie allo scopo assegnate per
l’anno finanziario 2007.
7. Le pubbliche amministrazioni non possono erogare
compensi per lavoro straordinario se non previa attivazione
dei sistemi di rilevazione automatica delle presenze.
8. Le disposizioni di cui ai commi 5 e 6, si applicano anche ai
Corpi di Polizia ad ordinamento civile e militare, alle Forze
Armate e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Le eventuali
ed indilazionabili esigenze di servizio non fronteggiabili sulla
base delle risorse disponibili per il lavoro straordinario o
attraverso una diversa articolazione dei servizi e del regime
orario e delle turnazioni vanno fronteggiate nell’ambito delle
risorse assegnate agli appositi fondi per l’incentivazione del
personale, previsti dai provvedimenti di recepimento degli
accordi sindacali o di concertazione. Ai predetti fini si
provvede al maggiore utilizzo e all’ apposita finalizzazione
degli istituti retributivi già stabiliti dalla contrattazione
decentrata per fronteggiare esigenze che richiedono il
prolungato impegno nelle attività istituzionali. Sono fatte salve
le risorse di cui all’art. 95 comma 4.
93. Art. 93
(Assunzioni di personale)
134
50 milioni di euro per l’anno 2008, a 120 milioni di euro per
l’anno 2009 ed a 140 milioni di euro a decorrere dall’anno
2010. A tal fine è istituito, nello stato di previsione della
spesa del Ministero dell’economia e delle finanze un apposito
fondo con uno stanziamento pari a 50 milioni di euro per
l’anno 2008, a 120 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009
ed a 140 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010. Alla
ripartizione del predetto fondo si provvede con D.P.R. da
emanare entro il 31 marzo 2008, secondo le modalità di cui
all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n.
449 e successive modificazioni.
5. I contratti di formazione e lavoro di cui al comma 528,
dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 non convertiti
entro il 31 dicembre 2007 sono prorogati al 31 dicembre
2008.
6. Per il personale assunto con contratto di lavoro a tempo
parziale la trasformazione del rapporto a tempo pieno può
avvenire nel rispetto delle modalità e dei limiti previsti dalle
disposizioni vigenti in materia di assunzioni. In caso di
assunzione di personale a tempo pieno è data precedenza alla
trasformazione del rapporto di lavoro per i dipendenti assunti
a tempo parziale che ne abbiano fatto richiesta.
7. Per l’anno 2010 le amministrazioni di cui all’articolo 1,
comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono
procedere, previo svolgimento delle procedure di mobilità, ad
assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un
contingente di personale complessivamente corrispondente ad
una spesa pari al 60 per cento di quelle relativa alle cessazioni
avvenute nell’anno precedente.
8. Le assunzioni di cui al comma 7 sono autorizzate con
la procedura di cui all’articolo 1, comma 536 della legge 27
dicembre 2006, n. 296.
9. Per fronteggiare indifferibili esigenze di servizio di
particolare rilevanza, per il medesimo anno 2010 le
amministrazioni di cui al comma 7 del presente articolo
possono altresì procedere ad ulteriori assunzioni nel limite di
un contingente complessivo di personale corrispondente ad
una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal
fine è istituito, nello stato di previsione della spesa del
Ministero dell’economia e delle finanze un apposito fondo
con uno stanziamento pari a 25 milioni di euro per l’anno
2010 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall’anno 2011. Le
relative autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le
modalità di cui all’articolo 39 comma 3-ter della legge 27
dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni.
10. All’articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre
2004, n. 311, come modificato all’articolo 1, comma 537 della
legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole “a decorrere
dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere
dall’anno 2011”.
11. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, comma
135
519, della legge 27 dicembre 2006,n. 296, nell’anno 2008, i
bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato
nelle pubbliche amministrazioni possono prevedere una
riserva di posti non superiore al 20% dei posti messi a
concorso per il personale non dirigenziale che abbia maturato
almeno tre anni di esperienze di lavoro subordinato a tempo
determinato presso pubbliche amministrazioni in virtù di
contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre
2007.
12. Al fine di incrementare la fruizione degli Istituti e
luoghi di cultura anche attraverso l'estensione degli orari di
apertura, il Ministero per i beni e le attività culturali è
autorizzato a bandire concorsi e procedere all'assunzione
straordinaria di 400 assistenti alla vigilanza, sicurezza,
accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico, di posizione
economica B3, in deroga alle vigenti disposizioni limitative
delle assunzioni.
