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RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO

R.T.P. Ing. Visicaro e altri

ENAC S.p.A
Ente Nazionale per l’Aviazione Civile

AEROPORTO INTERNAZIONALE - LAMEZIA TERME (CZ)

S.A.CAL. S.p.A
Società Aeroportuale Calabrese

PROGETTO INTERVENTI DI ADEGUAMENTO ANTISISMICO DELLA PALAZZINA


SEDE DEL DISTACCAMENTO AEROPORTUALE DEI VIGILI DEL FUOCO – CORPO A
– ADEGUAMENTO NTC 2018.

RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DELL'INTERVENTO


INDICE
1.  PREMESSA................................................................................................................................................ 3 

2.  STATO DI FATTO ...................................................................................................................................... 4 

2.1.  Descrizione dell’edificio esistente “corpo a” ....................................................................................................... 4 

2.2.  L’ambiente circostante ....................................................................................................................................... 6 

3.  DESCRIZIONE DELLE OPERE E DEGLI INTERVENTI ........................................................................... 7 

3.1.  Generalità .......................................................................................................................................................... 7 

3.2.  Sintesi delle problematiche riscontrate .............................................................................................................. 7 

3.3.  Criteri di progettazione e scelta motivata degli interventi ................................................................................... 8 

3.4.  Interventi previsti................................................................................................................................................ 9 

4.  VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO IN RELAZIONE A VINCOLI E PRESCRIZIONI

ESISTENTI ...................................................................................................................................................... 11 

4.1.  Piano di Sviluppo Aeroportuale........................................................................................................................ 11 

4.2.  P.S.C. e P.R.G. del Comune di Lamezia Terme .............................................................................................. 11 

4.3.  P.A.I. Calabria.................................................................................................................................................. 12 

4.4.  Vincolo Paesaggistico ed Ambientale .............................................................................................................. 12 

4.5.  Fattibilità geologica e geotecnica ..................................................................................................................... 12 

4.6.  Normativa tecnica ............................................................................................................................................ 12 

5.  STUDI GEOLOGICI ED INDAGINI DI RIFERIMENTO ............................................................................ 13 

6.  ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO .......................................................................................... 13 

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1. PREMESSA

La presente relazione indica e descrive i lavori e gli interventi che si vanno a proporre, per il progetto di
adeguamento sismico della palazzina denominata “corpo a”, sede del distaccamento aeroportuale del
Comando dei Vigili del Fuoco di Catanzaro ubicata nell’area di sedime dell’Aeroporto Internazionale di
Lamezia Terme, all’interno dell’area doganale, ad ovest della torre di controllo, in prossimità del limite ovest
del piazzale di sosta aeromobili; il fabbricato sorge circa 450 m a nord dal bordo della pista di volo 10/28 e
circa 225 m a nord del bordo della via di rullaggio parallela alla pista.

Fig. 1- Palazzina (“corpo a”) oggetto di intervento.

Il fabbricato è di proprietà di ENAC S.p.A. e, come già detto, è stato dato in concessione a SACAL S.p.A.
che ne dispone in termini di gestione e manutenzione.
A tale proposito la S.A.CAL. S.p.A. Società Aeroportuale Calabrese S.p.A., in qualità di concessionario,
ha da tempo avviato una serie di indagini propedeutiche alla redazione del progetto esecutivo.
Successivamente alla definizione del progetto preliminare, redatto nel 2012 da AICE Consulting S.r.l.e
Corsa S.r.l. su incarico del Ministero dell’interno, Dipartimento dei VV.F. del Soccorso Pubblico e Difesa
Civile, nell’ambito della valutazione del livello di adeguatezza sismica delle sedi di servizio del corpo
nazionale dei vigili del fuoco, la S.A.CAL. S.p.A. diede l’incarico per la redazione del progetto esecutivo
dell’intervento di adeguamento sismico allo Studio Associato di Ingegneria SERVING2000 che lo ha
consegnato nel febbraio del 2017, conforme alla allora vigente normativa in materia di costruzioni in zona
sismica di cui al D.M.Infr. 14/01/2008 (NTC 2008) e della Circolare C.S.LL.PP. 02/02/2009 n° 617.
L’entrata in vigore del D.M. 17/01/2018 (di seguito NTC 2018) e della Circolare C.S.LL.PP. 21/01/2019
n.7, ha obbligato la S.A.CAL. S.p.A. ad aggiornare il progetto esecutivo redatto dallo Studio Associato di
Ingegneria SERVING2000 alle nuove norme tecniche, affidando l’incarico della revisione del progetto al
R.T.P. Ing. Visicaro e altri.
L’intento del progetto è di riverificare e aggiornare, senza stravolgerlo, il precedente progetto esecutivo di
adeguamento del fabbricato, alla vigente normativa in materia di costruzioni in zona sismica di cui al D.M.
17/01/2018 (NTC 2018), con particolare riferimento al cap. 8 Costruzioni Esistenti e nel rispetto delle
prescrizioni riportate nella Circolare C.S.LL.PP. 21/01/2019 n° 7, ed è stato redatto, come espressamente
richiesto da S.A.CAL. S.p.A., con riferimento alle indagini, prove, documentazioni e rilievi eseguiti per il citato
Progetto Preliminare, nonché al precedente progetto esecutivo.

