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Istituto nazionale per il Commercio Estero

ESTONIA

1. QUADRO MACROECONOMICO

a) Andamento congiunturale e rischio Paese


Come anticipato dalle previsioni economiche dello scorso semestre, il tasso di crescita del PIL – per
l’intero anno 2007 – si e’ attestato al 7,1% (dopo una crescita a due cifre tra la meta’ del 2005 e
l’inizio del 2007). Nello specifico, il tasso di incremento del PIL - alla fine del primo semestre del
2007 – aveva raggiunto il 9%, scivolando poi al 5% nella seconda parte dell’anno. Questi i dati
tratti dall’Economist Intellinge Unit che all’inizio del 2007 aveva previsto un tasso di crescita
vicino al 9,4%.
Elementi quali: una piu’ ridotta attivita’ di investimenti rispetto al passato, una crescita molto piu’
limitata della domanda interna, una congiuntura internazionale tutt’altro che tranquilla (l’incertezza
derivante dai rischi dei mutui americani ha infatti influenzato anche il rialzo dell’Euribor
provocando in Estonia un aumento dei tassi sui mutui immobiliari dell’1,8%), uniti alla gia’ prevista
decelerazione della crescita economica interna, hanno fatto si’ che la richiesta di credito iniziata nel
2006 si riducesse di molto. Da aggiungere che il tasso reale di cambio della Corona Estone ha
subito un apprezzamento dello 0,9% rispetto all’anno precedente a causa del deprezzamento del
dollaro rispetto all’Euro. Tra l’altro, in Estonia, l’instabilita’ internazionale e’ stata ulteriormente
esacerbata dal fatto che i maggiori indicatori macroeconomici interni hanno fatto registrare
performances molto modeste nel corso dell’anno e che la stampa ha pubblicato vari articoli che
mettevano in bilancio la possibilita’ di una svalutazione della Corona.
Le previsioni dell’EIU per il 2008 e 2009 sono all’ulteriore ribasso: 4% nel 2008 per poi recuperare
leggermente nel 2009 risalendo al 4,3%. Ma i rischi di un ulteriore scivolone stanno aumentando.
La stessa Banca Centrale di Estonia ha adottato di recente toni piu’ pessimistici, prevedendo una
crescita per il 2008 del 2%, del 3% nel 2009 e del 5% nel 2010. La stessa continua a invitare il
Governo al mantenimento di una stretta politica fiscale ed e’ dell’opinione che la crescita
economica dipendera’ molto dal successo del Paese nel commercio internazionale. Le piu’ alte
accise, gli aumenti del prezzo degli alimenti, la rapida crescita dei salari e l’aumento del prezzo del
carburante spingera’ l’inflazione nel 2008 al 9,8%, al 4,5% nel 2009 e al 3% nel 2010.
Il Governo ha reiterato l’obiettivo di portare l’Estonia nella zona Euro. Il Primo Ministro Ansip ha
dichiarato che il Governo spera di adottare l’Euro nel 2011. Di recente pero’ la Banca Centrale
d’Estonia ha parlato del 2012.

Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 2^ sem. 2007


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Dopo una crescita molto rapida delle importazioni e delle esportazioni nel 2006 (rispettivamente
24% e 30% secondo questo Ufficio di Statistica), nel 2007 il tasso di crescita del commercio estero
dell’Estonia è diminuito significativamente. Le esportazioni sono aumentate solo del 5%, laddove le
importazioni hanno registrato un incremento del 7%: le cifre piu’ basse mai registrate dal Paese
negli ultimi 4 anni. Il deficit della bilancia commerciale nel 2007 e’ stato dell’11% piu’ alto rispetto
al 2006. E’ previsto, peraltro, che sia l’export che l’import registrino una ulteriore riduzione nel
2008-09.
La pressione fiscale in Estonia e’ tra le piu’ basse dell’UE. L’aliquota impositiva, unica sia per le
persone fisiche che giuridiche, e’ stata ridotta dall’1 gennaio 2008 al 21%. Il Governo ha deciso la
riduzione progressiva dell’aliquota di 1 punto percentuale l’anno, cosi’ da arrivare al 18% nel 2011.
La snellezza del sistema impositivo, unita alla chiarezza della regolamentazione e alle basse
aliquote ha permesso all’Estonia di collocarsi al 5* posto (dopo Cipro, Irlanda, Svizzera, Malta e
Finlandia) in un recente sondaggio condotto da KPMG tra gli imprenditori circa i sistemi fiscali
piu’ attraenti in Europa. (Basti pensare che Lettonia e Lituania, nonostante applichino aliquote
fiscali piu’ basse di quelle estoni, nel sondaggio appaiono rispettivamente al 16* e 17* posto).
Il Governo sta riformando anche il sistema di tassazione delle societa’ per allinearlo alle regole
comunitarie ma, anche dopo tali cambiamenti, i profitti trattenuti continueranno a essere esentati
dalla tassazione in quanto il Paese teme la perdita di competitivita’.
L’adeguamento alle normative comuni dopo l’ingresso nell’Unione Europea e’ ancora in corso e
perdurano i quesiti circa le conseguenze del recepimento di alcune regole in campo tecnico e di
normativa commerciale.
L’Estonia ha un “currency board” sin dal 1992 (la corona estone è ancorata all’euro). Il cambio
fissato è 1 Euro=15,6466 corone estoni.
Il settore bancario vede come protagoniste le quattro maggiori banche nordiche (Hansa Pank, SEB
Uhispank, Nordea Bank e Sampo) che controllano il 97% dei depositi. I bassi tassi d'interesse e le
aspettattive esuberanti hanno causato la crescita del credito bancario al settore privato di oltre il
60% l'anno, fenomeno collegato soprattutto all’acquisto della proprieta' immobiliare. Comunque, lo
stock del credito al settore privato rimane al di sotto della media dell'area Euro. Gli sviluppi recenti,
inclusi l'aumento dei tassi di interesse nell´area Euro, unita a una pausa nel mercato delle proprieta'
residenziali e all'aumento del debito a carico delle famiglie, rallenteranno la crescita del credito al
settore privato.
Dall’agosto 2004 opera a Tallinn una filiale della Banca HVB, appartenente al Gruppo italiano
UNICREDIT.
Il settore finanziario non bancario e il mercato azionario: la borsa di Tallinn fa parte di OMX
Exchanges che detiene anche le Borse di Svezia, Finlandia, Lettonia e Lituania.

