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PER UNA POLITICA ANIMALISTA


di Cristiano Ceriello

Quale Problema? 1.1 Il Perch di una societ animalista 1.2 Diritti Animali: Un Dovere e un Vantaggio per gli uomini 1.3 Diritti Animali: linutilit dello Sfruttamento 1.4 Caccia e Vivisezione: uninutile catastrofe 1.5 Il futuro di un mondo Vegetariano (..e forse Vegan) 1.6 Leco-sistema da rispettare Che Soluzione?

2.1 una proposta per i diritti animali 2.2 una proposta per la contro vivisezione 2.3 una proposta per il vegetarianesimo 2.4 una proposta per una societ animalista 2.5 agire ora

1.1. IL PERCHE DI UNA SOCIETA ANIMALISTA Per molti anni il movimento per la difesa dei diritti degli animali stata recepito dallopinione pubblica, e anche dai media, come un movimento stravagante o al massimo, nella migliore delle ipotesi, come il progetto di un piccolo gruppo di persone che partendo da ragioni condivisibili, sembrava avere per mera provocazione pi a cuore gli animali che gli uomini, i cui problemi nel nostro globo comunque non mancano. E anche per questo se chi parlasse degli animalisti in genere immaginasse principalmente quei gruppi di persone che fuori i teatri tiravano uova marce o vernice sulle signore impellicciate (alcuni dei tiratori erano proprio quelli/quelle che una volta si trovavano dallaltra parte e che una volta spogliatisi delle pellicce, trovano divertente e provocatorio tirare uova), o ancora gruppi di ragazzi che di notte entravano nei laboratori per liberare innocenti animali sottoposti quotidiamente alla sperimentazione, oppure ad esempio quelle persone che per salvaguadare linutile spargimento di sangue animale si incatenavano e facevano di tutto per evitare il rituale di uno sport tanto inutile, quanto stravagante, quale la caccia.

Per anni lottica comune pur condividendo le ragioni di base di una idea e di un movimento, quale lanimalismo, ha sempre identificato questo gruppo di persone pi per le proprie stravaganze che invece sulle ragioni che ne stavano alla base.

Personalmente sono daccordo con chi scrive che i grandi cambiamenti e i movimenti che cambiano le cose, attraversano in genere tre fasi: la Derisione / la Discussione / lAccettazione. Non c dubbio che cos stato per lAmbientalismo, movimento e allarme nato molto pi tardi dello stesso Animalismo, intorno alla fine degli anni 70, per decenni passato nello scetticismo generale, ma che ora invece al centro dei dibattiti delopinione pubblica mondiale e nelle agende di lavoro, tra le principali priorit, dei governi del mondo. Perch difendere gli Animali, quando manca ancora chi difenda tanti Uomini? Perch difendere gli Animali se nella Storia lUomo ha sempre usato gli Animali a suo uso e consumo senza troppi problemi? Che diritti hanno gli Animali se comunque, poveri esseri, hanno una coscienza ed intelligenza inferiore alla nostra? Che vantaggio hanno per gli uomini gli Animali, se non essere succolente bistecche o al massimo giocattoli da compagnia?

Sono sicuramente tanti i luoghi comuni che hanno portato ad irridere talvolta anche banalmente chi si alzava a difendere i diritti animali e la convinzione di quanti andavano sostenendo che lanimalismo fosse una necessit e una scelta giusta. Sicuramente partiamo dal dire che condividere la locuzione di chi dice pensiamo prima agli uomini poi agli animali, sarebbe lo stesso di come arrivare sul luogo di un incidente e pur capita la gravit della situazione, si ritenesse di non dare soccorso perch da unaltra parte pu accadere un incidente pi grave. Lo stesso ragionamento di riflessione va fatto sfatando tanti luoghi comuni, in particolare riferiti ad esempio la vivisezione: se pur vero che in parte la sperimentazione medica sugli animali ha portato dei risultati per gli uomini (risultati comunque parziali dato che animali e uomini hanno metabolismi diversi, e ci che funziona sugli animali non funziona sugli uomini come si sa), pur vero che gran parte delle pesti del nostro secolo sarebbero nate proprio nei laboratori di sperimentazione, pensiamo ad esempio a pesti come lHIV o AIDS che non si sa quanti milioni di morti abbia fatto precisamente e ancora far, o come lEBOLA che se non fermata, non ha ancora una cura ed molto pi devastante dellAids stesso, o come il MORBO DELLA MUCCA PAZZA, nato dal solo ed esclusivo sfruttamento industriale delgi animali da allevamento industriale, per non parlare

dellINFLUENZA AVIARIA, che per certi versi potrebbero ricordare la Peste che nel 1600 stermin met della popolazione europea e buona parte dellumanit conosciuta. Per spiegare le ragioni dei perch vogliamo lavorare per una societ animalista, si potrebbero usare una miriade di ragionamenti e argomentazioni, che tra gli altri sono stati anche introdotte con successo dai filosofi moderni dellanimalismo, quali Peter Singer e Tom Regan. Basterebbe solo partire dal postulato benthamiano (e cio conianto nel passato dal filosofo Jeremy Bentham) per cui se gli animali sono degli esseri senzienti e hanno coscienza, in particolare capaci di sentire dolore e gli altri sentimenti principali della coscienza, hanno il diritto al riconoscimento di DIRITTI.

Ma il mio non , n vuole essere, il ripetere concetti gi noti al mondo animalista, o forse anche a chi animalista non lo , ma solo lavorare alle tesi e alla costruzione politica di una societ animalista, un DIRITTO per gli Animali ed un DOVERE (ma anche come si vedr un VANTAGGIO) per gli Uomini. ----------------------------------------------------------------1.2. Diritti Animali: Un Dovere e Un Vantaggio per gli uomini Il concetto di diritti animali, come detto, nasce molto tempo addietro, se volessimo comunque darne unorigine molto pi remota, addirittura risalire agli inizi della civilit, questo se ricordiamo come pensatori quali Platone o Pitagora fossero gi vegetariani, compreremo meglio come il concetto di animalismo e rispetto per le specie fosse parallello allo sviluppo stesso della civilt. Verrebbe anche da osservare come nel libro della genesi nella Bibbia, il paradiso terrestre da cui Adamo ed Eva vennero cacciati a causa del peccato originario, fosse invero un mondo vegetariano, dove i due uomini creati da Dio a Sua immagine e somiglianza vivevano in rispetto degli animali e delle specie. Al contrario molti osserverenno invece come la stessa storia dellumanit caratterizzata dallo sviluppo delle coltivazioni e allevamenti, che nei secoli sono stati indispensabile sostentamento

ai nostri antenati. Nei secoli bui sono stati lagricoltura, la pastorizia la vera fonte di sostentamento degli uomini, da cui se pur vero come il concetto di rispetto per gli animali ha origini antiche, pur vero come lallevamento, uso e sfruttamento animale, intrinseco nello sviluppo della storia delluomo.

