Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
HECA RHACV SINA
MILAN REŠETAR
bvanská knihovna
VANSKÁ KNIHOVNA
* 3186187447 "
1301E.
AC
36558
CHILLA
serva al presente.
Horat. de A. P.
opuscolo che presento al Cortese Lettore , contiene una
breve descrizione del già stato della ex Repubblica di Ragusa , e
di quanto attualmente vi si conserva .
In origine questo piccolo Stato si limitava a poche miglia di
circonferenza, e gradatamente coll' andar de ’ secoli si è dilatato
mediante donazioni ed acquisti, che in diverse epoche vi fece quel
Governo , per modo che negli ultimi tempi si estendeva per la
lungbezza di 120 miglia da Klek in ponente presso la Narenta
fino a Suttorina in Levante presso Castelnuovo di Cattaro, e due
lingue di terra nei detti punti appartenenti alla Potenza Ottomana ,
lo separavano dai possedimenti Veneti nella Dalmazia , come fu
stabilito all'articolo IX . del Trattato di Passarovitz già dai Let
tori conosciuto.
SIT , al presente.
Sabloncello.
Sabioncello però si distingue per uno speciale vestiario delle donne, che
dona molto alla loro per lo più naturale bellezza, ed ha molte famiglie bene
stanti in conseguenza de' guadagni che sempre hanno saputo quelle genti pro
curarsi colla navigazione a lungo corso.
Gli uomini di quel Circondario quasi tutti, se si eccettuino i veechi ed i
ragazzi, sono continuamente in viaggio , e perciò si vede le donne occupate
nei lavori i più interessanti sia domestici, sia di campagna.
A Orebichi di Sabioncello, che, attraverso del canale resta a brevissima
distanza dalla città di Curzola, vi era una volta la residenza di un Conte, che
in nome della Repubblica amministrava la giustizia in I.ma Istanza indi sotto
il Governo Francese di un Giudice di Pace, e presentemente vi si trova un
Giudizio distrettuale, che comprende tutta la penisola nella sua giurisdizione
civile fino al confine di Stagno, essendo dipendente in quanto al politico dal
Capitanato Distrettuale di Curzola.
- 8 -
Primorie.
Stagao .
Saline di Stagno .
Slano .
Slano nell'anno 1400 al 1500 era considerato come una piccola città
pel suo commercio marittimo.
Le famiglie Ohmuchievich - Iveglia (ora da più anni estinte ) dopo la per
dita dei loro feudi nella Bossina, si erano ritirate e stabilite a Slano, dove pos
sedevano molti beni , e grossi bastimenti, formando il decoro di quel paese fi
no a tempi recentissimi .
" Il matrimonio di Jella Ohmuchievich con Pietro ultimo figlio di Alessio
Comneno Imperatore di Trebisonda ne fissò pure un' epoca gloriosa.,,
“ Ed i Padri Alberto Regnich , Domenico Andriassevich , e Benedetto Or
sini, uomini di gran talento e dottrina, fatti Vescovi nel mentre erano alla di
rezione del Convento di Slano, fecero vedere, che nulla vi mancava anche per
rapporto alla coltura . (Ex Append. Tom . II. Luccari Lib . XIII .)
Slano presentemente è ridotto a semplice villaggio, poco popolato, e di
sperso. Ciò non di meno è molto curata la coltivazione delle viti, degli olivi,
e delle biade, locchè unito alla pesca , erbaggi ecc. somministra agli abi
tanti il mezzo per sostenersi per la maggior parte dell'anno, contribuendovi
nel resto il commercio non poco accarezzato da quella industriosa popola
zione.
A ’ tempi della Repubblica vi risiedeva un Conte per l'amministrazione
della giustizia , sotto la Reggenza Francese un Giudice di Pace , e sotto l'at
tuale Governo Austriaco fino a pochi anni addietro, una Pretura di II. classe,
di cui presentemente il Capo - luogo è la prementovata Città di Stagno, qual
punto più centrico per tutto il Distretto, con la denominazioue di Giudizio Di
strettuale per la parte civile, dipendendo nel resto dal Capitanato Distrettuale
residente nella Città di Ragusa.
- 10
Smokovglie.
Passato Maikovi, villaggio sovrastante a Slano, per una strada regia lar
ga e ben conservata , ci troviamo a Barsecine, Cannosa, e Valdinoce , villaggi
distanti l'uno dall'altro un miglio a due soltanto siti sulla strada stessa, am
mirando case di bella costruzione , nella maggior parte con giardini, indi al
l ' intorno vignelli, olivelti, ed alberi fruttiferi, bellissimi, ed in ottima coltura
agraria.
Conviene però soffermarsi di passaggio a Cannosa per esaminare i se
colari Platani di sorprendente straordinaria grandezza e circonferenza, aventi a
lato un ruscello di acqua perenne , i quali richiamano bene spesso la curio
sità de' forestieri. *)
Mali .
Malfi è un porto, cinto da tre lati di alte montagne, che forma una bel
la valle, abbastanza popolata. e ricoperta da tutti i detti tre lati di ulivi, vi
gne, ed alberi fruttiferi ; spazioso e capace di contenere molte navi ; con ca
se all' intorno appartenenti a quella popolazione ; e casini con giardini di ra
gione di proprietari della città .