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ALCUNI INDICATORI ECONOMICI


(Valori in milioni di Euro)
2004 2005 2006 2007
Popolazione 1.347.510 1.344.684 1.342.000 1.342.409
Tasso di disoccupazione % 9,7 7,9 5,9 4,7
PIL (a prezzi correnti) 9.375,0 11.209,6 13.233,6 15.546,6
Variazione reale % 8,1 10,5 11,2 7,1
Indice dei Prezzi al Consumo, Var. % 3,0 4,1 4,4 6,6
Commercio estero
Esportazioni 4.806 6.273 7.636 8.051,1
Importazioni 6.436 7.762 9.846 11.246
Saldo - 1.630 - 1.489 - 2.210 - 3.195
Investimenti diretti dall’estero (stock) 7.378,4 10.748,2 12.531,5 10.421,6
Debito estero lordo 7.353,.5 9.511,1 12.531,5 17.144,7
di cui Governo 248,6 251,0 301,3 220,3
Fonti: Banca Centrale e Istituto di Statistica di Estonia.

INFLAZIONE – L’indice dei prezzi al consumo e’ stato del 6,6% nel 2007, circa il 4,5% in piu’
della media dell’area EURO. Fattori interni ed esterni hanno contribuito a questo risultato. A livello
internazionale hanno sicuramente fatto la loro parte l’aumento continuo del prezzo del petrolio,
delle merci, del legno, dei metalli e del gas naturale proveniente dalla Russia.
L’inflazione dovrebbe accelerare nel 2008 a causa dell’aumento del prezzo degli alimenti e delle
accise. Queste ultime aumenteranno ulteriormente nel luglio 2008. Tutto cio’ unito all’incremento
del prezzo del petrolio fa prevedere una crescita del tasso d’inflazione al 9% nel 2008 e del 4,8%
nel 2009. Tali livelli non consentiranno, dunque, al Paese di raggiungere il target di Maastricht se
non dopo il 2010.

DISOCCUPAZIONE – Il tasso di disoccupazione, rimasto negli ultimi anni su cifre vicine al 10%,
nel 2007 si è attestato al 4,7% (secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica estone, il tasso piu’ basso
negli ultimi 15 anni). Da sottolineare che il tasso di disoccupazione delle etnie non-estoni e’ stato
nel 2007 del 6,9% - rispetto al 9,7% del 2006 -, quello relativo agli estoni del 3,6%. La forte
richiesta di forza-lavoro e' stata riscontrata, in gran parte, nel settore delle costruzioni,
intermediazioni finanziarie e settore immobiliare. La vivace dinamica dell’occupazione ha portato
ad un rapido aumento dei salari. Nell’ultimo trimestre del 2007 il salario mensile medio lordo si e’
attestato a circa 784 Euro, il 20,1% in piu’ dello stesso periodo del 2006.

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b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri


Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica estone, nel 2007 la crescita delle importazioni e delle
esportazioni ha subito una forte decelerazione, facendo registrare i valori piu’ bassi dall’entrata del
Paese nell’Unione Europea.
Le esportazioni sono ammontate a poco piu’ di 8 milioni di Euro, facendo registrare un +5%
rispetto al 2006, mentre le importazioni hanno raggiunto gli 11,3 milioni di Euro con una differenza
rispetto allo scorso anno del 7%. Il deficit della bilancia commerciale e’ stato di circa 3,2 miliardi di
Euro (+11% rispetto allo scorso anno). La diminuzione e’ tanto piu’ evidente se la si compara ai
valori del 2006 che aveva visto una crescita delle esportazioni del 24% e delle importazioni del
30%.
L’Estonia ha esportato merci verso 131 Paesi ed importato da 98. Il saldo della bilancia
commerciale e’ stato positivo con 74 di loro.
Il 70% delle merci ha preso la direzione dell’UE a 27 facendo registrare un +11% rispetto al 2006,
seguita dai Paesi CIS per l’11% (+14% rispetto al 2006). Nel dettaglio, i principali Paesi destinatari
sono stati: la Finlandia (18% del totale delle esportazioni), la Svezia (13%) e la Lettonia (11%).
L’aumento maggiore dell’export si e’ verificato con la Lettonia e Togo (verso cui viene ri-esportato
carburante per motori lavorato in Estonia). Tra i Paesi destinatari, la diminuzione dell’export si e’
verificata solo con gli USA.
Analizzando i settori merceologici, tra le esportazioni il primo posto e’ detenuto dai macchinari ed
attrezzature (21% del totale), seguiti dai prodotti chimici, dal legno e prodotti derivati e dai metalli e
prodotti correlati. L’incremento principale delle esportazioni si e’ verificato nel settore agricolo,
della preparazione degli alimenti (+31,3%) e dei veicoli da trasporto (+32,4%). Al contempo una
relativa diminuzione si e’ verificata nei principali settori dell’export: prodotti minerali (-20%) e
macchinari e attrezzature (-11%).
Passando ai prodotti alimentari, gli articoli piu’ esportati sono stati gli alcolici (raddoppiati rispetto
al 2006) diretti verso Russia e Finlandia. A seguire, i prodotti caseari (verso Russia, Finlandia e
Italia), cereali (verso l’Arabia Saudita), prodotti ittici (verso Ucraina, Finlandia e Lituania) e caffe’.
Il saldo negativo principale e’ stato registrato nel settore dei veicoli da trasporto, dei macchinari e
attrezzature e dei prodotti chimici. Il surplus e’ stato registrato soltanto dal settore del legno e
prodotti derivati e dal settore dei manufatti.
L’esportazione di energia elettrica e’ aumentata di oltre 3 volte rispetto all’anno precedente, grazie
al cavo installato con la Finlandia.