Un concetto interessante certo, e pur vero per alcuni versi, ma la realt che mai come in questi ultimi decenni di societ post-moderna, diciamo dallinizio della seconda met del 1900 ad oggi, stato cos evidente e devastante lo sfruttamento, luso e la devastazione operata dalluomo sul mondo animale e sulleco-sistema, in buona parte con unopera di distruzione che nel buon 80% dei casi aveva delle ragioni di solo e mero sfruttamento animale senza reali necessit per luomo cos come lo era in passato, uno sfruttamento non certo operato per il progresso e per le necessit delluomo. La societ dei consumi sfrenati ha portato alla industrializzazione dellallevamento e dello sfruttamento animale, ha portato alla devastazione delleco-sistema animale e ambientale (si pensi come il secondo fattore di inquinamento delleffetto serra sia provocato dagli allevamenti intensivi di bestiame che sprigionano metano con le proprie scorie e dal conseguente abbattimento delle foreste per far spazio agli allevamenti intensivi). Il Punto molto semplice, bisogna distinguere quello che SFRUTTAMENTO INUTILE e soprattutto quello che NON NECESSARIO, in paragone ai DIRITTI ANIMALI, equazione che non contrastante, ma che anzi pu andare di pari passo con il risultato di VANTAGGIO per LUOMO. Non siamo pazzi, ma pensiamo che essere animalista sia anche un modo di pensare che allo stesso tempo si lotti per dei vantaggi per luomo. Allumanit conviene essere animalista, in mancanza la sofferenza animale prima o poi coinvolger luomo. Quando lo dico penso tra gli ad alcuni concetti base:

1) lo sfruttamento degli allevamenti inquina almeno quanto il petrolio e i combustibili fossili; 2) nella storia (non il caso che nellottocento si parlava di olocausto, ma animale!) quello che stato fatto e viene fatto agli animali, in genere anticipa quello che si penser come possibile e morale fare agli uomini (pensate alla Clonazione!); 3) se tutti gli uomini, alla data attuale 6 miliardi e mezzo, divenissero cos affamatamente carnivori come le nostre societ consumistiche, non basterebbero due pianeti Terra per poter allevare tutto il bestiame necessario alle nostre vogliose ambizioni carnivore; 4) il bestiame che facciamo riprodurre solo per mangiare, brucia pi proteine di quante noi ne mangiamo e ne otteniamo (per mangiare un chilo di carne, immaginate di quante proteine vegetali, di soia, altra carne e acqua avr avuto bisogno lanimale poi ucciso per la nostra bistecca), questo significa affamere quellaltra parte di umanit a cui togliamo quelle proteine; 5) mangiare carne, in particolare troppa carne, fa male, rende aggrassivi, causa il colosterolo ed immorale; 6) gli animali che nutriamo e sfruttiamo a livello industriale, soffrono per tutta la loro vita e inquinano fiumi e terre non pi utilizzabili per i raccolti; 7) vivisezionare animali per i soli test su prodotti cosmetici, o peggio chimici e/o industriali, rende lumanit immorale e rende forte la prensunzione delluomo nel credersi davvero il dio della terra, questa presunzione ha fatto nascere Aids, Ebola, Mucca Pazza, influenza aviaria ecc e con sicurezza dobbiamo affermare da esseri pensanti che sfruttare, maltrattare e violentare il mondo animale stato ed , anche religiosamente, IMMORALE. Sono solo alcuni esempi per cui affermare che il futuro dellumanit, se davvero lumanit vuole avere un futuro, non sta nel continuare il proprio tenore di vita e pigre abitudini, ma nel pensare a come luomo possa creare una societ animalista e ambientalista, in armonia con diritti e doveri propri e sulle specie, il contrario solo moltiplicare quello che gi oggi ci vediamo intorno, devastazioni e caos, e prima o poi il declino dellumanit e del progresso. ---------------------------------------------------------------1.3 Diritti Animali: linutilit dello Sfruttamento Ogni persona che diventa animalista ha una sua storia personale che giustifica chi, ad un certo putno della sua vita, decide di diventare animalista ed aprire gli occhi sulla realt a cui prima era abituato a

condividere, o peggio, a sostenere con i propri comportamenti

involontariamente anti-animalisti. La politica animalista non la fanno difatti solo i politici con le leggi, ma la fa prima di tutto ognuno di noi con i propri comportamenti quotidiani. E un concetto importante perch ognuno di noi pu contribuire alla societ animalista senza grossi sforzi.

Non potr interessare a molti, ma ogni animalista ha avuto il suo punto di non ritorno per diverse ragioni ad un certo punto si ci convince che non pi possibile accettare una societ anti-animalista. C stato chi vivendo a casa con animali daffezione (come cani e gatti), ad un certo punto si posto la domanda di come una societ che tratta cani e gatti come componenti della famiglia e, nello stesso temo, maltratta e mangia senza ritegno maiali e conigli, deve essere una societ schizzofrenica e di certo ingiusta. C stato chi invece trovandosi fermo al passaggio a livello dei treni, dimprovviso ha visto fermarsi un convoglio con animali diretti al macello e qualcuno di questi con sguardo umano si soffermarto a guardarci dritti come a chiedere piet e il perch. O ancora c stato chi, come dovremo fare in tanti, ha visitato un allevamento industriale di animali da mangiare e ha scoperto la verit, cio visto con i propri occhi lingiustificabile e sfruttamento e violenza che oramai si perpetua su di questi poveracci. C una differenza tra mangiare carne e sfruttare gli animali. In effetti qualcuno potr obiettare come in natura altri animali mangiano altri animali e come nel mezzo di un deserto, un leone o un animale selvatico non ci penserebbe due volte a mangiare uno di noi. Ancora qualcuno potrebbe obiettare come lintero sviluppo delluomo nella storia fondato sullallevamento e il mangiare carne. Obiezioni corrette in un certo senso, ma che non inquadrano veramente il problema e lo scandalo DELLINUTILE SFRUTTAMENTO, con tutti i danni, pi che benefici, che ne comporta allo stesso Uomo. In natura difatti lUomo , ed diventato, lunico essere (o animale cosciente) che mangia altri animali e carne non per solo nutrimento, ma il pi delle volte per solo gusto e golosit, cercando ancora di

modellare la carne, e quindi il sapore e la struttura degli animali che poi verranno macellati, al proprio palato. Probabilmente chi non mai stato in un allevamento industriale, o ha ben chiare le modalit per lallevamento e la macellazione di carne, non comprender bene questo concetto, ma a conti fatti non difficile immaginare la realt che sta dietro ai nostri piatti e agli odori delle nostre cucina. Innanzitutto quando mangiamo carne, mangiamo un animale che prima era senziente e come noi godeva di tutti gli istinti e sentimenti che caratterizzano gli essere coscienti (piacere, gusto, sofferenza, pianto, sentimenti non molto lontani da quelli che pensiamo prettamente umani a volte). Il vero problema dellallevamento industriale contemporaneo e iper-consumistico lestrema crudelt nel produrre carne. La carne che mangiamo nelle tavole non il frutto di animali che hanno pascolato tutta lesistenza ed ad un certo punto, quasi umanamente, sono stati abbattutti e poi macellati (questa generalmente lidea comune che si ha). La carne che mangiamo, a volte senza nemmeno volerlo, il frutto di allevamenti di animali chiusi per lintera esistenza in una gabbia in cui non hanno mai avuto la possibilit di girarsi o sedersi, al massimo qualcuno di loro ha avuto la fortuna di dormire sui propri escrementi. Un esempio davvero crudele quello del vitello, il quale dalla sua nascita viene nutrito senza ferro e messo in piedi in una gabbia, cos che dopo tempo di sofferenza di questo, la sua carne risulter pi

morbida e tenera per il nostro palato. Ancora basta pensare ai poveri maiali da allevamento industriale, stretti gli uni sugli altri senza muoversi e castrati senza anestesia alla nascita, per vivere tutta la vita nei propri escrementi e gabbie. Chiss perch la maggior parte della gente comune, anche noti personaggi pubblici, dopo aver visitato per caso un allevamento, scelgono poi di diventare vegetariani (!). Il vero problema che da qualche decennaio la situazione divenuta grave, oramai non siamo pi in costanza di allevamenti solo intensivi, ma di veri e propri lager da macellazione, veri campi di sterminio e tortura non solo degli animali, ma dellintero eco-sistema. La stessa carne e le modalit di coltivazione, anche a causa dei medicinali usati per lingrossamento innaturale delle bestie, rendono un vero e proprio pericolo la continuazione di questa produzione di carne, oltre a concludere che questa solo immorale, innaturale e inutile.