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2. STATO DI FATTO

2.1. Descrizione dell’edificio esistente “corpo a”

Il fabbricato oggetto di intervento fa parte di un complesso edilizio che si compone di tre fabbricati
adiacenti ma giuntati e quindi strutturalmente indipendenti: l’edificio sede operativa, l’edificio con
destinazione autorimessa e deposito idrico e l’edificio con destinazione polo didattico.

Fig. 2- Vista prospettica degli edifici dei Vigili del Fuoco

L’edificio, sede operativa del Comando dei Vigili del Fuoco e oggetto del presente progetto, denominata
“corpo a”, ha struttura intelaiata in calcestruzzo armato gettato in opera; si sviluppa su due piani fuori terra
con una superficie per piano di circa 636 mq con pianta pressoché rettangolare, tranne che per una
rientranza sui lati nord ed est.

Fig. 3- Pianta schematica degli edifici dei Vigili del Fuoco

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Al piano terra sono ubicati la sala mensa, la sala polivalente, la cucina, la sala TV, l’infermeria, il
centralino, un locale adibito a dormitorio, locali adibiti a magazzino, i servizi e la centrale termica.
Al piano primo sono ubicati le camerate, i depositi armadietti, i ripostigli, la centrale telefonica ed i servizi.
Il piano terra, a quota finita di +0,45 m è realizzato con impalcato di travi in c.a. e solaio in latero-
cemento; al di sotto di tale solaio è presente una intercapedine di circa 1,40 m di luce, utilizzata per il
passaggio degli impianti; la pavimentazione dell’intercapedine è realizzata in battuto di cemento su vespaio.
Il primo piano, con quota di calpestio a +4,12 m, è anch’esso realizzato con impalcato di travi in c.a. e
solaio in latero-cemento; le sovrastrutture del solaio sono costituite da un massetto di calcestruzzo
alleggerito di 10 cm di spessore, pavimento ed intonaco; sui balconi è inoltre presente uno strato di sabbia e
cemento di 2 cm di spessore su cui è postata una guaina impermeabilizzante.
La copertura a terrazzo, a quota +7,59 m, è realizzata in maniera simile agli orizzontamenti sottostanti;
oltre al massetto delle pendenze è presente uno strato di isolamento ed un doppio strato di
impermeabilizzazione sul quale è stato posato un pavimento in gres.
Le murature di tamponamento esterno sono realizzate con blocchi di argilla espansa di
30 cm di spessore; i tramezzi interni sono realizzati in laterizi forati.
Gli infissi esterni sono in alluminio preverniciato; gli infissi interni sono del tipo tamburato; sono presenti
tapparelle in plastica con sistema di avvolgimento a nastro su rullo.
I due piani sono serviti da una scala in c.a., ubicata in corrispondenza del lato Sud-Ovest, il cui torrino di
copertura si eleva sino a quota + 10,59 m.
Le fondazioni sono realizzate mediante plinti quadrati in c.a. di lato 2,10 m ed altezza 1,00 m, ancorati su
quattro pali battuti SCAC del diametro di 40 cm e lunghi 8,00 m; inoltre, dall’esame del progetto originario
risulta che le fondazioni sono state rinforzate con micropali tipo “Radice Fondedile”, di diametro 130 mm ed
armatura con barre tonde in acciaio Ø18, in numero variabile da plinto a plinto (due per ogni lato del plinto)
ed inclinati rispetto alla verticale.

SEDE VVF

Fig. 3- Aerofoto dell’area di intervento.

I plinti sono tutti collegati con travi in c.a. di sezione rettangolare 40x50 cm; le strutture di fondazione
dell’edificio in esame sono indipendenti sia dall’edificio attiguo adibito ad autorimessa che da quello adibito a
polo didattico.
In elevazione la struttura è realizzata da 9 telai piani ciascuno dei quali dotato di 4 pilastri rettangolari di
dimensioni 25x70 cm al 1° e 2° ordine (intercapedine interrata e piano terra) e di 25x60 cm al 3° ordine

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(primo piano); i telai sono disposti in direzione Est-Ovest, hanno interasse di 6 m e sono dotati di travi
emergenti ad intradosso, con dimensioni 25x70 cm per i 3 impalcati.
I telai sostengono solai di latero-cemento di spessore 24 cm (ad eccezione di quello di copertura che ha
uno spessore di 34 cm); detti solai sono realizzati con travetti di larghezza 10 cm posti ad interasse di 50 cm
solidarizzati con una soletta di 4 cm di spessore armata con 4Ø6/m.
In corrispondenza dei pilastri, i telai sono collegati da travi emergenti di sezione 30x50 per il primo
impalcato, da travi in spessore di solaio di larghezza pari a 100 cm per il secondo impalcato e da travi a
spessore di solaio da 60 cm di larghezza per l’impalcato di copertura.
Al secondo e terzo impalcato le travi aggettano oltre i pilastri per 1,70 m per reggere i balconi (2°
impalcato) e lo sbalzo della copertura (3° impalcato) che corrono lungo l’intero sviluppo dei lati est ed ovest; i
parapetti dei balconi e del terrazzo di copertura sono realizzati con elementi semi-prefabbricati in c.a. di
spessore variabile da 6 a 15 cm intervallati da ringhiere metalliche.
Il collegamento verticale dei piani è realizzato mediante un vano scala con struttura in c.a. integrata nella
struttura intelaiata dell’edificio, posto nell’angolo sud-est, costituito da due pareti in c.a. di spessore 25 cm,
alle quali sono incastrati i gradini ed i pianerottoli intermedi e di approdo ai piani.
Sul lato sud del manufatto e per l’estensione dei vani adiacenti è presente un appoggio a sedia per gli
impalcati che coprono i vani di passaggio fra il l’edificio in questione e l’adiacente edificio autorimessa; il
giunto è realizzato mediante nastro di neoprene di 20 mm di spessore per l’appoggio dell’impalcato e finito
mediante sughero catramato espanso.