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ESPORTAZIONI
Quota Quota Quota
PAESI 2005 mercato 2006 mercato 2007 mercato
PAESI PAESI
% % %
1) Finlandia 1.629 26,3 1) Finlandia 1.416 18,5 1) Finlandia 1.434,8 18
2) Svezia 814 13,1 2) Svezia 915 12,0 2) Svezia 1.060,9 13
3) Lettonia 546 8,8 3) Lettonia 670 8,7 3) Lettonia 914,6 11
4) Fed. Russa 402 6,5 4) Fed. Russa 605 7,9 4) Fed. Russa 709,3 9
5) Germania 383 6,1 5) USA 508 6,6 5) Lituania 463,2 6
6) Lituania 286 4,6 6) Germania 387 5,1 6) Germania 420,1 5
7) Regno Unito 217 3,5 7) Lituania 366 4,7 7) USA 334,7 4
8) Danimarca 200 3,2 8) Gibilterra 353 4,6 8) Togo 271,2 3
9) Stati Uniti 191 3,1 9) Cina 211 2,7 9) Norvegia 270,7 3
10) Norvegia 178 2,8 10) Norvegia 203 2,6 10) Regno Unito 226,2 3
19)Italia 50 0,8 21) ITALIA 55 0,7 15) ITALIA 86,0 1
Altri 1.290 20,8 Altri 1.947 25,5 Altri 1.828,1 24
Totale 6.186 100 Totale 7.636 100 Totale 8.019,8 100
Fonte: Istituto Centrale di Statistica dell’Estonia. Valori in milioni di Euro.

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IMPORTAZIONI
Quota Quota Quota
PAESI 2005 mercato 2006 mercato 2007 mercato
PAESI PAESI
% % %
1) Finlandia 1 620 19,7 1) Finlandia 1.891 18,2 1) Finlandia 1.802,0 16
2) Germania 1142 13,9 2) Fed. Russa 1.388 13,4 2) Germania 1.446,5 13
3) Fed. Russa 755 9,1 3) Germania 1.283 12,3 3) Fed. Russa 1.155,3 10
4) Svezia 726 8,8 4) Svezia 894 8,6 4) Svezia 1.144,7 10
5) Lituania 491 6,0 5) Lituania 639 6,1 5) Lettonia 856.9 8
6) Lettonia 384 4,6 6) Lettonia 577 5,5 6) Lituania 774,5 7
7) Polonia 302 3,6 7) Polonia 391 3,7 7) Polonia 509,6 5
8) Olanda 281 3,4 8) Olanda 367 3,5 8) P. Bassi 386,4 3
9) ITALIA 209 2,5 9) ITALIA 269 2,6 9) RegnoUnito 352,0 3
10)Danimarca 198 2,4 10)Danimarca 238 2,2 10) ITALIA 319,3 3
Altri 2.104 25,6 Altri 2.417 23,3 Altri 2.569,7 22
Totale 8.212 100 Totale 10.554 100 Totale 11.316,9 100
Fonte: Istituto Centrale di Statistica dell’Estonia. Valori in milioni di Euro.
Per quanto riguarda i Paesi fornitori, la quota detenuta dall’UE a 27 ammonta al 78%, quella dei
Paesi CIS al 13%. Rispetto al 2006, la quota di importazioni dall’UE e’ aumentata dell’11%, mentre
quella dei Paesi CIS e’ diminuita del 13%. La Finlandia rimane il principale Paese fornitore
dell’Estonia con una quota del 16% del totale, Germania con il 13%, e Fed. Russa con il 10%. Nel
corso dell’anno le importazioni dalla Russia e dalla Finlandia hanno peraltro fatto registrare una
diminuzione. Un aumento delle importazioni si e’ invece verificato sia con la Lettonia che con la
Svezia.
Analizzando i settori merceologici ci si rende conto che gli stessi gruppi di merce che hanno subito
incrementi nelle esportazioni hanno risentito ugualmente di un aumento nelle importazioni. Questo
fa capire che l’Estonia e’ un Paese di transito per queste merci cui apporta valore aggiunto in
termini di intermediazione e/o di lavorazione.
Nelle importazioni il primo posto e’ infatti ugualmente detenuto dai macchinari ed attrezzature
(22% del totale), seguiti dai prodotti minerali, veicoli da trasporto e prodotti chimici. L’aumento
principale si e’ verificato nel settore delle attrezzature da trasporto, seguito dai prodotti alimentari.
La diminuzione principale nel settore piu’ importante, quello dei macchinari (-9,7%).
Come si e’ verificato con le esportazioni, anche per le importazioni di prodotti alimentari i
principali prodotti acquistati sono stati i prodotti alcolici (da Gran Bretagna e Francia), zucchero (da
Polonia, Finlandia, Danimarca), tabacco (dalla Lettonia), vino (Francia, Italia e Cile).

