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‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 14i13 hup:/wwwtrax.ivtim_rollins.him 2Ve Qwi Bsc all owl a TimRollins Felix Gonzales-Torres Felix Gonzalez-Torres died in 1996, after a short and brillant career. He is mostly known for his scattered installations of candies, that anyone could take home. Gonzalez-Torres tried to promote the idea of a truly democratic art and itis to his generosity that Trax dedicates the reprint of this interview conducted by his friend and collegue Tim Rollins. © Art Resources Transfer Tre anni fa, nel gennaio del 1996, Felix Gonzalez-Torres moriva di AIDS a New York, dopo una folgorante carriera di artista. Le sue opere pid note sono senz'altro le pile e le accumulazioni di caramelle e stampe, che i visitatori dei musei erano invitati a prelevare, distruggendo 1"opera stessa. In vita Gonzalez- Torres é stato festeggiato con importanti retrospettive, inviti alle biennali giuste e articoli su tutte le riviste specializzate, fino aun toccante coccodrillo in Artforum. Dalla morte peré @ calato una specie di silenzio imbarazzato su di lui e sulla sua opera, che pure aveva affrontato problemi ancora attuali come quelli dell'identita delle culture cosiddette marginali e degli stereotipi con i quali devono fare i conti gli artisti Jatinoamericani. Questa intervista, condotta dal collega Tim Rollins, lo ripropone in tutto il suo acume e in tutta la sua generosita, di cui quei mucchi di caramelle destinati a scomparire sono certo la metafora pit toccante Tim Rollins Da quanto non vai al cinema? Felix Gonzalez-Torres Due annie mezzo. Andavo sempre al cinema con Ross. Oggi ormai @ pit comodo noleggiare i video: mi sono abituato a rivedere le scene pit importanti. Al cinema non puoi urlare al proiezionista: "Ehi, Joe, possiamo rivedere quella scena?" Eppure molti tuoi lavori sono cinematici, vengono dai film o spezzoni. £ i tuoi lavori con Je date mi hanno sempre fatto pensare a dei titoli di coda, mentre le tue accumulazioni assomigliano a una pila di pellicole. E poi ci sono i lavori con le tende. B come se ci fossero dei fantasmi del cinema e dello schermo nelle 3101/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres Jup://www trax ittim_rollins htm tue opere. “Genso che i cinema siano dei luoghi di solitudine: uno dei pochi posti in cui mi trovo a mio agio anche da solo. B tutto buio e ti puol Sedere 11 e guardare un film. Quando mi sono trasferito a New York, andavo un sacco al cinena perché non avevo amici. Era un modo divertente per passare un paio d’ore da solo. E poi allora Crerano ancora un sacco di cinema bellissimi - cinema d’essai - dove potevi vedere tre film di seguito con un paio di dollari. Lo facevo spesso. Era pit che altro una cosa dovuta alla solitudine e agli schermi vuoti. Non @ che mi interessassero certi film, mi piaceva pid che altro il posto. 11 film era una scusa per passare un po’ di tenpo al buio Poi, quando ho incontrato Ross, i cinema hanfo“assunto nuove connotazioni. All’ improvviso il film diventd importante perché era parte del nostro dialogo, del nostro scambic di idee. Molti artisti oggi lavorano secondo due tradizioni ereditate dal XIX secolo. La tradizione realistica, in cui 1’artista riflette cid che accade nella societa - 1a visione. E poi ci sono gli artisti come Courbet che trasgrediscono questa visione e creano dei commenti sociali, progettano qualcosa. A quale tradizione appartieni? Dipende dal giorno della settimana. Io scelgo le posizioni pid diverse. Magari mi sveglio il lunedi con un umore un po’ politico e il martedi mi sento un po’ pid nostalgico e al mercoledi sono diventato un realista. Non credo di potermi limitare a una sola scelta. Non me ne vergogno affatto: prendo qualsiasi posizione mi aiuti a esprimere al meglio