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Anno XXVII
Febbraio 2011
Numero 2
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LA VOCE DEGLI ESPERTI, DEI RICERCATORI E DEGLI AGRICOLTORI
PER METTERE A FUOCO LE NUOVE FRONTIERE DELLE
FILIERE CEREALICOLE, CUORE DELLAGRICOLTURA LOMBARDA
PAC
Entra nel vivo
la discussione
sui criteri per
la redistribuzione
degli aiuti diretti
Grandi
colture
Grandi
colture
VERSOLANUOVA
01_cover febb. ok.qxp 21-02-2011 16:13 Pagina 1
Ad ogni
maiscoltore
il proprio Merlin
Una gamma risolutiva su abutilon,
farinello, erba morella, altre dicotiledoni,
sorghetta da seme e, nella sua
evoluzione, anche su poligonacee e
graminacee
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I FEBBRAIO 2011 I LOMBARDI A VERDE I 3 I
I EDITORIALE I
VISIONE DINSIEME DI UN PERCORSO IN SALITA
al mio punto di vista, nel senso letter ale di cosa vedo dallalto del r uolo che ho lonor e
di r icopr ir e, c una vista pr ivilegiata. Vista che, almeno per come ho inteso inter pr etar e
il r uolo di assessor e, non segna un distacco, anzi. Chi mi conosce sa bene quanta
importanza io attr ibuisca allascolto, al coinvolgimento del ter r itor io e, sopr attutto,
delle per sone che sono in pr ima linea nelle aziende, nei campi, negli allevamenti, tr a i
filar i dei vigneti e, tr oppo spesso, tr a le car te della bur ocr azia. Quanto sia fondamentale
esser e tr a di lor o, par tecipando alle assemblee, alle fier e, visitando le lor o impr ese.
Ci non toglie che esser e assessor e r estituisce anche una visione complessiva sullo
stato del pr imo settor e lombar do, che va ben oltr e la semplice media algebr ica
tr a cr iticit e punti di for za delle diver se filier e, nel contesto di una cr isi globale che
ancor a fr ena la r ipr esa che tutti auspichiamo.
Colgo la velocit in cui le cose accadono, lintensit del lavoro, la delicatezza di un
sistema che deve potersi mantenere in equilibrio per poter sfruttare tutto il suo
potenziale: penso ad esempio allesplosione delle quotazioni del mais mentre il settore
suinicolo si mobilita per lo stato di crisi, o alle performance del grana padano mentre
gli allevatori conducono una solitaria battaglia per salvaguardare il proprio reddito.
Ma penso anche alla bellezza del nostro paesaggio, alla sicurezza dei nostri alimenti,
alla solidit delle nostre tradizioni, allavanguardia delle nostre tecnologie come
fili allacciati al lavoro operoso e responsabile dei nostri agricoltori.
Sono r imasto molto soddisfatto dalla gr ande par tecipazione al convegno sul futuro
della Pac (di cui parliamo nel servizio da pag. 7), dallentusiasmo dei giovani agr icoltor i
del settor e lattier o casear io, lombar di e nazionali, che abbiamo pochi gior ni fa ospitato
pr esso la Dir ezione gener ale agr icoltur a e che legittimamente chiedono alle istituzioni
gli str umenti per sostener e la competitivit delle lor o impr ese. Fr onte sul quale
Regione Lombar dia non insensibile e immobile, anzi il 22 febbr aio abbiamo
pr ogr ammato un convegno sul tema Mercato del latte e, a seguir e, il Tavolo
della filiera. Abbiamo anche tenuto a battesimo la nascita dei pr imi Distr etti agr icoli,
a confer ma che sempr e pi impr enditor i sono flessibili a un cambio di pr ospettiva,
inser endosi in una logica di r ete.
I compiti che ci attendono sono molto impegnativi e sottovalutar li sar ebbe un fatale
er r or e. Ser ve r imboccar ci le maniche, con dedizione e ser iet. Sopr attutto, non mi
stancher di r ipeter lo, serve essere uniti, aver e un comune obiettivo. Il per cor so
cer tamente in salita, ma questa anche lunica dir ezione che conduce alla vetta, dove
ci attendono la soddisfazione che r ipaga della fatica e la vista su panor ami miglior i.
