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IDEALISMO

ti croce sui monte (1808) di CD. Friet


più duraturi dell'etica romantica dello str
Streben FICHTE, R O M A N TIt ISMtl dell'alpinismo, sport sconosciuto prima
la scalata, infatti, si giustifica come un
una sfida alle possibilità dell'individuo
Vedi anche Finito/infinito, Assoluto, RomsmdvUmtt montagna è un tema frequente nell
mo Ottocento; nei quadri di Friedr
a sensibilità dell'uomo romantico è è che la natura (il 'non-Io' per il singulti ine sede di un valore morale e reli
L definita dal termine tedesco Strebenindividuo) non contiene alcun ÌHMI|H'
(in italiano 'tensione', ma anche strug- rabile condizionamento oggclllvn 11
gimento, anelito, inquietudine), con cui mondo materiale non può essere un
si esprime una concezione della vita ostacolo per una volontà umana (un
come sforzo incessante, tentativo con- 'Io') veramente determinata, per la NCIII
tinuo di superare qualsivoglia ostacolo plice ragione che tutta realtà è nel Min
sia materiale sia spirituale. Nello stre- complesso un prodotto (inconsapevoli1 1
ben, ansia o 'sentimento' dell'infinito, sidell'attività del soggetto stesso (sogni*!-
manifesta l'insofferenza per ogni tipo di tivismo assoluto).
vincolo, assieme al desiderio di trascen- La prova di questo principio Ululo
dere la realtà quotidiana, tipici della cul- lontano dal senso comune sta nella con
tura letteraria e filosofica del primo Ot- statazione, empiricamente verificabili, -
tocento. Così come al centro della ri- che ogni tipo di uomo si costruisce un'l
flessione di Kant stava il concetto di li- dea del mondo a propria immagine: un I In disegno del cosiddetto 'pittore dei titani', un\
mite, il Romanticismo si propose, in corrotto tende a vedere in ogni episodio anonimo artista romantico che, viaggiando per/
modo simmetricamente contrario, il su- di malaffare una conferma della propria l'Italia,riempìnumerosi taccuini di fantastiche
peramento di ogni limite: certo l'infi- tesi, scarta come eccezioni i casi di Giu- Immagini gigantesche. Il titanismo, la propen-
nito non è mai raggiungibile, ma è tut-sta e seleziona (inconsciamente) tutti ftll sione ad accettare sfide impossibili, a creare
tavia avvicinabile in ciò che tende all'in- stimoli esterni per ribadire la propria npere che travalichino la dimensione umana, è
finità; nelle sue derivazioni può essere concezione della vita. In definitiva 11 uno dei tratti tipici dello streben.
l'illimitato, l'immenso, l'incommensura- corrotto vive in un mondo corrotto, co
bile, l'interminabile, l'inesauribile, lo sì come l'idealista sperimenta una realtà
smisurato, lo sterminato, l'innumerevo- in cui domina lo spirito, e il dogmatico
le, l'eterno, il trascendente, l'indefinito, si lascia condizionare da ogni apparenlc
lo sconfinato. necessità.
Spetta a Fichte il merito di aver teoriz- Sostenendo la superiorità dello spiritua-
zato filosoficamente il concetto di stre- le sulla finitezza della corporeità, Ficthc
ben sino a farne un'organica proposta fu il filosofo dell'infinità dell'Io, unico
etica. Lintera sua trattazione dell'asso- principio e fonte della conoscenza, spi-
luto, definito come soggettività infinita, rito sconfinato, capacità creativa assolu- /Connessa allo streben è la
costituisce una premessa metafisica ne- tamente libera. Certo la ricerca dell'infi- Vnente 'desiderare il proprio
mento penoso che nasce d
cessaria per fondare su basi solide l'idea nito è per definizione destinata a rima- dell'irraggiungibilità dell'infi
di una totale libertà umana (puntò di nere per sempre insoddisfatta, ma ciò nostalgia per ciò che non si
partenza necessario per ogni sforzo ver- che conta non è il raggiungimento di un ne per ciò che è oltre, sen
so l'infinità). Il significato ultimo del qualsivoglia risultato, sempre parziale e canza (felicità, amore) è be
complesso ragionamento metafisico di superabile. La cosa importante, afferma sa atmosfera introspettiva
Fichte, condotto con un linguaggio for- Fichte, «non è essere liberi, ma diventa- gnanti che guardano lontan
niche agli angoli della bocc
temente tecnico («l'Io pone il non-Io») re, farsi liberi». dei pittori romantici, a conf
lo intellettuale raggiunto da
IDEALISMO . 1
IDEALISMO
Assoluto FICHTE, SCHELLING, HEGEL Il tema dell'assoluto è al cenA
tro della poetica di C.D^y
Friedrich (1774-1840), pit- "•mi
Vedi anche Finito/infinito, Streben tore con forti interessi intel-
lettuali, in contatto con i
poeti Novalis, Tieck e più
l termine assoluto, che può essere stesso sia di tutto ciò che non lo è, l'As- tardi con Goethe. Secondo lo