cid che sento e provo a proposito di qualche problema. Le strategie formali sono 1i, pronte a essere usate, puoi farne cié che vuoi Quando ho realizzato i primi pezzi con gli schermi vuoti, facevo il cameriere. Tornavo a casa molto tardi la notte e guardavo la televisione per dimenticare i menu del giorno e prima di concentrarmi sulla mia arte. Saltavo da un canale all’altro: c’era un sacco di roba e tutto si riduceva allo stesso, identico livello di insensatezza. Erano tanti franmenti di un enorme spettacolo: le notizie pit terrificanti proprio accanto all’anello pit costoso proprio accanto al personaggio pit alla moda proprio accanto all’olic da cucina. Notizie, eventi, fiction, dati, scandali, bambini affamati, tutti appiattiti sullo stesso livello di inazione, di inutilita storica: un paesaggio oscuro, sterile, privo di senso. Mi sento cosl anemico stasera, 2413 3101/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 3di13 hhup/wow trax iutim_rollins htm deve essere 1a pioggia. c’@ una cosa che ho sempre voluto chiederti: perché hai scelto, anzi perché ti sei ostinato a non prenderti uno studio? Lo vuoi sapere davvero? Si, perché & molto curioso. B come se creassi opere d’arte sul tavolo della sala da pranzo, come se fosse un hobby. # un limite incredibile. Ma allo stesso tempo non hai tutti gli altri inconvenienti di uno studio: gli assistenti, i visitatori e tutto il resto. E hai rinunciato completamente ai problemi di luce e spazio, visto che i1 tuo lavoro é cosi sensibile al luogo @ al contesto in cui é esposto. In sostanza, come crei i tuoi lavori? Mi hai detto che non disegni nemmeno, anche se sono certo che devi disegnare qualche volta. Dovrai pur avere un idea di come sara il tuo prossimo pezzo. Da dove cominei? Non progetto mai i pezzi disegnando. Innanzitutto non mi sono mai piaciuti i disegni degli scultori: sono accademici, prevedibili. Io on seguo alcun percorso prescritte. Faccio qualche disegno, qualche foto, ma queste cose hanno una propria funzione specifica. Non sono schizzi per le sculture, sono disegni che rappresentano un insieme parallelo di idee. La ragione per cui non ho uno studio & che sono piuttosto nevrotico. Anzi credo di essere proprio nevrotico. E se avessi uno studio, sarei completamente paralizzato. La sola idea di avere un posto in cui devo andare per fare qualcosa mi fa cagare addosso. Lo studio @ un ambiente davvero spaventoso. Paura del palcoscenico? Forse. L’unica volta in cui ho avuto uno studio, non ho fatto niente per sei mesi. Che poi non é cosi male: ho risparmiato al mondo un bel po’ di inutili opere d’arte. Ho sempre desiderato uno studio, un posto che sembrasse davvero uno studio d’artista, con tutte le cose al proprio posto: le luci, la musica e gli assistent# come in House and Garden{ Ma non ho mai avuto i soldi, quindi quando ho iniziato ad avere un po! di quattrini, mi sono accorto che non mi serviva affatto uno studio. & stata una specie di vendetta, una vendetta dolce. E oggi sono molto felice di avere preso quella decisione perché cosi devo produrre oggetti tutto il tempo.{ Ma allora, parliamoci chiaro, come decidi I’aspetto di una tua opera? Ad esempio Lover 31/01/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres adi 13 hup:/www.trax.ivtim_rollins.htm Boy: come hai deciso quanto doveva essere 1ungo? Come hai scelto le dimensioni di ciascun pezzo di carta e quale tipo di carta usare e che dimensioni dare? & come hai scelto il colore? E che posizione dargli? Be’, 1'ho avvicinato al muro perché il blu si riflette sulla parete. La carta é azzurra, é carta comune tagliata in fogli da 24 per 24 pollici. Ma come facevi a sapere che avrebbe funzionato? Non lo sapevo. Almeno finché non 1’ho installato. Quando non hai uno studio, sei pronto a correre qualche rischio. Ti cambi le mutande in pubblico. Non