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CLAUDE DEBUSSY

Il signor Croche
antidilettante

ADELPHI
IV ministrazione; tutto è retto e composto da·
Modest M usorgskij piccoli tocchi successivi, congiunti da un le-
game misterioso e da un dono di luminosa
chiaroveggenza; altre volte Musorgskij co-
munica sensazioni d'ombra fremente e in-
quieta che avvolgono e stringono il cuore
La camera dei bambini, di Musorgskij, è una fino all'angoscia. Nella Camera dei bambini
serie di sette melodie che rappresentano abbiamo la preghiera di una bimba prima di
scene infantili, ed è un capolavoro. Musorg- addormentarsi, in cui i gesti, il delicato tur-
skij è poco noto in Francia; a dire il vero, ci bamento di un'anima infantile, e perfino le
possiamo giustificare affermando che non deliziose moine con cui le bimbe si atteggia-
lo è molto di più in Russia; nato a Karevo no a persone grandi sono annotati con una
(Russia centrale) nel 1839, morì nel 1881 in sorta di verità febbrile in un accento che non
un letto dell'ospedale militare Nicola, a Pie- esiste altrove. La Berceuse della bambola sem-
troburgo. Da queste due date si capisce che bra essere stata indovinata parola per parola,
il suo genio non ha avuto tempo da perde- grazie a una prodigiosa assimilazione di
re, e in effetti non ne ha perduto, tanto da quella facoltà, propria dei cervelli infantili,
lasciare nel ricordo di coloro che lo amano, di immaginare paesaggi che posseggono un
o lo ameranno, tracce indelebili. Nessuno riposto incantesimo; la fine di questa berceuse l-
ha parlato alla parte migliore di noi con un è così dolcemente sonnecchiante che la pic-
accento più tenero e profondo; egli è unico, cola narratrice si addormenta alle sue stesse
e rimarrà tale per la sua arte priva di schemi, storie. C'è anche il terribile ragazzino, a ca-
priva di formule aride. Mai una più raffinata vallo di un bastone, che trasforma la camera
• sensibilità è stata tradotta con mezzi tanto in un campo di battaglia, rompendo a destra
semplici; l'arte di Musorgskij sembra quella e a manca braccia e gambe di povere sedie
di un curioso selvaggio che scopra la musica indifese, non senza riportare ferite persona-
a ogni passo tracciato dalla sua emozione; li! E allora grida, pianti, tutta la gioia svani-
non si tratta nemmeno di una questione di sce!... Ma non era una cosa seria... due se-
forma, o perlomeno quest'ultima è talmen- condi sulle ginocchia della mamma, il bacio
te molteplice che risulta impossibile deter- che guarisce e ... la battaglia ricomincia, an-
minarne una qualsiasi parentela con le for- cora una volta le sedie non sanno più dove
me stabilite, per così dire di ordinaria am- andarsi a nascondere.
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Tutti questi piccoli dram .
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Dovremo riparlare di Musorast. ,P'mal). Ai giorni nostri la musica tende sempre più ..
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o.e ragioni. a servire da accompagnamento ad aneddoti ...
sentimentali o tragici, e assume il ruolo
un po' losco dell'imbonitore sulla porta di un
baraccone in cui si produce il sinistro
« Niente di Niente».
Coloro che amano davvero la musica fre-
quentano di rado i baracconi; essi possiedo-
no un semplice pianoforte e ripetono per-
dutamente certe pagine; tutto ciò inebria al-
meno quanto il « giusto, potente e sottile op-
pio», ed è l'arte meno debilitante per evoca-
re i momenti felici. A questi «ultimi» sem-
bra aver pensato Paul Dukas quando scrisse
la sua sonata: il tipo di emozione erme
che vi si traduce, e quel rigoroso legame n
la concatenazione delle idee, reclamano
periosamente un'intima e profonda comu-
nione con l'opera (anche quando è soltanto
episodico, questo lato imperioso conferisce
un'impronta particolare a tutta l'arte di
Dukas); essa è infatti il risultato di un'arden-
te pazienza nell'adattamento delle parti che
formano la sua armatura, e c'è da temere
che tutto ciò non si possa seguire facilmente
durante l'esecuzione in concerto! Il che
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stro teatro è dipesa dalla volontà di limitarlo xv
ai soli elementi intelligibili. Richard Strauss
Tutto questo sarebbe talmente bello da ren-
dere insopportabile qualsiasi altra cosa ... Fi-
nalmente Parigi diventerebbe un luogo ver-
so cui, come pellegrini della Bellezza, accor-
rerebbero i popoli dell'Universo. Per con- Richard Strauss, che ha recentemente diret-
cludere, cerchiamo d'essere generosi. La- to l'orchestra dei Concerts Lamoureux, non
sciamo stare le piccole iniziative basate su è affatto parente del B el Danubio blu: è nato
speculazioni ipocrite. Giacché bisogna asso- nel 1864 a Monaco, dove suo padre era mu-
lutamente costruire un teatro, e nessuno tra sicista alla Camera reale. Egli è più o meno
quelli che esistono può servire, che il Consi- l'unico musicista originale della giovane
glio comunale e lo Stato cerchino di metter- Germania; fa pensare contemporaneamen-
si d'accordo, una volta tanto. te a Liszt, per l'eccellente virtuosismo or-
Soprattutto, non un teatro in cui le doratu-
chestrale, e al nostro Berlioz, per la preoc-
re urtino sgradevolmente l'occhio. Una sala
di chiara allegria e accogliente per tutti. cupazione di basare la sua musica sulla lette-
(Non ho bisogno d'indicare la necessità di ratura. Lo testimoniano i titoli dei suoi poe-
posti completamente gratuiti). All'occorren- mi sinfonici: Don Chisciotte, Così parlò Zara-
za, si lanci un prestito. Non ve ne sarà mai thustra, Till Eulenspiegel. Certo, l'arte di Strauss
un altro giustificato da motivi più alti e più non sempre è così particolarmente fantasio-
strettamente nazionali. sa, ma senza dubbio egli pensa per immagi-
Inoltre c'è una legge della Bellezza che è ni colorate, e sembra disegnare la linea del-
importante non dimenticare! Nonostante Io le sue idee con l'orchestra. È un procedi-
sforzo di alcuni, noi sembriamo avviarci ver- mento tutt'altro che banale e poco frequen-
so questo oblio, tanti sono i fedeli della Me- te; per giunta, Strauss riesce a trattare gli svi-
diocrità, mostro a mille teste, nella società luppi in modo personalissimo; non più lari-
moderna.