2.2. L’ambiente circostante

Il sito su cui sorge il fabbricato oggetto dell’intervento è situato nel Comune di Lamezia Terme, zona
Santa Eufemia, all’interno dell’area demaniale occupata dall’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme,
posta in posizione baricentrica rispetto all’intero territorio regionale e prospiciente il versante tirrenico della
costa calabrese.

Fig. 4- Aerofoto dello Scalo di Lamezia Terme.

Il sedime aeroportuale è posto circa 10 Km a SSW dai principali centri abitati del Comune di Lamezia
Terme, 35 Km ad W dalla città di Catanzaro, capoluogo di Regione, 30 Km a N da Vibo Valentia, 75 Km a S
da Cosenza, 135 Km a N da Reggio Calabria e 110 Km SW da Crotone.
L’infrastruttura aeroportuale è collegata attraverso una rotatoria a raso e le relative rampe di raccordo,
poste nelle immediate adiacenze dell’area in esame, ad alcune tra le più importanti arterie della viabilità
regionale:
L’autostrada A2 del Mediterraneo, con lo svincolo ubicato a soli 2 Km dall’aeroporto; la S.S.280 che
collega il versante tirrenico con quello ionico e quindi con il capoluogo di regione e con la S.S.106 ionica; la
S.S.18 che si sviluppa lungo l’intera fascia costiera tirrenica della regione, collegando importanti località
turistiche balneari.

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Inoltre, una breve bretella di raccordo, lunga circa 2 Km, collega la suindicata rotatoria a raso con la
limitrofa stazione ferroviaria di Lamezia Terme, principale snodo ferroviario regionale.
L’area d’intervento è individuata in Catasto al foglio di mappa 19, particella 59 del comune di Lamezia
Terme Sez. S.Eufemia Lam., ed è stata acquisita al ‘DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO
TRASPORTI ED AVIAZIONE CIVILE’ in occasione della realizzazione dell’aeroporto.
L’ambito territoriale su cui sorge l’aeroporto di Lamezia Terme presenta una morfologia pianeggiante,
tipica delle zone di litorale a breve distanza dal mare.
L’area interessata presenta una quota di circa 9 m.s.l.m., ed è sede di alcune infrastrutture aeroportuali;
in particolare il sito di intervento è la sede del distaccamento dei VV.F. del Comando di Catanzaro, costituito,
come già detto, da tre edifici aventi funzioni diverse (sede, autorimessa e polo didattico).
L’area è posta ad ovest del piazzale su cui sorge la palazzina ENAV e la torre di controllo; è inoltre posta
immediatamente a nord dell’estremità ovest del piazzale di sosta aeromobili, a circa 485 m a nord dell’asse
della pista di volo 10/28.
Rispetto ad un inquadramento più generale, l’area di intervento fa parte di un’antica zona paludosa,
bonificata durante gli anni 20”, costituita da terreni alluvionali molto permeabili.
Per quanto attiene le caratteristiche idrologiche del territorio, si rileva la presenza di una falda acquifera
ad una profondità di circa 3÷4 m dal piano campagna, ma probabilmente manifesta anche a quote superiori
e soggetta a forti oscillazioni stagionali.
Superficialmente si riscontra la presenza del torrente Cantagalli a Nord e del fiume Amato a Sud, oltre al
canale Manichetta a SE.
Dal punto di vista geotettonico, il sito è privo di linee di discontinuità.
Le condizioni climatiche del sito sono quelle tipiche delle zone mediterranee, clima mite con sbalzi di
temperatura contenuti tra inverno ed estate. In particolare la zona risulta essere particolarmente ventilata
con venti di intensità maggiore di 7 m/s.
L’area è priva di vegetazione di alto fusto e si presenta quasi totalmente pavimentata; sono presenti
verso ovest e verso nord, a distanze superiori ai 50 m, aree permeabili ricoperte da vegetazione a raso,
costantemente mantenuta tale per esigenze legate alla sicurezza dei voli; verso sud le aree a verde sono
distanti circa 260 m e sono costituite dalla strip della pista di volo, la cui vegetazione è costantemente
mantenuta a raso per le motivazioni già accennate.

