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LA TECNICA DEL "SHOW, DON'T

TELL"

“Uno dei punti cardinali del buon raccontare


è non raccontare mai una cosa
quando la si può invece mostrare .”
(S. King)
Stephen King, scrittore di fama mondiale, ha dato un
consiglio molto importante a tutti gli aspiranti scrittori del
mondo, con questa semplice dichiarazione. Meglio
mostrare al lettore una scena, piuttosto che raccontarla
banalmente. Molti scrittori, cadono in un grandissimo
errore, utilizzare le descrizioni come degli elenchi puntati,
che portano il lettore ad annoiarsi terribilmente. Diverso è,
se vi impegnate a mostrargli la scena, come se fosse egli
stesso a fianco del personaggio in una dimensione
immaginaria.
Quando il lettore leggerà il vostro libro, automaticamente
nella sua mente creerà tali immagini, in base a cosa voi
avete scritto nel romanzo. Se voi, nel vostro manoscritto,
avete scritto che Maria è entrata in una stanza bianca, il
lettore immaginerà tale situazione: una stanza vuota e
bianca. Facciamo un esempio:
Scena raccontata: Maria era molto ossessionata dalla
pulizia e si prendeva cura della casa giornalmente.
Scena mostrata: Quando Luigi aprì la porta, fu investito
da un profumo inebriante di detersivo. Tutto attorno a lui,
aveva l'odore del pulito.
Come potete notare, per utilizzare la tecnica del "Show,
don't tell", deve essere realizzata utilizzando i 5 sensi: Vista,
Udito, Tatto, Olfatto, Gusto.
Vediamoli insieme, uno ad uno.
VISTA
Non raccontare mai una scena mostrando solo quello che
vedi in modo superficiale, ma soffermati nei dettagli. Devi
descrivere un camera da letto? Lo sappiamo tutti che in tale
stanza, vi è sicuramente un letto. Descrivi di che colore
sono le lenzuola, se il letto è matrimoniale o singolo, se la
tastiera di tale letto ha gli angoli smussati. Descrivi se ci
sono dei tappeti e di che colore sono, cerca di descrivere
ogni particolare della stanza, in modo da aggiungere al
lettore tale informazione, che immediatamente aggiungerà
alle sue immagini mentali.
VUOI VEDERE LA DIFFERENZA, NEL SENSO VISIVO,
TRA UNA DESCRIZIONE "NORMALE" E UNA DELLA
TECNICA "SHOW DON'T TELL"?

Descrizione "Normale": L'uomo,


indossava una giacca e una cravatta.
Descrizione usando la tecnica del "Show,
don't tell"; L'uomo, sfoggiava un sorriso che
ispirava simpatia. Adrian, era fiero di
indossare la sua giacca blu preferita, con
una cravatta a righe blu e rosse, i colori
della sua squadra di calcio preferita.
Teneva le mani giunte nella zona
dell'addome, come se aspettasse un
complimento da parte mia. Era
semplicemente bellissimo, ed io ne ero
perdutamente innamorata.

Nella prima descrizione, il lettore non è neanche riuscito


a visualizzare mentalmente il volto del protagonista.
Mentre nella seconda, quella del "Show, don't tell", è anche
riuscito ad immaginare il volto, il suo sorriso, la posizione
delle sue mani.
UDITO
Devi sempre ricordarti, che pochissimi luoghi sono
silenziosi, e anche il silenzio fa rumore. Con questa frase,
voglio farti comprendere un concetto essenziale per lo
scrittore, ovvero che riesce a far parlare un personaggio che
in realtà rimane in silenzio. Come riuscirci? Per esempio,
inserendo il rumore di un cane che abbaia oppure un
suono circostante che farà intuire al lettore, che in quel
momento, tale personaggio non parla. Oppure può
descrivere tale silenzio, E' un silenzio improvviso?
Tranquillo?Che crea tensione nei confronti degli altri
personaggi presenti in scena? E' un silenzio, tranquillo? È
un silenzio costante o interrotto da qualche rumore in
lontananza?
Ecco, che il silenzio, nell'immaginazione del lettore, ha
fatto rumore.
Se, invece il protagonista comincia a dialogare con un
altro personaggio, poniti sempre alcune domande:
Con che tono si rivolge all'altro personaggio? E'
minaccioso? Arrabbiato? E' triste o malinconico?
Esprime felicità?
Che volume della voce utilizza di solito? Per esempio,
un personaggio può avere la caratteristica di parlare
abitualmente con un volume di voce troppo elevato,
tanto che i suoi amici si lamentano sempre di questa
sua particolarità.
Il personaggio balbetta? Oppure, si interrompe di
continuo, utilizzando suoni come: Ehm, cioè, ecc..
Tutte queste cose rendono le sequenze dialoghiche molto
interessanti e assolutamente veritiere.