ho paura di sbagliare ho paura di preservare i miei errori. Per questo ho distrutto un sacco di lavori: mi piace la sensazione di mandare tutto a puttane, di fare errori colossali. Alcuni artisti riescono a mettere insieme una prova generale nel proprio studio; ma mi sembra troppo facile lavorare cosi. Non so, credo di non avere mai avuto niente da perdere e quindi ho lavorato sempre a modo mio. Ma come fai a sapere che funziona. Devi avere almeno un block notes. Si, a volte prendo qualche appunto. Vedi, che ce 1’hai! Non sara uno schizzo, ma almeno ti scrivi le misure da qualche parte. Devi aver scelto la carta, 1’hai misurata e devi aver detto: "Ecco, questa é 1a dimensione giusta". So che i] tuo lavoro non @ puramente intuitive, né istintivo. Ci sono dei numeri misteriosi che mi piacciono. Spesso mi capitano certe cose, in base a certi numeri: cinque, ventiquattro, dodici. E questi sono i numeri che a volte determinano le dimensioni della carta e delle mie accumulazioni. Un minimalismo mistico? Si @ no. Alcune accumulazioni sono trentadue per ventinove pollici semplicemente perché quella @ la misura della carta. Se poi un pezzo é molto distante da me, allora scelgo numeri come il diciassette, il venticinque e il ventuno, perché questi sono numeri che potrei usare solo per oggetti con i quali non mi trovo a mio agio. Lraltezza invece dipende pit che altro da come stanno quando sono installati in galleria. A volte penso che una decina di pollici andranno 301/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres Sai13 http://www trax ivtim_rollins htm bene ma poi in galleria dieci pollici non bastano, non vanno bene. & allora devo aumentare © diminuire i1 numero dei fogli. Con i nuovi pezzi, le luci, lascio la scelta agli altri: non mi preoccupo del modo in cui verranno installate le luci, mi limito a dire quante lampadine ci devono essere in ciascun pezzo. Ma cosi ti serve tantissimo tempo per 1 installazione? No, di solito faccio tutto in un giorno. Per alcune mostre ti bastano un paio d’ore ed & tutto fatto, me ne vado. & che in realta penso al lavoro e all’installazione per un sacco di tempo. Ci perdo ore e ore di sonno per queste cose. Sono appena tornato da Vienna con le foto della galleria di Peter Pakesch e mi sveglio nel mezzo della notte per scrivere qualche appunto sull’installazione, cosi che quando arrivo alla mostra. Quindi disegni? A volte. Sono cose che finisco dritte nel cestino appena finisce la mostra. Non le metto da parte: non le firmo, non le numero, non ci metto la data. Sono solo cose che mi aiutano a produrre il pezzo definitivo, che 1’unica cosa su cui voglio che si concentri il pubblico. L'idea voyeuristica che qualsiasi cosa faccia un artista sia interessante non mi affascina per niente. E roba per People. Quindi non pensi che gli schizzi siano importanti 0 possano servire agli altri? No, perché non voglio che il pubblico faccia i conti con 1/insicurezza che precede 1a costruzione degli oggetti. c’é un sacco di paura racchiusa negli schizzi. Penso che quando ho iniziato a realizzare le accumulazioni e le pile di fogli stavo ancora cercando di capire walter Benjamin. Ho letto Benjamin quando studiavo al whitney, ma non 1*ho capito subito perché ero troppo giovane. Ero appena uscito dal Pratt Institute dove avevo sprecato quattro anni di vita. Il Pratt Institute @ un posto dove un insegnante ti guarda dritto negli occhi e ti dice senza imbarazzo che devi essere “onesto © sincero nei confronti dello spazio". Pratt @ un posto dove gli insegnanti preservano il proprio posto di lavoro mandando a puttane il cervello dei giovani. Ci sono questi corsi inutili, tipo “spazio, Forma e Forme", stile Bauhaus, ma senza alcun contesto sociale, privi di qualsiasi interesse. Dalla forma radicale al vuoto stilizzato in quattro facili passaggi. 