3. DESCRIZIONE DELLE OPERE E DEGLI INTERVENTI

3.1. Generalità

Una volta effettuata la modellazione strutturale dell’edificio in oggetto, sono stati reintrodotti e
modellizzati, i principali interventi strutturali proposti nel precedente progetto esecutivo, così come stabilito a
base dell'incarico dalla Committente. Gli interventi previsti per l'Adeguamento sismico della Palazzina Sede
dei Vigili del Fuoco consistono essenzialmente nella introduzione di pareti sismiche tali da assorbire la gran
parte dell'azione sismica e quindi sgravare di tale azione i pilastri esistenti nonché, parzialmente, anche le
travi della struttura, inoltre, l’introduzione di profili angolari e calastrelli per i pilastri del primo ordine al fine di
conferire loro idonea resistenza a taglio in fase sismica e, ancora, una serie di interventi localizzati sui singoli
elementi strutturali per rinforzarli e adeguarli alle sollecitazioni derivanti dal sisma e dalle azioni antropiche,
sia con incamiciature in acciaio, sia con mediante posa di nastri in fibra di carbonio (FRP). Al fine di ridurre
gli sforzi di flessione e taglio sulle travi del primo solaio in fase sismica, sono stati introdotti dei controventi in
acciaio tra alcuni telai del piano interrato.
Le fondazioni sono state rinforzate collegando i plinti sotto le pareti sismiche con dei cordoli fondati su
pali di piccolo diametro (20-24 cm) e della lunghezza di 12 m.

3.2. Sintesi delle problematiche riscontrate

L’edificio, considerata l’età e le tecniche costruttive, presenta, in complesso, uno stato di conservazione
discreto ed una buona attitudine a resistere alle azioni antropiche di esercizio.
La progettazione risulta ben curata nei dettagli anche se, dal punto di vista della resistenza sismica, il
manufatto denuncia alcuni elementi di vulnerabilità.
Come ben evidenziato anche dall’analisi di vulnerabilità sismica del Progetto Preliminare, gli
orizzontamenti di piano risultano infinitamente rigidi ed in grado di distribuire le forze inerziali in maniera
proporzionata alla rigidezza; i telai longitudinali delle due ultime elevazioni sono caratterizzati da travate in
spessore di solaio: queste, tipicamente adottate come travi di collegamento dei telai trasversali, sostengono
il peso degli orizzontamenti.

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Tutti i pilastri hanno il medesimo orientamento, con asse di massima inerzia coincidente con la direzione
trasversale del manufatto; da ciò consegue che, nonostante il numero maggiore di elementi verticali per
telaio, i telai longitudinali risultano molto più deformabili di quelli trasversali; a questo si somma il fatto che le
travi di collegamento longitudinali, in spessore di solaio, danno luogo a telai con elementi sollecitati tutti nel
piano di minima inerzia, a fronte di telai trasversali che hanno gli elementi sollecitati nel piano di inerzia
massima.
La presenza delle pareti del vano scala che si estendono per tutta l’altezza dell’edificio, rendono il
fabbricato non regolare, infatti queste contribuiscono a decentrare fortemente il centro di rigidezza in
direzione longitudinale, tanto da rendere l’edificio fortemente non regolare in pianta, in modo che i telai
trasversali più sollecitati risultano quelli di estremità, con forte perdita di capacità dissipative della struttura.
Il vano presente al primo piano, realizzato in adiacenza all’autorimessa (ove è presente la centrale
telefonica), risulta anch’esso realizzato con impalcato in latero-cemento appoggiato su selle in c.a. presenti
sia sulla parte della sede che dell’autorimessa.
L’attuale giunto con il fabbricato autorimessa risulta insufficiente ad evitare fenomeni di martellamento fra
strutture adiacenti; inoltre la lunghezza della sede d’appoggio dell’impalcato risulta insufficiente ai fini dello
scorrimento durante l’azione sismica. Risulta invece adeguato il giunto con l'edificio polo didattico.
I locali tecnici ad un solo piano, presenti sul prospetto sud, realizzati in muratura, risultano privi di giunto
con la struttura esistente e possono anch’essi causare fenomeni di martellamento fra le strutture adiacenti.
Per quanto concerne gli elementi strutturali emerge anche il fatto che alcuni elementi non sono verificati a
flessione.
Emerge altresì, in fase sismica, l’insufficienza della resistenza a taglio dei pilastri del primo ordine,
spiccanti dai plinti di fondazione e reggenti l’impalcato al primo livello (livello terra); tali pilastri, di altezza
molto ridotta rispetto alla sezione, si comportano come elementi tozzi tendenti a rottura di tipo fragile per
taglio.

3.3. Criteri di progettazione e scelta motivata degli interventi

I criteri di intervento in base ai quali è stata eseguita la progettazione sono stati dettati dall’approccio
imposto dalle vigenti NTC 2018, con particolare riferimento al Cap. 8 relativo alle costruzioni esistenti.

Fig. 5- Modello della struttura.

Le nuove norme NTC 2018, hanno introdotto alcune novità rispetto alle precedenti, in particolare l’obbligo
delle verifiche di duttilità. Per le nuove Norme Tecniche la verifica Pressoflessione risultano più gravose
poiché il coefficiente di sovraresistenza γrd per classe di duttilità “bassa” passa da 1,10 a 1,30 (vedi tabella
7.2.I del paragrafo 7.2.2). Lo stesso valore è da utilizzare anche per la classe di duttilità “alta.
Una volta acquisita ed esaminata la documentazione fornita dal Committente riguardanti sia il progetto
originario, sia le indagini e il Progetto Esecutivo redatto dallo Studio Associato di Ingegneria SERVING2000,
è stato effettuato un sopralluogo sull’edificio a riscontro e verifica dei dati documentali acquisiti.