Da tutti i prementovati villaggi di Barsecine, Cannosa, Valdinoce, e Malfi
chi non volesse percorrerli per terra, trova facilmente barche per ridursi per
mare costeggiando la spiaggia fino a Gravosa .
Ma trovandoci in questo punto , stà bene, prima di proseguire avanti, di
recarci a visitare le adiacenti isole, che formavano parte dello Stato di Ra
gusa .
Giuppana .
possa esservi stata di femmine colpite dalla disgrazia, e che abbia sofferto
gravi danni l'Isola nella diminuzione de' guadagni, che dalla marina le deri
vavano. (Luccari Lib . 4, ed App. Lib. I. ) .
Nella Chiesa parrocchiale sita sul Colle denominato sciugn , ed in cui
conservasi ancora sebbene in istato di deperimento , dopo tanti secoli, un a
sciugamano, regalato a Prazzato da Carlo V, dietro di lui apposita richiesta, è
degno di essere veduto l' Altare maggiore dedicato alla B. Vergine Maria .
Un gruppo di 12 statue rappresentanti i XII.Apostoli, che accompagnano con
occhio estatico Nostra Signora , che viene assunta in Cielo , è formato di un
pezzo solo di legno in maniera elegantissima , e dicesi che appartenesse alla
Regia Cappella di Londra. *) ( Append. Lib. I.)
celebrava una Messa novella. Era Lodovico, che pronunziati i voti offriva
a Dio il suo primo Sacrifizio. 1)
Calamotta .
Meleda .
Prima di fare ritorno alla terraferma, vediamo anche le altre Isole che
appartenevano allo Stato di Ragusa.
Tutti gli antichi e moderni geografi ci parlano di Meleda, comprenden
dola fra le più grandi Isole della Dalmazia .
Dessa figlio di Oroscio Duca di Chelmo (o Herzegovina) vivendo in mol
ta amicizia coi Ragusei, regalo nell'anno 1151 ai monaci Benedettini questa
Isola con tutte le sue rendite, sottomettendola però all' alto dominio della Re
pubblica, come risulta da apposito relativo documento. (Resti Stor. ined.,
e Proleg. Cervae.)
Nella ben ragionata opera dell' Abate Ignazio Giorgi Monaco Melitense, è
dimostrato, che S. Paolo abbia naufragato presso questa Isola, benchè altri
pretendono invece, che ciò fosse avvenuto presso Malta.
Meleda è sita verso Ponente di Ragusa e presenta la lunghezza di 30
miglia , e la larghezza di 4 soltanto.
Aveva anticamente una città, che sull' autorità di Polibio, si chiamava
Melitussa, e gli abitanti attuali mostrano tuttora il luogo, e le rovine , quasi
sepolte, presso Babinopoglie. - ( Append. Lib . I. )
La Storia racconta , che Agesilao Nazarbeo nobile della Cicilia fosse sta
to in questa Isola relegato dall' Imperatore Romano Settimio Severo . Si veg
gono anche oggidi i rimasugli del suo Palazzo situato nel più bel porto, che
prese indi il nome di Porto Palazzo.
E tradizione riportata anche da più Storici. che Agesilao avesse manda
to da Meleda a Roma un ramo di Pino sud' un'estremità del quale vi era un
nido d' uccelli, e sull' altra un gruppo di ostriche ed altre frutta marine pen
17
denti , e che avesse ricevuto molte congratulazioni perchè il luogo del suo e
silio si presentava cosi delizioso ; e perciò fosse stato richiamato in patria.
Il Lago di Meleda , in cui dal mare si entra per un piccolo stretto , è
tutto circoncato di alberi, ed abbonda di pesci di ogni specie .
Sopra uno scoglietto di questo Lago i Monaci Benedettini fabbricarono
una Chiesa con Monastero, il quale in seguito dava alla loro Congregazione
il nome di Melitense.
Dopo la sopressione di quell' ordine , il possesso era passato nei Padri
delle Scuole pie a compenso della pubblica istruzione che davano alla gioven
tù nel loro Collegio a Ragusa ; ed in scguito lo ebbero per un eguale titolo i
RR . Padri Gesuiti; ma siccome fra non guari cessa dal magistero di Ragu
sa anche l'ordine di S. Ignazio, cosi tutta quella proprietà immobile è data
in amministrazione del c. r. Demanio, colla sostituzione di Professori Laici, al
lo stipendio de' quali sarà provveduto dal Governo.
Nella Chiesa di questo Monastero di Meleda vi ha un'Immagine della
B. V. Maria di uno dei più accreditati pennelli, ed era visitata con grande con
corso dagli Slavi, dai Dalmati, e dai Ragusei.
Essendovisi recata anche la Regina della Bossina Catterina moglie del
Re Tommaso Cristich con un figlio dodicenne, questi vi si ammal ) e mori. –
Fu sepolto nella detta Chiesa, e sull' elegante deposito si legge : Hic jacet fi
lius Tomae Regis Bossinae, Joura
Oltre il porto Palazzo vi si trovano i porti di Saplunara, Camera, Pro
sciura, e Krixinzi, tutti capacissimi e sicuri.
Abbonda di pesce , legna da fuoco, formaggio, olio, e vino tutta l'Isola
in generale.