Unire le forze
per un obiettivo comune
Giulio De Capitani
Assessore allAgricoltura della Regione Lombardia
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I FEBBRAIO 2011 I LOMBARDI A VERDE I 5 I
I IN PRIMO PIANO I
IN PRIMO PIANO
Il futuro della Pac
in Lombardia
Frutta nelle scuole,
una battaglia culturale
Varate le norme
sullammasso
PSR 2007-2013
Per non perdere le misure
SPECIALE
IL PREZZO DA PAGARE
PER LE GRANDI COLTURE
Aggregazione e sostenibilit
vanno a braccetto
Le interviste ai cerealicoltori
Variet provate
direttamente in azienda
Le due facce del sorgo
Una filiera produttiva
per valorizzare il monococco
Frumento, calano le superfici
aumenta la qualit
La qualit il futuro
del nostro mais
Nel pieno cuore
della filiera zootecnica
Fitosanitario, le linee guida
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DALLE PROVINCE
Lodi, la forza costruttiva
della sperimentazione
MONTAGNA
Non tremate anche se
gli orsi son tornati
SPERIMENTAZIONE
Ricerca, 14 progetti al via
EVENTI & ATTUALIT
I SOMMARIO I
MENSILE DELLA
DIREZIONE GENERALE
AGRICOLTURA
DELLA REGIONE LOMBARDIA
Piazza Citt di Lombardia, 1
20124 Milano
anno XXVII - n. 2 - febbraio 2011
Reg. Tribunale di Milano
n. 188/96 del 23/3/96
Diffusione 80.000 copie
COORDINAMENTO EDITORIALE
Rosamaria Prevosto
DIRETTORE RESPONSABILE
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REALIZZAZIONE EDITORIALE
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Via Vitruvio, 43
20124 Milano
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(Carlo Silva), Ersaf e Fotolia
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DELLA PUBBLICIT
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Fax 02/4693172 - www.opsai.com
e-mail: milano@opsai.com
RESPONSABILE PUBBLICIT
E MARKETING
Claudio Pietraforte
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I FEBBRAIO 2011 I LOMBARDI A VERDE I 7 I
I IN PRIMO PIANO I
L
a discussione sulla Pac si fa sempr e
pi str ingente. Lo dimostr a linfittir -
si di incont r i e di at t i ist it uzionali,
d a l cos id d et t o Rappo rto Lyo n d el
Parlamento Europeo, approvato il 1luglio
scor so a Br uxelles, alla Comunicazione
sul futuro della Pac della Commissione
Eur opea, var ata a novembr e. A maggio
la Commis s ion e eur op a r la men t a r e
Agricoltura, presieduta da Paolo De Castro,
ha in pr epar azione un altro Rapporto
che entr er di pi nel mer ito delle misu-
r e, ma per la pr ima pr oposta legislativa
bisogner aspettar e lestate, se non lini-
zio dellautunno.
I giochi, dunque, non sono ancor a chiu-
si ma siamo entr ati nella fase finale, che
det er miner il fut ur o dellagr icolt ur a
eur opea e della Politica comunitar ia dal
2014 al 2020. La posta in gioco alta e la
Lombar dia vuole aver e un r uolo da pr o-
tagonista nel dibattito. Per questo, lo scor-
so gennaio la Regione ha or ganizzato un
convegno, La Lombardia verso la Pac
2020 con r elator i di pr imo piano nella
par tita: Paolo De Castro, pr esidente del-
la Commissione agr icoltur a e sviluppo
r ur ale del Par lamento eur opeo; Mario
Catania, capo dipartimento delle Politiche
eur opee e inter nazionali del Minister o
delle Politiche forestali; Beatriz Velazquez
della Commissione Eur opea. Il pr esiden-
te Roberto Formig oni ha fatto gli ono-
r i di casa, r icor dando che se vogliamo
cibi sicur i, tr acciati, pr odotti con moda-
lit contr ollate e cer tificate, r ispettose
dellambiente, del ter r itor io, dei lavor a-
tori, del benessere animale, abbiamo biso-
gno di una Pac che intr oduca e valor izzi
la qualit dei pr odotti, la tipicit e la tr ac-
ciabilit. Per la Giunta lombar da, il pun-
to pi delicato della Pac r iguar da la redi-
s tribuzio ne de g li aiuti t r a St at i e t r a
Regioni, che, se fosse basata sul cr ite-
rio della sola superficie agricola, compor-
ter ebbe il taglio pi significativo a car ico
della Lombar dia, par i a quasi il 50%,
r imar ca For migoni. Se il cr iter io fosse
il numer o degli occupati, il taglio sar ebbe
del 40% cir ca. Quello meno penalizzante
per la Lombar dia, con una r iduzione del
15% risulta essere il valore aggiunto del-
le produzioni agricole. Per questo il pre-
sidente lombar do sollecita Gove rno e
Regioni a unazione coordinata di for-
te pressione sulle istituzioni europee.