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Per quanto riguarda gli investimenti è da notare che l’Estonia ha attratto fin dalla riacquisizione
dell’indipendenza flussi di capitali esteri di notevole rilevanza in relazione alle ridotte dimensioni
del Paese, e le cause di questo sono da ricercare in un clima generale estremamente favorevole agli
investimenti dall’estero ed allo sviluppo. In Estonia, infatti, i profitti – quando reinvestiti – sono
esenti da tassazione. Non e’ d’altronde un caso che questo Paese si sia piazzato al 12* posto, per il
secondo anno di seguito (e nel 2006 era stato 7*), nella graduatoria delle economie piu’ liberali del
mondo pubblicata dalla societa’americana Heritage Foundation.
Un primo significativo aumento negli investimenti esteri si è verificato nel corso del 1998
principalmente a seguito di una serie di privatizzazioni di elevato ammontare, in particolare nel
settore delle telecomunicazioni e negli anni successivi questa crescita è proseguita.
Nel corso del 2007 il flusso degli investimenti diretti esteri in Estonia è ammontato a circa 1,81
miliardi di Euro. Gli investimenti estoni all’estero hanno invece totalizzato 1,1 miliardi di Euro.
Quasi il 100% degli investimenti in Estonia arriva dall’UE. In particolare, il 46% dalla Svezia, il
20% dalla Finlandia e 12% da Danimarca e Paesi Bassi. Per il 53% essi sono diretti verso le
intermediazioni finanziarie, 20% nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, 17% nel settore
immobiliare e 10% nel settore manufatturiero.
Gli investimenti estoni all’estero, hanno superato il livello dello scorso anno del 25%, ammontando
ad una cifra record di 1,1 miliardi di Euro. Per l’81%, sono stati investiti nell’UE. In particolare, il
34% di essi e’ stato diretto verso la Lettonia ed il 23% verso la Lituania. Importi piu’ modesti hanno
raggiunto la Russia, Cipro e l’Italia.
Anche in questo caso, i settori prescelti sono quelli delle intermediazioni finanziarie (48%), settore
immobiliare e commerciale (28%).

c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti esteri


bilaterali
Il volume dell’interscambio commerciale con l’Italia ha registrato, a partire dall’acquisizione
dell’indipendenza del Paese, un costante e progressivo aumento in termini di valore assoluto.
Nel 2007 il saldo passivo della bilancia commerciale estone verso l’Italia è ammontato a oltre 233
milioni di Euro, registrando – rispetto al 2006 - una crescita di circa il 9%.
Dal punto di vista delle importazioni dall’Italia, la parte del leone la fanno i macchinari ed
apparecchiature meccaniche (25%); prodotti tessili (13%); metalli di base e relativi prodotti.

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Interscambio dell’Estonia con l’Italia (milioni di EUR)


Diff con il 2006
2002 2003 2004 2005 2006 2007
(%)
Importazioni 234,9 180,5 161,1 212,0 269,7 319,1 + 18,3
Esportazioni 38,6 49,8 42,8 50,4 55,4 85,4 + 54,1
Saldo -196,3 -130,7 -118,2 -161,6 -214,3 -233,7 + 9,0
Fonte: Istituto Centrale di Statistica dell’Estonia.
Se si analizza la composizione merceologica delle esportazioni verso l’Italia, che nel 2007 hanno
subito un incremento del 54,1%, i macchinari e le apparecchiature meccaniche hanno rappresentato
il 29% del totale, seguiti dal settore del legno e relativi prodotti, prodotti animali, prodotti in
metallo.
La quota degli investimenti diretti esteri effettuati nella Repubblica Estone da imprese italiane,
rimane piuttosto marginale: circa 5,2 milioni di Euro nel 2007 che rappresenta lo 0,3% del totale.
L’ammontare degli investimenti estoni in Italia, sempre nello stesso periodo, e’ ammontato a circa
40,2 milioni di Euro, 3,5% del totale, facendo registrare un incredibile 900% in piu’ rispetto al
2006.
Gli investimenti italiani più conosciuti in Estonia sono quelli effettuati, in particolare negli anni
passati, dall’imprenditore Ernesto Preatoni e dalla sua società, la Pro Kapital AS (che, per il 2006,
figura al 7° posto nella lista delle prime 50 società a capitale straniero presenti in Estonia). I suoi
interessi si sono inizialmente concentrati soprattutto nel settore finanziario - bancario, attraverso la
Preatoni Bank (poi venduta ad un gruppo di investitori greci e denominata SBM Bank), nel settore
turistico con l’agenzia di viaggi Domina Travel, nel settore alberghiero con gli hotels della catena
Domina (Domina Ilmarine ed Domina City), ed anche, fortemente, nel settore immobiliare
attraverso la realizzazione di numerose opere di costruzione e ristrutturazione, la piu’ recente delle
quali è stata la realizzazione del centro residenziale Ilmarine, vicino al porto turistico di Tallinn.
La societa’ estone che fa capo all’imprenditore italiano ha poi effettuato investimenti anche in
Lettonia, dove pero’ figurano appunto come investimenti estoni e non italiani.
Fra gli altri investimenti italiani possono essere citate la Costech International, che produce
apparecchiature scientifiche e di misurazione, la Thor Baltic, che vende macchine utensili e per la
lavorazione di legno e metalli, la Vigala Piimatööstus che produce prodotti lattiero-caseari, tra
l’altro anche la mozzarella, ed anche un importante investimento italiano sull’isola di Hiiumaa,
riguardante il settore del legname e della sua lavorazione.
Vi sono poi numerose altre attività imprenditoriali poste in essere in Estonia da operatori italiani,
per la maggior parte concentrate in Tallinn e per lo più realizzate da singole persone, ed il cui
numero è in continua evoluzione.

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I settori in cui l’iniziativa italiana si è manifestata sono piuttosto vari e vanno da attività tradizionali
come quelle immobiliari, di intermediazione commerciale, di import ed export tra Italia ed Estonia,
di ristorazione (i ristoranti italiani, gestiti da italiani, a Tallinn sono relativamente numerosi, ne è
stato aperto uno anche a Tartu), calzature, del settore del legname, sino ad attività più alternative
come scouting di modelle.

