Sei sulla pagina 1di 1

*Ferrari: da carnefice a…vittima del 2018*

Nel corso di questa stagione 2018 abbiamo visto una Ferrari unita compatta e
sopratutto competitiva, una squadra coraggiosa in grado di trasmettere emozioni,
gioie, paure, nonostante le sue *défaillance* dal punto di vista strategico che da
sempre sono state presenti nella gestione Arrivabene, fino a Hockenheim…
E’ chiaro che possiamo dividere il 2018 rosso in due parti ben distinte, un inizio
stagione al top delle aspettative complice una Mercedes ancora grezza con numerosi
problemi di bilanciamento e blistering, seppure beffati in Cina e in Azerbaigian,
al declino post Germania che ha catapultato la Ferrari in un inferno rosso.
Da quel fattaccio sembra quasi che il team e lo stesso Vettel abbiano perso in
lucidità e sviluppo della vettura, elementi fondamentali per vincere un mondiale al
contrario delle Frecce d’argento che in silenzio hanno risolto i loro problemi e
hanno portato ad ogni weekend una vettura al top, con o senza ordini di scuderia.
Ed è proprio nel weekend del sol levante che emergono le carenze Ferrari, un
venerdì non perfetto, il sabato compromesso dalla strategia totalmente sbagliata
dal muretto box e la gara rovinata Max Verstappen che mette fine alla spettacolare
rimonta di Vettel con una chiusura discutibile alla *_spoon_*, una ruota che
proprio non va in direzione della Rossa.
Il mondiale è praticamente perso, adesso non rimane al team che risollevarsi e
focalizzarsi sulle restanti quattro gare ,ormai privi della pressione mondiale,
occorre finire positivamente il 2018, costruire solide basi su cui lavorare per la
stagione 2019 e colmare le carenze ormai note.
Adesso, testa ad Austin!

Potrebbero piacerti anche