Una r edistr ibuzione r adicale, impor tan-
te ed impr ovvisa delle r isor se comunita-
r ie non sar ebbe a favor e dellItalia e del-
la Lombar dia, ha r icor dato lassessor e
allAgricoltura regionale Giulio De Capitani,
a conclusione del convegno sulla Pac. Ma
non sar penalizzando i modelli di agr i-
coltur a pi intensiva e capitalizzata che
pr odur r emo pi cibo sui ter r eni agr ico-
li, sempr e meno estesi, che abbiamo a
disposizione. Sullottimizzazione nel-
l' utilizzo di risorse pi limitate, De Capitani
favor evole alla lor o concentrazione
a favore delle cosiddette aziende atti-
ve, pi capaci di far le fr uttar e a vantag-
gio di tutti. Quali gli scenar i possibili?
Pr oviamo a ipotizzar lo nelle pagine che
seguono attraverso la voce delle istituzio-
ni e unilluminante ricerca dellInea.
A PALAZZO PIRELLI, I PROTAGONISTI
ISTITUZIONALI A CONFRONTO SUL
TEMA DELLA POLITICA COMUNITARIA
POST 2013. LA DISCUSSIONE
SI CONCENTRA SUI CRITERI
DI REDISTRIBUZIONE DEGLI AIUTI
DIRETTI TRA PAESI E REGIONI,
UNA PARTITA CRUCIALE PER TUTTI
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Sussidi alle esportazioni
Aiuti diretti accoppiati
Sviluppo rurale
Altre forme di sostegno al mercato
Pagamenti disaccoppiati
% del PIL e dellUE
UE-10 UE-12 UE-15 UE-25 UE-27
Nel grafico,
illustrata la
ripartizione degli
aiuti Pac e la sua
evoluzione negli
anni. Nel 2009, la
spesa per il
sostegno stata
di oltre 50 miliardi
di euro, pari al
41% del bilancio
Ue e solo allo
0,5% del Pil Ue.
t EVOLUZIONE DELLA SPESA E DELLE RIFORME DELLA PAC
(prezzi costanti del 2007)
In miliardi di euro
Fonte: CommissioneEuropea- DGAgricolturaesvilupporurale
In percentuale sul PIL
Da sinistra, lassessore ai Sistemi verdi e Paesaggio
Alessandro Colucci, lassessore allAgricoltura Giulio De Capitani,
il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale:
lEuropa investe nelle zone rurali
PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura
Il futuro della
Pac in Lombardia
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1
LA RICERCA DELLINEA METTE IN GUARDIA LITALIA SULLA REDISTRIBUZIONE
I 8 I LOMBARDI A VERDE I FEBBRAIO 2011 I
I IN PRIMO PIANO I
Bruxelles sta lottando
per non ridurre le risorse
P
aolo De Cas tro, pr esidente del-
la Commissione agricoltura e svi-
luppo rurale del Parlamento euro-
peo, ha voluto sottolineare il nuovo ruo-
lo confer ito dal Tr attato di Lisbona al
Parlamento Europeo, che oggi ha voce in
capitolo alla pari con il Consiglio nel pro-
cesso legislativo comunitario. Un r uolo
che pu r ivelar si fondamentale in que-
sta delicata fase di contr attazione per
la definizione della Pac visto che, come
De Castr o ha r ibadito, la volont parla-
mentare lespressione diretta dei citta-
dini dei territori e delle istanze che nasco-
no dalla base. Dunque anche dagli agr i-
coltori e dalle loro associazioni. De Castro
invita quindi a par tecipar e al dibattito
con maggior attenzione e in siner gia
con il Par lament o, che st a por t ando
avanti una battaglia ser r ata per man-
tenere le stesse risorse attuali anche per
la Pac post 2013. Gr azie alla pr ocedur a
di codecisione, il Par lamento pu cer -
care di intervenire anche in uno dei pas-
saggi focali della Pac, ovver o la deter-
minazione dei nuovi criteri di ripartizione
degli aiuti ai singoli Stati. Ci sono Paesi
che, come la Francia, con i suoi 24 milio-
ni di ettari coltivati, sono favorevoli alla-
dozione della super ficie come cr iter io
base. Ma lItalia si distingue per una super-
ficie contenuta (8 milioni di ettar i, che
possono salir e a 9 con vigneti e fr utte-
ti) e un valore elevatocome produzione lor-