Appiano lodava la potenza marittima dei Meledani di una volta, ed espo
neva , che nella spedizione contro la Dalmazia non furono vinti da Cesare Au
gusto, se non se, con grande apparato di guerra , perchè la loro flotta infesta
va i mari vicini. ( Append. Lib. I.)
“ Racconta pure Pietro Bizzaro ( Lib. 2.), che dopo la presa di Cipro i
barbari Capitani della flotta turca Vluciale e Caracossio, avendo assediata Cur
zola, 25 Meledani la difesero coi Curzolani, cosi bene, che al primo sorgere
del vento borreale dovettero i barbari allontanarsi.
Dimostrarono essi un eguale coraggio sotto i Narentani, ed i Duchi di
Chelmo.
Del resto Meleda presentemente non ha più di 6 villaggi, dei quali il
principale è Babinopoglie.
Ne' tempi andatiil Governo Repubblicano annualmente mandava un no
bile col titolo di Conte, il quale presiedendo a quattro Isolani, vi giudicava in
I. Istanza, restando luogo all'appello presso i Magistrati di Ragusa.
Avevano i Meledani un proprio Statuto approvato dal Senato, e questo
serviva di base ai giudicati. - Sotto il Reggime Francese vi risiedeva un
Giudice di pace, e sotto l'attuale dominazione Austriaca una Pretura di III.
Classe, la quale però da molti anni addietro essendo stata soppressa, Mele
da è rimasta sotto un semplice Podestà Comunale, ed annessa al Distretto
giudiziario di Stagno.
18
Lagosta .
i
Questa fù assai nota agli antichi Greci, i quali la chiamavano Ladeston .
Dal Re Stefano era detta Ladesta, e dalle tavole Teodosiane Ladestris.
0 Augusta .
Il di lei nome attuale è Lastovo in lingua slava, e Lagosta nell'ita
liana .
È lontana da Ragusa 100 miglia circa , ha 30 miglia di circonferenza; ed
abbonda di vino, olio, grano, pesca, e di tutte le qualità di frutta .
Gli abitanti erano ritenuti una volta feroci e robusti, e le donne altres
si gagliarde e atte alla fatica . Al presente sono anche essi come tutta la
rimanente popolazione di Ragusa.
La figura di Lagosta è quasi rotonda, ed è distante dal continente della
Narenta 25 miglia soltanto, 30 da Meleda, e 12 dalla parte australe di Curzola.
Ha intorno a sè 30 Isolette, alcune delle quali col circuito di due
miglia , e sono situate in maniera, che formano un porto quasi continuato .
Il porto di S. Pietro è il più riguardevole. Rivolto esso all' occidente, è
largo un miglio circa, s' interna obliquamente nell'Isola per uno spazio assai
considerevole, e diffeso da un ' Isoletta che stà dirimpetto al suo ingresso, è si
curissimo in tutti i tempi.
L'Isola abbonda nell'interno di spaziosi e fecondi piani . ed è circondata
da precipitose montagne a guisa di alte mura.
Ha una grotta, che desta meraviglia a chi la visita, per i molteplici scher
zi della natura .
I Lagostani si distinguevano nella pesca del corallo, ma presentemente
è del tutto abbandonata .
E certo , che anticamente avevano una ben fortificata Città, di cui parla
Porfirogenito, e la quale esisteva ancora nell' anno 997 ..
Fù essa distrutta allorchè essi essendo soggetti ai Duchi di Chelmo, fe
cero una gagliarda resistenza a Pietro Orseolo Doge di Venezia . Andrea Dandolo,
scrittore Veneto, parlando di questo fatto , dice :
" Dux itaque pietatis amator, Vicos conservare instituens, Civitatem tantum
devastare praecepit.,
Avevano poscia i Lagostani riedificato una fortezza, ma fù nuovamente
distrutta, perchè lusingandosi essi di potersi con quella difendere, avevano
tentato di ribellarsi alla Repubblica di Ragusa ; ed il Senato dietro urgente
avveduta partecipazione del Conte di Lagosta Marino Zamagna, ha dovuto con
una forte spedizione di Gallere, ed armati, sottometterli all'ubbidienza pri
miera .
Questa Lagosta a' tempi della Repubblica aveva un proprio Statuto ap
provato dal Senato, ed un Consigtio composto di 20 capi delle famiglie prin
cipali.
La giustizia in 1.a Istanza era amministrata da un conte con alcuni
Giudici assistenti.
Il Conte era uno dei nobili del maggiore Consiglio di Ragusa, che veniva
19
Sooglio di Daxa.
Ombla.
Gionchetto.
gusa, che per sette anni continui aveva bersagliato, e fece regalo di Gion
chetto, ( coĪlassenso anche della moglie Jacquinta ) ai Monaci Benedettini
di Lacroma verso l'obbligo di continuamente pregare Dio ad espiazione
de' suoi peccati per le ingiustizie che aveva commesse, e per le devasta
zioni arrecate allo stato di Ragusa.
La Repubblica indi demolita e rasata la Torre di Bodino , vi fece
eriggere una Chiesa dedicata a S. Nicolo , che è quella appunto, che at
tualmente esiste dietro l'edifizio della Dogana, ed alla quale per voto es
pressamente stabilito , vi accedeva il Principe Rettore col Senato in ogni
anno, nel giorno di Pasqua.