Chi difende i diritti degli animali sa che luomo, e in particolare la societ, ha raggiunto il suo limite di sfruttamento e moralit: basti pensare al pollo che forse lanimale pi sfruttato del creato e alle sue modalit di coltivazione inumane, che sono alla base della nascita dei morbi e di febbri asiatiche, o ancora di virus quali la salmonella e infezioni virali. Lo sfruttamento animale se continuer cos com non solo immorale e innaturale per le povere bestie che nascono solo per essere carne ad uso e consumo di grassi palati di pance piene di colesterolo, ma diverr prima o poi realmente dannoso per lo stesso uomo perch laltra faccia della medaglia dellallevamento industriale la stessa qualit della carne infetta e modificata, dannosa per luomo. Sembra una posizione moderata, ma anche unassurdit pensare che gli allevamenti continuino come sono, per il solo palato delluomo, a dispetto di unaltra parte dellumanit stessa che soffre la fame. Pensate come per un chilo di carne (=1 kg di proteine), necessitano circa 50 kg di proteine (in soia e alimenti vegetali), oltre che almeno il triplo di acqua, con un dispendio e spreco di risorse inimmaginabile. Unassurdit, ma che con le nostre abitudini alimentari pigre, rendiamo possibile tutti i giorni non solo con i nostri voti ai Partiti Politici, ma anche con le nostre scelte al supermercato. E necessario per lumanit diventare animalista.

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Chi difatti tutela i diritti umani, di certo tutela solo questi. Chi da animalista tutela i diritti animali, tutela i diritti delle specie e dello stesso uomo. Essere animalisti quindi conviene e la cosa straordinaria che non necessitiamo di una tessere per esserlo, lo possiamo iniziare ad essere facilmente con le nostre scelte di tutti i giorni, si tratta non di salvare solo i poveri animali, ma di salvare lo stesso uomo, si tratta di DIRITTI DI CIVILTA. --------------------------------------------------------------1.4 Caccia e Vivisezione: uninutile catastrofe Potr sembrare strano e provocatorio il titolo di questo paragrafo o peggio una forzatura semplicistica: No alla Caccia e No alla Vivisezione. La prima considerata comunque dallopinione pubblica non molto morale: La Caccia = degli uomini che per puro divertimento e allegria passano le domeniche a uccidere animali. Unattivit non condivisibile in linea di principio, ma pur sempre per lopinione pubblica unattivit ricreativa comunque tollerata. La seconda, la Vivisezione, considerata invece nellottica comune qualcosa di buono, visto che proprio con la vivisezione, e cio lo sfruttamento e uso di animali per la sperimentazione, la scienza medica ha la possibilit di evolvere e testare prodotti medici che poi saranno di aiuto alluomo nella cura delle malattie, tutto questo allungandoci la vita.

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Dal canto nostro il parallello tra Caccia e Vivisezione non casuale o provocatorio, ma piuttosto, come tutte le violenze perpetrate sulle specie sono solo tutte facce della stessa medaglia. Chi scrive per anni ha fatto parte dellottica comune: scettico ma tollerante verso la caccia, ottimista sulle potenzialit e necessit della vivisezione. Le cose per non stanno cos, anzi sono drammaticamente allopposto. La Caccia non uno sport, che che ne dicano i sostenitori. Considerare la caccia uno Sport, e cio unattivit del corpo e della mente che cagiona agonismo o sollevamento, un grave errore, anche pi grave a maggior ragione in una societ contemporanea in cui le occasioni per sfogare la stessa voglia di tirare al bersaglio possono essere sostituite sia da poligoni appositi, sia dai tanti giochi virtuali comodi seduti a casa sul divano, senza sangue versare.

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Con la Caccia (presunto sport) si uccide senza alcun motivo, per puro divertimento. Storicamente per quasi tutta levoluzione dellumanit il senso della caccia nasce dalla necessit delluomo di nutrirsi e procurarsi cibo, non dal mero divertimento. La caccia da immaginarsi come sport anche in particolare unattivit pericolosa e dannosa, sia perch d in mano ad inesperti strumenti di morte come fucili e pistole, sia perch pericolosamente consente a modesti sparatori della domenica di fare il tiro a bersaglio in giro (non certo poco frequente come sia a volte il sangue umano ad essere versato per sbaglio, anzich quello animale). E francamente pare assurdo considerare sport, unattivit quella della caccia, che ha come fine uccidere e colpire qualcun altro, non qualcosaltro come pensano i cacciatori. La caccia non uno sport, unattivit inutile per il suo fine, immorale e senza alcun benificio per luomo allo stato attuale, solo una catastrofe per gli animali e un pericolo per gli uomini.

Per quanto riguarda la Vivisezione il discorso pi complesso, ma non esime dallo stesso binario. Gran parte della vivisione la si fa non per test medici, come tutti credono, ma per testare prodotti industriali: testare ad esempio tenendo aperti 24 su 24 gli occhi dei conigli che vedere che effetti hanno cosmetici, colliri, diluenti e lozioni, quanto di pi inutile possa pensarsi sugli animali, partendo dal fatto che quello che vale quasi sempre per gli animali non vale sugli uomini che hanno altra resistenza, pelle e metabolismo. Chi parla di Olocausto Animale e Campi di Concentramento Animale, con le dovute proporzioni e rispetto per le parole, ha ragione. La sperimentazione industiale sugli animali uno sfruttamento inutile e immorale, che non crea nessun beneficio per luomo. Quasi lo stesso verrebbe a dirsi per la vivisezione medica: quanta validit hanno i test sugli animali in rapporto a quello che pu essere leffetto sugli

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uomini? Una parte di giustificazione la si poteva al massimo avere in passato, considerando il fatto che, a mali estremi, i risultati ottenuti sugli animali erano lunico modo per avere di riscontri empirici, pur se probabilmente errati. La domanda difatti semplice: a cosa pu servire la sperimentazione animale se difatti analiticamente pi corretto il test fatto tramite computer che ha invece in relazione parametri umani? Lo sterminio animale che senso e utilit ha se i suoi risultati sono senza validit e necessitano di ulteriore sperimentazione umana?

Ancora poi sono scettico anche sui risultati scientifici ottenuti dalla sperimentazione prettamente animale: se qualche progresso questa ha portato alla ricerca, che danni ha fatto in milioni di morti e infettati dalla nascita in laboratorio (dovuti proprio a effetto collaterale della sperimentazione animale) di virus come Aids (nata dalla sperimentazione su babuini o scimpanz), Ebola (test forse su Babuini), Mucca pazza (creazione di mangimi animali per allevamento)? ... tollerando e acconsentendo a tutto questo, passati i rischi delle catastrofi dei virus citati, che catostrofe stiamo aspettando ancora per cambiare idea e modo di fare?