3101/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 64i13 hhups/www.trax.ivtim_rollins.htm Vorrei che mi parlassi un po! di teorie e libri. Entrambi, io e te, veniamo da un mondo in cui i libri venivano guardati con sospetto. Per me @ una cosa gay, almeno dal mio punto di vista. Credo pid che altro che abbia a che vedere con 41 desiderio di un mondo pil grande. Credo che derivi dalla voglia di lavorare con le idee. E ci vuole un certo coraggio per entrare in questo mondo. Ma c’é anche un rischio nella teoria arrivi a un livello di educazione in cui 1a teoria e 1a pratica si equivalgono. Guarda, devo dire che se non avessi letto Benjamin, Fanon, Althusser, Barthes, Foucault, Borges, Mattelart e molti altri, non sarei mai riuscito a fare certe opere, né a raggiungere certe posizioni. Alcune idee e alcuni scritti mi hanno trasmesso 1a liberta di vedere in un certo modo. Queste idee mi hanno condotto nel territorio del piacere e mi hanno insegnato a capire come si costruisce la realta, come il sé @ informato di cultura, come il linguaggio costruisce certe trappole. Mi hanno fatto scorgere alcune crepe nelle grandi narrazioni — crepe in cui si pud esercitare una certa forza. E naturalmente mi hanno fatto capire il significato delle influenze e dei modelli. Ma anche i film mi hanno influenzato molto: i film di Godard, Journeys from Berlin di Yvonne Rainer, ma anche One Way or Another di Sarah Gomez - una lettura fenminista della rivoluzione cubana. Questo film @ molto interessante perché parla del significato dell’ amore durante un particolare momento storico. L’ho visto nella settimana in cui ho visto Hiroshima, Mon Amoir. 2 un grande film sull’amore. No, @ un film che parla del significato e di come i significati dipendano dal contesto. & poi c@ anche 1/influenza di Brecht. Penso che se dovessi ripetere 1’elenco delle mie influenze, comincerei da Brecht. & stato molto importante perché, essendo un artista sudamericano, ci si aspetta da me che sia pazzo, colorato, Ancredibilmente colorato. Dovremmo essere abituati a "sentire", non a pensare. Brecht ha insegnato a mantenere una certa distanza, a lasciare un certo tempo allo spettatore, al pubblico, il tempo di riflettere e pensare. Quando esci dal teatro, non dovresti avere una catarsi, quanto un’esperienza intellettuale, di pensiero. E soprattutto ci ha insegnato ha distruggere il piacere della rappresentazione, della narrazione scorrevole. Questa non é la 31/0114 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 74113, hup:/www.trax.ivtim_rollins him vita: @ solo teatro. Tutto questo mi @ sempre piaciuto: questa non @ la vita; é un’ opera dfarte. Voglio che lo spettatore sia coinvolto intellettualmente, informato, provocato. Ad alcuni non piace. Certo che no, perché sono affezionati alla narrazione. Dagli artisti ci si aspetta che sappiano “sentire", devono essere degli idiot savant. Amtiro gli artisti che infrangono le regole, artisti pronti a dirti quanti soldi sono stati tolti dai programmi per l’aseistenza alle donne incinta. Ciononostante tu non sei né Brecht, né Althusser. Probabilmente ti verrebbe un infarto se ti chiedessi se Dan Flavin é stato un tuo mentore? No, non avrei un infarto. & un gesto eroico e poetico quello di prendere una luce fluorescente ¢ trasformarla in qualcosa che @ pid di una luce, senza nemmeno dipingerla. Ma la mia ammirazione per Flavin si ferma li. Tu perd hai assunto delle strategie costruttiviste e minimaliste e le hai concentrate in un lavoro che industriale quanto quello di Flavin e personale quanto 1a poesia di Emily Dickinson. Si, i miei lavori sono decisamente industriali. Come sono nate le tue accumulazioni di fogli e caranelle? B difficile dirlo Non me lo ricordo, davvero. Le prime pile le ho fatte con i pezzi delle date. Intorno al 1989 tutti lottavano