( Luccari, Resti, Cerva Appendini).
La Valle di Gionchetto è fertile , ben coltivata, e richissima di acque
vive , le quali per mezzo di appositi canali sono condotte alla città , e ser
vono ad uso della popolazione, nelle diverse ivi costruite fontane, come
successivamente vedremo.
Gravosa.
Prosegui a mo.
Soffermiamoci però alla metà della strada, ossia al punto il più ele
vato conosciuto sotto la denominazione di Boninovo, ove attualmente sorge
una piccola ma elegante Chiesa con Cimitero di rito Greco non unito ; per
osservare le piú belle scene della natura .
Là vedi nel fondo, Gravosa, rimastaci indietro ; dalla parte sinistra
l'acquedotto coi suoi casini ombreggiati da lunga serie di verdeggianti al
beri, dalla destra il mare Adriatico , e l' Orizzonte, che in un vacuo, alla
nostra vista interminabile, ci nasconde i monti della Pnglia ; in Levante la
città di Ragusa cinta d'inespugnabili alte mura e fortezze, opera di dis
pendii, e strattegiche conoscenze, e senno dei nostri antenati ; e dominata
in Tramontana dal grande Forte Imperiale sul monte S. Sergio ; e più in
là ed alla distanza di 6 miglia Ragusa Vecchia, l' antica Epidauro.
E qui alla B. Vergine delle Grazie, cui un apposito Santuario dalla
divozione de' Ragusei, in queste vicinanze dalla parte destra, fú eretto ne'
secoli decorsi, e che ora si presenta alla nostra vista, un'umile preghiera
innalziamo supplichevoli .
Nè si dimentichi un ' altra al Protettore della nostra patria S. Biagio,
a cui sull' adiacente monte Gorizza, che poco lungi vediamo, fú eretta pure
ne ' secoli andati, e nell'attuale ricostruita una Chiesetta, da piissimi Nazionali.
Borgo Pille .
Ma eccoci già internati nel Borgo Pille ; eccoci fra belli edifizj, casini, e
giardini di vecchia e recentissima costruzione, fiancheggiati da annosi alberi, e
nel mezzo la strada reggia, che conduce alle porte della città .
(* ). É ben notorio, che nell ' anno 1806 occupata Ragusa dalle truppe fran
cesi per proseguire indi , come dicevano, per Cattaro onde espellere i Russi che
la tenevano per conto proprio, questi ultimi ritenendo che i Ragusci spontanea
mente avessero aderito alla loro stabile dimora , assediarono Ragusa per mare e
per terra, assistiti da alcune migliaja di Montenegrini, i quali approffittando della
circostanza, distrussero le campagne, asportarono quanto vi era nelle case, e die
dero fuoco ai casini ed edifici dei Borghi, di Gravosa, di Breno , ed in parte di
Ombla , e di Canali, recando così un danno alla Nazione per l'importo di tredeci
millioni , sessantanove milla, e novantanove franchi, stimato per ordine di Napo
leone I, come risulta da apposita lettera del Viceré d'Italia Eugenio , diretta al
Senato , cd ora nel suo originale conservata presso il Municipio di Ragusa , colla
quale pronietteva il compenso ; somma questa, che fù indi per Trattato diguerra
risarcita dalla Russia alla Francia, e da questa ultima rifusa all ’ Austria dopo la
di lei occupazione della Dalmazia, e dello Stato di Ragusa.
- 24
E qui un' altra breve sosta alla grandiosa, ben servita, e molto frequen
tata Bottega di Caffè sita dal lato destro fra verdeggianti ombrose piante, con
uno spazioso piazzale davanti, ed in mezzo una fontana di acqua viva in ogni
tempo zampillante.
Questo è il punto di quasi generale riunione, e specialmente ne' giorni
festivi il concorso offre allo sguardo di chi vi passa, e vi si trattiene, una pia
cevole sensazione sia per gli andirivieni dei passeggianti, sia per la fermata
della classe intelligente presso la bottega, ove la Banda alterna graziosissimi
concenti, e fà per quelle ore di passatempo dimenticare ogni altra men che
piacevole cura .
Piazza Stradone .
Borgo Plocce .
Ma non val proseguire oltre, senza prima fermarci nella piccola si ma una
volta rinomata Ragusa, e fra le di Lei attuali squallide e silenziose contrade ri
vangare le gloriose memorie del suo passato .
Città di Ragusa ,
Ragusa, come è noto, è sorta fin dall' anno 568 circa, sopra uno scoglio
dirupato avente il nome di Lavve, che in greco corrisponde a precipizio, ed in
di ha assunto quello di Dubrovnik in lingua slava, dalla Dubrava ossia Selva
di alberi, che le sovrastavano.
Fu poco a poco dilatata e circondata di grosse mura e fortezze degne di
ammirazione.
La popolarono gli abitanti di Epidauro, e di Salona dopo la distruzione
delle loro antiche grandi città e Colonie Romane, ed indi attratti dalla sicurezza
25
spesi per erigerla 14,000 Ducati d'oro . - II fuoco nel 1706 l' aveva
distrutta, ma nell' anno 1715 fù ridonata al Divino Culto a spese della
Repubblica.
c ) Quella dei PP. Gesuiti coll' annessovi grande Collegio, e coll' imponente
Scalinata per cui si ascende ; che sono stati costruiti da principio in minore
estensione fin dall' anno 1628 a spese di Marino Gondola , e poscia nel
l' anno 1684 ampliati, e ridotti a Collegio come si trovano al presente.
d ) Il Convento e la Chiesa di PP. Minori Osservanti , mantenuta con parti
colare decenza, ed uffiziata con non minore decoro e premura per parte
di quella benemerita Religiosa famiglia .