da vendibile, come va lor e a g g iun t o,
insomma come r icchezza pr odotta per
ettaro. Non possiamo considerare un etta-
ro di superficie a pascolo nord europeo ugua-
le a un ettaro di agricoltura intensiva nel
sud dEuropa, a ffer ma con vin t o De
Castr o, e noi, nel gioco di sponda tr a
Pa r la men t o e Con s ig lio, d ob b ia mo
far emer ger e questi elementi. Un altr o
aspetto impor tante sul quale si soffer -
mato il pr esidente della Commissione
Agr icoltur a la sicur ezza alimentar e,
tema vitale che da solo spiega come mai
riservare il 38-40% delle risorse europee
alla Pac indispensabile. De Castr o spe-
cifica che si r ifer isce alla sicurezza degli
approvvigionamenti alimentari quando
dice che il tasso di crescita della doman-
da alimentare mondiale superiore al 4%
e il tasso di crescita dellofferta inferiore
al 2%. Quindi necessar io gover nar e i
mer cati per governare la nuova instabi-
litche causa unincontrollabile volatilit
dei prezzi, a livello planetario. Il r ichiamo
allo zuccher o esemplar e: Fino a ieri
lindustria europea voleva avere la possi-
bilit di comprare prodotti agricoli a basso
prezzo in giro per il mondo. Oggi non li
trova, e se li trova sono a caro prezzo. Lo
zuccher o a mille dollar i a tonnellata,
quando abbiamo fatto la r ifor ma che
stata un disastr o er a a tr ecento dol-
lar i a tonnellata. Oggi lo paghiamo due
volte: per la r istr uttur azione e per com-
prarlo a mille dollari. Per questo abbia-
mo bisogno di una Politica comune for-
te, r obusta, che dia r isposta alle gr an-
di sfide. De Castr o cita i numer i Usa a
sostegno di questa cer tezza, dando la
notizia che la Commissione da lui pr e-
sieduta sta cer cando di or ganizzar e un
incontro con quella del Congresso ame-
r icano pr opr io sul tema degli appr ov-
vigionamenti agr icoli. Nel 2009 (non
ho i dati 2010) gli Stati Uniti hanno mes-
so sul Farm Bill 124 miliardi di dollari. Un
po meno del doppio della Pac con due milio-
ni e mezzo di agricoltori. Noi contiamo 10
milioni e mezzo di agricoltori e spendia-
mo un po meno della met.
P
ochi giorni dopo il Convegno organizzato a Milano da Regione
Lombardia sul futuro dellagricoltura legato alla riforma della Pac,
nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles lInea ha tenuto un
seminario dalleloquente titolo, Le prospettive finanziarie dellUe e
le implicazioni per lagricoltura italiana della Pac oltre il 2013,
presieduto da Paolo De Castro. A Bruxelles il direttore generale
dellIstituto nazionale di economia agraria, Alberto Manelli, ha
presentato una simulazione dello scenario ipotizzabile per il nostro
Paese. Dopo aver fatto notare che il peso dellagricoltura nel bilancio
comunitario si via via ridotto, fino a contare oggi poco pi del 40%,
Manelli ha ricordato che la parte preponderante del sostegno agricolo
quella dei pagamenti diretti del primo pilastro, disaccoppiati dalla
produzione. Con la Pac post 2013, che prevede una redistribuzione
delle risorse relative ai pagamenti diretti tra gli Stati membri, lItalia
potrebbe vedersi ridurre in maniera importante lammontare dei
contributi europei: tutto dipender dai criteri che si individueranno
per la riallocazione. Se prevalesse la sola superficie coltivata, lItalia si
vedrebbe ridurre il massimale di spesa in maniera molto penalizzante
per avvicinarsi alla media di sostegno europea. Va invece considerato
che il nostro Paese contribuisce in maniera significativa alla PLV
europea cos come alla produzione e valorizzazione dei beni pubblici
europei. Il lavoro svolto da Inea in collaborazione con il Mipaaf
ed evidenziato nei grafici di seguito, illustra alcune ipotesi possibili.