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Sulla base dei dati riportati nella documentazione e riguardanti la geometria della costruzione, le sue
caratteristiche strutturali i particolari costruttivi, le caratteristiche dei materiali ed i dati geologici e geotecnici
dei terreni di fondazione, è stata simulata la struttura con un apposito codice di calcolo.
Sono quindi stati individuati i carichi permanenti le azioni esterne di origine naturale (sisma, vento, neve
ecc.) e quelle di origine antropica (sovraccarichi), effettuando l’analisi della struttura nella configurazione
attuale di progetto (interventi proposti da Studio Associato di Ingegneria SERVING2000), mediante analisi
dinamica modale e la verifica degli elementi strutturali.
Data la forte penalizzazione imposta dalle verifiche a duttilità, si è optato per l’adozione di un fattore di
struttura q=1,5 (struttura non dissipativa).
L’analisi e la verifica hanno consentito di rilevare le carenze strutturali sia sotto le sollecitazioni di origine
naturale che sotto quelle di natura antropica e di intervenire laddove necessario.
Gli interventi di adeguamento individuati sono stati ridefiniti anche in relazione ai prezzi del nuovo
prezzario regionale, in maniera da ottenere un ragionevole rapporto costi – benefici anche in rapporto al
valore economico dell’immobile.
Entrando più nel dettaglio, la scelta del tipo di intervento da realizzare sull’edificio, al fine di risolvete le
carenze strutturali descritte e raggiungere l’adeguamento sismico, in accordo anche al Progetto Preliminare
e al Progetto esecutivo precedente, è ricaduta sulla realizzazione di un sistema sismo-resistente in cemento
armato con struttura “mista equivalente a pareti” dove buona parte dell’azione orizzontale è affidata alle
pareti.
Tale scelta consente di risolvere le carenze riscontrate nei nodi non confinati, nelle travi e nei pilastri,
“spostando” sui nuovi setti le sollecitazioni generate dall’azione sismica.
Le azioni trasmesse in fondazione dai nuovi setti vengono trasferite al terreno mediante la realizzazione
di micropali, evitando di chiamare in gioco le travi di fondazione esistenti che mantengono la funzione di
collegamento orizzontale dei plinti di testa pali, oltre che di sostegno delle basse tamponature perimetrali
dell’intercapedine interrata.
In questo caso la scelta dei setti in c.a. risulta quella più vantaggiosa in termini di tempi e costi,
consentendo di limitare l’intervento a poche porzioni isolate dell’edificio.
In direzione trasversale si ritiene di mantenere l’intervento di rinforzo dei setti del vano scala presenti sul
prospetto sud, previsto nel Progetto esecutivo e in quello Preliminare, mediante il ringrosso degli stessi ed il
loro rinforzo a taglio e pressoflessione e di inserire un nuovo setto sul fronte opposto, in maniera da spostare
più centralmente il baricentro delle rigidezze rispetto alla situazione attuale, ottenendo un miglioramento del
comportamento complessivo della struttura ed una maggiore regolarità in pianta.
Nel prospetto Nord del fabbricato, ove sono presenti lesioni inclinate, si realizzerà una nuova parete
armata con la realizzazione dei cordoli di collegamento tra i plinti esistenti su micropali di fondazione al fine
di evitare ulteriori cedimenti.
Per evitare il martellamento e la perdita di appoggio degli impalcati (piano primo e di copertura) presenti
in adiacenza all’autorimessa, si ritiene utile la loro demolizione e sostituzione con impalcati più leggeri in
lamiera grecata e soletta armata di completamento in calcestruzzo.
Prima di tale intervento dovranno essere opportunamente aumentate le dimensioni delle selle di
appoggio in c.a.
I nuovi impalcati dovranno consentire lo scorrimento durante l’azione sismica, evitando fenomeni di
martellamento e/o perdita di appoggio.
I locali tecnici presenti al piano terra, fra la sede e l’autorimessa (prospetto sud), dovranno essere
demoliti e realizzati con struttura in elevazione in acciaio indipendente e fondazione superficiale a platea in
c.a.
Per quanto riguarda i pilastri corti del primo ordine, tra i plinti e l’impalcato del primo livello, si rende
necessario un intervento di staffatura ausiliario, volto ad aumentarne la resistenza al taglio, integrato, ove
richiesto dalle carenze delle travi soprastanti, con controventature a croce, realizzate con profili in acciaio.

3.4. Interventi previsti

3.4.1. Nuove pareti sismiche


L’intervento principale consiste nella realizzazione di pareti sismiche poste all'interno dei telai, estese da
fondazione a copertura.
Le pareti sono state localizzate in posizione tale da bilanciare la distribuzione delle inerzie in pianta ed in
elevazione.
Tenendo conto che attualmente esistono le due pareti che contengono il vano scala e che queste sono
localizzate sull'estremo sud del fabbricato, le nuove pareti sono previste nella parte nord.
Una parete sarà realizzata sulla facciata nord e disposta nella stessa direzione delle pareti della scala,
ovvero secondo la direzione Y, Est-Ovest, tra le pilastrate 17, 27 e 37; tale parete avrà uno spessore di 35
cm dalla fondazione fino a quota +8.74 m.