Questi furono fabbricati nell'anno 1317 per ordine del senato ed
a spese dello Stato , in sostituzione di quelli , che esistevano alle Pille na
Jamminam (ove è l'attuale Piazza Clauzel,) e che furono fatti demolire
dietro autorizzazione della Santa Sede, perchè servivano di asilo ai ne
mici durante la Guerra con Urosc Rè di Rascia .
e ) La Chiesa ed il Convento de PP. Domenicani, che rimontano all' epoca
del 1225 , ossia al tempo da cui data l'istituzione dell'Ordine di S. Do
menico a Ragusa, risultando dalle Cronache antiche, che passando allo
ra per questa città alquanti Padri di quell'Ordine religioso per recarsi
in Palestina, dal Monsignor Arcivescovo, dai Signori , e dal popolo fos
sero stati uffizziati di farvi sosta, e deffinitivamente trattenuti .
E questo Convento, come quello de' PP. Minori osservanti, perchè
costruito fuori delle Mura, servendo di concentramento talvolta ai Nemi
ci, gli sono state anteposte nuove mura fortificatorie, invece di demolir
lo : ed è rimasto per conseguenza dentro il circuito murato della Città .
Ambedue queste Chiese d e hanno pure un deposito nom insigni
ficante di Reliquie de ' Santi, riccamente rivestite di oro ed argento, e dai
Padri conservate, e gelosamente custodite. --- ( Proleg. Cero . )
O E finalmente il Convento e Chiesa di S. Chiara con ampio Giardino,
fabbricato con particolare cura, e capace il primo di contenere 70 Reli
giose ; e ciò nell'anno 1290 , precisamente dove esisteva la prima chie
sa di S. Biagio presso le porte del borgo Pille .
Colla soppressione dell'Ordine Monacale a tempi della Dominazio
ne francese, fu questo Convento convertito in Arsenale Militare, al qual u
so serve anche al presente.
g ) Nè sfugga all'osservazione anche la piccola ed elegante Chiesa del San
to Salvatore ( Spas.) esistente presso il Convento de' PP. Minori Os
servanti, fatta costruire per voto del senato all'occasione di un grande
terremoto avveratosi nell'anno 1520, coll'obbligo alle piú delicate Ma
trone, di ajutarla col personale trasporto delle pietre occorrenti; e non
sarà difficile di ritrovarla dall' Iscrizione latina, che si vede scolpita so
pra le porte d'ingresso, e cosi suona.
II.
Quæ sunt Cesaris Cesari, quæ Sunt Dei, Deo – ed indi sull'arco,
che sovrastava alle pubbliche billancie :
- Fallere nostra vetant, el falli pondera, meque Pondero dum merces,
ponderat ipse Deus.
III.
IV .
Del Palazzo Rettorale (ora Uffizio ed abitazione del Capo politico Dis
trettuale ) di massiccia architettura, eretto sopra vôlte sostenute da colonne,
alcune delle quali appartenevano al Tempio d'Esculapio in Epidauro, ed indi
dopo la distruzione di quell'antica Città trasportate ed impiegate nella costru
zione del detto Palazzo.
Nè si creda che l'attuale sia stata la di lui originaria altezza. Un
secondo piano, oltre la soffitta, vi esisteva ancora , ma nel grande terremoto
suaccennato, che ai 6 Aprile 1667, ha distrutto Ragusa, e fatto perire sotto
le rovine migliaja di persone di ogni sesso e ceto, compresovi il Principe Ret
tore colla sua famiglia, dovette soggiacere alla scossa generale, ed in parte
rovinare anch'esso ; né la prudenza de ' Governanti credette a proposito di
nuovamente alla prima altezza innalzarlo, lasciandolo sussistere, come attual
mente si conserva .
V.
VI .
VII .
-
29
VIT .
IX .
XX.
Pochi anni prima che soccombesse Ragusa per opera de Francesi, vit
tima de ' grandi sconvolgimenti, che scossero l'Europa , il conte Zanovich cosi
ne parlava :
N. X
Ciò farebbe vedere, che non fosse quella stata eretta nei primordii di
Ragusa, nè quando come dice Porfirogenito Salona transiit Ragusium , ne
indizio di Metropolitica giurisdizione, nè istituita in onore speciale di Orlando,
ma sibbene in onore di Dio, e del Santo Protettore di Ragusa, e per servire
di base all' asta su cui sventolava la Bandiera Nazionale, sapendosi, che nel
piantare le fondamenta di qualunque pubblico fabbricato o monumento, sem
pre si usava, e si usa a Ragusa, ed altrove di deporvi un' Iscrizione in
metallo piú o meno nobile, che dinoti l' epoca e la causa, che ha indotto
a quella fabbrica, a quell'erezione ecc. È se fosse stato diversamente la
lamina ritrovata avrebbe accennato o al Foro Romano, o al merito di Or
lando.
