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CHARLES BAUDELAIRE

ALBATRO
Charles Baudelaire è considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente
del simbolismo nonché anticipatore del decadentismo.

CONTESTO: L'autore paragona la condizione di vita dell'albatro (un uccello di mare) a quella del
poeta. I temi di questa lirica sono essenzialmente due: l'albatro è come il poeta, libero di sollevarsi
da terra e volare in alto; i marinai che stuzzicano l'albatro sono come la gente comune che deride il
poeta.

Il volo dell’albatro è allegoria della condizione di prestigio da sempre rivestita dai poeti: qui, però,
l’uccello marino viene catturato, tormentato e deriso dai marinai. Probabilmente Baudelaire
conosceva la Ballata del vecchio marinaio (1798) di Samuel T. Coleridge nella quale l’uccisione di
un albatro da parte di un marinaio rappresenta il gesto che dà inizio a una serie di vicende funeste
e sventurate per l’uomo.

ANALISI TESTUALE: La poesia è formata da quattro quartine con versi a rime alternate. La
poesia L’albatro si può dividere in due parti: le prime tre quartine descrivono il gruppo di marinai
che deride l’albatro mentre nell’ultima il poeta riflette sul significato simbolo dell’evento. L’albatro
è allegoria del poeta: quest’ultimo è principe delle nubi, cioè parte privilegiata di un mondo più
elevato, distante da tutto ciò che avviene sulla terra, dove egli è incompreso, deriso, tormentato.
Quando entrambi si allontanano dallo spazio celeste (che per l’albatro è l’habitat ideale, infatti
Baudelaire lo definisce re dell’azzurro; per il poeta rappresenta il mondo dell’immaginazione e
dell’ispirazione) sono costretti a fare i conti con la limitatezza di ciò che “sta in basso”: l’albatro
diventa maldestro e impacciato, sinistro e fiacco, comico e brutto, tanto che i marinai lo imitano
come se fosse uno storpio, allo stesso modo, il poeta è solo, schernito e le sue capacità, sulla terra,
diventano inutili.

La riflessione di Baudelaire nasce dal confronto con la società borghese a lui contemporanea, in cui
l’arte diventa merce e il poeta non è un individuo eccezionale e superiore, ma è parte della massa
anonima, ha perduto la sua sacralità. I marinai maltrattano l’uccello marino per divertimento (v.
1), ma questo non fa che sottolineare ancora di più la distanza tra la bellezza e superiorità
dell’albatro e la pochezza di chi lo deride che, comunque, naviga su abissi amari (v. 4), poiché la
vita è costantemente attraversata dal pericolo e dalla morte.
CORRISPONDENZE
Corrispondenze è un testo poetico di Charles Baudelaire, tra i più importanti del poeta francese ed
è considerato il manifesto della poesia simbolista. È un testo complesso ed importante per capire
la poetica e la poesia del simbolismo. Il titolo Corrispondenze rimanda ad una realtà più profonda
che si può conoscere attraverso i simboli che vediamo, che corrispondono a un qualcosa di non
visibile, ossia all’essenza del mondo. Il linguaggio è giocato tutto sulle sinestesie, analogie ed
enjambement.
Può essere considerato il manifesto letterario del simbolismo a cui hanno guardato i poeti che
sono venuti dopo. Il poeta tradizionale guardava agli uomini e alle cose, invece il nuovo poeta
scopre che oltre il reale, attorno e dentro l’uomo, come attorno e dentro tutte le cose, aleggia un
mondo invisibile che è impercettibile alla logica, alla scienza. È un mondo fatto di misteriosi
richiami, di profonde risonanze psicologiche. Ecco perché parla di corrispondenze tra i suoni, i
colori e i profumi. Sono legami invisibili però voci di uno stesso linguaggio che svelano l’unità
profonda di tutto l’universo.
Il compito del poeta è quello di penetrare in profondità nelle cose per cercare di cogliere gli
accordi più segreti e gli stereotipi. E lo può fare attraverso la sinestesia che sarà lo strumento
tecnico espressivo che permette di cogliere queste corrispondenze. La sinestesia è confusione di
sensazioni, vale a dire che una sensazione può evocare effetti propri di altri sensi, come un
profumo che può richiamare sensazioni tattili, uditive, visive.
La poesia assume il valore di rivelazione del mistero. Queste concezioni baudelairiane, con le
soluzioni stilistiche a cui danno luogo, aprono la strada alla poesia simbolista successiva.

LA PERDITA D’AUREOLA
Il poeta con l'aureola è il poeta che ha una società da guidare, che ha qualcosa da dire (Dante, Petrarca,
Manzoni). Qui abbiamo la perdita dell'areola da parte del poeta. Perde l'aureola cioè questo elemento che
lo contraddistingue come essere superiore, come modello per la società, qualcuno che va ascoltato le cui
parole vanno ascoltate. Lui perde l’aureola e quindi cade in basso e diventa un comune mortale.

È una poesia che ha altro da dire.

PAUL VERLAINE
LANGUORE
Il languore è una condizione interiore di abbandono.

È una poesia dell’abbandono, dell'abbandonarsi a questo stato di languore.

L'età di decadenza produce un’arte ripetitiva che non ha molto da proporre.

La natura è un mondo, una realtà percorsa da corrispondenze nascoste all'uomo che però solo la sensibilità
del poeta può portare a svelare. La natura è un corso unico, però le corrispondenze tra le varie parti della
natura le possono cogliere solo anime sensibili, i concetti non sono separati da loro. Questa sensibilità
poteva essere anche uno stato naturale ma poteva essere raggiunta con delle droghe. Non solo l’uso di
sostante allucinogene ma anche la malattia può rendere la persona, l’essere umano più sensibile a
accogliere queste corrispondenze tra gli elementi della natura compreso l'uomo. Sono molto sensibili questi
autori a percepire ciò che non è evidente, ciò che non è materiale, sono aleatorie nel senso non salde, non
durevoli.

È più sensibile nei momenti di malattia accogliere questa parte della natura meno evidente. È così che
questi poeti dichiarano la loro superiorità rispetto ai ricchi borghesi, auto elevandosi perché sono più capaci
di cogliere questa realtà. I decadenti vennero chiamati dagli altri poeti quelli tradizionali, in senso negativo,
però loro presero questo termine e se lo attribuirono come una barriera, quasi a segnare la differenza tra
loro e gli altri poeti.

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