TATTO
E' importante inserire il senso tattile all'interno dei tuoi
romanzi. Il senso del tatto, è spesso dimenticato da alcuni
scrittori, eppure è fondamentale per la riuscita di un
dialogo o di una descrizione. Se il mio personaggio, tocca
un oggetto, dovrò descrivere quali sensazioni proverà. Non
posso limitare quest'azione, ad un semplice:
Marco, toccò il vaso posizionato sul tavolo.
Così facendo, il lettore, immaginerà nella sua mente la
scena descritta, e la troverà assolutamente insignificante.
Mentre, se mettete all'interno delle sensazioni del tatto,
tale frase si trasformerà in:
Marco accarezzò il vaso che conteneva dei bellissimi fiori colorati. Notò subito che
la superficie dell'oggetto era liscia ed estremamente fredda, e notò anche che sul suo
bordo vi era incisa una frase: "Sarò in ogni fiore che tu custodirai in questo vaso".
OLFATTO
Molti scrittori, si limitano a descrivere l'odore di un
determinato profumo. Ma quanti, vi mostreranno la
profumazione del tempo, dell'amore, del sogno,
dell'abbraccio della propria Mamma. Tutto questo è ben
diverso. Che profumo ha il tempo? Che profumo ha un
sogno? Che profumo potrebbe avere la delusione?
"Sentivo un profumo di delusione nelle sue parole".
"Il tempo scorreva così veloce, tanto che non riuscivo a percepire il suo profumo".
"Il sogno era così spaventoso, che anche da sveglio potevo sentirne l'odore
vomitevole".
Questo è sicuramente l'esempio perfetto, per rispondere
alle domande precedenti.
Anche gli ambienti interni ed esterni, hanno degli odori.
La tua camera da letto avrà i suoi odori, diversi dalla tua
cucina nell'ora di pranzo, o dal bagno mentre stai facendo
la doccia. Stessa cosa per i luoghi, un odore di un paesaggio
montano, sarà ben diverso da quello della spiaggia di
Livorno in pieno agosto.
Tutto ha un odore, e il lettore questo deve riuscire a
percepirlo, leggendo il tuo romanzo.
GUSTO
Il più complesso, tra tutti i 5 sensi, è proprio il gusto. Per
uno scrittore, descrivere questa percezione sensoriale è pari
ad un vero rebus. Puoi descrivere il gusto di un
determinato cibo, solo usando le sue caratteristiche: salato,
aspro, morbido, stucchevole, dolce, morbido, liquido ecc,
Oppure, puoi caricare di emozioni le papille gustative del
tuo personaggio. Il tuo protagonista, per esempio,
assaggiando una semplice pasta al sugo, potrebbe ricordare
il sapore della pietanza cucinata da sua nonna, da poco
deceduta. Tale gusto, assume per lei un valore emotivo e un
ricordo piacevole di un infanzia meravigliosa. Tale
protagonista, mentre assaggia la sua porzione di spaghetti,
potrebbe perfino commuoversi mentre deglutisce un
boccone di pasta al sugo.
Con la tecnica del "Show, don't tell me", riuscirete
sicuramente a migliorare le vostre descrizione, e
impararete a mostrare al vostro lettore le scene del vostro
libro, invece di limitarvi a raccontarle in modo
approssimativo.

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