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Le altre due pareti sono invece disposte nella direzione X, Nord-Sud, tra le pilastrate 6 e 7 sulla parete
Est e tra le pilastrate 34 e 35 sulla parete Ovest; queste due pareti avranno spessore di 40 cm fino a quota
1.70 m e 35 cm per la parte superiore fino alla copertura.
Le tre nuove pareti saranno fondate su nuovi micropali, da realizzare all'interno dello spazio tra i plinti di
estremità esistenti.
Sarà quindi realizzata una zattera in testa ai pali, solidarizzata alla trave di collegamento tra i due plinti ed
ai plinti stessi.

3.4.2. Rinforzo pareti in c.a. esistenti


Oltre alle tre nuove pareti si prevede il rinforzo delle due pareti in c.a. esistenti del corpo scala, mediante
ispessimento da 25 cm a 45 cm, per un maggiore spessore di 10 cm per lato, da fondazione a copertura.
Sarà realizzata l'armatura delle due facce di ispessimento con collegamenti di armature trasversali che
attraverseranno le pareti esistenti.
La parete esterna è attualmente fondata su due plinti di estremità collegati da una trave avente la stessa
altezza dei plinti; si prevede di realizzare una suola della stessa larghezza dei plinti, nello spazio tra i due
plinti, dalla parte esterna alla scala, come testa pali.
Saranno realizzati 4 nuovi micropali.
La parete interna è invece fondata su una trave 80x100, con quattro pali di medio diametro (d=40 cm)
disposti due per ogni estremità.
La nuova fondazione sarà realizzata mediante suola di allargamento di circa 70 cm dal lato esterno alla
scala, in modo da realizzare una suola complessivamente larga 1.50 m che accoglie i nuovi micropali.
Tale fondazione verrà estesa sulle testate della parete per inserire ulteriori micropali di fondazione.

3.4.3. Rinforzo a taglio pilastri intercapedine tra fondazioni e livello terra


Al fine di conferire loro idonea resistenza a taglio in fase sismica, i pilastri del primo ordine, spiccanti dai
plinti di fondazione e reggenti il primo impalcato a livello terra, saranno rinforzati nei confronti della
resistenza a taglio, mediante profili angolari e piatti in acciaio.
I profili angolari saranno disposti in corrispondenza degli spigoli e saranno collegati reciprocamente da
elementi orizzontali costituiti da piatti, saldati a formare una staffatura a gabbia del pilastro.
Preventivamente, l'elemento strutturale (pilastro) dovrà essere accuratamente pulito mediante sabbiatura
in corrispondenza delle fasce di appoggio dei profili angolari agli spigoli, in maniera da assicurare l’aderenza
ottimale delle resine di incollaggio.
I profili angolari sono fissati al piede ai plinti di fondazione in c.a., mediante piastre e tirafondi ancorati con
resine epossidiche.
L’intervento sarà completato da un rivestimento protettivo eseguito con intonaco cementizio armato con
rete elettrosaldata.

3.4.4. Rinforzo delle travi


Il rinforzo delle travi sarà realizzato mediante posa di nastri in fibra di carbonio (FRP) all’intradosso e
all’estradosso, secondo le seguenti procedure e modalità:
- Asportazione dell’intonaco;
- Pulitura dell'elemento strutturale mediante sabbiatura;
- Perforazione dell'elemento in c.a. per gli ancoraggi;
- Posa degli ancoraggi (fiocchi di fibre di carbonio);
- Stesa della resina epossidica per il fissaggio del nastro;
- Fissaggio del nastro nella posizione di progetto;
- Realizzazione della protezione di finitura del nastro.
Ove venissero riscontrate sulle travi da rinforzare situazioni di ammaloramento e distacco dei copriferri,
prima di procedere all’intervento di rinforzo come sopra descritto, si dovrà eseguire un intervento di
risanamento corticale.

3.4.5. Controventatura telai intercapedine tra fondazioni e livello terra


Al fine di ridurre gli sforzi di flessione e taglio sulle travi del primo solaio in fase sismica, alcuni telai del
livello interrato costituente l’intercapedine tra le fondazioni ed il solaio al livello terra, saranno controventati
mediante profili piatti disposti a croce (tiranti), ancorati, mediante bulloni, alle gabbie in acciaio di rinforzo a
taglio dei pilastri, che, per i soli pilastri interessati dalla controventatura, saranno opportunamente modificate
come indicato nei disegni.
I profili piatti saranno protetti dalla corrosione mediante zincatura per immersione in bagno di zinco fuso.

3.4.6. Pareti armate


Rispetto allo studio precedente, che prevedeva la posa di un intonaco armato sulle tamponature esterne
del piano interrato, si è invece prevista la realizzazione di pareti armate su tutto il perimetro del piano

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interrato del fabbricato, tranne le prime campate lato scala e le campate corrispondenti alle nuove pareti in
c.a., dalla fondazione fino al primo solaio di calpestio del piano terra.
Le pareti avranno uno di spessore di circa 40 cm, ancorate sui plinti (mediante inghisaggi) e sulle travi di
fondazione con ferri di ripresa.