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----------------------------1.5 Il futuro di un mondo Vegetariano (..e forse Vegan) Lessere Vegetariano che che se ne pensi un concetto molto antico nellumanit. Addirittura con una interpretazione piuttosto corretta del Libro della Genesi, prima del peccato originale, i primi due uomini dellEden (creati a immagine e somiglianza di Dio) nel paradiso terrestre (a cui le religioni aspirano) dovevano essere vegetariani, considerando che solo dopo la cacciata dallEden, alluomo fu ricordato che dallora innanzi avrebbe lavorato la terra sino a spaccarsi la schiena e si sarebbe servito degli animali, dominando la natura. Messe per da parte queste osservazioni storiografiche, di sicuro che sin dai principi dello sviluppo della civilt, non mancano esempi di personaggi illustri, quali lo stesso Platone (nel cui mondo delle Idee luomo morale non si cibava di altri esseri viventi) o come Pitagora anchegli vegetatiano per scelta. Nello scorrere della storia non mancano certo allora vegetariani illustri, tra i tanti il celeberimmo Leonardo da Vinci o il poeta Byron, questo solo per citarne alcuni tra i pi noti. Il vegetarianesimo non nasce di recente con la presa di coscienza e morale sulla salvaguardia dei diritti animali, ma ha davvero origini remote.

Nellottica comune, il vegetariano (non considerando chi lo giocoforza per necessit e/o ragioni di salute) colui che per nobili motivi (lindignazione per lo sfruttamento e la mattanza animale) ad un certo punto della vita, per scelta, si priva del piacere di mangiare carne, rifiutando volutamente di cibarsene e modificando la sua alimentazione. La cosa curiosa come per i luoghi comuni: Vegetariano sia sinonimo di Privazione e Rinuncia (=Pardita di Piacere). Ancora pi curiosi sono altri luoghi comuni che andando a scavare un p per il mondo vegetariano, mi hanno colpito. In particolare generalmente si pensa come i vegetariani siano solo una minuscola minoranza di persone, i cosiddetti duri e puri, che fermi nelle loro convizioni prestano la loro

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vita alla sola alimentazione di erbe o cose verdi, quasi fossero erbivori. Invero, a quanto pare in Europa sembra ci sia una percentuale di vegetariani attivi, e cio che non mangiano regolarmente carne e seguono una dieta vegetariana, che sembra raggiungere addirittura il 10% della popolazione attiva. Nel nostro Paese di 57 milioni di abitanti, i calcoli non son precisi e solo approssimativi, guardando i vari sondaggi e proiezioni pare che un numero che va da 2 a 6 milioni (dalla pi pessimistica alla pi ottimista delle ipotesi) di persone alla data di oggi vegetariana. Ancora colpisce come da un curioso sondaggio, venga fuori come circa un 50% degli intervistati sarebbe disposto a diventare vegetariano pur riconoscendo di non sapere di cosa si nutrono i vegetariani, mentre l80% o anche pi ritiene in linea di principio immorale mangiare animali, la maggior parte di questi per pensa che non si possa comunque far a meno della carne che comunque fa bene, mentre quasi il 95% sostiene come sia giusta lequazione di vegetariano=privazione.

Queste osservazioni mettono difatti insieme tanti importanti luoghi comuni, che vale la pena di osservare e contestare. Innanzitutto giusto sostenere che una societ che considera cani e gatti come componenti della famiglia, per poi sfruttare, torturare, castrare, uccidere e mangiare per solo gusto maiali e conigli senza ritegno, sia indubbiamente una societ schizzofrenica. Luomo lunica creatura che mangia carne principalmente per il piacere e il gusto di mangiare carne, non per la necessit di farlo. Questo piacere che nasce principalmente dalla sola abitudine e dalla sola principale cultura del mangiare carne, comporta che per soddisfarsi il palato vengano fatti riprodurre e nascere animali sfruttati e torturati, ad uso e consumo della carne che ne sar. Luomo mangia carne difatti PRINCIPALMENTE per Abitudine, pensate come la Maggior parte dei bambini (la cui coscienza allabitudine non si ancora sviluppata) rifiuta di mangiare carne e solo dopo sforzi viene svezzata alla dieta carnivora. Per questa abitudine, si giustifica unoramai frenetica industria della carne, del macello, degli allevamenti intensivi dove bestie senzienti (cio che provano dolore, sensazioni ed emozioni proprio come noi e i nostri amici domestici di

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famiglia) passano impazzendo tutta la vita in una piccola gabbia, a volte senza nemmeno sedersi per gran parte della vita, per essere marchiati, uccisi e spesso scuoiati senza anestesia (costa troppo), fatti morire e ritagliati ancora coscienti mentre gridano forte al taglio della lama che leva la pella dalla carne o apre il loro stomaco ancora vivi. Questo, senza entrare troppo dentro negli esempi noti che giustificano una scelta vegetariana di fondo, sta solo a dire e affermare ancora una volta che MORALE ESSERE e DIVENTARE VEGETARIANI.

Ancora, c poi Chi pensa come il Vegetariano, rinunciando alla carne, si Privi di qualcosa di gustoso e Piacevole della Vita. Le cose non stanno cos. Superato il fatto che non necessario mangiare carne per nutrirsi, che si mangia abbondantemente carne per la sola abitudine e che, una volta stabilito e convintisi che quando si mangia carne si mangia un animale torturato e sgozzato per noi che urlava sia nella sua gabbia sia mentre gli veniva tagliata la pancia o il collo per far gusto al palato, viene poca voglia di gustare e mangiare carne. Si pensa che Vegetariano sia sinonimo di Privazione, principalmente perch non si sa quante ricette possano esistere senza carne, non si sa difatti che possibile tranquillamente gustarsi la Vita, e dare piacere al palato con tante altre ricette che con la carne nulla hanno a che fare. La nostra societ una societ fondata per abitudine sulluso e consumo di carne, ma va informata e stimolata a conoscere quali alternative ci siano alla carne, quante diverse ricette esistano di tipo vegetariano, se lo si sapesse meglio

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forse quel 50% degli interpellati, forse con piacere, da domani sarebbe vegetariano. Qualche Altro afferma ad alta voce: Mangiare carne fa bene alla salute e contiene proteine, senza carne si crea un grave deficit e carenza nellalimentazione delluomo. Anche questo solo un luogo comune, a volte piuttosto banale. Innanzitutto la carne contiene principalmente proteine e grassi che si trovano in tantissimi altri alimenti vegetali e vegetariani. Luso e consumo di carne crea aggressivit, una nutrizione troppo carnivora aumenta il colesterolo e il crescere dei radicali liberi, oltre a far ingrassare, per non pensare poi a come questa molto spesso sia ulteriormente riempita di medicinali e steroidi per limmediato ingrossamento delle masse carnose, nocive anche luomo passando per il suo palato. Tra gli altri dati, non ancora confermabili per assoluto, pare che il 30% in meno rispetto ai carnivori tra chi invece adopera una dieta vegetariana va soggetto a infarto, ed un 20% in meno a cancro o ictus.

Non una forzatura paragonare lo sfruttamento animale in una societ carnivora contemporanea a quella di un novello rapporto tra Caino (luomo carnivoro) e Abele (luomo vegetariano), dove per stavolta, il Caino non uccide solo il fratello, ma prima o poi se stesso. Se unumanit che raggiunge gi ora 6 miliardi e mezzo di abitanti divenisse per solo gusto, come noi, affamata di carne, non basterebbero 2 Pianeti Terra per i soli allevamenti intensivi industriali di sole gabbie, figuriamoci se invece poi avessimo la pretesa di voler far pascolare il bestiame, come nellidea romantica dellagricoltura che ci viene insegnata e raccontata da piccoli... una vera Utopia?