Che che ne sia però, mi corre l'obbligo ancora di rispondere al que
sito avvanzatomi dal Lettore, sul finale destino di quel patrio ad ogni mo
do antichissimo monumento ; ed io con dolore devo accennargli, ripetendo
le parole di qualche Patriota scrittore “ che ora giace in un cantone del
una
16" l'atrio del Palazzo Capitanale, colla faccia rivolta al muro, attendendo
mano pietosa, che dopo più di 40 anni , lo sollevi dall'obblio a cui fù
condannato . 72
Costituzione patria .
La Città di Ragusa alla venuta de' Francesi nell' anno 1806 era an
cora la sede di un Governo libero , in origine denominatasi Comune, ed
indi Repubblica, nome quest' ultimo attribuitole prima di tutti dai Romani
Pontefici fin dall' anno 754, e seguitato poi in generale dalle altre potenze.
Alla di lei testa vi era un Rettore , che però nel Consiglio non aveva
che un voto al par di qualunque altro patrizio, e durante al di Lui reg
gime, che da principio si estendeva a 6 mesi, ed indi ad un, mese sol
tanto, risiedeva nel Palazzo Rettorale e poteva giudicare di piccole somme
dipendenti da debiti personali, e simili.
Un Senato di 45 Senatori, un consiglio minore di 7 Senatori, ed
33
un altro generale, che constava di tutli i nobili i quali avevano già com
pito l'età di anni 18, diriggevano la somma degli affari dello Stato ; e
questi ultimi erano prescelti di anno in anno all'amministrazione della
giustizia in 1.a Istanza nel foraneo.
Inoltre nella Città vi sedevano i Giudici sotto la denominazione di
Consoli al civile, ed al criminale, i Provveditori, i Tesorieri, ed altri Magistra
ti, che sostenevano i diritti di pubblico, e di privato interesse .
Il ceto de' Cittadini cuopriva le cariche secondarie, cioè di Grande Se
gretario , di Vice Segretarii, di Notaj, di Coadjutori ecc. ed il rimanente del
la popolazione era occupato nella marina, nel commercio, nelle professioni ed
arti; nell'agricoltura, facendo fiorire l'amata patria, e rendendola di esempio
presso le estere nazioni.
Presentemente vi ha un Capitanato distrettuale per la parte politico -am
ministrativa che comprende nella sua giurisdizione, giusta il nuovo organismo,
anche i Distretti di Ragusa vecchia, e di Stagno , un Tribunale di I.a Istanza
qual Corte di Giustizia per le differenze civili e criminali ; una Pretura urba
na , ossia Giudizio delegato per gli affari giudiziarii di minore importanza, una
Podestaria Comunale ovvero Municipio, un' Intendenza delle finanze, una Do
gana principale; un Uffizio di porto, é Sanità, ed altri Ufficii secondarii, tra i
quali meritano particolare menzione quelli dell'amministrazione delle opere Pie,
de' civici Ospitali per gli ammalati, per i poveri, e per i trovatelli ; de' Laz
zaretti già prima nominati, della Congregazione de' Preti per i Sacerdoti im
potenti e defficienti, del c . r . Ginnasio coll' Istituto filosofico, delle Scuole reali,
e normali, e nautiche ecc .
In quanto all' ecclesiastico da principio ossia dopo la distruzione della
Città di Epidauro, Ragusa fu la sede di un Vescovato ; ed indi dopo il di Lei
morale e materiale ingrandimento fù elevata ad Arcivescovato con pallio e me
tropolitica giurisdizione sopra diverse altre Diocesi vicine, e dipendente diret
tamente dalla Santa Sede Romana ; e tale durò per molti secoli ( Vedi pro
leg. Cero. in Sacram Ragusinam Metropolim ) ossia fino all'anno 1828, in
cui ex Bull. 30 Junii Sanctae Sedis, fù nuovamente ridotta a Vescovato, col
l'aggiunta delle soppresse diocesi di Stagno, e di Curzola , conservandogli un
preposito Capitolare , e quattro Canonici effettivi, ed altrettanti onorarii, for
manti parte di un Clero rispettabile ed illuminato.
x un degano ,
Esaminata però per ogni dove Ragusa con occhio imparziale, non trovi
di aggiungere alle memorie sovraesposte, “ se non se lo squallore ' dominante
per la sopragiuntavi miseria nella maggior parte degli abitanti, i quali da do
po perduta la navigazione, in cui erano interessati, nobili, cittadini, negozianti,
ed ogni ceto di persone ; e da dopo che i Montenegrini nell'anno 1806 han
no collo spoglio ed incendio distrutto quanto vi era rimasto di proprietà mo
bile ed immobile, case, campagne, non hanno potuto, a riserva di pochi, ri
mettersi mai più dal crollo generale, in cui vi sono disgraziatamente caduti.
Eppure questa è la città, dove, come già altrove abbiamo veduto, un
Michele Prazzato marittimo dell'Isola di Mezzo, potė testare a favore della Re
pubblica l'ingente somma di 200,000 genuine d'oro, per cui motivo troverai
- 34
nell'atrio del Palazzo Rettorale una Statua in bronzo a mezzo busto , colla se
guente iscrizione sul piedestallo , che le serve di base :
MICHAELI · PRAZZATO .