per avere un pezzo di parete. Lo spazio sul pavimento invece era libero, era una zona marginale. E poi volevo restituire allo spettatore e al pubblico qualcosa che non era mai stato veramente mio: un‘esplosione di informazione, che in realta é un‘ implosione di significato. In secondo luogo quando ho iniziato a fare i mucchi di fogli - é stato per la mostra da Andrea Rosen - volevo fare una mostra che sparisse completamente. Era un lavoro sulla sparizione e 1’ apprendimento. Volevo anche attaccare il sistema dell’arte e volevo essere generoso. Volevo che il pubblico potesse conservare il mio lavoro. Era davvero eccitante che qualcuno potesse venire alla mostra e potesse andarsene con un mio lavoro. Freud ha detto che mettiamo in scena le nostre paure per diminuirle. In un certo senso questa generosita - il rifiuto di una forma statica, 310114 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 8i13 ‘hap:/svww trax itim_rollins.htm della scultura monolitica, a vantaggio di una forma fragile, instabile - era un modo per mettere in scena la mia paura di perdere Ross, che scompariva a poco a poco davanti ai miei occhi. Ed @ una sensazione molto strana quando vedi il pubblico che entra in galleria e se ne va con un pezzo di carta che @ tuo. Poi @ un casino quando mostro i miei lavori nei musei perché 1a gente non si aspetta di poter toccare le opere, tantomeno di portarle via. Nel 1991 alla Biennale del Whitney il pubblico i avvicinava alle guardie per chiedere se fosse vero che i pezzi erano da portar via. Invece ho fatto una mostra in una galleria di New York e cera questa artista dell’zast Village che ce L'aveva a morte con il mio lavoro. Non lo sopportava. L'ho vista prendere venti, venticinque foglie e gettarli nel cestino della spazzatura. Sv Penso sia uno degli svantaggi della democrazia. Immagino ci sia un sacco di spazzatura nel lato pid oscuro della democrazia. Ma continuo a preferirla, nonostante i suoi difetti. Ltamore e 1a paura sono due temi centrali nella tua opera. B strano che te ne sia accorto. L’amore ti da una ragione di vita, ma é anche un motivo di panico, si ha sempre paura di perdere quell’ amore. Non @ che abbia lavori diversi: sono solo fronti diversi sui quali lavorare. B come essere un travestito: mi metto abiti diversi a secondo di cid che serve in un dato momento. A volte faccio le mie pile di carta, altre volte lavoro sulle tende, a volte serivo un testo, o una tela, una serie di luci o un pannello pubblicitario. ci sono opre che crescono e cambiano col tempo. c’é un lavoro in cui spedisco al proprietario di tanto in tanto e lui la mette in una scatola. & un’ opera che non deve mai essere esposta. Non so se conosci questo lavoro. No, chi riceve cosa esattamente? La persona che compra la scatola vuota riceve degli oggetti via posta. E dove si compra 1a scatola? Da Andrea Rosen. & un’opera che non deve essere esposta. Mi piace lavorare sulle contraddizioni: creare opere completamente private, quasi segrete; e allo stesso tempo creare lavori pubblici e accessibili. Purtroppo molto arte 31/01/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 9413 ‘hp://vww trax tim_rollins.htm pubblica @ solo arte da paesaggio. 11 fatto che venga piazzata in strada, non trasforma automaticamente un’ opera in lavoro pubblico. Si parla molto del fatto che nel tuo lavoro non ci siano riferimenti diretti alla politica e alla cultura latinoamericana Be’, mi posso scusare dicendo che il mio prossimo lavoro @ una scultura a forma di maracas (Ride). Vedi, @ che io non sono un simbolo facile da usare, non uso i colori giusti; ho degli interessi molto personali Alcune persone cercano di promuovere il multiculturalismo, a patto di esserne gli unici promotori, gli unici direttori del circo. E ti assegnano un ruolo molto preciso e limitato. & come se fossimo