A conti fatti viene da auspicare e chiedersi se invece il futuro delluomo non sia un futuro vegetariano non solo per

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morale, ma anche per necessit. Viene da chiedersi invece se un giorno la scelta non sar pi tra carnivori e vegetariani, ma piuttosto tra vegetariani e vegan (chi cio rifiuta qualsiasi prodotto e cibo che abbia qualsiasi derivazione animale). Quanto pu durare difatti una societ che si ciba del sangue e del massacro di miliardi di animali allanno? Quando questo sfruttamento e modo di allevamento industriale sulla pelle di esseri coscienti e intelligenti e senzienti non provocher altri virus, infezioni e malattie ben peggiori di quelle gi conosciute? Quando ci accorgeremo che il vegetarianesimo non solo morale, ma sar prima o poi una necessit... Quando succeder, sar troppo tardi?? ----------------------------------------------------------------1.6 Leco-sistema da rispettare Da tutto questo viene fuori la necessit di lottare per un eco-sistema da rispettare, la necessit di pensare il mondo animale ed il suo

sfruttamento con occhi nuovi e aperti. Come per lambientalismo, per gran parte di anni si pensato che i diritti animali e la loro difesa fossero solo un argomento da salotti, una discussione legata Platonicamente solo al mondo delle idee e non alla pronta realt, figurarsi una politica che si prefigesse quale punto cardine la difesa dellanimalismo e dei diritti animali: una vera utopia sino a qualche tempo fa. Ma come per lambientalismo, anche per lanimalismo non lontano il punto di svolta. Perch dunque lavorare per una societ animlista ed ESSERE ANIMALISTI?

Semplice, innanzittutto se davvero la nostra generazione vuol costruire un futuro migliore, questo non pu prescindere dal rispetto di quelli che chiamerei non solo diritti civili, ma per lanimalismo e lambientalismo definerei DIRITTI DI CIVILT. Non si pu pensare

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che la distruzione dellambiente e delleco-sistema non abbiano presto o tardi (ma sarei pi propenso a dire presto) una seria conseguenza sulla nostra specie: per lambiente vedi effetto serra, mancanza di acqua per il pianeta, tempeste naturali in aumento ecc.; per leco-sistema, vedi la crescita di virus devastanti per luomo come influenza aviaria, morbo della mucca pazza, oppure ancora pi semplicemente pensando come proprio lo sfruttamento di carne da macello industriale renda la nostra stessa salute in pericolo, con laumento delle infezioni alimentari e del nostro stesso equilibrio metabolico, o ancora non volendo considerare come la scomarsa delle specie, prima o poi avr non solo conseguenza sullequilibrio delleco-sistema, ma anche serie conseguenze sulle prossime devastazioni di tempeste epidemiche. Anche per chi ha un punto di vista scettico o indifferente, il mio consiglio di agire nel problema da unottica utilitarista, e cio necessario il rispetto dei diritti animali perch solo rispettando e tutelando i diritti animali, rispetteremo il futuro delluomo e ne salvaguarderemo i pericoli, come vivere in una casa con dei coinquilini, dove se iniziamo a lasciare marcire la casa (ambiente), e uccidiamo macchiandoci di sangue i nostri inquilini (animalismo), prima o poi non solo finiremo per pagarne le conseguenze, ma sar il nostro folle comportamento o a ricaderci addosso o ad avvelenarci o a farci impazzire. Questo lanimalismo utilitarista, se cos si pu dire.

Ma esiste anche un animalismo puro, quello professato da chi ha davvero a cuore i diritti animali, non solo quello dei cosiddetti Duri e Puri, ma anche e sopratutto quello di chi pensa che luomo debba essere un Uomo Animalista se vuole un futuro migliore. Basti solo pensare qualche semplice equazione: chi tutela i diritti animali, sa che quello che viene accettato come permesso a farsi sugli animali, prima o poi da una futura opinione pubblica potr essere accettato anche a farsi sugli uomini (vedi clonazione, vivisezione, sterminio, selezione della razza, pulizia etnica, sfruttamento ecc.), chi tutela i diritti animali tutela anche i diritti degli uomini e ne ha a cuore il futuro, cosa che non si pu dire inversamente vera per chi ha cuore i diritti civili degli uomini, ma dimentica quelli che ho definito i diritti di civilt: difatti i diritti civili hanno forza e senso solo nel rispetto dei diritti di civilt condivisi. Diceva uno dei pi grandi etologi della storia, Konrad Lorenz: provate a guardare fisso negli occhi un cane e a dire che non abbia

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unanima. Questa frase sicuramente tra le pi belle e suggestive mai scritte da chi ha a cuore gli animali. Non voglio entrare nel merito o nella polemica se o meno gli animali abbiano unanima e tutto quello che religiosamente ne consegue (le religioni in maggioranza sostengono che solo gli uomini possano avere unanima), ma certamente io suggerirei che non si pu non concordare con la frase provate a guardare fisso negli occhi un cane (o un animale) e dire che non abbia una coscienza e dei sentimenti. Se partiamo da questo presupposto il tutto consegue anche per sola coscienza morale, NON SI PUO NEGARE ALLORA CHE vedendo lo sfruttamento e torture degli allevamenti industriali e di massa SIA IMMORALE mangiare carne in questo modo e SIA IMMORALE lo sfruttamento industriale degli essere animali a solo uso e consumo dellindustria alimentare spesso meramente superflua.

Ancora, non si pu negare che SIA IMMORALE la tortura e vivisezione per soli esperimenti il cui 99% non solo inutile e non avente alcuna reale utilit scientifica. Non si pu negare dicevo come SIA IMMORALE la sperimentazione tramite vivisezione sugli animali, oltre a ritenere che la sperimentazione fatta sugli animali per soli prodotti commerciali (quindi una vera e propria tortura) sia senza false esagerazione un VERO E PROPRIO CRIMINE. Con questo ragionamento potrei proseguire per la caccia, per la salvaguardia e tutela delle specie, per la pesca non necessaria e per altri dei tanti, degli altri tanti enormi, problemi animalisti irrisolti, principalmente per una mancanza di volont politica. Ma chi ha cuore o si pone alla salvaguardia degli ecosistemi deve avere a mente che sono veri e incotestabili almeno 4 tesi, che anche chi contrario al vostro essere animalisti non pu contestare: 1) GLI ANIMALI SONO ESSERI SENZIENTI, CHE HANNO COSCIENZA E CHE SOFFRONO. TOGLIERE LA VITA O SFRUTTARE UN ESSERE SENZIENTE EQUIVALE COMUNQUE AD UCCIDERE E TORTURARE; 2) NON TUTELARE GLI ANIMALI E PERICOLOSO: STORICAMENTE QUELLO CHE E STATO SOPPORTATO COME ACCETABILE SUGLI ANIMALI E STATO PRIMA O POI

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ACCETTATO E FATTO SUGLI UOMINI, E QUESTO NON SIGNIFICA CHE NON LO SARA ANCORA IN FUTURO; 3) OGNI ANIMALE, UOMO COMPRESO, FA PARTE DELLA SUA SPECIE: TUTTI GLI ANIMALI, UOMO COMPRESO, HANNO METABOLISMI DIVERSI, NON SEMPRE QUELLO CHE VALE PER lUNO E UGUALE PER GLI ALTRI: NEI TEST QUASI MAI QUELLO CHE VALE PER GLI ALTRI ANIMALI VALE PER GLI UOMINI, DI CONSEGUENZA LA GRAN PARTE DELLA SPERIMENTAZIONE HA FINI QUASI INUTILI ED ANZI DANNOSI; 4) MANGIARE CARNE, SOPRATTUTTO QUANDO NON NECESSARIO, E DANNOSO PER LA SALUTE: INUTILE PER LARRICCHIMENTO ALIMENTARE, E SE FRUTTO DELLINDUSTRIA INTENSIVA OLTRE CHE IMMORALE ANCHE PERICOLOSO PER LA SALUTE.