I usato sia come aggettivo (Stato assolu- soluto è soggettività infinita, attività di- storico dell'arte C.G. Argan:
to) sia come sostantivo, deriva dal parti- namica e creatrice perennemente tesa a «Nelle tele di questo spirito
cipio passato del latino absolvere: 'scio- superare gli ostacoli posti da se stessa: solitario e contemplativo è
gliere da ogni legame, liberare da ogni l'Io, cioè lo spirito umano, crea il non- quasi palpabile la presenza di
condizionamento'. Indica quindi ciò che io, cioè la natura, solo per poterla supe- un essere metafisico grandio-
so e infinito, potente e terri-
è originario, non dipende da nulla e nonrare e riaffermare il proprio dominio. bile, superbo artefice dell'u-
tollera restrizioni, è libero e incondizio- niverso». Friedrich esprime
nato, senza limiti, infinito. Nel linguag- • Schelling (1775-1854) vide nell'As- l'idea di Assoluto attraverso
gio teologico designa un principio tra- soluto l'unità indifferenziata o identità la natura: l'orizzonte, il dirupo, i paesaggi desertici (rocce e ghiacci), l'arcobaleno, la mont
scendente (-> Trascendenza) odipiù natura
sem- e spirito. Nella natura mate- quadri di Friedrich il paesaggio è ridotto alla contrapposizione di poche linee forti, manc
plicemente Dio. Proprio in questo senso riale, che Fichte svalutava come non-Io, mento ornamentale. L'estrema semplificazione delle forme e della composizione produce
ritualizzazione dello scenario naturale. L'uomo, quando compare, è un'entità minuscola.
fu introdotto per la prima volta da N. egli scorse un valore fondamentale, sim-
Cusano che nella Dotta ignoranzametrico allo spirito ma altrettanto ne- /Viandante in un mare ài ne
(1440) argomentò che solo Dio, in cessario. Si può arrivare alla natura par- \L!ùomo (che in tutte le sue tele appare s
quanto coincidenza degli opposti tendo(->),
dallo spirito, ma si può compiere di spalle, così da rappresentare non ta
ha diritto a questo titolo. Fu tuttavia nel anche il processo inverso, arrivando al- individuo, ma l'idea stessa di uomo) è s
Romanticismo tedesco che il termine lo spirito a partire dalla natura; ciò che to in un assorto incanto, o sgomento,
te alla grandiosità del creato: è quasi c
raggiunse la maggiore fortuna (fino al- sottostà a entrambi, il principio indiffe- posto all'immensità del paesaggio natural
l'abuso e all'inflazione), venendo a indi- renziato (né materiale né spirituale in
care il fondamento della realtà (il suo sé, ma potenzialmente l'uno e l'altro), è
principio infinito). Proprio in base al si- l'Assoluto.
gnificato attribuito all'Assoluto si suole
differenziare la dottrina dei tre maggiori • Hegel criticò sia la concezione del-
filosofi dell'Idealismo. l'Assoluto di Fichte (Spiritualità infinita
che crea la natura) sia quella di Schel-
. Fichte (1762-1814) concepì l'Assolu- ling (Identità di spirito e natura), sug-
to come soggettività e attività. È l'Io gerendo che l'Assoluto debba essere
Puro, un principio spirituale, infinito e considerato un risultato, un processo
incondizionato che sottostà a ogni realtà che si svolge nel tempo, non un ente o
(nella seconda fase del suo pensiero, Fi- un concetto statico. LAssoluto è la pro-
chte, tornando a un'impostazione più gressiva spiritualizzazione della ma-
tradizionale, lo identificherà con Dio). teria, il graduale 'farsi spirito' della na-
EAssoluto crea se stesso (nel complica- tura, il lento ma costante accedere della
to linguaggio fichtiano: «Lio pone se materia a livelli sempre superiori di or-
stesso») e crea il suo opposto, il XIOJI-IO, ganizzazione. È un divenire metafisico
il non-spirituale, il non attivo, il non (la cui regola di sviluppo è data dalla
soggettivo, ossia la natura, la realtà ma- diak'Ulca: >) che Plegel descrive com-
lei'iale e passiva. lissendo Ionie sia di si- piutamente nel suo sistema (->). in quest'altra opera di Friedrich alle tre età del-"
l'uomo (rappresentate dai tre personaggi) cor-,
i i'.pondono tre barche via via più lontane (vcr-
IDEALISMO
Morte d e l l ' a r t e L'immagine gnostica di Dio (Javhè) rappresentato com
HEGEL, ESTETICA tico mostro è un esempio di arte simbolica a forte c
fico. Secondo Hegel in questo primitivo livello dello
Vedi anche Avanguardie artistiche scienza umana non era ancora in grado di riconosc
spirituali in quanto tali e si esprimeva quindi in form
~er esempio rappresentando la nozione di mistero
el sistema hegeliano (—>) l'arte co- delicato equilibrio fra contenuto spiri- grso il bimorfismo biologico.