13. Al fine di rafforzare le strutture tecnico-amministrative
preposte alla tutela del paesaggio e dei beni architettonici,
archeologici e storico artistici, il Ministero per i beni e le
attività culturali è autorizzato a bandire concorsi e procedere
all'assunzione straordinaria di complessive cento unità di
personale di posizione economica C1, scelte tra architetti,
archeologi, storici dell'arte ed amministrativi, in deroga alle
vigenti disposizioni limitative delle assunzioni.
14. La definizione della pianta organica del Ministero per i
beni e le attività culturali, ai sensi dell'articolo 1, comma 404,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, tiene conto delle
assunzioni di cui al presente articolo nei limiti della dotazione
organica risultante dalla riorganizzazione operata ai sensi del
medesimo comma 404, dell'articolo 1, della legge 27
dicembre 2006, n. 296.
15. All'onere derivante dall'attuazione dei commi dal 12 al
14, pari a euro 14.621.242 annui, si provvede, a decorrere
dall'anno 2008, mediante utilizzo delle risorse di cui
all'articolo 1, comma 1142, della legge 27 dicembre 2006, n.
296, allo scopo intendendosi corrispondentemente ridotta
l'autorizzazione di spesa di cui al medesimo comma.
16. Allo scopo di potenziare il supporto tecnico
amministrativo alle funzioni del Ministero dell’economia e
delle finanze, in particolare in materia di politica economica e
finanziaria, di politiche fiscali e di amministrazione generale,
anche al fine di assecondare i processi in atto di
riorganizzazione delle strutture centrali e periferiche, è
autorizzata, anche in deroga ai limiti stabiliti dalle
disposizioni vigenti, la spesa di 4 milioni di euro per il 2008 e
di 9 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009, per
l’attuazione di un programma straordinario di reclutamento,
attraverso procedure selettive aperte all’esterno per almeno la
metà dei posti disponibili, di personale, anche di livello
dirigenziale, di particolare qualificazione professionale. Si
136
applica l’ultimo periodo del comma 481, dell’art. 1, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296.
17. Per l’anno 2008, il personale appartenente a Poste
Italiane spa., già dipendente dall’Amministrazione autonoma
delle Poste e delle Telecomunicazioni, ed il personale
dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato spa già dipendente
dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il cui comando
presso uffici delle pubbliche amministrazioni è stato già
prorogato per l’anno 2007 ai sensi, rispettivamente, dell’art. 1,
comma 534, della legge 27 dicembre 2007, n. 296, e
dell’articolo 1 comma 6-quater del decreto legge 28 dicembre
2006, n. 300, convertito con modificazioni dalla legge 26
febbraio 2007, n. 17, può essere inquadrato nei ruoli delle
amministrazioni presso cui presta servizio in posizione di
comando o presso le amministrazioni di cui all’articolo 1,
comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ai
sensi degli articoli 30, 33 e 34-bis del predetto decreto, nei
limiti dei posti di organico. I relativi provvedimenti di
comando sono prorogati fino alla conclusione delle procedure
di inquadramento, e comunque non oltre il 31 dicembre 2008.
18. All’articolo 1, comma 565, della legge 27 dicembre
2006, n. 296, sono apportate le seguenti modifiche:
94. Art. 94
138
personale interessato, nonché i profili finanziari, senza
maggiori oneri per la finanza pubblica.
4. Per le medesime finalità e con i medesimi strumenti di
cui al comma 1, può essere disposta la mobilità, anche
temporanea, del personale docente dichiarato
permanentemente inidoneo ai compiti di insegnamento. A tali
fini detto personale è iscritto in un ruolo speciale ad
esaurimento. Nelle more della definizione del contratto
collettivo nazionale quadro per la equiparazione dei profili
professionali, con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, di
concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze sono
definiti, in via provvisoria, i criteri di raccordo ed
armonizzazione con la disciplina contrattuale ai fini
dell’inquadramento in profili professionali amministrativi,
nonché, con le modalità di cui al comma 2, gli appositi
percorsi formativi finalizzati alla riconversione professionale
del personale interessato. Con gli strumenti di cui al comma 1
vengono disciplinati gli aspetti relativi al trattamento giuridico
ed economico del personale interessato, nonché i profili
finanziari, senza maggiori oneri per la finanza pubblica.
5. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri-
Dipartimento della funzione pubblica è istituita la banca dati
informatica finalizzata all’incontro tra la domanda e l’offerta
di mobilità, prevista dall’articolo 9, del decreto legge 10
gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge
di conversione 9 marzo 2006, n, 80.
6. La predetta banca dati costituisce base dati di interesse
nazionale ai sensi dell’articolo 60 del decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82.
95. Art. 95
139
valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera
docente.
3. Per le finalità indicate al comma 1, le risorse previste
dall’articolo 1, comma 549, della legge 27 dicembre 2006, n.
296, per corrispondere i miglioramenti retributivi al personale
statale in regime di diritto pubblico per il biennio 2006-2007
sono incrementate per l’anno 2008 di 338 milioni di euro e a
decorrere dall’anno 2009 di 105 milioni di euro, con specifica
destinazione, rispettivamente, di 181 milioni di euro e di 80
milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi
di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195.
4. In aggiunta a quanto previsto dal comma 3 sono
stanziati, a decorrere dall’anno 2008, 200 milioni di euro da
destinare al personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia
di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, per
valorizzare le specifiche funzioni svolte per la tutela
dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche con riferimento
alle attività di tutela economico-finanziaria, e della difesa
nazionale da utilizzare anche per interventi in materia di
buoni pasto e per l’adeguamento delle tariffe orarie del lavoro
straordinario, mediante l’attivazione delle apposite procedure
previste dallo stesso decreto legislativo n. 195 del 1995.
5. In aggiunta a quanto previsto dal comma 3, al fine di
migliorare l’operatività e la funzionalità del soccorso
pubblico, sono stanziati, a decorrere dall’anno 2008, 6,5
milioni di euro da destinare al personale del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco.
6. In relazione a quanto previsto dalle intese ed accordi
di cui al comma 1, per le regioni e gli enti locali sottoposti al
patto di stabilità interno i corrispondenti maggiori oneri di
personale sono esclusi, per l’anno 2008, dal computo delle
spese rilevanti ai fini del rispetto delle disposizioni del patto
di stabilità.
7. In relazione a quanto previsto dalle intese ed accordi di
cui al comma 1, il concorso dello Stato al finanziamento della
spesa sanitaria è incrementato, in via aggiuntiva, di 661
milioni di euro per l’anno 2008 e di 398 milioni di euro a
decorrere dall’anno 2009.
8. Per le amministrazioni pubbliche non statali diverse
da quelle indicate ai commi 6 e 7, in deroga all’articolo 48,
comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in
relazione a quanto previsto dalle intese ed accordi di cui al
comma 1, i corrispondenti maggiori oneri di personale del
biennio contrattuale 2006-2007 sono posti a carico del
bilancio dello Stato, per un importo complessivo di 272
milioni di euro per l’anno 2008 e di 58 milioni di euro a
decorrere dal 2009, di cui, rispettivamente 205 milioni di
euro e 39 milioni di euro per le università ricompresi nel
fondo di cui all’articolo 52, comma 1, della presente legge.
9. Le somme indicate ai commi 1, 2, 3, 4, 5 e 8,
comprensive degli oneri contributivi e dell’IRAP di cui al
140
decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorrono a
costituire l’importo complessivo massimo di cui all’articolo
11, comma 3, lettera h) della legge 5 agosto 1978, n. 468.
10. Al fine di contenere la dinamica dei redditi da lavoro
dipendente nei limiti delle compatibilità finanziarie fissate per
il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, in sede di
deliberazione degli atti di indirizzo previsti dall’articolo 47,
comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e di
quantificazione delle risorse contrattuali, i comitati di settore
si attengono, quale limite massimo di crescita retributiva
complessiva, ai criteri e parametri, anche metodologici,
previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato di
cui al comma 1. A tal fine, i Comitati di settore si avvalgono
dei dati disponibili presso il Ministero dell’economia e delle
finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di
rilevazione annuale dei dati concernenti il personale
dipendente.
11. Per il biennio 2008-2009, in applicazione dell’articolo
48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
gli oneri posti a carico del bilancio statale per la
contrattazione collettiva nazionale, sono quantificati
complessivamente in 240 milioni di euro per l’anno 2008 e
in 355 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009.
12. Per il biennio 2008-2009, le risorse per i
miglioramenti economici del rimanente personale statale in
regime di diritto pubblico sono determinate complessivamente
in 117 milioni di euro per l’anno 2008 e in 229 milioni di
euro a decorrere dall’anno 2009 con specifica destinazione,
rispettivamente, di 78 e 116 milioni di euro per il personale
delle forze armate e dei corpi di polizia di cui al decreto
legislativo 12 maggio 1995, n. 195.