Che Soluzione? A dispetto di come molti hanno creduto e credono, la battaglia per i diritti animali non passa per la sola accettazione del problema e/o per il riconoscimento da parte dellopinione pubblica dellingiusto sfruttamento animale, oltre che del danno e ancora del pericolo, che questo causer sempre pi incessamente al nostro futuro prossimo. Riconoscere un problema, ammetterlo e prenderne atto, non significa certo risolverlo... anzi.

Il vero grande passo, e Punto di Svolta, di chi lotta per la salvaguardia e crescita dellAnimalismo, non pu che essere Politico. Qualsiasi cambiamento reale della societ passa per la Politica e lAnimalismo stesso, utilitarista o puro che sia, on pu esimersi dal creare prima o poi la sua azione e proposta politica. IL FUTURO PROSSIMO DELLANIMALISMO E NELLA POLITICA. Sino ad ora lanimalismo ha lottato per una grande e rivoluzionaria battaglia seppur contro tanti mulini a vento: e cio la Denuncia del Problema e Scandalo Animale, ha lottato alla Crescita del senso di sdegno per la tortura e violenza fatta sulleco-sistema. Adesso arrivato il momento per una nuova, pi coraggiosa ma anche difficile,

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Battaglia contro altri e nuovi mulini a vento: la Battaglia Animalista sul fronte Politico.

E attraverso le Leggi e le Istituzioni, oltre che per le coscienze dellopinione pubblica, che passa il futuro e lo sviluppo di una societ animalista. E questa la nuova battaglia veramente rivoluzionaria da combattare: lottare e vincere sul terreno politico. ----------------------------------------------------------------------------2.1 una proposta per i diritti animali Partiamo dal presupposto che per lanimalismo c tanto da fare, se si volesse risolvere tutto dun tratto ognuno dei problemi che affliggono la coscienza animalista, si finirebbe dallessere coinvolti in tante di quelle battaglie che probabilmente prima o poi si finiremmo per rimanere fermi al punto di partenza. Diciamo questo, perch queste che seguono e che proponiamo sono solo alcune, urgenti, facili e necessarie proposte per migliore la vita e lo sviluppo della comunit, una comunit che sappia essere e diventare animalista.

I diritti animali sono un concetto semplice, facile da comprendere a livello dialettico, ma che godono ancora di un confuso e aleatorio riconoscimento politico soprattutto

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nella loro precisa definizione giuridica. Come per i Paesi del NordEuropa (pionieri in questo senso) pensiamo che i diritti animali necessitino di un riconoscimento e definizione costituzionale. Senza un ombrello o concetto, quanto pur minimo, costituzionale nessuna tutela pu essere certa e riconoscibile a livello normativo-legislativo. Le leggi cambiano e si succedono, i diritti costituzionali molto meno o, quanto meno, sono meno attacabili, consideriamo il fatto che un diritto una volta tutelato dalla Costituzione, diventa patrimonio della comunit e non pu essere cancellato se non riscrivendo la Costituzione stessa. La nostra prima azione politica per i diritti animali deve essere quindi quella di pretendere dai legislatori la coniazione del principio di diritto animale, e riconoscere nella Carta principale dellordinamente giuridico che i diritti animali esistono e vanno tutelati.

La nostra proposta in Italia verte in particolare sulla modifica dellart. 9 della Costituzione. Attulmente questo articolo recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e patrimonio storico e artistico della nazione. Prendendo spunto da questo importante disposto costituzionale, la nostra immediata proposta quella di aggiungere un semplice, breve, ma efficace terzo periodo a questo articolo, aggiungendo: Tutela la vita e la dignit delle specie viventi e della sua fauna. Questo primo passaggio, seppure non molto spettacolare ma molto pragmatico, un passo fondamentale, e immediatamente necessario, per andare oltre.

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Difatti nellimmediatamente successivo una legislazione proanimalista deve provvedere a combattare e legiferare su tre punti principali: 1) Contro lo SFRUTTAMENTO ANIMALE; 2) Contro i MALTRATTAMENTI sugli ANIMALI; 3) Contro le VIOLENZE sugli Animali. Possono sembrare corollari di uno stesso genere, ma presi analiticamente sono tre punti importanti per la salvaguardia dei diritti animali. --- CONTRO LO SFRUTTAMENTO ANIMALE. Significa principalmente ritenere che una gran parte della societ attuale adopera un inutile sfruttamento sugli animali, e in particolare riconoscendo questo, si vuole: Tutelare gli Animali Usati per solo Spettacolo (inutilit dello sfruttamento dei circhi, dgli zoo-lager, degli animali per sport); Tutelare gli Stessi Animali nei Canili (trasformazione dei Canili in Oasi e immediata chiusura dei canili lager che non corrispondano agli standard di oasi) questo solo per affrontare i primi punti. --- CONTRO I MALTRATTAMENTI sugli ANIMALI. Maltrattare un animale non solo immorale o riprovevole, ma un reato che deve essere inasprito con pene severe. Ancora, necessario iniziare finalmente a legiferare sullo standard e cura degli animali da Compagnia: chi mantiene e prende in casa un animale non compra un giocattolo, ma assume un dovere. Pertanto sono reati seriamente punibili labbondono di animali domestici, la mancata cura e anche il rispetto dellindole dellanimale alla sua natura: e cio sono punibili quali reati di maltrattamento il tenere rinchiusi gli animali che passano lesistenza in pochi metri quadri su un balcone o in una gabbia nel giardino, senza possibilit di movimento; sono punibili gravemente le trasformazioni fatte sugli animali per mera estetica, quali il taglio della coda o delle orecchie, quali la trasformazione del corpo e dellestetica. --- CONTRO le VIOLENZE sugli ANIMALI. Gli animali sono esseri che devono essere tutelati proprio per il loro diritto alla vita. Chi uccide un animale per il solo gusto di sadismo va punito con una pena severa, non inferiore penalmente allomicidio colposo. La caccia deve essere abolita, trasformandone la definizione legislativamente non in sport, ma in attivit pericolosa e violenta contro la salute pubblica. Ancora poi proponiamo la punizione con la pena di omicidio colposo, salvo aggravanti di associazione a delinquere, per chi abusa degli animali per combattimenti clandestini a fine di lucro o per farne armi da combattimento (difatti in tutto ci con una psicologia e natura gravemente modificata in quasi tutti i casi non resta che il sopprimere lanimale e pertanto i responsabili non possono che essere puniti ai sensi dellomicidio colposo).