2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO

a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale
Come emerge da quanto precedentemente riferito (cap. 1.c), l’interscambio commerciale bilaterale
continua a presentare un consistente surplus a favore dell’Italia. In generale, soprattutto nel
commercio al dettaglio, il “Made in Italy” raccoglie unanimi consensi e rappresenta un atout non
trascurabile in una nazione dove la simpatia per il nostro Paese è alta.
I settori della meccanica ed attrezzature, dell’abbigliamento e delle calzature, oltre ai prodotti
alimentari (peraltro da incentivare), sono quelli che in termini di qualità meglio rappresentano il
“Made in Italy” in Estonia, vantando una diffusa presenza anche nel commercio al dettaglio.
In effetti, la lontananza geografica del mercato estone e le sue ridotte dimensioni, sia in termini di
popolazione (poco più di 1,3 milioni di abitanti), che di potere d’acquisto (lo stipendio medio
mensile si attesta intorno ai 700 Euro), ed il reddito pro-capite (pari al 54% ca. della media dei Paesi
UE), potrebbero sembrare poco incentivanti per le piccole e medie imprese italiane. Queste
difficoltà sono compensate dai vantaggi rappresentati dalla strategica posizione geografica
dell’Estonia, quale ponte per l’Occidente verso un mercato più vasto, costituito dalle altre
Repubbliche baltiche, dalle regioni nord-occidentali della Russia, e dagli stretti legami con la vicina
Finlandia.
In realtà, negli ultimi 10 anni, l’Estonia ha compiuto notevoli progressi, assicurando la stabilità
macroeconomica e migliorando costantemente il clima degli investimenti. L’ingresso nell’Unione
Europea ha facilitando l’azione degli operatori economici italiani già presenti su questo mercato e
sta favorendo l’ingresso di nuovi. Per quanto riguarda i beni di consumo va senz’altro proseguita
l’azione d’informazione e formazione tesa a rafforzare su questo mercato l’immagine del “made in
Italy” originale

b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia


Come già accennato sopra, gli investimenti diretti italiani in Estonia sono relativamente modesti.
Dovendo stabilire delle priorità, il settore delle telecomunicazioni, lo sviluppo di software,
l’immobiliare, la filiera del legno e quella tessile sono i settori ove sviluppare le maggiori azioni di
promozione degli IDE.

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Appaiono molto promettenti anche tutti quei settori in cui sarà necessario adeguare infrastrutture,
produzione e processi, e per cui si renderanno necessari adeguamenti alle normative comunitarie a
cui anche l’Estonia dovrà sottostare come, per esempio, i settori dell’approvvigionamento idrico,
della viabilità, dell’energia e della protezione dell’ambiente nel senso più lato. La posizione italiana
nel dettaglio e nella ristorazione e’ gia’ buona.

c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad


alto contenuto tecnologico
Nei settori tecnologicamente avanzati, ove le ditte italiane hanno raggiunto buoni livelli di
specializzazione, sarebbero possibili sinergie ed interazioni con i più importanti comparti
dell’industria locale, soprattutto nei settori dei beni strumentali, dell’impiantistica e dei software
applicativi. Interventi andrebbero sviluppati non solo per fornire macchinari, impianti e componenti,
ma soprattutto per incentivare investimenti e collaborazioni industriali.
Partendo dalle categorie merceologiche si può dire che i cosiddetti “prodotti intermedi” (tessili e
articoli elettrici semilavorati ) ed i beni di consumo rappresentano una quota importante delle
importazioni dell’Estonia, inferiori tuttavia ai beni strumentali. Quest’ultima categoria riflette il
bisogno di importare grandi quantità di macchinari e equipaggiamenti per la ristrutturazione
dell’industria.
Le potenzialità sono rilevanti, anche se fino ad oggi è mancato un interesse precipuo da parte delle
aziende italiane. Tale interesse potrebbe ricevere stimolo dai programmi di sviluppo delle tre
Repubbliche Baltiche, nel loro insieme, con particolare attenzione ai fondi strutturali messi a
disposizione dall'Unione Europea. I “settori” di intervento aumentano, le potenzialità di
cooperazione e di conseguenzasi devono promuovere gli interventi di produttori e imprenditori
italiani.
Ambiente – L’Estonia e’ un Paese piccolo, con una superficie totale di 45.277 kmq. (incluse 1.521
isole), strategicamente situato tra la Comunità di Stati Indipendenti (CIS), la Scandinavia e l’Europa
occidentale. Ha 31 porti commerciali, fra cui Muuga che e’ il piu’ profondo del golfo di Finlandia;
le foreste, coprono ca. il 45% del territorio e ne costituiscono la risorsa naturale principale. Il
territorio è per la maggior parte piatto, con alcune zone che si trovano sotto il livello del mare. Il
clima è continentale: la temperatura media di Tallinn e’ –7,3 in gennaio e +18,9 in luglio.
L’attivismo ambientale ha avuto un ruolo principale tra i movimenti, subito dopo l’indipendenza, in
conseguenza del danno ecologico inflitto dal regime sovietico. I piani quinquennali trascuravano
l’ambiente, e il danno e’ stato ingigantito dall’inquinamento causato dalle installazioni militari. Tra
le zone più inquinate abbiamo i fiumi nei quali quasi la metà delle acque fognarie veniva gettata
senza trattamento, e alcune zone dove ci sono lavorazioni chimiche.
Peculiare problema estone e’ lo smaltimento dei residui della lavorazione dell’argillite petrolifera: il
70% della produzione mondiale di questo minerale si scava in Estonia ed il 65% delle esigenze
energetiche del Paese sono soddisfatte da esso. Purtroppo l’argillite petrolifera sia nella fase di
escavazione e raffinazione ed ancor piu’ come combustibile da’ luogo ad emissioni inquinanti.