BENEMERITO · CIVI
EX SENATU . CONSULTO
MDXXXVIII
In tutto 2,365,545 .
dico fra lo Stato ed i privati due milioni trecento sessantacinque milla e cin
quccento Ducati di civanzo annuo . Ed a quell'epoca Ducati due e grossetti
11 Ragusei equivalevano ad un Tallero di fiorini due crescenti .
Fanne il conto, e dimmi simili ricchezze dove sono al presente ?
Divergiamo l'occhio da un quadro cosi spiacevole per proseguire altro
ve il propostoci itinerario, ed esclamiamo :
Ah, dove andò quel tempo !
Lacroma .
A brevissima distanza dalla Città e suo porto Cassone, sorge dal mare
uno scoglio denominato Lacroma.
La di lui circonferenza non è maggiore di 5 miglia, nè in lunghezza vi
oltrepassa un miglio .
Nell'anno 1020 la Repubblica lo aveva regalato ai Monaci Benedettini,
che già in numero ed in dottrina si aumentavano nello Stato , verso l'obbligo
di dar istruzione di belle lettere alla gioventù Ragusea meno agiata. Vi fú e
retto un Convento con proporzionata Chiesa, ed ivi adempivano religiosamen
te all' assuntosi dovere .
In seguito alla soppressione di quell'Ordine avvenuta nel 1803, lo sco
glio di Lacroma fu venduto ad una Società di privati (Chersa, Mitrovich, An
drovich, Mascarich, e Tommassevich ), e passato dopo la morte dell'ultimo
possessore Tomassevich nei di lui nipoti ed eredi, questi lo vendettero a Sua
Altezza Imperiale Massimiliano Arciduca d'Austria , dippoi Imperatore del
Messico, il quale innamoratosi di quella posizione, non guardò la somma pro
postagli, per acquistarlo.
Mercè le di Lui premure e profusione di spese dall' anno 1856 , è dive
nuto un luogo di delizie. Vi fu costruita una strada cavalcabile tutto all' in
torno, furono portate da punti i più lontani le meglio accreditate piante frut
tiffere, e di fiori, furono dilatati e curati i boschi, e ridotti i fondi adjacenti a
giardino con viali, introdotta la caccia de' Faggiani e Lepri , e provveduti di
perfetta coltura i preesistenti spaziosi Vignelli ed Oliveli.
Il Convento antico fù conservato nella sua forma esterna ed interna, ab
bigliandolosi però riccamente, e conformemente all'altezza del grado del suo
Possessore.
La gente di servizio, un Direttore, un Maestro di casa , un Cacciatore,
ed un Giardiniere bene stipendiati vi avevano permanente dimora , e a chi pia
ceva di recarvisi, facevano vedere con gentilezza ogni cosa .
Vi era destinato pure un Cappellano, col titolo di Abbate mitrato di La
croma ( prerogativa, che insigniva tutti gli Abbati di quel Convento a tempi
della Repubblica (e con tutte le facoltà parrochiali per la Corte, accordategli
dalla Santa Sede con Breve datato li 29 Settembre 1859 , ma questi non vi
aveva una stabile dimora .
Presentemente dopo la barbara morte avvenuta al Querentaro del Mes
sico del mai abbastanza compianto Imperatore Massimiliano I. li 19 Giugno
1867, Benefattore di Ragusa. Lacroma langue, nè conserva più lo splendore
di prima, ridotto essendo stato anche il personale di sorveglianza e di affari so
pra quello Scoglio, adun Amministratore con poca gente di servizio materiale.
Sopra questo Scoglio esiste pur anco una Fortezza sita sul monte il piú
alto, verso la Città di Ragusa, presentemente presidiata dal c. r. Militare del
Corpo degli artiglieri.
Breno .
“ La parte di Breno detta dei Molini, e di Plat, che a piè di alti Monti,
per lo spazio di 3 miglia in forma di semicircolo presenta una larga Spiaggia
adorna di Vigne, Oliveti, ed Alberi fruttiferi in faccia all'aperto Mare, è un
luogo veramente delizioso.
La gente è forte, .di ottima fisica costituzione, e veste costantemente
nella maggior parte alla Nazionale.
Nel villaggio di Cuppari vi ha una fabbrica di Coppi di ottima riuscita;
ed il Villaggio denominato Molini trae il proprio nome appunto dai molti mo
lini ad acqua, che servono a macinare il grano a quasi tutta la Città e Con
torni, compresavi la stessa Contrada di Breno.
Ivi Burno, Spillan grad, e Spiona erano 3 Castelli appartenenti all' an
tica Città di Epidauro - Dal primo è derivato il nome alquanto corrotto di
Breno, e questo ha servito di asilo agli Epidauritani, allorchè fuggivano dalla
distrutta loro patria – L'ultimo, situato sopra Plat, fú cosi chiamato, perchè
serviva agli Epidauritani di Specola per iscoprire le flotte, che dall' Adriatico
potessero venire ad ancorarsi sotto Epidauro senza esservi vedute ( Resti,
Luccari, Cerva , Appendini.)