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Ad ogni modo saranno necessari la redazione di un Codice per la Tutela Animale, che non solo faccia da Testo Unico per raggruppare le leggi che attualmente, seppure in maniera fievole, tutelano il mondo animale, ma la redazione dello stesso significher lintroduzione di una legislazione chiara ed efficace per la tutela delleco-sistema e della realt animale. In tal senso, necessario la nascita di un Dipartimento specifico o uno Specifico corpo di Polizia atta a tutelare specificatamente il Codice per la Tutela Animale e/o le Leggi che tutelano gli Animali, Polizia atta alluso di tutti gli strumenti di ordine pubblico ordinario, come larresto in flagranza di reato, il fermo e luso della forza di polizia ordinaria, alla stregua di alcune realt efficaci che esistono negli altri Stati come ad esempio gli Animal Cops (appunto Poliziotti degli Animali) negli Stati Uniti.

Apposita creazione di Strutture, Comune per Comune, relative alla salvaguardia animale e in stretto contatto con il Dipartimento di Polizia per la Tutela Animale, con apposita creazione di un servizio di numero verde, per le denunce e di informazioni. ---------------------------------------------------------------------------------2.2 una proposta per la contro vivisezione Sulla Vivisezione ci sarebbe tanto da dire e molto da fare (come per tutto lanimalismo), o meglio la cosa pi semplice da poter proporre una sola Legge, chiara e semplice, che dichiara la vivisezione illegale e quindi risolva una volta per tutte il problema. Ma la situazione, se vogliamo pragmaticamente guardare alla realt e fare proposte politiche, non cos fluida e semplice. Ad ogni modo, riteniamo che sia moralmente riprovevole, oltre che socialmente inutile la vivisezione per soli scopi industriali, vedi per il testaggio di prodotti cosmetici o chimici sugli animali. Pertanto questa vivisezione va totalmente abolita e dichiarata illegale: con

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pene per i trasgeressori che si assimilino a quelle da noi proposte per luso di violenze sugli animali.

Allo stesso modo, va dichiarato totalmente illegale il trasporto di animali per lItalia o dallItalia per altri Stati a solo scopo di vivisezione, anche nel caso remoto fosse lo stesso a soli scopi medici. Questa pratica duso di animali da testaggio va abolita con lausilio del proposto Dipartimento di Polizia per la Tutela Animale e, oltremodo, punita non meno alla stregua dei reati di violenza sulle persona, nel nostro caso evidenziato sugli animali e specie viventi (512 anni di reclusione), salvo aggravanti di associazione a delinquere o quantaltro.

Per quanto concerne la vivisezione che viene proposta come per uso terapeutico e medico, crediamo che pur sollevando tutti i dubbi gi detti, non si possa per lasciare anarchia completa alluso e consumo di animali in laboratorio col il solo fine di una paventata sperimentazione terapeutica, a volte invero per la sola giustificazione del tentantivo di intraprendere ricerche a dir poco stravaganti. Pensiamo che i Laboratori che adoperino vivisezione autorizzabile vadano tutti preventivamente censiti e soggetti a controlli periodici. In pi, principalmente va chiarito legislativamente che qualsiasi progetto terapeutico che necessiti forzatamente di vivisezione debba essere autorizzato da una apposita commissione medica creata allinterno del Ministero della Salute o dallo stesso Comitato di BioEtica, in quanto la vivisezione non la regola, ma solo soggetta ad apposite autorizzazioni: la Commissione e/o il Comitato approva la ricerca che comprende la vivisezione solo dopo aver valutato il fine della ricerca, dopo aver valutato i componenti la ricerca stessa, la sua utilit dopo aver chiarito i mezzi di uso degli animali oltre che il tempo di durata della ricerca, non infinitamente prorogabile sinedie.

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In ogni caso, vanno abolite le ricerche immorali, pericolose, gravi e raccapriccianti duso della vivisezione, in particolare vanno totalmente abolite le sperimentazioni per la creazione negli animali di cellule e organi per uso umano o per futura sperimentazione sul corpo umano: la natura degli esseri e le differenze di specie sono principi inderogabili scientificamente e moralmente. Non una paura schizzofrenica la nostra, ma non certo la famosa immagine delluomo con la testa dasino, limmagine e speranza di futuro che auguriamo per la nostra societ. ---------------------------------------------------------------------------------2.3 una proposta per il vegetarianesimo (pensando al futuro vegan) Non possibile certo pensare che dallindomani lumanit diventi vegetariana o scopra quali riflessi positivi possa avere sia in termini di salute, che di ambiente, la scelta vegetariana, ma questo non toglie che chi lavora per i grandi sogni, con la politica dei piccoli passi, piano ma presto o tardi posso realizzare i grandi progetti. Il vegetarianesimo, rispetto agli altri tanti temi animalisti gode per di un vantaggio, una scelta che dallopinione pubblica rispettata e comunque considerata come altamente morale, questo significa che la scelta vegetariana gode preventivamente, comunque, di simpatia tra la gente. I veri problemi della scelta vegetariana (e successivamente anche vegana) sono principalmente due:

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1) la scarsa informazione sul vegetarianesimo; 2) la scarsa distribuzione di prodotti vegetariani.

Come agire su entrambi? Per quanto riguarda il primo punto, il Ministero della Salute, oltre che le Regioni con incentivi per le associazioni che operano sui territori, deve e devono impegnarsi alla stesura annuale e periodica di progetti che riguardino linformazione sul vegetarianesimo. Non solo finanziando campagne di informazione, o pubblicit progresso mediatiche, non ultima anche lIstituzione di una giornata nazionale del vegetarianesimo. Ma in ogni caso, va diffusa una cultura di informazione sui vegetariani e il perch, e il per come, di un possibile scelta di vita, che parte dalla tavola per la nostra salute e per lambiente. Per il secondo punto, assodato che qualcuno in pi si convinca dellutilit di diventare vegetariano, viene subito a domandarsi come poter comprare facilmente e senza stress i prodotti che ci interessano e che, con molta semplicit, sostituiscano alla nostra alimentazione le proteine la carne? Non un problema secondario, anzi forse a parit di scelta il principale dei due problemi. Se andiamo in un qualsiasi supermercato italiano, vedremo reparti pieni di prodotti animali, in sostanza un vero macello a cielo aperto (o meglio tra le larghe mura dei supermercati) imbandito per i nostri palati, ma se cerchiamo qualche prodotto vegetariano o pi assimilabile alla dieta vegetariana, in un supermercato medio/grande (ovvio non prendo in considerazione gli appositi negozi vegetariani sparsi per lItalia) saremmo fortunati se almeno uno scaffale fosse dedicato a prodotti vegetariani e vegetali, il pi delle volte anche piuttosto costosi per le tasche del consumatore medio.

Se vogliamo difatti incentivare e lavorare davvero per la crescita di una cultura vegetariana dobbiamo principalmente operare sulla distribuzione, innanzitutto con incentivi alla distribuzione dei prodotti vegetariani che godranno di una

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percentuale di Iva ridotta (al 10% o al 4% ad esempio), oltre che considerare i produttori di cibi vegetariani alla stregua di aziende che tutelano lambiente e pertanto creare corsie preferenziali per i finanziamenti di queste attivit che godranno di particolare incentivi, oltre che, come ad esempio leditoria di Iva agevolata. Infine derogando alle norme statali e regionali gi esistenti, creare appositi portafogli di prestiti a fondo speciale per la nascita di negozi e piccoli rivenditori vegetariani o di prodotti eco-sostenibili e biologici. Tutelare difatti la diffusione di una mercato per prodotti biologici in linea di principio e di pragmatismo non meno importante ed efficace per lambiente della lotta allanidride carbonica e alinquinamento. Infine, allinterno del Ministero dellAgricoltura, auspichiamo la creazione di un Consozio specifico per lo sviluppo del vegetarianesimo, con le logiche ramificazioni e sezioni regionali allinterno delle istituzioni e degli assessorati locali. --------------------------------------------------------------------------------2.4 una proposta per una societ animalista Come anticipavamo e deducevamo poco sopra, una societ animalista non nasce certo dalloggi al domani, ma a nostro avviso cresce con la politica dei piccoli (ma continui) passi, successo dopo successo, vittoria dopo vittoria. Indubbiamente se solo si volesse incominciare seriamente da oggi, il lavoro non mancherebbe certo, considerato quanto ampio e diffuso sia il problema animalista e la violazione giornaliera di quelli che abbiamo definito i diritti di civilt.