I PAGAMENTI DIRETTI PER SUPERFICIE AGRICOLA
Se si rapportano i massimali dei pagamenti diretti per Paese
alla superficie agricola che ha generato i diritti allaiuto, il valore
medio comunitario sarebbe pari a poco meno di 300 euro/ha
e lItalia si collocherebbe al di sopra di tale valore (433,7 euro).
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Scostamento dal flat rate(aiuto di base - /ha, UE = 100)
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I FEBBRAIO 2011 I LOMBARDI A VERDE I 9 I
Il Mipaaf: criteri equi
e autonomia per gli Stati
M
ario Catania, capo dipar timen-
to delle Politiche eur opee e inter -
nazionali del Mipaaf, inizia il suo
inter vento inquadr ando le cr iticit del-
lagr icoltur a comunitar ia. Se da un lato
la globalizzazione ha aperto nuovi mercati,
dallaltro concorrenza e volatilit dei prezzi
hanno effetti negativi importanti. Le cause
di debolezza dipendono sopr attutto dal-
lelevato numero delle aziende e dalla polve-
rizzazione dellofferta. In It alia la sit ua-
zione ancor pi cr itica, con un settor e
pr imar io debole r ispetto al secondar io,
per leccessiva fr ammentazione azienda-
le e gli elevati costi di pr oduzione. La Pac
di oggi non mette pi gli agricoltori al ripa-
ro dai mercati, come avveniva fino a qualche
anno fa, quando la Politica comunitaria li ave-
va forse isolati dal mercato, generando un
sistema produttivo insano. Oggi, r ileva
Catania, non possiamo per chiedere ai pro-
duttori di r imaner e sui mer cati, di diven-
tare pi competitivi, senza considerare gli
handicap strutturali dellEuropa di fronte alle
agricolture pi competitive del pianeta e quan-
to pesano sui costi di produzione i vincoli
imposti dalla regolamentazione dellUnione.
Il sostegno economico agli agr icoltor i
eur opei , dunque, una r emuner azione
che dobbiamo r iconoscer e, ma pur e
necessario dotare la Pac di meccanismi che
permettano di prevenire le crisi di mercato
o almeno di limitarne gli effetti.
Fecendo r ifer imento alla Comunicazione
sul Futur o della Pac della Commissione
Eur opea, Catania conviene sulla possibi-
lit di modificare i parametri di ripartizione
degli aiuti diretti, a condizione che siano
oggettivi e soprattutto equi. Ma fa notar e
(avvalorando le parole di De Castro) come
sia inaccettabile la richiesta di alcuni Stati
membri di adottare una distribuzione delle
risorse in funzione della sola superficie agri-
colanazionale. Oggi, infatti, il nostro Paese
per cepisce un volume di aiuti dir etti assai
elevat o, se r appor t at o alla super ficie,
rispetto alla media comunitaria e una redi-
str ibuzione basata solo su questo cr ite-
r io, consider at a la modest a super ficie
agricola nazionale, sarebbe estremamen-
te penalizzante. Non va poi dimenticato
che le aziende agricole operano in un con-
testo economico con costi di pr oduzione
e con un poter e di acquisto assai diver -
sificati nelle diver se r egioni eur opee. Per
questo occorre prendere in considerazione
la produzione realizzata, il lavoro, gli inve-
stimenti, i costi di produzione e il potere di
acquisto degli agricoltori. In ogni caso, il
Mipaaf auspica un passaggio al nuovo
r egime estr emamente gr aduale. Il Capo
dipar timento del Minister o cr itica anche
lipotesi di per venir e a una unifor me er o-
gazione allinter no di ciascun Paese (o
di ciascuna regione), rilevando come oggi
la distr ibuzione degli aiuti fr a le aziende
italiane sia par ticolar mente disomoge-
nea. necessario salvaguardare lautono-
mia degli Stati membri nella distribuzione
degli aiuti, con un congruo periodo di tran-
sizione nel pr ocesso di allineamento.
La Commissione pr evede di r affor zar e
lefficacia ambientale della Pac attr aver -
so una componente ecologica (greening).