3.4.7. Intervento sulle tamponature


Poiché non risulta soddisfatta la verifica di espulsione dei pannelli di tamponatura, tenendo conto che
trattasi di edificio esistente e attualmente in esercizio, si prescrive il rifacimento dell'intonaco esterno su tutte
le facciate, con l'impiego di rete da intonaco.
La rete da intonaco sarà collegata alla muratura e alle strutture circostanti a distanza non superiore a 50
cm, sia in direzione verticale che orizzontale, ovvero con l'inserimento di elementi di armatura orizzontale nei
letti di malta, a distanza non superiore a 50 cm.

3.4.8. Collegamento tra Sede ed Autorimessa


Per quanto riguarda la parte di struttura interposta tra la palazzina e l'autorimessa, se ne prevede la
demolizione e ricostruzione.
I due vani di un solo livello, ricavati all'esterno, saranno demoliti e ricostruiti con una nuova struttura in
acciaio del tutto indipendente sia dalla palazzina sede che dall'autorimessa.
Si realizzerà una platea, giuntata dalle strutture esistenti, sulla quale si fonderanno quattro pilastrini in
acciaio con profili HE; l'estremità superiore dei pilastrini sarà collegata da travi in acciaio sulle quali verrà poi
realizzato un solaio con lamiera grecata e getto di calcestruzzo in opera armato con rete elettrosaldata.
Per quanto riguarda i due solai di collegamento tra la sede e l'autorimessa, posti a quota 5.22 m, e 8.74
m, questi verranno demoliti e ricostruiti con lamiera grecata e getto di calcestruzzo armato con rete
elettrosaldata.
I solai saranno semplicemente appoggiati alle due strutture avendo cura di realizzare i due giunti della
dimensione compatibile con le escursioni di calcolo.

3.4.9. Risanamento corticale


Tutte le parti strutturali in c.a. esistenti deteriorate saranno oggetto di risanamento corticale, realizzato
secondo le seguenti procedure e modalità:
- Spicconatura degli intonaci e dei copriferri per l’eliminazione delle parti ammalorate e pericolanti;
- Pulitura delle superfici con idrosabbiatrice e spazzolatura delle armature;
- Ravvivatura dei ferri d’armatura con prodotti passivanti ed aggrappanti ed eventuale loro ripristino
con nuove barre ove eccessivamente corrosi;
- Ricostruzione volumetrica del copriferro con malte tixotropiche fibrorinforzate;
- Regolarizzazione, rasatura e finitura delle superfici con apposite malte cementizie;

3.4.10. Riparazione solai sfondellati


I solai posti a copertura dell’intercapedine tra i plinti di fondazione ed il primo livello presentano alcune
zone dell’intradosso ammalorate con distacco dell’intonaco e del copriferro dei travetti, corrosione delle barre
d’armatura e sfondellamento delle pignate.
Si procederà con un risanamento corticale, come descritto al 4.3.9, lungo tutti i travetti che presentano il
distacco del copriferro con messa a nudo delle armature; quindi si ripristineranno le pignate sfondellate.

4. VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO IN RELAZIONE A VINCOLI E


PRESCRIZIONI ESISTENTI

4.1. Piano di Sviluppo Aeroportuale

Sotto il profilo della Pianificazione, le aree di intervento sono normate dal Piano di Sviluppo Aeroportuale
2012-2027.
Non si rilevano elementi di incompatibilità con tale Piano.

4.2. P.S.C. e P.R.G. del Comune di Lamezia Terme

Allo stato attuale, il territorio del Comune di Lamezia Terme, in cui ricade l’intervento di che trattasi, è
normato dal nuovo P.S.C. che, al momento, opera in coesistenza del vecchio P.R.G. in regime di
salvaguardia.
L’intervento, sotto il profilo urbanistico, trattandosi di lavori di tipo esclusivamente strutturale che non
comportano alcuna variazione di volume, di forma, della geometria, dei prospetti (se non in maniera

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minimale), di altezza, delle dimensioni in pianta, di destinazione d’uso o altro, non risulta in contrasto né con
il P.R.G. né con il nuovo P.S.C.
L’intervento, pertanto, è da considerarsi compatibile sotto il profilo urbanistico.

4.3. P.A.I. Calabria

Per quanto riguarda il rischio frane, nel P.A.I. Calabria, per la zona di interesse, nella Carta inventario dei
centri abitati instabili e nella carta inventario delle frane e relative aree a rischio, nulla è segnalato.
Per quanto riguarda il rischio inondazione, nella Carta delle aree vulnerate ed elementi a rischio e nella
Carta della perimetrazione delle aree a rischio idraulico, per l’area di interesse, nulla è segnalato.

4.4. Vincolo Paesaggistico ed Ambientale

L’area di intervento, come peraltro l’intera area del sedime aeroportuale, ricade in territorio tutelato da
vincolo paesaggistico ed ambientale in base al D.Lgs 42/2004 e s. m. e i.
L’intervento, sotto il profilo paesaggistico, tuttavia, trattandosi di lavori di tipo esclusivamente strutturale
che non comportano alcuna variazione di volume, di forma, della geometria, dei prospetti (se non in maniera
minimale), di altezza, delle dimensioni in pianta, di destinazione d’uso o altro, non risulta in contrasto con il
vincolo tutorio esistente sul territorio.