in vetrina: noi - 1'Altro — dovremmo inventare solo performance rituali ed esotiche per soddisfare i bisogni della maggioranza. Fortunatamente questa parodia é sempre pid noiosa. A chi spetta il diritto di definire la mia cultura? Non @ solo Borges e Garcia Marquez, @ anche Gertrude Stein e Freud e Guy Debord: sono tutti parte della mia formazione. Il problema @ che non sono mai stato circondato dalle cose che 1a gente identifica con la cultura latinoamericana. Non so come sia un ghetto, non ho mai vissuto nella giungla e non ho mai costruito un altare. Quindi quando la gente dice: "Oh, dovresti fare questo. Dovresti essere cosi", penso sempre si tratti di un senso di colpa. Si aspettano che noi si indossi ancora una bella gonnellina di erba. Non capiscono cosa ci interessa davvero. Non sanno nulla delle nostre esperienze, di quanto siamo ibridi. Sono rimasti alle immagini del National Geographic del 1950. £ questi pregiudizi si fondano sull’ignoranza e sulla condiscendenza. Eppure anche tu sei coinvolto nel sistema del profitto. Compri un centinaio di dollari di carta, ci stampi sopra qualcosa e la rivendi a un migliaio di dollari, perché @ diventata arte. E anche se tutti hanno il diritto di prendersi uno dei tuoi fogli, prima o poi ci sara un collezionista che comprera 1’ intera pila di carta e se la portera a casa dove solo gli ospiti di riguardo avranno il diritto di prendersi un foglio. I meccanismi del mercato trasformano l’arte in novita. Cosa pensi di queste contraddizioni? Per quanto mi riguarda, credo che sia giusto appartenere al mercato. Tutti si aspettano che io lavori negli spazi alternativi: sarebbe normale, naturale; ma @ pit pericoloso che ci 31/01/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 1odi 13, hhup:/wwwtrax iutim_rollins htm sia gente come me nel mercato, in particolare se pensi che @ una montagna di carta che non ho quasi toccato. Queste contraddizioni sono cariche di senso Da dove viene 1a tua conoscenza del lavoro manuale? Dai piatti di spaghetti che ho servito quando facevo il cameriere. L’ idea contraddittoria di assumere delle persone per fare il lavoro manuale deriva dal desiderio di mantenere una certa salutare distanza dall’opra. Voglio sole forzare i limiti. Mi piace quando la gente dice: "Ehi, sono solo dei pezzi di carta, delle semplici lampadine". Mi piace pensare a me stesso come un infiltrato. Ho sempre voluto essere una spia. Voglio che le mie opere sembrino qualcos’altro, qualcosa di non artistico, eppure qualcosa di bello. Non mi piace il contrasto, 1/opposizione, perché Lfopposizione si schiera sempre a favore di una posizione: "Rafforzati le braccia contro di me" Invece se sei una spia, se fai il doppio gioco, se stai nel sistema, sei la persona pid pericolosa perché appartieni al sistema ed & impossibile definirti. Sei una persona molto politica, eppure 1a forma ti preoccupa molto. $i, adoro le questioni formali perché hanno sempre un significato molto preciso. La forma deriva il proprio significato dal momento storico. L’esercizio minimalista dell’ oggetto puro e pulito é solo un modo come un altro per affrontare la forma. Carl Andre ha detto: "Le mie sculture sono masse © il loro soggetto @ la materia". Ma dopo vent’ anni di pensiero fenminista, abbiamo finalmente capito che "guardare" non significa semplicemente "guardare", che 1a vista é investita di identita, di problemi di genere, di status economico, di razza e di gusti sessuali. 11 vedere @ investito di molti altri testi. Le sculture minimaliste non sono mai state delle pure e semplici "strutture primarie": erano strutture avvolte in strati molteplici di senso. Dire che questi oggetti sono solo masse & come dire che l’estetica non é politica. Ma provate a farvi qualche domanda per descrivere l’estetica: Lrestetica di chi? Di quale momento storico? E in quali circostanze? Per quali fini? che ci crediate o no, io mi interesso di problemi formali, si, @ qualcuno come me - 1/Altro - pud affrontare problemi formali. Non @ un territorio riservato all’uomo bianco. Mi dispiace, ragazzi. 