13. Le somme di cui ai commi 11 e 12, comprensive degli
oneri contributivi e dell’IRAP di cui al decreto legislativo 15
dicembre 1997, n. 446, concorrono a costituire l’importo
complessivo massimo di cui all’articolo 11, comma 3, lettera
h) della legge 5 agosto 1978, n. 468 e successive
modificazioni.
14. Per il personale dipendente da amministrazioni,
istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione
statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il
biennio 2008-2009 sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai
sensi dell’articolo 48, comma 2, del medesimo decreto
legislativo. Per il personale delle università, incluso quello di
cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 16, i maggiori oneri di cui al presente comma sono
inclusi nel Fondo di cui all’art. 52, comma 1, della presente
legge. In sede di deliberazione degli atti di indirizzo previsti
dall’articolo 47, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, i comitati di settore provvedono alla
quantificazione delle relative risorse, attenendosi ai criteri ed
ai parametri, anche metodologici, di determinazione degli
141
oneri, previsti per il personale delle amministrazioni dello
Stato di cui al comma 1. A tal fine, i Comitati di settore si
avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero
dell’economia e delle finanze comunicati dalle rispettive
amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati
concernenti il personale dipendente.
TITOLO V
NORME FINALI
96. Art. 96
142
disposizione legislativa in apposita colonna della stessa
Tabella, ivi compresi gli impegni già assunti nei precedenti
esercizi a valere sulle autorizzazioni medesime.
7. In applicazione dell’articolo 11, comma 3, lettera i-
quater), della legge 5 agosto 1978, n. 468, le misure correttive
degli effetti finanziari di leggi di spesa sono indicate
nell’allegato 1 alla presente legge.
8. In applicazione dell'articolo 46, comma 4, della legge
28 dicembre 2001, n. 448, le autorizzazioni di spesa e i
relativi stanziamenti confluiti nei fondi per gli investimenti
dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato sono
indicati nell'allegato 2 alla presente legge.
97. Art. 97
……………………………………………………………………………………………………….
Art.
(Razionalizzazione degli enti pubblici statali)
ALLEGATO A
1. Ente italiano per la montagna (E.I.M.) – Istituito con la Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art.
1, comma 1279.
2. Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (Is.I.A.O) - Istituito con la Legge 25 novembre 1995,
n. 505.
3. Istituto agroconomico per l’Oltremare (I.A.O.) – Istituito con Regio decreto-legge 27 luglio
1938, n. 2205, convertito, con modificazione, nella legge 19 maggio 1939, n. 737.
143
4. Unione italiana di tiro a segno (U.I.T.S) – Istituita con Regio decreto-legge 16 dicembre
1935, n. 2430, convertito dalla legge 4 giugno 1936, n. 1143.
5. Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (U.N.U.C.I) – Istituita con Regio decreto-
legge 9 dicembre 1926, n. 2352, convertito nella legge 12 febbraio 1928, n. 261.
6. Lega navale italiana (L.N.I.) – Istituita con Regio decreto del 28 febbraio 1907, n. 48.
7. Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e
Irpinia (EIPLI) – Istituito con Decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 18 marzo
1947, n. 281.
8. Ente nazionale risi – Istituito con Regio decreto legge 2 ottobre 1931 n. 1237, convertito con
modificazioni nella Legge 21 dicembre 1931, n. 1783.
9. Ente irriguo umbro toscano – Istituito con la Legge 18 ottobre 1961, n. 1048.
10. Unione Accademica Nazionale (U.A.N.) – Istituita con Regio decreto 18 novembre 1923, n.
2895.
11. Fondazione Guglielmo Marconi – Istituita con Regio Decreto 11 aprile 1938, n. 354.
12. Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” - Istituita con Regio Decreto legge 17 luglio 1937,
n. 1447, convertito con legge 27 dicembre 1937, n. 2254.
13. Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (O.N.F.A.) – Istituita con Regio decreto 21 agosto
1937, n. 1585.
14. Opere laiche palatine pugliesi – Istituite con Regio Decreto legge 23 gennaio 1936, n. 359,
convertito senza modificazioni dalla legge 14 maggio 1936, n. 1000.
15. Istituto nazionale di beneficenza “Vittorio Emanuele III”
16. Pio istituto elemosiniere
17. Istituto Beata Lucia di Narni
144