4.5. Fattibilità geologica e geotecnica

Sotto l’aspetto geologico e geotecnico, per la geologia di dettaglio dell’area e la caratterizzazione


geotecnica del complesso fondazione-terreno, si è fatto riferimento ai seguenti elaborati e documenti:
- Relazione Geologica e Geofisica redatta, a corredo del Rapporto Finale relativo alla Valutazione del
Livello di Adeguatezza Sismica della Sede del Distaccamento Aeroportuale di Lamezia Terme del
Comando Provinciale dei VV.F. di Catanzaro, dal Dott. Geol. Nicola Canino nel Giugno 2012 per
conto di AICE Consulting S.r.l. e CORSA S.r.l. (Doc. n° CZ.1 GL RTS) ed ai relativi allegati (Progetto
Preliminare);
- Rapporto sulle indagini in situ e prove di laboratorio redatto in data 29/04/1996 da Geotechnical
Consult s.d.f. di Lamezia Terme ed a firma del Dott. Geol. Michele Cerminara, per il Progetto per i
Lavori di Costruzione di un Nuovo Corpo di Fabbrica da destinare ad Attività Didattiche ed
Addestrative per la Formazione del Personale Vigilfuoco nel Distaccamento Aeroportuale di Lamezia
Terme del Comando dei VV.F. di Catanzaro;
- Altri studi ed indagini condotte sulle aree del sedime aeroportuale, significative ai fini della
caratterizzazione geologica e geotecnica dei terreni interessati;
- Dati di letteratura.
Il presente progetto, come già detto, prevede l’esecuzione di interventi strutturali volti all’adeguamento
sismico di un fabbricato esistente, senza apportare modifiche sostanziali all’aspetto formale dell’opera, alla
sua geometria, ai materiali ed all’impostazione strutturale.
È evidente, pertanto, la fattibilità in relazione agli aspetti geologici e geotecnici.

4.6. Normativa tecnica

In merito alla normativa tecnica sulle costruzioni, con particolare riguardo alle costruzioni in zona sismica,
va rilevato che, le Normative vigenti all’epoca della progettazione erano:
1) legge n. 1086 del 5 novembre 1971 e D.M. 26 maggio 1974: normativa tecnica di riferimento per la
progettazione delle opere in c.a.;
2) legge n. 64 del 2 febbraio 1974, quale normativa sismica di riferimento.
3) Istruzioni CNR UNI 20012 del 1967 “Ipotesi di carico sulle costruzioni”, per i carichi ed i sovraccarichi.
Va rilevato che il D.M. 3 marzo 1975 (decreto attuativo della L. 64/74 per le costruzioni in zona sismica) al
tempo della redazione dei progetti non risultava essere ancora stato pubblicato; peraltro sulle tavole del
progetto architettonico è riportato il timbro di conformità dell’Ufficio del Genio Civile di Catanzaro alle norme
tecniche di cui alla legge 02.02.74 n. 64 in data 28 aprile 1975.
Il presente progetto di adeguamento sismico è stato redatto nel rispetto delle seguenti normative per le
costruzioni:
1) Legge 05/11/1971 n° 1086; Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone
sismiche;
2) Legge 02/02/1974 N° 64; Norma per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e
precompresso ed a struttura metallica;
3) D.P.R. 06/06/2001 n° 380 e s. m. ed i.; Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia;

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4) D.M. 17/01/2018; Nuove norme tecniche per le costruzioni;
5) Circ. 21/01/2019 n° 7/C.S.LL.PP.; Istruzioni per l’applicazione dell’<Aggiornamento delle “Norme
Tecniche per le Costruzioni”> di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018.

5. STUDI GEOLOGICI ED INDAGINI DI RIFERIMENTO

Sotto l’aspetto geologico per la geologia di dettaglio dell’area e per le indagini sui terreni si è fatto
riferimento ai seguenti elaborati e documenti:
- Relazione Geologica e Geofisica redatta, a corredo del Rapporto Finale relativo alla Valutazione del
Livello di Adeguatezza Sismica della Sede del Distaccamento Aeroportuale di Lamezia Terme del
Comando Provinciale dei VV.F. di Catanzaro, dal Dott. Geol. Nicola Canino nel Giugno 2012 per
conto di AICE Consulting S.r.l. e CORSA S.r.l. (Doc. n° CZ.1 GL RTS) ed ai relativi allegati (Progetto
Preliminare);
- Rapporto sulle indagini in situ e prove di laboratorio redatto in data 29/04/1996 da Geotechnical
Consult s.d.f. di Lamezia Terme ed a firma del Dott. Geol. Michele Cerminara, per il Progetto per i
Lavori di Costruzione di un Nuovo Corpo di Fabbrica da destinare ad Attività Didattiche ed
Addestrative per la Formazione del Personale Vigilfuoco nel Distaccamento Aeroportuale di Lamezia
Terme del Comando dei VV.F. di Catanzaro;
- Altri studi ed indagini condotte sulle aree del sedime aeroportuale, significative ai fini della
caratterizzazione geologica e geotecnica dei terreni interessati;
- Dati di letteratura.

6. ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO

Il progetto esecutivo costituisce l'ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni e, pertanto, definisce


compiutamente ed in ogni particolare architettonico e strutturale l'intervento da realizzare.
Il progetto è stato redatto nel pieno rispetto degli studi precedenti e delle prescrizioni dettate dalla
committenza.

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