N stituisce la prima tappa dell'Asso- tuale e forma sensibile. Al centro del-
luto (->-), la fase terminale della storia l'interesse di questo orientamento arti-
in cui lo Spirito giunge a riconoscere e stico stava la figura umana, unico tema
a pensare se stesso. Larte è quindi la te-capace di esprimere le sottigliezze della
si di un'ultima e finale triade dialettica nascente spiritualità.
(->- Dialettica hegeliana), che continua
con la religione (antitesi) e si conclude • La sintesi, l'arte romantica moder-
con la filosofia (sintesi). Fra queste tre na, distrugge di nuovo l'equilibrio Hegel propose come esempi^
supreme attività dello Spirito non vi è classico. In questa fase finale della sto- di arte classica la Madonna SW
differenza di contenuto (tutte riflettono ria lo Spirito ha acquisito contenuti stina di Raffaello. A suo avviso
sull'Assoluto); diversa è solo la forma che superano l'espressività della mate- la composizione fortemente
perché l'arte esprime in oggetti, in mo- ria; qualsiasi forma è ormai insuffi- architettonica e la giustapposi-
do concreto ed esemplare, gli stessi ciente a concretizzare un'interiorità zione simmetrica delle masse
concetti che stanno al centro della reli- spirituale matura. Da qui l'annuncio che si dispongono a formare
gione e della filosofia. Anche per quan- hegeliano della morte dell'arte, desti- una piramide suggeriscono un
to riguarda la storia dell'arte Hegel in- nata a essere assorbita dalla religione e perfetto accordo fra contenuto
spirituale e forme espressive.
troduce una triade dialettica. quindi dalla filosofia. In realtà Hegel
non profetizzò la fine di ogni produ-
• La tesi è costituita dall'arte simboli- zione artistica, ma la crescente inade-
ca, nata in epoca arcaica in Oriente e guatezza di ogni soluzione artistica nel
giunta al massimo sviluppo in Egitto. In tradurre in oggetti la profonda spiri-
questa fase la spiritualità umana era an- tualità moderna. Tale teoria può esse-
cora tanto debole da non trovare una re interpretata come un'anticipazione
forma adeguata; quella antica fu quindi della rivoluzione estetica che alla fine
una pre-arte: «Lautocoscienza al tempo dell'Ottocento produrrà la nascita del-
degli Egizi non era ancora maturata pie- l'arte contemporanea.
namente, così che essi edificarono istin-
tivamente, come le api costruiscono un La dialettica hegeliana sistematizza in
alveare». Hegel ebbe la sfortuna di scri- uno schema di sviluppo anche le disci-
vere solo pochi anni prima della deci- pline dell'arte. Prima sarebbe nata Yar-
frazione dei geroglifici, che egli consi- chitettura, condizionata dalla materia,
derò ancora una lingua sapienziale da(->)
necessità statiche e utilitarie; sareb-
ideografica, tale cioè da esprimere con- bero poi seguite la scultura e quindi la
cetti tramite figure; per questo vide nel- pittura che, avendo a che fare con la lu-
la Sfinge un geroglifico, il simbolo visi- ce, costituisce il punto più avanzato (di /Hegel vide l'esempio più tipico di arte sim
vo di un concetto filosofico: la lotta del- massi ma spiritualizzazione) delle arti ^scarso contenuto spirituale, nella predilezi
lo spirito per affermare se stesso. visive. La pittura è superata dalla musi- culture arcaiche per la mostruosità. Definì l
ca, che si esprime con un mezzo del tut- dui corpo in parte umano e in parte anim
• Llarte classica (-> Classicismo) costl- to immateriale, e infine dalla poesia, che bolo del {simbolico: «Nella Sl'incc cr-izlu si
lavora sui significati puri e precede im- lo spirilo umimo lenii di venir Inori dalla I
POSTHEGELISMO POSTHEGELISMO
Sulle cattedrali gotiche compare a volte la figura di un dannato cEè\
Alienazione FEUERBACH, MARX emette monete al posto degli escrementi. La psicoanalisi considera quev
sto tema iconografico l'intuizione di una tipica identificazione incon-
Vedi anche Materialismo dialettico scia fra danaro ed escrementi (fra la pila delle monete e il bastone fe-
cale). Attraverso un meccanismo sostitutivo tipico dei processi del-
l'inconscio (->-), ciò che ha più valore (danaro) è simboleggiato da ciò
l termine alienazione significa vendi- pendente dai prodotti della sua stessa che ne ha di meno (sterco). Dato che nell'inconscio la pila di mone-
I ta, perdita, cessazione di un bene (in immaginazione. te può essere identificata anche con il pene, si spiegherebbe l'ango-
psichiatria 'alienato' è chi ha perso la ra- Ben consapevole dell'alone di negati- scia di castrazione che provoca ogni timore di perdita di danaro.