Ma una societ animalista, o una societ che prenda come valore fondante lanimalismo, una societ che oltre a tutelare i diritti animali, tutela gli uomini, la loro salute e che lotta perch anche la tutela dei diritti animali sia di riflesso una tutela per diritti e benefici degli uomini. Ma una societ animalista non si crea senza una politica animalista, e proseguendo lungo la scala, una politica animalista non si crea senza i tipici mezzi politico/istituzionali quali sono specificatamenti i Partiti, i membri dei Governi e dei Parlamenti.

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Questo breve riflesso ci porta ad entrare nel merito di un tema molto dibattuto, e cio se una politica animalista vada fatta trasversalemente al di fuori dei partiti, con la creazione di vere e proprie lobby animaliste che abbiano influenza sulla politica, o con un vero e proprio soggetto politico quale un Partito Animalista. Una societ animalista non pu prescindere da una azione politica fortemente animalista, questo indubbio lungo tutto lexcursus che abbiamo attraversato finora, pure perch gli interessi e lordine costituito che si andrebbe a scalfire non sono di poco conto, vedi laboratori che lavorano alla vivisezione per livelli industriali, o allevamenti e macelli industriali che fatturano milioni, o ancora andare a lottare per la stessa paventata abolizione della caccia. Unazione politica forte necessita quindi di una struttura forte e diretta dentro le istituzioni, e questa non pu che essere lespressione e la nascita di un Partito Animalista.

In questo senso, scarterei difatti le tanto agognate, e un p utopiche, creazione di lobby animaliste che sappiano influenzare la politica. Il primo punto che una lobby animalista, seppure nascesse, sarebbe sicuramente sempre meno influente delle tante lobby che sinora hanno reso impossibile una seppur parziale abolizione della caccia in Italia o un ridimensionamento della vivisezione, per non parlare della lotta allindustria alimentare della carne. Affidare tutte le speranze animaliste a delle lobby che tra gli altri davvero riduttivo se non poco credibile, viste le tante sfaccettature dello stesso movimento animalista, non saprebbe forse nemmeno da dove cominciare la propria azione di presunta influenza. Tra gli altri lo stesso concetto di lobby associato allanimalismo che neppure convince chi pur vuol dare per buona questa soluzione. Lobby nasce come termine negli Stati Uniti dove nelle hall degli alberghi gruppi di persone munite di interessi e fini personali o di un gruppo (appunto i lobbies) si riunivano per fare quadrato e cercare di influenzare le decisioni della politica e degli affari. Il termine lobby, e

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soprattutto la vera influenza di una qualsivoglia lobby, premette che gruppi di persone siano comunque munite da un interesse personale per un vantaggio diretto e comune al gruppo lobbista, il quale interesse li fa rendere forti per poter cercare di influenzare la politica. Ebbene, mentre le lobby sono forti quando sono unite, e tanto sono unite quanto pi forte linteresse e vantaggio comune che si vuol raggiungere. Per lanimalismo, quasta proporzione interesse personale + interesse comune = Lobby = ricerca di vantaggio immediato e diffuso tra i lobbies, dimostra tutte le sue pecche e debolezze. Difatti per lanimalismo linteresse non potrebbe che essere principalmente un interesse morale e di giustizia, mentre il vantaggio diffuso non va, a differenza di tutte le lobby, direttamente nelle mani dei lobbisti, ma, in primis, un vantaggio comunque non diretto. Ci dimostra tutti i limiti che gi di fondo potrebbe avere una lobby animalista, e quanto debole possa essere la propria azione sopratutto se in essa si rifondono le speranze di influenza sulla politica.

Allo stesso tempo assodati i limiti di una azione di lobby animalista, crediamo quindi che il vero passo verso lo sviluppo di una politica animalista sia solo ed esclusivamente la crescita di un Partito Animalista che piano, anche con la propria forza elettorale di utilit marginale per le maggioranze e i parlamenti, sappia appunto entrare negli stessi e portare nelle istituzioni e governi (centrale o locale) la propria azione politca e legislativa. Nei parlamenti si preparano le leggi che pur se bocciate vengono ripresentate dai partiti e parlamentari. Nelle istituzioni e nei parlamenti si creano i presupposti per il cambiamento e la nascita di una societ animalista, grazie allazione politica di un movimento forte che, pur se piccolo convinto e visibile: un movimento che sappia essere finalmente Partito: Partito Animalista appunto. -------------------------------------------------------------------------------2.5 agire ora Capire e Agire a dirla con gli azionisti, Capire e Agire sarebbe il caso di dire finalmente per una politica animalista.

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Lanimalismo, come abbiamo visto, nasce in tempi non certo moderni, ma anzi molto prima di movimenti come lambientalismo o addirittura il femminismo, ma a dispetto di questi ultimi, ovviamente con tutte le dovute proporzioni e rispetto per i temi differenti, mentre a livello mondiale si incominciano ad avviare seppur in ritardo azioni per la tutela della terra e mentre in nazioni culla della civilt come Francia, Usa, Germania alla data della redazione di questo pumplet si ci avvia verso capi di Governo e di Stato tutti al femminile senza nemmeno grandi sorprese, ma con tutta normalit, il movimento animalista pare ancora al punto di partenza, letteralmente sembrerebbe di eufemizzare fermo a mordersi la coda. Anzi dalla fine della seconda guerra mondiale, per non parlare dellultimo decennio o ventennio dove cresciuta smisuratamente lindustria di carne da mangiare e conseguentemente degli allevamenti e pascoli intensivi, e non di meno allo stesso modo aumentata la vivisezione: la questione animalista sembra ancora pi drammatica che in passato, ed urge di una azione forte, decisa, ora. Riteniamo difatti, che lazione per i diritti animali debba entrare in una nuova Fase, in una nuova Azione, quella Politica appunto. Crediamo che la vera fase di svolta e crescita dellanimalismo per lo sviluppo di una societ tollerante per i diritti animali, disprezzante per lo sfruttamento animale e giudice inflessibile per le violenze sullecosistema, sia unazione politica dentro le istituzioni, con la creazione e rafforzamento di un Partito Politico Animalista.

Negli anni abbiamo attraversato come animalisti tante fasi: dalla derisione alla leggera accettazione, da un p si sta entrando in una pur timida fase di discussione. Tutto questo va superato con unulteriore Fase: quella dellazione concreta e pragmantica: dellAzione Politica. Un Partito Animalista deve essere la crescita di unidea, di unesigenza morale e di giustizia, come quella di una societ giusta e tollerante verso il mondo animale, e verso lanimalismo in tutte le sue sfaccettarure. Crediamo che i tempi siano maturi per la crescita di un Partito Animalista forte e deciso, per la nascita di una societ veramente animalista. Non c stavolta da aspettare, la realt ci chiede solo di agire.

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