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Istituto nazionale per il Commercio Estero

Per combattere i danni all’ambiente, è stato istituito un ambizioso programma per la protezione del
Mar Baltico, per tutelare in modo efficace non solo il mare ma anche i fiumi che si riversano nel
Baltico. Il programma è finanziato dall’UE. Con fondi PHARE e dalla Banca Mondiale alcuni
piccoli progetti sono stati realizzati ed hanno contribuito a ridurre i danni e a ripulire alcune aree
danneggiate ma molto è ancora da fare. L’Estonia si sta anche sforzando per adattare le leggi per la
protezione ambientale e i loro meccanismi di attuazione a quelli europei.
Strade, ferrovie, trasporti aerei – Il commercio di transito è rimasto una delle risorse cruciali per
le entrate del Paese.
L’UE ha contribuito attraverso il suo programma PHARE, a una integrazione tra i network
transeuropei. Altri fondi europei e i budget nazionali porteranno a graduali e irreversibili interventi.
Alcuni progetti già in programmazione sono: Autostrada Tallinn-Riga-Vilnius e il prolungamento
verso la Germania, via Polonia. Altre arterie principali sono le superstrade est-ovest che uniranno le
tre capitali a Mosca.
Il sistema stradale e’ cresciuto solo dell’11% dal 1991 ad oggi, mentre il traffico di auto private e’
cresciuto dell’80%. Il numero di proprietari di automobili è piu’ che raddoppiato dal 1990; oggi
circa un terzo della popolazione possiede almeno un auto.
Il trasporto interno di merci su strada è, negli ultimi anni, diminuito a seguito dello spostamento di
una parte dei trasporti su ferrovia che ora realizza il 50% dei trasporti interni. Il Governo estone ha
completato nel gennaio 2007 la rinazionalizzazione delle Ferrovie, trattandosi di un’infrastruttura
strategica per lo sviluppo del Paese. Vi sono programmi per unire i Paesi baltici alla Russia, e,
attraverso la Polonia, al resto dell’UE, ma lo scartamento ferroviario non è compatibile con quello
europeo.
L’aeroporto di Tallin é di piccola dimensione, ma sono stati programmati interventi per
ristrutturarlo ed ampliarlo. E’ attivo un volo diretto da Tallinn a Milano Malpensa, tre volte a
settimana. E dall’aprile 2008 e fino ad ottobre operera’ un volo diretto stagionale Tallinn-Roma con
cadenza bisettimanale.
Porti – il porto di Tallinn, suddiviso in quattro aree, e’ il secondo porto del Baltico orientale in
termini di traffico di container, dopo San Pietroburgo, mentre e’ il terzo per movimentazione di
cargo, dopo Primorsk e San Pietroburgo. In effetti il porto russo di Primorsk sta crescendo
rapidamente nel traffico di petrolio e prodotti energetici, sottraendo movimento a Tallinn ed agli
altri porti baltici.
Industria - Il settore industriale ha iniziato la ripresa nel 1996 ed è cresciuto ad una media del 6%
circa annuale. Poche industrie dominano il settore.
Negli ultimi anni i governi centrali hanno cercato di facilitare la fondazione di nuove imprese e il
miglioramento delle piccole e medie.
La forza del settore industriale sta ancora nell’intensità del lavoro e nei settori a basso valore
aggiunto (lavorazione di prodotti alimentari, del legname, prodotti tessili), ma la qualita’
tecnologica sta sempre piu’ diventando un vantaggio competitivo per l’Estonia – Paese che vanta,
ad esempio, il maggior numero di accessi Internet per abitante in Europa. L’entrata in Europa ha
messo in evidenza il problema della ristrutturazione dei macchinari e degli equipaggiamenti elettrici
esistenti.

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Istituto nazionale per il Commercio Estero

Edilizia - Il settore edilizio ha avuto un declino nei primi anni ’90, ma si è ripreso insieme alle
attività collegate di scavo ed estrazione. L’edilizia è stato uno dei settori più dinamici dell’economia
negli ultimi anni, sebbene il boom edilizio sia concentrato nelle principali città. Vi è stata una
crescita significativa di progetti per il miglioramento dei porti, riparazioni di strade e costruzioni di
impianti di trattamento delle acque fognarie.
L’edilizia residenziale sta vivendo un periodo di crescita impetuosa. Le maggiori banche hanno
aperto le borse concedendo ipoteche e prestiti. Il settore edilizio ha avuto un boom a partire dal
1998, e tra il 1999 e il 2002 ha avuto un alto tasso di crescita (tra il 6 e l’11%). La costruzione di
edifici commerciali (vendita al dettaglio e all’ingrosso) è stata più dinamica di quella degli edifici
residenziali, grazie alla costruzione di numerosi centri commerciali, fino al 2002. A partire dal 2003
si sta invece assistendo ad una crescita delle costruzioni residenziali che, secondo gli esperti, è
destinata a durare per alcuni anni. Il costo a metro quadro dell’edificato residenziale di buona
qualita’ e’ cresciuto nel 2005 di quasi il 30% dato l’eccesso di domanda rispetto all’offerta; questo
rende particolarmente appetibile l’investimento in edilizia residenziale.
Turismo – È uno dei settori destinato a forti interventi. Negli ultimi tre anni numerosi sono state le
strutture alberghiere costruite e ristrutturate ma nei prossimi anni, grazie all’aumento dei turisti, le
strutture alberghiere e i servizi collegati al settore dovranno incrementarsi e migliorare, in
particolare fuori della capitale; attualmente meno di un terzo di tutti gli ospiti stranieri si avventura
fuori da Tallinn.
Conclusione - In base a tali considerazioni, l’ufficio ICE ha identificato fra i settori più promettenti
per l’export italiano, quelli della meccanica in senso lato (macchine lavorazione metalli, macchine
confezionamento ed imballaggio, macchine per industrie alimentari, macchine agricole, macchine e
apparecchi elettrici), senza tralasciare comunque i tradizionali settori degli articoli di gomma e
plastica, prodotti chimici e farmaceutici, prodotti ed attezzature medicali, per analisi, ricerca e
controlli, attrezzature e strumenti antinquinamento, nonché: tessuti, abbigliamento, calzature,
prodotti alimentari e materiali edili.
Quanto alle opportunità di investimento, continua l’incremento degli investimenti nel settore
immobiliare, ma le opportunità maggiori sono presenti nei beni strumentali e dell’impiantistica oltre
che in quelli del tessile, legno, alimentare e dell’ambiente.
Tra i principali progetti di lavori pubblici già decisi in Estonia che saranno finanziati con fondi UE,
è da menzionare quello relativo al potenziamento del porto di Tallinn

Fondi strutturali europei.