Questo str umento, da attuar si nei paga-
menti dir etti del pr imo pilastr o, consiste
in un menu di misur e ad hoc obbligato-
r ie (pascoli per manenti, coper tur e vege-
tali, r otazione ecc). Ma per r affor zar e la
valenza ecologica della Pac, secondo Mario
Catania, la via pi semplice quella di con-
solidare le misure previste allinterno del
secondo pilastro, piuttosto che complicare il
meccanismo dei pagamenti diretti.
I PAGAMENTI DIRETTI RISPETTO ALLA PLV AGRICOLA
Se si tiene conto di altri criteri distributivi delle risorse,
la situazione si modifica, notevolmente a svantaggio del nostro
Paese. La PLV un parametro di grande interesse per la
distribuzione dei pagamenti diretti, perch sintetizza molti criteri
oggettivi (specializzazione, forza lavoro, strutture, ecc.).
LItalia contribuisce in modo rilevante alla Produzione Lorda
Vendibile europea (12,7%), ma limporto medio degli aiuti per 1000
euro di PLV vede il nostro Paese molto al di sotto (76,7%)
rispetto al dato medio europeo (123 euro).
I PAGAMENTI PER SUPERFICIE E PER PLV CORRETTI CON LA PPP
(PPP = purchase power parity, parit di potere dacquisto)
Essendo il potere dacquisto molto diverso nei vari Paesi Ue, 100 euro
medi di aiuto corrispondono a un valore molto differente da Paese a
Paese. Per questo Inea ha applicato il criterio della Parit di potere
dacquisto (PPP) per correggere i dati.
Un flat rate medio europeo di 296,2 euro/ha pari a 320,9 in Italia, a
379,9 nel Regno Unito, e solo a 121,7 euro in Bulgaria o a 142,8 in
Romania. Quindi, per avee un flat rate per ettaro rispondente alla PPP
in Italia bisognerebbe scendere da 433,6 a 320,9 euro e non a 296,2
euro. Con la PLV
in PPP in Italia
bisognerebbe
portare laiuto
medio da 94,8
euro per 1000
euro di PLV a
133,9 euro (e
non a 123,6
euro).
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200,0%
180,0%
160,0%
140,0%
120,0%
100,0%
80,0%
60,0%
40,0%
20,0%
0,0%
Scostamento dal flat rate(aiuto di base - /1.000 di PLV, UE = 100)
SAU Sau (PPP) PLV PLV (PPP)
Italia 433,6 320,9 94,8 113,9
Regno Unito 260,8 379,9 168,9 158,5
Germania 347,6 375,5 117,7 156,7
Polonia 213,9 176,6 140,4 73,7
Bulgaria 249,3 121,7 196,3 50,8
Romania 204,3 142,8 105,3 59,6
UE 296,2 296,2 123,6 123,6
07-10 PAC_OK.qxp 21-02-2011 16:28 Pagina 9
I IN PRIMO PIANO I
I 10 I LOMBARDI A VERDE I FEBBRAIO 2011 I
I MASSIMALI SECONDO CRITERI OGGETTIVI
Inea ha ipotizzato un altro modo per agire sulla distribuzione
delle risorse, ovvero rivedere i massimali individuando
criteri oggettivi che tengano conto della potenzialit di
produzione di beni pubblici da parte dellagricoltura.
Come esempio, ha utilizzato 4 criteri con pesi diversi,
ovvero: superficie ammissibile, PLV, popolazione rurale
(indicatore di ruralit) e la superficie delle aree Natura
2000(come indicatore ambientale). Il massimale italiano
cos ricalcolato, indipendentemente dai pesi adottati per
ognuno dei quattro criteri, resta sempre stabile e in linea
con quello attuale, mentre per altri Paesi non cos.
Questo risultato visibile nel grafico a barredove si
mettono a confronto massimali diversi per lItalia, basati
su diversi parametri di calcolo: le ultime tre barre in
basso, sono relative a massimali ricalcolati applicando i 4
criteri oggettivi indicati con pesi diversi (rispettivamente
40-20-20-20 per hp1; 30-30-20-20 per hp2; 40-40-10-10 per hp3).