gione). In epoca moderna Hegel lo ha vità che connota questo concetto,
utilizzato per descrivere il momentoMarx parlò di alienazione per descrive-
dialettico dell'antitesi (-> Dialettica re la condizione
he- del proletario nella so-
geliana) , in cui la tesi si annulla per cietà I concetti di feticismo delle merci e di reificazione dei rapporti so-
po- capitalistica. Spingendo al massi- ciali
tersi poi ritrovare nella sintesi, a un li- mo livello la divisione del lavoro (par- (trasformati in rapporti fra cose, merci) sono stati ampiamente
ripresi dal pensiero marxista del Novecento, in particolare dai filoso-
vello più alto e arricchito. Nel suo siste- cellizzato al punto che un lavoratore fi della Scuola di Francoforte (Horkheimer, Adomo, Marcuse). Il
ma l'alienazione dello Spirito indica la compie per tutta la vita lo stesso movi- loro progetto di attualizzare il Marxismo aprendolo ai contributi del-
fase in cui la logica (la razionalità nella mento), la società capitalistica priva l'o- la psicoanalisi e della sociologia ha trovato nell'alienazione (intesa
forma più pura e astratta) si oggettiviz- peraio di un rapporto creativo con il come lo stato di disagio e di isolamento dell'uomo nella moderna
za nella materia (ciò che è più antiteticoprodotto della sua attività, lo riduce a società industriale, comunicato nell'opera riprodotta di Magritte)
allo spirito). un'inconsapevole appendice della mac- una nozione-ponte, capace di collegare la classica analisi economi-
ca marxista (materialismo storico) a una critica della società di mas-
china. D'altra parte, afferma Marx, la sa contemporanea.
Un'accezione simile, fortemente nega- capacità di lavoro è il tratto costitutivo
tiva, fu elaborata dal filosofo posthege- dell'uomo, la sua essenza (ciò che lo
liano Ludwig Feuerbach (Eessenza del differenzia dagli animali). E quindi,
cristianesimo, 1841) che utilizzò l'idea perché l'individuo realizza la sua uma- ri'i i| i f
di alienazione per descrivere il mecca- nità quando si esprime in un'opera 'i 1 f M
nismo della ipostatizzazione (la tra- creativa, il proletario, colui che è co- t . 1 i .i . 1 \
sformazione di un concetto in qualco- stretto a vendere la propria forza lavo-
sa di reale) in campo religioso, un pro- ro, vive per definizione in una condi-
cesso attraverso cui gli uomini trasferi- zione di estraniazione da se stesso: è un
scono la loro essenza alla divinità. Se- uomo disumanizzato.
condo Feuerbach Dio non è il creatore
del mondo; al contrario è l'uomo ad All'alienazione dell'individuo corrispon-
avere creato Dio, oggettivizzando (ipo- de a livello sociale il feticismo delle
statizzando) in modo illusorio le pro- merci: nell'epoca capitalistica la socialità
prie migliori qualità (ragione, volontà, non avviene più direttamente fra le per-
bontà...) Dio è una proiezione fantasti- sone, ma è delegata alle merci. I rappor-
ca dell'umanità secondo il principio ti fra uomini si trasformano in rapporti
dell'antropomorfismo (->-): è l'uomo fra cose, le quali assumono carattere di
stesso in versione idealizzata e proiet- feticcio (oggetto dotato di potere). Il ca-
tata in un fantastico al di là (si pensa pitalismo annulla la vera natura delle
che Dio sia amore e giustizia perché merci, trattandole come segni equiva-
queste sono le migliori qualità dell'uo- lenti del 'dio danaro'. Esattamente come
mo). Tutte le religioni (secondo Feuer- nelle società tribali, gli oggetti non sono
bach da rifiutare in nome di un rigido considerati per il loro valore d'uso, ma
ateismo) sono frutto di quesia scissio- per ciò che significano, per il loro valo-
ne dell'uomo da se atesso, un'nllenwlo- re (la quantità di danaro con cui posso-

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