Fra Breno, e Ragusa Vecchia vi ha pure presso il Villaggio di Plat la
località che a tempi antichi era denominata Bielo, e questa è quella appunto
ove Radoslavo Rè della Dalmazia, Croazia , e Zenta , dopo che fú detronato
dall ' ingrato nipote Bodino , di cui si è parlato alla pagina U , si era rifug
giato, vi aveva costruito una piccola Chiesa dedicata a S. Pietro, ed una Casa
per abitarvi; ed indi lasciato il tutto in proprietà ai Benedittini di Lacroma
con formale pubblico Istromento, che nell ' Archivio del loro Convento gelosa
mente si conservava.
E giacchè siamo a Breno conviene osservare anche il Monte Sgiarkovi
za, che gli rimane in Tramontana, e che guardandolo dalla Città, le resta si
tuato in Levante . Ivi esiste una fortificazione, che domina la detta Città, ed è
presidiata.
Poco lungi , ma piú verso il Monte Bergatto, vi si trova inoltre il punto
denominato na Tumbi, nelle vicinanze del quale nell'anno 1806 le truppe
francesi inseguendo i Russi ed i Montenegrini, vi ebbero uno scontro colla
peggio per i francesi, e morte del Generale De la Gourgé, per cui e rimasto,
in memoria dell ' avvenuto, il nome a quel sito De la Gourgé.
Di fronte agli ultimi Confini di Breno verso Ragusa Vecchia, noi trovia
mo gli Scogli disabitati di Mercana, Bobara, e S. Pietro - E tradizione av
valorata da Plinio, che questi Scogli fossero stati uniti alla terraferma nel sito
ove sorgeva la Città di Epidauro ; e che i continui terremoti l'avessero spro
fondati negli intermedii , e dalla terraferma disuniti – (Append . Lib . I. )
Che che ne possa essere stato, il fatto è questo, che sotto S. Pietro,
che è il più prossimo a Ragusa Vecchia, nel fondo del mare colle bonacce
ancora chiaramente si veggono le rovine di Edifici Che Mercana aveva
qualche Casa , ed un apposito Vescovo, e questo Vescovato si è conservato fino
- 37
Ragusa- Vecchia .
Ma entriamo in Canali .
Capali.
! Dopo un' ascesa nè troppo erta ne' troppo dolce, s ' interna il Viag
giatore nel Circondario di Canali.
Una strada principale di recente costruzione e riattazione, l ' attraversa
fino a Castel nuovo.
Percorsovi un miglio appena , già si trova un vasto piano, che si e
stende per piú ore di camino verso Vitaglina, piano avente belle vigne
e terreni da semina , ma che d' Inverno quando abbondano le pioggie, ri
mane per tal modo allagato, che o lo si deve percorrere in barchette de
nominate Lagie, ovvero passarvi da una parte all' altra per il ponte, che si
trova sotto il Villaggio di Gliuta, dove vi sono anche parreechi Molini per ma
cinare i formenti. ed altri biade di quei Villici.
L'Abbate Bernardo Zamagna, di celebre memoria, nelle sue poetiche
produzioni latine parlando di questo piano e di Canali , ove Egli amante della
Caccia per più mesi dell'anno vi si tratteneva, cosi si esprime “ Et natat
hic piscis, quo modo messis erat. ,,
La suddetta strada regia però, che trovasi dalla parte di mezzo giorno ,
sita alle falde dei Monti, i quali dolcemente le sovrastano, essendo alquanto
elevata dal piano, non impedisce in verun tempo al Viaggiatore di liberamente
transitarla .
É veramente piacevole di percorrere questa pianura, perchè da una parte
e dall'altra le Colline, che la fiancheggiano, sono sparse di Casali e di Vil
laggi, e di Chiesette, e di Alberi, che presentano una bellissima veduta.
Nè questi sono i soli Villaggi di Canali.
Sopra e dietro le mentovate Colline e Montagne ve ne sono degli altri
abitati da numerosa popolazione, forte di temperamento, armigera, ed industriosa.
Questa Contrada fornisce alla Città giornalmente i Commestibili i piú u
usuali.
39
Castello Soko ,
Ora riepiloghiamo.
Conclusione .
Lib. I.
(* )
Sulla vita, regno, e morte di Cadmo, Rè dell'Enchellia ( attuale Canali
nel Distretto di Ragusa Vecchia ).
Ivi
Lib . 1.
Dalla fondazione di Ragusa dell' anno 568 fino all' anno 1400 .
Llb . N.
Dal 1400 al 1600 .
Lib . IV .
Lib . V.
Lib . VI.
Lib . VII .
Ivi
Rendite, spese, ed annui civanzi in cassa negli ultimi anni della Rapub
blica, prodotti, importazioni, ed esportazioni ecc.
Ivi
Lib . VIII.
1998
POPOLAZIONE ATTUALE
STATO DI RAGUSA .
Oooor
Penisola di Punta .
Primorie .
%们 的 纪的
Mravignaz 166 Losiza
Rigiza 92 Verbizza
1088 Zitcoviza 48
Loncino 67
. MAIKOVI Inferiore Espositura 560 Bulet . 17
Maikovi Superiore 340 Mohovo 29
900 Valle , . 65
Solline 85
Ossonik ) Do 17
Parrochia 209
Lovorno ) 562
Doliani 175
Prodanici 122 Totale Primorje 11076
Isole Elafiti,
392 622
Canali ( Enchellia . )
Delle Localitá .
3186187447