INFO: www.inea.it
La Commissione
punta sul greening
B
e atriz Ve lazque z ha par lato a
nome di Lor etta Dor mal Mar ino,
vice d ir et t or e g en er a le d ella
Direzione Agricoltura della Commissione
Eur opea, sottolineando che le questio-
ni sollevate allinterno della Comunicazione
della Commissione sul Futuro della Pac,
adottata lo scor so 18 novembr e 2010,
sono trattate in modo piuttosto generale
al fine di creare un punto di partenza per
un dibattito interistituzionale che possa
generare nuove proposte legislative.
Par tendo da una r iflessione sulle evo-
luzioni della Pac dalle sue or igini ad
oggi, la Velazquez ha evidenziat o la
struttura a due pilastri un pr imo pila-
str o che include i pagamenti diretti e le
misure di mercato, e un secondo pilastr o
compr endente misure pluriennali di svi-
luppo rurale , il sostegno agli agricolto-
ri per lo pi disaccoppiato e soggetto alla
condizionalit, il r uolo dei meccanismi
di intervento sul mercato (ridotto a rete
di sicur ezza) e la politica di sviluppo
r ur ale r affor zata con pi r isor se e nuo-
vi str umenti.
Tutto ci ha contr ibuito a una miglio-
r e competitivit, a una efficienza di tr a-
sfer imento in aumento, a unagr icol-
tura pi sostenibile, a un approccio inte-
gr ato applicabile alle zone r ur ali, e in
gener ale a una Pac che contribuisce alla
stabilit di bilancio dellUe.
Tuttavia, le sfide attuali di tipo econo-
mico, ambientale e ter r itor iale r ichie-
dono la necessit di una riforma della Pac,
con lintento di renderla verde, inclusi-
va e socialmente responsabile.
necessar ia una r ifor ma che si occu-
pi della sicur ezza degli appr ovvigiona-
ment i aliment ar i e dellaument o dei
pr ezzi delle der r ate alimentar i, r ispon-
d en d o a lla necessit di soddisfare la
domanda globale di prodotti alimentari in
continua crescita, nonch delle pr oble-
matiche sulle differenze territoriali tra le
varie regioni dellUe a 27. Dal punto di
vista ambientale, impor tante sfrutta-
re il potenziale del settore agricolo in
termini di riduzione delle emissioni, gr a-
zie a misur e basate sullinnovazione e
finalizzat e allefficienza pr odut t iva,
ener getica, al sequestr o del car bonio
e alla pr otezione del car bonio conte-
nuto nel suolo.
In g en er a le, lid ea d i fon d o d ella
Commissione di consentire agli agri-
coltori europei di ottenere una fetta del
valore aggiunto dalla loro produzione che
sia pi adeguata e bilanciata rispetto a
quella ottenuta dagli altri soggetti della
catena di distribuzione.
In particolare, i pagamenti diretti dovran-
no essere pi mirati, ridistribuiti e ride-
finiti. La Velazquez ha poi descr itto il
possibile nuovo pagamento diretto carat-
terizzato da un aiuto di base (flat rate)
a titolo di sostegno del r eddito (con dei
tetti massimi per le gr andi aziende) a
cui aggiungere una componente ambien-
tale obbligatoria ed eventualmente una
componente legata alle aree con difficolt
naturali specifiche. In olt r e la
Comunicazione pr opone, dove neces-
sario, pagamenti specifici accoppiati e
un ulteriore aiuto destinato ai piccoli pro-
duttori. Infine la r appr esentante della
Commissione ha sottolineato non solo
che lagr icoltur a dovr ebbe per seguir e
una cr escita sostenibile e ver de affi-
dandosi a str umenti e tecnologie che
contribuiscano alla lotta ai cambiamen-
ti climatici, ma anche che questo obiet-
tivo dipender dal tipo di scelte politi-
che pi o meno r adicali e pr essanti
che ver r anno pr ese nei confr onti del-
la nuova Pac.
Massimali (all. VII Reg. 73/2009)
Massimali con parametro SAU
Massimali con parametro SAUcorretto PPP
Massimali con parametro PLV
Massimali con parametro PLVcorretto PPP
Massimali con criteri oggettivi hp1
Massimali con criteri oggettivi hp2
Massimali con criteri oggettivi hp3
2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000 5.500 6.000 6.500
4.374
2.987
3.276
5.701
6.251
4.347
4.618
4.481
07-10 PAC_OK.qxp 21-02-2011 16:28 Pagina 10
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