gorosa e architettonica maniera di un Bach
o di un Beethoven, bensì uno sviluppo di
colori ritmici; egli sovrappone le tonalità
più incredibilmente lontane con un assolu-
to sangue freddo che non si preoccupa per
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niente del loro effetto «lacerante», ma solo na indicazione, il suo svolgimento è risulta-
della «vitalità» che ne risulta. to totalmente incomprensibile. Un certo
Tutte queste caratteristiche si trovano spinte episodio, che ha sollevato torrenti d'orche-
al parossismo in Una vita d'eroe, poema sinfo- stra, è parso veramente sbalorditivo per una
nico che Strauss ha fatto ascoltare per la se- scena d'amore! E probabile che nel dram-
conda volta a Parigi. Alcuni spunti, che ma questo torrente sia giustificato. Ecco,
sfiorano la banalità o l'italianismo esagera- forse, per i teatri di musica, un'occasione
to, possono non piacere, ma dopo qualche per allestire qualcosa di nuovo; poiché non
istante si è catturati prima dalla sua prodi- voglio certo pensare che si pretenda d'inse-
giosa varietà orchestrale, poi da un movi- gnarci alcunché eseguendo le opere moder-
mento frenetico che vi trascina come e dove ne della giovane Italia!
vuole; non si ha più la forza di controllare la Strauss non ha né un ciuffo folle né gesti da
propria emozione, non ci si accorge nem- epilettico. E alto, e con il portamento schiet-
meno che questo poema sinfonico oltrepas- to e deciso di quei grandi esploratori che
sa la misura della pazienza concessa di solito passano attraverso le tribù selvagge con il
a questo genere di esercizi. sorriso sulle labbra.
Si tratta, sia detto ancora una volta, di un li- Bisogna forse avere un po' di questo porta-
bro d'immagini, anzi, di cinematografia ... Ma mento per scuotere il pubblico civilizzato?
bisogna riconoscere che l'uomo che ha co- La sua fronte, comunque, è quella di un
struito un'opera simile con uno sforzo tanto musicista, ma gli occhi e il gesto apparten-
continuo è molto vicino alla genialità. gono a un «Superuomo», come diceva colui
Aveva cominciato dirigendo Dall'Italia, fan-
che deve essere stato il suo professore di
tasia sinfonica in quattro parti ( opera giova-
energia: Nietzsche ... Da lui egli deve aver
nile, credo) da cui già trapela la futura indi-
appreso anche il bel disdegno degli stupidi
pendenza di Strauss. Gli sviluppi mi sono
sembrati un po' lunghi e convenzionali. Tut- sentimentalismi e la volontà che la musica
tavia, la terza parte, intitolata Sulla spiaggia non continuasse, bene o male, ad illumina-
di Sorrento, ha un colore davvero delizioso ... re sempiterna le nostre notti, ma, piuttosto,
Fu poi la volta di una scena d'amore tratta sostituisse il sole. Posso assicurarvi che c'è
da Feuersnot, la sua ultima opera. Staccata del sole nella musica di Strauss. Dai segni
dalla sua cornice questa scena perde molto; non equivoci che dilettanti pur famosi dava-
e poiché il programma non conteneva alcu- no della loro impazienza, si è potuto consta-
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tare che la maggioranza del pubblico non XVI
ama questo genere di sole. Ma, del resto, R ichard Wagner
tutto ciò non ha impedito che Strauss venis-
se salutato da ovazioni entusiastiche ... Vi ri-
peto che non c'è modo di resistere alla do-
minazione conquistatrice di quest'uomo!
La Société des Grandes Auditions de France
non mi ha concesso l'onore di ascoltare l'e-
secuzione di Parsifal da essa recentemente
allestita al Nouveau-Théàtre sotto la direzio-
ne di Alfred Cortot. Cortot è il direttore
d'orchestra francese che più si è giovato del-
la pantomima tipica dei direttori tedeschi...
Ha il ciuffo di Nikisch (che d'altronde è un-
gherese), e questo ciuffo è estremamente
seducente per il movimento appassionato
che lo agita alla minima sfumatura ... Eccolo
ricadere malinconico e stanco nei momenti
di dolcezza, in modo da intercettare ogni
comunicazione fra Cortot e l'orchestra ... ec-
colo poi sollevarsi fieramente nei momenti
bellicosi... In quegli istanti Cortot avanza
verso l'orchestra puntando una bacchetta
minacciosa, come fanno i banderilleros quan-
do vogliono disorientare il toro ... (Gli stru-
mentisti, avvezzi a ben altro, dimostrano un
sangue freddo da groenlandesi). Alla ma-
niera di Weingartner, egli si china affettuo- -
samente sui primi violini, mormorando loro
intime confidenze; si volge verso i tromboni
e li rimprovera, con un gesto la cui eloquen-
za si potrebbe tradurre così: «Andiamo, ra-
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