I fondi strutturali sono uno degli strumenti finanziari con cui l'Unione europea persegue la coesione
e lo sviluppo economico e sociale in tutte le sue regioni.
Nel periodo 2007-2013 l’ Estonia beneficera’ di fondi strutturali europei per un importo pari a 3,4
miliardi di euro, e i settori prioritari per il finanziamento sono i seguenti:

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Energia – questo settore ha una dotazione complessiva pari a 144,7 milioni di euro. Peculiare
problema estone è lo smaltimento dei residui della lavorazione dell’argillite petrolifera che e’ la
fonte principale di risorsa energetica in Estonia: il 70 % della produzione mondiale di questo
minerale si scava in Estonia ed il 65 % delle esigenze energetiche del Paese sono soddisfatte da
questo materiale.
L’ impegno prioritario e’ quello della conservazione di energia e lo sviluppo di di risorse di energia
rinnovabili. Gli obiettivi principali sono:
- aumentare la quota delle risorse energetiche rinnovabili sul totale del consumo energetico;
- aumentare ogni anno l’utilizzo dei combustibili alternativi per il trasporto;
- diminuire l’emissione delle sostanze nocive nell’aria provenienti dal sistema energetico;
- migliorare l’efficienza del patrimonio abitativo dal punto di vista del cosumo energetico
(attualmente gli edifici estoni sovietici e più vecchi perdono molto calore).
Imprenditoria – questo settore ha una dotazione complessiva pari a 593,7 milioni di euro. Negli
ultimi sette anni la divisione fra diversi settori di attività è rimasta stabile. Un terzo della forza
lavorativa è impegnato nell’industria. Lo scopo generale è l’innovazione e la crescita
dell’imprenditoria e l’applicazione delle conoscenze e delle competenze a favore dello sviluppo
dell’imprenditoria innovativa.
Gli obiettivi principali sono:
- l’accesso delle imprese estoni al capitale necessario per fare gli investimenti nella direzione
dello sviluppo della produttività;
- l’internazionalizzazione delle imprese estoni;
- la promozione di nuove idee imprenditoriali innovative e la successiva realizzazione delle
imprese;
- l’applicazione di conoscenze e di tecnologia;
- lo sviluppo dell’economia creativa;
- lo sviluppo competitivo e continuativo del settore turistico estone.
Tutela dell’ambiente – questo settore ha una dotazione complessiva pari a 1,66 miliardi di euro. E’
previsto in particolare il miglioramento e lo sviluppo dell’infrastruttura delle acque e dello
smaltimento di rifiuti, si propone anche di favorire l’educazione ambientale. Le attività più
importanti sono: il miglioramento del sistema dell’acqua potabile e delle acque fognarie, la miglior
gestione dello smaltimento di rifiuti, lo sviluppo della politica dell’uso ecologico dell’ambiente, lo
sviluppo delle aree conservate, il monitoraggio dell’ambiente, il miglioramento della preparazione
per far fronte alle catastrofi ambientali.

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Gli obiettivi principali sono:


- aumentare il numero delle persone che usufruiscono del servizio di acqua potabile in base
alle esigenze;
- difendere l’ambiente contro i danni causati dalle acque fognarie provenienti dalle città e dai
villaggi;
- migliorare lo stato delle masse d’acque;
- localizzare le zone principali sui vecchi territori militari e industriali;
- ordinare tutti i depositi di rifiuti dell’industria di argillite petrolifera e dell’energia che non
corrispondono alla sicurezza per l’ ambente;
- rilevare e chiudere tutte le discariche di rifuiti che non corrispondono alla sicurezza e
salvaguardia dell’ ambiente;
- creare la rete di discarichie regolari di rifiuti regionali;
- organizzare lo smaltimento di rifiuti secondo le regole ambientali, aumentare il riciclo di
rifiuti e diminuire l’accumulo di rifiuti,
- aumentare la capacità di controllare e eliminare l’inquinamento del mare ecc.
Trasporto - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 679,4 milioni di euro. Le attività
che si intendono incrementare con questi fondi riguardano il miglioramento nel sistema dei trasporti
in generale e del trasporto regionale, ampliare i collegamenti internazionali, sviluppare il trasporto
ecologico.
Gli obiettivi principali sono:
- conservare l’importanza del trasporto pubblico;
- aumentare l’uso dei trasporti ecologici;
- migliorare la sicurezza della circolazione;
- aumentare la multimodalità nel settore del trasporto;
- migliorare l’infrastruttura del trasporto regionale;
- garantire i collegamenti con le isole con le navi e gli aerei;
- migliorare la sicurezza della circolazione di treni.

Settore pubblico e associazioni senza fini di lucro - questo settore ha una dotazione complessiva
pari a 23,3 milioni di euro. Lo scopo principale e’ quello di rendere piu’efficiente la capacità
amministrativa.

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Educazione - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 63,9 milioni di euro. Gli obiettivi
principali sono favorire la formazione continua (tutta la vita), lo sviluppo dell’infrastruttura
dell’educazione (l’integrazione nelle scuole russe, la formazione professionale ecc.).
Società di informazioni - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 62,6 milioni di euro.
Ci si propone di creare e migliorare le possibilità per i cittadini di partecipare attivamente nella
società e nel settore pubblico, per esempio con l’ ampliamento di collegamenti elettronici.
Sviluppo regionale e locale - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 457,2 milioni di
euro. Gli obiettivi principali – lo sviluppo bilanciato e omogeneo delle regioni, gli investimenti
nello sviluppo delle regioni, il miglioramento dell’infrastruttura e lo sviluppo del turismo.
Attività delle scienze e della ricerca - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 429
milioni di euro. La situazione nel campo delle scienze è critica. Il finanziamento pubblico nella
ricerca e’ due volte più basso che la media dei paesi europei. La competività sul livello mondiale è
possibile soltanto in alcuni settori. Gli obiettivi principali sono lo sviluppo del risorse umana nel
settore delle scienze e la creazione e il potenziamento di istituzioni scientifiche, delle università e
dei programmi scientifici
Tutela della salute e dell’aiuto sociale - questo settore ha una dotazione complessiva pari a
217,95 milioni di euro. Lo obiettivi principali sono: lo sviluppo delle infrastrutture per la tutela
della salute e dell’assistenza sociale, migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi di infermieri e
dlle cura, migliorare il funzionamento degli ospedali, il miglioramento delle condizioni di vita, di
studi e di lavoro dei minorenni e delle persone con bisogni psicologici particolari.
Mercato di lavoro - questo settore ha una dotazione complessiva pari a 153,9 milioni di euro. Gli
obiettivi principali sono: il miglioramento delle condizioni della vita lavorativa, il suo
prolungamento e l’aumento dell’offerta di manodopera qualificata.

c) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo


pubblico per SACE e SIMEST
Non vi sono particolari suggerimenti da proporre.
Il Comitato Esecutivo della SACE, il 7 dicembre 2006, ha accolto la richiesta di garanzia
assicurativa a valere sulla Linea Banche relativa ad un’operazione che prevede la fornitura da parte
di FINCANTIERI di una nave icebreaker per il trasporto passeggeri alla Tallinik Superfast LTD,
con sede a Nicosia, interamente controllata dalla AS Tallink Grupp di Tallinn, che è garante
dell’operazione. L’impegno assicurativo è di 109 milioni di Euro.

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4. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO


CONGIUNTO

a) Iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo che la


rappresentanza diplomatico-consolare e l’ICE intendono realizzare nel corso del primo
semestre 2008:

• Workshop in collaborazione con Regione Basilicata (Matera 12-13 febbraio, settore mobili
imbottiti)
• Missione di giornalisti estoni alla fiera “Vinitaly” (Verona 26 marzo-7 aprile; settore:
vini).
• Missione di operatori estoni alla fiera “Oro Arezzo” (Arezzo 29 marzo –1 aprile settore:
gioielleria).
• Missione di operatori estoni alla fiera “Vinitaly” (Verona 3-7 aprile; settore: vini).
• Missione di operatori estoni alla fiera “Cibus” (Parma 5-8 maggio; settore:
agroalimentare)
• Workshop in collaborazione con Conexport/Apindustria Vicenza (Tallinn 16 maggio 2008
plurisetturiale)
• Missione di operatori estoni alla fiera “Charm” (Vicenza Oro Spring) (Vicenza 17-21
maggio settore: gioielleria).
• Missione di giornalisti estoni nelle Marche (Urbino 14-20 giugno settore:agroalimentare)
• Missione operatori/giornalisti alle manifestazioni di Pitti Immagine (Firenze luglio 2008,
settore : abbigliamento)

b) Progetti delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Uffici ICE per iniziative


promozionali nel corso del 2008.
In linea generale, sicuramente l’impegno promozionale dovrebbe essere incrementato rispetto agli
ultimi anni, parallelamente al rafforzamento delle risorse umane.
Si ritiene importante anche un impegno maggiore per la nascita di collaborazioni industriali, visto
che il tessuto produttivo estone risulta essere ancora in fase di evoluzione.
Infine, sarebbe opportuno incrementare il dialogo con i media, che ad oggi si interessano dell’Italia
quale Paese noto per le sue tradizioni enogastronomiche e la moda. Occorrerebbe sensibilizzare
l’attenzione sull’Italia anche quale Paese detentore di tecnologia e innovazione.

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Istituto nazionale per il Commercio Estero

Si sono identificati per i prossimi anni due settori prioritari, sui quali si dovrebbe aumentare
l’impegno promozionale, tenendo conto delle potenzialità di crescita:
1. Meccanica ed Elettronica
Rappresenta la prima voce in termini di volume del nostro export verso l’Estonia. Riteniamo
importante sostenere incisivamente tale settore al fine di conquistare nuove quote di mercato, visto
il processo di ammodernamento del tessuto produttivo in corso. Attenzione dovrebbe essere prestata
anche ai veicoli da trasporto, che rientrano in questo macrosettore.
2. Ambiente ed energia
Al momento l’Italia non e’ molto presente in questo settore. E’ necessario sollecitare le aziende
italiane affinche’ possano cogliere le opportunità derivanti dalla necessità dell’Estonia di dotarsi di
nuove infrastrutture e di ammodernare quelle esistenti; rilevante è anche la gestione dei servizi
ambientali, i cui fruitori sono specialmente le municipalità, con le quali è necessario intensificare le
relazioni. Bisogna tener presente che in questi anni l’Estonia riceverà fondi europei destinati a tale
settore.
Deve proseguire comunque un impegno importante anche nei seguenti settori:
1.Moda
Questo macrosettore rappresenta la seconda voce del nostro export verso l’Estonia. Bisogna
continuare a difendere le nostre quote, specialmente nel tessile, ma senza trascurare abbigliamento,
calzature, oreficeria e gioielleria, occhialeria, accessori, etc..
2.Agroalimentare
I risultati delle nostre vendite non sono ancora importanti, non solo per un reddito ancora non
adeguato e per la scarsa conoscenza da parte del consumatore dei nostri prodotti, ma anche,
specialmente per quanto riguarda i vini, a causa della concorrenza di altri paesi. La promozione
enogastronomica deve prevedere azioni correlate alla nostra cultura ed allo stile di vita italiano in
generale, con abbinamenti anche al turismo.
3.Arredamento e materiali da costruzione
La voce costruzioni e’ rilevante nel PIL Estone, vista l’alta domanda di immobili di standard più
elevato. Dovremmo cogliere le opportunità, che si presenteranno principalmente nel breve periodo,
presentando il Sistema Abitare italiano nel suo complesso, e quale importante componente dello
stile di vita italiano. Dobbiamo sottolineare che, attualmente, le nostre vendite di mobili e materiali
di rifinitura (piastrelle, sanitari, etc.) non sono rilevanti, per cui uno sforzo promozionale più intenso
è auspicabile.

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