31/01/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres 1di3 hutp:/www.trax.ivtim_sollins.him Qual é 1a funzione della duplicazione e della ripetizione del tuo lavoro? Le pile di carta o le montagne di caramelle che, attraverso J/accumulazione, compongono un pezz0 sono forme interne; ma allo stesso tempo ciascun foglio, ciascuna caramella esiste come un pezzo a sé. Tutti questi lavori sono indistruttibili, perché possono essere duplicati all’ infinito. Esisteranno sempre perché in realta non esistono, o perché non devono esistere sempre. Sono creati per le mostre, 0 a volte sono creati in luoghi diversi contemporaneamente. Non esiste un originale, ma solo un certificato di originalita. Cerco di alterare il sistema di distribuzione di un’ idea attraverso la pratica artistica; ed @ quindi imperativo che 1’ opera investighi anche nuove nozioni di allestimento, produzione e originalita. E per quanto riguarda i contesti diversi, si tratta di una questione piuttosto complessa che deve essere agganciata a un esempio specifico. Come sappiamo, il contesto attribuisce il senso agli oggetti. I1 linguaggio delle mie opere dipende, in gran parte, dal fatto che sono esposti e letti in contesti artistici: gallerie, arte e giornali. Le tue opere sono una metafora della relazione tra 1/individuo e la folla? Forse, tra il pubblico e il privato, tra il personale ¢ il sociale, tra la paura della perdita e 1a gioia dell’amore, del cambiamento, della crescita, del diventare di pid sempre di pid, ma anche della paura di perdere se stessi a poco a poco di dover rinascere a poco a poco, ‘A volte penso a me stesso come una specie di regista teatrale che cerca di trasmettere certe idee reinterpretando la divisione dei ruoli: pubblico, regista, autore. Quindi la tua domanda in realta @ pit complessa di quanto pensassi, perché un pezzo di carta non costituisce 1’opera in sé, eppure & un’ opera; ma allo stesso tempo non lo @ perché non c’é un vero pezzo, solo un’altezza ideale di copie infinite. Come sai, queste pile di carta sono composte da copie infinite o da stampe prodotte in massa. Ma in un certo senso ogni singolo pezzo acquista delle nuove valenze in base alla sua destinazione, che dipende sclo dalla persona che lo sceglie. 31/01/14 13:14 ‘TRAX - Tim Rollins - Felix Gonzales-Torres ‘htp//wwwtrax itim_sollins htm ihe se amo il processo pit che il prodotto finale. Ma devi accettare le regole del. Per anni ho aspettato la rivoluzione, che non @ mai arrivata. Non voglic pldauna Credi che realizzare un’opera d’arte sia una dichiarazione di fede? Che voglia dire credere all’esistenza di un significato? £ al limite che limplichi il riconoscimento della presenza, dell’esistenza di Dio? Liberiamoci subito dell’ idea di dio. Penso che sia solo un modo per accettare qualsiasi situazione come naturale e inevitabile. Una volta che caplamo che non esiste dio, che non cfé l’aldila, allora la vita diventa un/asserzione molto precisa, positiva. Devi assumerti la responsabilita di rendere la vita migliore. Quindi qual @ il ruolo dell’arte? E perché dovrebbe interessare? Ma anche per il pubblico? Non ho mai conosciuto un‘artista che amasse il proprio pubblico quanto tes Tutto comincia dal modo in cui ami cié che hai in casa. Non puoi uscire a predicare se la tua casa non @ in ordine: pon puoi predicare un fame, sono stato tradito, ero felice, ero triste, mi sono innamorato, ho avuto paura, ho avuto tante ‘speranze, ho avuto un’idea, avevo un buon fine, ecco perché faccio arte. 12413 31/01/14 13:14

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